GUSTO- Pagina 30

A Sant’Ambrogio il festival della pizza

30 SETTEMBRE 01 – 02 OTTOBRE 2022
PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Pizza Festival in Tour presenta L’originale PIZZA FESTIVAL di SANT’AMBROGIO.
PIZZA FESTIVAL, il piu importante circuito nazionale all’aperto, dove protagonista
assoluta è la PIZZA, sarà a SANT’AMBROGIO DI TORINO da venerdi 30 settembre a
domenica 2 ottobre 2022 (ven. dalle 18,00 alle 24,00 – sab. e dom. dalle 12,00 alle
24,00) con INGRESSO GRATUITO. Non serve la prenotazione.

IL FORMAT “PIZZA FESTIVAL”
L’originale Pizza Festival di Sant’Ambrogio sarà una vera e propria festa della pizza
preparate in tutti i suoi gusti e versioni, dalla classica napoletana, alla gourmet, alla più
sottile Toscana.

Sette forni, sempre accesi, 14 pizzaiuoli che impasteranno, inforneranno e serviranno
pizze, negli stand predisposti in Piazza della Repubblica, da mezzogiorno alla sera, senza
interruzione, portando in piazza la bontà e la genuinità della pizza.
Non mancherà lo street food con gnocco fritto, pizza fritta, cuoppo e dolci della tradizione
napoletana

LA LOCATION “PIAZZA DELLA REPUBBLICA”
Piazza della Repubbica con ingresso da via XX Settembre

SPETTACOLI E AREA BAMBINI GRATUITA
Musica, spettacoli e divertimento per bambini e famiglie saranno presenti al Pizza Festival.
Inoltre, all’interno della manifestazione, sarà presenta un’area bimbi con giostre, dove i
fanciulli potranno giocare, colorare e partecipare ai laboratori.
Dj set tutte le sere dalle ore 20,30 alle 23,30

BONTA’ E TRADIZIONE
In campo l’eccellenza della tradizione dell’arte della pizza, realizzata con i migliori prodotti,
i piu sani e gustosi, per offrire il sapore autentico del più italiano tra prodotti culinari.
Direttamente dalla Campania saranno presenti il Maestro Pizzaiolo Carmine
Marrazzo, il Maestro Pizzaiolo Pizzaiolo Antonio Romeo, il Maestro Pizzaiolo
Salvatore Greco, il campione d’Italia 2016 Vittorio Astorino, gli astri nascenti
Vincenzo Romeo e Andrea Marino e molti altri…
La Pizza oramai simbolo della semplicità ma anche della italianità e uno degli alimenti che
rappresenta maggiormente in tutto il mondo il nostro paese, e mangiata e apprezzata da
qualunque popolo, ed il suo consumo ogni anno e in continua crescita.
Nell’ambito della manifestazione ci sara uno stand dedicato alla birra italiana e degli stand
Food con prodotti “Amici della Pizza” come pizza fritta, sfogliatelle e panzerotti e operatori
food con grigliate (per chi non gradisse la pizza) e gnocco fritto.

PROGETTO E TOUR “PIZZA FESTIVAL”
Il progetto PIZZA FESTIVAL e un’idea della Pizza Festival in Tour, prima società a credere
nel progetto itinerante della Pizza in Tour.
Il Tour di eventi ha come obiettivo quello di far conoscere l’Arte della Pizza ma anche di
coinvolgere attivamente gli appassionati nelle principali piazze italiane.

PIZZA PATRIMONIO UNESCO
Il 4 febbraio 2010, la PIZZA e stata ufficialmente riconosciuta come Specialita tradizionale
garantita della Comunita Europea, n e l 2 0 1 7 il Comitato Intergovernativo per la
Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO ha riconosciuto:
“L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano come parte del patrimonio culturale dell’Umanita
trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla
comunita un senso di identita e continuita, e di promuovere il rispetto per le la diversita
culturale e la creativita umana, secondo i criteri previsti dalla Convenzione Unesco del
2003”.

ORARI FESTIVAL:
• VENERDI’ 30 SETTEMBRE 18,00 – 24,00
• SABATO 1° OTTOBRE 12,00 – 24,00
• DOMENICA 2 OTTOBRE 12,00 – 24,00
Il programma del Pizza Festival e confermato anche in caso di pioggia, l’ingresso
agli stand, l’area bambini e agli spettacoli e GRATUITO per tutti i giorni della
manifestazione.

I grandi salumi hanno conquistato il Salone del Gusto

Dal 22 al 26 settembre, il Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo Dop e il Consorzio di Tutela del Salame Piemonte Igp hanno preso parte congiuntamente alla 14esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto 2022, organizzata da Città di Torino, Slow Food e Regione Piemonte. Nei cinque giorni di apertura al pubblico sono state migliaia le persone che si sono avvicinate presso lo stand della società consortile Wonderful Alba Bra Langhe e Roero, allestito nell’area per promuovere le produzioni agroalimentari della Regione Piemonte e nel quale hanno trovato posto specialità tipiche quali appunto il Prosciutto Crudo di Cuneo Dop, il Salame Piemonte Igp, il formaggio Bra, i vini di Alba, Bra, Langhe e Roero, ma anche agnolotti del plin, tartufi e salsiccia di Bra. La scelta dei due Consorzi è stata quella di promuoversi congiuntamente con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare il grande e diversificato patrimonio della salumeria piemontese, raccontando e presentando i loro prodotti proposti poi in degustazione. Non è mancata la visita, tra gli altri, del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e del vicepresidente Fabio Carosso.

Colazioni, aperitivi e non solo da Gerla 1927

Nell’incantevole porticata di Corso Vittorio Emanuele 88, ecco la principale sede di Gerla, una delle pasticcerie più rinomate di Torino.

La sua storia è lontana e risale al 1927, ma è a metà degli anni ’50 che i fratelli Gerla fecero conoscere la loro pasticceria sia a Torino che fuori dalle porte della città. Oggi i loro locali sono numerosi ed oltre alla sede di Corso Vittorio Emanuele 88, segnaliamo anche la croisette in corso Alcide del Gasperi 19E, il Motor Village Bistrò sito in Piazza Cattaneo 9 e la pasticceria caffetteria in Via Lagrange 34/H. Gerla non si trova però solo in Torino, ma si è spinta oltre la città anche in località montane aprendo una sede a Bardonecchia “Gerla La Tavola Rotonda” e San Sicario “ Ristorante Gerla 1927 Sporting”.

Infine e non di meno importanza, molto noti sono i catering Gerla che, oltre a fornire servizi a privati, sono in collaborazione costante con lo Stadio Olimpico Grande Torino e con il Teatro Regio, offrendo ai clienti un’eccezionale punto di ristoro. In particolare, nella location principale di Gerla 1927, che è stata luogo della nostra splendida esperienza, si può sperimentare colazione, pranzo ed un ottimo aperitivo. Le colazioni sono molto curate e rispondono ad ogni tipo di esigenza, tutti i giorni escono dai laboratori Gerla venticinque tipi diversi di brioches, tutte fatte a mano e farcite con prodotti freschi di prima qualità. La miscela di caffè scelta da Gerla è Lavazza che oltre alla caffetteria, offre Tè e Tisane. Non solo croissant ma la pasticceria offre, inoltre, un’ampia scelta di prodotti quali 75 varietà di cioccolatini , creme spalmabili, gianduiotti , macarons, biscotti, pasticceria secca e fresca e torte di ogni tipo,  classiche e  non. A pranzo vengono serviti piatti freschi del giorno, sia tavola calda che fredda.

