Cgil e Uil ha portato in piazza i lavoratori questa mattina a Torino nel giorno in cui i sindacati manifestano nelle regioni del Nord per chiedere di cambiare la proposta di legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del governo. Nel capoluogo piemontese si tiene una delle cinque manifestazioni del Piemonte, con un corteo da Porta Susa a piazza Castello, chiude il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che prima della manifestazione ha incontrato i lavoratori della Lear e della Te Connectivity, aziende che vedono a rischio 600 posti di lavoro.
L’assessore Tronzano: “I dati sono importanti e ci consegnano una fotografia dello Stato dell’arte in Piemonte”
Presentato presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte “Il benessere equo e sostenibile dei territori” redatto da Istat con la collaborazione dell’Ufficio Statistica. Si tratta della collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Un sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018 e che comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali. Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del BesT.
Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio come la popolazione e l’economia.
Ciò che emerge dallo studio è che le province piemontesi hanno livelli di benessere relativo più alto che in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 21,3 per cento delle misure colloca le province piemontesi nella classe di benessere più elevata; nel complesso il 47,9 per cento degli indicatori le assegna alle classi medio-alta e alta. I segnali di svantaggio sono meno frequenti: poco più del 28 per cento delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse tra le cinque considerate.
Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Torino, che si distacca in positivo dalle altre province del Piemonte per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (54,1 per cento, 6,1 punti percentuali in più della media delle province piemontesi) e per la più piccola quota di indicatori nelle classi di benessere bassa e medio-bassa (21,3 per cento).
Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove nessuna provincia piemontese si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 39,6 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 58,3 per cento nella medio-alta.
“I dati sono importanti e ci permettono di verificare la qualità della vita dei piemontesi – commenta l’Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria Andrea Tronzano – di valutare positivamente alcune azioni intraprese e di porre dei correttivi laddove necessario. Queste informazioni sono utili – continua Tronzano – perché ci consegnano una fotografia dello stato dell’arte del Piemonte e ci spingono a lavorare al meglio individuando anche le aree di miglioramento su cui operare”.
Ecco il Black Friday, sei italiani su dieci faranno shopping e il 53,7% approfitterà delle offerte per acquistare in anticipo i regali natalizi. Il budget medio sarà di 236 euro a persona e il 92,4% di quello che compreranno spenderà fino a 500 euro. Almeno da quanto emerge dalla ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’istituto Format Research.
Ad assaltare” i negozi e a utilizzare internet alla ricerca di prodotti scontati saranno soprattutto le donne ( il 63,2%), i giovani fino a 34 anni, e chi abita nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Il 55% delle farà acquisti online, invece il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali. A Torino iniziative legate al Black Friday sono in corso ad esempio alla Rinascente, al Torino Outlet Village, da Decathlon e in tutti i grandi store di elettrodomestici e telefonia.
I Comuni dicono No al blackfriday online
PER IL BLACK FRIDAY SCEGLI IL NEGOZIO SOTTO CASA, DEL TERRITORIO.
COMPRARE LOCALE SALVA L’ECONOMIA LOCALE E FA BENE AL PAESE
e non sulle grandi piattaforme di logistica e mega siti web.
Salviamo con Uncem i negozi, che nei paesi sono sempre meno, più deboli,
visto che oltre 200 Comuni in Italia non hanno più negozi e bar.
Altri 500 sono a rischio desertificazione commerciale.
Il black friday on line è distruttivo per l’economia delle città e dei paesi.Secondo anno di campagna Uncem
Uncem ridiffonde l’appello e la campagna di marketing territoriale, da far circolare ovunque, da affiggere nei negozi e nei bar.
Per un invito a tutti a comprare nei negozi del proprio territorio, a comprare sotto casa. Sempre di più. Diciamolo sui social.
