ECONOMIA- Pagina 43

Traffico, cantieri, logistica al collasso: il Risiko delle autostrade piemontesi

La denuncia arriva dalla Federazione Autotrasportatori Italiani FAI di Torino: traffico in tilt sulle tangenziali, autostrade assediate dai cantieri, giornate perse in coda sono il refrain per gli autotrasportatori  piemontesi che non accenna a cambiare.

Fai parla di “drammatica situazione delle autostrade piemontesi a causa di cantieri interminabili che caratterizzeranno i prossimi mesi fino al 2025, e riguardano il nodo di Torino, i collegamenti con la Francia e tra il Piemonte e la Liguria”.

L’estate ormai alle porte, considerazioni meteo a parte, si presenta per gli autotrasportatori, e non solo, secondo la federazione dei trasportatori “come un lungo periodo di passione per il Piemonte e per Torino” in particolare, per quanto riguarda strade, autostrade, arterie di scorrimento e valichi alpini, tra lavori, interruzioni, frane ed altro ancora.

FAI Torino chiede perciò di “istituire al più presto un Tavolo di Lavoro con la Prefettura e con i Concessionari Autostradali con l’obiettivo di condividere una pianificazione dei cantieri organizzata in modo da ridurre il più possibile l’impatto sul traffico.

«Il Risiko delle previsioni di cantieri inamovibili e interruzioni programmate, comunicate da ATIVA e SITAF per l’estate e fino a fine anno, contribuiranno ulteriormente alle già disagiate condizioni in cui si versano  i trasporti commerciali che servono il Piemonte e la Liguria – afferma Gian Luca Timossi, Segretario provinciale della FAI di Torino – un ulteriore colpo alla produttività delle imprese di autotrasporto, i cui autisti passano più tempo in coda di quello in viaggio, e all’economia di due regioni a forte vocazione logistica».

Il Piemonte vive una a fase di isolamento infrastrutturale ormai drammatica, i cui punti critici sono rappresentati dai valichi alpini, dall’anello tangenziale di Torino e dal collegamento con Liguria e Lombardia. – sottolinea Enzo Pompilio D’Alicandro, Presidente FAI Torino -.  Al Traforo del Monte Bianco sono in programma frequenti chiusure dovute ai lavori di manutenzione, al Traforo del Frejus è stata realizzata la seconda canna, ma non è ancora in esercizio; il tratto autostradale tra Torino e Bardonecchia è oggetto di una continua attività di manutenzione straordinaria, con enormi disagi per la circolazione. I valichi a sud ed ovest verso la Francia continuano ad essere interdetti (Colle del Tenda) o con forti limitazioni (Maddalena – Monginevro – Moncenisio). Per non parlare della Tangenziale di Torino, anello incompleto e mancante della tratta ad Est, e dell’altrettanto critica situazione delle autostrade di collegamento con la Liguria.  Una situazione che non è più tollerabile e che rischia di vanificare buona parte delle opportunità di sviluppo economico e sociale del Piemonte nei prossimi anni».

Gli studenti del Politecnico progettano “Wellness & Innovation Program”

Costruire e abitare in modo sostenibile con la collaborazione del Gruppo Building

 

Misurare per ridurre gli sprechi in ambito costruttivo e abitativo: presentata l’innovativa tesi di laurea di un gruppo di studenti del corso di Laurea magistrale in Design Sistemico.

 

Un gruppo di studenti della Laurea Magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino, composto da Fabrizio Mariani, Davide Montaquila, Davide Nonis, Juri Sanni e Davide Sito, ha sviluppato un nuovo modello che mira a raggiungere la sostenibilità del “Sistema Casa” nel processo di costruzione e di abitazione degli edifici. Il progetto di tesi, che vede come relatrice e correlatori la Prof.ssa Silvia Barbero, Alessandro Campanella e Martina Spinelli, si fonda sull’approccio e sulla metodologia del Design Sistemico sviluppati dal Centro di Ricerca Sys – Systemic Design Lab.

Per lo sviluppo dello studio, intitolato WIP: Wellness & Innovation Program, i laureandi hanno adottato un approccio di co-design con il Gruppo Building, che ha fornito il supporto tecnico e l’accesso a tutta la documentazione relativa ai progetti realizzati a partire dal 2015. La collaborazione nasce nell’ambito di un progetto tra Politecnico di Torino ed Exclusive Brands Torino, la rete delle eccellenze piemontesi pensata per integrare il tessuto accademico con le realtà imprenditoriali virtuose del territorio.

