ECONOMIA- Pagina 5

Coldiretti: “Ddl contro i reati alimentari passo in avanti nella legalità”

«Come Coldiretti Torino vogliamo esprimere la nostra grande soddisfazione per questo primo voto favorevole del Parlamento al Disegno di legge contro i reati alimentari nato dalla Commissione guidata da Giancarlo Caselli». Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, commenta così l’approvazione all’unanimità da parte del Senato del Disegno di legge sui reati agroalimentari. «Un passo storico anche per la protezione delle eccellenze della filiera agroalimentare torinese e uno strumento in più per affermare la legalità nelle filiere del cibo anche contro le agromafie».

Ora si attende il voto definitivo della Camera. Intanto, Coldiretti Torino sottolinea che la nuova norma rappresenta uno strumento in più per proteggere un settore che solo nella nostra regione vale 5 miliardi ma che a livello nazionale ha raggiunto il valore di 707 miliardi di euro e che vede nella Dop Economy la sua punta d’eccellenza.

Si tratta di un Ddl atteso da dieci anni, che riprende le proposte della cosiddetta “Legge Caselli” da sempre sostenuta dalla più grande organizzazione agricola italiana grazie al lavoro dell’Osservatorio Agromafie a lungo presieduta proprio dal magistrato torinese. L’auspicio è ora che il provvedimento possa essere velocemente approvato anche dalla Camera.
L’aggiornamento del codice penale con un capo dedicato ai delitti contro il patrimonio agroalimentare rappresenta un progresso fondamentale per contrastare efficacemente le frodi nella filiera alimentare. Questa riforma mira a tutelare in particolare le denominazioni di origine Dop e Igp che hanno raggiunto, in Italia, un valore quasi 21 miliardi di euro secondo il XXIII Rapporto Ismea-Qualivita. Con l’introduzione del reato di agropirateria si riconosce inoltre finalmente la pericolosità criminale delle attività fraudolente organizzate e reiterate.
Soddisfazione anche per la nuova disciplina che rafforza le sanzioni amministrative per chi viola le norme su etichettatura, origine, ingredienti e denominazioni. Una battaglia che vede da sempre Coldiretti schierata in prima fila per il riconoscimento dell’origine su tutti i prodotti europei e a contrasto di un italian sounding oggi consentito dal codice doganale che permette attraverso l’ultima trasformazione di far diventare un prodotto straniero magicamente Made in Italy.

Negozi di vicinato, comunità e innovazione: nasce il modello Upskill Piemonte

Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Upskill 4.0, UniCredit e ASCOM collaborano per riportare al centro i negozi di vicinato, rafforzandone il ruolo come luoghi di comunità e come leve per lo sviluppo urbano. All’evento “Torino, città di prossimità” sono state presentate nuove strategie per contrastare la desertificazione commerciale e rilanciare le attività di quartiere, con Upskill Piemonte come esempio concreto di innovazione applicata al commercio tradizionale. I dati mostrano una relazione diretta tra presenza di esercizi commerciali e qualità urbana: dove i negozi scompaiono diminuisce anche il valore immobiliare, e il 74% degli italiani percepisce questa perdita come un peggioramento della qualità della vita.

Torino, 26 novembre 2025 – Rendere i negozi luoghi di relazione, cultura e esperienza, integrare strumenti digitali mantenendo le identità storiche, favorire eventi, collaborazioni e scambi tra imprese, coinvolgere i giovani per portare competenze e visione nel commercio locale: queste sono alcune delle proposte emerse durante l’incontro, realizzato con la partecipazione di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Upskill 4.0, UniCredit e ASCOM Confcommercio Torino e provincia. Presenti, tra gli altri, Maria Luisa Coppa, Paola Casagrande, Cristina Di Bari, Marco Borgione, Stefano Micelli e Stefano Daelli.

Secondo elaborazioni Confcommercio, tra il 2012 e il 2024 in Italia hanno chiuso 118.000 negozi al dettaglio, oltre un quinto del totale. A Torino la densità commerciale è passata da 12 esercizi ogni mille abitanti nel 2012 a 9,5 nel 2024, e senza interventi ad hoc potrebbe scendere a 7,6 nel 2035, con una perdita potenziale del 23% delle attività esistenti. La desertificazione commerciale incide anche sul mercato immobiliare: in quartieri privi di negozi il valore delle abitazioni cala del 16%, con un differenziale che può arrivare fino al 39% rispetto alle aree ricche di attività. L’impatto non è solo economico: il 57% della popolazione considera i negozi un presidio di sicurezza territoriale e il 64% li identifica come luoghi di socialità e sostegno comunitario.

