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Buonissima inaugura  con il premio Bob Noto allo chef Alain Passard

Buonissima si è aperta, come ogni anno, con la cerimonia del premio Bob Noto, presso la Centrale Nuvola Lavazza, mercoledì 22 ottobre scorso. Quest’anno la giuria ha celebrato il talento del grande gastronomo e fotografo torinese, scomparso nel 2017, premiando Alain Passard. Un visionario della cucina contemporanea e un fotografo designer ironico, era Bob Noto. Un amico per molti grandi chef, che ha contributo a scoprire e a portare al successo. Prima di tutto era un appassionato di gastronomia, a tutti i livelli.
Buonissima, come ogni anno, celebra l’arte di Bob Noto, grande talento scout della ristorazione del nostro tempo, omaggiato fin dalla prima edizione con il premio a lui dedicato. In occasione e dell’inaugurazione ufficiale di Buonissima 2025, ad aggiudicarselo è stato lo chef Alain Passard, a capo del leggendario, tristellato e vegetariano “Arpège”, di Parigi, premiato dalla giuria per il tema del “Talento”. Ogni anno, infatti, il premio va alla ricerca di uno chef che rappresenti una delle tante qualità di Bob Noto, per omaggiarlo premiando chi in cucina possa portare avanti al meglio.
Passard, vincitore di quest’anno, va ad aggiungersi al palmarès dei vincitori delle edizioni precedenti: Andoni Luis Aduriz, del Mugaritz, premiato per la qualità “Irriverenza”, nel 2021; Massimiliano Raffaele Alajmo, delle “Calandre”, per “Ironia”, nel 2022; Renè Redzepi, del “Noma”, per “Creatività”, nel 2023, e Mariella Organi, nel 2024, responsabile di sala de “La Madonnina del Pescatore”, per “Empatia”.
La giuria del premio, presieduta dalla moglie di Bob Noto, Antonella Fassio, è composta dagli chef Ferran Adrià e Paolo Griffa, dall’editore Marco Bolasco, da Sara Peirone e dagli ideatori di Buonissima Matteo Baronetto, Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, ha così motivato la scelta di premiare Alain Passard: ”È il cuoco che incarna perfettamente l’importanza che hanno sensibilità, perseveranza, talento e visione alla guida di una cucina. Mai schiavo eccessivamente della tecnica, dialoga con la materia, i colori e le sue personali emozioni, riuscendo nell’era moderna, viziata dalla globalizzazione, ad esprimere una linea editoriale propria. Lo stile e il talento di questo cuoco sono unici, e alla sua tavola siedono politici, uomini dell’alta finanza, ma anche giovani curiosi e appassionati gourmet che vanno in pellegrinaggio da lui, capace di abbracciare ben due generazioni di clienti. Il talento, dunque, non ha età e dimostra che innovare è possibile, quando oltre al cuore si esprimono carattere, costanza e amore per ciò che si fa ogni giorno restando in cucina”.

“Ricevere il premio Bob Noto rappresenta un’emozione intensa – ha commentato lo chef Alain Passard – Bob era uno spirito libero, curioso e visionario, con uno sguardo unico sul mondo della cucina. Essere riconosciuto per il talento, valore che lui celebrava con tanta passione, è un onore profondo. Il mio lavoro si nutre del gesto e della sensibilità nei confronti della natura. Sapere che tutto questo trova una risonanza così importante, mi commuove sinceramente”.
“Bob Noto è stato un amico e un maestro che ha trasformato la passione in linguaggio universale – ha dichiarato Giuseppe Lavazza, Presidente del Gruppo Lavazza – La sua capacità non risiedeva solo nell’intuito estetico o nella conoscenza profonda della gastronomia, ma nel sapere e vedere oltre, nell’unire mondi, apparentemente distanti, con naturalezza e ironia. Bob riconosceva il talento negli altri per farlo emergere, senza mai imporsi, con curiosità, rispetto, con quella leggerezza che nasce solo con una grande competenza. Oggi, attraverso questo premio, celebriamo il talento come forza che genera dialogo, cultura e innovazione, proprio come Bob ci ha insegnato”.

“Il premio Bob Noto, nato per onorare mio marito nell’ambito che più amava e che abbiamo maggiormente condiviso, è oggi alla quinta edizione – dichiara Antonella Fassio, moglie di Bob Noto e Presidente della Giuria del premio – per me è un grande onore, grazie a chi con lavoro e passione lo tiene vivo ogni giorno”.

Buonissima è promossa dall’Associazione di Promozione Sociale EatBìn, realizzata con il patrocinio della Città di Torino per la Regione Piemonte e della Camera di Commercio di Torino. L’evento è ideato e organizzato da To Be Company, leader in Italia nella produzione di eventi enogastronomici e corporale.

