ECONOMIA- Pagina 56

Agricoltura: “Pacchetto giovani”, posticipata la scadenza al 24 aprile

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Confagricoltura Piemonte: tempo utile per chiarire alcune criticità

 

 

Confagricoltura Piemonte apprezza l’iniziativa della Regione di prorogare la scadenza del cosiddetto Bando integrato “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” e “Insediamento giovani agricoltori”, inserito nel Complemento di Sviluppo Rurale.

Le aziende aderenti, attraverso una serie di investimenti mirati, potranno migliorare i processi produttivi della loro azienda, il suo posizionamento sui mercati e la redditività, ma la burocrazia è ancora troppa.

 

Esprime soddisfazione Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte dopo aver appreso della proroga al 24 aprile prossimo per il Bando integrato SRD01 – investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole e SRE01 – Insediamento giovani agricoltori.

Il ricambio generazionale assume un ruolo prioritario nell’agenda politica comunitaria e Confagricoltura Piemonte si era subito mossa a tutela della categoria quando sono sorte le prime difficoltà nel rispettare le tempistiche imposte dai bandi.

 

È stata infatti iniziativa di Confagricoltura Piemonte chiedere alla Regione per gli imprenditori agricoli, giovani under 41, la possibilità di differenziare la scadenza del bando, evidenziando alcune criticità che si stanno via via risolvendo.

 

Apprezziamo il fatto che la Regione abbia accolto la nostra proposta di posticipare la scadenza dei bandi, fornendo alcuni doverosi chiarimenti a quanto evidenziato durante gli incontri tecnici” sottolinea Allasia. Si tratta di aiuti importanti per le nostre aziende: una maggiore presenza di giovani in agricoltura è fondamentale per la competitività e per la sostenibilità del sistema e per il contrasto allo spopolamento delle aree rurali e montane; quindi, l’accesso ai bandi deve essere facilitato, anche con una tempistica adeguata” conclude il presidente.

 

Le aziende under 41 mostrano una maggiore propensione all’innovazione, gestiscono aziende di dimensioni maggiori rispetto alla media e in una condizione economica migliore se confrontate con quelle condotte da agricoltori più anziani. I nostri giovani agricoltori, però, lamentano, rispetto ai colleghi europei, maggiori difficoltà in tema di accesso al credito e alla consulenza aziendale, oltre che una eccessiva burocrazia.

Impegni agro climatico ambientali, c’è il bando regionale

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando rivolto ad agricoltori e allevatori piemontesi che per la campagna 2024 intendono presentare domanda di contributo per impegni agro climatico ambientali: tecniche in agricoltura conservativa (semina su soda, apporto di matrici organiche in sostituzione della concimazione minerale), tecniche di riduzione di emissioni ammoniacali e gas serra, allevamento di razze minacciate di abbandono, gestione ecosostenibile dei pascoli.

Il bando si riferisce alla Misura 10 del precedente Programma di sviluppo rurale 2014 -2022 e ha una dotazione finanziaria complessiva di 16,5 milioni di euro, derivanti da assegnazioni finanziarie recuperate dalla precedente programmazione.

I potenziali beneficiari si impegnano per la durata di un anno ad adottare le tecniche previste dalla misura.

Diamo continuità nell’apertura dei bandi agro climatico ambientali per sostenere gli agricoltori e gli allevatori piemontesi che intendono impegnarsi nell’agricoltura sostenibile e possono quindi contare anche quest’anno sul sostegno contributivo della Regione” precisa l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.

Il bando scade il 15 maggio 2024 (come indicato dal Ministero dell’agricoltura) ed è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2022-misura-10-pagamenti-impegni-agro-climatico-ambientali-nuove-adesioni-alle-operazioni

Nitto ATP Finals, un successo: numeri da record

Numeri da record, difficili da superare, ma che se possibile, e col supporto di una prevendita che procede a tutta velocità, l’edizione delle ATP Finals del prossimo novembre proverà nuovamente a battere.

Palazzo Madama ha ospitato questa mattina il bilancio conclusivo della passata edizione del torneo disputato tra i migliori giocatori della stagione, durante la quale con il presidente della Federazione Italiana Angelo Binaghi, il sindaco Stefano Lo Russo, l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca e Fabrizio Paschina, direttore esecutivo per la Comunicazione e l’immagine di Intesa Sanpaolo hanno presentato e analizzato i dati ottenuti dalle analisi condotte in collaborazione con Nielsen, Ernst&Young, YouGov Sport e OpenEconomics.

“Torino si è dimostrata ancora una volta all’altezza e crediamo che sia la candidata ideale a proseguire questo felicissimo sodalizio con l’evento più importante del tennis mondiale anche oltre il 2025”, ha detto il sindaco Lo Russo, ricordando come la sua amministrazione ritenga “i grandi eventi un’occasione per tutto il territorio da promuovere e sostenere come veicolo per lo sviluppo della città”. “Le ATP sono state un successo che puntiamo a incrementare nel 2024, coinvolgendo sempre di più la città e stiamo lavorando per tenerle qui anche dopo il 2025”, ha concluso.

Grande l’impatto economico della manifestazione sul territorio. 306,3 milioni, con 80 euro di ricadute per ogni euro pubblico investito. “Un impatto positivo anche a livello sportivo, con 821.529 tesserati finora, con un incremento – ha sottolineato Binaghi – che ci dice che quest’anno supereremo il milione di tesserati”.

Ma incredibile il ritorno di immagine per la città grazie a una copertura mediatica di 483 milioni spettatori totali, con un aumento del 152,3%, col raddoppio degli spettatori televisivi, oltre 86 milioni, e il 164% in più di quelli sui social, e una crescita del 21% delle ore trasmesse. E, ancora una visibilità del brand Torino in tv e streaming di 1.841 ore, in aumento del 23,5%, con un valore commerciale di 41 milioni, senza dimenticare un livello di soddisfazione complessiva del 98% e di raccomandabilità del 97%, con il 90% di chi ha assistito agli incontri dalle tribune dell’Inalpi Arena desideroso di poter ritornare.

“Ricadute economiche e turistiche che dal nostro punto di osservazione rappresentano risultati importanti e significativi” per Fabrizio Paschina, executive director comunicazione e immagine di Intesa Sanpaolo, host partner delle Finals.

