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Nasce a Torino la prima Chocolate Boutique di Re Giorgio nel cuore di Torino, in via Pietro Micca 5.
Si tratta di un brand capace di unire la più alta espressionedell’arte cioccolatiera torinese con l’innovazione in un settore che richiede qualità e sapori sempre più ricercati.
Re Giorgio è un brand nuovo garantito dalla forza della tradizione, rappresentata dal nome stesso di un re del cioccolato, Giorgio Peyrano, l’uomo che in sessant’anni ha scritto pagine importanti della storia del cioccolato d’autore a Torino, in Italia e nel mondo. Lui e sua moglie Bruna ripartono con questo progetto innovativo, nominando eredi due giovani maestri cioccolatieri piemontesi, Luca Zarcone e Cosimo Lanotte. Sono giovani, ma con una consolidata esperienza nel mondo del cioccolato d’autore e dell’alta pasticceria, maturata con una lunga gavetta presso la corte di Re Giorgio.
Dopo l’iniziale inaugurazione sabato 16 ottobre, domenica 17 la Chocolate Boutique sarà aperta al pubblico, ai torinesi e agli amanti dell’eccellenza.
Ad unire queste due generazioni dell’arte cioccolatiera torinese sono un forte spirito d’intraprendenza, sostenuto dalla solidità di un importante gruppo societario, e la passione che guida Luca e Cosimo, che hanno riunito un team selezionato di artigiani del cioccolato d’autore, del gelato e dell’alta pasticceria.
Il laboratorio di produzione di Re Giorgio si trova a Carmagnola, dove ha anche sede il primo emporio per la vendita al pubblico. La Chocolate Boutique di via Pietro Micca sarà la prima a Torino, ma non l’unica in Italia. I prodotti di Re Giorgio, che attingono alle antiche ricette, classiche e segrete che hanno fatto di Giorgio Peyrano il re del cioccolato, saranno anche molto attenti alle aspettative di un mercato sempre più esigente e raffinato.
Mara Martellotta
Quanto è soffice (e gustoso) il plumcake di cachi!
I cachi sono i classici frutti dell’autunno dal caldo colore arancione vivace, hanno una polpa morbida, cremosa e dolcissima dalle molte proprietà benefiche.
Questo dolce, adatto alla colazione o alla merenda, ha una consistenza soffice ed umida
veramente irresistibile, provatelo!
Ingredienti
2 grossi cachi
130gr. di burro
3 uova intere
150gr di zucchero di canna
190gr. di farina 00
50gr. di fecola di patate
1 bustina di lievito vanigliato
Scorza d’arancia grattugiata
Pizzico di sale
Frullare la polpa dei cachi. Montare le uova con lo zucchero, il sale e la scorza di arancia sino ad ottenere un composto spumoso. Incorporare la polpa di cachi, mescolare con cura ed unire le farine precedentemente setacciate con il lievito. Versare l’impasto in uno stampo da plumcake foderato con carta forno. Cuocere in forno a 180 gradi per 50 minuti circa.
Paperita Patty
(foto Ines)
Ecco i premi speciali: alla toscana Elisabetta Fagiuoli il premio alla carriera, al friulano Federico Stroppolatini quello al giovane vignaiolo, e alla famiglia Ceretto di Alba quello per la viticoltura sostenibile
Su media.slowfood.it le foto della presentazione e la cover di Slow Wine 2022
«Dopo l’edizione straordinaria del 2020 in cui abbiamo realizzato la nostra guida senza poter visitare le vigne e le cantine siamo tornati a una certa normalità, facendo però tesoro di quanto abbiamo imparato durante la pandemia. E così accanto al ritorno delle visite in azienda, realizzate grazie alla straordinaria rete di oltre 200 collaboratori sparsi in tutta Italia, e alle Chiocciole assegnate alle migliori cantine secondo Slow Food arriva la novità dei video: 485 contributi realizzati dagli stessi collaboratori su altrettante cantine, un terzo delle aziende recensite, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode, che consentono di vedere il produttore mentre lavora nella sua vigna, di ascoltarne le parole, di capire quale carattere ha trasmesso ai suoi vini» raccontano Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni, curatori di Slow Wine, la guida alle migliori cantine italiane secondo Slow Food.
La 12 esima edizione è stata presentata nell’ambito della Milano Wine Week ed è disponibile in tutte le librerie dal 13 ottobre e online sullo store di Slow Food Editore.
Per la realizzazione dei video sono stati accolti i suggerimenti di due collaboratori della guida, i giornalisti e autori televisivi Marcello Masi e Rocco Tolfa, che hanno realizzato veri e propri tutorial: «Non abbiamo avuto dubbi nel partecipare a questa avventura perché condividiamo lo spirito di Slow Food e il modo di lavorare di Slow Wine, soprattutto la scelta di mandare i collaboratori nelle aziende, perché il valore di un vino non è dato solo dai sentori, un vino nasce dal territorio e rappresenta l’essenza del produttore. Questo aspetto fino a ora era un privilegio della televisione e invece questa novità fa svecchiare le guide cartacee e fa invecchiare tutto il resto».
Clicca qui per vedere il trailer dei video realizzati per la guida Slow Wine 2022.
Ma Slow Wine non è solamente una guida, è un progetto di racconto e promozione a tutto tondo. Innanzitutto, tra poco più di un mese ritorna lo Slow Wine Tour a partire da Monaco di Baviera, a inizio anno le tappe negli Stati Uniti e poi nell’autunno 2022 gli appuntamenti di Seoul e Tokyo, dopo un anno difficilissimo in cui non è stato possibile organizzare il tour. E poi le guide alle cantine degli Stati Uniti, in Cina e in Macedonia che estendono i principi di Slow Wine nel mondo.