Mara Martellotta

Un autunno ricco di cibi e di colori da Borello Supermercati

Informazione promozionale

Il mese di ottobre e l’autunno in generale rappresentano un’opportunità per spaziare tra i tanti prodotti di stagione in vendita da Borello Supermercati: un trionfo di bontà, genuinità e colori a tua disposizione.

A proposito di autunno ecco una curiosità sulle castagne, regine di stagione:

🌰 𝐋𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐞…
Le castagne, regine indiscusse dell’autunno, un tempo erano considerate anche un portafortuna! 🍀
In molte culture si credeva che tenerne una in tasca proteggesse dai malanni e scacciasse le energie negative.

E tu, come ami gustarle? Arrosto, bollite o nei dolci?

www.borellosupermercati.it

Sfoglia caramellata alla crema, trionfo di dolcezza

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Una croccante sfoglia caramellata che racchiude una deliziosa crema pasticcera aromatizzata al limone.

Un perfetto connubio di morbidezza e friabilita’, semplice e irresistibile.

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Ingredienti

 

1 confezione di pasta sfoglia pronta quadrata

500ml. di latte fresco intero

4tuorli

100gr. di zucchero

40gr. di maizena

1 bustina di vanillina

1 limone

Zucchero a velo

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Preparare la crema pasticcera. Portare ad ebollizione il latte aromatizzato con la buccia di limone grattugiata, lasciar intiepidire e filtrare. Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la vanillina, versare il latte a filo sempre mescolando. Cuocere la crema a bagnomaria per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare, aggiungere il succo di  ½ limone senza mai smettere di mescolare. Disporre una base di sfoglia su un piatto da portata, coprire con la crema pasticcera, mettere la seconda sfoglia, ricoprire con la crema. Disporre l’ultima sfoglia, spolverizzare di zucchero a velo, guarnire a piacere. Servire fresca.

 

Paperita Patty

Il caffè incontra le osterie: Costadoro alla presentazione della Guida Slow Food

 

 

In questa occasione, Giulio Trombetta consegna il premio “Miglior Dispensa in Osteria” a Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero (ME) e racconta il caffè come espressione di sostenibilità, etica e cultura del gusto.

 

 

 

Ieri, alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, il team Costadoro ha partecipato alla presentazione della Guida Osterie d’Italia 2026, storica pubblicazione firmata Slow Food che raccoglie oltre 1.900 segnalazioni tra osterie, ristoranti, enoteche con cucina e agriturismi, premiati per l’attenzione alla cucina territoriale, alla qualità degli ingredienti e all’autenticità dell’accoglienza.

 

Durante l’evento, Giulio Trombetta, Amministratore Delegato della torrefazione torinese, è salito sul palco per consegnare il premio “Miglior Dispensa in Osteria” a Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero di Raccuja (ME): realtà strettamente legata al Presidio Slow Food del suino nero dei Nebrodi che combina ristorazione e didattica agricola, offrendo una cucina basata quasi esclusivamente su materie prime autoprodotte, nel pieno rispetto del territorio e della biodiversità locale.

 

“Siamo orgogliosi di premiare una realtà come Fattoria Borrello, che condivide con noi l’attenzione alla qualità e la cura nella scelta delle materie prime” – dichiara Giulio Trombetta“Per noi di Costadoro, come per tutti gli osti presenti oggi, adottare processi produttivi consapevoli è alla base di un prodotto buono, pulito e giusto. Consegnare questo riconoscimento è un’occasione per affermare ancora una volta che, dietro ogni tazzina di caffè o piatto servito, può esserci una scelta etica, sostenibile e consapevole.”

 

La partecipazione alla presentazione della guida si inserisce all’interno di un percorso di collaborazione sempre più stretto tra Costadoro e l’universo Slow Food. Dalla presenza a Cheese 2025, l’evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo tenutosi a Bra lo scorso settembre, all’adesione alla Slow Food Coffee Coalition, fino all’inserimento annuale in catalogo di un caffè riconosciuto da Slow Food, l’azienda ribadisce il proprio sostegno alla rete internazionale promossa dal movimento, condividendone a pieno i principi fondanti: buono, pulito e giusto.

 

Da sempre, Osterie d’Italia rappresenta una fotografia autentica della cucina italiana più sincera, capace di custodire la memoria gastronomica dei territori e valorizzare chi produce nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni locali.