“Un Piemonte sempre più terra di sport – ha ribadito l’assessore regionale Fabrizio Ricca – .Siamo riusciti a perfezionare un meccanismo di competenze che oggi fa del Piemonte una regione di riferimento a livello internazionale nell’organizzazione di competizioni sportive di eccellenza, anche di durata pluriennale. Il merito – ha aggiunto – è di un lavoro di squadra che vogliamo continuare a sostenere, per poter tenere qui il torneo anche oltre il 2025 e alzare ancora il livello”.

TORINO CLICK

Imprese: il Piemonte si colora di rosa, 28.496 donne stabilizzate nel 2023

La Regione: numeri mai così alti dal pre-Covid
Confortanti i risultati del MIP: il 61% delle imprese costituite è stato avviato da una donna. L’assessore al Lavoro Elena Chiorino: “Migliorare questi dati è doveroso, ma la strada è quella giusta”
Sono 28.496 le donne che nel 2023, in Piemonte, hanno visto trasformare il propri contratto in tempo indeterminato: si tratta della cifra più alta toccata negli ultimi cinque anni, un dato superiore rispetto al pre-Covid.
Chiorino: “La strada è quella giusta”
Ad annunciarlo, nella vigilia della Festa della Donna, l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino: “ I dati elaborati da OML Regione Piemonte ci confortano, perché premiano gli sforzi compiuti da questa amministrazione per garantire una parità di genere vera e propria, concreta, e non meramente ideologica”. “Sappiamo che la strada da percorrere è ancora lunga, ma ogni stabilizzazione ottenuta è un passo verso la giusta direzione: quella del diritto di una donna di poter scegliere se dedicarsi alla carriera, se diventare madre o se perseguire entrambe le vie. Anche con ambizione” ha concluso l’assessore.
Stabilizzazioni rosa: i dati
In Piemonte sono 28.496 le trasformazioni in tempo indeterminato registrate nel 2023, pari al 44,9% del totale di tutte le stabilizzazioni. Nel 2022 erano state 26.831 (43,5%), 17.791 (40,6%) nel 2021, 20.438 (42,2%) nel 2020. Ottimo anche il confronto con il 2019, anno considerato “pre-Covid”, in cui le stabilizzazioni si erano fermate a 25.489 (43,9%). Il 2023 è l’anno in cui si sono registrate più trasformazioni in senso assoluto e in cui la percentuale è più alta.
Il MIP si tinge di rosa
Che la Regione Piemonte tenda la mano alle imprese a conduzione femminile è inoltre sancito dai risultati del programma MIP (Mettersi in proprio): delle 226 imprese costituite tra il 2022 e il 2023, ben 136 sono state avviate da una donna. Si tratta del 61% del totale. Segnale inequivocabile di una misura volta a favorire anche l’impresa femminile.

Fanfano: “Dopo il fallimento, grazie a un oggetto buttato la mia rinascita: Etika”

 

Questa è prima di tutto la storia di un uomo resiliente. In psicologia la parola resilienza indica la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà; e la storia di Danilo Fanfano sembra incarnare alla perfezione ogni sfumatura di questo termine. Come in un romanzo dai toni noir ma dal favolistico lieto fine, la vita di Danilo Fanfano potrebbe trasformarsi in una sceneggiatura, degna dei migliori film; una storia che non si esaurisce semplicemente in un finale fatto di riscatto, ma che proprio nella conclusione ha visto la scintilla del suo futuro di successo, dando vita ad una storia che merita di essere raccontata.

Così come nelle storie dei moderni eroi, per raccontare la rinascita e la resilienza del protagonista di questa storia è necessario tornare indietro nel tempo, fino all’evento che, seppur nella sua tragicità, ha dato la svolta definitiva a quella che non è solo la storia di un imprenditore, bensì il racconto di vita di un uomo, Danilo, che ha saputo rimanere fedele ai propri ideali, nonostante spesso alcune situazioni lo abbiano gettato nell’angusto baratro delle difficoltà. Danilo e la sua famiglia hanno dovuto affrontare il dramma del fallimento economico e finanziario che, non solo ha rotto irreparabilmente gli equilibri, ma ha soprattutto creato un’insanabile frattura. “È stato come tornare alla radice, passando attraverso la disperazione più totale, quella che esce fuori come risposta immediata all’urto, un urto talmente forte che ti spoglia di tutto” racconta Danilo.

Sfruttando la sua passione, ha deciso d’incamminarsi sulla strada dei combattimenti, al fine di aiutare la sua famiglia ma nonostante tutto, il suo sacrificio è stato vano, gettandolo nuovamente nel baratro e costringendolo a dormire in auto, frugando nei cassonetti e raccogliendo centesimi su centesimi. Quelle stesse monetine di cui ci si libera facilmente perché considerate di poco valore e fastidiose nelle tasche; gli hanno permesso la sopravvivenza.

In una mattina d’inverno, dalla sua auto si è trovato ad osservare una persona che gettava in un cassonetto un bilanciere e dei dischi arrugginiti da palestra: decide quindi di prenderli e rigenerarli. “Un qualsiasi oggetto buttato via può essere utile e importante per qualcun altro”. Da quegli attrezzi messi a nuovo e venduti, riesce a guadagnare cinquanta euro; nelle sue mani, la prima banconota in carta, dopo molto tempo. Qui inizia la sua vera rinascita. Danilo ha iniziato a farsi portavoce di una filosofia circolare ed è diventato in poco tempo, il punto di riferimento, per centinaia di palestre, per la fornitura di attrezzature rimesse a nuovo; fino ad arrivare ad aprire la prima palestra interamente allestita con attrezzature rigenerate ma, con un comportamento etico alla base. Così come idee grandi realtà aziendali sono nate in garage o luoghi “improvvisati” quella di Danilo Fanfano prende forma durante le interminabili e dolorose notti trascorse quasi in dormiveglia, nella sua auto.