«La storia del vino di Slow Food è stata caratterizzata da temi ancora oggi attualissimi – la sostenibilità ambientale, il paesaggio, la giustizia sociale – che ci chiamano tutti a essere protagonisti della Slow Wine Coalition, il futuro che stiamo costruendo intorno al Manifesto Slow Food per il vino buono, pulito e giusto presentato a Bologna nel 2020» ricorda Federico Varazi, vice presidente di Slow Food Italia. «Si tratta di un decalogo frutto del lavoro dei vignaioli a partire da Vigneron d’Europe, e porta con sé le loro istanze. La grande novità della Coalition è che il manifesto può essere condiviso da tutti: tecnici professionisti e appassionati per far sì che il mondo del vino operi una piccola rivoluzione, diventi una comunità in cui ognuno fa il proprio pezzo per andare nella direzione che abbiamo delineato».
«Il sogno di realizzare una grande rete di vitivinicoltori a livello internazionale si sta realizzando intorno alle tre anime di Slow Wine che si riconoscono nei valori della sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e della giustizia sociale, e cioè i produttori – anche le cooperative e i conferitori di uve – gli appassionati di tutto il mondo e i professionisti che legano chi fa il vino e chi lo consuma. Aderire è semplicissimo, basta firmare il Manifesto realizzando eventi per celebrarne la partecipazione. L’incontro di tutti i partecipanti alla Slow Wine Coalition è a Bologna con la Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food dal 26 febbraio al 1 marzo. Si tratta di una vera e propria Terra Madre del vino, in cui i tre grandi temi del Manifesto saranno discussi durante gli incontri in agenda. E poi di un momento fieristico con mille produttori provenienti da tutto il mondo, grazie anche alla collaborazione con la Società Excellence rivolto sia al pubblico che ai professionisti».
Durante la presentazione sono stati consegnati i tre Premi Slow Wine.
Il premio al Giovane vignaiolo è stato consegnato da Edoardo Basset e Georgia Zuliani dell’azienda F.lli Perin a Federico Stroppolatini della cantina Stroppolatini di Cividale del Friuli con la seguente motivazione:
Federico Stroppolatini, che oggi ha 28 anni, a seguito della malattia del padre, nel 2015, abbandonò gli studi in ingegneria, caricandosi sulle spalle la gestione dell’azienda di famiglia. Quando ha ereditato la cantina si produceva perlopiù vino sfuso senza uno stile preciso e un indirizzo ambizioso; grazie a lui si è impressa una chiara svolta, in nome della sostenibilità e della qualità senza compromessi, con una particolare attenzione anche a vitigni meno conosciuti, come il tocai giallo. Seppur giovanissimo, Federico sta contribuendo alla crescita della viticoltura del Friuli Venezia Giulia animato da un entusiasmo e un coraggio fuori dal comune.
Alla famiglia Ceretto di Alba, Piemonte, presente a Milano con i cugini Alessandro e Roberta, è andato il premio per la Viticoltura sostenibile, consegnato da Daniela Ropolo, responsabile iniziative sostenibili CNH Industrial per FPT:
Dal 2010 la famiglia Ceretto, stimolata da un cambio generazionale perfettamente riuscito, ha assunto un preciso impegno volto al radicale mutamento delle tecniche agronomiche, convertendo gli oltre 100 ettari di vigneti di proprietà in regime biologico certificato, e dal 2018 in conduzione biodinamica. Questo sforzo così ingente è stato reso possibile dal costante confronto interno alla famiglia e da uno strenuo rispetto del territorio, tra i più celebri d’Italia. A questa scelta si accompagna la decisione di proseguire una vocazione consolidata in azienda: il rapporto con la cultura, oggi concretizzato in iniziative che – attraverso varie forme di espressione – sottolineano l’importanza di ritrovare l’equilibrio con la natura.
Il premio alla Carriera è stato consegnato da Lucio Berta, Head of Brand Communication and Social Media di Reale Mutua a Elisabetta Fagiuoli della cantina Montenidoli di San Gimignano:
Elisabetta Fagiuoli – che quest’anno festeggia le cinquanta vendemmie – ha segnato un prima e un dopo per la Vernaccia di San Gimignano e per la Toscana più in generale. Motore instancabile della promozione e valorizzazione del territorio, sempre fieramente controcorrente rispetto alle mode, è riuscita, grazie alla sua tenacia, a trasformare i suoi vini in grandissimi classici, imprescindibili per qualsiasi appassionato che si rispetti. Il tutto praticando un’agricoltura biologica certificata e un’enologia così poco interventista che usare il termine naturale fa un po’ sorridere, parlando di Elisabetta, che nel salotto di casa ha i nidi di rondine…
Alla presentazione hanno partecipato Federico Gordini, presidente della Milano Wine Week, che ha sottolineato l’onore di ospitare all’evento milanese Slow Wine, e Luigi Terzago, presidente Fisar che ha evidenziato l’importanza della sostenibilità per il futuro vitivinicolo.
La presentazione di Slow Wine 2022 è stata resa possibile grazie agli Official Partner Reale Mutua, FPT e F.lli Perin; i Partner Tecnici Bormioli Rocco, Bormioli Luigi, BSD Liebherr e San Bernardo; in collaborazione con la MWW.
Grandi ritorni e novità di Slow Wine 2022: le visite in azienda e le Chiocciole
L’edizione 2022, che recensisce 1958 cantine, vede il ritorno di due delle principali caratteristiche della guida, sospese a causa della pandemia nel 2020.
Innanzitutto, la visita dei collaboratori alle cantine. Unica nel panorama delle guide al vino, infatti, Slow Wine non si limita a degustazioni ma, grazie alla capillarità degli oltre 200 collaboratori presenti in tutta l’Italia, visita i filari e le cantine delle aziende recensite. Uno sforzo grandissimo che pone la guida di Slow Food come un punto di riferimento di tutta l’enologia e di chi vuole conoscere questo straordinario mondo, in Italia e non solo.
A questo si aggiunga il ritorno del riconoscimento più identificativo della guida: le Chiocciole (tutti i premiati su Slowfood.it/slowine), ovvero il simbolo assegnato a una cantina per il modo in cui interpreta i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food.
L’assegnazione del riconoscimento è stata sospesa nell’edizione del 2021 per via dell’impossibilità di effettuare le visite in azienda, rimarcando quindi il significato e il valore della Chiocciola stessa non come premio assegnato una volta per tutte ma come continua valutazione della qualità nei vini e nelle cantine. Ad aggiudicarsela quest’anno sono 218 cantine, tra cui compaiono 23 novità: un forte segnale di resistenza e solidità del settore, dopo un anno complicato come quello appena passato.
