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Alla scoperta dell’istituto per la dieta mediterranea

Intervista a Francesca Rita Cerami che ci parla dell’istituto per la promozione e la valorizzazione della dieta mediterranea.

Francesca Rita Cerami, lei e’ il segretario generale di IDIMED. Potrebbe raccontarci gli importanti impegni/progetti/motivazioni?

“L’Idimed, (Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterraneo), nasce nel 2011, e si occupa, da anni ormai, e su tutto il territorio nazionale di promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea, riconosciuta Bene Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, come “Modello culturale ed economico” di rinascita di territori siciliani.
Attraverso eventi tematici, manifestazioni culturali ed attività laboratoriali, promuove la conoscenza del cibo buono, della tradizione agricola e dell’artigianalità che lo genera e, in particolare, sviluppa una forte sinergia tra salute, identità territoriale e culturale, sviluppo etico e sociale.
Rappresenta quindi, nel corso dei suoi “eventi” un nuovo modello (sostenibile ed esportabile) di integrazione tra enti pubblici, enti privati e comparti produttivi e commerciali, che intendono interpretare un ruolo primario nello sviluppo economico del Paese Italia.
Lo slogan dell’Istituto è infatti: “La Dieta Mediterranea fa crescere bene e in salute il corpo, l’ambiente e … anche l’economia”.
Una scelta di campo importante, con finalità educative e formative di sicuro impatto sulle generazioni future. Ripartire dal passato, utilizzando le innovazioni tecnologiche del presente, per conquistare un futuro di benessere e salute per le persone e per l’ambiente.
Obiettivo primario è la scoperta dei principi scientifici, delle regole e della cultura di fondo dello stile di vita che è proprio della “Dieta Mediterranea”. La scelta di alcuni alimenti che compongono la dieta mediterranea è basata sulle principali conoscenze che la scienza ha potuto solidamente confermare in decenni di ricerche cliniche ed epidemiologiche sul ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita nella genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno. La Dieta Mediterranea è un modello alimentare che si caratterizza per la sua varietà, basata sulla valorizzazione di prodotti locali e stagionali, oltre che per uno spiccato equilibrio nutrizionale. Prevede un elevato consumo di verdura, legumi, frutta fresca e secca, olio d’oliva e cereali (per un 50% integrali); un moderato consumo di pesce e prodotti caseari; un ancora più moderato consumo di carne rossa, carne bianca e dolci. Il corretto equilibrio nutrizionale della dieta mediterranea è stato dimostrato scientificamente negli anni Settanta dallo Studio dei sette Paesi di Ancel Keys (un medico americano) che metteva a confronto le diete di diverse popolazioni per verificarne i benefici e i punti critici. A partire da quel primo studio, molte altre ricerche hanno approfondito l’analisi dell’associazione tra alimentazione e salute, confermando che l’adozione di un regime alimentare di tipo mediterraneo è collegata a un basso tasso di mortalità a una minore incidenza di malattie e ancora a un significativo miglioramento del loro decorso ed un notevole supporto al trattamento.
Infine, il modello alimentare della Dieta Mediterranea è sostenibile, rispetta l’ambiente per l’impatto ridotto che i principali alimenti suggeriti nel consumo quotidiano, hanno su di esso (frutta, verdura, cereali, legumi, olio EVO, pesce azzurro, … .
Riteniamo quindi che “rappresentare” questo modo di vivere, mangiare, relazionarsi, sia di forte impatto per la comunità intera e per la popolazione scolastica in particolare. Uno stile di vita, quello Mediterraneo, di cui ci dobbiamo riappropriare, attraverso la conoscenza e la sperimentazione, il contatto e la “contaminazione”. Sicuramente, non un nostalgico ritorno al passato ma un significativo rilancio del presente, nell’eccezionale offerta enogastronomica che caratterizza la nostra meravigliosa Sicilia e le sue tipicità agroalimentari. Per l’Idimed, il cibo rappresenta l’occasione per “far gustare” il territorio attraverso una immersione e un coinvolgimento diretto del fruitore nelle specialità culinarie, culturali e ambientali che caratterizzano i luoghi di origine degli alimenti. Per questo la Sicilia può essere definita la patria della Dieta Mediterranea, una terra meravigliosa, da ricordare a chi già la conosce, da presentare a chi non l’ha mia conosciuta, da raccontare a tutti quelli che … nel tempo verranno a scoprirla”

La sua fantasia ed il suo amore per lo Stagnone di Marsala, l’ha invogliata a creare una “stanza del sale”. Di cosa si tratta?

“Nel 2020 ho ideato e realizzato un B&B esperienziale e multisensoriale che racconta la Sicilia delle eccellenze, ricca di risorse meravigliose, di incontro, di dialogo, di contaminazione che si alimenta dei tesori dei territori e li mette in scena, raccontandoli, attraverso le immagini, i pensieri, i profumi, i gusti e i patrimoni materiali e immateriali. Una Sicilia da riscoprire attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta da emigrata, da ospite, da cittadina, da ambasciatrice. Nel B&B ho racchiuso“ la mia Sicilia” che trasferisco ai miei ospiti che la scoprono e si emozionano insieme a me. La Sicilia che mi piace” quella che i navigatori, viaggiatori, artigiani, pescatori e coltivatori, santi e profeti, artisti e letterati, uomini e donne di buona volontà ci hanno lasciato in dono. Che noi abbiamo ricevuto in eredità e che amiamo condividere con il mondo intero. In questo palcoscenico prendono vita, attraverso le foto, le immagini che ci raccontano una Sicilia inedita, immortalata da chi la ama. Il B&B è composto da 4 stanze: la stanza del Mare, la stanza degli Agrumi, la stanza del Grano, la stanza del Sale. E proprio la stanza del sale è ricca di bellezze e comodità. Foto uniche che rappresentano il sale del mare e quello delle montagne, attraverso gli scatti artistici, che abbelliscono le pareti baciate dalla luce delle finestre poste sul soffitto. L’odore di timo, calendula e limone pervade la stanza con il profumatore personalizzato. La stanza del sale è curata dal “Museo di Arte Contemporanea SottoSale” di Petralia Soprana. Le foto esposte sono infatti rappresentative della Miniera e anche le piccole opere d’arte, quali lampade, monili e pupi, sono il frutto del genio creativo degli operai, artisti e artigiani locali. Ma non abbiamo voluto dimenticare il valore e il significato che il Sale marino riveste per la Sicilia e lo abbiamo raccontato con le foto di Vincenzo Agate ed Ezio Castrenze Fiorenza delle Saline di Trapani e Marsala (Tp).”