Quattordici anni dopo ha preso vita l’App Etika. Fanfano, che oggi è un imprenditore affermato, ha saputo trovare una soluzione creativa in un momento d’estrema necessità; una volontà che prende il nome di Etika. Questa idea prende forma, cambiando spesso pelle, passando dagli attrezzi sportivi, al fotovoltaico ma rimanendo fedele a se stessa e all’anima di chi lo ha reso possibile. “Dare il meglio per sé e per gli altri, anche quando la vita e suoi accadimenti ti avrebbero potuto trascinare in un baratro senza via d’uscita”.

ETIKA

Oggi Etika non è solo un’applicazione (App) ma un aggregatore sociale che unisce persone accomunate da uno stile di vita etico che abbiano voglia d’influenzare positivamente gli altri. L’App è basata sul principio di ricompensa e premia le persone che: camminano, corrono, praticano esercizio fisico in palestra o all’aperto, mangiano sano, si spostano con mezzi elettrici o in bicicletta. La ricompensa, per questi comportamenti che ogni individuo adotta per il benessere di sé stesso e degli altri, viene espressa in forma di token digitali e prende il nome di fitcoin. Questi sono accumulabili su un wallet digitale nominale e hanno un controvalore di 1 euro e non sono tradabili; questo distingue Etika da tutti gli altri progetti speculativi. I fitcoin guadagnati sono spendibili all’interno del marketplace di Etika dove, sono presenti, migliaia di beni e servizi, acquistabili totalmente o in parte in fitcoin. “Etika premia chi si comporta bene ma non punisce chi non lo fa”.

ll Piemonte al MIPIM di Cannes in cerca di investitori immobiliari

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Domani sarà premiato dal Financial Times che lo ha collocato nella top ten delle migliori grandi regioni europee per la strategia di attrazione investimenti. Negli stand regionali, un portafoglio di oltre 21,6 milioni di mq e la presenza di un gruppo di imprese che offrono servizi, prodotti e soluzioni per il real estate.

11 marzo 2024 – La partecipazione del Piemonte al MIPIM si apre con la premiazione ufficiale del Financial Times che ha posizionato il territorio tra le 10 migliori grandi regioni europee per la strategia di attrazione investimenti. Il Salone si terrà a Cannes dal 12 al 15 marzo e radunerà gli attori più influenti del settore immobiliare internazionale. Nella giornata di apertura della kermesse, durante l’evento “European Cities and Regions of the Future Ranking Awards”, sarà consegnato il premio che ha riconosciuto al Piemonte la 6° posizione nella categoria “Grandi Regioni Europee – Strategia per l’attrazione degli investimenti esteri”, all’interno del rapporto della testata internazionale fDi Intelligence, sezione di approfondimento relativa agli investimenti diretti.

La partecipazione al MIPIM è organizzata da Ceipiemonte nell’ambito del Progetto Attrazione Investimenti promosso da Regione Piemonte e dal Sistema Camerale piemontese e del Progetto Integrato di Filiera “Cleantech & Green Building” della Regione Piemonte, finanziato dal PR FESR 2021-2027.

La partecipazione del Piemonte a Mipim 2024 coincide con un periodo in cui la nostra regione è al centro dell’attenzione degli investitori internazionali. Il Financial Times ci ha posizionato al 6° posto tra le grandi regioni in Europa per la strategia di attrazioni degli investimenti. Stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro capillare che abbiamo fatto con le altre istituzioni come Unioncamere e CEIP. Quest’anno confermiamo la nostra presenza a Cannes per rafforzare il lavoro svolto e per continuare a creare occasioni di sviluppo e di ricchezza per il nostro territorio che merita di essere valorizzato: dai laghi alle montagne, dalle colline alle città d’arte, il Piemonte è una terra da scoprire e da vivere“- dichiara il Vicepresidente della Regione Fabio Carosso.

Il lavoro della Regione Piemonte nel favorire la capacità di attrazione di investimenti sul nostro territorio e nel promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese sta portando risultati eccezionali riconosciuti da osservatori qualificatiafferma Fabrizio Ricca, assessore regionale all’Internazionalizzazione -. In un mercato sempre più globale la nostra regione sta diventando il luogo giusto in cui investire. Ne sono testimoni comparti strategici come quello aerospaziale, segmento produttivo in grande crescita, ma anche settori industriali storici come quello dell’automotive. Nella nostra strategia, portata avanti da Ceipiemonte, istituzioni e imprese devono lavorare fianco a fianco per garantire al territorio un vantaggio competitivo sostanziale e una crescita duratura”.

Partecipare al MIPIM a Cannes, per continuare ad attrarre investitori nel settore immobiliare e per ricevere il premio che ha riconosciuto al nostro Piemonte la sesta posizione tra le Grandi regioni europee in tema di miglior strategia di attrazione degli investimenti esteri non può che renderci orgogliosi del lavoro fatto finora, ma soprattutto ci stimola a lavorare con maggior energia e passione. Investire in questi anni, come sistema camerale regionale, risorse umane ed economiche ha dato i suoi frutti. Insieme alla Regione Piemonte e al Ceipiemonte, continueremo a impegnarci per costruire un ambiente favorevole agli investitori, anche attraverso la realizzazione di infrastrutture funzionali: non a caso, proprio durante il Salone, promuoveremo le 17 aree di Polo Urbano perché la mobilità interna ed esterna a una città è linfa per lo sviluppo economico e sociale dei territori in cui viviamo e lavoriamo” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

È sempre strategico partecipare a Mipim e farlo in modo congiunto per presentare con una voce unica agli investitori stranieri le grandi potenzialità del nostro territorio – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – La logica è la stessa che utilizziamo non solo in ambito immobiliare e real estate, ma anche in tutte le azioni comuni che insieme stiamo finalizzando per l’attrazione investimenti e che ci hanno portato sotto i prestigiosi riflettori internazionali del Financial Times”.

Torniamo a questo importante appuntamento internazionale forti di una strategia vincente e innovativa per attrarre nuovi investitori, che proprio qui a Cannes viene premiata dal Financial Times – commenta Dario Peirone, Presidente Ceipiemonte –. L’anno scorso, al MIPIM, abbiamo incontrato oltre 80 investitori e sono più di 40 fondi e sviluppatori real estate che stiamo supportando in possibili investimenti in Piemonte; quest’anno partecipiamo al Salone con l’obiettivo di incrementare ulteriormente, quantitativamente ma soprattutto qualitativamente, questi risultati, con un’agenda ricca di incontri con investitori internazionali che gestiscono un patrimonio di oltre 40 miliardi di euro. Senza dimenticare che anche quest’anno diamo visibilità ad alcune eccellenze della supply chain piemontese, accompagnando in fiera 21 PMI.”