L’aperitivo è molto curato , si possono scegliere tra una varietà di vini pregiati e cocktail alcolici e  analcolici Il personale è molto preparato e professionale; il maitre ci ha subito consigliato un’eccellente Franciacorta . La nostra scelta quindi si è diretta verso un calice di bollicine  ed il classico spritz. Entrambi serviti ad una temperatura perfetta, e, per quanto riguarda lo spritz, composto con le giuste dosi. Gli stuzzichini sono deliziosi, variano tra pizzette e mini panini in curcuma ripieni con crema di philadelphia, che vengono serviti su un elegante sheffield d’argento a “due piani”. Il nostro aperitivo si è svolto all’esterno. Il locale vanta anche una sala interna da loro denominata “L’Orangerie”, un luogo raffinato ed elegante, disponibile per pranzi aziendali, rinfreschi o semplicemente per prendersi una pausa ed evadere dalla frenesia della città. E’ stata un’esperienza senza dubbio da ripetere e da noi consigliatissima. Buon appetito e buon divertimento!

Alice Borgogno Colombo

Alberto Marchetti presenta a Terra Madre la linea Zaba’

Torino si prepara all’appuntamento di Terra Madre Salone del Gusto dal 22 al 26 settembre, nello spazio dedicato al Piemonte. Lo zabaione rappresenta una delle ricette più  tipiche della cucina piemontese,  una crema a base di tuorli d’uovo, zucchero e Marsala, da accompagnare con ogni genere di biscotto e gelato da versare su una fetta di pandoro, arricchita poi con la panna.

Molte leggende sullo zabaione fanno risalire la sua origine e creazione proprio a Torino. Il maestro gelatiere Alberto Marchetti risulta da sempre innamorato delle cose semplici e genuine e ha scelto Torino per presentare ufficialmente “Zaba’: la nuovadolcissima linea tutta dedicata allo zabaione”.

Il ricavato delle vendite di Zaba’ sarà devoluto alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Fedele alla filosofia con cui realizza i propri gelati, Alberto Marchetti utilizza pochi ingredienti, scelti con cura.

“Le uova – dichiara Alberto Marchetti con orgoglio – sono fresche, ricavate da galline felici allevate a terra, selezionate da Fantolino

Alberto Marchetti è  convinto che la bontà  sia disarmante e, per questo motivo, il progetto nasce nella Torre dell’Eremo di Pecetto, in provincia di Torino, insieme a un gruppo di ragazzi diversamente abili. Insieme a una rete d’impresa costruita con i partner di filiera, Zaba’ sostiene l’Arsenale dell’Armonia, progetto di Ernesto Olivero che dà forma al sogno della pace, dell’accoglienza, integrazione e armonia che sono stati da lui realizzati nel 1964.

Zaba’ è buono anche da bere, caldo e ottimo per accompagnare biscotti. Basta togliere il tappo e scaldarlo a bagnomaria o in microonde. Perfetto a temperatura ambiente per variegare gelati o arricchire creme e panna montata.

Lo zabaione cremoso e profumato, dal colore dorato, è  diventato un must per tutti gli amanti delle golosità  di Alberto, che lancia una linea dedicata, per il momento composta da sei varianti.

Accanto allo Zaba’, zabaione classico di Alberto, compaiono lo Zaba’ riserva, lo Zaba’ per birra Baladin, Beermouth Baladin, lo Zaba’ per mago Rabin, bianco chinato del mago, lo zaba’ per terra madre, al moscato presidio di Strevi, e lo Zaba’ per gli aironi, nero sake’ italiano.

Mara Martellotta

Deliziosi biscottini da tè farciti all’uva fragola

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Rubrica a cura de La Cuoca Insolita 

Settembre è il mese dell’uva fragola. Lo sa bene chi vive in campagna o chi fa la spesa al mercato dai contadini. La sua fama non è solo dovuta al fatto che è buonissima, ma anche perché nell’800 fu la salvezza del nostro patrimonio di vigneti. In quel periodo infatti le radici di molte vigne europee furono gravemente danneggiate da un insetto, la Fillossera. Le radici della pianta di uva fragola (o vite americana), invece, non erano vulnerabili a questo parassita. Fu così che si diffuse rapidamente la tecnica dell’innesto, ancora oggi in uso, con la quale si impianta la vite europea sull’apparato radicale della vite americana.

Ma veniamo alla tavola: l’uva fragola può essere usata per produrre il fragolino, ma è buona da mangiare anche come frutta (anche se è un po’ difficile separare i semi dalla polpa) oppure può essere impiegata per preparare il succo o per tante ricette dolci. Qui la vediamo qui protagonista di una confettura. E siccome una confettura così buona e naturalmente dolce (l’uva fragola contiene circa il 17% di zuccheri) non poteva restare tutta sola in un barattolo, ecco la ricetta dei biscottini farciti all’uva fragola. Un connubio delizioso, dove la dolcezza della confettura e una leggera nota di acidità dovuta al succo di limone sono contrastati dal profumo delle mandorle della pasta frolla. Biscotti saporiti, morbidi e molto leggeri, perché senza burro e preparati con soli due cucchiai di zucchero. L’ideale per una merenda sana e golosa (anche per i bambini) o per una coccola pomeridiana, magari davanti ad una tazza di tè.

 

vasetti di confettura uva fragola biscottini

Tempi: Preparazione (30 min); Cottura (15 min)

Attrezzatura necessaria: Estrattore di succo o centrifuga (oppure un passaverdure), casseruola media da 1 L circa e coperchio, vasetti di vetro per la confettura, contenitore a bordi alti, matterello, taglia-biscotti rotondo, teglia e carta da forno.

Difficoltà (da 1 a 3): 1 Costo totale: 6,50 €

Ingredienti per 1 kg di biscottini farciti

Per 500 g di confettura:

Per i biscottini di pasta frolla speciale:

  • 160 g di farina di riso integrale
  • 120 g di farina di mandorle
  • 120 g di fecola di patate
  • 2 uova intere
  • il lato dolce: 60 g eritritolo+ 30 g dolcificante alla stevia* + 30 g di zucchero
  • 50 g di olio di girasole o di oliva
  • 1 bustina di vanillina + scorza di meno di mezzo limone
  • 1/4 di cucchiaino di lievito per dolci (1 g)

* dolcificante alla stevia: lo potete trovare anche nei supermercati, insieme agli altri dolcificanti. È una polvere bianca, che ha lo stesso aspetto dello zucchero. Sarebbe meglio usare le foglie di stevia essiccate, più naturali (potete produrle anche a casa vostra https://lacuocainsolita.it/ingredienti/stevia/), ma darebbero alla pasta frolla un colore meno invitante e in questa ricetta, quindi, non le consiglio.

Succo di limone (facoltativo) – 15 g

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Valori nutrizionali: rispetto ad una confettura di uva fragola preparata con lo zucchero, la ricetta de La Cuoca Insolita ha meno 60% di calorie e meno 60% di carboidrati.
  • È una confettura senza zuccheri aggiunti. Se quindi avete qualche problema con la glicemia, è certamente più indicata rispetto a quelle che si trovano in commercio. Non abusatene però, perché l’uva fragola ha comunque un alto contenuto di zuccheri.
  • È ottima anche per preparare una merenda ai vostri bambini: L’uva fragola è ricca di vitamine (gruppo A e B, C, potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese e magnesio).
  • Il kuzu ha proprietà alcalinizzanti sul nostro corpo.
  • L’agar-agar è un’alga – un prodotto naturale- ed è ricca di calcio e vitamine. Oltre a questo, il vantaggio di usarla al posto della pectina sta nel fatto che l’agar-agar non ha bisogno di zucchero per formare la gelatina (la pectina invece sì).
  • I biscottini di pasta frolla sono senza glutine, senza burro né latte e con solo 30 g di zucchero in totale. Gli altri dolcificanti (stevia ed eritritolo) sono a zero calorie.

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link).

Preparazione dei biscottini farciti all’uva fragola

FASE 1: LA PREPARAZIONE DEL SUCCO DI UVA FRAGOLA

Lavate l’uva fragola sotto l’acqua corrente e sgranate gli acini. Se avete un estrattore o una centrifuga, non vi resta che versare gli acini nella macchina per ottenere il succo. Se decidete di fare più di mezzo litro di succo, vi consiglio di ripulire la macchina almeno una volta a metà lavoro, perché i semi potrebbero rovinare la macchina o intasarla. Potete aggiungere il succo di limone, eliminando i semi (il limone da un po’ più di acidità che equilibra il sapore dolce dell’uva, ma è facoltativo).

