ECONOMIA- Pagina 66

Fondazione Amendola, pianificazione territoriale e dei trasporti

Giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno 52 a Torino,
Ne parlano Chiara Foglietta, Vincenzo Filardo, Carlo Alberto Barbieri, Aldo Manto, Sergio Bertonasco, Lorenzo Marchisio e Mario Carrara

“Esperienze fondative della pianificazione territoriale e dei trasporti nell’area metropolitana torinese e in Piemonte”. Si intitola così il seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno, 52 a Torino. Il seminario sarà fruibile anche online, in diretta streaming su tutti i canali social della Fondazione.

L’evento nasce all’interno del progetto di valorizzazione dell’archivio sui Sindacati dei Ferrovieri nel Piemonte degli anni ’70 conservato nell’archivio della Fondazione Amendola. Da questa esperienza è nato anche il podcast “Socialismo rotabile” – disponibile sulle principali piattaforme podcast – che vedrà nei prossimi giorni la pubblicazione della seconda parte dell’intervista all’ex Ministro Claudio Signorile.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

Saluto di Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Amendola.

Introduce Vincenzo Filardo, ingegnere, già dirigente dell’Assessorati ai Trasporti della Regione Calabria, membro del comitato scientifico della Fondazione Amendola.

Intervengono

  • Chiara Foglietta, Assessore ai Trasporti della Città di Torino;

  • Carlo Alberto Barbieri, urbanista, Professore del Politecnico di Torino;

  • Aldo Manto, già Direttore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Sergio Bertonasco, già Direttore della Torino-Ceres;

  • Lorenzo Marchisio, già Dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Mario Carrara, già Direttore dell’Aeroporto di Caselle.

Conclude Mario Villa, Comitato scientifico Fondazione Amendola.

INQUADRAMENTO STORICO

Quelli compresi tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘80 sono stati gli anni costitutivi del regionalismo italiano – gli Enti Regionali nacquero nel 1970 – e furono caratterizzati dal tono riformista delle politiche del governo nazionale, a sua volta sollecitate dai movimenti di lotta sindacali nelle città industriali del Nord per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori, con una grande attenzione ai temi del riequilibrio socio-economico del Paese e allo sviluppo delle reti delle comunicazioni e dei trasporti.

In questo quadro la Regione Piemonte avviò la formazione degli strumenti di governo previsti dal proprio statuto: piano di sviluppo socio-economico, piano territoriale di coordinamento, piano dei trasporti e altri ancora, interloquendo con i soggetti sociali (imprese e rappresentanze del lavoro) e con gli altri livelli di programmazione nazionale. Un ulteriore contributo piano venne dall’avvio dei piani territoriali dei quindici Comprensori piemontesi, tra i quali quello di Torino, previsti dalla legge urbanistica regionale del 1976.

A scala nazionale le Regioni più impegnate (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna) sollecitavano il Governo centrale e le Aziende di Stato, in particolare FS ed ANAS, a promuovere la formazione di una visione integrata e di sistema dei trasporti nazionale, puntando sull’intermodalità e sulla sostenibilità ambientale mediante lo sviluppo delle reti e dei servizi di trasporto pubblico. La città di Torino e la sua area metropolitana furono al centro di quest’azione, non solo per la presenza della più importante struttura industriale del Paese, la FIAT, ma anche per la sua funzione di snodo fondamentale delle comunicazioni tra la Francia, l’Italia e l’Est Europa.

Il Piano dei Trasporti della Regione Piemonte, approvato nel 1979, pose al centro la razionalizzazione del nodo ferroviario di Torino su cui convergevano sia le linee di collegamento internazionale (Torino-Modane), sia quelle nazionali (Milano e Genova) e locali. Negli stessi anni la Pianificazione regionale si misurò con altri due grandi temi: la realizzazione dell’asse di sviluppo urbano di corso Marche e il sistema dei grandi Parchi urbani intorno Torino, la cinta collinare oltre Po, Stupinigi, Venaria Reale, la Mandria, la Pellerina.

Questi cenni sull’evoluzione del sistema insediativo e dei collegamenti interni all’area metropolitana torinese potranno consentire di giungere, anche mediante il contributo di testimoni e protagonisti, a una ricognizione delle azioni e degli studi condotti in un tempo significativo dello sviluppo territoriale, a cavallo degli anni ’60 e ’90, da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sociali interessate, per comprendere meglio la sua evoluzione nel contesto del sistema insediativo del nord dell’Italia e del Centro Europa.

Comodità e valore sostenibilità a 360°

3 / Mercato itinerante 

La Città di Torino entra ufficialmente a far parte delle 100 città europee che si sono impegnate a ridurre le emissioni entro il 2030, diventando così una “Mission City”, un centro di sperimentazione e innovazione nel campo climatico e un esempio virtuoso per le altre città europee.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno da parte di tutti, soprattutto considerando che, a causa della sua conformazione geografica, Torino affronta problemi urgenti legati all’inquinamento. È fondamentale tener presente che questi problemi influenzano direttamente i costi della sanità pubblica, creando un impatto a catena sulla salute.


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Mercato Itinerante, una startup innovativa che sta attivamente lavorando a questo obiettivo.
Questa azienda si impegna attivamente nella creazione di sostenibilità a 360°. Come afferma Eman Saffo, uno dei fondatori di MI, “Oggi i cittadini hanno ancora la possibilità di scegliere tra comodità e valore, ma se non li aiutiamo a fare la scelta giusta, andando per questa direzione, rischiano di perdere l’uno e l’altro”.

L’obiettivo di Mercato Itinerante non si limita a facilitare la vendita dei prodotti per i commercianti (comodità), ma punta soprattutto a generare un impatto significativo che contribuisca alla riduzione delle emissioni entro il 2030, seguendo un esempio virtuoso (valore).