In questo quadro si inserisce Upskill Piemonte, promosso da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT con Upskill 4.0, UniCredit e Ascom Torino, un modello che riunisce imprese, studenti, banche, esperti e istituzioni per accompagnare le attività locali nei processi di innovazione. Cristina Di Bari sottolinea: «La passione è il motore dell’imprenditorialità, e il commercio è una forza trainante non solo per l’economia, ma anche per la coesione sociale… Perché dove si è accolti, nasce anche la voglia di tornare e di acquistare». Grazie al design thinking e al coinvolgimento di 60 studenti ITS Academy, sei imprese del Distretto Urbano del Commercio hanno sviluppato prototipi e strategie per rafforzare competitività, attrattività e presenza nel quartiere.

Maria Luisa Coppa commenta: «Questa iniziativa dimostra come sia possibile attivare soluzioni concrete e immediate per rilanciare il commercio di prossimità… La vera sfida ora è portare questo modello oltre Torino». Marco Borgione aggiunge: «Come UniCredit crediamo profondamente nello sviluppo del territorio legato al commercio di prossimità, e riteniamo che la leva più efficace siano i giovani… Questo dialogo intergenerazionale è, per noi, una prospettiva strategica su cui continuiamo a investire».

Sei imprese hanno trasformato esigenze reali in prototipi pronti per essere applicati: Latteria Bera sviluppa un e-commerce narrativo dedicato alla filiera casearia piemontese; Confetteria Stratta avvia un percorso di internazionalizzazione; Libreria Luxemburg lavora a una piattaforma digitale con meccanismi di reward per acquisti e attività culturali; Profumeria Cavour 11 DK punta su esperienze olfattive integrate con digitale e realtà aumentata; Gioielleria Palmerio sviluppa eventi e percorsi di co-design per ampliare i target; Trifule & Bulè realizza iniziative immersive per raccontare la filiera del tartufo e promuovere turismo gastronomico. I prototipi sono ora avviati verso la loro implementazione con il supporto della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Ascom e degli studenti ITS.

Torna a Torino Horeca Expoforum

La terza edizione di Horeca Expoforum si conferma punto di riferimento per i professionisti dell’accoglienza e della ristorazione fuori casa.
Oltre l’80% degli espositori 2025 ha già confermato la sua presenza, molti hanno deciso di ampliare gli spazi e a loro si aggiungono importanti new entry come i distributori specializzati nel food service Pregis di Milano, Noval di Torino, Caffè Moreno, fiore all’occhiello della torrefazione napoletana, la birra torinese Metzger e le farine della ferrarese Pivetti che per la filiera molitoria si aggiunge a Bongiovanni di Cambiano.
Tornano inoltre il produttore reggiano di semilavorati per gelateria e pasticceria PreGel, la bergamasca Breskui con i Bubble Tea e i big dei surgelati Bonduelle, Orogel e Surgital. Nell’ambito delle forniture professionali si aggiungeranno Ventidue, azienda padovana specializzata in tovagliato monouso, la cuneese Kear, che ha ideato soluzioni per il riposo, letti, materassi e complementi d’arredo, e la trevigiana Lainox  leader nella produzione di forni combinati.
Tra le novità anche Alimentability, il festival dell’informazione agroalimentare etica e responsabile firmato ASA, e l’Area Pizza, realizzata in collaborazione con la Scuola Italiana Pizzaioli, che dal 1988 sviluppa corsi professionali con masterclass pratiche  e teoriche.
Il palinsesto, ricco di degustazioni, competizioni, talk e incontri B2B, farà del Padiglione 3 del Lingotto Fiere un hub di networking e innovazione per il settore Horeca.
“Gli espositori sono il vero motore di Horeca Expoforum, la loro fiducia e il loro desiderio di esserci sono la forza che ci spinge a crescere – commenta Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia- Accanto a loro il contributo delle associazioni arricchisce il confronto e rafforza il ruolo del Salone quale piattaforma di innovazione e punto di riferimento per l’intero settore”.

Ingresso gratuito previo accredito sul sito a partire da metà gennaio 2026

Mara Martellotta

Orizzonte legno: un settore ancora in crescita

ATTESA UNA BUONA RESILIENZA ANCHE A MEDIO-LUNGO TERMINE

Secondo le imprese associate all’Unione Industriali Torino andamento del fatturato in ripresa
ma pesa la contrazione dei margini legata all’impennata dei prezzi delle materie prime.
Benedetto: “Serve un forte impegno a livello locale, nazionale ed europeo. E noi siamo pronti”

Torino, 26 novembre 2025

Il 2025 dopo un 2024 di contrazione imputabile alla fine dei bonus edilizia evidenzia il ricominciare della crescita benché lenta e altalenante. Per il 2026 in un contesto di forte incertezza geopolitica, prevista una buona resilienza anche grazie all’ultima parte degli investimenti nel comparto edile legati al Pnrr. Guardando al di là dell’immediato futuro, lo scenario si fa più interessate e dinamico: è il settore del legno a beneficiare dell’onda lunga della ricerca della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale, è pronto ed attrezzato anche finanziariamente per accelerare nell’innovazione. L’ostacolo più rilevante è la disponibilità di risorse umane con le giuste competenze e con la giusta attitudine.