Quando Uncem lanciò, con le Camere di Commercio, la campagna ‘Compra in valle, il tuo paese, la montagna vivrà’, dieci anni fa,
vi è stata una grande attenzione culturale, mediatica, che è cresciuta. Ripartiamo oggi nella settimana del #blackfriday.
Da fare, come gli acquisti di Natale, nei negozi della valle, del territorio, dei paesi e delle città.
Il #blackfriday è solo nei negozi del tuo territorio.
Il business game nato ad Alessandria
All’Istituto Ascanio Sobrero di Casale Monferrato è stata presentata la 14° edizione del business game nazionale che trasforma gli studenti in startupper e l’idea del team vincitore che oggi è diventato prodotto commercializzato dall’azienda ANTOS COSMESI
I numeri parlano chiaro e sanciscono il successo di Latuaideadimpresa®, ideata con l’obiettivo di diffondere la cultura d’impresa tra i giovani Nata proprio in Alessandria nel 2010 è diventata poi la più importante iniziativa di coinvolgimento delle scuole secondarie di secondo grado a livello nazionale. Già nel 2010 si caratterizzava per una formula innovativa web based (www.latuideadimpresa.it) con votazioni online, che si è rivelata vincente in epoca Covid-19, continuando a mettere in gara migliaia di squadre di studenti e studentesse da ogni parte d’Italia.
Lunedi 20 novembre presso l’Istituto Sobrero di Casale Monferrato è stata lanciata la 14°edizione nazionale. Proprio in Alessandria dove è nata, proprio al Sobrero che è stata tra le prime scuole a partecipare fin dalla prima edizione e la più premiata negli anni a livello nazionale per i progetti presentati dai team dei suoi studenti.
Sono intervenuti presenti Luigi Serra Presidente di Sistemi Formativi di Confindustria, Laura Coppo Presidente di Confindustria Alessandria, Manuel Alfonso, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Alessandria, Fulvia Guazzone, ideatrice di Latuaideadimpresa® e Ceo di Noisiamofuturo, il Presidente del Consiglio Comunale di Casale Monferrato Fiorenzo Pivetta presidente del Consiglio del consiglio comunale di Casale Monferrato, il Provveditore agli studi Prof.ssa Laura Bergonzi e tanti imprenditori che negli anni hanno seguito come tutor degli studenti il progetto.
Padrone di casa il Professor Riccardo Rota, Dirigente Scolastico dell’Istituto Ascanio Sobrero, insieme a rappresentanze di studenti che negli anni si sono aggiudicati i premi e agli imprenditori che li hanno votati e tutorati.
Tutti concordi nel ritenere fondamentale un progetto come Latuaideadimpresa® che stimola competenze nei giovani rendendoli protagonisti, ma soprattutto crea un dialogo tra mondo dell’azienda e mondo della scuola con uno scambio reciproco di conoscenza e ascolto.
Un confronto che accompagna le idee più valide degli studenti a diventare prototipi, prodotti, imprese.
Cosi come è successo con la crema Pruno Som i cui principi attivi, studiati in laboratorio dal Sobrero, sono oggi alla base della crema antiage prodotta e commercializzata dall’azienda ANTOS COSMESI NATURALE come ha spiegato l’imprenditore Gian Luca Mortara
24 novembre 2023 – 7 aprile 2024, Museo Nazionale dell’Automobile
Dal 23 novembre del 1973 – data in cui il Governo Rumor vara misure restrittive e divieti per contenere i consumi di energia – ai giorni nostri: cinquant’anni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche.
Il curatore Giosuè Boetto Cohen: “Il racconto di questa mostra indica che le risposte a una sfida epocale devono essere diverse e complementari, perché così sono gli scenari in cui l’uomo vive e i suoi bisogni”.
