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Un’ottima annata: la vendemmia 2025 per il Barolo delle colline Unesco

Barolo, 14 ottobre 2025

Bilancio estremamente positivo per la vendemmia 2025 tra le vigne delle colline Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Nove produttori — Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti
riuniti nell’associazione Deditus dal 2011 per valorizzare un’eccellenza: il Barolo.
Un lavoro quotidiano di passione che quest’anno ha dato grandi frutti e promette di essere ricompensato da un’ottima annata.
Il buon clima estivo e le grandi riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno infatti permesso alle piante di crescere in piena forma e in perfetto equilibrio fino alla vendemmia.
Dal punto di vista climatico, le esperienze maturate nelle annate più difficili hanno consentono di affrontare le fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo costante di migliorare la qualità dei vini.
L’annata 2025 è iniziata con un germogliamento anticipato del Nebbiolo, rapido e regolare, un anticipo fenologico che si è mantenuto per tutto il corso della stagione.
L’inverno precedente, mite ma ricco di pioggia, ha garantito eccellenti riserve idriche per affrontare al meglio la calda estate 2025, caratterizzata da una seconda ondata di caldo africano. Tra fine luglio e metà agosto le temperature massime hanno sfiorato i 40°C.
Questo è stato il momento decisivo dell’annata, poiché le piante hanno affrontato uno stress intenso al quale hanno potuto resistere grazie a una buona dotazione idrica accumulata negli strati del terreno utili all’apparato radicale ed a strategie mirate di gestione del vigneto: apporto di sostanza organica al terreno tramite ammendanti e sovescio, gestione attenta della chioma evitando sfogliature eccessive, mantenimento della cotica erbosa negli interfilari per ridurre la temperatura del suolo.
Il mese di settembre, asciutto e stabile, con gli ultimi 20 giorni con giornate di grande luminosità ed escursione termica  notevole tra notti fredde (da8 a 10°C) e giorno miti 20-22°C ha offerto condizioni ideali per la maturazione del Nebbiolo, favorendo una concentrazione equilibrata di zuccheri e aromi, con gradazioni alcoliche mai eccessive. Con queste condizioni climatiche I vigneti di Nebbiolo nelle Langhe hanno raggiunto per primi la piena maturità tecnologica e fenolica che si traduce in una lenta e completa maturazione dei tannini quindi di altissima qualità , con uve dall’equilibrio straordinario.
Un risultato agevolato anche da un carico produttivo contenuto, dovuto principalmente a una scarsa fertilità delle gemme già osservata in primavera. Il clima particolarmente caldo ha permesso al Nebbiolo di completare la maturazione senza stress particolari.
Le uve raccolte presentano condizioni ottimali, sia sotto il profilo sanitario sia in termini di parametri analitici. La raccolta, molto ben cadenzata vigna per vigna, lascia prevedere la formazione di bouquet complessi e vini di grande longevità ed eleganza.
Per quanto concerne la quantità, le stime fatte durante la raccolta indicano una produzione leggermente inferiore rispetto alla media, ma con una qualità indiscutibile.
Come sottolinea Gianni Gagliardo, Presidente dell’associazione Deditus«Le caratteristiche riscontrate in questa vendemmia preannunciano vini di grandissima qualità, con ottime prospettive di maturazione e affinamento. Le uve hanno raggiunto gradazioni alcoliche corrette e un equilibrio ideale tra freschezza e componenti polifenolici, ben estraibili e armonici. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo».
Oggi il Barolo esprime appieno il suo potenziale di eleganza, struttura e profondità. Le famiglie storiche riunite in Deditus condividono la missione di promuovere un profilo di Barolo autentico e riconoscibile, fondato su tradizione, conduzione familiare e vigneti di proprietà, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e della terra che lo genera. È un modello produttivo che tutela l’identità storica del Re dei Vini e la rinnova con dedizione e coerenza.
Il Mondo del Vino sta attraversando una fase di trasformazione profonda. I consumatori mostrano oggi maggiore attenzione verso uno stile di vita salutare, scelte di consumo consapevoli e prodotti di valore reale. In questo contesto, sostenibilità, trasparenza e autenticità sono elementi imprescindibili.
La zona del Barolo può contare su una unicità varietale e territoriale straordinaria, su paesaggi iconici e su un legame profondo tra vino e cultura, che continuano a conquistare i mercati internazionali.
L’enoturismo in Langa Roero e Monferrato, diventate zone Unesco dal 2014, è in costante crescita e sta diventando un punto di forza solido rispetto ad altre zone vitivinicole del mondo in quanto la concomitanza di paesaggi naturali straordinaria per un turismo green unita con  grandi denominazioni come il Barolo e il Barbaresco, l’ospitalità di alto livello, il tartufo d’Alba e la grande ristorazione fanno di questo territorio un “unicum”.
Le vendite restano solide, le bottiglie si vendono: i consumatori comprendono e apprezzano ciò che viene offerto.
si tratta di perseguire una crescita sostenibile, capace di garantire stabilità e benessere futuro.
Come un antico detto Piemontese “meglio poco e buono che tanto e mediocre”.
Associazione Deditus conferma il proprio ruolo di luogo di confronto, riflessione e coesione tra le famiglie produttrici, custodi del Barolo e delle sue colline Unesco.
Deditus
Deditus è l’associazione nata nel 2011 che raccoglie l’esperienza e l’incondizionata dedizione al Barolo di famiglie storiche produttrici della denominazione: Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Vietti.
Mission dell’associazione Deditus è quella di identificare e promuovere un profilo di Barolo con caratteristiche distintive, basate su tre principali cardini: tradizione, vigneti di proprietà e famiglia.
Ed ecco alcuni commenti ” integrali ” dei produttori di Barolo ….