Se non avete l’estrattore, mettete nella casseruola gli acini e schiacciateli con le mani in modo che si rompano il più possibile. Aggiungete il succo di limone. Accendete il fuoco a calore moderato e lasciate cuocere per circa 20 minuti. Passate quindi tutto al passaverdure per eliminare buccia e semi.

prova del cucchiaino uva fragola biscottiniFASE 2: LA COTTURA

Ponete il succo e l’agar-agar nella casseruola, date una mescolata veloce e portate a bollore. Quando vedete le bollicine, abbassate il calore al minimo e lasciate cuocere per 10 minuti, coperto. Intanto sciogliete il kuzu in due cucchiai di acqua a temperatura ambiente. Passati i primi dieci minuti di cottura, aggiungete il kuzu sciolto nella casseruola, mescolate subito velocemente e fate cuocere ancora per 5 minuti a calore molto basso, sempre coperto. Se volete provare a vedere che la marmellata sia pronta, potete fare il test del cucchiaino o del piattino: metteteci un po’ di confettura e verificate dopo poco se, raffreddandosi, si è addensata. Versate quindi nei vasetti di vetro, chiudeteli e aspettate che si raffreddi del tutto (ci vorranno un paio d’ore).

FASE 3: I BISCOTTINI E LA FARCITURA

Mescolate insieme tutti gli ingredienti della pasta frolla fino a formare una palla morbida e compatta. Se l’impasto si divide, aggiungete pochissimo latte di riso. Lasciate riposare per mezz’ora in frigorifero, coperto con la pellicola. Stendete in strato spesso poco più di mezzo centimetro con un matterello, su un piano di lavoro infarinato con farina di riso. Formate dei biscottini rotondi e infornate a 160° C per circa 15 minuti. Resteranno morbidi e saranno irresistibili.

Ora, quando tutto sarà ben raffreddato (confettura e biscotti), spalmate su una metà di biscotto mezzo cucchiaino di confettura e poi chiudete con l’altra metà di biscotto.

Buon appetito!

A Terra Madre 13 nuove delizie italiane per Slow Food

 

Dall’Italia e dal mondo, sono più di 100 le realtà virtuose presenti a Parco Dora, dal 22 al 26 settembre 

La 14esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Parco Dora di Torino dal 22 al 26 settembre, vede il debutto di 13 nuovi Presìdi italiani, che vanno ad arricchire lo straordinario bagaglio di biodiversità tutelata da Slow Food e si aggiungono ad altre storiche produzioni internazionali presenti all’evento. Tra queste, le ostriche bretoni dalla Francia e del mare di Wadden dai Paesi Bassi, lo zafferano di Jiloca e i capperi di Ballobar dell’Aragona, nel nord est della Spagna e i diversi tipi di formaggi a latte crudo irlandesi.

 

Da sempre Slow Food pone la difesa della biodiversità al centro dei suoi progetti con l’obiettivo di tutelare la straordinaria ricchezza del nostro Pianeta. Ed è proprio nella nostra Penisola, ricca di prodotti artigianali, tecniche tradizionali, specie autoctone e paesaggi rurali, che già nel 1999, l’Associazione ha dato vita a uno dei suoi strumenti più significativi: i Presìdi Slow Food. Questi progetti sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. Oggi sono oltre 600 in 79 paesi (in Italia se ne contano più di 350) e coinvolgono migliaia di produttori.

 

Sono sei le regioni italiane che presentano quest’anno una nuova ricchezza da tutelare: Friuli Venezia Giulia, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. Ecco le loro storie, simbolo di rinascita e resilienza.

 

Il Lazio presenta: sua maestà la Mosciarella 

Oltre a vedere la nascita ufficiale della rete dei castanicoltori italiani, Terra Madre ospita per la prima volta il Presidio della Mosciarella delle casette di Capranica Prenestina, una cinquantina di chilometri a est di Roma. Mosciarella non è il nome della varietà di castagna, bensì quello del prodotto che si ottiene dall’essiccatura del frutto: un procedimento lungo ma indispensabile per conservare le castagne nel freddo inverno che, da queste parti a oltre 900 metri d’altitudine, non si fa attendere. Tipica è la lavorazione, che avviene nelle casette, i piccoli locali in pietra costruiti nei boschi, dove vengono bruciate le ramaglie della potatura dei castagni e la spulla (cioè i resti delle bucce di castagne dell’anno precedente): il fumo e il calore sprigionato asciugano le castagne novelle, affumicandole leggermente.

 

La Sicilia: sono oltre 50 i progetti attivi nella regione 

L’ultimo arrivato dei Presìdi Slow Food siciliani nasce a Tortorici, centro di seimila abitanti in provincia di Messina noto soprattutto per i noccioli, di cui oggi troviamo ancora numerosi ecotipi locali. Il Presidio tutela la pasta reale di Tortorici, dolce costituito da soli tre ingredienti: acqua, zucchero e le nocciole che crescono sui monti dei Nebrodi. Piatta e irregolare, la pasta reale si contraddistingue per un rigonfiamento al centro che si produce in cottura, nel momento in cui l’impasto “scoppia”, facendo sciogliere lo zucchero e generando la particolare forma. Non esiste una ricetta precisa, molto dipende da come vengono tritate le nocciole tostate.

 

Come per la pasta reale, anche nel caso della scattata di Alia la preparazione non richiede molti ingredienti. Il dolce tipico di questa cittadina montana a sud est di Palermo prevede solo mandorle, acqua e farina di maiorca, un grano antico presente ancora oggi nel territorio delle Madonie. Si dice che nessuna scattata viene mai uguale all’altra. La ricetta tradizionale, tipica dei giorni di festa, risalirebbe ai primi anni del Novecento e continua a essere tramandata da generazioni. Valorizzare questo lavoro artigiano è il principale obiettivo del Presidio, che mira anche a coinvolgere e rinforzare il tessuto agricolo e rurale del territorio, a partire dalle coltivazioni necessarie per realizzare il dolce, come il grano di maiorca e i mandorleti, nettamente diminuiti.

 

Nell’Agrigentano invece, il buttiglieddru di Licata non è solo un pomodoro che, come suggerisce il nome, ha una forma simile a quella di una bottiglia. La sua particolarità è data da una coltivazione pressoché unica, con semina a dicembre, maturazione a fine maggio e utilizzo di insetti “utili” al posto di fitofarmaci. Ottimo fresco per la sua dolcezza, il buttiglieddru viene da sempre trasformato anche in passata, polpa e pomodori secchi. Il Presidio oggi riunisce una decina di produttori attorno a un rigido disciplinare di produzione che prevede, tra le altre cose, l’autoriproduzione della semente, il divieto del diserbo e la semina in campo aperto.

 

Il Friuli-Venezia Giulia, un viaggio attraverso il Carso e le Alpi

Il Friuli-Venezia Giulia partecipa a Terra Madre con due nuovi Presìdi Slow Food, avviati quest’anno nella regione più orientale dell’arco alpino: il miele di marasca nell’area del Carso e il pestith, un pesto di rape macerate diffuso in Valecellina e Val Vajont in provincia di Pordenone.

 

Il miele di marasca si ottiene dal nettare dei fiori di ciliegio canino (Prunus mahaleb), conosciuto anche come ciliegio di santa Lucia, varietà che cresce spontaneamente sui substrati carbonatici del Carso triestino e goriziano. Dalla sua breve fioritura, più precoce vicino al mare rispetto all’entroterra, si ottiene un miele dal colore ambrato e dall’aroma delicato, con un leggero retrogusto amarognolo che ricorda quello delle mandorle.