L’azienda include tematiche legate alla sostenibilità sociale, come ad esempio l’alfabetizzazione digitale dei commercianti.
Attraverso la partnership con cooperative sociali si consente ai soggetti vulnerabili di essere inclusi attivamente nel progetto.
Le stesse cooperative, seguendo le direttive di Mercato Itinerante, si impegnano per una logistica “green”, mirando all’eliminazione delle emissioni di CO2 e del rumore.

Infine, Mercato Itinerante si impegna attivamente nella riduzione, e spesso eliminazione, dell’uso di plastica per gli imballaggi, senza trascurare le proprietà organolettiche e la catena del freddo dei prodotti trasportati. Concludendo così il secondo punto “sostenibilità ambientale”.

Come ci spiega Andrea Scalogna, l’altro fondatore di MI, “l’obiettivo entro questa estate da parte dell’azienda è quello di certificare l’impatto positivo generato da Mercato Itinerante”.

“Certificare l’impatto” è l’atto di ottenere una valutazione ufficiale e riconosciuta dell’effetto positivo o negativo che un’attività, un progetto o un’azienda ha sull’ambiente, sulla società o sull’economia.
L
a città trae beneficio dall’avere aziende che certificano il loro impatto alimentare, ambientale e sociale, poiché ciò favorisce uno sviluppo sostenibile, attrae investimenti e turismo, crea nuove opportunità lavorative e soprattutto migliora la qualità della vita dei residenti.

Concludiamo con una citazione di Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

Gruppo Intergea: borse di studio per studenti del Politecnico

Stipulata convenzione con l’Ateneo per 10 borse di studio da 3mila euro per la facoltà di Ingegneria

Il Gruppo Intergea ha firmato un protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino per consegnare 10 borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli della facoltà di Ingegneria dal valore di 3mila euro ciascuna per l’anno accademico in corso.

“Siamo convinti che investire nella formazione dei giovani significhi investire nel nostro futuro”, ha commentato Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo Intergea.
“Lo spirito di questa iniziativa è promuovere i giovani e sostenere gli studenti che si distinguono per l’impegno nel proprio percorso di studi – ha aggiunto il presidente Intergea . È un segno di solidarietà tra generazioni ed è espressione del nostro modo di fare impresa, cioè investire sempre nelle risorse umane”.

Le borse di studio finanziate dal Gruppo Intergea saranno assegnate agli studenti dei corsi di laurea di primo livello in Ingegneria Ambientale, Gestionale, Automotive, Informatico.
Una commissione congiunta PoliTo-Intergea effettuerà le valutazioni tenendo conto di votazioni, avanzamento esami, oltre eventuali condizioni di svantaggio o disagio. Le borse di studio saranno consegnate a fine anno accademico.

L’intesa si inserisce in un progetto più ampio di collaborazione reciproca nella formazione accademico-professionale, anche attraverso tirocini pratici presso le aziende del Gruppo e promuovendo progetti scientifico-tecnologici e imprenditoriali nell’ambito dell’evoluzione del mondo auto, della mobilità con alimentazione elettrica e con altre fonti di energia rinnovabile.

È un progetto concreto a favore dei giovani che si fonda sulla volontà di fare sistema sul fronte della formazione negli ambiti di eccellenza dell’Ateneo e nella sfera socio-economica territoriale.

Questa iniziativa segue la recente realizzazione di uno spazio pubblico di aggregazione giovanile nella città di Borgaro Torinese, dedicato allo sport dei ragazzi e al divertimento dei bambini, e sottolinea l’impegno sociale del Gruppo Intergea nel territorio in cui opera e trova sede.

Imprese in lieve crescita. Ma commercio e industria tradizionale sono in sofferenza

Luci e ombre caratterizzano la situazione delle imprese torinesi, delineata dalla Camera di Commercio di Torino che ha presentato i dati 2023.  È vero che sono  222.538 le attività registrate a Torino e in provincia, con un tasso di crescita positivo (+0,45%), ma le nuove iscrizioni si attestano ai minimi storici. In lieve aumento il tasso di sopravvivenza, superiore a quello delle altre città italiane. Bene le imprese straniere e le artigiane, in calo le femminili e soprattutto le giovanili. Nel 2023 ancora giù commercio e industria tradizionale, in aumento i servizi.  Stessa dinamica in un’indagine che analizza gli ultimi 10 anni.


Ecco i dati sulle imprese torinesi nel 2023

Nel 2023 le imprese nate sono state più numerose di quelle cessate: questo ha permesso di mantenere una dinamica positiva, anche se il numero delle nuove iscrizioni (12.473) ha raggiunto il valore più basso degli ultimi 15 anni (escludendo l’anno anomalo 2020). Le cessazioni risultano in ripresa, ma fortunatamente non sono ancora tornate ai livelli pre-pandemici.

Il tasso di crescita del tessuto imprenditoriale torinese si conferma positivo per il quinto anno consecutivo (0,45%), benché ridimensionato rispetto al biennio precedente e collocato a cavallo fra il tasso di crescita regionale (0,19%) e quello italiano (0,70%). A livello piemontese, Torino è l’unica provincia insieme a Novara (0,39%) a chiudere l’anno con un tasso di crescita positivo.

Come già accaduto in passato, la presenza di una natalità più vivace rispetto alla mortalità non è stata sufficiente a sostenere la crescita dello stock di imprese registrate che, con 222.538 sedi d’impresa, registra un lieve decremento (-487 imprese) rispetto al 2022[1].

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

A livello dimensionale, le microimprese – ossia quelle con meno di 10 addetti –rappresentano oltre il 95% del totale.

A livello geografico i primi 10 comuni per numero di imprese rappresentano da soli il 15% del totale e tutti, tranne Carmagnola, confermano un tasso di crescita positivo: subito dopo Torino, in testa per numerosità di imprese si attesta Moncalieri con 5.288 unità, seguito da Rivoli (4.178), Pinerolo (3.585). A seguire ancora Collegno, Settimo Torinese, Chieri, Nichelino, Ivrea, Carmagnola e Grugliasco.