Ci parli del “compleanno” della dieta mediterranea; dieci anni di attivita’ che oltrettutto sono stati riconosciuti come patrimonio dell’umanita’ nel 2010 a Nairobi la capitale del Kenia?

“Il percorso per l’iscrizione della Dieta mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità è stato iniziato nel 2006 dall’allora ministro dell’agricoltura Paolo De Castro con la sottoscrizione, assieme alla Spagna, di una dichiarazione congiunta presentata all’Unesco. Il 16 novembre 2010 a Nairobi, in Kenya, ad esito di un lungo e complesso negoziato durato 4 anni condotto dal professor Pier Luigi Petrillo, autore del dossier internazionale, il Comitato intergovernativo dell’Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità, riconoscendo tale patrimonio appartenere a Italia, Marocco, Grecia e Spagna. Nel novembre 2013 tale riconoscimento è stato esteso a Cipro, Croazia e Portogallo.
“La Dieta Mediterranea (dal greco diaita, o stile di vita) è molto più che un semplice elenco di alimenti. Essa promuove l’interazione sociale, poiché il pasto in comune è alla base dei costumi sociali e delle festività condivise da una data comunità, e ha dato luogo a un notevole corpus di conoscenze, canzoni, massime, racconti e leggende. La Dieta si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità, e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all’agricoltura nelle comunità del Mediterraneo”

In che cosa consiste il progetto” Dieta dei paesi del Mediterraneo” e quali Nazioni sono coinvolte?

“Con il termine Dieta mediterranea si intende un modello nutrizionale ispirato alla tipica alimentazione della popolazione italiana, greca e spagnola. La scelta di questa area geografica e di questo periodo storico si basa su alcune evidenze scientifiche ed epidemiologiche. Infatti i paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo condividono tradizionalmente la disponibilità degli stessi alimenti, derivati dall’agricoltura, dalla pastorizia e dalla pesca. Inoltre alcuni studi, ampiamente accettati dalla comunità scientifica, hanno provato che in queste aree geografiche, nei primi anni sessanta, l’aspettativa di vita era tra le più alte del mondo; al contrario l’incidenza di malattie come la cardiopatia ischemica, alcuni tumori e altre malattie croniche correlate alla dieta era invece tra le più basse del mondo; questo avveniva nonostante l’elevata abitudine al fumo, il livello socio-economico basso e la scarsità di assistenza sanitaria in quei luoghi e in quel contesto storico. In numerosi altri studi condotti in contesti geografici ed economici differenti, utilizzando una dieta con le stesse caratteristiche, è stata osservata ugualmente una minore frequenza di malattie croniche e una maggiore longevità. È significativo che la dieta mediterranea sia diffusa nelle aree che si affacciano sul mar Mediterraneo dove tradizionalmente vengono coltivati gli olivi, tanto che un’altra definizione accettata di questo pattern alimentare fa riferimento alla dieta praticata nelle zone mediterranee di crescita degli ulivi. L’Olio Extra Vergine d’oliva (EVO) connota infatti in maniera specifica la Dieta Mediterranea”.

Come si e’ svolto il pomeriggio dell’IDIMED, a Villa Palagonia a Bagheria, in occasione del “Bio in Sicily”?

“Il 04 ottobre nella cornice straordinaria della Villa Palagonia. L’Idimed ha celebrato la 6^ Edizione della Fiera della Biodiversità. Un evento che grazie ai Social Media, con dirette facebook, è stato fruito anche a distanza da tutta la Comunità, superando i limiti imposti dalle misure precauzionali del COVID 19. Ci siamo posti come obiettivo infatti, di “fare cultura dell’alimentazione” partendo dalle radici della nostra identità/biodiversità Mediterranea. Seguendo il modello di sviluppo sostenibile che ci è caro e perseguendo azioni in grado di salvaguardare l’ambiente, la salute e la legalità, con lo sguardo attento e proteso in avanti verso la ricerca, la tecnologia, il marketing, la comunicazione e l’innovazione. Tutto questo è stato possibile perché siamo riusciti ad attivare un dialogo costruttivo, capace di interconnettere mondi diversi, seguendo una logica sistemica e multidisciplinare: l’università, la pubblica amministrazione, gli enti locali e l’associazionismo, il privato sociale e le imprese, possono, in seno al nostro evento, incontrarsi, dialogare, pensare e agire cooperando. Nello specifico, sulla scia della tradizione della Fiera abbiamo realizzato due convegni: “Alimentazione e Salute” e “Biodiversità e Dieta Mediterranea”. La mostra virtuale “Diaporami di Biodiversità” a cura di Ezio Castrenze Fiorenza e “momenti di turismo esperienziale” a cura di Ted Trip. E ancora, la consegna, del I premio, a cura della costituenda Fondazione Bartolo Fazio, in commemorazione del primo anno della sua scomparsa. Il premio è stato consegnato alla “figura professionale” che si è spesa con amore, dedizione e gioia nel processo di valorizzazione e promozione della Dieta Mediterranea, la dott.ssa Adele Traina.
A chiusura della Fiera sono state premiate tante aziende “Bio in Sicily”. Un riconoscimento che gratifica particolarmente il lavoro svolto dall’Idimed nel corso degli anni, sono sempre di più le aziende coraggiose che coltivano e trasformano seguendo il modello della Dieta Mediterranea che pone in primo piano la salute dell’uomo e dell’ambiente e il rispetto delle tradizioni, della cultura e dei territori. La VI Fiera ha celebrato come ogni anno il valore del network, del dialogo, dello scambio, dell’alleanza per lo “sviluppo sostenibile” della nostra amata terra di Sicilia e ci ha offerto l’occasione unica di “coltivare la speranza nel futuro”.