Il sogno generalizzato di possedere un’automobile, un parco circolante che quadruplica negli anni Sessanta, lo sconvolgimento delle città che si riempiono di auto, la viabilità nei centri storici che si congestiona e le piazze artistiche che si trasformano in immensi parcheggi. Poi, nel 1973, il conflitto in Medio Oriente con gli eserciti di Egitto e Siria che attaccano a sorpresa Israele. E il prezzo del petrolio che sale da tre a dodici dollari al barile. E così il 23 novembre del 1973 l’avvio di una fase storica nota come Austerity, sancita dal Decreto Legge 304 del Governo Rumor con nuovi e improvvisi divieti e restrizioni per contenere i consumi di energia: proibito l’uso delle auto la domenica, ridotti i termostati nelle case, l’illuminazione nelle strade e i limiti di velocità; cinema, teatri e attività commerciali costretti ad abbassare le serrande anticipatamente e le pompe di benzina chiuse dalle ore 12 del sabato e per tutta la domenica.
A partire da questo 50° anniversario, la mostra “DRIVE DIFFERENT. Dall’Austerity alla mobilità del futuro”, al Museo Nazionale dell’Automobile dal 24 novembre 2023 al 7 aprile 2024, propone una riflessione sulle sfide della mobilità e sulle domande che è necessario porsi perché la ricerca tecnologica, da una parte, e le abitudini individuali, dall’altra, convergano sull’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Un racconto multimediale, unico nel suo genere, che parte dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, ripercorre decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e attraverso scatti, documenti, filmati, modelli, installazioni si interroga sul passato e analizza le sfide della Future Mobility, indissolubilmente legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
DRIVE DIFFERENT è ideata e curata per il MAUTO da Giosuè Boetto Cohen, realizzata in collaborazione con Stellantis e Automobile Club Italia (ACI), con il supporto di Eni, Politecnico di Torino, Senseable City Lab (Massachusetts Institute of Technology – MIT), e Quattroruote, e con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte e Città di Torino.
Il percorso espositivo e le iniziative correlate
La mostra parte dall’automobile come simbolo del desiderio di autonomia e libertà negli anni Sessanta: tra il 1962 e il 1973 undici milioni di nuove automobili vengono immatricolate in Italia. Prodotta a ritmi mai visti nelle fabbriche da centomila operai, premiata dalle scelte politiche, infrastrutturali e di costume, l’automobile è una grande irresistibile promessa di libertà. Ma “l’auto per tutti” e il suo acquisto divenuto ormai abbordabile riserva effetti collaterali elevatissimi, che oggi tutti conoscono.
Tra l’Italia del boom economico e l’Italia dell’austerità c’è la Guerra del Kippur, che scatena la prima crisi petrolifera dell’Occidente. Infatti, l’influenza politica degli Stati Uniti per convincere lo Stato Ebraico a interrompere la sua marcia e accogliere le successive risoluzioni dell’ONU porta l’OPEC, l’associazione dei Paesi produttori, a quadruplicare il prezzo del petrolio e i Paesi occidentali iniziano ad adottare misure di razionamento dell’energia. In Italia il Governo Rumor vara il decreto legge 304: per la prima volta, dai tempi della guerra, le pompe di benzina vengono chiuse nei weekend, le città riducono l’illuminazione del 40%, gli uffici pubblici anticipano la chiusura alle 17.30, i negozi sono obbligati ad abbassare le serrande alle 19, ai locali notturni viene imposto di chiudere alle 23 e viene proibito l’uso delle auto la domenica.
Il percorso espositivo prosegue con fotografie dell’epoca, pagine dei giornali e servizi televisivi che testimoniano la reazione degli italiani ai provvedimenti sull’Austerity: pervasi da un certo ottimismo e confidando nella breve durata delle norme, cercano di trasformare le restrizioni in un diversivo. Nei weekend restano a casa o si spostano a piedi, in bicicletta, su tram e corriere; rispolverano pattini e monopattini. Anche cavalli e calessi ricompaiono nelle città, tra lo stupore generale. Poi in aprile, con lo spegnimento dei termosifoni, il divieto di circolazione diventa a targhe alterne. Nel frattempo, il prezzo della benzina raddoppia passando da 138 a 315 lire/litro e nel 1977 la Super arriva a costare 500 lire/litro, circa 2 euro, fatte le dovute proporzioni. Come oggi.