Alberto Gagliardo – Poderi Gianni Gagliardo

Per la Poderi Gianni Gagliardo la 2025 è stata un’annata viticola che oggi possiamo definire strepitosa. Annata che è iniziata con germogliamento anticipato su nebbiolo ma veloce e regolare, anticipo fenologico che si è poi mantenuto per tutto il corso dell’annata. Il buon clima estivo e le ottime riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno fatto sì che le piante volassero letteralmente in piena forma ed in grande equilibrio fino alla vendemmia. Il clima autunnale con tempo soleggiato e marcata escursione termica hanno permesso una maturazione fenolica pressoché perfetta con uve dal grande equilibrio e tannini di altissima qualità. 
Le prospettive per il futuro sono ovviamente molto positive, le conoscenze maturate nelle annate più difficili ci permettono oggi di affrontare queste fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo di migliorare sempre la qualità dei nostri vini.
 
 

Alberto Cordero – Cordero di Montezemolo

Il Mondo del Vino è in una fase evolutiva, evidente a tutti gli operatori del settore. Consumi più cauti, diete più salutari e attenzione al reale valore dei prodotti sono il fulcro di questo cambiamento. Gestione prudente del portafogli, sostenibilità, contenuti validi della narrazione sono, di conseguenza, elementi da considerare con riguardo. La nostra zona, per fortuna, gode di unicità varietali, di forte identità del territorio con la tradizione, di paesaggi e storie che colpiscono il cuore dei consumatori. Siamo fortunati e pertanto una crisi forte e sconvolgente non la stiamo vivendo come altre zone, le vendite magari sono rallentate e la crescita si è stabilizzata, ma le bottiglie si vendono, i consumatori comprendono ciò che si offre; ma “non è tutto oro ciò che luccica”, non bisogna credere di essere indenni ai cambiamenti del mercato. È necessaria un maggior consapevolezza dei propri mezzi e soprattutto dei propri fini. Tra istituzione e produttori ci vuole dialogo per capire che limite porsi e quale condotta adottare per evitare di farsi prendere dalla smania di crescere perennemente e senza strategia a lungo termine. Non vuol dire chiudere tutto e bloccare ogni opportunità di crescita, che sarebbero scelte dannose per le ambizioni ed i sogni di molti, soprattutto dei più giovani, ma vuol dire avere maggior consapevolezza dei tempi che questa terra, queste persone e il mercato stesso necessita ed esige, per garantire stabilità e benessere futuro: il vecchio detto “meglio poco e buono che tanto e mediocre” più che mai deve essere la fonte di ispirazione delle scelte di tutti noi produttori nei prossimi anni. Sono molteplici gli aspetti da considerare ed è opportuno sentire più campane. Anche per questo un’associazione come Deditus è utile per creare confronto e riflessione tra i produttori.

Zvonimir Jurkovic – Poderi Einaudi

“La vendemmia si distingue per la grande qualità delle uve che, in poche altre occasioni, sono state così sane e perfettamente mature, ma anche per la produzione più bassa.
Ciò, ha garantito un elevato sviluppo di zucchero (fruttosio), phed acidità totale molto equilibrate.
Le fermentazioni sono al momento reattive e veloci, ed i colori intensi. Il quadro complessivo della situazione porta a pensare che otterremo vini estremamente complessi, strutturati ed adatti a durare nel tempo; ma anche ricchi di eleganza, e bevibilità immediata.”

Eugenio Palumbo – VIETTI

Come azienda abbiamo vigne in diversi territori del Piemonte, dai Colli Tortonesi, nell’astigiano, all’albese. I primi riscontri della vendemmia 2025 ci hanno fatto capire che c’è una maturazione completa in tutte queste zone e di conseguenza i vini hanno un grande equilibrio ed espressione varietale fin dai primi giorni di vita.