 

 

 

L’Enoteca regionale del Roero a Roma

Un grande evento di promozione, i sapori della Provincia di Cuneo a tavola

La selezione dei vini del Roero in un banco d’assaggio straordinario
con Alta Langa, Barbaresco e Moscato
Serata di grande successo a Roma martedì 14 ottobre 2025 per l’Enoteca Regionale del Roero.
Un evento di promozione con l’Assessorato all’Agricoltura Regione Piemonte e con la Studio Dini & Romiti consulting presso Hotel Anantara di Piazza della Repubblica con degustazione vini e prodotti tipici dei territori della provincia di Cuneo e del Piemonte.
Oltre 200 i partecipanti, fra esponenti della comunicazione, influencer, manager di primarie aziende italiane, di tutti i settori, sia pubbliche sia private, grandi dirigenti di Stato, soggetti che a vario titolo rivestono ruoli di importanza in vari enti della Capitale.
Soddisfatto il sen. Marco Perosino, presidente dell’Enoteca Regionale del Roero: “Ci siamo fatti capofila di un’iniziativa importante e ringraziamo l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte e l’assessore Paolo Bongioanni per l’impegno e la condivisione dell’esperienza”.
E’ stata un’occasione straordinaria per comunicare il brand “Roero”, e continuiamo a insistere in questo impegno, come stiamo facendo con molte altre iniziative.
A Roma abbiamo dato voce ad altri soggetti del territorio come il Distretto del Cibo, il Mercato Ortofrutticolo, Valorizzazione Roero. Un’operazione con prodotti di qualità con eccellenze del territorio della provincia di Cuneo: salsiccia di Bra, prosciutto Crudo di Cuneo, formaggi, agnolotti, tartufo, miele.
Con un grazie particolare alla Provincia di Vercelli con il suo Presidente intervenuto alla serata che ha fornito un Riso di grande qualità, in omaggio anche a Risò, nuovo Festival del Riso svoltosi a metà dello scorso settembre.
Lo abbiamo fatto con il nostro stile, per comunicare accoglienza e piacevolezza. Con il pubblico seduto a tavola negli ampi spazi della terrazza dell’Anantara“.
Di particolare livello la degustazione dei vini, aperta con un calice di Alta Langa, denominazione dell’anno per la Regione Piemonte, e poi caratterizzata dalla selezione dell’Enoteca Regionale del Roero, con 74 vini al banco d’assaggio, uno per cantina aderente all’istituzione di Canale, valorizzando il Roero Arneis, la Barbera d’Alba ed il Roero.
Per proseguire con alcuni contributi esterni al Roero, con una selezione di Barbera d’Asti dalla terra di Castagnole Lanze, con il Barbaresco e con il Moscato d’Asti.
In sala anche molti sindaci della provincia di Cuneo, venuti a Roma per condividere l’evento.
“Abbiamo voluto sviluppare rapporti di collaborazione, bisogna credere a queste cose – conclude Perosino. Dobbiamo lavorare per dare sempre più visibilità al Roero, ma farlo aprendoci al confronto e alle relazioni. Il brand Roero deve uscire dal suo guscio. E’ stato fatto tanto, ma bisogna adeguarsi ai tempi, e qui cerchiamo di fare questo salto di qualità”.
 Alla prossima !
LUCA GANDIN

Il Natale si avvicina, da Biraghi Piazza San Carlo tornano i cesti natalizi

Informazione promozionale

Prenotabili con sconti fino al 30%

Ogni anno, con l’arrivo del Natale, torna anche la solita domanda: “Cosa regalo?”
Tra mille proposte e idee, una certezza resta: il
 cesto natalizio enogastronomico è sempre una scelta gradita, soprattutto se contiene eccellenze piemontesi, gustose e genuine.

La risposta perfetta arriva dal cuore della città di Torino: il Negozio Biraghi in Piazza San Carlo, dove si respira già un’atmosfera natalizia fatta di sapori, tradizione e confezioni eleganti.

Qui è possibile prenotare i cesti di Natale, approfittando di prezzi scontati fino al -30% e del comodo ritiro a partire dal 18 novembre, poco prima delle feste. Ma non solo: è attivo anche il servizio di consegna a domicilio, per ricevere il cesto direttamente a casa o per inviarlo come regalo inaspettato a parenti e amici.

Le idee regalo sono raffinate, disponibili in diverse versioni e adatte a ogni esigenza: Cesti composti solo con prodotti Biraghi; Cesti misti, con specialità selezionate da alcune delle migliori realtà gastronomiche del Piemonte, e perfino cesti personalizzabili, per chi vuole creare una composizione su misura, scegliendo tra le oltre 1.200 eccellenze enogastronomiche disponibili nel Negozio.

Tra i prodotti presenti, non mancano i grandi classici: Gran Biraghi, Gorgonzola DOP, Ricotta, Burro e Latte, ma anche pasta fresca, salumi, biscotti, vini e liquori piemontesi selezionati con cura.