 

Dal Carso poi ci spostiamo sulle Alpi con il pestith, che a seconda della località può venire chiamato anche pestìç, pestìth, pestìf o pastìç, ottenuto dalla macerazione della rapa dal colletto viola. Si tratta di una varietà di rapa che cresce anche nelle zone montane più fredde e poco soleggiate. Viene raccolta in autunno e lasciata macerare fino al periodo natalizio, quando le rape vengono lavate e pestate: a quel punto sono pronte per essere soffritte in olio oppure burro, cipolle, sale e pepe.

 

La Puglia, tra gioielli del mare, dolci tipici e lievitati tradizionali

A Taranto, la cozza nera è un nuovo Presidio Slow Food ed è anche molto di più: innanzitutto un riconoscimento che sfida i pregiudizi che da anni, per ragioni prima di tutto ambientali, affliggono la città pugliese, e poi anche un simbolo di rinascita di una comunità che ha nella mitilicoltura le origini della propria storia. Più di venti mitilicoltori hanno aderito al progetto, che prevede l’allevamento della cozza nera tarantina secondo un disciplinare che non garantisce soltanto la tracciabilità e la qualità del prodotto, ma anche il rispetto dell’ecosistema marino. Grazie alla collaborazione con partner scientifici, come il Cnr, e tecnici, come Novamont, i produttori che aderiscono al Presidio utilizzano infatti materiali ecosostenibili, prodotti in mater-bi e quindi compostabili.

 

Sempre in provincia di Taranto, a Manduria, il colombino è il dolce delle feste. Oggi sono pochi i pasticceri locali a conservarne la ricetta. Questo pasticcino dalla forma di tortino tronco-conico presenta due strati di pasta sfoglia farcita con pasta di mandorle all’arancia e crema pasticcera. Il tutto ricoperto da una soffice glassa di meringa fatta con zucchero, albume e limone, e da un decoro a forma di colombino, da cui deriva il nome, realizzato con confettura di albicocche. Un classico è il suo abbinamento con un bicchiere di Primitivo di Manduria Dolce Naturale.

 

Nel brindisino invece, il confetto riccio di Martina Franca è legato ad altre due occasioni speciali, i due giovedì che precedono il martedì grasso. Il confetto viene realizzato con mandorle di varietà locale di forma tondeggiante – la tondina in particolare, ma anche la catuccia, la spappacarnale e la carluccio – zucchero e limone. La preparazione prevede l’abbrustolimento delle mandorle all’interno della conca, un pentolone basso, tondo e largo di rame, riscaldato a temperatura costante, a cui l’artigiano del riccio imprime movimenti ondulatori. Segue poi l’arricciatura, che si ottiene riducendo la temperatura del fuoco e versando nella conca “lu gilueppu”, uno sciroppo cotto a filo, formato da acqua calda, zucchero e qualche goccia di limone.

 

La focaccia a libro di Sammichele di Bari è una focaccia dalla forma circolare, croccante e dal colore bruno esternamente, soffice e di colore bianco all’interno. Il nome deriva dalla chiusura a libro della sfoglia che, durante la lavorazione, viene stesa, condita con olio extravergine, sale e origano e poi richiusa su sé stessa per formare un rotolo sistemato a spirale. Tratto tipico nella realizzazione della focaccia a libro, fecazze a livre in dialetto, è l’utilizzo e la valorizzazione di ingredienti “poveri” e poco elaborati: farina provenienti da grani teneri coltivati localmente e legati alla tradizione cerealicola regionale – maiorca, risciola, bianchetta; sale delle vicine saline di Margherita di Savoia; olio extravergine di oliva di frantoi locali da olive della cultivar ogliarola barese; origano spontaneo raccolto nelle zone incolte, aride e assolate; lievito naturale proveniente dalla pasta acida dell’impasto precedente.


A chiudere il cerchio pugliese è il pane di Monte Sant’Angelo, un pane di farina di grano tenero di forma rotonda grande, a volte grandissima. Un tempo, infatti, le famiglie acquistavano il pane una sola volta alla settimana e quindi le forme potevano superare i 12 chilogrammi. Un aspetto curioso e caratteristico dei forni del paese garganico, è il fatto che molti fornai sono soliti esporre i pani all’esterno delle botteghe, a volte anche appendendoli al muro. La sua cottura avviene ancora in forni con camere in pietra refrattaria spesso molto vecchi che, con l’eccezione di Natale e Capodanno, rimangono sempre accesi. La preparazione prevede la lievitazione con la sola pasta acida, al quale ogni giorno si aggiunge la farina necessaria per la produzione quotidiana.

 

Dalla Calabria, il legume che non ti aspetti 

Storicamente considerato la carne dei poveri per la sua ricchezza in proteine, il fagiolo poverello bianco è un legume dalle ottime proprietà nutrizionali. La sua produzione avviene in provincia di Cosenza, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, e le località coinvolte sono tre: Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo. Qui il fagiolo poverello bianco viene ancora coltivato secondo la tradizione: essendo un fagiolo rampicante, si utilizzano paletti di sostegno in castagno, ottenuti dai vicini boschi cedui, mentre la raccolta è manuale. I baccelli vengono lasciati essiccare sui cannizzi, cioè graticci di canna intrecciata, e poi inseriti per essere battuti. Una delle sue peculiarità è proprio la coltivazione, realizzata arricchendo il terreno soltanto con letame ben maturo, senza fertilizzanti chimici di sintesi.

 

In Campania la cipolla è di Vatolla

Ingrediente fondamentale del tradizionale “susciello di cipolla”, la cipolla di Vatolla, frazione del comune cilentano di Perdifumo, in provincia di Salerno, riflette secolari tradizioni contadine: dall’abitudine di accendere tre falò al momento della semina, a quella di vendere le cipolle rigorosamente intrecciate. L’associazione dei produttori che aderiscono al Presidio è composta in grande maggioranza da donne, coinvolte in particolare nel lavoro di intrecciatura, insieme alle quali collabora un gruppo di giovani, desiderosi di riscoprire la propria storia e le proprie radici. La caratteristica principale di questa cipolla è il sapore – spiccatamente dolce, poco pungente e dal profumo penetrante – che la rende perfetta per essere consumata cruda, in insalata, oppure nella classica frittata di cipolla e cacioricotta.

Benvenuti a Casa Martini

Immerso nel verde delle campagne, nella piccola frazione di Pessione, c’è Casa Martini- stabilimento storico del brand, che festeggerà l’anno prossimo 150 anni. Qui è nato il cocktail italiano più famoso del mondo: il Martini. La sede è un palazzo nobiliare del 1700, circondato da un vasto stabilimento, una palazzina più recente sede degli uffici, grandi giardini e uno store ricco di bottiglie e oggetti da cocktail.

Quella che stiamo per vivere sarà un’esperienza di gusti, sapori e odori in grado- anche grazie alle numerose evocazioni che suscita- di raccontare la storia ultracentenaria di un marchio conosciuto in tutto il mondo. Ad accoglierci c’è il Brand Home Ambassador, Nicola Piazza.

A Casa Martini, si ha la possibilità di scegliere fra tre tipologie differenti di visite: la prima è il “Martini Discovery Tour” che comprende la visita libera al museo con audio-guida, una parte dedicata alla visione del plant accompagnati dai membri dallo staff ed, infine, la degustazione di tre prodotti targati Martini. Il secondo è il “Privileged tour” ovvero una visita interamente guidata dei musei, del plant compresa di degustazione finale. Infine vi è la “Only museum” che prevede la visione del solo museo, scelta preferita dai turisti di passaggio.

La prima parte del Discovery tour accompagna il visitatore alla scoperta del prodotto, in lungo viaggio che parte dai componenti essenziali del cocktail, ricercati e studiati da qualsiasi parte del mondo. Tale peculiarità rende questo azienda “glocal” grazie al suo mercato internazionale, ma alle sue origini saldamente piemontesi. Infatti, il 60% delle piante arriva da Pancalieri e la filiera produttiva è interamente condotta a Pessione, anche se le bottiglie sono esportate ovunque.

