ECONOMIA- Pagina 426

Tranche da oltre 3,6 milioni per le imprese agricole

Psr 2014-2020 Piemonte: proseguono i pagamenti da parte di Arpea

L’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura – Arpea – sta liquidando un ulteriore tranche di 3.611.455 euro di contributi, finanziati tramite il fondo europeo Feasr e relativi alle misure del Programma di sviluppo regionale 2014-2020 che andranno a beneficiare 112 aziende piemontesi.

“In un momento di grande difficoltà per il Piemonte, per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che si ripercuote anche sul comparto agricolo piemontese, è importante saldare nei tempi previsti i pagamenti dell’anno 2019 a favore delle aziende agricole piemontesi, compresi i pagamenti di anni pregressi che presentavano criticità . Grazie al lavoro di collaborazione tra Arpea e Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, i Caa – Centri di accoglienza agricola, nel mese di marzo la Regione eroga un’ulteriore tranche di contributi che andranno alle nostre imprese”.

Cultura, turismo e Commercio: “Cura Italia insufficiente”

“Il DL Cura Italia – commenta l’assessore regionale alla Cultura, al Turismo ed al Commercio Vittoria Poggio – ci lascia molto perplessi. Le misure di sostegno alle imprese più colpite non solo sono infatti palesemente insufficienti, ma dimostrano anche che il Governo si è completamente dimenticato di interi settori.

Penso ad esempio a tutto il mondo della moda, ma anche a molti altri settori, come la gioielleria, i fioristi, le cartolibrerie, i negozi di arredamento e a tutto quanto è stato incluso nella sospensione dell’attività prevista dal Dpcm dell’11 marzo ma escluso dalle misure di sostegno del Cura Italia. Perché? E non solo, penso anche a tutte quelle attività che per Decreto possono stare aperte, con tutti i rischi e le preoccupazioni del caso, per garantire la salute propria e dei propri dipendenti, al fine di rendere servizi di prima necessità, che certamente vedono drasticamente ridotti i loro fatturati e che sono, anch’esse, escluse da alcune importanti misure di sostegno. Ancora una volta mi chiedo: perché?

Prendendo come esempio tutto il settore moda, che tra l’altro è uno dei settori che maggiormente contribuisce all’immagine del Brand Italia nel mondo, possiamo certamente affermare che dal punto di vista economico questa crisi, agisce già su una patologia pregressa del settore (come testimonia il dato sulla nascita-mortalità degli ultimi otto anni in cui hanno chiuso in Italia 52mila punti vendita della moda a fronte di 26mila nuove aperture, con un saldo negativo di 26.399 unità. Da 141.212 negozi di moda al 31 dicembre 2011 a 114.813 punti vendita al 31 dicembre 2019) rischi davvero di far registrare un numero di chiusure non immaginabile, mettendo la tenuta dell’intero settore, come tutti gli altri, fortemente a rischio dal punto di vista economico.

Sul fronte del mercato interno si è assistito, infatti, negli ultimi giorni in cui era concessa l’apertura ai negozi una decisa flessione dei ricavi, raggiungendo medie drammatiche del 60% tenendo conto anche dei luoghi non ancora raggiunti dal contagio.

Sul fronte dell’incoming estero, si fa presente inoltre che l’impatto del turismo non ricade solo sulle attività direttamente comprese nel settore, appunto, turistico-ricettivo, ma ha ricadute forti anche sugli altri settori della distribuzione e del commercio al dettaglio e su tutti i soggetti culturali che operano nel nostro territorio, indipendentemente dalle scritture contrattuali. L’ultima Indagine di Banca d’Italia sul Turismo Internazionale, pubblicata il 18 giugno 2019, evidenzia che su un budget complessivo di 41,71 miliardi di euro destinato dai turisti stranieri per i viaggi in Italia, la quota destinata allo shopping, pari a 7,34 miliardi di euro, rappresenta la terza voce di spesa (17,6%), dopo i 9,2 miliardi di euro per la ristorazione (22,1%) ed i 18,15 miliardi di euro per l’alloggio (43,5%). In Italia, lo stallo di arrivi di turisti cinesi che rappresentano il 28% dello shopping, ma anche di russi (12%), americani (11%), ed arabi (5%) ha provocato da gennaio un danno rilevante che si stima possa anche arrivare ad una perdita superiore ai 5 miliardi di euro per le attività di questi settori. Tutti ora interessati anche dal provvedimento di sospensione dell’attività disposto dal Dpcm dell’11 marzo 2020, ma dimenticati dai provvedimento del DL Cura Italia.