Nella costruzione degli edifici, in ambiente di cantiere, in Italia vengono smaltite ogni anno circa 5,4 milioni di tonnellate di rifiuti misti. Una quantità di scorie difficili da recuperare e che richiede una maggiore attenzione da parte delle aziende. Altrettanto considerevole è il volume di risorse che vengono sprecate in contesto abitativo, a causa di inadeguati livelli di efficientamento energetico delle residenze e a causa di cattive abitudini degli inquilini. Lo studio, fortemente innovativo, analizza e propone soluzioni di intervento che impattano su entrambi gli aspetti: il processo e l’abitare.

Il Gruppo Building ha permesso al gruppo di designers sistemici di applicare il modello elaborato su casi reali, misurandone l’efficacia e l’applicabilità in diversi contesti abitativi. Gli studenti hanno avuto modo di fare dei sopralluoghi nel cantiere di Gate Central a Milano e UpTown Torino, confrontandosi ripetutamente con figure quali il responsabile dell’ufficio tecnico e il capo cantiere.

UN SISTEMA PER LA GESTIONE EFFICIENTE DEI RIFIUTI IN EDILIZIA

Il modello WIP applicato al Gruppo Building parte dall’aggregazione di normative, linee guida, strategie e casi studio in materia di gestione del rifiuto per un efficiente riutilizzo in una prospettiva di economia circolare, a partire dagli anni 2000, quando si è iniziato a teorizzare il tema dei CDW (construction and demolition waste)Questi documenti, interconnessi tra loro, hanno generato uno strumento di tassonomia navigabile che rende intuitiva e immediata la consultazione per i progettisti. La ricerca ha successivamente integrato circa 1500 documenti contenuti negli archivi del Gruppo Building, acquisendo tutte le note di trasporto (FIR) dei materiali in uscita dai cantieri. Sono state compilate manualmente 20 mila celle di excel, in modo da alimentare un database che ha restituito oltre 3 milioni di risultati.

Incrociando questi dati con i modelli e le normative studiate è stato quindi possibile mettere a punto uno strumento di monitoraggio completo dei cantieri, attraverso un applicativo interattivo che tiene conto della quantità e della tipologia dei materiali, fornendo in tempo reale infografiche e statistiche utili per intervenire tempestivamente e ottimizzare la gestione dei rifiuti. Per fare questo, gli studenti hanno progettato un prototipo di app che consente di acquisire e processare da smartphone le bolle di trasporto.

 

ABITARE LE CASE IN MODO CONSAPEVOLE

La seconda parte del progetto ha inteso analizzare l’impatto dei residenti sul “Sistema Casa”, in modo da valutare il volume di consumi e suggerire comportamenti virtuosi che favoriscano la riduzione degli sprechi, coerentemente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal dell’Unione Europea. Torino rientra tra le 9 città italiane che fanno parte del progetto Net Zero Cities, un progetto pilota della UE che impone interventi e percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Questa sfida non può prescindere da una maggiore consapevolezza degli sprechi. In questo senso, il modello WIP non intende fornire un modello comportamentale univoco ma gli strumenti utili per agire consapevolmente e compiere azioni responsabili.

L’Italia, pur essendo tra i paesi europei maggiormente interessati dalla siccità, registra un consumo di acqua giornaliero pro-capite di 236 litri, quasi il doppio della media continentale di 123 litri. Il settore residenziale produce il 36% della CO2 emessa nell’ambiente, dato fortemente influenzato da un utilizzo poco attento delle risorse. Inoltre, gli edifici soffrono un grave ritardo in termini tecnologici: in Piemonte quasi la metà delle case sono in classe energetica G (24,1%) e F (23,8%); solo il 9,4% è in classe energetica A. Quest’ultima, pur essendo decisamente più efficiente delle prime due, può registrare un consumo effettivo che può arrivare fino a 3 volte il previsto a causa di un utilizzo poco consapevole delle tecnologie presenti in esse.