Ci addentriamo alla scoperta del prodotto, partendo dalle erbe, parte fondamentale del successo del gusto Martini. La scelta e lo studio delle stesse è affidato a Ivan Tonutti, master Herbalist con sede a Ginevra. Insieme al suo team, seleziona la materia prima e crea rapporti di partenariato con i produttori. Questo permette di conoscere direttamente i patner e interagire con loro, oltre ad avere la tracciabilità completa del processo. Il team si occupa, inoltre, di ricercare nuove materie prime in giro per il mondo. La stessa ricerca e cura viene applicata ai vini: solitamente si opta per un gusto neutro. Quello prescelto è il fiore, ottenuto dalla prima pressatura dell’uva. Questa base è essenziale per il Vermut. Si passa poi alla visione della lavorazione delle spezie, macerate accuratamente in periodi differenti, per estrarre il gusto amaro, segno riconoscimento dell’ “effetto aperitivo” ed in grado di attivare il senso di fame. L’unico colorante aggiunto alle bevande è il caramello, caratteristico del nel Martini Rosso. Il tutto finisce in grandi serbatoi in cui il prodotto inizia a decantare per concludersi con due stabilizzazioni a freddo e una filtrazione.

Il tour continua nella zona dedicata alla “Vermut Experience” in cui il visitatore ha la possibilità di creare il proprio cocktail, grazie ad una serie di prodotti base forniti direttamente da Martini. Alla sera, invece, si può provare la “Martini cocktail experience” un’oretta focalizzata alla creazione di tre drinks personalizzati.

Passiamo poi all’altra parte del museo, dedicata al racconto storico dell’origine dell’Azienda. Una grande sala costellata di quadri e iconografi introduce il visitatore alla conoscenza dei tre fondatori della Martini: Teofilo Sola, Luigi Rossi, Alessandro Martini. Il nome del brand ha attraversato la storia di queste famiglie, per giungere definitivamente alla denominazione “Martini- Rossi” quando i Rossi sono divenuti soci di maggioranza. Il riferimento alla famiglia Martini, negli anni, non si è perso ed è stato preferito in quanto era già entrato nella cultura nazional- popolare italiana. I restanti pannelli sono ricche di medaglie e onorificenze, testimoni di un brand che non ha mai sbagliato un colpo.

Una delle sale è dedicate alle etichette delle bottiglie, altro grande segno di riconoscimento della Martini. L’evoluzione si percepisce dalla differenza tra la prima e l’ultima: inizialmente ricche di informazioni criptate sotto forma di immagini fino ad arrivare all’ultima, minimalista e essenziale, ormai sinonimo della fama mondiale acquisita dal brand.

Anche le pubblicità hanno fatta la storia lanciando star divenute famose a livello internazionale. Per tale ragione, un’intera sala del museo è dedicata alla storica cartellonistica, riconoscibile a chiunque di noi. Unica è anche l’idea della terrazza Martini, un’esperienza in luoghi esclusivi della città con viste panoramiche accompagnati da cocktail inimitabili. La più famosa è’ quella di Milano, oltre quella presente proprio qui a Pessione.

Martini è stata rivoluzionaria anche per la scelta di sponsorizzazione delle macchine della Formula Uno, con la successiva creazione della Martini Racing, un vero e proprio dipartimento aziendale dedicata alle corse, che si occupa a 360° del settore.

Il tour si conclude con la visita degli stabilimenti produttivi introducendo lo spettatore nel vivo della produzione del Martini: una vera e propria cittadina fatta di fabbriche snodate tra micro-viali. Al suo interno vi sono grossissime cisterne in grado di produrre milioni di bottiglie, nel rispetto dei meccanismi produttivi originari.

Questa esperienza finisce nel bellissimo bar, curatissimo nel design, in grado di far vivere davvero il gusto del prodotto, frutto di una storia centenaria, di un grande impegno e una genialità che non finisce di stupire, rendendolo il Martini un prodotto Made in Italy unico nel mondo.

Valeria Rombolà

Foto di Antoni Roseti

Serralunga Day in onore di re Barolo

Serralunga Day, i produttori del Barolo a menzione comunale “Serralunga d’Alba” si sono incontrati a Fontanafredda per istituire la prima giornata mondiale dedicata a questa menzione, a 30 anni dalla sua nascita. Un momento di confronto sulle diverse interpretazioni di questo territorio, patrimonio unico riconosciuto a livello internazionale.

Si è svolto, nella splendida cornice del Villaggio Narrate nel cuore delle Langhe Patrimonio Unesco, il “Serralunga Day” la prima giornata mondiale dedicata al Barolo del Comune di Serralunga d’Alba. A 30 anni dalla nascita della menzione comunale, i produttori hanno istituito un appuntamento annuale, il secondo venerdì di settembre, per un confronto sulle diverse interpretazioni del territorio.

Serralunga d’Alba (CN), 13 settembre 2022 – È stato inaugurato nel secondo venerdì di settembre il “Serralunga Day”, il progetto voluto dai produttori del Barolo del Comune di Serralunga d’Alba per celebrare e valorizzare questa importante menzione, a 30 anni dalla sua nascita.

Il “Serralunga Day” nasce dal desiderio di tutti i produttori della denominazione di dare vita a un momento di confronto sulle diverse interpretazioni del territorio, concretizzandolo con una presentazione ad amici, critici e stampa l’anteprima straordinaria dell’annata 2019, rigorosamente alla cieca, con l’unico scopo di delinearne un ritratto comune. Ed è proprio in occasione del 30° anniversario dalla nascita del primo Barolo del Comune di Serralunga d’Alba (era il 1992 con il Barolo del 1988), che il “Serralunga Day” si pone l’obiettivo di diventare appuntamento annuale fissato per il secondo venerdì di settembre dove ogni anno tutti i produttori in anteprima racconteranno la nuova annata.

I cosiddetti “Serralunga writers”, pool di giornalisti, critici e amici, al termine della degustazione, hanno elaborato un manifesto descrittivo dell’annata, intitolato “Barolo Serralunga d’Alba 2019, la grammatica del tannino”:

Come i periodi letterari di Seneca erano diretti e incisivi, così i tannini del Barolo Serralunga d’Alba 2019 risultano rigorosi nello stile e simili alla leggiadria dei versi del grande poeta. Una vendemmia classica, ma mai polverosa che esprime grande dinamismo e profondità. Qui, c’è contemporaneità espressa in una leggerezza impalpabile e un’eleganza senza tempo. La distintività dell’origine è testimoniata da una grande nettezza, balsamicità e freschezza. È evidente il superamento del mero abbinamento gastronomico, indice di grande versatilità e attualità. Un’ottima annata, godibile e golosa sin da subito e al contempo rispettosa, rigorosa ed evocativa. Con la 2019 Serralunga si conferma un terroir che, da sempre, dà valore al tempo restituendo a sua volta valore al vino. Un racconto unanime che traduce nel calice un territorio unico e fortemente identitario che parla il verbo del presente con uno sguardo verso il futuro come una promessa. Ci piace pensare che oggi Seneca avrebbe condiviso con noi un Barolo Serralunga d’Alba 2019!

La giornata è terminata con la grande cena di gala al Garden del Lago, con i piatti dello chef stellato Ugo Alciati di Guidoristorante, accompagnati da tutti i Barolo 2018 dei produttori della menzione comunale di Serralunga d’Alba. Dove l’intero ricavato della cena è stato devoluto da parte di tutti i produttori di Serralunga ad una associazione territoriale che propone un progetto dedicato alle famiglie con bambini malati di cancro che hanno ultimato le terapie e iniziato il loro percorso di recupero: LA COLLINA DEGLI ELFI di Govone.

“Siamo infinitamente grati di essere nati su questa Terra, per questo abbiamo deciso di ricambiare, restituendo un po’ di questa fortuna al territorio meraviglioso che ci ospita” dichiarano i produttori del Barolo del Comune di Serralunga.

Presenti al “Serralunga Day” 25 produttori della denominazione del Barolo del Comune di Serralunga d’Alba per una giornata di incontro e degustazione delle annate 2019 (in assoluta anteprima) e 2018, oltre che di condivisione delle varie impressioni sull’annata 2022.