Dal punto di vista della natura giuridica, se le imprese individuali, nonostante un forte turn over, si mantengono in lieve aumento, a crescere maggiormente sono le società di capitale, che chiudono il 2023 con un +3,33%, segno di un progressivo irrobustimento del sistema imprenditoriale.

Tasso di sopravvivenza

Lievemente in aumento rispetto al 2022 il tasso di sopravvivenza medio a distanza di 3 anni dall’iscrizione(dal 71,4% al 71,8%). Questo dato, sempre crescente negli ultimi 10 anni, è coerente con il consolidamento di forme giuridiche più strutturate, come le società di capitale, che, come accennato sopra, bilanciano il forte ricambio che si verifica invece nelle imprese individuali.

Il tasso di sopravvivenza torinese è superiore a quello delle principali città metropolitane: 65,5 a Roma, 70,1 a Milano e 71,2 a Napoli.

La Torino che cambia (2014- 2023)

Il territorio torinese vive già da tempo un ridimensionamento del proprio tessuto imprenditoriale, con l’eccezione del triennio 2020-2022 quando gli effetti della pandemia hanno prodotto una parziale crescita. Rispetto a dieci anni fa, le imprese registrate hanno subito un decremento del -2,1%, passando dalle 227.208 del 2014 alle attuali 222.538 (-4.670 imprese registrate).

 

Anche dal punto di vista della natura giuridica alcuni cambiamenti strutturali sono già in atto da diversi anni, con l’aumento in percentuale delle forme più strutturate. Il nucleo delle imprese individuali, nonostante tassi annuali molto elevati di natalità e mortalità, mantiene stabile il suo peso (oltre il 53%). Per le società di capitale, l’unica forma giuridica in “espansione”, l’incidenza sul totale è salita in dieci anni dal 17% al 23%; le società di persone, invece, hanno ridimensionato la propria presenza dal 27% al 21%.

Parallelamente, un’analisi di più ampio periodo sull’andamento dei vari settori evidenzia come alcune tendenze possano considerarsi ormai consolidate, in particolar modo per i settori dell’agricoltura, dell’industria e del commercio che, nell’ultimo decennio, hanno registrato un significativo ridimensionamento del numero di imprese, a fronte di un contestuale progressivo aumento dei servizi (alla persona e alle imprese), cresciuti negli ultimi 10 anni dell’8,3%.

Nell’ambito dei servizi alla persona (+17,5% in 10 anni)è l’istruzione che mostra il miglior trend (+24,1%) – grazie all’aumento dei corsi sportivi e ricreativi e di formazione culturale – affiancata dalle attività creative, artistiche e di intrattenimento, in particolare con le attività di supporto a manifestazioni e spettacoli, e dall’assistenza sanitaria e sociale – con le strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili e i servizi di asilo nido.

Ottima anche la performance dei servizi alle imprese, +5,9% negli ultimi 10 anni e in continuo aumento dal 2017 ad oggi. La variazione positiva è sostenuta dai servizi di supporto alle funzioni d’ufficio, fra i quali le organizzazioni di convegni e fiere, dal settore finanziario – con i servizi dei promotori e mediatori finanziari -, dai servizi come imprese di pulizia e cura e manutenzione del paesaggio e dalle attività professionali, in particolare quelle di consulenza.

Nel settore del turismo si registra l’ottimo trend dei bed & breakfast e affittacamere che in dieci anni raddoppiano la loro consistenza (+102%) a discapito delle strutture alberghiere che diminuiscono del -11,2% lo stock di imprese.

Macrosettori di attività 2014 2022 2023 Var. 2023/2022 Var. 2023/2014
Agricoltura 12.733 11.638 11.414 -1,9% -10,4%
Industria 22.441 19.945 19.601 -1,7% -12,7%
Costruzioni 35.597 34.769 35.118 1,0% -1,3%
Commercio 58.175 53.562 52.805 -1,4% -9,2%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 15.235 15.505 15.358 -0,9% 0,8%
Servizi prevalentemente orientati alle imprese 56.084 58.997 59.400 0,7% 5,9%
Istruzione, sanità e altri servizi pubblici, sociali e personali 14.574 16.930 17.124 1,1% 17,5%
N.c. 12.369 11.679 11.718 0,3% -5,3%
Totale 227.208 223.025 222.538 -0,2% -2,1%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

 

 

Andamento dei settori nel 2023

Nel 2023 l’andamento delle attività economiche mostra trend disomogenei: crescono i servizi (sia quelli alle imprese sia quelli alle persone) e le attività edili, mentre diminuiscono i restanti settori di attività, come il commercio, l’industria e l’agricoltura. Esattamente la dinamica registrata negli ultimi 10 anni.

 

Servizi prevalentemente orientati alle imprese (+0,7%; il 26,7%)

Terzo anno consecutivo di crescita (+0,7%) per quello che è diventato recentemente il primo settore per consistenza imprenditoriale nella città metropolitana di Torino, con 59.400 imprese.

Se il settore più rilevante, quello delle attività immobiliari, ha subito un lieve calo, crescono invece varie attività professionali e di supporto all’impresa: la consulenza imprenditoriale e amministrativo-gestionale, le agenzie pubblicitarie e i consulenti professionali, i servizi di richiesta certificati e disbrigo pratiche, le imprese di pulizia, i servizi finanziari delle società di partecipazione e dei promotori e mediatori, la produzione di software e i servizi di elaborazione dati e hosting.

Calano invece le attività delle agenzie di viaggio e in generale tutto il settore dei trasporti e magazzinaggio dove diminuiscono sia i trasporti di merci su strada, sia i servizi postali e le attività di corriere.