La regione che conta più chiocciole è il Piemonte, seguono la Toscana e il Veneto.
QR Code e video per visitare 485 aziende con gli occhi dei collaboratori
Se nel 2020 si è ovviato all’impossibilità di realizzare le visite in azienda grazie alle video interviste ai produttori, nel 2021 quella iniziale intuizione diventa un vero e proprio prodotto digitale permettendo al lettore di visitare virtualmente 485 aziende, grazie a video brevi (della lunghezza di 5/10 minuti) realizzati dai collaboratori durante la loro visita e scaricabili grazie ai QR Code pubblicati sulla guida stessa.
Tutti i numeri della guida
Oltre al massimo riconoscimento che è la Chiocciola, vi sono altri due premi attribuiti alle cantine: la Bottiglia (188 cantine), assegnata ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta (87), assegnata alle realtà che esprimono un buon rapporto qualità-prezzo in tutte le bottiglie prodotte.
Riconoscimenti speciali sono dedicati anche ai vini: ai migliori di ogni regione viene assegnato il titolo Top Wine, e tra questi si trovano i Vini Slow che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente, e i Vini Quotidiani, che garantiscono un’alta qualità entro i 12 euro. Degli oltre 27.000 vini degustati sono emersi 750 Top Wine, e tra questi 354 Vino Slow e 196 Vino Quotidiano.
La degusta
Un nuovo corso di degustazione Go Wine a Torino
Dal 26 ottobre 5 lezioni per avvicinarsi al mondo del vino
Go Wine promuove un nuovo corso di avvicinamento al vino a Torino!
Dopo la pausa forzata a causa della pandemia, tornano i corsi di avvicinamento al vino.
Una formula rivista per garantire la sicurezza, con distanziamento, utilizzo di mascherine e green pass, ma con la stessa voglia di conoscere e apprezzare il vino, capire come nasce e come degustarlo.
Le lezioni si svolgeranno presso una ampia sala riservata del Ristorante Sol Levante Fusion in Via Nizza 1, angolo Corso Vittorio Emanuele II.
Il corso inizia martedì 26 ottobre e si articola in 5 serate. Si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.
Riportiamo di seguito le date e gli argomenti delle lezioni, allegando il programma dettagliato:
Prima serata: martedì 26 ottobre ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE
Seconda serata: martedì 2 novembre ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI
Terza serata: martedì 9 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI
Quarta serata: martedì 16 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI
Quinta serata: martedì 26 novembre ore 20.30
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE
Dal pane alla birra il passo è breve. Lo sanno bene Biova Project e Eataly Lingotto: dalla loro unione d’intenti infatti nasce la birra Biova Eataly, fatta a partire dal pane invenduto della Panetteria di Eataly.
Biova Project è una start up di food innovation fondata nel novembre 2019 a Torino da Emanuela Barbano e Franco Dipietro, con la missione di ridurre lo spreco alimentare per il pianeta, creando prodotti sempre nuovi dall’alto valore aggiunto: sia di gusto, sia economico, sia sociale.
Eataly Torino Lingotto da ormai 14 anni seleziona i migliori prodotti che il territorio propone, con attenzione alla stagionalità, alla sostenibilità e all’impatto ambientale e portando avanti progetti quali ad esempio l’Orto urbano e il Bee Garden, sul piazzale di fronte al punto vendita, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare tutti alle tematiche green.
Ecco allora Biova Eataly, una Session Ipa preparata secondo la ricetta dei Birrai di Biova Project, leggera perché ha solo 3,6 gradi alcolici ma dal grande gusto grazie ai luppoli agrumati e con un tocco di sale dato dal pane. E proprio il pane è il protagonista principale: precisamente quello della Panetteria di Eataly. Farina biologica macinata a pietra di Mulino Marino, lievito madre rinfrescato quotidianamente e acqua sono gli ingredienti che i Maestri Panettieri di Eataly Lingotto usano per creare il pane nel laboratorio a vista, dall’impasto sino alla cottura nel forno a legna.
Birra Biova fa in modo che il pane, invece di diventare avanzi, si trasformi in qualcosa di meraviglioso: infatti proprio il pane recuperato sostituisce fino al 40% di malto d’orzo. Questo permette di risparmiare fino al 30% di materie prime, il che rende Biova Eataly sostenibile per il pianeta, riducendo di molto lo sfruttamento di risorse vergini del pianeta. Insomma, è proprio vero che “il pane non si spreca, si beve”.
Trenta produttori del Nizza DOCG, apriranno le porte delle loro cantine ad appassionati, estimatori ed esploratori della denominazione.
Un itinerario enogastronomico alla scoperta di un angolo di Piemonte che piano piano svela la sua bellezza fatta di accoglienza, sorrisi ed eccellenze che rendono questo territorio unico e affascinante.
Il territorio nicese, i suoi vigneti e i trenta produttori aderenti, tra i quali si contano anche le Distillerie Berta che con le vinacce del Nizza DOCG producono la loro grappa e La Canellese che da tempo progetta di utilizzare questo vino per realizzarne uno aromatizzato, sono i protagonisti del Giro del Nizza che dal 2011 si fa promotrice di questo vino.
“Quella di quest’anno è un’edizione speciale perché, dopo due anni di arresto forzato, sentivamo il bisogno di tornare a fare quello che ci piace: raccontare il nostro territorio – afferma Piercarlo Albertazzi ideatore della manifestazione – Solitamente Il Giro del Nizza è uno dei primi eventi della primavera, quest’anno abbiamo dovuto adattarci alla situazione che stiamo vivendo, ma questo ci permette di regalare altre emozioni, offrendo uno spettacolo differente e ancor più suggestivo, con i colori dell’autunno e i profumi della vendemmia.”