Stefano Chiarlo – Michele Chiarlo

La vendemmia 2025 dell’uva Nebbiolo da Barolo si presenta come una grande annata leggermente anticipata, scarsa in quantità ma con caratteristiche climatiche che la fanno annoverare tra le grandi annate classiche.
Questo perché dopo un inizio vegetativo precoce e una primavera piovosa vi è stata una lunga estate con periodi caldi intervallati da qualche episodio piovoso, mai estremo, che non ha mai portato la vite in stress idrico.
Negli ultimi 20/25 giorni a ridosso della vendemmia si sono verificate rare condizioni climatiche con un fine settembre con temperature diurne estive e grandi escursioni termiche notte giorno (più di 12/14 gradi di differenza) con giornate asciutte e luminose che hanno consentito una lenta e ricca maturazione dei tannini e la formazione di precursori degli aromi; fattori che solitamente concorrono per la formazione di bouquet complessi e vini di estrema longevità ed eleganza. Anche le gradazioni alcoliche ottime, mai esagerate ed in perfetto equilibrio con acidità e PH.

Lorenzo Scavino – Azelia

La vendemmia 2025 è stata la 46esima di mio padre e la 105esima della nostra azienda. Ne siamo veramente orgogliosi. Anche perché si è rivelata eccellente. Un ritorno all’equilibrio ed alle condizioni ideali sia dal punto di vista meteorologico che da quello della maturazione dell’uva. Dopo una primavera con condizioni climatiche variabili, e pigne abbondanti, l’estate è stata molto lunga, regolare, calda con alcuni picchi, ma non eccessivamente, con notti fresche. Settembre è stato asciutto, stabile, proprio come idealmente sarebbe utile per la maturazione del Nebbiolo.  La concentrazione di zuccheri e aromi è importante, con gradazioni alcoliche mai eccessive . Abbiamo raccolto le uve con un grado di sanità massimo.
Le rese per la maggior parte delle varietà si sono rivelate leggermente più basse, ma di questo non ce ne lamentiamo siccome la concentrazione dell’uva è maggiore. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo. Riguardo ai mercati, la situazione è complicata e multifattoriale. Tutti i fattori di incertezza sono esterni: tensioni internazionali, guerre, dazi, frammentazione dei mercati. Ciononostante, stiamo assistendo ad un turismo in Langa sempre in crescita, con appassionati che arrivano in vista da tutto il modo, con entusiasmo sempre più fresco.
Noi continuiamo ad investire nella nostra regione, stiamo infatti completando la costruzione dell’espansione della nostra cantina ipogea. Un progetto di quasi 10 anni siccome, essendo a Castiglione Falletto, in piena zona core UNESCO, abbiamo atteso i permessi dalla commissione per circa 4 anni, ed ora siamo quasi al quarto anno di costruzione. La nuova struttura ci permetterà di lavorare con più agilità, migliorando la nostra logistica. La produzione rimarrà invariata, non intendiamo aumentarla ma focalizzarci sempre di più sulle nostre nostre quantità di nicchia.
 

Claudio Pirra – Pio Cesare

La vendemmia 2025 si è rivelata un’annata impegnativa dal punto di vista climatico ma affrontata con successo grazie a una gestione agronomica precisa e mirata. Dopo un inverno mite ma molto piovoso, che ha permesso al terreno di accumulare buone riserve idriche, l’estate è stata particolarmente calda, con temperature elevate e precipitazioni scarse. Questo ha sottoposto le viti a uno stress significativo, mitigato però da pratiche agronomiche avanzate come la gestione equilibrata della chioma, il mantenimento dell’erba tra i filari, l’uso di reti antigrandine e l’apporto di sostanza organica al suolo.
La maturazione delle uve è stata accelerata dalle alte temperature, portando a una vendemmia anticipata per molte varietà. Il Nebbiolo, in particolare, ha raggiunto una piena maturazione fenolica anche in vigneti ad alta quota, come quello di Cissone a 600 metri, segno che l’altitudine può rappresentare una risorsa importante per il futuro. Nonostante la produzione sia stata ridotta, la qualità delle uve è stata eccellente, con vini bianchi dotati di struttura e freschezza e vini rossi già molto colorati, equilibrati e promettenti in termini di longevità. Il produttore parla chiaramente di “tutti gli ingredienti per una grandissima annata”.
Lo sguardo dell’azienda è rivolto anche al futuro, con l’ampliamento della cantina ad Alba per migliorare l’efficienza e un’attenzione crescente verso i vini bianchi, su cui si investe da tempo. Si prosegue inoltre con nuovi impianti in Alta Langa per adattarsi al cambiamento climatico e osservare comportamenti vegetativi più lenti, simili a quelli del passato. L’azienda sta adottando tecnologie innovative in vigneto, come l’utilizzo di raggi UV per rinforzare le difese naturali delle piante, e portando avanti una selezione attenta di cloni, portainnesti e pratiche agronomiche più sostenibili.
Dal punto di vista commerciale, il mercato italiano sta mostrando segnali di ripresa, mentre negli Stati Uniti le vendite restano buone, anche se l’effetto dei dazi è ancora incerto. Più problematica la situazione in Asia, mentre si registra un crescente interesse da parte di mercati meno tradizionali come Francia, Sud Africa, Sud America e altri paesi europei. L’enoturismo è in forte espansione e l’azienda punta a valorizzarlo offrendo ai visitatori l’opportunità di degustare non solo annate recenti, ma anche vecchie annate di Barolo, Barbaresco e Chardonnay, per raccontare a fondo la ricchezza e il potenziale del territorio.
 