Poi le soluzioni tecnologiche, le invenzioni sperimentali e le politiche sulla mobilità che emergono dagli anni dell’Austerity: la sfortunata avventura del motore rotativo Wankel, la concept car “Kar-a- sutra” (dissacrante veicolo esposto al MoMA di New York nel 1972, che anticipa, a suo modo, la vettura a guida autonoma), la prima metropolitana moderna a Milano, l’alta velocità ferroviaria; le criticità del traffico aereo e navale, le piste ciclabili in città.
Tra lezioni imparate e occasioni perdute, il percorso espositivo ci porta ai nostri giorni. Altre guerre minacciano le riserve energetiche e la stabilità politica ed economica dell’intero pianeta. E mentre questo accade, anche l’equilibrio ambientale della Terra si incrina: il 7 luglio 2023 l’ONU ha dichiarato che l’innalzamento termico è ormai “fuori controllo”. I termini del problema fanno un salto di scala: non più una crisi contingente, in un paese o un emisfero. Tutto il mondo, con le sue diseguaglianze, passa dall’Austerity agli obbiettivi della sostenibilità. I trasporti, che partecipano per una quota importante al generale dissesto, sono chiamati a fornire le risposte più urgenti. L’automobile, in particolare, a compiere scelte epocali. La direzione della produzione industriale viene guidata dalla transizione ecologica che porta nel mondo dell’automobile nuove tecnologie come i veicoli elettrici, le stazioni per la sharing mobility, le colonnine per la ricarica delle batterie, l’e-fuel e il bio-fuel, i motori a idrogeno.
Dove sta andando, allora, il futuro dell’auto? Proprio su questa domanda intende far riflettere l’ultima parte della mostra che inquadra il presente e prova a tracciare gli scenari futuri, con l’aiuto di esperti e ricercatori, dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino al Senseable City Lab del MIT- Massachusetts Institute of Technology. La speranza è che la libertà che l’automobile ci ha dato in passato sia ancora tutelabile. Adattata, intelligentemente, ai bisogni, alle situazioni, ai luoghi che cambiano.
La mostra sarà corredata da un ciclo di conferenze con autorevoli esperti per approfondire i temi della smart mobility e delle smart cities, della sharing mobility e dell’economia circolare, dei biocarburanti e
della guida autonoma. Oltre a un palinsesto di appuntamenti dedicati alle scuole e ai ragazzi che verranno coinvolti in attività di laboratorio, visite guidate con il curatore e tavoli di lavoro. Il calendario completo di tutti gli eventi sarà disponibile sul sito www.museoauto.com.
A dicembre una sezione satellite della mostra apre a Milano nelle gallerie dell’ADI Design Museum Compasso d’Oro: il tema è la micromobilità nella città che cambia, con quattro esempi di vetture di design: Topolino Giacosa (1936), Iso Isetta (1953), Topolino Elettrica e Microlino (2023).
Il Museo Nazionale dell’Automobile è aperto il lunedì dalle 10 alle 14 e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Per informazioni e prenotazioni: info@museoauto.it o 011-677666.
Il primo hub di economia circolare è stato inaugurato da Stellantis a Torino, nello storico stabilimento di Mirafiori. Alla cerimonia di apertura il presidente John Elkann e il ceo Carlos Tavares. SusteinEra Circular Economy è il nome della struttura dedicata a rigenerazione, riparazione, riutilizzo e riciclo dei componenti e dei materiali delle auto, rispondente alla strategia delle 4R annunciata dal gruppo nel piano strategico Dare Forward 2030. Si tratta di 73.000 metri quadrati, di questi 55.000 recuperati da uno stabilimento parzialmente inutilizzato. 40 i milioni di euro investiti con l’impiego previsto di 550 dipendenti entro il 2025. Il nuovo nuovo hub si propone come un’alternativa sostenibile e conveniente nell’offerta dei ricambi di Stellantis. Si prevede di gestire oltre 50.000 ricambi rigenerati entro il 2025 e 150.000 entro il 2030. Sono intervenuti all’inaugurazione anche il sindaco di Torino Lo Russo e il presidente della Regione Cirio.