Analogamente a quanto previsto per la raccolta dei dati di cantiere, il gruppo di laureandi ha ideato una piattaforma capace di misurare i consumi delle utenze domestiche dei residenti, sfruttando le potenzialità della domotica. La ricerca sul campo è stata condotta analizzando le abitudini degli abitanti del condominio The Number 6, a Torino. Questa analitica consente di identificare sprechi e anomalie nei consumi e suggerisce all’utente comportamenti virtuosi e promemoria. Una maggiore consapevolezza potrà indurre l’utente a scoraggiare le vecchie abitudini in favore di un’azione più efficace e sostenibile, attraverso una strategia informativa che prevede la definizione di obiettivi chiari e legati alle performance.

 

“Gli anziani, una risorsa”, convegno Ucid

Giovedì 9 maggio, presso il Salotto delle Idee di Torino, si terrà un convegno dell’Ucid sul tema “Gli anziani, una risorsa per l’Italia quale sanità e quale welfare per gli anziani”. Gli anziani non devono essere un peso, ma vanno valorizzati. Secondo l’ONU la quota della popolazione mondiale, pari o superiore a 65 anni, aumenterà dal 10% di oggi al 16% nel 2050. In Italia la vita media attesa è risalita a 82,5 anni, con recupero laziale rispetto al 2020, che era di 82,1. Il dato provvisorio del 2022 stima una vita media di 82,6 anni. Su questi dati, in relazione alla necessità di garantire il massimo dell’assistenza sociale e una qualità della vita che passi attraverso un ruolo attivo e stimolante nella società delle fasce meno giovani del Paese, si discuterà giovedì 9 maggio, alle ore 17, presso il Salotto delle Idee di corso Palestro 14 a Torino, con il convegno sul tema “Gli anziani, una risorsa per l’Italia, quale sanità e quale welfare per gli anziani”.

Si tratta di un evento organizzato dal comitato tecnico scientifico dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) del gruppo Piemonte e Valle d’Aosta, dalla commissione nazionale sanità e dalla sezione di Torino.

Eccezionale il parterre dell’evento: il saluto iniziale sarà da parte del Presidento Gruppo Ucid Paolo Porrino, a cui faranno seguito gli interventi del Presidente della Sezione Ucid Torino Silvia Tabasso, del Presidente della Commissione Ucid Sanità Luigi Gentile, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’Assessore al Welfare del Comune di Torino Jacopo Rosatelli.

“Il Parlamento ha approvato la legge di riforma in materia di politica a favore delle persone anziane – spiega Riccardo Pedrizzi, Presidente del CTS Ucid –

con ben 26 anni di ritardo dalla prima proposta, presentata nel 1997. Nel frattempo la Germania la varò nel 1995, la Francia nel 2022, la Spagna nel 2006. L’obiettivo di queste leggi è quello di adeguare le politiche del Welfare al mutamento della società, e comprende indicazioni condivise da tempo nel dibattito politico e tecnico, raccogliendo un diffuso sostegno da parte degli addetti ai lavori. Noi tutti, come classe dirigente, dobbiamo porci l’obiettivo di favorire l’inserimento delle normative nella società, la semplificazione dell’iter che oggi le famiglie devono compiere per ricevere gli interventi necessari: l’attivazione del servizio d’assistenza domiciliare, l’innalzamento degli standard di qualità nelle strutture residenziali e non ultima la previsione di incentivi economici per chi assume badanti in maniera regolare. La riforma rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore del Welfare”.

“È importante che un dibattito su un tema così delicato si svolga proprio qui a Torino, spiega Paolo Porrino, Presidente di Ucid Piemonte – dove l’Ucid da anni svolge un ruolo importante anche nel campo delle politiche di assistenza delle fasce più fragili e della tutela delle famiglie e dell’uomo, in tutto il suo valore spirituale e cattolico”.

“Una società civile – afferma Luigi Gentile, Presidente della Commissione Nazionale Ucid Sanità- si misura proprio nella capacità di fornire le migliori risposte ad anziani e famiglie, e dare sollievo alle loro pressanti necessità su tutti i fronti, dall’assistenza medica a quella per la casa, per le strutture residenziali e la cura psicologica”.