Gianluca Torrengo – Prunotto

I Baroli dell’annata 2025 sono sicuramente un’ulteriore dimostrazione che la vite è una pianta estremamente robusta e forse è una di quelle che meglio si adatta agli estremi climatici degli ultimi anni. Enologicamente, si può anticipare che i Baroli 2025 hanno profumi molto interessanti, con una componente floreale evidente. Un’abbondanza di polifenoli rende il colore pieno e profondo. Corpo: la solita evidente tannicità del Barolo ma con tannini dolci, armoniosi e molto piacevoli. Si può affermare che, ad oggi, sono vini ricchissimi ma con le varie componenti in equilibrio. È sicuramente una bellissima annata ma è prematuro dire se potrà diventare una grande annata.
 

Luca Sandrone – Sandrone

Un’ annata in cui fioritura ed invaiatura sono avvenuti in una finestra temporale molto stretta grazie a condizioni meteo ottimali, questo ha portato ad una perfetta omogeneità in maturazione che insieme al bel tempo in vendemmia ci ha messo in condizione di spalmare raccolta e vinificazione a nostro piacimento. Tra l’altro oltre ad un perfetto equilibrio ritroviamo delle gradazioni più contenute rispetto al passato recente.
Una cosa che voglio sottolineare è che nel corso delle mie quaranta vendemmie sono cambiate tante cose, sia dal punto di vista climatico sia nel modo di lavorare e interagire con la vite, e nel caso specifico del nebbiolo quello che una volta poteva sembrare un limite, vedi il vigore e il ciclo molto lungo, oggi sono da considerare una qualità che insieme alla resilienza dimostrata rendono ancora più grande questo vitigno. Anche l’approccio agronomico è cambiato, lavorazioni mirate del terreno, ricerca nell’equilibrio della sostanza organica, inerbimenti, sovesci, l’attenzione al microbioma… .tutte operazioni che unite alla disponibilità di personale specializzato per agire con interventi mirati nei momenti giusti ci consentono vendemmia dopo vendemmia di confermare la grandezza del nostro territorio.Langa, Nebbiolo, Uomo, continuano ad essere una conferma.
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Il nuovo flagship store di Galup in via Andrea Doria 

Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre si è svolta l’inaugurazione del nuovo flagship store Galup, in via Andrea Doria 7, a Torino. L’evento, accolto con entusiasmo  e una significativa partecipazione, ha visto la presenza di rappresentanti delle istituzioni.
“Galup cresce ancora nel cuore di Torino con un ampliamento del locale che è un segno di forza e fiducia per portare ancora più in alto una delle più grandi eccellenze piemontesi. Una vetrina importante della nostra tradizione dolciaria per i torinesi e per i tanti turisti che scelgono Torino e il Piemonte” hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano.
“Torino si arricchisce con una nuova eccellenza che è quella storica, radicata nel territorio piemontese dal lontano 1922, che coniuga tradizione, modernità  e innovazione, in un contesto esteticamente accattivante, in una delle vie commercialmente iconiche della città “ ha affermato l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino.
“Questa inaugurazione rende noi e la Città  di Pinerolo estremamente orgogliosi. Galup rappresenta l’eccellenza e la tradizione del Pinerolese e l’apertura di questo nuovo negozio è  un segno concreto di come il nostro panettone sappia narrare il territorio e le sue eccellenze nel mondo” ha dichiarato Francesca Costarelli vice Sindaca della Città di Pinerolo e assessora al Turismo e Attività produttive.