Già DOC dalla sua nascita, in quanto sottozona della Barbera d’Asti Superiore, dal 2008, con il riconoscimento della DOCG alla Barbera d’Asti, diventa anch’essa DOCG come Barbera d’Asti Superiore Nizza. Dal 2014 il Nizza ha ottenuto la sua DOCG personale, esclusivamente come Nizza DOCG, riconoscimento più che dovuto viste le caratteristiche organolettiche presenti solo nella zona di Nizza Monferrato e nei 18 comuni limitrofi.
“Il Giro del Nizza non è un semplice evento. La sua longevità, la capacità di adattarsi al tempo e il continuo evolversi raccontano la storia di questa terra – sostiene Mauro Damerio presidente Enoteca Regionale del Nizza – rendendolo non una semplice visita a delle cantine ma un ingresso dentro le case dei produttori, per toccare le loro vite e capire il senso più profondo di cosa voglia dire fare gruppo: correre tutti insieme verso un unico obiettivo, far conoscere il nostro vino”
A piedi, in bicicletta o in auto, il Giro del Nizza lascia i winelovers liberi di muoversi come preferiscono. Non ci sono punti di arrivo o di partenza: ognuno può scegliere l’itinerario che preferisce e le cantine che desidera visitare che, oltre all’assaggio dei propri vini, offriranno un piatto della tradizione preparato con prodotti tipici della zona, un modo per gustare appieno il sapore del Monferrato astigiano.
“Sosteniamo da sempre Il Giro del Nizza: iniziativa che negli anni ha promosso l’incontro tra il grande pubblico e i produttori della nostra denominazione – commenta Stefano Chiarlo presidente dell’Associazione Produttori del Nizza – Siamo lieti che si possa ricominciare ad avere eventi in presenza così da permettere a tutti gli enoappassionati di scoprire e degustare il Nizza DOCG che sta riscontrando sempre più interesse alla luce di molte etichette nuove capaci di raccontare i diversi terroirs”.
Re ciapinabo’ conquista Carignano
Domenica 10 ottobre 2021 “Festa del Ciapinabò” a Carignano
Anche quest’anno, nonostante le numerose problematiche e le nuove prescrizioni dovute alla situazione sanitaria legata al covid, la Città di Carignano festeggerà il Ciapinabò, come avviene ormai con successo da quasi tre decadi!
Ovviamente ancora una volta la forte e risoluta volontà del Sindaco e di tutta l’Amministrazione Comunale di Carignano è stata decisiva nel voler dare un segno di continuità alla Sagra del Ciapinabò che negli ultimi ha assunto una rilevanza regionale notevole.
Quindi la “Festa del Ciapinabò” si svolgerà tutta in un’unica giornata, DOMENICA 10 OTTOBRE 2021 con un ricchissimo programma di eventi preparati e messi in atto come sempre dal cuore pulsante della manifestazione, il Comitato Manifestazioni di Carignano.
Dalle ore 9 alle 18.30, come tradizione, le principali piazze saranno colorate da decine di espositori provenienti da tutto il Piemonte, con eventi culturali e musicali così delineati.
Piazza S.GIOVANNI: il Mercato alimentare con produttori agricoli ed enogastronomici; esibizioni di danza e ginnastica ritmica a cura della Polisportiva di Carignano, di danza del ventre con Mambo Jambo, di latino-americano con Let’s Dance Academy.
Piazza LIBERAZIONE: Stand Comitato Manifestazioni con distribuzione Bagna Cauda con Ciapinabò, Ciafrit, Piatti con Ciapinabò; stand enogastronomici e cibo da passeggio; postazione per la diretta di Radio Antenna Uno; Stand hobbisti
Stand Amici del Sigaro Toscano: nel pomeriggio 2 degustazioni (riservate ad adulti e fumatori, solo su prenotazione) del sigaro italiano con Erbaluce di Caluso passito docg di Bruno Giacometto
Piazza C.ALBERTO: Mercato Ambulante non Alimentare; Gruppo musicale Parlapà – musica Folk Piemontese
Piazza LIBERAZIONE e C.ALBERTO: Stand Hobbisti, Artigiani ed Operatori del proprio ingegno
Piazza S. GIOVANNI BOSCO: Stand Istituzionale dei Comuni del Distretto del Cibo
Piazza SAVOIA (sotto ala coperta): prova ed esibizioni di Tiro con l’Arco a cura dell’Associazione Arcieri del Gallo Nero
Tutti gli Esercizi di somministrazione della città saranno aperti e proporranno un loro menù a tema, naturalmente incentrato sul Ciapinabò.
L’intera manifestazione si svolgerà nell’attento rispetto delle normative anticovid perché abbiamo come sempre tanta voglia di fare festa, ma vogliamo essere in totale sicurezza per tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari.
Il Ciapinabò non si ferma mai…vi aspettiamo a CARIGNANO DOMENICA 10 OTTOBRE 2021 con INGRESSO LIBERO!
Info e prenotazioni: Comitato Manifestazioni Carignano 3346885244
comitatomanifestazio@libero.it
pagina facebook: Sagra del Ciapinabò
A Torino dal 27 al 31 ottobre 2021
La grande cucina internazionale incontra il meglio della cucina piemontese per scoprire e raccontare, insieme alla straordinaria cultura gastronomica di un territorio, la storia, l’arte, la creatività e la bellezza della capitale che ha saputo costruire una nazione.
5 giorni di eventi all’insegna della passione per la grande cucina di qualità in compagnia di una eccezionale ‘costellazione’ di chef nazionali e internazionali, prodotti di eccellenza, musica e spettacolo, arte, momenti di riflessione e confronto che si intrecceranno in alcuni dei luoghi più suggestivi e significativi di Torino: la Mole Antonelliana, il Museo Nazionale del Cinema, il Museo Nazionale dell’Automobile, il Museo Egizio, Palazzo Madama, la Reggia di Venaria, la Centrale Lavazza, Factory 1895, Combo e molto molto altro.
Albert Adrià, Ferran Adrià, Ana Roš, Mauro Uliassi, Massimo Bottura, Jessica Rosval, Norbert Niederkofler incontrano i cuochi e i sapori piemontesi, tartufo e barolo in testa. Nei luoghi più creativi della città.