Si è aperto oggi Restructura 2023
Si è aperto oggi Restructura 2023, l’appuntamento espositivo e convegnistico organizzato da GL events Italia, al Padiglione 3 del Lingotto Fiere di Torino fino al 25 novembre.
Il salone ha preso il via ponendo l’accento su progetti straordinari realizzati nel nostro Paese, con esempi che testimoniano anche l’uso intelligente del bonus edilizi, come la riqualificazione energetica del Complesso Residenziale di ALER Milano con il Superbonus 110%. Esemplare anche il caso del Giardino delle Gemme (Fidenza, PR), primo complesso residenziale al mondo certificato “Active House PRO”.
Il programma di eventi ruota intorno all’edilizia più innovativa e coraggiosa, aperta ai giovani che in questo campo oggi possono cogliere nuove prospettive professionali.
Tra i prossimi appuntamenti: sabato il convegno Economia Circolare in Edilizia per una sostenibilità ambientale, dove ETRA-EU (European Tyre Recycling Association) e il Politecnico di Torino racconteranno le esperienze, nell’ambito del progetto Replan City Life, sull’utilizzo degli pneumatici riciclati nel comparto delle costruzioni. Sviluppare questo approccio innovativo richiede la capacità e l’audacia di conoscere e di sperimentare: Restructura è il baricentro di questo sforzo
Presentata la nona edizione di Aerospace & Defense Meetings, l’unica business convention internazionale per l’industria aerospaziale in Italia che torna a Torino dal 28 al 30 novembre.
Sono attesi oltre 1.400 partecipanti, 400 espositori, 280 buyer in rappresentanza di colossi mondiali come Airbus, Avio Aero, Boeing, Collins Aerospace, Leonardo, Lockheed Martin, Mitsubishi, TEI e Thales Alenia Space
che prenderanno parte a un’agenda di oltre 9.000 b2b. Il 30 novembre per la prima volta è in programma il Lunar Economy Summit per approfondire le sfide del comparto nei prossimi 50 anni.
Cresce il settore aerospaziale in Piemonte: sono oltre 450 le PMI che completano la filiera guidata dai grandi player internazionali presenti sul territorio, più di 35.000 addetti e un fatturato che supera 8 miliardi di euro.
Torino – Sostenibilità e green aviation, cybersecurity, economia lunare, advanced & urban air mobility, Industria 5.0 e Intelligenza artificiale: sono questi i temi al centro della nona edizione di Aerospace & Defense Meetings, l’unica business convention internazionale per il settore aerospaziale organizzata in Italia che torna a Torino dal 28 al 30 novembre all’Oval Lingotto.
L’evento è stato illustrato in Camera di commercio di Torino alla presenza di Dario Gallina, Presidente dell’ente camerale torinese, Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, Assessore all’Internazionalizzazione Regione Piemonte, Dario Peirone, Presidente Ceipiemonte, Stéphan Castet, CEO Abe BCI Aerospace, e con la testimonianza dei rappresentanti dei player del comparto in Piemonte: Cristiano Montrucchio, Senior Vice President Engineering Leonardo Divisione Velivoli, Walter Cugno, Vice Presidente Exploration and Space Domain Thales Alenia Space, Pierfederico Scarpa, Vice Presidente Strategy Marketing & Sales Avio Aero e Vincenzo Giorgio CEO Altec Spa.
Per tre giorni il Piemonte sarà il punto di incontro della comunità internazionale dell’industria aerospaziale mondiale: multinazionali, PMI, startup si incontreranno nel capoluogo piemontese per cogliere opportunità di collaborazione e confrontarsi sulle ultime tecnologie del settore.