Un regalo perfetto, pronto da mettere sotto l’albero, capace di unire gusto, tradizione e originalità.

Negozio Biraghi – Piazza San Carlo, Torino:

  • Lunedì: 12.00 – 19.00

  • Martedì – Venerdì: 10.00 – 19.00

  • Sabato e Domenica: 10.00 – 19.30

Contatti e prenotazioni:

A PROPOSITO DI BIRAGHI

Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro. Dal 2023, è Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio.

Dolci pere caramellate

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Le pere caramellate hanno il sapore dei ricordi della nostra infanzia, ricordi di cose semplici e genuine. Le pere, aromatizzate da spezie e vino rosso delicatamente avvolte da un dolce e profumato sciroppo saranno un fine pasto all’insegna della bonta’e della dolcezza.

Ingredienti

6 pere Kaiser

200ml di vino rosso

100ml di acqua

100gr. di zucchero

1 stecca di cannella

2 chiodi di garofano

Scorza di limone

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Sistemare le pere ben lavate in una pentola stretta, in modo che rimangano in piedi, aggiungere il vino, lo zucchero, la scorza del limone e le spezie. Portare a bollore, lasciar sfumare il vino, aggiungere l’acqua e cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti, rigirando le pere di tanto in tanto. A cottura avvenuta, togliere le pere e lasciarle raffreddare, filtrare il liquido e farlo ridurre a sciroppo. Servire le pere nappate con lo sciroppo.

Paperita Patty

Cascina Broglia cambia casa ma la qualità resta

PENSIERI SPARSI di Didia Bargnani

Dopo 12 anni il negozio di Michela e Domenico, frutta e verdura a Km.0, si è spostato in corso Moncalieri 246 a Torino, dove gli ampi spazi consentono la vendita di una maggiore quantità di prodotti.

Abbiamo deciso di ingrandirci, unendo la nostra produzione a quella di Agrilady di Cambiano, in modo da poter offrire ai nostri clienti una più ampia varietà di scelta- mi spiegano Michela e Domenico- nel nuovo negozio abbiamo la possibilità di preparare verdure cotte (senza condimento), ad esempio peperoni arrostiti, verdure grigliate, peperoni con bagna cauda e tante altre specialità anche su ordinazione dei clienti. Agrilady è da sempre l’azienda che trasforma i prodotti dei nostri orti : crema di zucca, di spinaci, salsa di pomodoro, giardiniera, zucchine del contadino, marmellate di frutta e di ortaggi”.

Da Cascina Broglia e Agrilady, per gli amanti del caffè, è’ nato anche un angolo dedicato a questa bevanda: tramite un amico colombiano che tratta solo caffè raccolto a mano da piccoli produttori locali, e’ possibile acquistare alcune varietà molto particolari sia macinate che in grani, parliamo di Arabica “Sabor Cafe’ “, la miscela più pregiata, più dolce che viene coltivata in altitudine. Una curiosità: è possibile assaggiare, tra le altre, la varietà Gesha, un’arabica monorigine, la preferita dall’attuale Imperatore del Giappone.

Non mancano grissini artigianali, vini del nostro territorio prodotti da Costa Caterina, azienda di Castagnito: Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Arneis, Roero e Moscato d’Asti e ancora il riso San Raffaele, l’unico riso prodotto in provincia di Torino (San Raffaele di Cimena); seguendo il disciplinare della Provincia, nei tipi carnaroli, carnaroli integrale e basmati.

Molti i prodotti venduti da Domenico e Michela che fanno parte del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese, nato per valorizzare e sostenere le imprese locali del territorio.

E poi ancora, ovviamente, frutta e verdura di produzione locale in gran quantità: i cavolfiori di Moncalieri, i tenerissimi fagiolini Pongo, raccolti a mano, i rari carciofi piemontesi che si raccolgono in tarda primavera fino a giugno, insalatine appena raccolte, etc.

Agrilady aspetta tutti i clienti, vecchi e nuovi, all’inaugurazione che si terrà venerdì 31 ottobre, giorno di Halloween, infatti i bambini,durante il pomeriggio, potranno essere truccati da una “ trucca bimbi” che li trasformerà in piccoli, terrificanti mostri.

