Di recente 44 profughi sono invece stati respinti e rientrati nel Vco da cui tentavano di varcare il confine e altri 55 migranti sono stati fatti rientrare in Italia dalla polizia di frontiera francese
Il campo profughi di Settimo torinese non ha ancora raggiunto la capienza nella trentina di tende dstinate ai transiti dei migranti. Gli ultimi arrivi di pochi giorni fa hanno fatto registrare quasi 500 persone. La scorsa notte una ventina di migranti, giunti però autonomamente da chissà dove e non sbarcati sulle nostre coste, si sono presentati ai cancelli della tendopoli. I responsabili non hanno potuto farli entrare: gli ingressi nel centro sono sotto l’esclusivo controllo del ministero dell’Interno, che deve sapere dove sono stati sbarcati e dove hanno trovato rifugio. Insomma, un’emergenza nell’emergenza, poichè si prevede che questo tipo di arrivi aumenti di giorno in giorno.
Di recente 44 profughi sono invece stati respinti e rientrati nel Vco da cui tentavano di varcare il confine e altri 55 migranti sono stati fatti rientrare in Italia dalla polizia di frontiera francese di Vallorbe, al confine tra Svizzera e Francia. Anche la Confederazione elvetica ne ha già rimandati in Piemonte parecchi. Il nuovo gruppo di migranti respinti è stato consegnato dalle autorità svizzere alla polizia di Domodossola da dove avevano cercato di superare il confine in treno. Nel gruppo anche alcune famiglie siriane e un cittadino armeno che ha chiesto asilo politico.
La situazione dell’accoglienza dei migranti nella nostra regione aggiornata a inizio settembre settembre indica che in Piemonte ne erano presenti 6.873. Poi è stato richiesto alle Prefetture di provvedere all’accoglienza di ulteriori 1.781, secondo le quote spettanti ad ogni provincia, in base ai criteri definiti dal Tavolo di coordinamento regionale. Questi prevedevano la distribuzione del 40% su Torino e provincia e del restante 60% sul resto del Piemonte. Dunque, a Torino ne spetterebbero 712, ad Alessandria 217, a Cuneo 296, a Vercelli 88, a Novara 186, ad Asti 110, a Biella 91, al VCO 81.
L’assessore regionale all’Immigrazione Monica Cerutti, commenta : “L’incremento degli arrivi, come spesso abbiamo ripetuto, deve tenere conto della differenza tra il numero di persone che viene assegnato al nostro territorio e il numero di persone che effettivamente si ferma”, ha puntualizzato Cerutti, che ha poi chiarito che esistono dei criteri numerici sia per quanto riguarda la ripartizione dei migranti, secondo i quali il Piemonte deve accogliere circa il 7% degli arrivi sul suolo nazionale.Il numero di richiedenti asilo coinvolge anche il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che è gestito direttamente dai Comuni: in Piemonte sono titolari di strutture Sprar 25 Comuni delle province di Torino, Alessandria, Asti e Biella, che ospitano complessivamente 831 persone per lo più di una forma di “accoglienza diffusa”, organizzata in piccoli nuclei in appartamento.