 

Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) Gruppo interregionale Piemonte e Valle d’Aosta – corso Palestro 14, Torino

 

Mara Martellotta

 

Il primo anno di attività del PoliTO Japan Hub

Si è celebrato ieri al Castello del Valentino, con un evento dal titolo evocativo Italy & Japan: same latitude, close parallels”, il primo anno di attività del PoliTO Japan Hub, avviate a maggio 2023 dopo mesi di intensa preparazione. L’Hub è poi stato inaugurato ufficialmente a luglio 2023 a Kyoto, primo ufficio indipendente di un’università italiana in Giappone, con l’obiettivo di creare nuove sinergie e reti per le sue attività di ricerca e collaborazione con aziende e organizzazioni, con il coinvolgimento di attori dell’area di Kyoto e di tutto il Paese asiatico.

“L’apertura di una nostra sede fisica a Kyoto ha rappresentato un passo importante nella strategia di internazionalizzazione che vogliamo portare avanti in questo mandato, ricorda il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati, che ha dato avvio ai lavori: “Il Politecnico di Torino continua a guardare ad Oriente, e in particolare al Giappone, dove troviamo molti punti comuni di collaborazione. Da un lato sul fronte della ricerca scientifica e tecnologica e dall’altro quello dell’architettura e il design, le cui eccellenze italiane hanno sempre goduto di ottima reputazione in Giappone. Questo hub rappresenta per noi un punto di inizio per sviluppare iniziative di collaborazione con il mondo accademico, industriale e istituzionale giapponesi in tutte e tre le nostre missioni principali”.

Il Japan Hub è nato come antenna del Politecnico di Torino in Giappone, Paese strategico per una collaborazione internazionale nell’area asiatica, macro-regione nella quale l’Ateneo ha consolidate relazioni, ma ha ampi margini per crearne di nuove con Paesi ad altissimo sviluppo tecnologico. Il Politecnico vanta infatti un solido legame nella ricerca e nella formazione con il Paese del Sol Levante, con oltre 25 accordi con università giapponesi: i progetti e le iniziative congiunte hanno generato numerosi risultati scientifici congiunti a cura di oltre 80 tra docenti, ricercatori e tecnico-amministrativi.

L’attività del Japan Hub si è quindi da subito potuta inserire in questa fitta rete di collaborazioni, andando a sviluppare nuove iniziative, accordi di cooperazione e progetti. Tra i principali, l’accordo con la Kansai Medical University (KMU), con la quale è stato siglato oggi un accordo per l’istituzione di un dottorato congiunto sui temi della bioingegneria, che coinvolgerà giovani ricercatori italiani e giapponesi, mettendo a sistema le competenze ingegneristiche dell’ateneo torinese e quelle mediche della KMU.

Anche la collaborazione con le aziende ha potuto crescere grazie alla presenza fisica di un Hub in Giappone. Un esempio tra tutti è la collaborazione con YKK (Yoshida Kogyo KabushikiKaisha) di Kurobe, leader mondiale nella produzione di chiusure lampo, con 80 stabilimenti in tutto il mondo, che insieme al Politecnico lavorerà per rendere più sostenibili le sue sedi di produzione, partendo proprio da quella giapponese.

Un Board di 20 docenti garantisce che tutti gli ambiti di ricerca dei Dipartimenti dell’Ateneo siano rappresentati, in modo da favorire l’intersezione disciplinare e forme innovative di cooperazione scientifica.

Il Japan Hub, nella prospettiva di incrociare ricerca e collaborazione industriale, guarda anche con attenzione alla prossima edizione di Expo Osaka 2025, come luogo privilegiato dove disseminazione scientifica e innovazione possono incontrare un vasto pubblico: dal titolo evocativo “Designing Future Society for Our Lives” essa intercetta molte delle sfide raccolte dalle recenti edizioni di Biennale Tecnologia svoltesi presso il Politecnico di Torino.

Il PoliTo Japan Hub, però, oltre a lavorare su collaborazioni di frontiera nella tecnologia, sia nell’ambito della ricerca accademica, che in quello dell’innovazione industriale, intende essere anche un polo capace di consolidare i legami culturali tra Italia e Giappone, come testimonia la partecipazione all’evento della nota traduttrice della casa editrice Einaudi Antonietta Pastore, che ha lavorato alle versioni italiane di autori del calibro di Haruki Murakami; nel suo intervento, ha portato una riflessione sulle influenze reciproche tra Italia e Giappone dagli anni Settanta a oggi.