Commercio (-1,4%; il 23,7%)

Il commercio, secondo settore per consistenza, chiude l’anno 2023 ancora con una diminuzione (-1,4%) attestandosi a 52.805 attività (il 23,7% del totale). A crescere sostanzialmente solo il commercio di autoveicoli e la loro manutenzione/riparazione e il commercio on-line che con 1.520 imprese registra un +9,1%. In flessione invece tutti gli altri comparti, in primis il commercio ambulante (-3,5%) e il commercio al dettaglio in sede fissa (-2,9%). Scendono anche il commercio all’ingrosso e più lievemente gli intermediari del commercio.

Guardando in dettaglio il commercio in sede fissa, la flessione più marcata si registra tra gli articoli culturali e ricreativi, dove la crisi ha colpito sia le edicole (-10,0%) e le cartolerie (-5,4%), sia i negozi di articoli sportivi (-1,9%). Calano anche i negozi di articoli di abbigliamento (-3,9%) e di calzature(-7,4%). Nei prodotti alimentari la flessione più marcata si registra nelle panetterie/pasticcerie(-6,7%), nelle macellerie (-2,6%) e nei negozi di frutta e verdura (-1,9%). Calano anche ferramenta(-5,2%) e negozi di mobili (-3,4%) e di utensili per la casa (-4,7%). Incremento delle farmacie(+3,6%), mentre i fiorai – che nel 2022 avevano segnato un aumento – nel 2023 registrano un calo del -4,9%; stabile il commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia.

Si contrae però anche la GDO, con un lieve calo dei minimercati (-0,5%) e uno maggiore per Iper/Supermercati (-2,6%).

Tra il commercio ambulante lieve aumento solo dei banchi di frutta e verdura (+0,8%), stabili quelli di pesce, calano invece tutte le altre tipologie di prodotto: carne, abbigliamento, fiori, bigiotteria e articoli casalinghi.

Costruzioni (+1,0%, il 15,8%)

Per il quarto anno consecutivo cresce il settore delle costruzioni raggiungendo le 35.118 unità (+1%). Aumentano soprattutto le imprese di posa in opera di infissi, di vetri e quelle di tinteggiatura. Decrescono le attività di costruzione edifici e quelle di ingegneria civile.

Industria (-1,7%; l’8,8%)

Si riduce ancora nel 2023 l’industria manifatturiera, con un -1,7% e un totale di 19.601 imprese.

Il settore in maggiore sofferenza è quello dei mezzi di trasporto che complessivamente è in calo del -4,4%, e al suo interno registra la contrazione nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e di altri mezzi di trasporto. In diminuzione anchel’industria delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, della carta e stampa e della metallurgia e dei prodotti in metallo. Meno severe le contrazioni registrate nel settore della gomma e materie plastiche, della meccanica e dell’industria alimentare. Stabili le industrie tessili e le attività di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, mentre sono in aumento quelle legate ai prodotti chimici e farmaceutici, in particolar modo nel settore dei profumi e della cosmesi.

 

Istruzione, Sanità e Servizi pubblici, sociali e personali (+1,1%; il 7,7%)

È il settore che nel 2023 ha registrato la migliore performance, con 17.124 imprese registrate e un +1,1%.

Crescono le attività sportive e di tempo libero, la gestione di impianti sportivi, dei club, mentre diminuiscono palestre e discoteche. Buona anche la performance dell’istruzione dove crescono i corsi sportivi e ricreativi, quelli di formazione culturale e quelli di formazione e di aggiornamento professionale.

Dal punto di vista dell’assistenza sanitaria e sociale si amplia la presenza degli studi odontoiatrici, degli studi medici specialistici e degli altri servizi di assistenza sanitaria, che includono le attività di fisioterapia, quelle paramediche e i laboratori di analisi cliniche. Diminuiscono, invece, i servizi di assistenza sociale sia non residenziale sia residenziale.

Continua la crescita dei centri estetici, diminuiscono invece i parrucchieri e le lavanderie. Incrementano le pompe funebri, gli studi di tatuaggi e piercing, i servizi di cura degli animali da compagnia e i servizi di organizzazione feste e cerimonie. Continua infine la crescita delle attività di sgombero cantine e solai.

Servizi di alloggio e ristorazione (-0,9%; il 6,9%)

Diminuiscono per il terzo anno consecutivo le imprese del turismo che con un -0,9% si attestano a 15.358. La flessione è imputabile in particolare ai barche passano dai 5.767 del 2022 ai 5.593 del 2023 (-3,0%). Dal 2014 ad oggi, il torinese ha perso 1.150 bar ed esercizi assimilati. Per il secondo anno consecutivo i ristoranti (5.969) superano numericamente i bar e continuano a crescere (+0,6%). In flessione, dopo anni di incremento, i take-away (-1,3%).

Ottimo invece il trend dei servizi di alloggio (+3,4%), dove si registra il boom dei bed & breakfast e affittacamere (+10%) – che passano da 300 a 330 unità – mentre sono in lieve flessione gli alberghi (475; -0,4%).

 

Agricoltura (-1,9%; IL 5,1%)

Continua la flessione del settore agricolo che nel 2023 registra un -1,9%. Diminuiscono tutte e due le attività più rappresentative del comparto, la coltivazione di cereali e l’allevamento di animali, soprattutto di bovini da latte, mentre tengono quelle di coltivazione ortaggi. In crescita l’apicoltura.

 

 

Categorie di imprese[2]

Le imprese straniere

Continua la fase espansiva delle imprese straniereche anche nel 2023 aumentano la loro consistenza raggiungendo le 32.038 unità e un tasso di crescita del +3,70%, inferiore però sia al corrispondente dato piemontese (+4,6%), sia a quello italiano (+4,3%).

L’incremento delle imprese straniere è trasversale in tutte le attività economiche: il miglior risultato è registrato nel comparto delle costruzioni, che aumentano del +5,5%; a seguire l’industria manifatturiera e i servizi di alloggio e ristorazione.