In questa edizione di MIPIM, la Regione presenta una Banca Dati che mette in mostra a livello internazionale più di 60 aree e immobili diffusi su tutto il territorio regionale: un totale di 7,5 milioni di mq di tipo brownfield (già costruiti) e greenfield (aree libere e aperte a qualsiasi tipo di trasformazione), disponibili sia per investimenti di nuove realtà imprenditoriali che si affacciano sul mercato regionale sia di quelle che hanno necessità di ampliare la sede esistente puntando al recupero e al riuso, anche nell’ottica di contribuire alla riduzione del consumo di suolo. Accanto a questa Banca Dati, il Piemonte propone agli investitori e alle aziende che intendono localizzarsi in Piemonte un’ulteriore offerta di 11 milioni di mq: circa 150 opportunità localizzative, raccolte in una piattaforma presente sul sito di Ceipiemonte.

In aggiunta, il Piemonte promuove anche le 17 aree di Polo Urbano – Gruppo Ferrovie dello Stato localizzate sul territorio, tra cui è possibile individuare Spina 2 (Porta Susa Lotto Torre), Lingotto Stazione Ponte e opportunità d’investimento in altri 10 Comuni piemontesi. Quest’anno, inoltre, due nuovi progetti di sviluppo fanno parte del Catalogo Promozionale di ICE – Agenzia e Invitalia:

  • la Butterfly Area (Grugliasco), progetto dell’Università degli Studi di Torino, che ospiterà, in un’area di 50.000 mq, imprese, enti di ricerca e istituzioni per lavorare fianco a fianco con ricercatori e studenti allo sviluppo del settore scienze della vita;

  • l’MRF Industrial Hub (Torino), di proprietà di Torino Nuova Economia S.p.A., in cui la Zona A, di circa 115.000 mq, è indicata per reindustrializzazione e insediamento di aziende.

Completa l’offerta piemontese al MIPIM l’ecosistema imprenditoriale per il real estate: una combinazione sinergica di competenze, strumenti e progetti. Sono 21 le aziende piemontesi presenti sotto il cappello di “Cleantech & Green Building”, il Progetto Integrato di Filiera che promuove all’estero le PMI piemontesi e che in fiera presentano servizi, prodotti e tecnologie per il settore real estate ed edilizia, con una particolare attenzione all’edilizia sostenibile. Attive in tutte le fasi della filiera, possono supportare investitori e sviluppatori stranieri nell’implementazione chiavi-in-mano di progetti di investimento: dalla progettazione di interventi urbani, studi di fattibilità, architettura, design e servizi di ingegneria, a soluzioni costruttive sostenibili, senza dimenticare la fornitura di prodotti, materiali e componenti edilizi di alto livello e la proposta di tecnologie innovative volte a gestire gli edifici con maggiore efficienza e minore impatto ambientale.

Il MIPIM è un festival urbano unico al mondo che influenza e accelera la trasformazione del settore immobiliare ed è catalizzatore di novità, sviluppo business e investimenti, offrendo accesso unico a progetti di sviluppo e di fonti di capitale a livello globale: un appuntamento annuale a cui il Piemonte non può mancare per presentare le opportunità di investimento e le capacità progettuali del sistema imprenditoriale regionale a livello edilizio, territoriale, urbanistico, costruttivo e di sviluppo immobiliare.

Fondazione Amendola, pianificazione territoriale e dei trasporti

Giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno 52 a Torino,
Ne parlano Chiara Foglietta, Vincenzo Filardo, Carlo Alberto Barbieri, Aldo Manto, Sergio Bertonasco, Lorenzo Marchisio e Mario Carrara

“Esperienze fondative della pianificazione territoriale e dei trasporti nell’area metropolitana torinese e in Piemonte”. Si intitola così il seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma giovedì 14 marzo alle ore 17 nella sede di via Tollegno, 52 a Torino. Il seminario sarà fruibile anche online, in diretta streaming su tutti i canali social della Fondazione.

L’evento nasce all’interno del progetto di valorizzazione dell’archivio sui Sindacati dei Ferrovieri nel Piemonte degli anni ’70 conservato nell’archivio della Fondazione Amendola. Da questa esperienza è nato anche il podcast “Socialismo rotabile” – disponibile sulle principali piattaforme podcast – che vedrà nei prossimi giorni la pubblicazione della seconda parte dell’intervista all’ex Ministro Claudio Signorile.

PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

Saluto di Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Amendola.

Introduce Vincenzo Filardo, ingegnere, già dirigente dell’Assessorati ai Trasporti della Regione Calabria, membro del comitato scientifico della Fondazione Amendola.

Intervengono

  • Chiara Foglietta, Assessore ai Trasporti della Città di Torino;

  • Carlo Alberto Barbieri, urbanista, Professore del Politecnico di Torino;

  • Aldo Manto, già Direttore dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Sergio Bertonasco, già Direttore della Torino-Ceres;

  • Lorenzo Marchisio, già Dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte;

  • Mario Carrara, già Direttore dell’Aeroporto di Caselle.

Conclude Mario Villa, Comitato scientifico Fondazione Amendola.

INQUADRAMENTO STORICO

Quelli compresi tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘80 sono stati gli anni costitutivi del regionalismo italiano – gli Enti Regionali nacquero nel 1970 – e furono caratterizzati dal tono riformista delle politiche del governo nazionale, a sua volta sollecitate dai movimenti di lotta sindacali nelle città industriali del Nord per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori, con una grande attenzione ai temi del riequilibrio socio-economico del Paese e allo sviluppo delle reti delle comunicazioni e dei trasporti.