Torino: Paulaner Oktoberfest, non solo birra per 16 giorni

IL TORINESE WEB TV

16 giorni di festa alla Pellerina, con birra Paulaner, cucina tipica bavarese, concerti live e un nuovo Villaggio Oktoberfest all’aperto. Sicurezza e accessibilità grazie all’accordo con GTT e Taxi Torino.
Il cuore dell’evento è il grande padiglione da 3.000 m²con oltre 2.500 posti a sedere , affiancato dal Beer Garden e dal Villaggio Oktoberfest , per una capienza complessiva di circa 3.500 posti.
Protagonista assoluta è la birra Paulaner, servita nei tradizionali boccali da un litro ( Maß ) da oltre 70 giovani in abiti tipici bavaresi, dirndl per le ragazze, lederhosen per i ragazzi , affiancati dalle immancabili Bretzeline, con i loro cesti di brezel caldi.
La cucina a vista è guidata dallo chef piemontese Fulvio Marengo, con 40 addetti, che prepara ogni giorno stinchi, schnitzel, gulasch, spätzle e tante altre specialità bavaresi, con proposte anche vegetariane, gluten-free e menù per bambini. I prodotti provengono da artigiani trentini e produttori locali del territorio torinese. Tutti i menù sono sul sito della festa.
Anche quest’anno è alta l’attenzione alle ricadute economiche sul territorio, con oltre 200 giovani locali assunti e l’utilizzo di maestranze torinesi.
Ai mostri microfoni l’Assessore al commercio del comune di Torino Paolo Chiavarino.

FRANCESCO VALENTE

Un’ottima annata: la vendemmia 2025 per il Barolo delle colline Unesco

Barolo, 14 ottobre 2025

Bilancio estremamente positivo per la vendemmia 2025 tra le vigne delle colline Unesco, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Nove produttori — Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti
riuniti nell’associazione Deditus dal 2011 per valorizzare un’eccellenza: il Barolo.
Un lavoro quotidiano di passione che quest’anno ha dato grandi frutti e promette di essere ricompensato da un’ottima annata.
Il buon clima estivo e le grandi riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno infatti permesso alle piante di crescere in piena forma e in perfetto equilibrio fino alla vendemmia.
Dal punto di vista climatico, le esperienze maturate nelle annate più difficili hanno consentono di affrontare le fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo costante di migliorare la qualità dei vini.
L’annata 2025 è iniziata con un germogliamento anticipato del Nebbiolo, rapido e regolare, un anticipo fenologico che si è mantenuto per tutto il corso della stagione.
L’inverno precedente, mite ma ricco di pioggia, ha garantito eccellenti riserve idriche per affrontare al meglio la calda estate 2025, caratterizzata da una seconda ondata di caldo africano. Tra fine luglio e metà agosto le temperature massime hanno sfiorato i 40°C.
Questo è stato il momento decisivo dell’annata, poiché le piante hanno affrontato uno stress intenso al quale hanno potuto resistere grazie a una buona dotazione idrica accumulata negli strati del terreno utili all’apparato radicale ed a strategie mirate di gestione del vigneto: apporto di sostanza organica al terreno tramite ammendanti e sovescio, gestione attenta della chioma evitando sfogliature eccessive, mantenimento della cotica erbosa negli interfilari per ridurre la temperatura del suolo.
Il mese di settembre, asciutto e stabile, con gli ultimi 20 giorni con giornate di grande luminosità ed escursione termica  notevole tra notti fredde (da8 a 10°C) e giorno miti 20-22°C ha offerto condizioni ideali per la maturazione del Nebbiolo, favorendo una concentrazione equilibrata di zuccheri e aromi, con gradazioni alcoliche mai eccessive. Con queste condizioni climatiche I vigneti di Nebbiolo nelle Langhe hanno raggiunto per primi la piena maturità tecnologica e fenolica che si traduce in una lenta e completa maturazione dei tannini quindi di altissima qualità , con uve dall’equilibrio straordinario.
Un risultato agevolato anche da un carico produttivo contenuto, dovuto principalmente a una scarsa fertilità delle gemme già osservata in primavera. Il clima particolarmente caldo ha permesso al Nebbiolo di completare la maturazione senza stress particolari.
Le uve raccolte presentano condizioni ottimali, sia sotto il profilo sanitario sia in termini di parametri analitici. La raccolta, molto ben cadenzata vigna per vigna, lascia prevedere la formazione di bouquet complessi e vini di grande longevità ed eleganza.
Per quanto concerne la quantità, le stime fatte durante la raccolta indicano una produzione leggermente inferiore rispetto alla media, ma con una qualità indiscutibile.
Come sottolinea Gianni Gagliardo, Presidente dell’associazione Deditus«Le caratteristiche riscontrate in questa vendemmia preannunciano vini di grandissima qualità, con ottime prospettive di maturazione e affinamento. Le uve hanno raggiunto gradazioni alcoliche corrette e un equilibrio ideale tra freschezza e componenti polifenolici, ben estraibili e armonici. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo».
Oggi il Barolo esprime appieno il suo potenziale di eleganza, struttura e profondità. Le famiglie storiche riunite in Deditus condividono la missione di promuovere un profilo di Barolo autentico e riconoscibile, fondato su tradizione, conduzione familiare e vigneti di proprietà, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale e della terra che lo genera. È un modello produttivo che tutela l’identità storica del Re dei Vini e la rinnova con dedizione e coerenza.
Il Mondo del Vino sta attraversando una fase di trasformazione profonda. I consumatori mostrano oggi maggiore attenzione verso uno stile di vita salutare, scelte di consumo consapevoli e prodotti di valore reale. In questo contesto, sostenibilità, trasparenza e autenticità sono elementi imprescindibili.
La zona del Barolo può contare su una unicità varietale e territoriale straordinaria, su paesaggi iconici e su un legame profondo tra vino e cultura, che continuano a conquistare i mercati internazionali.
L’enoturismo in Langa Roero e Monferrato, diventate zone Unesco dal 2014, è in costante crescita e sta diventando un punto di forza solido rispetto ad altre zone vitivinicole del mondo in quanto la concomitanza di paesaggi naturali straordinaria per un turismo green unita con  grandi denominazioni come il Barolo e il Barbaresco, l’ospitalità di alto livello, il tartufo d’Alba e la grande ristorazione fanno di questo territorio un “unicum”.
Le vendite restano solide, le bottiglie si vendono: i consumatori comprendono e apprezzano ciò che viene offerto.
si tratta di perseguire una crescita sostenibile, capace di garantire stabilità e benessere futuro.
Come un antico detto Piemontese “meglio poco e buono che tanto e mediocre”.
Associazione Deditus conferma il proprio ruolo di luogo di confronto, riflessione e coesione tra le famiglie produttrici, custodi del Barolo e delle sue colline Unesco.
Deditus
Deditus è l’associazione nata nel 2011 che raccoglie l’esperienza e l’incondizionata dedizione al Barolo di famiglie storiche produttrici della denominazione: Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto, Vietti.
Mission dell’associazione Deditus è quella di identificare e promuovere un profilo di Barolo con caratteristiche distintive, basate su tre principali cardini: tradizione, vigneti di proprietà e famiglia.
Ed ecco alcuni commenti ” integrali ” dei produttori di Barolo ….