Eccoli in ordine alfabetico: Alessandro Rivetto, Angelo Negro, Boasso Franco, Ca’ Rome’, Cantina del Nebbiolo, Cascina Adelaide, Domenico Clerico, Enrico Serafino, Ettore Germano, Famiglia Anselma, Fontanafredda, Garesio, Giovanni Rosso, Luigi Baudana, Luigi Vico, Palladino, Paolo Manzone, Pico Maccario, Pira, Podere Gagliassi, Principiano Ferdinando, Rivetto, Schiavenza, Tenuta Rocca, Villadoria

10 anni di Panettone Day. Il Maestro Gino Fabbri incorona Astrit Feraj

Durante la finale, svoltasi a Milano, nella cornice esclusiva del Ristorante Cracco in Galleria, trionfa in Piemonte il pasticcere Astrit Feraj della pasticceria L’Elysée di Avigliana, per la categoria tradizionale della decima edizione del prestigioso concorso Panettone Day

Un’edizione celebrativa quella dei dieci anni di Panettone Day in cui martedì 13 settembre il maestro Gino Fabbri ha premiato il pasticcere Astrit Feraj della pasticceria L’Elysée di Avigliana (TO) come miglior panettone tradizionale del Piemonte. Il concorso, riconosciuto ormai tra i più autorevoli nel panorama dei lievitati d’eccellenza è nato dalla spinta creativa di due aziende leader nel mondo della pasticceria artigianale: Braims – che fa capo al gruppo CSM Ingredients, multinazionale attiva nella ricerca e produzione di ingredienti innovativi e sostenibili – e Novacart – azienda italiana che per prima ha creato le forme cottura. Le due aziende, forti della collaborazione di sponsor del calibro di Barry-Callebaut, Vitalfood, 1895 Coffee Designers by Lavazza e grazie alla partnership tecnica di FB e CAST Alimenti, si impegnano a scoprire, premiare e valorizzare i migliori panettoni artigianali d’Italia e i pasticceri che si dedicano all’arte dei lievitati.

“La decima edizione di Panettone Day ci ha regalato grandi sorprese ed è stato un onore per me ricoprire il ruolo di Presidente di Giuria per questo speciale anniversario.” commenta Gino Fabbri. “I concorsi di pasticceria come Panettone Day svolgono un ruolo fondamentale per chi svolge un mestiere come il nostro, perché consentono ai pasticceri di continuare a mettersi in gioco e confrontarsi con i colleghi, oltre che la possibilità di cogliere nuove opportunità di visibilità e comunicazione connesse alla partecipazione. Sta poi ai singoli pasticceri usare al meglio questi strumenti per uscire dalla propria comfort zone e continuare ad evolversi e innovarsi.”

Come da tradizione, l’esclusiva Sala Mengoni del Ristorante Cracco in Galleria Vittorio Emanuele a Milano ha fatto da cornice all’evento conclusivo, durante il quale, i 33 lievitati selezionati per la finale sono stati degustati con professionalità ed in totale anonimato dalla prestigiosa giuria guidata dal Maestro Gino Fabbri e composta dallo chef stellato Carlo Cracco, Marco Pedron, Head Pastry Chef del Ristorante Cracco e nuova stella emergente della Pasticceria Italiana, il Maestro Vittorio Santoro, Presidente e Direttore di Cast Alimenti ed il vincitore dell’edizione 2021 di Panettone Day.

Grande l’emozione e l’entusiasmo del pasticcere Astrit Feraj che è stato applaudito dalla giuria e che, grazie al suo talento, ha conquistato i palati esperti dei giudici ottenendo con il suo panettone il miglior punteggio per tutti i parametri, dalla cottura all’alveolatura passando ovviamente per il gusto.  Il percorso è stato lungo e impegnativo dato che il contest, riconosciuto ormai tra i più autorevoli nel mondo della pasticceria, è riuscito a coinvolgere 146 professionisti provenienti da tutta l’Italia che hanno deciso di accettare con entusiasmo la sfida di Panettone Day con ben 253 panettoni, sia con l’obiettivo di mettersi in gioco per sfidare se stessi e gli altri pasticceri in gara e al contempo cogliere le grandi opportunità di comunicazione offerte dal concorso.

A deliziare il pubblico una selezione di Specialty Coffee della collezione 1895 Coffee Designers by Lavazza – partner della manifestazione – serviti sotto forma di Espresso o in versione fredda con il metodo Cold Brew, in abbinamento con le proposte dolci e salate elaborate per l’occasione da esponenti di spicco del mondo della pasticceria come Gino Fabbri e Marco Pedron.

 

Prossima tappa: il Temporary Store a Milano con doppio appuntamento a ottobre e novembre per celebrare i 10 anni

Tutti i 33 finalisti del concorso avranno l’opportunità di vendere le proprie creazioni nel Temporary Store che aprirà a partire dal 3 sino al 30 ottobre, in Corso Garibaldi (angolo Via Palermo 21) a Milano: un indirizzo diventato ormai un punto di riferimento per gli appassionati di panettone, che offre una vetrina esclusiva per i pasticceri nel cuore di Brera.

Per festeggiare i 10 anni quest’anno l’appuntamento raddoppia e oltre alla tradizionale apertura nel mese di ottobre, ci sarà una sorpresa: dal 2 al 27 novembre il Temporary Store ospiterà una selezione di panettoni firmati dai vincitori degli ultimi 10 anni, che creeranno un lievitato in limited edition pensato per celebrare questo speciale anniversario.

Nell’arco di questi due mesi presso il Temporary Store sarà inoltre possibile acquistare anche gli Specialty Coffee 1895 by Lavazza, la collezione di eccellenza messa a punto con maestria e visione dai Coffee Designers e realizzata con i più pregiati caffè del mondo, nel pieno rispetto della tradizione italiana. I clienti potranno degustare le diverse referenze per trovare l’abbinamento perfetto tra caffè e panettone per poi procedere con l’acquisto dei prodotti, perfetti come idea regalo per il prossimo Natale.

Quest’anno lo spazio tornerà ad animarsi tutti i giovedì con un ricco calendario di eventi, finalizzati a fare cultura e valorizzare in modo contemporaneo un prodotto ricco di storia come il panettone. Il calendario degli appuntamenti sarà comunicato nel corso delle settimane di apertura attraverso i canali social di Panettone Day, degli sponsor del concorso Braims (gruppo CSM Ingredients), Novacart, Barry-Callebaut, Vitalfood e 1895 Coffee Designers by Lavazza.

Inoltre, Il gruppo CSM Ingredients, a cui Braims fa capo, ha da tempo intrapreso un percorso di studio ed approfondimento dei trend e dei fabbisogni del mercato, ideando – grazie al supporto di NielsenIQ – il primo ed unico Osservatorio dedicato al panettone artigianale, con l’obiettivo di indagare l’evoluzione e le dinamiche che muovono il mercato di questo lievitato artigianale e le attese del consumatore. Anche quest’anno, i dati rilevati sul comparto saranno divulgati nel mese di dicembre attraverso una conferenza stampa dedicata.

 

BRAIMS

Fondata nel 1969, Braims è una delle più importanti aziende italiane attive nella produzione di materie prime e ingredienti per pasticceria d’eccellenza. L’alta qualità, l’innovazione tecnologica, l’attenzione all’evoluzione del mercato, le collaborazioni con le grandi firme del mondo della pasticceria sono solo alcuni dei fattori di successo di Braims sul mercato. Nel 2000 entra a far parte di CSM Ingredients, multinazionale attiva nella ricerca e produzione di ingredienti alimentari la cui mission è contribuire a plasmare il futuro dell’industria del food ponendo la sostenibilità al centro. La grande passione per il mondo della pasticceria ha portato Braims a investire negli anni in un percorso di partnership con i propri clienti, offrendo una serie di servizi, attività ed eventi, tra cui lo sviluppo del “Marchio di Pasticceria Artigianale”, nato per supportare gli artigiani pasticceri nel differenziarsi dai produttori industriali, e “Panettone DAY”, concorso creato assieme a Novacart, su scala nazionale per premiare la maestria dei migliori pasticceri italiani.