Queste evidenze sono state al centro del dibattito nella quinta edizione di ‘Orizzonte Legno’, l’evento annuale organizzano dal gruppo merceologico dell’associazione degli industriali torinesi, organizzato con il contributo di Banco AzzoaglioConlegno, PlackRilegno e Scm.

Le sfide in questo settore non mancano. Dalla ciclicità dell’edilizia all’oscillazione dei costi energetici, dalle pressioni regolatorie sulla tracciabilità all’instabilità dei flussi commerciali internazionali: tutto ci chiede velocità e capacità di adattamento. Ma, come spesso accade nell’industria, le difficoltà sono anche il luogo delle opportunità: materiali ibridi e bio based, edilizia in legno strutturale, riuso e riciclo avanzato, nuove filiere energetiche dai residui legnosi, servizi digitali per la manutenzione e per la product stewardship, ovvero la gestione responsabile e proattiva dell’impatto del “prodotto legno” sulla salute, sulla sicurezza e sull’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita, dalla progettazione allo smaltimento” ha sottolineato nel suo saluto introduttivo Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino.

Noi protagonisti del settore vogliamo dare un impulso positivo al ruolo del legno nell’economia del futuro. Per questo occorrono organizzazioni competenti e determinate, con forte impegno a livello locale, nazionale ed europeo e noi siamo pronti” ha rimarcato nel suo intervento introduttivo Davide Benedetto, presidente di Associazione Legno, ringraziando la Federazione delle Industrie del Legno (Filiera Legno) ed i consorzi nazionali Rilegno e Conlegno. “Adeguate politiche a salvaguardia dei boschi e della riforestazione, maggiore attenzione per l’ambiente, utilizzo responsabile delle risorse, coinvolgimento e peso ai tavoli europei e mondiali e la possibilità di utilizzare specie legnose alternative più resistenti, permetteranno al ‘legno’ non solo di avere un ruolo da protagonista, ma di poter incidere sugli scenari economici del futuro” ha aggiunto Benedetto.

L’edizione 2025 di Orizzonte Legno intitolata ‘Il Legno protagonista dell’economia del futuro’ ha visto la partecipazione anche di Carlo Cottarelli, Economista, editorialista e politico italiano, Andreas Steiner, Mayr Melnhof Holz Holding G, Silvia Melegari, Segretario generale Cei-Bois, Pietro Gheller, Direttore Divisione Legno di Scm Group, Erica Azzoaglio, Presidente Banco di Credito P. Azzoaglio, Marco Pari, CEO e CoFounder di Neurality.

Il settore Legno e Sughero a livello torinese è presente per l’edilizia (legname, serramenti, pavimenti, accessori), per il comparto industriale (prodotti e servizi per imballaggio, logistica, allestimenti) e in misura minore per il consumatore finale (fai-da-te). Il mercato è principalmente locale (Piemonte e Nord Italia), ma non mancano imprese che hanno clienti esteri (soprattutto europei).

Tornando ai dati raccolti intervistando gli imprenditori torinesi, anche se le valutazioni non sono univoche, nella maggior parte di casi a un inizio 2025 piuttosto incerto ha fatto seguito un rafforzamento nella primavera che è poi proseguito nei mesi estivi e non dovrebbe interrompersi negli ultimi mesi dell’anno. È interessante notare che la sostanziale stabilità del fatturato derivi da un andamento divergente di volumi di produzione e marginalità. A fronte di una crescita soddisfacente dei volumi, il calo dei margini è stato generalizzato e spesso sensibile: gli sforzi per ampliare la clientela non sono stati premiati da un incremento del fatturato di pari entità. La compressione dei margini è spiegata dal sensibile aumento dei prezzi delle materie prime: anzi tutto del segato importato da Austria e Germania, di gran lunga i nostri principali fornitori.

Altro tema centrale è la dimensione aziendale, pur con accenti diversi le imprese intervistate concordano infatti nell’osservare una spinta alla concentrazione, razionalizzazione e crescita. In alcuni segmenti negli ultimi anni vi sono state acquisizioni di piccole imprese da parte di aziende più grandi, in genere con l’obiettivo di completare la gamma di offerta. E qui entra in gioco anche l’Intelligenza artificiale, alcune imprese stanno già concretamente utilizzando applicazioni di IA per la selezione dei tronchi, il controllo di qualità, la gestione del magazzino, la logistica. È opinione comune che siamo appena all’inizio: le applicazioni di IA anche in questo settore stanno ampliandosi rapidamente e tra 3-4 anni ciò che oggi appare come utopistico potrebbe essere lo standard.