L’inaugurazione non è stata soltanto un momento celebrativo , ma anche un’occasione simbolica per festeggiare I primi dieci anni di una gestione che ha dato nuovo impulso e una visione rinnovata al marchio; era il 2015, quando Giuseppe Bernocco e Sebastiano Astegiano  portavano a termine l’acquisizione di Galup. Da allora, affiancati dai soci Mariano e Piero Costamagna, i due imprenditori cuneesi hanno saputo tracciare nuove strade e sviluppare progetti innovativi, restituendo nuova vita non solo all’iconico panettone creato da Pietro Ferrua nel 1922, ma a tutta la produzione firmata Galup.

“Il nuovo flagship store Galup nasce da un’idea molto chiara, dare forma concreta all’evoluzione del brand, unendo autenticità, ricerca e cura in ogni dettaglio. Questo spazio rappresenta la sintesi della nostra visione , quella di valorizzare le radici storiche di Galup guardando al futuro con creatività,  mantenendo l’eccellenza artigianale e un’estetica  distintiva che da sempre ci contraddistinguono. Non è solo Galup a volersi raccontare in questo modo, abbiamo voluto portare nel cuore di Torino anche l’identità di altri nostri marchi, Streglio, Golosi e Tartufo Regale, quest’ultimo nato dalla collaborazione con lo chef Ugo Alciati, offrendo un’esperienza completa e coerente, che esprime la forza del nostro gruppo.
Chi entra nel nostro store  può gustare un caffè o una cioccolata abbinata a una dellle nostre storiche specialità, oppure scoprire una reinterpretazione originale del toast firmata Galup. È  molto più  di un punto vendita. È  un luogo in cui vivere il nostro mondo, attraverso sapori, storie  e dettagli che parlano di territorio e di passione” commnta l’AD di Galup Stefano Borromeo.

Mara Martellotta

Molto più di una insalata di patate

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Un secondo fresco e sempre adatto

 Una preparazione semplice e sfiziosa che potete personalizzare secondo i vostri gusti per un piatto sempre diverso.
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Ingredienti:
3 grosse patate
1 scatoletta di tonno sott’olio
4 cucchiai di maionese
1 limone
1 pizzico di curcuma (facoltativo)
1 fetta spessa di prosciutto di Praga
Sale, pepe, prezzemolo o basilico
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Pelare le patate, tagliarle a bastoncini e cuocerle a vapore.
Frullare il tonno, mescolare alla maionese, aggiungere il succo del limone, il sale, il pepe, e la curcuma. Tagliare a listarelle il prosciutto privato dell’eventuale grasso, unirlo alle patate, aggiungere la salsa tonnata ed il prezzemolo. Mescolare con cura. Servire freddo guarnito con fette di limone.

Paperita Patty

Tortino allo zafferano. Anche con gli avanzi di riso

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E’ una torta salata che potrete proporre come primo piatto, una preparazione semplice, cremosa, dal gusto delicato che deliziera’ il palato di tutti i commensali.

Ideale anche per utilizzare del riso avanzato da condire a piacere.

Ingredienti

300gr. di riso Carnaroli
1 uovo intero
1 bustina di zafferano
100gr. di pancetta affumicata a cubetti o prosciutto cotto
200gr. di ricotta morbida
50gr. di parmigiano grattugiato
Sale, pepe, burro, latte qb.

Cuocere al dente il riso in acqua salata, scolare e lasciar raffreddare. Dorare in padella la pancetta a cubetti, asciugare su carta assorbente. In una terrina mescolare il riso con l’uovo intero, lo zafferano, la ricotta, la pancetta, metà parmigiano, il sale ed il pepe. Aggiungere poco latte per rendere la preparazione più morbida.
Ungere una teglia da forno con burro fuso, cospargere con pangrattato, versare il riso, coprire con il parmigiano rimasto e fiocchetti di burro. Infornare a 200 gradi per 10 minuti e per altri 5 minuti con funzione grill. Servire caldo.

Paperita Patty

La pasticceria Fabrizio Galla propone una nuova colazione salata 

La pasticceria “Fabrizio Galla”, punto di riferimento dolce del territorio piemontese, apre le porte a una nuova proposta di colazione salata. Disponibile negli orari di apertura ogni sabato e domenica nella sua sede di San Sebastiano Po, l’offerta è pensata per chi ama iniziare o proseguire la giornata con equilibrio e gusto, senza rinunciare alla qualità artigianale che da sempre contraddistingue la firma del maestro Galla.