L’evento, voluto e sostenuto da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, è organizzato dalla società internazionale specializzata in business convention abe-BCI Aerospace, in collaborazione con Ceipiemonte e Ice Agenzia.
Questa edizione si annuncia la più grande di sempre. Da oltre 30 Paesi sono in arrivo 400 espositori – tra cui 25 start up – e grandi player internazionali. Oltre all’industrial supporter Leonardo, i partner industriali Thales Alenia Space, Avio Aero, Collins Aerospace e Altec, saranno a Torino alla ricerca di fornitori e soluzioni innovative più di 280 buyer in rappresentanza di differenti divisioni di: Airbus, Avic, Aernnova Aerospace, Boeing, Comac, Dell, Embraer, IHI Corporation, Lockheed Martin, Mahindra Aerostuctures, MBDA, Mitsubishi, Nanoracks Europe, Nikon, Northrop Grumman, SAAB, Poeton Polska, SKF Industrie, Superjet International, Tei-Tusas Engine Industries. Saranno presenti tutti i 7 cluster aerospaziali italiani: il Piemonte – la regione italiana più rappresentata con 75 imprese e 11 startup – la Lombardia, la Campania, il Lazio, l’Umbria, la Puglia e il Veneto.
Alla cerimonia di apertura parteciperanno il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore per l’internazionalizzazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina, il Presidente di Ceipiemonte Dario Peirone, il CEO di abe-BCI Aerospace Stéphane Castet. Sono, inoltre, previsti gli interventi della Vice Segretaria Generale della Difesa Luisa Riccardi, del Presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay, della Presidente del Distretto Aerospaziale Piemontese Fulvia Quagliotti e, in conclusione della sessione istituzionale, in collegamento, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Dalla prima edizione nel 2008, Aerospace & Defense Meetings ha radunato nel capoluogo piemontese oltre 6.700 professionisti e registrato 54mila b2b e ha offerto un programma di workshop tematici e conferenze plenarie internazionali su aerospazio e difesa, che anche in questa edizione sarà ricco di appuntamenti.
La conferenza inaugurale, il pomeriggio del 28 novembre si focalizzerà su due tematiche chiave: le strategie di resilienza della supply chain e le tecnologie green applicate all’aerospazio per ridurre l’impatto ambientale. Si confronteranno i vertici di Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Collins Aerospace, Altec, Punch Group, Aernnova, Aciturri. In questa occasione, la Regione Piemonte sottoscriverà un Memorandum of Cooperation (MoC) con la Clean Aviation Joint Undertaking (CAJU), un Protocollo di Collaborazione finalizzato a contribuire agli obiettivi del programma Clean Aviation legato al raggiungimento della neutralità climatica dell’aviazione attraverso tecnologie a emissioni zero. Le conclusioni della conferenza inaugurale saranno tratte dall’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano. Il 29 novembre sarà invece focalizzato su Cybersecurity, Intelligenza Artificiale e Industria 5.0 e su come queste tecnologie dirompenti stiano influenzando i comparti e difesa. Altro focus della giornata sarà la Urban Air Mobility, la nuova frontiera del trasporto urbano e tema condiviso con VTM-Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings, la business convention per i trasporti e la mobilità la cui terza edizione è in programma a Torino il 26 e 27 marzo 2024.
Il 30 novembre si svolgerà per la prima volta il Lunar Economy Summit: sarà questa l’occasione per approfondire le sfide del comparto nei prossimi 50 anni. La giornata, interamente dedicata all’economia lunare, vedrà i maggiori player globali – tra cui ASI, ESA, NASA, Thales Alenia Space, Blue Origin – confrontarsi sul ritorno sulla Luna, i nuovi orizzonti, le sfide dell’esplorazione lunare e le previsioni commerciali.