Alberto Gagliardo – Poderi Gianni Gagliardo

Per la Poderi Gianni Gagliardo la 2025 è stata un’annata viticola che oggi possiamo definire strepitosa. Annata che è iniziata con germogliamento anticipato su nebbiolo ma veloce e regolare, anticipo fenologico che si è poi mantenuto per tutto il corso dell’annata. Il buon clima estivo e le ottime riserve idriche accumulate nell’inverno precedente hanno fatto sì che le piante volassero letteralmente in piena forma ed in grande equilibrio fino alla vendemmia. Il clima autunnale con tempo soleggiato e marcata escursione termica hanno permesso una maturazione fenolica pressoché perfetta con uve dal grande equilibrio e tannini di altissima qualità. 
Le prospettive per il futuro sono ovviamente molto positive, le conoscenze maturate nelle annate più difficili ci permettono oggi di affrontare queste fasi di cambiamento climatico con l’obiettivo di migliorare sempre la qualità dei nostri vini.
 
 

Alberto Cordero – Cordero di Montezemolo

Il Mondo del Vino è in una fase evolutiva, evidente a tutti gli operatori del settore. Consumi più cauti, diete più salutari e attenzione al reale valore dei prodotti sono il fulcro di questo cambiamento. Gestione prudente del portafogli, sostenibilità, contenuti validi della narrazione sono, di conseguenza, elementi da considerare con riguardo. La nostra zona, per fortuna, gode di unicità varietali, di forte identità del territorio con la tradizione, di paesaggi e storie che colpiscono il cuore dei consumatori. Siamo fortunati e pertanto una crisi forte e sconvolgente non la stiamo vivendo come altre zone, le vendite magari sono rallentate e la crescita si è stabilizzata, ma le bottiglie si vendono, i consumatori comprendono ciò che si offre; ma “non è tutto oro ciò che luccica”, non bisogna credere di essere indenni ai cambiamenti del mercato. È necessaria un maggior consapevolezza dei propri mezzi e soprattutto dei propri fini. Tra istituzione e produttori ci vuole dialogo per capire che limite porsi e quale condotta adottare per evitare di farsi prendere dalla smania di crescere perennemente e senza strategia a lungo termine. Non vuol dire chiudere tutto e bloccare ogni opportunità di crescita, che sarebbero scelte dannose per le ambizioni ed i sogni di molti, soprattutto dei più giovani, ma vuol dire avere maggior consapevolezza dei tempi che questa terra, queste persone e il mercato stesso necessita ed esige, per garantire stabilità e benessere futuro: il vecchio detto “meglio poco e buono che tanto e mediocre” più che mai deve essere la fonte di ispirazione delle scelte di tutti noi produttori nei prossimi anni. Sono molteplici gli aspetti da considerare ed è opportuno sentire più campane. Anche per questo un’associazione come Deditus è utile per creare confronto e riflessione tra i produttori.