Nel 2023, a crescere è anche il numero di posizioni imprenditoriali straniere: con 42.265 unità, +2,9%. La Romania si conferma il paese maggiormente rappresentato (il 23,2% del totale), a cui seguono il Marocco (il 14,1%), la Cina (il 7,1%) e l’Albania (il 5,2%). Guardando settori e nazionalità, si osservano alcune specializzazioni: gli imprenditori rumeni e albanesi si concentrano nelle attività edili, quelli di origine marocchina sono maggiormente presenti nel commercio, mentre i cinesi nelle attività legate al turismo o al commercio. Ben il 27% delle posizioni imprenditoriali straniere sono di genere femminile. Rispetto all’età media, gli imprenditori stranieri si caratterizzano per essere più giovani: il 7% infatti è sotto i 30 anni (contro il 4% di quelli italiani).

Le imprese artigiane

Nel 2023 prosegue, per il terzo anno consecutivo, l’andamento positivo, seppur debole, delle imprese artigiane, che hanno raggiunto quota 59.892 unità, con tasso di crescita pari al +0,16%.

L’analisi delle dinamiche settoriali evidenzia la continua crescita dell’edilizia, che rappresenta il comparto più rilevante dell’artigianato (il 43,2%, +1,0%) e che ancora ha beneficiato delle misure governative di supporto al settore. Prosegue anche l’incremento del settore commercio, al cui interno sono ricomprese le attività di manutenzione e riparazione di autoveicoli. Una leggera crescita ha riguardato anche i servizi alle persone.

Per tutti gli altri settori si rilevano invece trend negativi: più rilevanti per i servizi di alloggio e ristorazione (- 3,1%) e per l’industria manifatturiera, che rappresenta il secondo settore per importanza di presenza artigiana (-1,8%).

Le imprese femminili

Sono 49.439 le imprese femminili torinesi, in riduzione rispetto all’anno precedente, con un tasso di crescita del -0,19%.

Rappresentano il 22,2% del tessuto imprenditorialecomplessivo, dato in linea sia con la media nazionale sia con quella piemontese. Nel 15% dei casi si tratta di imprese straniere e nell’11% di imprese “under 35”.

Il primo settore si conferma quello dei servizi alle imprese, con un’incidenza del 27,7% sul totale, e che risulta in crescita del +1,2% rispetto all’anno precedente, cui segue il commercio, il 26,2%. Il terzo settore in ordine di importanza, per peso, risulta quello dei servizi prevalentemente orientati alle persone (istruzione, sanità e altri servizi pubblici e sociali) con  il 15,8% del totale, seguito dal turismo. Gli altri settori di attività risultano nettamente meno rappresentati.

Quanto alla natura giuridica delle imprese femminili, è ampiamente diffusa l’impresa individuale (circa il 62% a fronte del 53% dell’analoga quota dell’intero tessuto imprenditoriale).

Le imprese giovanili

Significativa variazione di stock per le imprese giovanili che con -416 unità in un anno arrivano ad essere 20.939 (9,4% del numero di imprese totali).

Guardando la distribuzione per settori, nel 2023 i servizi alle imprese (il 25,2%) scavalcano il commercio, dove si concentra il 25,1% delle imprese giovanili, cui seguono, a distanza, le costruzioni, con il 15,9%.

La presenza di imprese giovanili si riduce significativamente in alcuni settori, in primis nell’industria manifatturiera, nel turismo e nel commercio. Per il secondo anno consecutivo, gli unici settori che registrano un segno positivo, seppur debole, sono i servizi.

La forma giuridica prevalente è l’impresa individuale che rappresenta il 79,8% del totale.

Caritas Torino, aumentano i poveri e il lavoro è sempre più povero

Frutto della bassa crescita economica della Città che da oltre vent’anni cresce meno della media nazionale

Sala strapiena al Centro Congressi del Sacro Volto a ascoltare da chi contro la povertà delle famiglie lavora ogni giorno come la CARITAS , i dati della povertà di Torino . Li ha sintetizzati l’Arcivescovo REPOLE nel suo intervento. Aumentano i poveri , il 53% delle richieste presentate nell’ultimo anno arrivano da nuovi poveri e c’è quasi un terzo di richieste arriva da persone che hanno un lavoro , un lavoro povero cioè. Peccato che ad ascoltare questi dati e le tante belle esperienze di volontariato in una assemblea durata oltre tre ore, non ci fosse un’ Amministratore comunale. Eppure l’Assistenza è il compito principale del Comune. I dati della Caritas come il calo di oltre diecimila esercizi commerciali sono il risultato della bassa crescita della economia torinese che denuncio invano dal 2009. La zona più in difficoltà e’ Barriera di Milano a confermare le denunzie dominicali del Parroco Don Stefano Votta . I dati della Caritas come ha detto il bravissimo Direttore, PierLuigi Dovis, sono sulla media nazionale e quindi sono la conferma di come Torino si collochi a metà della classifica delle Città italiane . Il primo problema per Torino è l’aumento della crescita economica che punti però su una linea di sviluppo medio alto che può arrivare solo dalla industria e dalla innovazione tecnologica. Una linea di sviluppo che punti su settori con salari più alti e con impieghi a tempo indeterminato. L’unico modo per offrire ai giovani studenti che anche a Torino potranno trovare impieghi interessanti e remunerativi. Ecco perché è fondamentale la battaglia sul settore Auto portata avanti dal Governo Meloni che punta a rialzare là produzione di auto nel nostro Paese, così come sarà fondamentale far partire il Centro per la Intelligenza artificiale legato al settore auto e alla mobilità del futuro.  Ma sarà importante sostenere i programmi di crescita delle nostre aziende migliori, dalla Spea alla Dylog e a Replay. Importantissimi saranno gli investimenti nelle infrastrutture, dalla TAV alla Tangenziale sino alla Linea 2 della Metro. Così come sarà importante rilanciare il nostro Aeroporto . Ecco perché le elezioni regionali del prossimo 9 Giugno saranno la occasione per i cittadini di scegliere persone esperte e competenti.

Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

West Rose vince il premio Eccellenze d’Italia 2024 a Sanremo

Due imprenditrici di Orbassano (To) osano affiancare, prime in Italia, il mondo dell’abbigliamento professionale a quello del fashion tradizionale seguendo l’acronimo Lsd: Lavoro, Sostenibilità, Donna

Sanremo ha portato bene a West Rose frutto della creatività Made in Italy di due sorelle capaci di legare gli abiti da lavoro al fashion. L’8 marzo è l’occasione per valorizzare ancora di più quanto raccolto in questo inizio 2024 intenso e pieno di soddisfazioni per le sorelle Claudia e Tiziana Rubioglio, due coraggiose imprenditrici di Orbassano, in provincia di Torino, che in quindici giorni si sono rese protagoniste di due eventi di caratura internazionale come la Milano Fashion Week 2024 (edizione Fall-Winter) e la 74esima edizione del Festival di Sanremo.

Partiamo dalla moda. La passerella organizzata da Yes Brand, in occasione della Milano Fashion Week, ha già dato spazio ad una “prima” assoluta: nel settembre scorso, gli abiti da lavoro sono diventati parte integrante di una passerella della moda milanese, con le divise da estetista, dentista, hair stylist, infermiera ad impreziosire il portamento di 26 modelle con 47 passaggi sul red carpet.

L’esperienza è stata ripetuta domenica 25 febbraio presso il lussuoso Magna Pars Hotel di Milano, con la presentazione di numerose collezioni di brand emergenti, in un evento organizzato da Tiziano Cavaliere per Bros Group Italia, con il patrocinio di Assomoda-Confcommercio Milano.

Le sfilate hanno presentato le collezioni di aziende italiane ed internazionali all’interno di una vera e propria fashion marathon: fra loro anche la West Rose di Orbassano, in questo frangente con la sua linea di moda professionale improntata sull’acronimo Lsd.

Lavoro, Sostenibilità, Donna rappresentano in sintesi il modus operandi di questa impresa femminile giovane e dinamica. Prodotti studiati e specifici per la quotidianità lavorativa, made in Italy e realizzati con materiali tecnici selezionati e adatti a valorizzare la femminilità nel mondo del lavoro. Ma non solo.

«Vogliamo che tutti coloro che indossano una delle nostre uniformi si sentano speciali, unici e alla moda ma allo stesso tempo sicuri e comodi – spiegano Claudia e Tiziana Rubioglio, sorelle titolari della West Rose – con abiti da lavoro che siano eleganti, pratici e che contemporaneamente si adattino e valorizzino il corpo della persona che le indossa. E non solo: ricordiamo che spesso la divisa da lavoro costituisce un’arma efficace anche per prevenire gli infortuni».

Un aspetto importante, che va ben oltre l’aspetto estetico e il design degli abiti da lavoro, visto che la West Rose di Orbassano è uno dei leader italiani del settore abbigliamento professionale Made in Italy: fornisce abbigliamento da lavoro ad attività di tutti i tipi ed in ogni settore aziendale.

«Siamo orgogliose ed emozionate perché è stato davvero un febbraio intenso e denso di riconoscimenti importanti come quello ottenuto a Sanremo, ossia il premio Eccellenze d’Italia – aggiungono le sorelle Rubioglio -. Una “premiere” che ci ha permesso di celebrare degnamente un nuovo stile di abbigliamento professionale che valorizza la femminilità anche sul luogo di lavoro. A nostro parere sicurezza e comfort di un lavoratore passano anche attraverso il suo modo di vestire: le tendenze del fashion comune, del vestire casual, si possono adattare tranquillamente anche alle divise professionali».

Sabato 10 febbraio scorso, infatti, Casa Sanremo ha ospitato le sorelle Rubioglio, che hanno avuto così l’opportunità di raccontare l’esperienza della loro partecipazione alla Milano Fashion Week del settembre 2023: la sera prima, le due imprenditrici orbassanesi erano state premiate per il loro lavoro presso Villa Noseda, sempre a Sanremo, con il premio Eccellenze d’Italia 2024.

Ulteriori informazioni sul sito internet di West Rose

Artigianato in Piemonte, lieve miglioramento occupazionale

Dalla prima indagine trimestrale congiunturale del 2024 emerge un lieve miglioramento nei valori rilevati.

  

Le previsioni circa l’andamento occupazionale vedono un miglioramento nel dato, passando dal –3,50% al –1,96%.

In merito all’ipotesi di assunzione di apprendisti, il saldo rimane tendenzialmente stabile, passando dal –18,88% al –18,34%.

Osservando le previsioni di produzione totale, si nota un lieve miglioramento nel saldo che passa dal –13,11% al –12,34%.

Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini, pur registrando una piccola crescita, si mantiene su valori negativi, passando dal –14,68% al –11,47%.

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti aumentano dal 7,52% al 8,99%; così come quelle per sostituzioni che passano dal 12,94% al 13,40%; infine, le imprese che non hanno programmato investimenti scendono dal 79,55% al 77,60%.

Migliora lievemente la previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, che dal –35,67% passa al –32,63%.

Scendono le previsioni di regolarità negli incassi che variano dal 68,94% al 66,84%; aumentano le stime di ritardi, passando dal 30,89% al 32,98%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minime passando dallo 0,17% al 0,18%.

