IL COMMENTO DI MONICA CERUTTI

Locandina studenti Politecnico: “allibita davanti a un messaggio sessista”

«Sono allibita davanti al manifesto che alcuni studenti del Politecnico di Torino hanno realizzato per promuovere il loro party studentesco. Quella che ne viene fuori è un’immagine sessista offensiva per la donna. Il messaggio è a dir poco vergognoso: per non essere considerati degli “sfigati” bisogna sottomettere le ragazze. È questo tipo di modello culturale che dobbiamo contrastare e ribaltare» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

«Dobbiamo sradicare la cultura maschilista per la quale la donna è ancora un oggetto a uso e consumo degli uomini. Messaggi del genere non contribuiscono a superare la cultura della donna oggetto e non ci si deve neppure nascondere dietro la scusante dell’ironia perché non vedo alcuna ironia in una campagna pubblicitaria che punta a svendere il corpo delle donne. È per questo che la legge regionale numero 4 del 2016 contro la violenza sulle donne al suo interno ha una parte specifica dedicata alla comunicazione pubblicitaria» – ha concluso Cerutti,

L’articolo 11 della legge regionale prevede che:

1. La Regione, nell’ambito delle politiche di genere, promuova un uso responsabile di tutti gli strumenti di comunicazione affinché i messaggi, sotto qualunque forma e mezzo espressi, discriminatori o degradanti, basati sul genere e gli stereotipi di genere siano compresi, decodificati e superati.

2. La Regione favorisce azioni dirette a contrastare la discriminazione dell’immagine femminile nella pubblicità e nei mezzi di informazione e comunicazione, volte a favorire una rappresentazione della donna coerente con l’evoluzione dei ruoli nella società, superando gli stereotipi di genere, nel pieno rispetto della dignità femminile e della parità.

3. La struttura regionale competente per le pari opportunità, in collaborazione con gli esperti del settore, con le scuole e le università, promuove azioni utili al contrasto agli stereotipi di genere, anche mediante l’assegnazione di un riconoscimento annuale, non in denaro, per la pubblicità che meglio ha saputo rappresentare la figura femminile.

4. Nei casi di utilizzo offensivo o discriminatorio dell’immagine della donna, il CORECOM si fa parte attiva per segnalare ai soggetti competenti la presenza di comportamenti non conformi ai codici di autodisciplina della comunicazione commerciale da parte di soggetti aderenti a tali codici.