In questo quadro la Regione Piemonte avviò la formazione degli strumenti di governo previsti dal proprio statuto: piano di sviluppo socio-economico, piano territoriale di coordinamento, piano dei trasporti e altri ancora, interloquendo con i soggetti sociali (imprese e rappresentanze del lavoro) e con gli altri livelli di programmazione nazionale. Un ulteriore contributo piano venne dall’avvio dei piani territoriali dei quindici Comprensori piemontesi, tra i quali quello di Torino, previsti dalla legge urbanistica regionale del 1976.

A scala nazionale le Regioni più impegnate (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna) sollecitavano il Governo centrale e le Aziende di Stato, in particolare FS ed ANAS, a promuovere la formazione di una visione integrata e di sistema dei trasporti nazionale, puntando sull’intermodalità e sulla sostenibilità ambientale mediante lo sviluppo delle reti e dei servizi di trasporto pubblico. La città di Torino e la sua area metropolitana furono al centro di quest’azione, non solo per la presenza della più importante struttura industriale del Paese, la FIAT, ma anche per la sua funzione di snodo fondamentale delle comunicazioni tra la Francia, l’Italia e l’Est Europa.

Il Piano dei Trasporti della Regione Piemonte, approvato nel 1979, pose al centro la razionalizzazione del nodo ferroviario di Torino su cui convergevano sia le linee di collegamento internazionale (Torino-Modane), sia quelle nazionali (Milano e Genova) e locali. Negli stessi anni la Pianificazione regionale si misurò con altri due grandi temi: la realizzazione dell’asse di sviluppo urbano di corso Marche e il sistema dei grandi Parchi urbani intorno Torino, la cinta collinare oltre Po, Stupinigi, Venaria Reale, la Mandria, la Pellerina.

Questi cenni sull’evoluzione del sistema insediativo e dei collegamenti interni all’area metropolitana torinese potranno consentire di giungere, anche mediante il contributo di testimoni e protagonisti, a una ricognizione delle azioni e degli studi condotti in un tempo significativo dello sviluppo territoriale, a cavallo degli anni ’60 e ’90, da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sociali interessate, per comprendere meglio la sua evoluzione nel contesto del sistema insediativo del nord dell’Italia e del Centro Europa.

Comodità e valore sostenibilità a 360°

3 / Mercato itinerante 

La Città di Torino entra ufficialmente a far parte delle 100 città europee che si sono impegnate a ridurre le emissioni entro il 2030, diventando così una “Mission City”, un centro di sperimentazione e innovazione nel campo climatico e un esempio virtuoso per le altre città europee.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno da parte di tutti, soprattutto considerando che, a causa della sua conformazione geografica, Torino affronta problemi urgenti legati all’inquinamento. È fondamentale tener presente che questi problemi influenzano direttamente i costi della sanità pubblica, creando un impatto a catena sulla salute.


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Mercato Itinerante, una startup innovativa che sta attivamente lavorando a questo obiettivo.
Questa azienda si impegna attivamente nella creazione di sostenibilità a 360°. Come afferma Eman Saffo, uno dei fondatori di MI, “Oggi i cittadini hanno ancora la possibilità di scegliere tra comodità e valore, ma se non li aiutiamo a fare la scelta giusta, andando per questa direzione, rischiano di perdere l’uno e l’altro”.

L’obiettivo di Mercato Itinerante non si limita a facilitare la vendita dei prodotti per i commercianti (comodità), ma punta soprattutto a generare un impatto significativo che contribuisca alla riduzione delle emissioni entro il 2030, seguendo un esempio virtuoso (valore).

L’azienda include tematiche legate alla sostenibilità sociale, come ad esempio l’alfabetizzazione digitale dei commercianti.
Attraverso la partnership con cooperative sociali si consente ai soggetti vulnerabili di essere inclusi attivamente nel progetto.
Le stesse cooperative, seguendo le direttive di Mercato Itinerante, si impegnano per una logistica “green”, mirando all’eliminazione delle emissioni di CO2 e del rumore.

Infine, Mercato Itinerante si impegna attivamente nella riduzione, e spesso eliminazione, dell’uso di plastica per gli imballaggi, senza trascurare le proprietà organolettiche e la catena del freddo dei prodotti trasportati. Concludendo così il secondo punto “sostenibilità ambientale”.

Come ci spiega Andrea Scalogna, l’altro fondatore di MI, “l’obiettivo entro questa estate da parte dell’azienda è quello di certificare l’impatto positivo generato da Mercato Itinerante”.

“Certificare l’impatto” è l’atto di ottenere una valutazione ufficiale e riconosciuta dell’effetto positivo o negativo che un’attività, un progetto o un’azienda ha sull’ambiente, sulla società o sull’economia.
L
a città trae beneficio dall’avere aziende che certificano il loro impatto alimentare, ambientale e sociale, poiché ciò favorisce uno sviluppo sostenibile, attrae investimenti e turismo, crea nuove opportunità lavorative e soprattutto migliora la qualità della vita dei residenti.

Concludiamo con una citazione di Gro Harlem Brundtland: “lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

Gruppo Intergea: borse di studio per studenti del Politecnico

Stipulata convenzione con l’Ateneo per 10 borse di studio da 3mila euro per la facoltà di Ingegneria

Il Gruppo Intergea ha firmato un protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino per consegnare 10 borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli della facoltà di Ingegneria dal valore di 3mila euro ciascuna per l’anno accademico in corso.

“Siamo convinti che investire nella formazione dei giovani significhi investire nel nostro futuro”, ha commentato Alberto Di Tanno, presidente del Gruppo Intergea.
“Lo spirito di questa iniziativa è promuovere i giovani e sostenere gli studenti che si distinguono per l’impegno nel proprio percorso di studi – ha aggiunto il presidente Intergea . È un segno di solidarietà tra generazioni ed è espressione del nostro modo di fare impresa, cioè investire sempre nelle risorse umane”.

Le borse di studio finanziate dal Gruppo Intergea saranno assegnate agli studenti dei corsi di laurea di primo livello in Ingegneria Ambientale, Gestionale, Automotive, Informatico.
Una commissione congiunta PoliTo-Intergea effettuerà le valutazioni tenendo conto di votazioni, avanzamento esami, oltre eventuali condizioni di svantaggio o disagio. Le borse di studio saranno consegnate a fine anno accademico.