“Luci ed ombre emergono dalla prima indagine trimestrale congiunturale del 2024 condotta dal nostro Ufficio studi – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte –anche se si intravede un lieve miglioramento generalizzato nei valori rilevati, registriamo sempre percentuali preceduti dal segno meno. Nel dettaglio le voci che hanno evidenziato una crescita  più marcata, con un incremento di circa 3 punti percentuali, sono quelle relative all’andamento occupazionale che passa da -3,50% a -1,96%, l’acquisizione di nuovi ordini (da -14,68% a -11,47%) e l’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni  (da -35,67 a -32,63%). Va sottolineato come, mai come in questo momento, le nostre imprese si trovano ad affrontare numerose sfide, compresa quella delle guerre in atto e della scomposizione e ricomposizione degli equilibri geopolitici internazionali, che hanno concrete e misurabili ripercussioni sul piano economico come la guerra in Medio Oriente. Voglio ricordare che la nostra regione è la quinta più esposta con oltre 4 miliardi di euro di merci esportate via mare attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso.”

“Infatti l’escalation della crisi in Medio Oriente – riprende Felici – sta penalizzando sia i sistemi del made in Piemonte e made in Italy, sia l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura, aggravando la frenata del commercio, per questo è indispensabile mettere in campo tutte le misure, a cominciare dall’attuazione del Pnrr, per alimentare la fiducia e la propensione ad investire delle imprese e scongiurare il rischio di una frenata del ciclo espansivo dell’occupazione”.

“Gli effetti di questo quadro geopolitico – continua Felici – si aggiungono alla stretta monetaria in corso, alla crisi di liquidità, agli esiti negativi dovuti alla frenata del Superbonus con i relativi crediti incagliati nei cassetti fiscali per lavori già eseguiti. Voglio ricordare, ancora una volta, che sono proprio i bonus edilizi ad aver consentito la creazione di lavoro, il rilancio della domanda interna e sono questi che dovrebbero favorire la transizione ecologica del nostro Paese. Sembrano, invece, rientrare alcune emergenze tra cui i costi dell’energia e delle materie prime ma, la difficoltà della logistica e lo sproposito costo del denaro, continuano ad affaticare in particolare il sistema delle piccole e medie imprese.”

“Il supporto a queste realtà -conclude Felici – dovrebbe essere la priorità nell’agenda dei nostri politici, attraverso agevolazioni e incentivi che consentano loro di essere competitivi in un mercato instabile e in trasformazione. Infatti, sul fronte economico, la piccola impresa e l’artigiano hanno tutte le carte in regola per soddisfare consumatori che cercano sempre di più prodotti e servizi di qualità, belli e ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Forti di questo spazio sul mercato, diventano anche un baluardo della sostenibilità sociale. Infatti, sono realtà ben radicate nei territori di appartenenza. Tutto questo è il “valore artigiano” espresso dalle piccole imprese che crea, trasforma, ripara, rigenera, include, unisce. È la risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, ai rischi di disgregazione, alla crisi delle filiere globali.”

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la prima indagine trimestrale congiunturale del 2024 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.

Confindustria incontra i deputati europei e lancia “Fabbrica Europa”

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L’INCONTRO OGGI A TORINO

Si è svolta questo pomeriggio a Torino la presentazione agli Eurodeputati italiani della circoscrizione Nord-ovestdi Fabbrica Europa, il documento che raccoglie le raccomandazioni di Confindustria per un’Europa competitiva. L’Europa, ribadisce il documento, ha un ruolo fondamentale per la vita delle imprese italiane e “Fabbrica Europa” è il risultato di una consultazione capillare con il Sistema Associativo. Le raccomandazioni hanno tutte un unico comune denominatore: rimettere l’industria al centro dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale basata sulle tre declinazioni della sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) e supportata da un adeguato livello di investimenti.

Grazie al suo approccio propositivo e concreto, Fabbrica Europa traccia la strada verso il Rinascimento dell’industria europea, vitale per il futuro dell’Unione. Un’industria competitiva è essenziale per mantenere il nostro modello di sviluppo e la coesione sociale. La prossima legislatura a Bruxelles deve mettere al centro una solida strategia industriale europea orizzontale, che faccia da denominatore comune a tutte le altre politiche dell’Ue. Incontri come quello di oggi sono fondamentali per coinvolgere i territori, attraverso un confronto diretto tra imprenditori ed eurodeputati sulle nostre proposte, al fine di raccogliere un ampio consenso che sarà vitale per affrontare le sfide che ci attendono dopo le elezioni di giugno” ha dichiarato nel suo intervento Stefan Pan, delegato del Presidente di Confindustria per l’Europa.

Le prossime elezioni Europee, e per noi anche regionali, sono un passaggio importante, a cui noi imprese vogliamo prestare massima attenzione. Nel prossimo quinquennio ci aspettiamo atti concreti, che abbiano al centro: l’industria, l’innovazione tecnologica e una via alla sostenibilità percorribile, senza strappi a livello sociale. Nei prossimi dieci anni, si spalancano davanti a noi opportunità evidenti. Oltre 20 miliardi di investimenti infrastrutturali, siamo poi decisamente in una posizione d’avanguardia su due settori che oggi sono sulla bocca di tutti: l’intelligenza artificiale e l’energia. C’è poi la gestione della transizione verso la mobilità elettrica fissata al 2035 dall’Europa, un tema cruciale per questa regione su cui ribadiamo la necessità di un approccio di neutralità tecnologica” ha sottolineato il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay.

CHI C’ERA

Dopo il saluto di benvenuto del presidente dell’Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, ad aprire e moderare i lavori, Matteo Borsani, Direttore Affari Europei Confindustria, ha poi preso la parola Fabrizio Spada, Responsabile relazioni istituzionali – ufficio in ltalia del Parlamento europeo. Dopo gli interventi di Pan e Gay è stata la volta degli Eurodeputati italiani della circoscrizione Nord-ovest: Brando Benifei, Mercedes Bresso, Carlo Fidanza, Alessandro Panza, Massimiliano Salini, Irene Tinagli e Patrizia Torino. Hanno partecipato ai lavori anche i membri Consiglio di Presidenza Confindustria Piemonte: Andrea Amalberto, Alberto Biraghi, Laura Coppo, Mariano Costamagna, Barbara Graffino, e Michele Setaro  