Il Green Game accende i riflettori sulle scuole

Green Game, il format didattico ideato dai Consorzi Nazionali BIOREPARK, CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVA e RICREA, è  pronto a ripartire con la sua tredicesima edizione, trasformando la raccolta differenziata e la sostenibilità ambientale in una sfida a squadre.
Il format è  completamente gratuito per le scuole e riservato agli studenti degli istituti di secondo grado italiani.
La versione ‘in presenza’ del Green Game coinvolgerà oltre cinquanta scuole in Sardegna, confermando il modello che rende l’apprendimento non soltanto istruttivo, ma anche divertente.
Per Torino scendono in campo il liceo statale Domenico Berti, il liceo artistico Aldo Passoni, l’IIS Giolitti, l’IIS Romolo Zerboni , il liceo Einstein, il liceo Giordano Bruno e l’IIS ‘F. Albert’ di Lanzo Torinese. Si tratta di realtà scolastiche da sempre sensibili ai temi del riciclo e dell’educazione ambientale. Studenti e studentesse prenderanno parte alla sfida nazionale del Green Game, confrontandosi con coetanei di tutta Italia.

“L’educazione ambientale è l’investimento più importante per il nostro futuro – hanno congiuntamente dichiarato i Consorzi – il Green Game, in questi anni di crescita costante della raccolta differenziata,  ha dimostrato di essere un veicolo eccezionale per promuovere la cultura del riciclo responsabile.  Il coinvolgimento di migliaia di studenti, insegnanti e famiglie, sta trasformando concretamente il modo in cui la società civile percepisce l’impegno verso l’Agenda 2030”.
Il format alterna lezioni interattive condotte da formatori quali Alvin Crescini e Stefano Leva di Peaktime, agenzia produttrice del format, a un quiz a squadre in cui velocità, attenzione alla lezione e al lavoro in team trasformano la conoscenza in sana competizione.
Le migliori classi di ogni scuola si contenderanno l’accesso alla Finalissima Nazionale di Roma, dove sono in palio buoni per materiale didattico  da 2 mila, 1500 e mille euro.
L’iscrizione e la partecipazione sono totalmente gratuite. Green Game è  un progetto patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica.
La classe che è  stata vincitrice  dell’edizione 2024-2025 è stata la seconda C dell’IIS Gentileschi di Carrara.

Mara   Martellotta

Vendite auto: l’Europa cresce, Stellantis scende

La  situazione è poco incoraggiante per Stellantis: negli ultimi dieci mesi il gruppo ha registrato in Europa una flessione delle vendite del 4,7%, in contrasto con l’andamento generale del mercato che, nello stesso periodo, è cresciuto dell’1,9%. Nel solo mese di ottobre il gruppo italo-francese ha immatricolato quasi 160 mila vetture (157.350 unità), un incremento del 4,6% rispetto all’anno precedente, mantenendo la propria quota al 14,4%. Tuttavia, questa crescita si è rivelata meno dinamica rispetto al mercato europeo, che nello stesso mese ha segnato un aumento del 4,9%. Il risultato positivo di ottobre non è riuscito a compensare le difficoltà dei mesi precedenti: tra gennaio e ottobre, infatti, Stellantis ha venduto 1,6 milioni di auto, pari a un calo del 4,7% sullo stesso periodo del 2024, con una riduzione della quota di mercato dal 15,7% al 14,7%. Nel contesto generale, ottobre si è chiuso in Europa (considerando Unione Europea, Regno Unito e Paesi EFTA) con 1.091.904 immatricolazioni, il 4,9% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso; nei primi dieci mesi del 2025 le vendite complessive hanno raggiunto 11.020.514 unità, con una crescita complessiva dell’1,9%, secondo i dati Acea.

Riparte Mirafiori? La 500 Hybrid dà slancio, ma il futuro è da costruire

La Fiat 500 ibrida rappresenta una speranza — seppur non si sa quanto fondata — per il rilancio di Mirafiori. Stellantis ha presentato il nuovo modello, la cui produzione è iniziata a novembre: a regime, lo stabilimento torinese potrà aumentare la capacità produttiva annuale di circa 100.000 unità, con le prime consegne previste per gennaio 2026.

Per il debutto ufficiale sono arrivati a Torino l’amministratore delegato Antonio Filosa, il presidente John Elkann e Olivier François, responsabile del marchio Fiat. Presenti anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e i rappresentanti sindacali nazionali e locali.