“In tanti ci chiedevano qualcosa di salato già dalle prime ore del mattino – spiega il maestro Fabrizio Galla – volevamo rispondere con la nostra impronta, senza snaturare il linguaggio della nostra pasticceria. Abbiamo lavorato per mesi sulle basi, perché volevamo che ogni boccone raccontasse la stessa cura che mettiamo nei dolci. È un’idea per ampliare l’esperienza mattutina in pasticceria, offrendo alternative sfiziose e leggere che combinassero l’eleganza della sfoglia e delle focaccia artigianali con ingredienti freschi e selezionati. Tra le novità figurano i croissant con salmone, avocado e songino, grande classico della colazione francese che diventa un piatto gourmet burroso e fragrante; segue la focaccia croccante con semi di girasole e mais con salame di Varzì e olive taggiasche, un incontro tra rusticità e morbidezza, arricchito dal profumo del salame di Varzì e dalla sapidità elegante delle olive taggiasche, con aggiunta di fichi. La carta offre anche il toast aperto, una focaccina croccante con semi di girasole e mais, fontina filante, prosciutto cotto e grani di senape, dal gusto deciso. Da provare anche il panino sfogliato con prosciutto crudo, burrata e pomodorini confit, dove la sfoglia fragrante abbraccia la cremosità della burrata e la dolcezza dei pomodorini confit, con la nota sapida del prosciutto crudo e la dolcezza della mela cotta al forno.

“Abbiamo ragionato sulle farciture come su piccole ricette. Ogni elemento è equilibrato per dare armonia e freschezza – racconta Federica Russo, capo laboratorio della pasticceria – non volevamo solo riempire un cornetto, ma creare un modo di vivere la colazione qui da noi”.
Con questa novità la pasticceria di San Sebastiano Po conferma la sua vocazione alla ricerca e alla sperimentazione, rinnovando la tradizione con un tocco contemporaneo. La colazione salata è disponibile ogni sabato e domenica a partire dalle prime ore del mattino, per chi ama cominciare la giornata o concedersi una merenda pomeridiana all’insegna del gusto e della qualità.

Pasticceria Fabrizio Galla – via Chivasso 79, San Sebastiano Po, (TO)

Aperta da martedì a domenica dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.

info@fabriziogalla.it

Mara Martellotta

Slow Good Fest: a Moncalieri cibo buono, pulito e giusto

Sabato 11 e domenica 12 ottobre prossimi, il Pala Expo di Moncalieri ospiterà la prima edizione dello Slow Good Fest, una due giorni per raccontare il “saper fare” legato al cibo. È realizzato in collaborazione con Slow Food Valle d’Aosta e Slow Food Torino Città nell’ambito di Gusto Festival. L’appuntamento nasce per avvicinare il pubblico alla filiera del cibo buono, pulito e giusto, attraverso il racconto diretto dei suoi protagonisti, produttori, agricoltori, allevatori, artigiani che ogni giorno custodiscono biodiversità, qualità e tradizione del territorio. Al centro dell’evento c’è il mercato della terra dei Presidi Slow Food, dove il pubblico avrà l’occasione di incontrare chi produce, coltiva, raccoglie e trasforma, facendo la spesa tra prodotti sani e giusti.

Fra i banchi si alterneranno formaggiai e casari d’alpeggio, orticoltori e apicoltori, riserie vercellesi, aziende agricole della Val di Susa e del Roero, oltre a tante altre realtà artigiane che rappresentano l’anima agricola del Piemonte, dai marroni IGP della Val di Susa Roccaverano, dal porro di Cervere al miele locale, fino ai prodotti più curiosi come la Kombucha artigianale, le ecopack in cera d’api o le erbe officinali e fiori essiccati. Intorno al mercato si svilupperà un itinerario del gusto capace di coinvolgere tutti i sensi, food truck con cibo di strada d’autore, birrificio artigianale di Moncalieri e Torino, Bam, Santa Brigida, Edit, Piazza dei Mestieri e Parsifal. Laboratori di show cooking tenuti dai cuochi dell’alleanza Slow Food, che metteranno in scena le tradizioni moncalieresi e piemontesi. Una due giorni di ricette e cucina dal vivo che trasformerà ingredienti semplici in storia del territorio e passione per la cucina.

A rappresentare Moncalieri, ci sarà lo chef Giorgio Picco dell’osteria La Cadrega, con un risotto gigante con salsiccia di Moncalieri; seconda presenza all’evento sarà Fabrizio Lamberti, con la sua carbonara di Moncalieri, omaggio al celebre Lard d’ Muncalé. La carbonara sarà disponibile durante tutto il weekend presso il punto gastronomico dei cuochi della Mole, in collaborazione con Vin Bistrò e il Salumificio del Castello.

Ingresso gratuito per i show cooking, max 30 posti, iscrizioni su visitmoncalieri.it

Info: slowfoodpiemontevaosta@network.slowfood.it

Mara Martellotta

Apre il 16 ottobre il Crazy Pizza di Flavio Briatore

 

In via Pietro Micca 1, e l’imprenditore cuneese è atteso in città per la fine del mese

Una nuova esperienza potrà essere vissuta nel cuore di Torino, in via Pietro Micca 1,rurale all’interno di un contesto che incarna l’eleganza e la raffinatezza della città sabauda. Manca poco all’apertura ufficiale del primo Crazy Pizza torinese di Flavio Briatore. Lo staff è al completo e le prenotazioni sono già aperte in vista dell’apertura del 16 ottobre prossimo.