I settori del commercio al dettaglio, inoltre, sono anche quelli maggiormente colpiti da questa crisi, anche per far fronte alle scadenze dei pagamenti dei fornitori, programmate secondo logiche di normalità sulla base di previsioni di vendite nella stagione che sicuramente non si concretizzeranno.

Un problema che coinvolge l’intera filiera, sviluppandosi secondo logiche di produzione e di vendita in un lungo e impegnativo iter temporale che va dalla presentazione delle collezioni alla raccolta degli ordini (effettuate tra giugno/luglio 2019), per passare attraverso le diverse fasi di produzione fino alla messa a disposizione dei prodotti al cliente finale (febbraio/marzo 2020) che avviene dopo circa otto mesi dall’ordine. E così per gli ordini della prossima stagione autunno/inverno 20/21 conclusi da poco.

Per questo, servono eccezionali misure per la “Quarantena commerciale” a partire dall’inclusione del settore moda e di tutti quelli del commercio al dettaglio attualmente esclusi (gioiellerie, cartolibrerie, arredamento, etc) tra quelli maggiormente colpiti dalle disposizioni restrittive ed elencati nell’art. 61 del Decreto Legge n. 9 del 16 marzo 2020.

Non si comprendono, infatti, le motivazioni per cui questi settori non rientrino tra quelli previsti nell’art. 61, che beneficiano, tra l’altro, di una sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 30 aprile 2020.

Non si capisce inoltre perché il Dl Cura Italia, per queste imprese (non tutte, peraltro, perché si esclude una fetta di aziende con più punti vendita o che operano con l’estero, realizzando fatturati superiori a 2 milioni di euro) preveda solo in via residuale, nonostante la chiusura obbligatoria disposta ex DPCM dell’11 marzo e le presumibili impossibilità di un ritorno a breve ad una tanto auspicata normalità, la sospensione dei versamenti da autoliquidazione per il solo periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020, mentre per i settori riconosciuti come “più colpiti” ex art. 61, senza peraltro alcun limite di ricavi, tale periodo è esteso al 30 aprile 2020.

Chiediamo dunque che,- conclude l’assessore Poggio – nel corso dell’iter parlamentare, questi importantissimi settori siano ricompresi tra quelli elencati nell’art. 61 con il riconoscimento ufficiale di essere considerati tra i maggiormente colpiti dalla crisi. Sono settori, lo ribadisco, che meritano attenzione, rappresentando uno dei traini della nostra economia e del nostro made in Italy.”

Asili notturni Umberto I: “Noi ci siamo”

Riceviamo e pubblichiamo / Noi ci siamo! Siamo lì, annidati persino nell’assordante silenzio che fa eco al perentorio invito del
governo che recita: «Restate a casa»! Noi ci siamo. Siamo qui per coloro che molto spesso una casa
non ce l’hanno e che dunque non sanno dove restare …, siamo qui per i “senza tetto”, per i
disperati, per gli affamati, per gli indigenti malati e infreddoliti