Con l’avvio della 500 ibrida riprenderanno inoltre le assunzioni: 400 giovani entreranno a febbraio con un percorso di formazione dedicato, in vista dell’attivazione del secondo turno di lavoro. Intanto, a Mirafiori è partita anche la riqualificazione della Palazzina, sede storica del gruppo costruita nel 1939 e centro nevralgico di una produzione che ha superato i 29 milioni di veicoli. L’intervento rientra nel programma grEEn-campus, volto a trasformare gli spazi lavorativi e a rafforzare le radici degli enti centrali di Stellantis.

La nuova gamma della 500 Hybrid sarà disponibile in tre varianti di carrozzeria — Hatchback, 3+1 (ordinabile dall’inizio del prossimo anno) e Cabrio — con allestimenti Pop, Icon e La Prima. A queste si aggiunge la serie di lancio “Torino”, un omaggio alla città che da sempre è la casa di Fiat, proposta esclusivamente nella versione Hatchback.

(foto TorinoClick)

Gestione dei fondi europei, Regione Piemonte promossa

Il Comitato di Sorveglianza del FESR Piemonte ha convalidato i risultati raggiunti dalla Regione Piemonte nella gestione dei fondi europei: al 30 novembre 2025 la spesa certificata del Programma 2021–2027 ha raggiunto quota 173 milioni di euro, superando ampiamente il target N+3 fissato a circa 102 milioni. Significa che la Regione Piemonte ha avviato, portato a termine progetti e investito risorse per 70 milioni in più rispetto agli obiettivi fissati da Bruxelles, confermando l’ottimo dinamismo della nostra regione nell’uso dei fondi Ue.
Il Piemonte si conferma infatti al vertice nazionale nell’utilizzo dei fondi europei FESR: prima Regione in Italia per livello di spesa certificata nel Programma 2021–2027, a cui si aggiunge la chiusura positiva della programmazione 2014–2020, con il superamento di tutti gli obiettivi finanziari e fisici previsti.
«Il Piemonte ha dimostrato di saper utilizzare in modo efficace e tempestivo le risorse europee  – dichiarano il presidente della Regione  Alberto Cirio e gli assessori al Bilancio e alle Attività produttive Andrea Tronzano e all’Innovazione Matteo Marnati – Il primato nazionale sul target di spesa certificata del FESR 2021–2027 testimonia la qualità della programmazione e della capacità amministrativa della Regione Piemonte che non solo ha centrato tutti gli obiettivi finanziari, ma si è fatta trovare pronta anche sulle strategie di intervento che sono state fin da subito orientate su assi strategici, dalla digitalizzazione, alla ricerca, dalla riqualificazione energetica agli investimenti per la produzione sostenibile. Questo importante arriva in piena continuità con la chiusura positiva del ciclo 2014–2020, con la spesa certificata che ha superato del 3% l’intera dotazione disponibile. E’ la prova concreta del buon governo delle risorse e dei fondi europei che si confermano così un’opportunità concreta per le imprese, i cittadini e il territorio».
Il superamento degli obiettivi del 2025 consente di guardare con fiducia ai prossimi due anni della programmazione per arrivare al pieno utilizzo degli oltre 1,5 miliardi di euro previsti dal PR FESR Piemonte 2021–2027 ed evitare i tagli automatici delle risorse che sarebbero arrivati a fronte di un loro mancato utilizzo.
Oltre ai progetti conclusi e certificati per 173 milioni, sono infatti già stati attivati 52 bandi per oltre 1 miliardo di euro sulle diverse misure previste dal piano: competitività e transizione digitale (699 milioni); transizione ecologica (425 milioni), coesione territoriale (140 milioni), tecnologie strategiche (100 milioni), mobilità urbana (8 milioni) e infrastrutture per le competenze (20 milioni).
Tra le misure che hanno riscosso maggior successo il voucher digitalizzazione, che ha una copertura di 44,5 milioni; il fondo di attrazione investimenti con 82 milioni, il bando per il verde urbano, con 8,5 milioni, le misure per la mobilità sostenebile e per le ciclovie, con 22 milioni di euro a cui si aggiungono i 30 per gli itinerari strategici delle residenre reali, dei paesaggi vitivinicoli e del distretto del Lago Maggiore; le strategie urbane d’area con oltre 125 progetti approvati e 208 comuni coinvolti
Per quanto riguarda invece la chiusura del ciclo 2014-2020, con lettera ufficiale del 20 ottobre 2025, la Commissione Europea ha comunicato la chiusura formale del programma che ha registrato una spesa certificata pari a 709,5 milioni di euro, equivalente al 103% della dotazione finanziaria effettiva di 683,2 milioni.
Questi i numeri principali del programma 2014-2020
​•​ 19.958 imprese sostenute, di cui:
​•​ 3.557 con contributi a fondo perduto (sovvenzioni)
​• ​16.401 con strumenti finanziari (prestiti e garanzie)
​•​ 6 strumenti finanziari attivati:
​•​ 149 milioni di euro in prestiti agevolati, che hanno mobilitato ulteriori 79 milioni da parte del sistema bancario
​•​ 74,8 milioni di euro in garanzie, che hanno permesso l’erogazione di oltre 2 miliardi di euro di credito alle imprese
​•​ Quasi il 100% dei beneficiari degli strumenti finanziari è rappresentato da PMI piemontesi
Durante l’emergenza sanitaria, la Regione ha attivato circa 160 milioni di euro per interventi straordinari, tra cui:
​• ​l’assunzione di 3.079 operatori sanitari (equivalenti full time);
​• ​la fornitura di oltre 60 milioni di dispositivi di protezione individuale (DPI) alle strutture sanitarie
Tutti i target più significativi sono stati conseguiti. Tra questi si segnalano:
​• ​842 imprese che collaborano con istituti di ricerca
​•​ 986 servizi resi disponibili su open data o big data
​•​ 125 nuove applicazioni digitali per imprese, operatori e cittadini
​•​ 15.827 imprese sostenute complessivamente
​•​ 16 edifici pubblici ristrutturati nei settori energia e sviluppo urbano