“Torino è una città elegante, bella, colta, ricca di creatività, nella gastronomia come nelle arti. Il posto perfetto per una manifestazione che vuole aprire le cucine e far incontrare cibo, cultura e bellezza” dichiarano i Direttori Artistici Matteo Baronetto, Stefano Cavallitoe Luca Iaccarino.
Due gli eventi principali:
A queste due grandi cene, se ne sommano decine diffuse per tutta la città le altre sere:
Ma non è finita qui. In tutti e quattro i giorni, presentazioni, eventi, laboratori, pranzi, visite guidate in tutta la città per far scoprire la Torino Buonissima ai golosi, ai gastronomi, ai giornalisti torinesi e a quelli arrivati in città per l’occasione.
Le prenotazioni per gli eventi l’8 ottobre 2021, tutte le informazioni su www.buonissimatorino.it.
Nel dettaglio…
PIOLISSIMA
mercoledì 27 ottobre, ore 20, in 14 trattorie cittadine (con prenotazione)
Una serata in onore delle trattorie, delle osterie, delle vecchie “piole”, i luoghi in cui i piemontesi da sempre bevono Barbera e mangiano acciughe al verde. E proprio le acciughe al verde saranno il filo conduttore delle quattordici cene che si terranno in altrettante trattorie torinesi. Non solo locali di stretta osservanza sabauda, ma anche pescherie e ristorantini, incroci siciliani e abruzzesi, perché Torino è città aperta e così è la sua cucina. In ogni sosta, a fine cena, un appuntamento squisitamente da osteria: il torneo di bocce e quello di scopa, lo chansonnier o la corale.
Ovunque, prezzo politico a 25 euro (vini esclusi).
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METTI TORINO A CENA
da mercoledì 27 a sabato 30 ottobre, ore 20.00, in 15 ristoranti cittadini (con prenotazione)
Quindici ristoranti della città aprono le cucine ad altri cuochi di Torino (ma anche non di Torino, ma anche non cuochi) e insieme prepareranno quindici supercene a quattro mani. Si sono scelti tra loro per affinità o per affetto, per contrasto o per curiosità, ma insieme proporranno menù che non si sono mai visti e non si vedranno più. I cuochi accolgono i cuochi, insieme accolgono i torinesi e gli ospiti nazionali e internazionali di Buonissima. “Metti Torino a cena” è l’accoglienza al quadrato.
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APERTURA UFFICIALE BUONISSIMA 2021
“Cos’è la creatività”: Talk con MASSIMO BOTTURA
giovedì 28 ottobre, ore 16.00, La Centrale – Nuvola Lavazza
(aperto al pubblico, previa prenotazione)
La Centrale, situata nel complesso di Nuvola Lavazza, ospiterà l’evento di apertura di Buonissima 2021, che si terrà giovedì 28 ottobre alle ore 16, alla presenza di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, Giuseppe Lavazza, vicepresidente del Gruppo Lavazza, e del futuro Sindaco della Città di Torino.
Sul palco lo chef Massimo Bottura dialogherà con i giornalisti Luca Iaccarino e Stefano Cavallito, in un talk “irriverente” durante il quale si parlerà di cucina italiana, creatività e innovazione.
Cosa significa innovare? Come si trovano nuove idee? Qual è il rapporto tra cibo, creatività e arte? Come si percorrono nuove strade? Lo racconta lo chef italiano che più di tutti è stato capace di portare nel futuro una delle tradizioni gastronomiche più radicate del pianeta. Senza tradirla, ma senza rimanerne schiacciato.
PREMIO BOB NOTO
giovedì 28 ottobre, ore 17.30, La Centrale – Nuvola Lavazza
nel contesto dell’Apertura Ufficiale di Buonissima 2021
(aperto al pubblico, previa prenotazione)
Gourmet prima di tutti, influente prima degli influencers, fotografo di cibo prima che i nostri telefoni s’intasassero di immagini mediocri. Artista prestato alla gastronomia, gastronomo prestato alla fotografia: non c’è cuoco che non ne conosca il nome e che non abbia desiderato che un suo piatto fosse catturato dalla sua macchina fotografica prima di passare al vaglio del suo palato. Il miglior palato del mondo, secondo Ferran Adrià.
Il premio Bob Noto – qui alla sua prima edizione – sarà consegnato ogni anno a un cuoco che incarni uno degli assurdi, ironici, artistici, cinici, sfrontati, iconoclastici, amorevoli tratti della sua personalità, individuati ogni anno da Antonella Fassio, sua moglie.
Insieme a lei, a premiare il vincitore, la giuria composta da FerranAdrià, Matteo Baronetto, Marco Bolasco, Stefano Cavallito, Paolo Griffa, Luca Iaccarino, Sara Peirone, Davide Scabin.
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ARRIVA IL TORTELLANTE
giovedì 28 ottobre, ore 18.30, Eataly Lingotto
Tortellante è il progetto ideato da Massimo Bottura e sua moglie Lara Gilmore che coinvolge nella produzione della pasta fresca – i mitici tortellini, un’eccellenza della gastronomia modenese – giovani e adulti nello spettro autistico: un progetto unico al mondo capace di cambiare le cose in modo positivo e virtuoso. I tortellini del Tortellante a partire dalla sera di giovedì 28 ottobre saranno presenti in esclusiva nel menu dei Ristoranti di Eataly Lingotto, per tutta la durata di Buonissima. E alle 18.30 appuntamento in Sala Dei Duecento, al primo piano di Eataly, per raccontare al pubblico come è nato Tortellante, con la presenza eccezionale di Massimo Bottura (evento gratuito su prenotazione).
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TORINO DRIFT
Giovedì 28 ottobre, ore 20.00, Museo Nazionale dell’Automobile (con prenotazione)
La città dell’automobile, della cultura meccanica, delle fabbriche, del lavoro, della manifattura ha un luogo simbolo e quel luogo è il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, un edificio spettacolare pieno di storia e di suggestione, di mezzi antichi e futuribili: è in questa cornice concepita dall’architetto Francois Confino che Massimo Bottura – fresco dell’apertura del ristorante “Il Cavallino” in fronte allo stabilimento Ferrari di Maranello – propone una cena tutta meccanica e velocità. Assieme a lui Jessica Rosval, chef di Casa Maria Luigia. Un menù di sei “corse” in mezzo a macchine velocissime e immersi nelle immagini roboanti del videomapping di Andrea Bisconti – Immersive Media Studio.