Sì, una cosa è certa: Noi ci siamo!
È ovvio che non possiamo ignorare i protocolli, né tanto meno le attuali disposizioni, e pertanto
abbiamo aderito all’emergenza Coronavirus con le seguenti disposizioni:
“In considerazione della contingenza che si è venuta a creare con la diffusione del COVID-19. In
applicazione delle disposizioni contenute nell’ordinanza del Ministero della Salute d’intesa con la
Regione Piemonte n. 1 del 23 febbraio 2020 (che potete leggere in allegato).
In ottemperanza al nostro principio generale in base al quale gli Asili applicano sempre tutte le
disposizioni di legge e danno corso a tutte le misure atte a garantire, a tutti i volontari e a tutti i
nostri ospiti, le migliori condizioni possibili di igiene e di sicurezza si comunica quanto segue:
gli Asili Notturni di Torino hanno sospeso l’attività degli studi dentistici. Restano aperti gli
ambulatori medici, soprattutto il servizio di pneumologia e di virologia, proprio per evidenti motivi
contingenti. Per evitare raggruppamenti di persone, la Mensa serale è stata chiusa, ma verranno
comunque distribuiti al cancello i sacchetti con il pasto serale. Resta aperto il dormitorio, anche se
stiamo vagliando ulteriori misure di prevenzione e sicurezza. I volontari presenti in struttura
portano mascherina e guanti (laddove necessario anche il camice). Sono stati allestiti cartelli
informativi (decalogo, informative). È stato predisposto un protocollo d’intervento con l’Università
(facoltà di pneumologia e Virologia) e con gli assessorati alle politiche sociali della Regione
Piemonte e della città di Torino”.
Viene peraltro osservato un Vademecum che prevede che ad ogni potenziale ospite venga misurata
la febbre e, laddove venisse rilevato uno stato febbrile, questi verrà isolato nell’ambulatorio medico
dopo avergli fatto indossare la mascherina in attesa di disposizioni dell’Autorità Sanitaria. A tal
proposito il dormitorio, super igienizzato, accoglie gli ospiti, offrendo loro materiali protettivi, nel
caso si accedesse all’ambulatorio per un servizio medico. L’igienizzazione viene sistematicamente
eseguita a tutela della salute sia degli ospiti che di coloro che incontrano durante la giornata.
Blindati i reparti del Piccolo Cosmo e ospitalità per coloro che usufruiscono di cure ospedaliere …
In particolare per i settori dedicati ai bambini.
E poi, ancora, profusione di mascherine, realizzate artigianalmente da nostre volontarie e
produzioni di gel igienizzanti prodotti da nostri volontari che dispongono di reparti galenici nelle
farmacie… Straordinario lo spirito sia dei giovani volontari che degli anziani volontari che incuranti
del pericolo sono in prima linea ad offrire se stessi. E in questo particolare momento storico, eccoli
attivi fin dalle 8 del mattino per confezionare da 150 a 200 pasti che verranno distribuiti da asporto
alla sera, non essendo possibile servirli all’interno della mensa poiché non si rispetterebbero le
distanze. Agli Asili Notturni di Torino il lavoro dei volontari è davvero estremamente prezioso, ed è
proprio in occasioni estreme come queste che, nell’ascoltare le invisibili voci che sembrano
ripetere: “Noi ci siamo” varrebbe la pena dire anche a se stessi: non dimentichiamoci di loro perché
davvero meritano tutta la nostra attenzione e la nostra sincera riconoscenza.

ASILI NOTTURNI UMBERTO I
Il Presidente (Sergio Rosso)

Tre milioni da Ersel Investimenti per Regione Piemonte e Fondazione Paideia

Le famiglie torinesi Giubergia e Argentero, tramite la società Ersel Investimenti, hanno scelto di stanziare tre milioni di euro per offrire il proprio contributo in occasione dell’emergenza Coronavirus. Due milioni di euro saranno destinati alla Regione Piemonte per acquistare dispositivi medici, sostenere le strutture sanitarie e tutto il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per curare i cittadini piemontesi

Un milione di euro sarà invece destinato alla Fondazione Paideia, sostenuta dal Gruppo Ersel da oltre 25 anni, per contrastare l’emergenza sociale attraverso il supporto a famiglie e bambini in difficoltà.

Abbiamo ritenuto doveroso intervenire in questo modo – ha dichiarato Guido Giubergia, Presidente di Ersel – per fornire il nostro supporto alla Regione in questa grave situazione di emergenza; ma, al tempo stesso, abbiamo ritenuto importante sostenere Fondazione Paideia nelle sue attività di sostegno alle famiglie in difficoltà, perché fin da ora riteniamo importante non sottovalutare le conseguenze sociali che si manifesteranno anche dopo la fine di questa fase di emergenza”.

Nuova vita per le ex aree ferroviarie

Al via l’accordo operativo tra Comune di Torino e Fs Sistemi Urbani

E’ partita la cabina di regia, organizzata dal Comune di Torino con FS Sistemi Urbani, per la riqualificazione delle ex aree ferroviarie.

Un ulteriore step che segue il Workshop “Rail City Lab” organizzato nel maggio scorso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con la Città di Torino con la partecipazione di investitori, progettisti, imprenditori e istituzioni locali uniti dall’unico obiettivo di riqualificare le sette aree ferroviarie dismesse della città, basandosi su tre temi: Città del Vivere, Città delle Connessioni e Città della Sostenibilità.