IOLAVORO arriva a Beinasco

Al Palazzetto dello Sport l’ultima tappa del 2025 del più grande evento del lavoro del Piemonte

Elena Chiorino, vicepresidente Regione Piemonte:  «Il nostro impegno è semplice e ambizioso: costruire lavoro vero, liberare energia e dare ai ragazzi la certezza che il futuro non va temuto, ma costruito insieme»

Un nuovo impulso, una nuova casa, la stessa missione: mettere in contatto chi cerca lavoro e chi lo offre, costruendo un ponte stabile tra formazione, imprese e futuro.
IOLAVORO arriva a Beinasco il 27 novembre novembre 2025, al Palazzetto dello Sport (Via Pio La Torre 3).

L’edizione di Beinasco – organizzata da Regione Piemonte e da Agenzia Piemonte Lavoro – si presenta con numeri significativi: saranno presenti 56 realtà, tra cui 29 imprese22 agenzie per il lavoro, 2 enti formativi e 3 di formazione, e verranno messi a disposizione dei candidati 358 annunci di lavoro per un totale di circa 1.000 posizioni  aperte, oltre a 400 studenti.

Accanto alle imprese saranno presenti tutti gli attori istituzionali che costituiscono l’ossatura del sistema lavoro piemontese: Regione Piemonte, ITS Academy, Agenzia Piemonte Lavoro, EURES, INPS, INAIL, LegaCoop Piemonte, Carabinieri e Vigili del Fuoco.  Una rete vasta, che dimostra la solidità e la capacità di coordinamento della Regione.

IOLAVORO Beinasco rafforza in modo particolare l’attenzione verso i giovani, moltiplicando gli spazi di orientamento e arricchendo il programma con talk motivazionali, spettacoli, laboratori e incontri dedicati alle scuole medie, superiori e primarie.

Tra le novità più importanti di questa edizione, un ruolo centrale lo avrà l’Area Demo “Scopri il tuo talento”, una vera e propria piazza delle competenze che consentirà agli studenti di provare e vivere in prima persona mestieri e professioni reali. Saranno proposte  esperienze dimostrative, realizzate grazie alla collaborazione degli enti formativi e degli ITS Academy.

È un’offerta che attraversa l’intero spettro delle professioni del futuro: artigianato, sicurezza, servizi, industria, digitale e creatività. Un modo concreto per aiutare i giovani a orientarsi, far emergere inclinazioni e mostrare alle imprese una platea di nuovi talenti motivati e consapevoli.

A sottolineare il valore di questa edizione è il vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino: «Rinnovare IOLAVORO significa dare un segnale chiaro: Beinasco e il Piemonte non si limitano ad accompagnare il cambiamento, lo guidano. Vogliamo parlare ai giovani con un linguaggio nuovo, offrire loro esperienze concrete, far scoprire talenti e vocazioni».

«Oggi più che mai  – ha proseguito il vicepresidente –  i ragazzi hanno bisogno di strumenti reali, non di slogan: per questo abbiamo costruito un programma ricchissimo, capace di unire orientamento, formazione ed esperienze immersive come le nostre aree Demo. Allo stesso tempo non dimentichiamo la nostra missione principale: tutelare l’occupazione e sostenere le imprese. Le circa 1.000 posizioni aperte dimostrano che il Piemonte cresce, investe e produce opportunità. È la conferma che le politiche attive funzionano quando c’è una regia forte, coesa e responsabile, in piena sinergia con il Governo».