L’intesa si inserisce in un progetto più ampio di collaborazione reciproca nella formazione accademico-professionale, anche attraverso tirocini pratici presso le aziende del Gruppo e promuovendo progetti scientifico-tecnologici e imprenditoriali nell’ambito dell’evoluzione del mondo auto, della mobilità con alimentazione elettrica e con altre fonti di energia rinnovabile.

È un progetto concreto a favore dei giovani che si fonda sulla volontà di fare sistema sul fronte della formazione negli ambiti di eccellenza dell’Ateneo e nella sfera socio-economica territoriale.

Questa iniziativa segue la recente realizzazione di uno spazio pubblico di aggregazione giovanile nella città di Borgaro Torinese, dedicato allo sport dei ragazzi e al divertimento dei bambini, e sottolinea l’impegno sociale del Gruppo Intergea nel territorio in cui opera e trova sede.

Imprese in lieve crescita. Ma commercio e industria tradizionale sono in sofferenza

Luci e ombre caratterizzano la situazione delle imprese torinesi, delineata dalla Camera di Commercio di Torino che ha presentato i dati 2023.  È vero che sono  222.538 le attività registrate a Torino e in provincia, con un tasso di crescita positivo (+0,45%), ma le nuove iscrizioni si attestano ai minimi storici. In lieve aumento il tasso di sopravvivenza, superiore a quello delle altre città italiane. Bene le imprese straniere e le artigiane, in calo le femminili e soprattutto le giovanili. Nel 2023 ancora giù commercio e industria tradizionale, in aumento i servizi.  Stessa dinamica in un’indagine che analizza gli ultimi 10 anni.


Ecco i dati sulle imprese torinesi nel 2023

Nel 2023 le imprese nate sono state più numerose di quelle cessate: questo ha permesso di mantenere una dinamica positiva, anche se il numero delle nuove iscrizioni (12.473) ha raggiunto il valore più basso degli ultimi 15 anni (escludendo l’anno anomalo 2020). Le cessazioni risultano in ripresa, ma fortunatamente non sono ancora tornate ai livelli pre-pandemici.

Il tasso di crescita del tessuto imprenditoriale torinese si conferma positivo per il quinto anno consecutivo (0,45%), benché ridimensionato rispetto al biennio precedente e collocato a cavallo fra il tasso di crescita regionale (0,19%) e quello italiano (0,70%). A livello piemontese, Torino è l’unica provincia insieme a Novara (0,39%) a chiudere l’anno con un tasso di crescita positivo.

Come già accaduto in passato, la presenza di una natalità più vivace rispetto alla mortalità non è stata sufficiente a sostenere la crescita dello stock di imprese registrate che, con 222.538 sedi d’impresa, registra un lieve decremento (-487 imprese) rispetto al 2022[1].

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

A livello dimensionale, le microimprese – ossia quelle con meno di 10 addetti –rappresentano oltre il 95% del totale.

A livello geografico i primi 10 comuni per numero di imprese rappresentano da soli il 15% del totale e tutti, tranne Carmagnola, confermano un tasso di crescita positivo: subito dopo Torino, in testa per numerosità di imprese si attesta Moncalieri con 5.288 unità, seguito da Rivoli (4.178), Pinerolo (3.585). A seguire ancora Collegno, Settimo Torinese, Chieri, Nichelino, Ivrea, Carmagnola e Grugliasco.

Dal punto di vista della natura giuridica, se le imprese individuali, nonostante un forte turn over, si mantengono in lieve aumento, a crescere maggiormente sono le società di capitale, che chiudono il 2023 con un +3,33%, segno di un progressivo irrobustimento del sistema imprenditoriale.

Tasso di sopravvivenza

Lievemente in aumento rispetto al 2022 il tasso di sopravvivenza medio a distanza di 3 anni dall’iscrizione(dal 71,4% al 71,8%). Questo dato, sempre crescente negli ultimi 10 anni, è coerente con il consolidamento di forme giuridiche più strutturate, come le società di capitale, che, come accennato sopra, bilanciano il forte ricambio che si verifica invece nelle imprese individuali.

Il tasso di sopravvivenza torinese è superiore a quello delle principali città metropolitane: 65,5 a Roma, 70,1 a Milano e 71,2 a Napoli.

La Torino che cambia (2014- 2023)

Il territorio torinese vive già da tempo un ridimensionamento del proprio tessuto imprenditoriale, con l’eccezione del triennio 2020-2022 quando gli effetti della pandemia hanno prodotto una parziale crescita. Rispetto a dieci anni fa, le imprese registrate hanno subito un decremento del -2,1%, passando dalle 227.208 del 2014 alle attuali 222.538 (-4.670 imprese registrate).

 

Anche dal punto di vista della natura giuridica alcuni cambiamenti strutturali sono già in atto da diversi anni, con l’aumento in percentuale delle forme più strutturate. Il nucleo delle imprese individuali, nonostante tassi annuali molto elevati di natalità e mortalità, mantiene stabile il suo peso (oltre il 53%). Per le società di capitale, l’unica forma giuridica in “espansione”, l’incidenza sul totale è salita in dieci anni dal 17% al 23%; le società di persone, invece, hanno ridimensionato la propria presenza dal 27% al 21%.

Parallelamente, un’analisi di più ampio periodo sull’andamento dei vari settori evidenzia come alcune tendenze possano considerarsi ormai consolidate, in particolar modo per i settori dell’agricoltura, dell’industria e del commercio che, nell’ultimo decennio, hanno registrato un significativo ridimensionamento del numero di imprese, a fronte di un contestuale progressivo aumento dei servizi (alla persona e alle imprese), cresciuti negli ultimi 10 anni dell’8,3%.

Nell’ambito dei servizi alla persona (+17,5% in 10 anni)è l’istruzione che mostra il miglior trend (+24,1%) – grazie all’aumento dei corsi sportivi e ricreativi e di formazione culturale – affiancata dalle attività creative, artistiche e di intrattenimento, in particolare con le attività di supporto a manifestazioni e spettacoli, e dall’assistenza sanitaria e sociale – con le strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili e i servizi di asilo nido.