Una ricca e gustosa domenica con re Peperone

Il programma domenica 4 settembre 2022

con lo storico Concorso del Peperone presentato da TINTO, il concerto del Foro Festival con CRISTINA D’AVENA e IVANA SPAGNA, concerto gratuito di LUCA D’AMATO, La FESTA DI RE PEPERONE con più di 250 personaggi in maschera, tantissime proposte enogastronomiche, talk show, pranzo e cena al Ristorante della Fiera.

 

73^ edizione – dal 2 all’11 settembre 2022 a Carmagnola (TO)

ORARIO FIERA: da lunedì a venerdì: ore 18 ● 24 | sabato e domenica ore 10 ● 24

Tutti gli eventi sono gratuiti ad eccezione di alcuni concerti de “Il Foro Festival” | www.fieradelpeperone.it

 

 

LE INFORMAZIONI IN BREVE

Dopo il taglio del nastro di venerdì 2 settembre, nel weekend la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola prosegue con un fittissimo programma di eventi.

Domenica sarà il PEPERONE DAY, una giornata straordinaria in cui si svolgerà lo storico Concorso del Peperone condotto da Tinto, la grande FESTA DI RE PEPERONE E LA BELA POVRONERA con sfilata di oltre 250 personaggi in maschera e intrattenimento musicale finale con Sonia De Castelli, il concerto del pianista LUCA D’AMATO, recentemente arrivato in finale alla trasmissione “Dalla strada al palco” su Rai 2.

TINTO e molti altri ospiti porteranno il pubblico a vivere giornate spensierate di una manifestazione storica che, nel 2022, punta su sostenibilità e green.

Ampio spazio come sempre alla cultura e agli eventi musicali, tra cui il concerto tanto atteso de Il Foro Festival con CRISTINA D’AVENA e IVANA SPAGNA nella serata di domenica 4 settembre.

Sono in programma i talk show del Salotto della Fiera condotti da Tinto e Renata Cantamessa con numerosi ospiti, e svariate proposte di Cà Peperone – la casa delle eccellenze enogastronomiche carmagnolesi – in Piazza Verdi con laboratori, talk show sul tema dello spreco alimentare, degustazioni con abbinamenti tra vini e peperoni e musica.

Come sempre si potrà trovare anche la grande rassegna commerciale e l’area bimbi con bellissimi animali, laboratori e spettacoli per le famiglie, oltre a musica e balli in altre piazze del centro.

Per ciò che riguarda il gusto, oltre alla cena e al pranzo del Ristorante della Fiera, i visitatori troveranno i bellissimi peperoni e gustose pietanze nella storica “Piazza dei Sapori”, nel “Villaggio del Territorio”, nel “Mercato dei produttori del Consorzio”, negli street food dei Giardini del Castello e nel “Pizza Village Solidale” allestito nei Giardini Unità d’Itala dove, per ogni pizza sfornata, il Comune devolverà 1 euro alla Fondazione di Comunità di Carmagnola per un suo progetto sociale.

Per ciò che riguarda l’arte, in collaborazione con l’Archivio Casorati a Palazzo Lomellini si potrà visitare la mostra “Tra magia e geometria. La Pittura di Francesco Casorati. Un percorso artistico indipendente” curata da Elena Pontiggia e nella Chiesa di San Filippo la mostra “Nel Cuore di Maria – 5 secoli di devozione”dedicata al 500° anniversario del primo Voto che la comunità cittadina espresse all’Immacolata Concezione Vergine Maria, Patrona della Città.

In www.fieradelpeperone.it è disponibile il catalogo completo con tutte le informazioni sul programma e sugli espositori

Organizzata dal Comune di Carmagnola, la 73^ Fiera Nazionale del Peperone propone un programma ricco di eventi culturali, artistici e musicali, con 10 giorni intensi tutti da vivere in un’area di oltre 10.000 mq, 8 piazze di cui 6 enogastronomiche, 2500 posti a sedere e oltre 200 espositori.

La manifestazione, che vede per il quarto anno consecutivo la presenza di Tinto, al secolo Nicola Prudente, conduttore televisivo e molti altri ospiti, con il suo protagonista per eccellenza, il peperone, e per il 2022 un focus su sostenibilità e green, è un viaggio tra degustazioni, show cooking, talk show, cene a tema, street food, concerti e spettacoli, iniziative solidali, area bimbi, una grande rassegna commerciale e molto altro.

La giornata di domenica 4 settembre è il PEPERONE DA e sarà fittissima di proposte ed eventi per tutti i sensi e tutte le età.

 

IL PEPERONE DAY, IL CONCORSO DEL PEPERONE E LA FESTA DI RE PEPERONE

Importante novità di questa edizione è l’istituzione del “Peperone Day”, fissato per il 4 settembre. L’iniziativa, che verrà riproposta negli anni a venire, è rivolta a locali nazionali e internazionali che hanno accolto l’invito e inserito nel proprio menù del 4 settembre una o più pietanze preparate con il peperone di Carmagnola, ricevendo un adesivo da esibire in vetrina, i contatti dei produttori per l’approvvigionamento della giornata e l’inserimento nell’elenco pubblicato sul sito della Fiera. Sono 64 i locali che hanno accolto l’invito in Piemonte e in giro per il mondo, tra i quali le pizzerie di Gino Sorbillo e i ristoranti di Lidia Bastianich.

Per tradizione, nella prima domenica della Fiera viene organizzato il Concorso Mostra/Mercato del Peperone riservato ai produttori locali. Come per le ultime tre edizioni l’evento viene presentato da TINTO, al secolo Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo che da inizio giugno conduce su Rai 1 la nuova trasmissione “Camper”.

Alle ore 21, TINTO condurrà anche le premiazioni del Concorso del Peperone e del contest PEPERONE URBANO, in un evento al quale parteciperanno diversi ospiti e con l’intrattenimento musicale di LUCA D’AMATO, pianista fuori dagli schemi arrivato recentemente in finale al programma “Dalla strada al palco” condotto da Nek su Rai 2, che dalle ore 22:30 si esibirà nel suo concerto completo sino alle ore 24.

Il contest Peperone Urbano è una sfida che il Consorzio del Peperone e il Comune di Carmagnola hanno lanciato a chiunque abbia voluto cimentarsi nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o in giardino. Verranno premiati i primi tre classificati, oltre alle scuole primarie e agli asili che hanno partecipato alla competizione orticola.

Domenica 4 settembre a partire dalle ore 15:30 nelle vie del centro storico, è in programma anche la FESTA DI RE PEPERONE E LA BELA POVRONERA, che dopo due anni torna finalmente a riproporre una grande sfilata con più di 250 personaggi in maschera e della commedia dell’arte provenienti da diverse regioni, tra le quali Arlecchino, Colombina e Pantalone che si esibiranno anche sul palco in una breve rappresentazione teatrale! Ci sarà inoltre intrattenimento e musica con Sonia De Castelli e Enzo Allasino sul palco di Piazza Sant’Agostino.

DOMENICA SERA CRISTINA D’AVENA E IVANA SPAGNA AL FORO FESTIVAL

Domenica 4 settembre Il Foro Festival propone invece un evento in grado di mettere d’accordo generazioni diverse di spettatori. La serata inizia con un doppio concerto, quello della Special Guest Cristina D’Avena, voce amatissima di mille sigle di cartoni animati e quello di Ivana Spagna, voce simbolo della dance italiana anni ’80 e non solo. Più tardi si balla con il format “Mania ’90”. Le voci sono quelle di Kim Lukas e Nathalie Aaarts from Soundlovers, interpreti di tanti successi di quel decennio e pure quella di Haiducii, celeberrima per la sua versione della hit “Dragostea din tei”. Il sound invece è quello di Emanuele Caponnetto e di Dj Jump. (posti in piedi 12 € + ddp, posti a sedere 15 € + ddp).