“Siamo entusiasti di annunciare una nuova icona del life stile italiano nel cuore di Torino, tra viali maestosi e architetture senza tempo – dichiara l’organizzazione di Crazy Pizza – in una città rinomata per la sua storia, ricca, e la sua atmosfera sofisticata portiamo un’esperienza che unisce gusto, spettacolo e stile proprio come la nostra visione del dining contemporaneo. Crazy Pizza Torino, con il suo spirito teatrale di identità inconfondibile, si inserisce perfettamente in questo scenario iconico, offrendo molto di più di una pizza, ma un’esperienza gastronomica e sensoriale che celebra le radici locali con un tocco audace. Fra tradizione e creatività, siamo pronti a conquistare Torino con sapori autentici, energia travolgente e quel pizzico di follia che ci rende unici. Dalla nostra Pizza sottile, stesa a mano, alla mozzarella fresca artigianale, la cucina è il cuore pulsante del ristorante. Ogni piatto nasce da passione, maestria e dedizione, e viene servito con amore autentico. Il menù è “à la carte”, un invitoma scoprire i sapori italiani attraverso ricette d’eccellenza”.

Dopo Milano, Montecarlo e Londra, arriva anche sotto la Mole il marchio di lusso Crazy Pizza, firmato Flavio Briatore. L’annuncio è stato diffuso con una instagram stories sulla pagina ufficiale del brand. Il format unisce la cucina gourmet all’intrattenimento. Ogni sera verrà messo in scena Lo spettacolo dai maestri pizzaioli, acrobati di professione, tra Ferrari, bollicine della catena e Birra Peroni. Il concept di Crazy Pizza vuole essere un’esperienza esclusiva con pizze realizzate con ingredienti di fascia alta, come caviale, Patanegra e tartufo nero, a prezzi compresi tra i 16 e i 69 euro, serviti in un contesto contraddistinto da musica dal vivo, djset e pizzaioli performer.

Il concetto di luxury dining di Crazy Pizza nasce già nel 2019, con l’idea di servire in maniera unica il piatto italiano più amato nel mondo, la pizza, accompagnato da un servizio premium. Quello di Torino rappresenta il 21⁰ locale della catena di luxury dinner monegasca Majestas, controllata da Briatore e Francesco Costa. Questo format è stato già sperimentato nei locali di Roma, Milano, Porro Cervo, Rijadh, Forte dei Marmi, Saint Tropez, Napoli e New York.

Mara Martellotta

Villa Crespi  eccellenza “Condè Nast Traveller’s” 2025 Reader’s Choice Award”

Villa Crespi è stata riconosciuta tra le eccellenze del panorama internazionale, classificandosi al quinto posto nella classifica di Rest Of Italy. L’8 ottobre Condè Nast Traveller ha annunciato i suoi risultati per quanto riguarda gli annuali Reader’s Choice Awards, riconoscendo il quinto posto a Villa Crespi, sul lago d’Orta. Condè Nast Traveller ha ricevuto oltre 182 mila risposte al sondaggio da parte dei lettori di tutto il Regno Unito, che hanno valutato le loro esperienze di viaggio in tutto il mondo, offrendo così uno sguardo completo sui luoghi che non vedono l’ora di visitare ancora.

I Reader’s Choice Awards, con la loro ineguagliabile tradizione come premi più longevi e prestigiosi del settore turistico, rappresentano ancora oggi il riconoscimento più autorevole dell’eccellenza nel mondo dei viaggi.

“Villa Crespi nasce da una visione d’amore. Ricevere questo riconoscimento da Condè Nast Traveller è per noi la conferma che l’accoglienza autentica e l’eccellenza condivisa con la nostra squadra portano lontano – affermano Cinzia Primatesta e Antonino Cannavacciuolo – dedichiamo questo premio ai nostri ospiti che, ogni giorno, ci scelgono con il cuore”.

Villa Crespi è una raffinata residenza storica in stile moresco, affacciata sulle acque tranquille del lago d’Orta, in Piemonte. Membro della prestigiosa associazione Relais & Châteaux, la villa ospita il celebre ristorante tre stelle Michelin guidato da Antonino Cannavacciuolo, simbolo dell’eccellenza gastronomica italiana. Ogni camera è unica, curata nei minimi dettagli, e offre una atmosfera di charm unita a form moderni. I panorami sul lago e sui giardini rigogliosi rendono Villa Crespi una destinazione d’eccellenza per che cerca relax, lusso e alta cucina in un contesto naturalistico e culturale straordinario”.