Lei Francesca e’ stata anche presente all’Orto Botanico di Palermo che, in collaborazione con l’universita’, ha realizzato la “ Fiera della biodiversita’”. Ci sara’ un’edizione 2021?

“Le Caratteristiche della Fiera della Biodiversità e il suo successo (oltre 20,000 visitatori in cinque edizioni tutte collegate, sin dall’inizio con l’Università degli Studi di Palermo) sono legate alla capacità di coniugare la formazione scientifica, con seminari e convegni di profilo accademico, con la promozione e il mercato dei prodotti agroalimentari tipici, in un’ottica di utilizzazione gastronomica e di sviluppo territoriale integrato. La cinque edizioni hanno ospitato oltre 150 aziende siciliane rappresentative delle filiere dell’ortofrutta, dei prodotti zootecnici, della pesca, dei prodotti da forno, delle leguminose da granella e dei prodotti trasformati (olio, vino, birra). La Fiera ha affrontato nel primo anno i temi legati ad Expo, con un taglio fortemente collegato alle potenzialità della Dieta Mediterranea; nel secondo anno è stato sviluppato il tema della qualità alimentare, nella sua declinazione nutraceutica, mentre nel terzo il focus è stato il tema dell’integrazione alimentare, gastronomica e culturale del Mediterraneo. La quarta edizione si è occupata di produzioni certificate e, la quinta ha affrontato la tematica della sostenibilità ambientale e alimentare coinvolgendo le aree naturalistiche Siciliane dei Parchi con l’obiettivo di attenzionare uno sviluppo locale integrato, capace cioè di coniugare promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari dei Parchi Siciliani, focalizzando l’attenzione sul valore del turismo per la multifunzionalità in agricoltura, con una logica di destagionalizzazione dei flussi: territori da visitare e prodotti da degustare, tutto l’anno.
Nel 2021 ci piacerebbe pensare ad un evento che collega l’arte, la bellezza, il paesaggio con la cultura del cibo”.

La notizia che ci coinvolgera’ un po’ tutti sara’ il progetto “Parco mondiale stile di vita Mediterranea”, cioe’?

“Primo Parco mondiale dello Stile di Vita Mediterraneo, in forma policentrica e diffusa (P- SVM).
Il Parco vuole essere propulsore del BUON VIVERE MEDITERRANEO, ispirato al principio millenario di “MENS SANA IN CORPORE SANO”, alla vita all’aria aperta, alla sinergia tra manualità e intellettualità, all’alleanza virtuosa tra valori e gioia, tra tradizione classica (armonia e senso del limite) e creatività contemporanea, tra responsabilità e piacere, allo spirito e alla responsabilità comunitari, all’alleanza tra Natura e Storia. La matrice strategica e normativa internazionale è rappresentata dalle Delibere dell’UNESCO del 2010 e del 2013, che riconoscono lo Stile di Vita Mediterraneo quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La dieta mediterraneo, più propriamente DIAITA (Stile di Vita) comprende ed integra 6 dimensioni interdipendenti: 1-la dimensione COMUNITARIA, ANTROPOLOGICA, cioè, il vivere insieme, la convivialità, il mangiare insieme; 2-la dimensione ALIMENTARE, il cibo mediterraneo buono, sano e giusto; 3-la dimensione EDUCATIVA, fondata sull’armonia e il senso del limite; 4-la dimensione SPORTIVA E SALUTISTICA (“mens sana in corpore sano”), mix armonico tra manualità e intellettualità, attività sportiva comunitaria all’aria aperta; 5-dimensione ECOLOGICA, alleanza tra Madre Natura e Storia, una ecologia integrale per la Terra “Casa Comune” (per dirla con la “Laudato sì”); 6-dimensione ECONOMICA, per una economia sostenibile, per una economia circolare, per una GREEN ECONOMY per una “OIKOS-NOMIA” (le regole della CASA, la Casa Comune). Più in generale, il tripode del Progetto è rappresentato dalle delibere dell’UNESCO, dall’Enciclica “Laudato sì” e dal Movimento internazionale “Terra Madre”. Il Parco, policentrico e diffuso, si colloca nella Sicilia centrale, partendo dal Comune di Caltanissetta e coinvolgendo, nella prima fase circa 80-100 comuni. Il progetto si fonda sullo sviluppo di 11 assi: rete delle cucine della dieta mediterranea; rete delle ludoteche dello stile di vita mediterraneo; rete dei centri multimediali per lo stile di vita mediterraneo; rete commerciale, fisica e virtuale, dei castelli e dei borghi; rete delle comunità dello stile di vita mediterraneo; rete delle piramidi, quali simboli dell’intero progetto; rete del patrimonio naturalistico, rurale, della biodiversità vegetale e agricola e dei prodotti tipici di qualità; rete del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, a partire dal patrimonio paesaggistico; rete della mobilità dolce (vie francigene, via delle rosalie, via dei frati, trasversale sicula, trazzere, greenway e simili; rete della mobilita’ ordinaria; rete trasversale della formazione e della ricerca”.