Zvonimir Jurkovic – Poderi Einaudi

“La vendemmia si distingue per la grande qualità delle uve che, in poche altre occasioni, sono state così sane e perfettamente mature, ma anche per la produzione più bassa.
Ciò, ha garantito un elevato sviluppo di zucchero (fruttosio), phed acidità totale molto equilibrate.
Le fermentazioni sono al momento reattive e veloci, ed i colori intensi. Il quadro complessivo della situazione porta a pensare che otterremo vini estremamente complessi, strutturati ed adatti a durare nel tempo; ma anche ricchi di eleganza, e bevibilità immediata.”

Eugenio Palumbo – VIETTI

Come azienda abbiamo vigne in diversi territori del Piemonte, dai Colli Tortonesi, nell’astigiano, all’albese. I primi riscontri della vendemmia 2025 ci hanno fatto capire che c’è una maturazione completa in tutte queste zone e di conseguenza i vini hanno un grande equilibrio ed espressione varietale fin dai primi giorni di vita.

Stefano Chiarlo – Michele Chiarlo

La vendemmia 2025 dell’uva Nebbiolo da Barolo si presenta come una grande annata leggermente anticipata, scarsa in quantità ma con caratteristiche climatiche che la fanno annoverare tra le grandi annate classiche.
Questo perché dopo un inizio vegetativo precoce e una primavera piovosa vi è stata una lunga estate con periodi caldi intervallati da qualche episodio piovoso, mai estremo, che non ha mai portato la vite in stress idrico.
Negli ultimi 20/25 giorni a ridosso della vendemmia si sono verificate rare condizioni climatiche con un fine settembre con temperature diurne estive e grandi escursioni termiche notte giorno (più di 12/14 gradi di differenza) con giornate asciutte e luminose che hanno consentito una lenta e ricca maturazione dei tannini e la formazione di precursori degli aromi; fattori che solitamente concorrono per la formazione di bouquet complessi e vini di estrema longevità ed eleganza. Anche le gradazioni alcoliche ottime, mai esagerate ed in perfetto equilibrio con acidità e PH.

Lorenzo Scavino – Azelia

La vendemmia 2025 è stata la 46esima di mio padre e la 105esima della nostra azienda. Ne siamo veramente orgogliosi. Anche perché si è rivelata eccellente. Un ritorno all’equilibrio ed alle condizioni ideali sia dal punto di vista meteorologico che da quello della maturazione dell’uva. Dopo una primavera con condizioni climatiche variabili, e pigne abbondanti, l’estate è stata molto lunga, regolare, calda con alcuni picchi, ma non eccessivamente, con notti fresche. Settembre è stato asciutto, stabile, proprio come idealmente sarebbe utile per la maturazione del Nebbiolo.  La concentrazione di zuccheri e aromi è importante, con gradazioni alcoliche mai eccessive . Abbiamo raccolto le uve con un grado di sanità massimo.
Le rese per la maggior parte delle varietà si sono rivelate leggermente più basse, ma di questo non ce ne lamentiamo siccome la concentrazione dell’uva è maggiore. L’annata 2025 contribuirà sicuramente a rafforzare la reputazione delle Langhe come regione produttrice di vini di più alto livello al mondo. Riguardo ai mercati, la situazione è complicata e multifattoriale. Tutti i fattori di incertezza sono esterni: tensioni internazionali, guerre, dazi, frammentazione dei mercati. Ciononostante, stiamo assistendo ad un turismo in Langa sempre in crescita, con appassionati che arrivano in vista da tutto il modo, con entusiasmo sempre più fresco.
Noi continuiamo ad investire nella nostra regione, stiamo infatti completando la costruzione dell’espansione della nostra cantina ipogea. Un progetto di quasi 10 anni siccome, essendo a Castiglione Falletto, in piena zona core UNESCO, abbiamo atteso i permessi dalla commissione per circa 4 anni, ed ora siamo quasi al quarto anno di costruzione. La nuova struttura ci permetterà di lavorare con più agilità, migliorando la nostra logistica. La produzione rimarrà invariata, non intendiamo aumentarla ma focalizzarci sempre di più sulle nostre nostre quantità di nicchia.
 