Massimo Bottura è il più celebre cuoco italiano di tutti i tempi. La sua Osteria Francescana a Modena ha tre stelle Michelin ed è stata premiata due volte come miglior ristorante del mondo dalla classifica 50 Best Restaurants, per poi entrare nella Hall of Fame. È protagonista di innumerevoli collaborazioni – come quelle con Gucci o Ferrari – e progetti sociali, tra cui quelli di Food for Soul e dei Refettori, sviluppati con la moglie Lara Gilmore.
Jessica Rosval, canadese, è la chef del ristorante Casa Maria Luigia ed è stata insignita del riconoscimento di Chef dell’Anno dalla Guida L’Espresso nell’edizione 2021. 35 anni, è cresciuta professionalmente con Laurent Godgout a Chez L’épicier e poi con Melissa Craig al Bearfoot Bistrot: dunque la scuola francese in Canada. È nel 2013 che in visita in Italia va a cena all’Osteria Francescana e conosce lo chef. Si piacciono così tanto che oggi Rosval è la chef di Casa Maria Luigia, la villa-museo-ristorante della galassia Bottura.
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LA COLAZIONE ITALIANA DESIGNED BY 1895
Venerdì 29 ottobre, ore 10.00 – ore 12.00
Factory 1895, la fabbrica esperienziale dedicata agli Specialty Coffee di 1895 Coffee Designers by Lavazza, ospiterà l’evento “La Colazione Italiana designed by 1895”. I Coffeliers di 1895 celebreranno, affiancati a quattro icone della gastronomia italiana: Debora Massari (Pasticceria Veneto), Matteo Baronetto e Maicol Vitellozzi (Farmacia Del Cambio), Diego Crosara (Pasticceria Marchesi) e Gino Fabbri (Gino Fabbri Pasticcere), un rituale identitario della tradizione italiana, trasformandolo in un’esperienza e in una scoperta indimenticabile.
Gli Specialty Coffee della Collezione 1895 saranno proposti in abbinamento con le creazioni degli Chef attraverso un viaggio tra i capitoli della “Colazione italiana”, in occasione del lancio del nuovo volume della collana Bullipedia, sviluppato in collaborazione tra il team elBullifoundation & Lavazza. Questo volume analizza l’esperienza colazione con le sue evoluzioni, con i suoi piatti tipici,con le sue evoluzioni nel tempo sulla società e sarà presentato da Ferran Adrià.
(Partecipazione a invito)
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PRIMA COLAZIONE AL MUSEO LAVAZZA
Sabato 30 e domenica 31 ottobre, ore 9.30, Museo Lavazza (aperto al pubblico, previa prenotazione)
Sabato 30 e domenica 31 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12, si terrà “Prima Colazione al Museo Lavazza”, un’occasione speciale durante la quale gli esperti Coffelier Lavazza guideranno i partecipanti alla scoperta di alcune specialità regionali a base di caffè, in perfetto abbinamento con deliziosi prodotti di pasticceria. Le ricette sono tratte da “Colazione italiana”, il secondo volume della Bullipediasviluppato in collaborazione tra Lavazza e il filosofo del cibo e guru della gastronomia internazionale Ferran Adrià.
Al termine del workshop i partecipanti potranno visitare il Museo Lavazza, l’unico museo d’impresa che permette di intraprendere un viaggio sensoriale ed emotivo nella cultura globale del caffè, intrecciando il racconto con la storia della Famiglia Lavazza e, attraverso di essa, con la storia industriale italiana del XX secolo. Una tazzina di caffè interattiva, un ricco impianto multimediale e testi evocativi, permetteranno ai visitatori di vivere un’autentica ed esclusiva coffee experience.
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IL CIBO NELL’ANTICO EGITTO
Venerdì 29, ore 12.00, Museo Egizio (aperto al pubblico, previa prenotazione)
Cosa mangiavano gli antichi Egizi?
Cercheremo di comprendere perché questa terra venga definita da Erodoto “il dono del Nilo”, quali fossero le condizioni che permisero lo sviluppo di una rigogliosa civiltà. Osserveremo come fossero i giardini degli antichi Egizi, quali prodotti coltivassero e cosa portassero nelle loro tavole. Molte delle osservazioni possibili derivano dal materiale conservato nelle tombe. Grazie a raffinati riti di passaggio, la morte non costituiva la fine ma un nuovo inizio. Le stele ci presentano tavole imbandite e le formule funerarie ci parlano di un’offerta magica fatta di pane, birra, volatili e bovini per assicurare la vita perpetua.
In un viaggio affascinante fra vita e morte cercheremo di comprendere perché il cibo fosse fondamentale per assicurare la sopravvivenza del corpo ma anche dell’anima
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TALK: LA GASTRONOMIA PER IL RILANCIO DELLE CITTÀ
Venerdì 29, ore 16.30, Location da confermare (aperto al pubblico, previa prenotazione)
Lione, San Sebastian, Madrid, Bilbao, Milano: sono alcune delle città che sono riuscite a innestare un circolo virtuoso tra turismo, cultura e gastronomia. E Torino? Ne parlano gli chef di Buonissima, i direttori artistici Matteo Baronetto, Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, il Presidente della Regione Alberto Cirio e il nuovo Sindaco di Torino.
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CIRCO FELLINI
Venerdì 29, ore 20, Museo Nazionale del Cinema
Il Museo più fantasmagorico d’Italia, il più fantasmagorico regista italiano (che avrebbe compiuto cent’anni nel 2020, anno di Torino città del Cinema) nella più spettacolare delle cene mai organizzate in città: un maestro di cerimonie – Arturo Brachetti –, musicisti, saltimbanchi, prestigiatori e sei cuochi che nessuno ha mai visto assieme. Di certo una delle cene più incredibili che Torino ricordi.