La missione di ponte scientifico e culturale tra i due paesi è testimoniata dall’organizzazione per il 2024 di due seminari accademici. Il prossimo 21 Giugno presso la   Kansai Medical University si terrà l’evento “Robotics for Humanity and Healthcare in Italy and Japan”, e a fine estate “Architectural and urban heritage from knowledge and preservation to management: cases and approaches in Italy and Japan” sarà ospitato dalla Kobe Design University.

Sempre nell’ottica di aprire il dialogo a un quadro a tutto tondo sui rapporti tra i due Paesi, l’intervento del professor Giuseppe Pezzotti, Direttore del PoliTo Japan Hub a Kyoto ha esaminato elementi di continuità e di complementarietà nei sistemi formativo e della ricerca in Italia e in Giappone, forte della sua trentennale esperienza come docente del Kyoto Institute of Technology.

“Il Politecnico si pone a tutto tondo la questione delle relazioni dell’Ateneo, e dell’Italia, con il Giappone”, commenta il coordinatore scientifico del PoliTO Japan Hub Michele Bonino“Il primo anno di attività è molto promettente per il consolidamento delle nostre relazioni accademiche, ma anche di quelle con aziende del territorio del Kansai. Inoltre, ci stiamo affermando come interlocutore istituzionale nei rapporti da un lato con le nostre rappresentanze diplomatiche in Giappone e, dall’altro, con le istituzioni locali”.

La rete delle istituzioni è in effetti coinvolta fin da subito nel progetto, come testimonia la partecipazione all’incontro del Console Generale del Giappone a Milano Kobayashi Toshiaki, della Vice Sindaca della Città di Torino NOME?, del Presidente del Centro Estero Internazionalizzazione Dario Peirone, del Responsabile Area Tecnologia, Ricerca e Innovazione di Unione Industriali Torino Guido Ceresole. Sono intervenuti anche il Vice Rettore per gli affari internazionali Alberto Sapora e il professor Gianmario Pellegrino, in vece della Vice Rettrice per l’Innovazione scientifico-tecnologica.

Torino torna capitale dell’auto con il Salone di settembre

Dal 13 al 15 settembre

Alla presenza del ministro ai trasporti Matteo Salvini nell’insolita location della stazione di Porta Susa si è tenuta la conferenza stampa di quello che sarà il ritorno del salone dell auto a Torino.
Si prospetta a settembre una tre giorni di full immersion per la città che sarà coinvolta in tutte le piazze principali, un Salone completamente gratuito aperto a tutti i cittadini.
Sfilata in città  per i 200 anni di storia dell’Auto, dalle auto storiche alle più innovative.
Regione Piemonte, Comune di Torino, città metropolitana, camera di commercio Ferrovie dello stato, con le associazioni di categoria,
sosterranno il salone e il turismo per la città. Sono previsti sconti per raggiungere in treno il capoluogo sabaudo e la possibilità di provare le auto che saranno in mostra nelle principali piazze cittadine.
GD

Stazioni Zappata e Dora, non ci sono più i fondi per i lavori mancanti

Le stazioni di Dora e Zappata devono essere completate per quanto riguarda l’ impiantistica e il collegamento agli accessi. Mancano ancora 65 milioni di euro che dovevano essere forniti dal Pnrr a fine 2026. Ma l’assessora alla Mobilità di Torino, Chiara Foglietta ha reso noto che invece manca una data certa per la loro realizzazione perché i lavori sono stati eliminati dal Piano. La stazione Dora sul Passante Ferroviario   avrebbe circa 1,4 milioni di passeggeri ogni anno, invece  Zappata circa 1,7 – 1,9 milioni.