Ottima anche la performance dei servizi alle imprese, +5,9% negli ultimi 10 anni e in continuo aumento dal 2017 ad oggi. La variazione positiva è sostenuta dai servizi di supporto alle funzioni d’ufficio, fra i quali le organizzazioni di convegni e fiere, dal settore finanziario – con i servizi dei promotori e mediatori finanziari -, dai servizi come imprese di pulizia e cura e manutenzione del paesaggio e dalle attività professionali, in particolare quelle di consulenza.

Nel settore del turismo si registra l’ottimo trend dei bed & breakfast e affittacamere che in dieci anni raddoppiano la loro consistenza (+102%) a discapito delle strutture alberghiere che diminuiscono del -11,2% lo stock di imprese.

Macrosettori di attività 2014 2022 2023 Var. 2023/2022 Var. 2023/2014
Agricoltura 12.733 11.638 11.414 -1,9% -10,4%
Industria 22.441 19.945 19.601 -1,7% -12,7%
Costruzioni 35.597 34.769 35.118 1,0% -1,3%
Commercio 58.175 53.562 52.805 -1,4% -9,2%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 15.235 15.505 15.358 -0,9% 0,8%
Servizi prevalentemente orientati alle imprese 56.084 58.997 59.400 0,7% 5,9%
Istruzione, sanità e altri servizi pubblici, sociali e personali 14.574 16.930 17.124 1,1% 17,5%
N.c. 12.369 11.679 11.718 0,3% -5,3%
Totale 227.208 223.025 222.538 -0,2% -2,1%

Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere

 

 

Andamento dei settori nel 2023

Nel 2023 l’andamento delle attività economiche mostra trend disomogenei: crescono i servizi (sia quelli alle imprese sia quelli alle persone) e le attività edili, mentre diminuiscono i restanti settori di attività, come il commercio, l’industria e l’agricoltura. Esattamente la dinamica registrata negli ultimi 10 anni.

 

Servizi prevalentemente orientati alle imprese (+0,7%; il 26,7%)

Terzo anno consecutivo di crescita (+0,7%) per quello che è diventato recentemente il primo settore per consistenza imprenditoriale nella città metropolitana di Torino, con 59.400 imprese.

Se il settore più rilevante, quello delle attività immobiliari, ha subito un lieve calo, crescono invece varie attività professionali e di supporto all’impresa: la consulenza imprenditoriale e amministrativo-gestionale, le agenzie pubblicitarie e i consulenti professionali, i servizi di richiesta certificati e disbrigo pratiche, le imprese di pulizia, i servizi finanziari delle società di partecipazione e dei promotori e mediatori, la produzione di software e i servizi di elaborazione dati e hosting.

Calano invece le attività delle agenzie di viaggio e in generale tutto il settore dei trasporti e magazzinaggio dove diminuiscono sia i trasporti di merci su strada, sia i servizi postali e le attività di corriere.

Commercio (-1,4%; il 23,7%)

Il commercio, secondo settore per consistenza, chiude l’anno 2023 ancora con una diminuzione (-1,4%) attestandosi a 52.805 attività (il 23,7% del totale). A crescere sostanzialmente solo il commercio di autoveicoli e la loro manutenzione/riparazione e il commercio on-line che con 1.520 imprese registra un +9,1%. In flessione invece tutti gli altri comparti, in primis il commercio ambulante (-3,5%) e il commercio al dettaglio in sede fissa (-2,9%). Scendono anche il commercio all’ingrosso e più lievemente gli intermediari del commercio.

Guardando in dettaglio il commercio in sede fissa, la flessione più marcata si registra tra gli articoli culturali e ricreativi, dove la crisi ha colpito sia le edicole (-10,0%) e le cartolerie (-5,4%), sia i negozi di articoli sportivi (-1,9%). Calano anche i negozi di articoli di abbigliamento (-3,9%) e di calzature(-7,4%). Nei prodotti alimentari la flessione più marcata si registra nelle panetterie/pasticcerie(-6,7%), nelle macellerie (-2,6%) e nei negozi di frutta e verdura (-1,9%). Calano anche ferramenta(-5,2%) e negozi di mobili (-3,4%) e di utensili per la casa (-4,7%). Incremento delle farmacie(+3,6%), mentre i fiorai – che nel 2022 avevano segnato un aumento – nel 2023 registrano un calo del -4,9%; stabile il commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia.

Si contrae però anche la GDO, con un lieve calo dei minimercati (-0,5%) e uno maggiore per Iper/Supermercati (-2,6%).

Tra il commercio ambulante lieve aumento solo dei banchi di frutta e verdura (+0,8%), stabili quelli di pesce, calano invece tutte le altre tipologie di prodotto: carne, abbigliamento, fiori, bigiotteria e articoli casalinghi.

Costruzioni (+1,0%, il 15,8%)

Per il quarto anno consecutivo cresce il settore delle costruzioni raggiungendo le 35.118 unità (+1%). Aumentano soprattutto le imprese di posa in opera di infissi, di vetri e quelle di tinteggiatura. Decrescono le attività di costruzione edifici e quelle di ingegneria civile.

Industria (-1,7%; l’8,8%)

Si riduce ancora nel 2023 l’industria manifatturiera, con un -1,7% e un totale di 19.601 imprese.

Il settore in maggiore sofferenza è quello dei mezzi di trasporto che complessivamente è in calo del -4,4%, e al suo interno registra la contrazione nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e di altri mezzi di trasporto. In diminuzione anchel’industria delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, della carta e stampa e della metallurgia e dei prodotti in metallo. Meno severe le contrazioni registrate nel settore della gomma e materie plastiche, della meccanica e dell’industria alimentare. Stabili le industrie tessili e le attività di riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, mentre sono in aumento quelle legate ai prodotti chimici e farmaceutici, in particolar modo nel settore dei profumi e della cosmesi.

 

Istruzione, Sanità e Servizi pubblici, sociali e personali (+1,1%; il 7,7%)

È il settore che nel 2023 ha registrato la migliore performance, con 17.124 imprese registrate e un +1,1%.

Crescono le attività sportive e di tempo libero, la gestione di impianti sportivi, dei club, mentre diminuiscono palestre e discoteche. Buona anche la performance dell’istruzione dove crescono i corsi sportivi e ricreativi, quelli di formazione culturale e quelli di formazione e di aggiornamento professionale.