Il programma completo è disponibile all’indirizzo: www.aerospacemeetings.com
L’ecosistema piemontese dell’aerospazio
In Piemonte l’aerospazio è un comparto strategico, dove tradizione, innovazione e competenze sono a disposizione dei principali attori internazionali grazie a una filiera completa caratterizzata da know-how, capacità tecniche, manifattura di alto livello. Il Piemonte offre un ecosistema unico ed è un hub strategico caratterizzato da una forte collaborazione tra enti, mondo imprenditoriale e ricerca scientifica. Grandi player – Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Collins Aerospace, Altec – e un nucleo di oltre 450 PMI, un fatturato complessivo che supera 8 miliardi di euro e oltre 35.000 addetti: questi gli ultimi rilevamenti dell’analisi sul settore aerospazio in Piemonte condotta da Ceipiemonte e Distretto Aerospaziale Piemontese. L’export è diretto soprattutto verso USA (30%), Germania (25%) e UK (17%). La quasi totalità della produzione spaziale dei big player è diretta negli Stati Uniti mentre l’85% della produzione aeronautica va negli Stati Uniti, Europa, Sud-Est asiatico e Medio Oriente (fonte: Distretto Aerospaziale Piemontese).
L’ecosistema dell’aerospazio in Piemonte è completato dalla formazione di Alta Specializzazione Tecnica post-diploma dell’ITS Meccatronica e Aerospazio e dall’apparato accademico dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino. Quest’ultimo accoglie annualmente circa 1.650 studenti solo nel percorso di Laurea di I livello in Ingegneria aerospaziale e quasi 1.100 nel corso di Laurea Magistrale.
A completare il panorama oltre 40 start up attive in campo aerospaziale, gli incubatori 2i3t, I3P, Enne3 e l’ESA Business Incubation Center Turin e gli acceleratori tra cui Takeoff, il programma dedicato a startup che sviluppano soluzioni e servizi nei settori dell’aerospazio: sono questi i cardini dell’innovazione e del futuro tecnologico del settore in Piemonte.
Per quanto riguarda l’aeronautica, il Piemonte ha giocato e gioca un ruolo chiave in molti programmi internazionali tra cui: Boeing 777 and 787 Dreamliner, Airbus A321, 500/600, A320 NEO, A330, A350; Dassault Falcon 2000 and 6x Business Jet, EX, Eurofighter Thyphoon; M346; F-35, F-16; Neuron; GEnx, GE90, GE9x, Catalyst; A400M; T700/CT7; AW149, NH90; AW169, EM 101; AW249; MJR, Learjet45; Global 7000/8000.
In campo spaziale, in Piemonte vengono sviluppate le nuove tecnologie per l’esplorazione della Luna, Marte e Spazio profondo: è questa la regione da cui proviene più del 50% dei moduli abitabili della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), incluso il sistema Cygnus/PCM. Nel prossimo futuro, il Piemonte guiderà le aziende europee nello sviluppo del Lunar Gateway, progetto promosso da NASA, ESA, JAXA e CSA e svolgerà un ruolo centrale in molti programmi, tra cui la missione Artemis che riporterà gli astronauti sulla Luna nel 2024.
I lavoratori di Te Connectivity si sono riuniti in presidio davanti allo stabilimento di Collegno dopo l’annuncio della chiusura dell’azienda da parte della società svizzero-statunitense di elettrodomestici dal 2025. Sono stati annunciati 220 licenziamenti su 300 dipendenti. I sindacati hanno proclamato otto ore di sciopero davanti allo stabilimento per tutti i turni e parlano di “una decisione inaccettabile” chiedendo l’apertura di tavoli istituzionali. In una nota dell’azienda si legge che il piano di licenziamenti avverrà per fasi, al fine di chiudere le attività di produzione a Collegno nel 2025, essendo emersa la necessità di riorganizzare a livello globale le attività produttive della divisione elettrodomestici.