Anas, in Piemonte 1,5 miliardi di euro per le nuove opere

Anas ha attivi in Piemonte investimenti per circa 2,28 miliardi di euro: di cui 1,573 miliardi di euro riguardanti le nuove opere (in corso di realizzazione, prossimo avvio e progettazione), e i restanti 710,57 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione programmata delle infrastrutture esistenti. Il dato è emerso nell’ambito del convegno “Strade e mobilità, il Piemonte si connette col futuro” organizzato a Fossano, in provincia di Cuneo, a cui hanno preso parte il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, oltre ai vertici di Anas, il Presidente Edoardo Valente e l’A.D. Aldo Isi, e al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Durante l’incontro si è parlato delle opere prioritarie per il Piemonte, tra cui la Tangenziale di Fossano, il Tunnel Tenda, la Variante di Demonte e la Tangenziale di Novara.
Il prossimo 31 maggio Anas riaprirà al traffico la Tangenziale di Fossano, attualmente interessata dai lavori di manutenzione straordinaria, per circa l’80 per cento del tracciato. La riapertura riguarderà 4 dei 5 viadotti interessati dagli interventi e consentirà di liberare il centro abitato dal passaggio dei mezzi pesanti, riportandoli sul tracciato. Il tratto che rimarrà chiuso, infatti, non riguarda il centro urbano e i lavori proseguiranno senza un incremento di traffico. Attualmente le opere strutturali dei 4 viadotti sono concluse e sono in fase di ultimazione le opere complementari. Il 7 maggio prossimo inoltre proseguiranno le attività di collaudo con l’esecuzione delle ulteriori prove di carico che si aggiungono a quelle già svolte nelle scorse settimane.
Per quanto riguarda il valico del Colle di Tenda, il progetto prevede la costruzione di una nuova canna monodirezionale nel senso Italia-Francia lunga circa 3 km e 200 metri dotata di una carreggiata larga 6,50 metri con una corsia di marcia larga 3,50 metri, una corsia di emergenza di 2,70 e banchina. L’avanzamento del rivestimento definitivo è completato al 90%.
La Variante di Demonte è invece un’opera che si sviluppa dal km 16,2 al km 18,7 in variante rispetto all’attuale statale 21, a sud dell’abitato di Demonte, in provincia di Cuneo. Il progetto prevede una variante con una lunghezza complessiva di 2,72 km con innesto sull’attuale strada statale attraverso due rotatorie, il viadotto sul rio Cant di 135 m, il viadotto Perdioni di circa 324m ed una galleria naturale di 647 m. L’intervento ha un importo complessivo di 92,13 milioni di euro finanziato dal recente Contratto di Programma Anas 2021-2025. Per questa opera è stato nominato commissario straordinario l’ingegnere Luca Bernardini, responsabile della Direzione Tecnica di Anas.
Anas è inoltre impegnata nel prolungamento della Tangenziale di Novara tra la strada statale 32 “Ticinese” e la statale 299 “Di Alagna”: l’estensione del nuovo tracciato è di circa 5,1 km e ricade nei territori comunali di Cameri, Novara e San Pietro Mosezzo, in provincia di Novara. Il progetto di intervento prevede la costruzione di una piattaforma stradale larga 22 metri, con due corsie da 3,75 metri per senso di marcia, una banchina sul lato destro di 1,75 metri e sul lato sinistro di 50 centimetri con uno spartitraffico centrale di 2,50 metri. Le opere principali in progetto sono costituite da cinque viadotti in acciaio di tipo corten e dai tre nuovi svincoli di collegamento con le statali 32, 229 e 299.
Nel corso del convegno si è affrontato anche il tema della manutenzione programmata a cui il nuovo contratto di programma pluriennale dedica oltre la metà del totale degli stanziamenti.
In Piemonte si evidenzia un trend di crescita: dai 52,55 milioni di euro nel 2021 a circa 75 milioni nel 2023, con un incremento di quasi il 50%. I lavori di manutenzione programmata riguardano prevalentemente il risanamento del piano viabile, la manutenzione di ponti e viadotti, la sostituzione di barriere di sicurezza e la modernizzazione degli impianti tecnologici.

Barilla, i 30 anni dello stabilimento piemontese

30 anni con i marchi del Gruppo Barilla per uno dei poli d’eccellenza del settore bakery e casa di alcuni dei prodotti da forno più amati dagli italiani, dagli Abbracci Mulino Bianco ai Ringo Pavesi. Diventato parte del Gruppo Barilla nel 1994, lo storico stabilimento produttivo di Novara nasce nel 1953 con i prodotti Pavesi ed è arrivato oggi a sfornare oltre 55mila tonnellate di prodotti di qualità che arrivano ogni anno sulle tavole degli italiani.

Qui convive anche la tradizione italiana di Mulino Bianco, con i suoi Abbracci, Nascondini, Cuor di Mela, Baiocchi, e la golosità del mondo Pavesi: Gocciole, Pavesini, Togo e Ringo. Prodotti “pop” da sempre amati dai giovani, usciti da un centro che si conferma d’avanguardia, contribuendo allo sviluppo e al benessere del territorio di Novara.