GLI CHEF di Circo Fellini
Ferran Adrià è considerato il più rivoluzionario cuoco vivente. Dal 1984 al 2012 il suo ristorante El Bulli a Roses, in Costa Brava, ha scritto la storia della cucina contemporanea. Oggi conduce il centro di ricerche elBullifoundation con il quale sta producendo Bullipedia, un’ambiziosa enciclopedia del gusto.
Albert Adrià è uno dei migliori pasticcieri del pianeta ed è proprietario e cuore di numerosi progetti, tra cui Enigma di Barcellona, uno dei locali di massima avanguardia, e il nuovissimo ADMO, che inaugurerà a Parigi insieme al grande chef francese Alain Ducasse il 10 novembre 2021.
Mauro Uliassi è alla guida del ristorante Uliassi a Senigallia, tre stelle Michelin, che gestisce assieme alla sorella Catia, maitre e patronne. Il suo “Lab 2021” è uno dei menu degustazione più ispirati di sempre, e come sempre unisce palato, tecnica, Adriatico e cacciagione.
Ana Roš è la cuoca di Hisa Franko, il ristorante di Kobarid (Caporetto) in Slovenia di cui è proprietaria assieme al marito Valter Kramar, sommelier. La sua cucina inconfondibile le è valsa il titolo di Best Female Chef della classifica 50 Best e l’ha resa protagonista di Chef’s Table. Il suo è l’unico ristorante due stelle della Slovenia.
Norbert Niederkofler è lo chef del ristorante St. Hubertus a San Cassiano, in Alto Adige, tre stelle Michelin. La montagna è protagonista in ogni suo piatto, e il rispetto della natura è al centro del progetto Care’s con il quale Niederkofler fa incontrare gastronomia, etica ed ambiente.
Matteo Baronetto è lo chef di uno dei più antichi ed eleganti ristoranti del pianeta, Del Cambio, a Torino (una stella Michelin). Dopo anni al fianco di Carlo Cracco a Milano, nel 2014 Baronetto è tornato nel Piemonte dove è nato e oggi intreccia la grande tradizione piemontese con la sensibilità contemporanea.
GLI ARTISTI di Circo Fellini
Arturo Brachetti sarà il grande maestro di cerimonia della cenaevento alla Mole Antonelliana.
A lui spetterà il compito di dirigere, tra una portata e l’altra dei grandi chef e orchestrando cardinali e fanfare, generose tabaccaie e poetiche Gelsomine, la serata “Circo Fellini”. Arturo Brachetti è oggi il più grande attore-trasformista del mondo, con una “galleria” di oltre 350 personaggi, di cui 100 interpretati in una sola serata. In scena porta la sua vasta esperienza artistica: quick change illusionismo, sand art, mimo, ombre cinesi… il suo repertorio è in continua evoluzione.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti nella sua carriera figurano il premio Molière (FR) e il Laurence Olivier Award (UK). Nel 2014 viene insignito del titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una nomina motu proprio.
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I LABORATORI
Sabato 30 ottobre, Combo, Eataly, Guido Gobino
I laboratori di degustazione si svolgeranno parte da Combo, parte da Eataly, parte presso lo stabilimento di Guido Gobino, in collaborazione con i partner di Buonissima. Accostamenti originali e inaspettati che sapranno conquistare il pubblico. Il calendario dettagliato sarà diffuso nei prossimi giorni.
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GLI APERITIVI BUONISSIMI
dal 27 al 30 ottobre, Combo, h. 18.30
Durante tutta la durata di Buonissima, da Combo, a Porta Palazzo, dj set, intrattenimento e aperitivi “Buonissimi”
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GRAN TORINO: LA FESTA
Sabato 30 ottobre, dalle ore 22.00, Combo
Una grande festa con musica, ospiti e chef a sorpresa, per l’ultima sera di Buonissima, da Combo, nel quartiere multietnico di Porta Palazzo dove si incontrano e si confondono le umanità e anche le tradizioni gastronomiche. Non mancherà la spaghettata di mezzanotte per darci appuntamento al prossimo anno.
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BISTROMANIA
Domenica 31 ottobre, dalle ore 11.00, Bunker
La bistronomie torinese “in salsa verde”, derivazione personale e unica di quella parigina, ha fatto scuola. Oltre dieci anni fa a Torino si sperimentava una cucina raffinata e informale, con contorno di costi contenuti e prodotti eccellenti, cantine sterminate e vortici di calici sempre pieni. Quelle idee allegre e alcoliche hanno pervaso l’Italia e dato origine a decine di ottimi cloni. Ma qui si ribadisce dove tutto ebbe inizio. Un pranzo lungo un giorno, una cena che inizia al mattino. Dalle 11.00 fino a notte, fino all’ultimo goccio di vino. Musica, spettacolo, cocktail, salumi, formaggi, ostriche, acciughe, gelati, pizze e mille cose buone. Ai fuochi e ai calici Contesto Alimentare, Gaudenzio Vini e Cucina, Luogo Divino, Scannabue, Smoking Bar, XXL Cafè e tanti loro amici.
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Mostra GRANI d’AUTORE: DALLA SEMINA AL RACCOLTODEL GRANO DURO BARILLA
Dal 28 ottobre al 1 novembre (aperto al pubblico)
A Palazzo Madama nella Centrale Piazza Castello, dal 28 ottobre al 1 novembre 2021, Buonissima ha promosso l’esposizione della Mostra Grani D’Autore: dalla semina al raccolto del grano duro Barilla, a cura di Maria Vittoria Baravelli.