«Il nostro impegno è semplice e ambizioso: costruire lavoro vero, liberare energia e dare ai ragazzi la certezza che il futuro non va temuto, ma costruito insieme, rendendoli consapevoli di quanto siano anche loro parte di quel Made in Italy che tutto il mondo ci invidia» ha concluso Chiorino.

Con IOLAVORO Beinasco la Regione conferma la sua doppia missione: avvicinare i giovani al mondo del lavoro con strumenti moderni e coinvolgenti, e allo stesso tempo supportare le imprese favorendo un incrocio domanda-offerta sempre più efficace.

L’evento è gratuito, aperto a tutti, e la partecipazione è libera senza necessità di iscrizione preventiva.

Tutte le informazioni e il programma completo sono disponibili su www.iolavoro.org.

Fondazione Crt presenta le nuove direttrici strategiche dei prossimi tre anni

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Dal piano di alfabetizzazione sull’intelligenza artificiale al centro di ricerca del Museo Egizio, fino al rafforzamento dell’ecosistema dell’innovazione, la Fondazione CRT ha presentato  alle OGR Torino le linee strategiche per il triennio 2026-2028: un percorso che mette a disposizione 620 milioni di euro per il territorio, di cui 350 destinati alle erogazioni e 270 agli investimenti per lo sviluppo territoriale.

L’evento, dal titolo “Dare Spazio al Valore”, ha riunito oltre 500 rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico, della ricerca e del Terzo Settore, per illustrare le direttrici strategiche del prossimo triennio.

Presentando il nuovo piano, la Presidente Anna Maria Poggi ha sottolineato come il ruolo delle fondazioni bancarie oggi non sia solo sostenere, ma agire come soggetti innovatori, tessitori e sussidiari, capaci di abilitare processi, rafforzare ecosistemi e accelerare percorsi che rendano il territorio inclusivo e competitivo: “Il nostro piano pluriennale accompagna lo sviluppo con un contributo sostenibile, strutturato e misurabile, trasformando risorse e idee in opportunità concrete. Il nostro compito è individuare le energie migliori, valorizzarle e metterle in relazione, contribuendo a creare contesti in cui persone, istituzioni e comunità possano crescere insieme. Il supporto degli attori presenti oggi e della banca conferitaria UniCredit, rafforza ulteriormente la capacità di connettere risorse, progetti e comunità”.

Il Segretario Generale Patrizia Polliotto ha ricordato che il patrimonio della Fondazione non è un fine, ma uno strumento al servizio del territorio: “Presentare qui, alle OGR, questo nuovo corso è la prova tangibile di come, negli anni, siamo riusciti a moltiplicare il valore del patrimonio non solo grazie a una gestione rigorosa e competente, ma soprattutto grazie a una squadra capace di trasformare idee in progetti concreti e generare sviluppo reale. Continueremo a farlo con responsabilità e visione, mettendo le nostre competenze al servizio delle comunità e delle istituzioni con cui collaboriamo ogni giorno”.

I tre dibattiti tematici dell’evento hanno approfondito le principali direttrici del piano.

Sul capitale umano e il talento, sono intervenuti Andrea Orcel (UniCredit) e Lorenzo Pregliasco (YouTrend). Il contesto mostra sfide significative: l’Italia è penultima in Europa per giovani laureati (31,6% vs 44,1% UE) e persistono forti divari sociali nell’istruzione. A riguardo Orcel ha dichiarato: “In UniCredit crediamo che il nostro sostegno alle comunità locali non sia solo una responsabilità ma anche un investimento cruciale per il futuro. Apprezziamo l’annuncio odierno della Fondazione CRT che riflette il suo impegno nel promuovere l’innovazione e l’istruzione come pilastri essenziali per affrontare le sfide della nostra società. Supportando i talenti locali e dotandoli di tutte le competenze necessarie per l’era digitale, miriamo ad abbattere le divisioni sociali nell’istruzione e a creare opportunità per tutti. Insieme, stiamo cercando di coltivare un ambiente inclusivo che consenta alle persone di prosperare e contribuire a un’economia più competitiva e sostenibile”.

Sul territorio e la qualità della vita, hanno partecipato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo e Viviana Pinto (Discentis). Il confronto ha messo in luce come politiche urbane, infrastrutture e offerta culturale siano fattori determinanti per l’attrattività: a cinque anni dal titolo, infatti, solo il 59% dei laureati formati in Piemonte resta a lavorare nella regione (il 47% nella sola provincia di Torino), che è al di sotto della media europea come PIL pro capite.

“Per la Regione Piemonte la collaborazione con la Fondazione CRT rappresenta davvero un valore aggiunto per il nostro territorio e per le nostre politiche di sviluppo perché ci consente di dare forza ad alcuni asset strategici investendo in cultura, sostenibilità e crescita – dichiara il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Oggi qui celebriamo una sinergia che si rinnova e che è ogni giorno a supporto del nostro Piemonte nell’affrontare le sfide del futuro in un mondo sempre più complesso e globale”.