 

LE PROPOSTE ENOGATRONOMICHE ALL’APERTO E NEL RISTORANTE DELLA FIERA

In un’area espositiva di oltre 10.000 mq e 8 location, di cui 6 enogastronomiche, con 2500 posti a sedere e oltre 200 espositori di cui 100 alimentari, i visitatori troveranno pietanze per tutti i gusti con la storica “Piazza dei Sapori” di Piazza Mazzini, il “Villaggio del Territorio” nella Zona del Salone Fieristico di viale Garibaldi, il “Pizza Village Solidale” nel Giardini Unità d’Italia con un euro per ogni pizza che verrà devoluto a un progetto sociale della Fondazione di Comunità di Carmagnola, il “Mercato dei produttori del Consorzio” In Via Gobetti, piazza Mazzini e Via Porta Zucchetta, vari street food nei Giardini del Castello e in altre aree del centro storico.

Grazie all’importante sostegno della “Banca Territori del Monviso”, nel Pala BTM allestito all’interno del Salone Fieristico Alimentare DI Viale Garibaldi 29., Il Ristorante della Fiera propone le cene e il pranzo della domenica di alta qualità, a cura del ristorante “La cucina piemontese” di Vigone. Momenti conviviali con portate raffinate che vengono riproposti sulla scia del successo riscosso nelle ultime edizioni. Le cene e i pranzi sono a pagamento ed è richiesta prenotazione obbligatoria ai numeri 380.3264631 – 380.7102328

I menù dettagliati sono reperibili nel sito fieradelpeperone.it

CÀ PEPERONE

in Piazza Verdi c’è Cà Peperone, la casa delle eccellenze carmagnolesi – in termini di materie prime, produttori, botteghe e ristorazione – a cura di Marco Fedele, food event manager e ideatore del format, supportato da Simona Riccio – social media marketing manager, e da Giorgio Pugnetti – foodblogger conosciuto come Monsu Barachin, appassionato e divulgatore di cucina e tradizioni enogastronomiche locali e nazionali.

Oltre a loro, ci sono vari Pepper Ambassador, food-blogger ed appassionati di cucina che proporranno degustazioni guidate e riflessioni sull’uso del peperone in termini di sostenibilità, stagionalità e riduzione degli sprechi.

Nel fine settimana sono in programma le colazioni con pasticcerie, panetterie e torrefazioni della città, talk show, i Sinoira WineTime con incontri tra produttori e degustazioni di abbinamenti tra vino e peperoni, di sera la Cà Balera con intrattenimenti musicali.

Alle ore 16.00 Simona Riccio condurrà “Parlami Di Spreco” con ospitePaola Uberti, comunicatrice gastronomica, scrittrice e blogger che presenta il libro “Le ricette del risparmio energetico”, un nuovo eBook di ricette gratuito per risparmiare energia elettrica e gas, per essere più sostenibili in cucina.

Il programma dettagliato degli eventi è in fieradelpeperone.it

IL SALOTTO DELLA FIERA CON TALK SHOW

Sul grande palco di Piazza Sant’Agostino è in programma ogni giorno, dalle ore 18:30 alle ore 21, il Salotto della Fiera con un serie di talk show condotti da Tinto e Renata Cantamessa.

Dalle ore 21 alle ore 22 sono in programma i “TT Tinto Talks”, interviste e talk show condotti da Tinto.

Gli altri format del salotto, condotti da Renata Cantamessa – Fata Zucchina, giornalista TV nazionale e web, autrice e divulgatrice agro-scientifica, sono

– alle ore 18:30 “TVG #tivogliogreen” con storie local e global di imprese e innovazioni sostenibili;

– alle ore 19:30 “Food Heroes” con i Maestri del Gusto della Camera di Commercio di Torino in veste di “supereroi”, insieme al food teller Fabio Bongiorni;

– alle ore 20 “#GreenBeauty” sulla bellezza sostenibile di corpo, mente e pianeta, ispirato all’approccio olistico delle filosofie orientali, dedicato a veri e propri tutorial su nuovi trattamenti e sulle tecniche di benessere psicofisico;

 

I MUSEI E LE MOSTRE, LA PRINCIPALE DEDICATA A FRANCESCO CASORATI

Come da tradizione sono numerose anche le proposte culturali dei bellissimi musei carmagnolesi a cura dell’Assessorato alla Cultura e dell’Associazione MuseInsieme.

Per ciò che riguarda l’arte, in collaborazione con l’Archivio Casorati a Palazzo Lomellini si potrà visitare la mostra “Tra magia e geometria. La Pittura di Francesco Casorati. Un percorso artistico indipendente”. Il prestigioso allestimento ripercorre attraverso una trentina di opere, le tappe più significative della lunga carriera dell’artista, suddividendola in quattro “focus” principali dedicati per scelta solo alle sue opere pittoriche e selezionate per il loro significato emblematico dalla curatrice Elena Pontiggia, che, nel suo saggio introduttivo al catalogo, sottolinea il carattere del tutto originale e indipendente del percorso artistico di Francesco Casorati.

Nella Chiesa di San Filippo si potrà invece visitare anche la grande esposizione temporanea “Nel Cuore di Maria – 5 secoli di devozione”, dedicata al 500° anniversario del primo Voto che la comunità cittadina espresse all’Immacolata Concezione Vergine Maria, Patrona della Città. L’esposizione propone una simbolica rappresentazione di quanto avvenne nel novembre 1522 in piazza Sant’Agostino ed accoglie importanti opere d’arte appartenenti al patrimonio artistico di Carmagnola, come gli ex voto commissionati dalla Città ed altre meravigliose opere che vengono presentate per la prima volta al pubblico dopo i recenti restauri.

BIMBI IN FIERA CON ANIMALI E SPETTACOLI

Per i più piccoli e per le famiglie viene proposto Bimbi in Fiera in ampi spazi allestiti nei Giardini del Castello, con i bellissimi animali dell’associazione Natural Farm, laboratori e i “Pepper Magic show”, spettacoli di magia, clownerie e fantasia coordinati dal Folletto Piluca’x, alle ore 16 e alle ore 21.

IL PEPERONE DI CARMAGNOLA, QUALI TIPI E DOVE ACQUISTARLI

Il Peperone si potrà acquistare e gustare nelle sue cinque tipologie riconosciute dal consorzio dei produttori: il quadrato, il trottola (a forma di cuore con punta leggermente estroflessa o con punta troncata), il lungo o corno di bue (cono molto allungato), il tumaticot (tondeggiante e schiacciato ai poli, come un pomodoro) e il quadrato allungato. Le prime quattro sono autoctone mentre l’ultima è una tipologia ibrida che ha una resa superiore in quanto più tollerante alle virosi. I peperoni di Carmagnola vengono raccolti manualmente dalla fine di luglio rispettando un severo disciplinare di produzione e sono apprezzati in tutta Italia per la loro bontà, per caratteristiche che si prestano alle più svariate preparazioni e per le loro numerose proprietà nutraceutiche.

Per tradizione, nella prima domenica della Fiera – quest’anno il 4 settembre – viene organizzato il Concorso Mostra/Mercato del Peperone riservato ai produttori locali. Come per le ultime tre edizioni l’evento viene presentato da TINTO.

ALTRI EVENTI E PROPOSTE CON PROGRAMMA COMPLETO ONLINE

Sono In programma altri eventi e proposte, come ad esempio il Mercato di Campagna Amica a cura di Coldiretti Torinovisite guidate all’Antica CereriaAssaggi di Canapa -degustazione di prodotti a base di canapa al termine della visita all’presso l’Ecomuseo della Cultura della Lavorazione della Canapa, visita guidata alla città per i 500 anni del Primo Voto nel 1522 espresso all’Immacolata Concezione (prenotazione obbligatoria: 333.8894508), musica e balli in alcune piazze del centro con le scuole di danza locali.

Su www.fieradelpeperone.it è disponibile il catalogo completo con tutte le informazioni e il programma completo dal 2 all’11 settembre 2022.