Le maggiori opportunità di riqualificazione urbana con le proposte individuate tra gli esiti del Workshop saranno inserite nel più idoneo percorso autorizzativo che rientra tra i compiti della Cabina di Regia avviata oggi con l’obiettivo di garantire la condivisione delle scelte di valorizzazione, governare il processo di trasformazione e programmare il cronoprogramma temporale del processo autorizzativo per ogni singola area da presentare al Consiglio Comunale per l’approvazione finale.

Il progetto di riqualificazione urbana interesserà gli oltre 500mila metri quadrati delle aree dismesse di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che saranno destinati prevalentemente ad uso turistico, ricettivo, commerciale e terziario.

Le aree ferroviarie coinvolte sono:

– Porta Susa Spina 2 Lotto Torre (Ambito 8.18/3 Unità minima di Intervento II);

– Corso Principe Oddone Spina 3; (Ambito 4.13/2)

– Stazione Rebaudengo Spina 4; (Ambito 5.10/3, 5.10/4, 5.10/8)

– Lingotto “Parco della Salute, Ricerca e Innovazione” e sede Regione Piemonte (Ambito 12.32)

– Lingotto FS (Stazione ponte, (Ambito 16.3)

– FS San Paolo, (Ambito 12.2, 12.3)

– Corso Brunelleschi.

Le coop e la tutela dei lavoratori socio-sanitari

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato unitario delle Centrali Cooperative e Organizzazioni Sindacali del Piemonte a tutela dei lavoratori dei servizi socio sanitari, socio assistenziali, servizi ausiliari impegnati in servizi essenziali e attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo

In queste ore drammatiche centinaia di operatori degli Enti Locali, delle organizzazioni del Terzo Settore e delle Cooperative Sociali sono impegnate quotidianamente nel difficile compito di garantire l’erogazione di numerosi servizi di assistenza, cura, accoglienza delle persone più fragili, nell’espletamento di sevizi ausiliari quali pulizie e sanificazioni e in attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo.

Sono le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono il funzionamento dei servizi di segretariato sociale, delle
comunità di accoglienza (per minori, disabili, anziani, tossicodipendenti, persone con problemi di Salute
Mentale, persone malate di HIV), delle RSA, dei servizi domiciliari infermieristici e socioassistenziali, dei
dormitori per persone senza dimora, dei servizi di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, dei consultori
familiari, a sanificare e pulire ambulatori, ospedali, uffici pubblici, zone comuni quali atri e scale di edifici
condominiali, a percorsi di inserimento lavorativo di persone fragili.

Sono colleghi che ogni giorno svolgono un compito delicato ed importante per consentire alle persone
affidate di continuare a vivere “normalmente” in questi frangenti così difficili.

Sono lavoratrici e lavoratori per i quali è indispensabile avere i DPI (mascherine, guanti, occhiali protettivi,
termometri, camici etc) che attualmente è quasi impossibile reperire sul mercato.

Per questo chiediamo alle Prefetture Piemontesi, alla Regione Piemonte, alla Protezione Civile ed alle
Istituzioni tutte di garantire a coloro che operano in questi settori i DPI necessari, a seconda delle diverse
necessità derivanti dai singoli servizi, per continuare ad operare in sicurezza per loro stessi e per le persone
fragili cui prestano cura, per dare continuità e la sicurezza a tutti quelli che operano in comparti che
continuano a fornire un servizio indispensabile e che non possono fermarsi.

In qualità di Associazioni di Rappresentanza delle Imprese Cooperative e di Organizzazioni Sindacali,
siamo disponibili ad organizzare forme di raccordo e di distribuzione alle organizzazioni impegnate in questi
compiti dei DPI che si rendessero disponibili. L’esposizione ai rischi di questi operatori è spesso pari a quella
degli operatori ospedalieri, per questo chiediamo vengano ad essi assimilati nell’accesso ai dispositivi di
protezione.

Siamo convinti come non mai che solo nella collaborazione tra tutte le parti in causa risiede la possibilità
di fare fronte a questa emergenza e pertanto contiamo sulla sensibilità ed attenzione a questo nostro
appello.