Dal punto di vista dell’assistenza sanitaria e sociale si amplia la presenza degli studi odontoiatrici, degli studi medici specialistici e degli altri servizi di assistenza sanitaria, che includono le attività di fisioterapia, quelle paramediche e i laboratori di analisi cliniche. Diminuiscono, invece, i servizi di assistenza sociale sia non residenziale sia residenziale.

Continua la crescita dei centri estetici, diminuiscono invece i parrucchieri e le lavanderie. Incrementano le pompe funebri, gli studi di tatuaggi e piercing, i servizi di cura degli animali da compagnia e i servizi di organizzazione feste e cerimonie. Continua infine la crescita delle attività di sgombero cantine e solai.

Servizi di alloggio e ristorazione (-0,9%; il 6,9%)

Diminuiscono per il terzo anno consecutivo le imprese del turismo che con un -0,9% si attestano a 15.358. La flessione è imputabile in particolare ai barche passano dai 5.767 del 2022 ai 5.593 del 2023 (-3,0%). Dal 2014 ad oggi, il torinese ha perso 1.150 bar ed esercizi assimilati. Per il secondo anno consecutivo i ristoranti (5.969) superano numericamente i bar e continuano a crescere (+0,6%). In flessione, dopo anni di incremento, i take-away (-1,3%).

Ottimo invece il trend dei servizi di alloggio (+3,4%), dove si registra il boom dei bed & breakfast e affittacamere (+10%) – che passano da 300 a 330 unità – mentre sono in lieve flessione gli alberghi (475; -0,4%).

 

Agricoltura (-1,9%; IL 5,1%)

Continua la flessione del settore agricolo che nel 2023 registra un -1,9%. Diminuiscono tutte e due le attività più rappresentative del comparto, la coltivazione di cereali e l’allevamento di animali, soprattutto di bovini da latte, mentre tengono quelle di coltivazione ortaggi. In crescita l’apicoltura.

 

 

Categorie di imprese[2]

Le imprese straniere

Continua la fase espansiva delle imprese straniereche anche nel 2023 aumentano la loro consistenza raggiungendo le 32.038 unità e un tasso di crescita del +3,70%, inferiore però sia al corrispondente dato piemontese (+4,6%), sia a quello italiano (+4,3%).

L’incremento delle imprese straniere è trasversale in tutte le attività economiche: il miglior risultato è registrato nel comparto delle costruzioni, che aumentano del +5,5%; a seguire l’industria manifatturiera e i servizi di alloggio e ristorazione.

Nel 2023, a crescere è anche il numero di posizioni imprenditoriali straniere: con 42.265 unità, +2,9%. La Romania si conferma il paese maggiormente rappresentato (il 23,2% del totale), a cui seguono il Marocco (il 14,1%), la Cina (il 7,1%) e l’Albania (il 5,2%). Guardando settori e nazionalità, si osservano alcune specializzazioni: gli imprenditori rumeni e albanesi si concentrano nelle attività edili, quelli di origine marocchina sono maggiormente presenti nel commercio, mentre i cinesi nelle attività legate al turismo o al commercio. Ben il 27% delle posizioni imprenditoriali straniere sono di genere femminile. Rispetto all’età media, gli imprenditori stranieri si caratterizzano per essere più giovani: il 7% infatti è sotto i 30 anni (contro il 4% di quelli italiani).

Le imprese artigiane

Nel 2023 prosegue, per il terzo anno consecutivo, l’andamento positivo, seppur debole, delle imprese artigiane, che hanno raggiunto quota 59.892 unità, con tasso di crescita pari al +0,16%.

L’analisi delle dinamiche settoriali evidenzia la continua crescita dell’edilizia, che rappresenta il comparto più rilevante dell’artigianato (il 43,2%, +1,0%) e che ancora ha beneficiato delle misure governative di supporto al settore. Prosegue anche l’incremento del settore commercio, al cui interno sono ricomprese le attività di manutenzione e riparazione di autoveicoli. Una leggera crescita ha riguardato anche i servizi alle persone.

Per tutti gli altri settori si rilevano invece trend negativi: più rilevanti per i servizi di alloggio e ristorazione (- 3,1%) e per l’industria manifatturiera, che rappresenta il secondo settore per importanza di presenza artigiana (-1,8%).

Le imprese femminili

Sono 49.439 le imprese femminili torinesi, in riduzione rispetto all’anno precedente, con un tasso di crescita del -0,19%.

Rappresentano il 22,2% del tessuto imprenditorialecomplessivo, dato in linea sia con la media nazionale sia con quella piemontese. Nel 15% dei casi si tratta di imprese straniere e nell’11% di imprese “under 35”.

Il primo settore si conferma quello dei servizi alle imprese, con un’incidenza del 27,7% sul totale, e che risulta in crescita del +1,2% rispetto all’anno precedente, cui segue il commercio, il 26,2%. Il terzo settore in ordine di importanza, per peso, risulta quello dei servizi prevalentemente orientati alle persone (istruzione, sanità e altri servizi pubblici e sociali) con  il 15,8% del totale, seguito dal turismo. Gli altri settori di attività risultano nettamente meno rappresentati.

Quanto alla natura giuridica delle imprese femminili, è ampiamente diffusa l’impresa individuale (circa il 62% a fronte del 53% dell’analoga quota dell’intero tessuto imprenditoriale).

Le imprese giovanili

Significativa variazione di stock per le imprese giovanili che con -416 unità in un anno arrivano ad essere 20.939 (9,4% del numero di imprese totali).

Guardando la distribuzione per settori, nel 2023 i servizi alle imprese (il 25,2%) scavalcano il commercio, dove si concentra il 25,1% delle imprese giovanili, cui seguono, a distanza, le costruzioni, con il 15,9%.

La presenza di imprese giovanili si riduce significativamente in alcuni settori, in primis nell’industria manifatturiera, nel turismo e nel commercio. Per il secondo anno consecutivo, gli unici settori che registrano un segno positivo, seppur debole, sono i servizi.

La forma giuridica prevalente è l’impresa individuale che rappresenta il 79,8% del totale.