Chiara Fici

Il ristorante Piano 35 conquista la stella Michelin

Il ristorante in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo guidato dallo chef resident Christian Balzo si aggiudica l’importante riconoscimento del mondo della ristorazione. Doppio traguardo Michelin per chef Sacco che, oltre a Piano35, conferma per il 15° anno la seconda stella nel suo ristorante Piccolo Lago a Verbania

 

Durante la presentazione della Guida Michelin 2021, trasmessa quest’anno da Milano in una inconsueta formula a distanza a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, lo chef “d’acqua dolce” Marco Sacco ha coronato due traguardi che, in un anno in cui il settore della ristorazione sta attraversando uno degli scenari più critici degli ultimi decenni, esprimono ancora di più il valore di uno chef che negli anni ha costruito una vera e propria famiglia di professionisti.

Piano35, il ristorante unico per posizione e vista sulla città di Torino, situato a 150 metri d’altezza, guidato dallo chef resident Christian Balzo, ha ricevuto la stella Michelin. Il successo arriva a poco più di un anno dall’inizio della gestione di chef Sacco che fin da subito aveva affidato la cabina di regia a Balzo. Un’intuizione vincente che ha permesso al locale in cima al grattacielo Intesa Sanpaolo di salire nell’olimpo della Rossa in poco più di un anno.

Un successo che si aggiunge a un’altra grande emozione: per il 15° anno di fila è stata confermata la seconda stella al Piccolo Lago, quartier generale di chef Sacco sul Lago Maggiore, luogo in cui ha raggiunto i primi traguardi e dove ha consacrato la sua carriera. In questo complesso 2020, sono ancor più significativi i due risultati storici che festeggiamo – commenta pieno di gioia Marco Sacco – E’ stato un anno difficile e i prossimi mesi non saranno da meno, ma questi riconoscimenti ci permettono di mantenere alta la voglia di indossare la divisa e l’energia creativa fra i fornelli. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro dell’incredibile squadra che mi circonda: un team fantastico che ogni giorno condivide tutto, dai sacrifici più dolorosi alle gioie più emozionanti”.

Christian Balzo, classe ’78, è un poliedrico talento cresciuto e formatosi in Piemonte. Dopo alcune esperienze sul territorio, di cui l’ultima alla Cascina Lautier a Chieri, nel 2019 approda a Piano35 dove, in soli otto mesi di apertura, conquista uno dei traguardi più importanti per chi lavora in questo mondo. “Ancora non ho ben realizzato quello che è successo – racconta Balzo – l’emozione è davvero grande ed è resa ancora più intensa dalla straordinarietà della situazione attuale. Mai avrei pensato di ricevere la stella in un anno in cui il settore della ristorazione è stato fermato! Con Marco Sacco ci siamo incontrati due anni fa e, fin da subito, abbiamo capito che insieme avremmo potuto fare grandi cose. A Piano35 ogni giorno portiamo avanti la ricerca di nuovi sapori, la cura verso ogni dettaglio e soprattutto il divertimento per quello che facciamo: se non si appassiona lo chef fra i fornelli non lo faranno neanche le persone sedute a tavola. E’ un grande onore raggiungere questo traguardo a Torino, nella terra che mi ha cresciuto, mi ha formato e mi ha fatto innamorare dell’eccezionale cultura gastronomica piemontese.”

A poco più di un anno dal debutto della nostra gestione a Torino – conclude chef Sacco – il riconoscimento accordato dalla Guida all’idea gastronomica che abbiamo portato avanti ci riempie di orgoglio. È un onore raggiungere questo doppio successo ed è un’occasione unica condividere questa emozione con tutto il mondo culinario italiano. Sono convinto che torneremo a far rivivere il bello che l’Italia gastronomica è in grado di realizzare”.

27 Novembre: il primo Panettone Day di Eataly. Uno sconto speciale su panettoni e pandori

Una presa di posizione simbolica e dolce contro la tendenza ormai radicata ad incentivare le persone ad acquistare durante il Black Friday qualsiasi tipo di bene, inclusi prodotti che non avrebbero mai acquistato.  

Il 27 novembre Eataly lancerà il suo primo Panettone Day, un giorno in cui ci sarà uno sconto speciale su panettoni e pandori.

 

Il messaggio di Eataly è da sempre “compra solo quello che ti serve, ma compralo di qualità.”

 

L’iniziativa, che parte quest’anno per la prima volta, intende infatti offrire uno sconto speciale su una categoria di prodotti che le persone considerano immancabili sulle tavole natalizie della nostra tradizione, rendendo quindi più dolce e accessibile l’acquisto di alcune specialità frutto del lavoro di tanti artigiani, piccoli produttori e marchi storici italiani.

 

Venerdì 27 novembre, in tutti gli Eataly in Italia e online, sarà possibile godere di uno sconto del 20% sull’acquisto di almeno due panettoni o pandori fra le oltre 50 varietà e marche dell’assortimento di Eataly.