Tra le proposte di “Fabbrica Europa” il rafforzamento e l’ampliamento della rete di accordi di libero scambio (FTAs) per assicurarne l’implementazione tutelando gli interessi delle imprese europee. Vanno poi implementate con gradualità e proporzionalità le nuove regole in materia di finanza sostenibile destinate a cambiare profondamente i rapporti commerciali tra le imprese e tra imprese e sistema finanziario, anche giungendo alla definizione di standard semplificati per le PMI. L’Europa, secondo il documento, dovrebbe inoltre dotarsi di una strategia condivisa sul nucleare e dare agli Stati membri chiari indirizzi per la realizzazione di impianti innovativi, che possano in concreto contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione. Va altresì promossa l’economia circolare, tramite un quadro regolatorio chiaro e completo che possa stimolare innovazioni per l’uso efficiente delle risorse produttive. Necessario il rilancio della Capital Markets Union, accelerando l’integrazione dei mercati finanziari europei così da attrarre capitali pazienti da parte degli investitori istituzionali e facilitare l’accesso al mercato dei capitali in particolare da parte delle PMI. È indispensabile poi prevedere misure agevolative per midcap e small midcap, adeguare i criteri di definizione di PMI sulla base dell’inflazione, eliminare vincoli eccessivi per agevolare le grandi imprese e semplificare e velocizzare le procedure IPCEI (Importanti Progetti di Interesse Comune Europeo). Secondo “Fabbrica Europa” poi si dovrà rafforzare il controllo di competitività, lavorando su documenti programmatici, strategie, misure fiscali e accordi internazionali.

Maurizio Scandurra: “Un ‘AutoMotoRetrò’ con i tortellini al posto degli agnolotti”

L’opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ riflette spontaneamente sull’ennesima manifestazione cult persa dal Comune di Torino.

Si è chiusa anche l’Edizione 2024 di ‘AutoMotoRetrò’, marchio made in Torino confluito nel mare magnum di ‘Fiere Parma’. La kermesse si è svolta in parallelo e in contemporanea a ‘Mercante in Fiera’, sommando i visitatori, e creando così un polo unico nel suo genere in Italia ed Europa, capace di attrarre decine di migliaia di appassionati di memorabilia statiche e dinamiche insieme.

Un’organizzazione eccellente sotto il profilo logistico, espositivo e dell’accoglienza ha accompagnato il maxi-evento, creando sana aggregazione sull’onda della passione che si fa emozione e commozione insieme.

Tanti gli stands dedicati al motorismo storico, più leggero che pesante, con vere e proprie punte d’eccellenza irraggiungibiliquali i veicoli perfettamente restaurati in forma conforme alla prima immatricolazione esposti, ad esempio, nell’affollatissimo spazio riservato alla ‘Nuova City Motors’ di Pianezza: con la Famiglia Manzone -squisita! – sempre pronta a regalare sorrisi e informazioni curiose, a testimonianza di un’epoca imprescindibile del passato industriale del nostro Paese.

Stupisce che Torino, capitale del di tutto e di più, anziché preservare quel poco che le resta dei propri tesori, continui invece a prestare il fianco a un’emorragia di opportunità: che appare, e altresì pare, quantomeno, inarrestabile. Come la goccia che, perdendo e pendendo, scava pietre e pavimenti: tanto nelle grotte naturali di impareggiabile fascino, quanto sui di certo meno preziosi, ma pur sempre utilissimi pavimenti domestici del bagnodi casa.

E, per rimanere in metafora, va rilevato che la politica del Comune di Torino, della Giunta e del Sindaco Stefano Lorusso in materia di protezionismo dell’essai motoristico fa davvero acqua da tutte la parti. Un po’ come la famosa carta igienica rotolante con tanto di paffuto Labrador beige al seguito di una celebre réclame tv di qualche decennio fa.

Si continua, a Palazzo, a pensare a regalare chancesimprobabili agli anarchici piuttosto che a trattenere ciò che fa rima con radici e cultura delle stesse e delle essenze del territorio.

Aver fatto scappare a gambe levate in terra emiliana l’ottimo Beppe Gianoglio, Patron di ‘AutoMotoRetrò’ e autentico signore d’altri tempi, è una grave scortesia al garbo e al bon ton propri del Piemonte.

Come consolazione, un buon piatto di tortellini al posto dei classici agnolotti è pur sempre già qualcosa – (culi)nariamenteparlando -, per noi appassionati e collezionisti di mezzi di ieri.

Costretti invece oggi a farci centinaia di chilometri con benzina e pedaggi alle stelle per ritrovare ciò che avevamo sotto casa a portata di piedi, metro, tram, bici, monopattino o bus.

MAURIZIO SCANDURRA

Welcome Tour: turisti e visitatori scoprono Torino accompagnati da guide professioniste

Tour a piedi gratuiti della città, ogni sabato mattina e pomeriggio, in tre lingue. Il Welcome Tour Torino è la nuova iniziativa di Turismo Torino e Provincia in collaborazione con FEDERAGIT Confesercenti e GIA Ascom, realizzata grazie al sostegno della Camera di commercio di Torino, che a partire da sabato 2 marzo offrirà a turisti e visitatori un primo incontro con la nostra città, accompagnati da guide turistiche professioniste.

Gli itinerari permetteranno di conoscere la cultura, la storia e gli aneddoti più interessanti e curiosi di Torino, oltre a presentare le eccellenze produttive del nostro territorio, come i Maestri del Gusto. Un progetto che coinvolge le due associazioni di categoria delle guide turistiche professionistiche, pensato anche per contrastare l’abusivismo della professione.

Ai tour guidati potranno partecipare al massimo 35 persone per ciascun turno (mattina e pomeriggio). Per maggiori informazioni e prenotazioni visitare la pagina www.turismotorino.org/it/esperienze/eventi/la-tua-prima-volta-torino o rivolgersi agli Uffici del Turismo presenti sul territorio.

TORINO CLICK