Claudio Pirra – Pio Cesare

La vendemmia 2025 si è rivelata un’annata impegnativa dal punto di vista climatico ma affrontata con successo grazie a una gestione agronomica precisa e mirata. Dopo un inverno mite ma molto piovoso, che ha permesso al terreno di accumulare buone riserve idriche, l’estate è stata particolarmente calda, con temperature elevate e precipitazioni scarse. Questo ha sottoposto le viti a uno stress significativo, mitigato però da pratiche agronomiche avanzate come la gestione equilibrata della chioma, il mantenimento dell’erba tra i filari, l’uso di reti antigrandine e l’apporto di sostanza organica al suolo.
La maturazione delle uve è stata accelerata dalle alte temperature, portando a una vendemmia anticipata per molte varietà. Il Nebbiolo, in particolare, ha raggiunto una piena maturazione fenolica anche in vigneti ad alta quota, come quello di Cissone a 600 metri, segno che l’altitudine può rappresentare una risorsa importante per il futuro. Nonostante la produzione sia stata ridotta, la qualità delle uve è stata eccellente, con vini bianchi dotati di struttura e freschezza e vini rossi già molto colorati, equilibrati e promettenti in termini di longevità. Il produttore parla chiaramente di “tutti gli ingredienti per una grandissima annata”.
Lo sguardo dell’azienda è rivolto anche al futuro, con l’ampliamento della cantina ad Alba per migliorare l’efficienza e un’attenzione crescente verso i vini bianchi, su cui si investe da tempo. Si prosegue inoltre con nuovi impianti in Alta Langa per adattarsi al cambiamento climatico e osservare comportamenti vegetativi più lenti, simili a quelli del passato. L’azienda sta adottando tecnologie innovative in vigneto, come l’utilizzo di raggi UV per rinforzare le difese naturali delle piante, e portando avanti una selezione attenta di cloni, portainnesti e pratiche agronomiche più sostenibili.
Dal punto di vista commerciale, il mercato italiano sta mostrando segnali di ripresa, mentre negli Stati Uniti le vendite restano buone, anche se l’effetto dei dazi è ancora incerto. Più problematica la situazione in Asia, mentre si registra un crescente interesse da parte di mercati meno tradizionali come Francia, Sud Africa, Sud America e altri paesi europei. L’enoturismo è in forte espansione e l’azienda punta a valorizzarlo offrendo ai visitatori l’opportunità di degustare non solo annate recenti, ma anche vecchie annate di Barolo, Barbaresco e Chardonnay, per raccontare a fondo la ricchezza e il potenziale del territorio.
 

Gianluca Torrengo – Prunotto

I Baroli dell’annata 2025 sono sicuramente un’ulteriore dimostrazione che la vite è una pianta estremamente robusta e forse è una di quelle che meglio si adatta agli estremi climatici degli ultimi anni. Enologicamente, si può anticipare che i Baroli 2025 hanno profumi molto interessanti, con una componente floreale evidente. Un’abbondanza di polifenoli rende il colore pieno e profondo. Corpo: la solita evidente tannicità del Barolo ma con tannini dolci, armoniosi e molto piacevoli. Si può affermare che, ad oggi, sono vini ricchissimi ma con le varie componenti in equilibrio. È sicuramente una bellissima annata ma è prematuro dire se potrà diventare una grande annata.
 

Luca Sandrone – Sandrone

Un’ annata in cui fioritura ed invaiatura sono avvenuti in una finestra temporale molto stretta grazie a condizioni meteo ottimali, questo ha portato ad una perfetta omogeneità in maturazione che insieme al bel tempo in vendemmia ci ha messo in condizione di spalmare raccolta e vinificazione a nostro piacimento. Tra l’altro oltre ad un perfetto equilibrio ritroviamo delle gradazioni più contenute rispetto al passato recente.
Una cosa che voglio sottolineare è che nel corso delle mie quaranta vendemmie sono cambiate tante cose, sia dal punto di vista climatico sia nel modo di lavorare e interagire con la vite, e nel caso specifico del nebbiolo quello che una volta poteva sembrare un limite, vedi il vigore e il ciclo molto lungo, oggi sono da considerare una qualità che insieme alla resilienza dimostrata rendono ancora più grande questo vitigno. Anche l’approccio agronomico è cambiato, lavorazioni mirate del terreno, ricerca nell’equilibrio della sostanza organica, inerbimenti, sovesci, l’attenzione al microbioma… .tutte operazioni che unite alla disponibilità di personale specializzato per agire con interventi mirati nei momenti giusti ci consentono vendemmia dopo vendemmia di confermare la grandezza del nostro territorio.Langa, Nebbiolo, Uomo, continuano ad essere una conferma.
Alla prossima !
LUCA GANDIN