 

L’assortimento 2020 di panettoni e pandori comprende storiche aziende e piccoli artigiani italiani, per citarne alcuni: il panettone Stratosferico della pasticceria artigianale Golosi di Salute, un tripudio di cioccolato fondente e nocciole Tonde Gentili Trilobate, e quello firmato dallo chef stellato Ugo Alciati con pregiati canditi di limone “Costa di Amalfi” e uvetta; il classico panettone Galup al Moscato d’Asti Moncucco docg oppure le specialità ai pistacchi di Bronte o ai Fichi e Malvasia della pasticceria artigianale siciliana Vincente; e ancora, il pandoro Tiramisù dei maestri pasticceri veneti Borsari, o il classico della pasticceria trevisana Fraccaro; il panettone ai marron glacé della piemontese Bonifanti, oppure il panettone Excellence in scatola dei milanesi Vergani realizzato con vaniglia in bacche Bourbon del Madagascar, scorze d’arancia di Sicilia candite fresche, zucchero di canna e miele d’acacia toscano. Senza dimenticare uno dei più amati, il “pere e cioccolato” dell’antica pasticceria umbra Tommaso Muzzi.

 

E visto che panettone e pandoro di anno in anno sono sempre più apprezzati anche all’estero, Eataly Monaco segue l’iniziativa italiana promuovendo la bontà dei due dolci tipici italiani, mentre gli Eataly di Medio Oriente, Turchia, Corea e Giappone avranno dei corner dedicati ai mitici dolci all’interno degli store.

 

 

 

www.eataly.it/panettoneday

Delizie di Moncalieri

Un successo l’Evento Diffuso Gastronomico Autunnale Moncalierese

Domenica 22 si è concluso l’Evento Diffuso Gastronomico Autunnale Moncalierese: il 7/8, 14/15 e 21/22 novembre sono stati infatti tre weekend all’insegna del buon cibo e dell’eccellenza, con la volontà di promuovere le specialità gastronomiche del territorio, in assenza delle consuete fiere autunnali ad esse dedicate (la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri e la Fëra dij Subièt e Sua Maestà il Bollito) e nel rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti per il Covid-19.

Una scommessa vinta, alla luce del buon riscontro che l’iniziativa ha riscosso. Sono proprio alcuni dei proprietari dei ristoranti della Città di Moncalieri, protagonisti dell’Evento con le loro ricette a base del Gran Bollito Misto, della Trippa, del Salame di Trippa e del Lardo di Moncalieri, a rilasciare dichiarazioni più che positive.

“Grazie a questo Evento Gastronomico abbiamo lavorato molto bene sia con le consegne a domicilio che con il servizio di asporto” – dichiara Giorgio Picco, chef dell’Osteria e Gastronomia La Cadrega – “È stato bello constatare in un periodo così complesso la volontà di creare rete tra quasi tutti i ristoratori del territorio, per valorizzare nel miglior modo possibile i cibi moncalieresi di grande qualità”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Albano, chef di Cà Mia Ristorante – Casa Albano, che afferma: “Nei weekend le ordinazioni per i menù dei piatti tipici moncalieresi sono arrivate e anche numerose. Un’iniziativa senz’altro interessante, che porta attenzione a noi ristoratori in questo brutto periodo”.

Davide Di Marzo del Ristorante Pizzeria I Mascalzoni, a tal proposito, ha sottolineato: “Le ordinazioni, in quantità diverse nei tre fine settimana, ci sono state e ci teniamo a ringraziare il Comune e l’Ufficio Commercio per il supporto e l’aiuto che ci hanno dato nel promuovere le nostre attività in questo momento difficile”.

Paola Manni del Ristorante Antica Trattoria della Rosa Rossa si è mostrata soddisfatta dell’esperienza appena conclusa: “Quest’iniziativa ha senza dubbio contribuito all’incremento degli ordini ricevuti durante i weekend: c’è stato un buon riscontro e ne siamo contenti”.

Il Comune di Moncalieri ha voluto far sentire la sua presenza in un momento difficile per tutti, sostenendo un progetto che, con la collaborazione di Pro Loco Moncalieri, ha valorizzato anche quest’anno il forte legame fra il territorio e i suoi rinomati prodotti tipici.

L’Evento, in virtù delle normative entrate in vigore a pochi giorni dal suo inizio, ha subìto in corsa inevitabili variazioni che han visto eliminare tutti gli eventi di contorno, ma è stato comunque raggiunto l’obiettivo primario: sostenere le attività locali e dare a tutti la possibilità di gustare le specialità moncalieresi, con prelibate ricette a cura degli chef che hanno aderito.

Angelo Ferrero, Assessore al Commercio e alle Attività Produttive, ha commentato: “Sono soddisfatto per l’ottimo punto di partenza di un Evento alla sua prima edizione e nato in un periodo estremamente difficile e in continuo mutamento. Ringrazio tutti i ristoratori e le ristoratrici che hanno creduto e aderito al progetto, oltre a Pro Loco Moncalieri, sempre presente nelle attività della Città”.

Un ringraziamento anche alle Aziende specializzate di Moncalieri che producono ed esportano le materie prime alla base dei menù autunnali proposti in queste settimane: l’Associazione Macellai di Moncalieri, La Tripa ‘d Muncalè e il Salumificio del Castello.

Ultimi, ma non ultimi…grazie ai ristoranti che hanno aderito all’Evento Diffuso Gastronomico Moncalierese: Osteria e Gastronomia La Cadrega, Cà Mia – Ristorante Casa Albano, Antica Trattoria della Rosa Rossa, I Mascalzoni, Ristorante Pizzeria Hotel Rigolfo, Ristorante Al Borgo Antico, Primopiano – Gasthaus, L’Oragiusta.