La mostra presenta 11 illustrazioni di artisti italiani, professionisti di calibro internazionale e talenti emergenti: la torinese Elisa Seitzinger, la romana Irene Rinaldi, la palermitana Giulia Conoscenti, la napoletana Andrea Boatta, Celina Elmi da Firenze, Emiliano Ponzida Ferrara, Cristian Grossi da Parma, Ale Giorgini da Vicenza, Massimiliano di Lauro da Lecce, Alessandro Baronciani da Pesaro e il milanese Francesco Poroli. (cfr. scheda allegata)
NoTools_Fork1 | Mostra Fotografica
Dal 27 ottobre al 31 ottobre, Palazzo Carignano 2 Spazio espositivo secondo piano
NoTools è un progetto che ricerca tra le pieghe degli utensili usati storie di uomini e di cibo, si sviluppa in diversi capitoli, dalle posate agli attrezzi di preparazione del cibo che spesso e inconsapevolmente sono usati quasi come prolungamenti fisici. Ogni utensile da cucina racconta un mondo, è testimone di un periodo storico unico e originale e l’uomo viene accompagnato da questi attrezzi per gran parte della propria vita. Si sviluppa in tre capitoli primari, Fork1, Spoon2 e Knife3, per raccontare storie di uomini e di cibo, cortocircuiti tra il piatto e la bocca.
La mostra fotografica è composta da 40 stampe fine-art 70×100 dove l’interprete principale è la forchetta con i suoi percorsi storici, tecnici, poetici, narrativi, estetici appoggiati su un limbo bianco, quindi decontestualizzati per poter leggere meglio le storie di ogni sua fessura.
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BUONISSIMA chi siamo:
Direzione artistica: Matteo Baronetto, Stefano Cavallito, Luca Iaccarino
Direzione Organizzativa: Simona Arpellino e Mauro Tunis – Idee al Lavoro | Paola Farinetti – Produzioni Fuorivia
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Il progetto è reso possibile grazie a:
Ufficio Stampa Buonissima: press@buonissimatorino.it
Le prenotazioni si apriranno l’8 ottobre e sarà possibile prenotare sul sito www.buonissimatorino.it
Per info: info@buonissimatorino.it | +39.345.2805355
METTI TORINO A CENA: elenco ristoranti
Mercoledì 27 ottobre
Giovedì 28 ottobre
Venerdì 29 ottobre
Sabato 30 ottobre
PIOLISSIMA mercoledì 27 OTTOBRE: elenco osterie
BISTROMANIA domenica 31 OTTOBRE: elencoristoranti
“Moncalvo c’è, crede nelle sue fiere e butta il cuore oltre l’ostacolo”. Il sindaco della città aleramica, Christian Orecchia non ha avuto dubbi nell’indicare i due eventi fieristici dell’autunno moncalvese, la Fiera del Tartufo giunta alla sessantasettesima edizione, e la Fiera del Bue Grasso, che di autunni ne annovera ben 383, come vettore per l’economia, il turismo e la cultura della sua città.
La presentazione dei due eventi è avvenuta alla Orsolina 28, dove ha sede una scuola di danza rinomata a livello internazionale, sabato mattina. A fare gli onori di casa c’era l’amministratore delegato Barbara Bellino che ha sottolineato l’amore verso il territorio che ospita Orsolina e la natura. Nel suo intervento, invece, il sindaco Orecchia ha ricordato che lo scorso anno Moncalvo era stata l’unica fiera in Piemonte a parte Alba e che “visti i risultati della campagna vaccinale si può pensare che si possa svolgere, naturalmente in sicurezza, anche la Fiera del Bue Grasso, non dimenticando che al diamante grigio rappresentato dal tartufo, si affianca anche il risultato altrettanto importante degli allevamenti di qualità”.
Una ventata di ottimismo per il settore turismo l’ha portata Flavia Fagotto, direttore marketing dell’Atl Langhe Roero Monferrato: “il territorio ha avuto nel periodo giugno, luglio, agosto, una continua crescita e ad agosto c’è stato il raddoppio delle presenze rispetto allo stesso mese del 2020, con un dato che si avvicina al 2019. L’obiettivo è di raggiungere a fine stagione l’80% del 2019, ultimo anno ante emergenza sanitaria”:
Il presidente della Commissione Fiera del Tartufo (che si terrà domenica 24 e domenica 31 ottobre), Michele Rampone ha anticipato che saranno presenti alcune attività del Comune di Patti, in provincia di Messina, con il quale c’è un gemellaggio, che i trifulau saranno ospitati sotto i portici della piazza, alcune iniziative collaterali come due passeggiate a Gessi e Guazzoli con visite nelle casine, al contributo del Museo Civico di Moncalvo e a due mostre quali eventi collaterali. Il presidente della Pro loco Moncalvo, Mirko Ippolito ha ricordato l’impegno del sodalizio, dopo un anno di stop, con la presenza dello stand enogastronomico in piazza Carlo Alberto per la Fiera del Tartufo e l’auspicio di poter servire il bollito in piazza durante la Fiera del Bue Grasso dal 4 al 12 dicembre prossimi. Luisella Braghero, presidente della Commissione Fiera Bue Grasso, a sua volta ha dichiarato che “Sarà un impegno garantire la sicurezza perché la salute viene prima di tutto, ma era necessario rispondere positivamente alle sollecitazioni di aziende molto provate dalla pandemia”.
E proprio sulla sicurezza si è soffermato l’assessore alla sicurezza e vicesindaco di Moncalvo, Andrea Giroldo che ha evidenziato come “dopo l’edizione 2020 blindata, quella del 2021 avrà un accesso mercatale, anche se ci saranno controlli rigorosi. A questo proposito, oltre all’esibizione obbligatoria green pass, ci sarà un’ordinanza che imporrà nell’area della fiera di indossare le mascherine anche se all’aperto”. Giroldo ha anche parlato dei rapporti di collaborazione turistica sviluppati con Valenzae Casale ed i Comuni del Monferrato per promuovere il brand ed i prodotti della terra di Monferrato”.
Massimo Iaretti, portavoce del sindaco di Valenza, Maurizio Oddone, portati i saluti del primo cittadino valenzano ha ricordato il protocollo recentemente sottoscritto con Valenza che ha avuto nei giorni scorsi un primo momento operativo con lo scambio reciproco di materiale turistico e che vedrà nei prossimi mesi iniziative finalizzate a collegare le eccellenze enogastronomiche moncalvesi con la gioielleria ed oreficeria valenzana nell’ottima del ‘Protocollo dei due diamanti’.
Complessivamente gli espositori saranno 120/130 (i più lontani da Patti in Sicilia) provenienti da tutto il Nord Italia.
Marco Gindari