CGIL FP, Elena Palumbo Confcooperative Federsolidarietà, Enrico Pesce
CISL FP, Tiziana Tripodi Legacoopsociali, Anna Di Mascio
CISL FISASCAT, Cristiano Montagnini AGCI Solidarietà, Giuseppe D’Anna
UIL FPL , Nicolino Conconi
UIL TuCS, Luigi Gambale

“Cura Italia”, Tronzano: “Per il Piemonte misure insoddisfacenti”

Alcune delle misure contenute nel decreto “Cura Italia” saranno certamente utili, ma, per come sono state strutturate, non sono completamente soddisfacenti per la realtà economica piemontese

Ne è convinto l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, che così commenta il dispositivo: “Come Regione siamo impegnati a ragionare sull’emergenza, ma soprattutto a creare le condizioni affinché il Piemonte torni a decollare velocemente quando il Coranavirus cesserà i suoi effetti. Stiamo già interloquendo con la UE per pensare a una riprogrammazione dei Fondi Europei Fesr in caso di necessità; in particolare due sono gli assi che più riteniamo incisivi: spesa sanitaria e sostegno alle imprese. Con l’Unione Europea stiamo anche provando a ridisegnare il grande tema degli aiuti di Stato; abbiamo suggerito di sfruttare l’articolo 107 del TFU (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea) che prevede una deroga per ‘calamità e altri eventi eccezionali’: e il Covid è sicuramente un evento eccezionale”.

“Infine – sottolinea ancora l’assessore Tronzano – continua l’interlocuzione con l’Abi per capire che cosa sia più opportuno fare con il fondo di garanzia, viste le ingenti risorse inserite dal governo; su questo tema un nodo critico presente nel decreto Cura Italia è rappresentato da una cifra troppo bassa di finanziamento massimo garantito dal fondo: 3.000 euro sono un importo irrisorio che deve essere portato almeno a 10/20.000 euro.  L’elemento più critico all’interno del decreto è l’assenza di contributi diretti, reali, immediati; i piccoli negozi, gli alberghi, le micro e piccole imprese hanno necessità senz’altro di cassa integrazione e garanzie, ma devono rimanere in piedi anche attraverso contributi a fondo perduto: solo così potremo farle ripartire. Lavoreremo quindi perchè il fondo perduto sia inserito nella conversione dell’attuale decreto. Nel testo non si parla dei liberi professionisti, e si agisce poco e in modo quasi offensivo sui lavoratori autonomi e sulle partite IVA e questo trovo che sia oggettivamente penalizzante: non sono lavoratori di serie B”.

“Altro tema non considerato – aggiunge Tronzano – è l’edilizia. In Spagna, Francia, Belgio sono partiti con il riconoscimento della causa di forza maggiore considerando il Coronavirus una delle cause che permettono di fermare i cantieri senza che le imprese ne supportino i relativi costi; il decreto del Governo invece non dice nulla su una cosa che sarebbe molto utile e che permetterebbe agli appaltatori di essere indennizzati per la maggior parte dei costi durante il periodo di sospensione.”

Dodici finalisti per il Premio Odisseo

Tra questi  verranno selezionati i sei vincitori dell’edizione 2020 promossa dal Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino

Premio Odisseo edizione 2020. Come le precedenti edizioni, anche quella di quest’anno intende  premiare i sei vincitori che verranno scelti da un’apposita giuria, con un riconoscimento dato dalla consegna ai vincitori di opere d’arte contemporanea.

“La giuria di primo livello – spiega Antonio De Carolis, presidente del CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing ) – ha valutato le candidature al Premio che sono pervenute ed ha stilato una short list di dodici finalisti, nell’ambito dei quali una giuria di secondo livello sceglierà le sei aziende vincitrici. La cerimonia di premiazione è prevista alla fine del mese di aprile”.