Dove mangiar bene in Canavese

” Mangiar bene, Canavese e dintorni” e’ una pagina facebook che nasce qualche settimana fa

“Visto il grande periodo di difficolta’ che stanno vivendo le aziende della ristorazione, – commenta l’ideatore Mario Zucaro – ho pensato di creare questa piccola vetrina per i ristoratori e produttori della zona del canavese e circondario.”

In questo spazio i titolari o lavoratori delle imprese possono publicizzare i loro locali e i loro prodotti.

Inizialmente servira’ per dare una mano ai ristoratori a mettere in risalto i loro servizi d’asporto e di consegne a domicilio, succesivamente, a emergenza conclusa l’ intento e’ quello di fare in modo che la pagina sia un punto di riferimento per i “lettori”,  per l’enogastronomia del nostro territorio e diventi un po’ una guida al dove mangiare bene. Ovviamente e’ tutto totalmente gratuito e senza fini di lucro.

 

https://www.facebook.com/Mangiar-bene-canavese-e-dintorni-105484734708514/

Medaglia d’Oro per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore

 Al Concours Mondial de Bruxelles – Spirit Selection 2020

Un grande riconoscimento, per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore, che ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Concours Mondial de Bruxelles 2020 al recente Spirit Selectionevento internazionale alla sua 21a edizione, che premia i migliori spiriti di tutto il mondo e si è tenuto a Bruxelles dal 30 ottobre al 1 novembre. Un successo sempre maggiore per l’unico vermouth al mondo realizzato a partire da una base caratterizzata dal Re dei vini, il Barolo, nello specifico il Barolo del vigneto Cerretta, un grande cru della celebre cantina Ettore Germano di Serralunga d’Alba. Nato dalla ricerca e dalla creatività Del Professore, azienda fondata dal gruppo del The Jerry Thomas Project di Roma, il primo speakeasy italiano e da anni tra i migliori cocktail bar del mondo, il Vermouth di Torino Superiore al Barolo è un vero e proprio ritorno alle origini, ai tempi in cui un ottimo vermouth non poteva che nascere da un ottimo vino.

Una miscela segreta di erbe e spezie selezionate, tra cui assenzio, rabarbaro, vaniglia, china, chiodi di garofano, il doppio invecchiamento in botti di rovere, prima come vino Barolo e poi come vermouth, per circa 3 o 6 mesi. Un lavoro sapiente e paziente, in collaborazione con la distilleria Quagliache crea un vermouth caratterizzato dalla finezza dei profumi e con un’impronta elegante di tannini, che si arricchiscono della complessità delle spezie naturali. Un successo crescente per il Vermouth di Torino Superiore al Barolo Del Professore, in particolare in Paesi europei come Germania, Belgio, Inghilterra e Francia e già premiato due anni fa al Concorso The WineHunter Award, svoltosi durante il Merano Wine Festival.

Data la natura un po’ estrema del progetto – sottolinea Fabio Massazza Gal, commercial manager Del Professore – caratterizzata da un lato da un ritorno alle origini e dall’altro da una forte spinta pionieristica e da un pizzico di follia, non era semplice prevedere il tipo di risposta che il mercato avrebbe dato. Ma sembra che il coraggio sia stato premiato, alla luce della Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles. E anche in Italia, grazie alla crescita di vari siti per la vendita on line, tra cui thedrinkshop.it e enotecacostantinipiero.itassolutamente essenziali nel periodo che stiamo vivendo, i risultati commerciali sono lusinghieri e ci confermano che siamo sulla buona strada“.

Spirits Selection
, nato da una costola del Concours Mondial de Bruxelles, riconosciuto dall’Unione Europea e giunto alla 21a edizione, è l’appuntamento internazionale di riferimento che premia i migliori spiriti provenienti da tutto il mondo, unico nel suo genere ad essere itinerante. Grazie al panel internazionale di giudici, le sessioni formative a loro dedicate, le degustazioni “alla cieca” e un rigoroso controllo dei campioni ricevuti, il concorso si distingue per qualità, imparzialità e fiducia. L’edizione 2020, in tempi di pandemia, ha visto la presenza a Bruxelles ddegustatori professionali che hanno seguito regole sanitare scrupolose, per favorire uno svolgimento fluido della competizione.

Per maggiori informazioni: 

www.delprofessore.it
sales@delprofessore.it
www.facebook.com/VermouthDelProfessore/
www.instagram.com/delprofessore/

Nasce a Torino il nuovo Liceo Linguistico Artistico ed Enogastronomico

Il Liceo Madre Mazzarello, insieme a Fondazione Torino Musei e Slow Food, annuncia la nascita, a partire dall’anno scolastico 2021/2022 di un nuovo Liceo Linguistico che coniuga l’arte e le scienze gastronomiche.

 

Il Liceo Madre Mazzarello di Torino riprogetta il Liceo Linguistico, presente da molti anni all’interno dell’Istituto, proponendo un impianto innovativo.

 

Il nuovo corso di studi, nato dalla collaborazione con Fondazione Torino Musei e Slow Food, che prenderà il via a partire dall’anno scolastico 2021/2022, affiancherà allo studio delle lingue un percorso artistico ed enogastronomico, applicabile in contesti reali e qualificati. Gli studenti acquisiranno così un innovativo profilo culturale che consentirà di adattarsi ai diversi scenari internazionali.

 

Per tutto il percorso di studi della durata di 5 anni, all’insegnamento tradizionale delle varie materie verranno affiancate esperienze sul campo, grazie al supporto didattico di professionalità della Fondazione Torino Musei e di Slow Food, che guideranno gli studenti alla scoperta del mondo dell’arte e dell’enogastronomia.