Mara Martellotta

“Aspettando Meating”, i piaceri della carne

A Savigliano appuntamento per tutti i “meat lovers” e per i palati più sopraffini tra “show-cooking” e incontri vari

Da venerdì 10 a domenica 12 ottobre

Savigliano (Cuneo)

“Meating” come “carne”. E quanti buongustai amanti del genere stanno aspettando questo fine settimana per farne giusta (e in tutti i modi) scorpacciata a Savigliano, dove per tre giorni, da venerdì 10 a domenica 12 ottobre, si terrà la seconda edizione di “Aspettando Meating: percorsi di carne bovina piemontese”. Tre giorni pieni pieni di appuntamenti di diverso genere e di alto livello. L’organizzatrice “Fondazione Ente Manifestazioni”, infatti, allestirà in piazza del Popolo, due spazi: un’“Area Meating Experience”, nella quale saranno protagonisti soprattutto gli show-cooking promossi da chef rinomati e associazioni di settore e un’“Area Meating Talk”, che vedrà alternarsi convegni, conferenze, presentazioni non solo per addetti ai lavori ma anche per un pubblico più vario e generalista.

La partecipazione a tutti gli eventi è libera e gratuita fino ad esaurimento posti.

Per ulteriori info, si può telefonare al numero 0172/712536 o scrivere a: info@entemanifestazioni.com

Ad aprire le danze, nell’“Area Meating Experience”venerdì 10 ottobre, sarà “Coalvi” con le sue meraviglie della carne di “razza piemontese” accompagnate da un doppio evento di assaggi con vino in abbinata. Alle 17, wurstel, polpette al pomodoro e bollito; alle 18 carne in gelatina, brasato e spezzatino.

Sabato 11 ottobrealle 13, gli “Amici della Piemontese” (in collaborazione con la Cantina “Ca del Baio” e la “Macelleria Boasso”) faranno assaggi comparati (e certo molto apprezzati) di carne di “razza piemontese” e vino “alla scoperta di differenze e peculiarità”Alle 15,30, dietro i fornelli ci sarà il blasonato “paninaro gourmet” Daniele Reponi, ovvero il “non-chef dei panini” che si autodefinisce “un po’ oste e un po’ salumiere” e che racconterà la “bovina piemontese” e i prodotti del Piemonte nei suoi panini. Alle 18“Coldiretti” presenterà uno show-cooking dedicato alla carne bovina di “razza piemontese”, in cui i consumatori potranno assaggiare uno dei prodotti più rappresentativi del “Made in Cuneo” abbinato alla “Birra Baladin”.

Domenica 12 ottobre, l’allevatore Dario Peruccaalle 11, presenterà uno show-cooking sulla “cruda battuta al coltello” all’aroma di Begonia, mentre alle 12, il macellaio Matteo Monieri dimostrerà come la “magra carne Piemontese” bene accetti anche la cottura al “barbecue”Alle 15,30 e alle 17, il “butcher chef” veneto Matteo (Teo) Villani proporrà alcune curiose (e gustose) ricette internazionali. Chiusura alle 18,15 con “Asprocarne Piemonte” che, per il suo 40° compleanno, lancerà “Crudissima”, ovvero il “Festival della carne più buona del mondo”.

In parallelo, nell’“Area Meating Talk”, si inizia sabato 11 ottobrealle 9,30, con il Convegno organizzato da “Anaborapi” sul contributo degli allevamenti di “bovini autoctoni” al “mantenimento dell’avifauna”Alle 15, la nutrizionista Susanna Bramante sfaterà tanti luoghi comuni contro la carne per quanto riguarda l’alimentazione, la sostenibilità e la scienza. Alle 16,30, la “CIA” cuneese approfondirà il ruolo  dell’agricoltura nell’educazione alimentare.

Domenica 12 ottobrealle 11, la “Compral – Commercializzazione prodotti allevamenti” promuove un Convegno sulla sostenibilità della sua filiera per la valorizzazione del territorio e, alle 16, in collaborazione con il “Comune di Savigliano” presenterà le sue tre prelibatezze “De.Co. – Denominazione Comunale di Origine”“Madama La Piemonteisa”“Pan dl’Alvà di Savigliano” e “Pnon” di Levaldigi. Infine, alle 18, in collaborazione con l’ “Atl del Cuneese”, verranno presentati i principali eventi fieristici che vedono sempre quale protagonista la “carne bovina Piemontese”.

Poi tutti a casa … e, forse, a pancia piena, in molti salteranno la cena!

g.m.

Nelle foto: Immagini di repertorio – Show-cooking con Luca Terni nel 2023 e “Barbecue” in azione