Lo stabilimento è cresciuto negli anni per personale e oggi dà lavoro a oltre 334 persone Barilla di 12 nazionalità diverse, avendo assunto negli ultimi 5 anni 65 persone a tempo indeterminato. Un centro produttivo d’eccellenza, guidato dalla Direttrice Federica Massari che lavora nel Gruppo da 15 anni e che oggi dirige lo stabilimento di Novara dove 2 manager su 3 sono donne. Un dato che testimonia l’impegno di Barilla nella valorizzazione del talento femminile e nella promozione della leadership sul posto di lavoro: esempio di come in Barilla le capacità e le competenze siano alla base della crescita delle persone.

“Siamo impegnati quotidianamente a investire in innovazione, integrando al nostro lavoro il progresso scientifico senza mai allontanarci dalla tradizione che caratterizza i nostri prodotti da forno. Attraverso i biscotti raccontiamo una storia di esperienza, passione e gusto. A Novara, così come in tutto il Gruppo Barilla, al centro ci sono le persone con le loro competenze e diversità, che rappresentano un valore unico” – racconta Federica MassariDirettrice Stabilimento Barilla di Novara – “Lo stabilimento è un polo d’eccellenza del mondo del bakery ed è fonte di orgoglio poter contribuire alla crescita e all’economia di un territorio che non smette mai di credere nel valore dell’industria e che, per noi di Barilla, è casa”.

 

Intelligenza artificiale applicata ad automotive e aerospazio, la sede a Torino

E’ stata presentata oggi a Torino  Ai4Industry, la fondazione nazionale dell’intelligenza artificiale e luogo di ricerca applicata soprattutto all’automotive e all’aerospazio che avrà sede nel capoluogo piemontese

Al Museo del Risorgimento sono intervenuti  i ministri dell’Economia Giorgetti, delle Imprese e Made in Italy Urso e dell’Università Bernini, con il presidente della Regione Cirio e il sindaco della città Lo Russo

Nella cosiddetta “farfalla”, lo stabile accanto al grattacielo della Regione creato per ospitare convegni ed eventi sarà ospitata la sede provvisoria.

“Ai4Industry nasce nell’ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale e nelle divisione internazionale del lavoro innovativo – commenta Fabio Pammoli, docente di Economia al Politecnico di Milano, che presiederà la fondazione – Rappresenterà l’Italia e dovrà dialogare con i giganti. I direttori e i ricercatori che lavoreranno qui devono sapere che troveranno tutte le condizioni per sviluppare proprie attività. Sarà presentato un piano industriale”

Entro 3 anni le entrate da risorse esterne della fondazione devono essere pari al fondo di dotazione dello Stato, che ammonta a 20 milioni; entro 5 anni i proventi da collaborazione industriale dovranno superare la dotazione del fondo statale.

La fondazione sarà subito operativa, con uno staff tra le 200 e 300 persone.

Il Piemonte punta sull’agricoltura biologica

Alla ricerca della sostenibilità: è l’imperativo dei nostri tempi. Arriva così in Piemonte una nuova e importante dotazione finanziaria che si aggiunge a quella già stanziata con il primo bando aperto ad aprile 2023 a sostegno dell’agricoltura biologia, con un finanziamento di 16 milioni e 200 mila euro.
L’Assessorato 
all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando 2024 per la presentazione di domande di aiuto per la conversione all’agricoltura biologica e il mantenimento delle pratiche di produzione biologica, intervento SRA29 del Complemento di sviluppo rurale 2023-2027.  La dotazione finanziaria è di 34 milioni e 950 mila euro per 5 anni, il bando scade il 15 maggio (come indicato dal Ministero dell’agricoltura) ed è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-pagamento-al-fine-adottare-mantenere-pratiche-metodi-produzione-biologica-sra29


E’ il secondo bando aperto a favore del biologico, all’interno della programmazione del Csr del Piemonte.
“Con questo strumento continua l’impegno della Regione nel sostenere le aziende piemontesi che hanno scelto le coltivazionia basso impatto ambientale. Una scelta non sempre facile da parte degli agricoltori che devono rispettare parametri rigidi e affrontare maggiori costi di produzione ma che risponde a un comparto in crescita, dovuto ad un maggiore interesse da parte dei consumatori ai prodotti biologici”, dice l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo 
Marco Protopapa.