“Torino, oggi – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – è un laboratorio dove si sperimenta il futuro: nella transizione digitale, nell’innovazione sostenibile, nell’alta formazione universitaria, nella cultura come leva di sviluppo, nella gestione intelligente dei flussi turistici. Abbiamo rafforzato la nostra credibilità internazionale e siamo sempre più attrattivi per gli investimenti esteri e come città da visitare ma anche dove studiare, lavorare, vivere. Siamo convinti che la direzione intrapresa, che vede le istituzioni lavorare insieme per obiettivi di crescita condivisi – un impegno in cui si inseriscono certamente anche gli importanti investimenti che la Fondazione CRT mette in campo – per rendere Torino e il nostro territorio sempre più attrattivi sia quella giusta e che questa capacità di guardare al futuro coniugando crescita e qualità della vita sarà un potente motore di sviluppo”.

Sull’innovazione e le idee, hanno discusso Marco Casale (CFO Fondazione CRT), Fabio Pammolli (AI4I), Alessandro Vespignani (ISI Foundation), Tatiana Rizzante (Reply) e David Avino (Argotec). Il confronto ha evidenziato come la trasformazione tecnologica stia ridisegnando l’economia territoriale: a Torino il 27,6% delle startup opera nel Deep Tech, un settore che in Europa rappresenta ormai il 44% degli investimenti tecnologici. Parallelamente, la filiera industriale vive un riposizionamento profondo: un’azienda su dieci (12%) valuta l’uscita dal comparto automotive per orientarsi verso aerospazio, nautica, elicotteristica e ferroviario. Un’evoluzione che richiede nuove competenze, ricerca avanzata e infrastrutture capaci di rafforzare l’ecosistema dell’innovazione.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate al Ministro della Difesa Guido Crosetto.

La strategia 2026–2028 della Fondazione CRT si sviluppa attorno a cinque ambiti chiave – pienamente coerenti con i valori della Fondazione Cura, Crescita e Meraviglia – individuati grazie a un ampio percorso di ascolto che ha coinvolto tutte le province del Piemonte e della Valle d’Aosta e a un’indagine esplorativa capillare sul territorio.

“Benessere e prossimità”: interventi rivolti alle persone che vivono fragilità nelle relazioni, nell’accesso ai servizi essenziali e nelle opportunità di inclusione – con particolare attenzione ad anziani soli, minori e giovani, persone immigrate, persone con disabilità e nuclei in difficoltà – per accrescere autonomia e benessere attraverso servizi dedicati; “educazione e autonomia”: azioni dedicate a favorire autonomia e benessere attraverso un’istruzione inclusiva, capace di ridurre disuguaglianze educative e di connettere meglio scuola e futuro professionale; “lavoro accessibile”: iniziative volte a rendere più accessibile il mercato del lavoro per chi affronta ostacoli maggiori, accompagnando giovani, donne e persone vulnerabili verso opportunità concrete, colmando i divari di competenze e rafforzando il raccordo tra scuola, servizi e imprese; “comunità partecipi”: progetti che rafforzano la partecipazione civica, sociale e culturale, rigenerando legami e coinvolgendo le persone nella vita collettiva, contrastando il crescente distacco dalla sfera pubblica e l’aumento delle condizioni di solitudine che colpiscono soprattutto giovani e anziani; “conoscenza che innova”: investimenti in ricerca di base e applicata, trasferimento tecnologico e sviluppo di competenze nei settori emergenti, sostenendo collaborazioni tra università e industria, start-up innovative ad alto contenuto tecnologico e partenariati pubblico-privati nei settori strategici del territorio per rafforzare la capacità del territorio di innovare e crescere.

Tra i progetti emblematici del nuovo triennio, la Fondazione lancerà un ampio programma di alfabetizzazione all’intelligenza artificiale destinato a scuole, Pubblica Amministrazione ed enti del Terzo Settore, per aumentare consapevolezza e competenze tecnologiche; sarà inoltre istituito un centro di ricerca e documentazione al Museo Egizio dedicato allo studio della cultura materiale scritta dell’Antico Egitto, che coniugherà le esigenze della ricerca filologica e linguistica facendo ricorso anche alle più avanzate tecnologie, posizionando ulteriormente la storica egittologica di Torino a livelli di leadership internazionale. Infine sarà rafforzato l’ecosistema dell’innovazione attraverso il sostegno alle infrastrutture e allo sviluppo delle competenze, in collaborazione con i principali attori industriali e dell’innovazione del territorio (OGR Torino, Atenei, Digital Revolution House, Istituto AI4I, ISI Foundation).

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