Al confine tra Castagnito e Castellinaldo, in località Djun nelle terre del Roero, è situata la Costa Catterina Wine & Rooms, l’azienda agricola di Antonio Coscia che insieme alla moglie Antonella e con validi collaboratori, porta avanti l’attività di famiglia producendo tutti i più caratteristici vini D.O.C. e D.O.C.G del Roero e delle Langhe, grazie all’esposizione delle vigne in diversi territori. Costa Catterina, nata nel 1897 con il bisnonno, ufficializza la propria forma giuridica quando Antonio, quarta generazione della famiglia Coscia, prende in mano le redini dell’azienda di famiglia, dedicandone alla madre l’attività.
Continua a leggere:
Grandi vini e bed & breakfast nel Roero, alla Costa Catterina
Si dice che Torino sia magica: in effetti è così. Ripercorrendo le vie della città e attraversando le sue piazze, ci si imbatte sempre in scoperte ” monumentali”. Piazza Carlo Emanuele II, che i torinesi identificano meglio come “Piazza Carlina” , è sede – ad esempio – di Palazzo Boardi di Carpeneto, sconosciuto ai più ma denso di valore storico: costruito alla fine del ‘700 su progetto di Amedeo di Castellamonte, è una costruzione in stile barocco che presenta, sulla facciata, finestre a tutta altezza al piano nobile con timpani curvi e conchiglie decorative.
Proprio sul lato opposto del famoso Nh hotel ” Carlina” , sorge un ristorante che pare quasi stonare con la serie dei locali presenti in piazza, rivolti principalmente ad una clientela giovane : la ” Badessa” , situato proprio all’interno di Palazzo Boardi e che, soprattutto per questo motivo, è considerato un testimone d’eccellenza per il racconto della storia di Torino.
Nel locale si respira fin da subito un’atmosfera quasi irreale, catapultati nella storia dei monaci attraverso i dipinti selezionati dalla titolare – la signora Rossella, già titolare di altrettanti locali che hanno caratterizzato le uscite a tavole dei molti torinesi negli anni 90 – grande appassionata e insegnante di cucina prettamente monastica, ha ispirato il ristorante ad una nobile badessa ( personaggio realmente esistito nel secolo scorso col nome di Maria Caterina Operti di Cervasca) divenuta famosa nell’ ‘ 800 per la sua bravura in cucina.
Durante la chiacchierata , Rossella – ristoratrice ancora molto entusiasta del suo lavoro nonostante le difficoltà dovute al particolare momento storico ed economico – dichiara la sua grande passione per i monasteri e per la vita al loro interno, incuriosita dalle ricette dei monaci così tanto secretate. Scopriamo così che si alimentavano soprattutto delle carni ottenute dall’allevamento degli animali da cortile ( polli, tacchini, oche) , tanti legumi e verdure: diete che, se non fosse per la presenza carnivora, potevano già essere raccontate come “sostenibili ” .
La stessa scelta degli ingredienti per realizzare una cucina semplice, della tradizione gastronomica di varie parti d’Italia, quasi dimenticata e che fa fede direttamente agli antichi ricettari dei monaci ottocenteschi, dimostra come anche una cucina ” antica” può essere inaspettatamente moderna. Il vitello tonnato alla monferrina, gli agnolotti di cappone di Morozzo cotti nel brodo di manzo , mantecati nel parmigiano , le tagliatelle impastate al barolo con ragù bianco di salsiccia del Roero e il baccalà alla cappuccina, sono solo alcuni degli esempi per i quali , conoscere le antiche ricette racchiuse nei monasteri e nelle cucine dei conventi che hanno segnato la storia e cultura di molte parti d’Italia, alla mera ” food experience” si aggiunge una “story and food experience” . Inoltre, come la stessa titolare dichiara, la volontà di unire al cibo una narrazione artistica, lo si capisce sin da subito dalla presenza spettacolare – come dicevo – di alcuni dipinti che ritraggono non solo la badessa, ma anche altri personaggi importanti dell’epoca. L’arredamento è antico, ma non vecchio, suggellato dalla presenza di suppellettili e mobili originali dell’epoca monachese ed esaltato – nella parte centrale della luminosa sala principale – da un sontuoso tavolo in marmo bianco di fine 700 : la sala al piano sotterraneo, invece, appare quasi come una vecchia cantina, un museo artistico che accompagna la sosta, con tavoli di legno antichi , curati e dalle dimensioni adeguate per permettere un po’ più di intimità.
La storia di cui si fa portatore ” La Badessa” è apprezzata anche dalla clientela che segue da sempre la titolare, a partire dai locali che aveva in gestione precedentemente. Pranzi di lavoro, cene di Natale , pranzi della Domenica: tutte occasioni perfette per un tuffo nella storia di Torino ma dell’Italia in genere, accompagnate da pietanze di ottima qualità e che non stravolgono il gusto. E alla conclusione di ogni pasto che si rispetti, non ci si può dimenticare di un buon liquore: della Badessa ovviamente… La ricetta? segreta…
La struttura storica ma contrapposta a chiare linee moderne , elegante e non eccentrica, è contornata di dettagli che ne imprimono subito lo stile con cui l’ospite viene accolto. E lo si nota subito dalla hall, arredata con divani e sedute ricoperti da materiali di qualità, con tinte abbinate ai colori dell’ambiente, avvolti da un’atmosfera di tranquillità e di rilassatezza. Accompagnati sempre da un sottofondo di musica classica che può aiutare a trovare concentrazione , a migliorare l’umore ma, piú in generale, contribuisce a calmare il corpo dalle fatiche quotidiane. A tal proposito, saranno varie le iniziative che lo stesso hotel metterà in campo al fine di godere delle intensità della note di musica classica abbinate a particolari degustazioni di tè.
accessibile anche dal pubblico non ospite della struttura: la giovane brigata, guidata dall’executive chef Giuseppe Lisciotto, ha messo a punto un menù che si inserisce perfettamente in ció che potremmo identificare come una proposta gastronomica fresca e rinnovata, dai gusti perfettamente equilibrati e distinguibili fra di loro, di alta cucina caratterizzata da sinfonie di semplicità e di innovazione.
concentrato sul dare un’identitá netta ad ogni proposta, rendendola più centrata nell’uso degli ingredienti “