Saranno affrontati temi specifici, come ad esempio la tutela e il restauro del patrimonio artistico, la curatela delle collezioni permanenti, delle mostre temporanee e delle attività didattiche e il management di un’istituzione culturale, ma anche la storia e la cultura del cibo, con focus su Torino e il Piemonte, l’educazione sensoriale, il binomio cibo e salute, la tutela della biodiversità e la valorizzazione dei prodotti di qualità.

 

Questi nuovi percorsi avranno una durata di circa 50 ore all’anno e si svolgeranno sia in aula, condotti dagli esperti individuati da Fondazione Torino Musei e Slow Food, sia nelle sale espositive dei musei (GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e MAO Museo d’Arte Orientale), e presso alcune realtà produttive che collaborano con Slow Food.

 

Le lezioni prevedono infatti anche attività di laboratorio, attività a gruppi, alcune delle quali svolte direttamente in lingua inglese.

 

Coniugare passione e professione: questo è l’obiettivo che il Liceo Mazzarello si è posto.

Al fine di ottenere tale risultato, il Linguistico si è ridisegnato, valorizzando le peculiarità che permettono di sfruttare al meglio la dimensione internazionale che caratterizza il nuovo percorso di studi.

 

Grazie all’apporto di Slow Food e Fondazione Torino Musei, l’internazionalità si fonderà con la valorizzazione delle realtà territoriali. La formazione che gli studenti riceveranno risulterà propedeutica anche alla frequentazione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, permettendo un potenziamento altamente competitivo del profilo già acquisito.

 

75 parole per raccontare il vino

www.taste75.it è l’innovativo blog che vi racconterà il vino con brevi post giornalieri di 75 parole, come i centilitri contenuti in una bottiglia.

Appunti quotidiani su spunti formativi, degustazioni, abbinamenti, paesaggi, storie e citazioni artistiche, per stimolare la conoscenza e le emozioni legate al magico mondo del vino.

Parole e fotografie che, coinvolgendo la vostra curiosità, vi trascineranno alla ricerca di una bottiglia o di un piatto da assaggiare, alla scoperta di un libro o di una nuova canzone da ascoltare, alla visita di un borgo sconosciuto o, semplicemente, alla riscoperta di un Vostro ricordo o di una Vostra emozione. “L’amore per questo affascinante mondo mi ha spinto a leggere, studiare, ascoltare e viaggiare per svelare tutti i segreti che hanno vissuto e vivono dentro ogni bottiglia. Il vino rappresenta l’uomo, le sue fatiche, il suo territorio, la sua storia ed i suoi sogni. Ogni singolo bicchiere apre un mondo incredibile di emozioni e di conoscenza che spazia dal gusto alla cultura, dalla storia alla letteratura, dal collezionismo ai viaggi, dall’investimento all’arte. Questo blog nasce per trasmettere e condividere questa visione emozionale del mondo del vino. Ogni post racconterà una degustazione, parlerà di un territorio o di un produttore, riporterà la citazione di un film, di un libro o di una poesia. Sempre con 75 parole di testo o con 75 secondi di video. 75 come i centilitri, contenuti in una bottiglia, che raccontano la sua storia. Se incuriosito vivrai una nuova esperienza o una nuova emozione io avrò realizzato il mio sogno”

Parole di Paolo, appassionato di vino e di scrittura, e ideatore di questo piccolo grande appuntamento quotidiano.
Seguilo su www.taste75.it oppure sulla pagina Facebook Taste75. https://www.facebook.com/taste75.it

C’era una volta l’abitudine di uscire a cena fuori

C’era una volta l’abitudine di uscire a cena fuori, con gli amici o per altri motivi. Ci si dava appuntamento davanti al ristorante e all’amico ritardatario cronico gli si dava appuntamento un quarto d’ora prima, sperando che bastasse.

C’era una volta l’abitudine, pensate un po’, di fare anche l’aperitivo prima di andare a cena fuori con gli amici o per altri motivi, e con l’amico ritardatario cronico, per poi, talvolta, arrivare perfino a fare l’alba ai Murazzi.

C’erano una volta delle abitudini di convivialità che già, in passato, ci è stato chiesto di abbandonare e poi riprendere e poi di nuovo abbandonare, in attesa di riprenderle, sperando che non passi troppo tempo.

Grazie a Pier Rosito, fondatore della To Be Events, alla sua sapiente lungimiranza e alla sua capacità di saper interpretare come le abitudini, appunto, possano cambiare e si possono adattare anche nel breve periodo, possiamo ancora continuare a mantenere vive alcune consuetudini di convivialità.

Ieri sera infatti si è svolto un evento tanto difficile da spiegare quanto innovativo e fuori dagli schemi.

Martedì 10 novembre scorso si è svolto un evento di “Degustando(at)home”, il servizio Delivery ideato da To Be in collaborazione con alcuni tra i più grandi Chef torinesi, nato durante il primo lockdown primaverile e ulteriormente arricchitosi con Salvatore Romano, patron del Barz8, per il cocktail di benvenuto e una colonna sonora curata appositamente da Samuel in diretta dal “Golfo Mistico”, la sua centrale creativa.

Il meccanismo è stato semplicissimo e consisteva in due passaggi, ordinare il box contenente i piatti preparati dagli chef e, ricevuto il box a casa, ultimarli e connettersi alla diretta streaming per assistere alla preparazione del cocktail di benvenuto da parte di Salvatore Romano, e alla preparazione dei piatti da parte degli chef. Il tutto accompagnato dalle sonorità musicali di Samuel.

Il percorso culinario, invece, è stato curato da Niccolò Giugni del Bistrot Razzo e Stefano Sforza del ristorante Opera per gli antipasti, da Fabrizio Tesse del ristorante Carignano per il primo, da Marcello Trentini del ristorante Magorabin per il secondo e per il dolce, ultimo ma non per importanza, Lorenzo Careggio del ristorante Eragoffi.