Le dodici aziende finaliste sono risultate:

– Across ( Torino), Digital Solution Company

– Astelav ( Vinovo),  Progetto Ri-Generation per recupero elettrodomestici

– Fabbrica Innovazione Torino (Torino), Occhialeria

– Gelati Pepino (Avigliana)

– Guido Gobino (Torino), Cioccolateria Artigiana

– Innamorati della Cultura ( Torino), Piattaforma Crowfunding

– IOT Solutions ( Moncalieri,Torino), Progetto Disabled Easy Park System

– Izmade (Torino), Impresa sociale, design e realizzazione arredi sostenibili

– Logic Sistemi (Aosta), Programma Aimfare per sicurezza sul lavoro

– No Real Interactive (Torino), Software e applicazioni per Realtà virtuale e aumentata

– Powertech Engineering (Torino), Consulenza per ricerca e sviluppo powertrain

– Tapparo (Roddi, Cuneo), Apple TabUi di informazione turistica

“Il Premio Odisseo – aggiunge Antonio De Carolis – rappresenta un’iniziativa nata in seno al Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino e si propone, quale obiettivo fondamentale, quello di premiare e valorizzare realtà che, partendo dal nostro territorio, sono riuscite a distinguersi per la loro capacità di innovarsi attraverso la digitalizzazione, la sostenibilità e capacità di realizzare progetti in chiave di marketing utili a migliorare il loro posizionamento sul mercato e le loro performance commerciali”.

“Il Premio Odisseo – conclude il Presidente De Carolis – si propone come obiettivo  fondamentale quello di motivare le aziende a diventare un vero e proprio modello di eccellenza nell’ambito delle proprie competenze, richiamandosi, come indica il suo stesso nome, alla figura di Odisseo, eroe che incarnava il mito del visionario, da un lato individualista, dall’altro ricco di valori che, con un grande gioco di squadra, superava ogni tipo di ostacolo. L’associazione tra l’originale nome in greco e le sfide che questo terzo millennio conduce inevitabilmente ad affrontare, costituiscono una provocazione tra tradizione e sperimentazione, tra il classico e l’innovazione. Il Premio Odisseo è stato ideato nel lontano 2005, dal CDVM, in collaborazione con altri Club Dirigenti dell’Unione Industriale di Torino.”

Mara Martellotta

Scuole online, la Regione vuole collegarle tutte “con o senza Governo”

«I dati piemontesi sull’utilizzo di Internet ufficializzano un’impennata dell’utilizzo della rete. Siamo quasi al limite del traffico e si rischia di arrivare al massimo disponibile. A fine emergenza collegheremo tutte le scuole piemontesi e le aziende con o senza il Governo, soprattutto nelle aree bianche, lontane dai grossi centri».

Così l’Assessore regionale ai Servizi Digitali Matteo Marnati annuncia di accelerare l’iter di collegamento di tutte le scuole e delle aziende con la Banda Ultra Larga, eventualmente anche in forma autonoma. “Il report settimanale di TOPIX sugli accessi al Web – ha sottolineato Marnati – ha infatti evidenziato l’urgenza di migliorare le connessioni con la BUL. In questo momento sono state registrate crescite superiori al 100% nei Nodi Core di TOP-IX tra febbraio e marzo 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il nodo torinese presso il CSI ha fatto registrare +150% seguito da quello milanese (+128%) e da quello in IT.Gate +127%”.

Nella settimana che va dall’8 al 15 marzo, TOP-IX ha registrato i valori massimi tanto per quanto riguarda il valore massimo, quanto per i valori medi. «I dati piemontesi – spiega Marnati – ufficializzano l’impennata dell’utilizzo della rete. In questo momento ci potranno essere dei rallentamenti e dei problemi di connessione soprattutto la sera. Il monitoraggio di TOPIX – conclude Marnati – evidenzia quanto sia ormai improrogabile portare a termine l’infrastruttura della banda ultra larga. Ma serve una forte accelerata”.

Centri diurni, Caucino: “Garantire misure compensative”

PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE  “In questo momento di grave emergenza sanitaria è indispensabile – dichiara l’Assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – garantire misure compensative di assistenza domiciliare, laddove i servizi diurni/semi-residenziali siano stati sospesi, per promuovere ogni forma di sostegno ai cittadini piemontesi e ai loro nuclei famigliari che vivono in un contesto di difficoltà”.

“In particolare – sottolinea Caucino – l’articolo 47 del Decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, dispone di attivare interventi non differibili in favore di persone con disabilità ad alta necessità di sostegno sanitario, ove la tipologia delle prestazioni e l’organizzazione delle strutture stesse consenta il rispetto delle previste misure di contenimento. Informo inoltre che, secondo normativa, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo”.

Questo il contenuto di una nota diramata oggi agli Enti Gestori dei Servizi socio-assistenziali del Piemonte