 

Per la prossima cena assicuratevi che il vostro amico ritardatario sia a casa quando gli arriverà il box di Degustando(at)home!

 

Emanuele Farina Sansone

“Una Mole di Panettoni” torna con un dolcissimo sito e-commerce

Dedicato al panettone dei migliori artigiani italiani del lievito madre

 

Quest’anno la manifestazione dedicata ai grandi lievitati artigianali “Una Mole di Panettoni” presenta una grande novità: il primo sito e-commerce dedicato esclusivamente al panettone dei migliori artigiani del lievito madre, simbolo dolciario della pasticceria di eccellenza italiana, dove il pubblico potrà trovare una selezione davvero unica di prodotti.

In occasione del Natale 2020, sul sito http://www.unamoledipanettoni.com/ sarà disponibile per il pubblico nazionale e internazionale un’accuratissima selezione di piccole produzioni artigianali e grandi lievitati premiati, di capaci, intraprendenti, tenaci e creativi professionisti del settore della pasticceria che utilizzano solo lievito madre e ingredienti naturali.

 

Un contenitore di grande eccellenza, che vuole diventare un punto di riferimento per chi cerca i prodotti dei migliori pasticceri italiani. Non solo un e-commerce natalizio: è precisa intenzione dell’organizzazione puntare a destagionalizzare sempre di più un prodotto come il panettone, approfittando dell’enorme creatività di chi lo produce e delle tantissime varianti che ormai si trovano nelle migliori pasticcerie dello Stivale, e che permettono di gustare il panettone 365 giorni l’anno. Durante il 2020 saranno per questo in programma alcuni eventi primaverili ed estivi dedicati alla colomba, al panettone salato e all’aperitivo, al panettone estivo con il gelato nei luoghi di villeggiatura.

 

Una Mole di Panettoni 2020: il concorso

 

Nell’ottica di garantire sicurezza e minimizzare ogni possibile occasione di contagio, data la situazione sanitaria dovuta alla pandemia da COVID-19, quest’anno Una Mole di Panettoni prevede la sola attività di concorso.

 

Nell’ottica di dare continuità a un evento di successo, anche quest’anno l’appuntamento con Una Mole di Panettoni si terrà all’Hotel Principi di Piemonte di Torino, dove sabato 28 novembre si riunirà una giuria di esperti del settore, per decretare i migliori panettoni dell’anno.

 

Inoltre, quest’anno a far parte della giuria si unirà un componente del pubblico in qualità di giurato popolare, grazie a un’attività social dedicata al progetto. Verrà infatti chiesto al pubblico di scegliere, tra le foto dei panettoni in concorso pubblicate sulla pagina Facebook dell’evento, quella che più stuzzica la loro golosità, e di ripostarla accompagnata dall’hashtag #unamoledipanettoni. Il repost che riceverà più like si guadagnerà il diritto di partecipare alla giuria tecnica che si riunirà il 28 novembre e che assaggerà tutti i panettoni in gara. L’annuncio da parte della giuria dei risultati del concorso e la premiazione dei vincitori saranno trasmessi in diretta Facebook sulla pagina dell’evento per il pubblico degli appassionati.

 

Come ogni anno, i pasticceri di tutta Italia potranno presentare al concorso i loro panettoni, gareggiando in quattro categorie distinte:

 

Miglior panettone tradizionale scuola milanese (senza glassa)

Miglior panettone tradizionale scuola piemontese (basso con glassa)

Miglior panettone creativo

Miglior panettone salato

 

Per accedere al concorso i pasticceri devono firmare una rigorosa lettera di impegno sui metodi di lavorazione dei loro panettoni: sono ammessi al concorso solo ed esclusivamente lievitati prodotti con lievito madre e non sono ammessi panettoni contenenti mono e di gliceridi, conservanti in genere, coloranti o aromi di sintesi che non siano naturali.

 

Una Mole di Panettoni: la storia

 

Ideato e organizzato dall‘agenzia di eventi Dettagli, Una Mole di Panettoni ha celebrato la sua prima edizione nelle sale di Palazzo Cavour nel dicembre 2012 con la partecipazione di 5000 visitatori. La seconda e terza edizione si sono svolte nelle sale storiche del Museo del Risorgimento Italiano a Palazzo Carignano, mentre le edizioni successive si sono svolte nelle sale dell’Hotel Principi di Piemonte con la partecipazione di quaranta artigiani pasticceri provenienti da tutta Italia e di dodici mila visitatori.

Nato sicuramente a Milano più di 500 anni fa e diventato famoso in tutto il mondo, il panettone è un prodotto davvero unico, tra i pochi che ancora conservano l’antico metodo di lievitazione naturale. Una tradizione che, però, si rinnova. Infatti, negli ultimi venti anni, sono state proposte numerose variazioni: liscio, farcito, con o senza glassa, ripieno di crema, cioccolato o gelato, con o senza uvetta o frutta candita. La costante è sempre l’amore che gli Italiani hanno per questo dolce, immancabile su ogni tavola delle feste natalizie.

Dettaglieventi organizza e promuove eventi pubblici e privati di alto profilo in location eleganti e di grande fascino. Dettagli esordisce a Torino nel novembre 2010 con la Prima Edizione di Principi d’Eccellenza “esclusivamentemaschile”, e da allora realizza appuntamenti di grande successo: oltre a Una Mole di Panettoni, anche Una Mole di Olio, Una Mole di Colombe e Cioccolato, Una Mole di Pane e tante altre manifestazioni legate soprattutto al mondo dell’enogastronomia.