ECONOMIA- Pagina 410

Prima dei saldi al via le vendite promozionali

Sono autorizzate le vendite promozionali anche nei trenta giorni antecedenti l’inizio dei saldi estivi. Lo prevede il disegno di legge “Misure per il commercio a fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, approvato all’unanimità nella  Terza commissione regionale (presidente Claudio Leone), riunitasi in videoconferenza in sede legislativa. Quindi i veri e propri saldi estivi inizieranno il 1 agosto come da decisione della Conferenza Stato-Regioni. Ma il ddl approvato serve a rimuovere il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i saldi estivi. Per cui con l’approvazione del ddl è possibile effettuare le vendite promozionali dal 1° luglio, poi dal 1 agosto inizieranno i saldi estivi propriamente detti.

Con le modifiche alla legge regionale n. 28/1999 si stabilisce, per quest’anno anomalo, di permettere le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione, posticipate al 1° agosto 2020.

“Per sostenere la ripartenza e la ripresa del sistema commerciale piemontese nelle migliori condizioni di competitività ed efficienza e adottando una linea di apertura e liberalizzazione del mercato, si è deciso, di concerto con le associazioni di categoria, di sospendere il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i saldi estivi” ha spiegato l’assessore regionale al Commercio Vittoria Poggio.

Dalle relazioni di maggioranza, lo stesso Leone (Lega) e di minoranza, Sarah Disabato (M5s) e Domenico Ravetti (Pd) si è potuto approfondire la “ratio” del provvedimento.

I saldi di solito, inizierebbero la prima settimana di luglio, ma visto il periodo appena vissuto sono stati posticipati di un mese circa. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha stabilito di spostare l’inizio dei saldi estivi al 1° agosto per permettere ai negozianti di recuperare i mesi perduti senza prezzi ribassati. La Regione Piemonte, come altre ha pertanto autorizzato le vendite promozionali anche nei trenta giorni antecedenti l’inizio dei saldi che sarebbero vietate.

“Con questo provvedimento si offre un sostegno al commercio consentendo la commercializzazione di merce relativa alla stagione in corso, ma anche dei prodotti rimasti in giacenza” ha sottolineato Leone.

Per Disabato bisogna uniformare le normative per evitare la concorrenza tra le Regioni. Ravetti, sottolineando come il piccolo commercio stesse già soffrendo per via della grande distribuzione, ha affermato come l’evento della pandemia debba diventare un momento per scegliere, coinvolgendo tutte le amministrazioni pubbliche.

È seguito il dibattito. Giorgio Bertola (M5s) ha evidenziato il senso di responsabilità delle opposizioni a concedere l’iter accelerato della formula legislativa per approvare in tempo utile il provvedimento. Per Paolo Bongioanni (FdI) con questo strumento legislativo temporaneo offriamo un contributo concreto, ma per il commercio è necessaria un’azione a più ampio raggio.

Iren compie 10 anni e presenta il nuovo logo

Un nuovo logo e una nuova corporate identity per celebrare i primi 10 anni di vita e tracciare la rotta dell’evoluzione futura del Gruppo Iren.

10 anni di vita, oltre 100 di storia delle aziende che, fondendosi, hanno guidato l’evoluzione dei servizi essenziali lungo tutto il ‘900, e un’identità definita, fondata su valori quali il rispetto dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, la vicinanza ai territori e l’attenzione alle persone.

Da questo patrimonio nasce il nuovo
logo di Iren, con l’obiettivo di rafforzare l’identità del Gruppo e interpretare
l’evoluzione futura di una utility sempre più dinamica, innovativa e abilitatrice della
vita e delle aspettative delle persone.

Come sottolinea Renato Boero, Presidente del Gruppo, “Iren intende porsi come
soggetto abilitatore allo sviluppo dei territori serviti, aiutandoli ad affrontare le sfide di
sostenibilità economica, energetica e ambientale e i nuovi scenari di innovazione nei
servizi. La nuova immagine di Iren vuole unire la consolidata esperienza e il knowhow

maturati in questi 10 anni con la propensione allo sviluppo, all’innovazione e
alla crescita futura del Gruppo”.

Nato nel 2010 dalla fusione tra le due multiutility Iride ed Enìa, Iren ha vissuto una
crescita straordinaria che l’ha portata a essere una delle prime 25 aziende industriali
italiane per ricavi, a generare un contributo al PIL Nazionale di 2,5 miliardi euro e,
grazie alla propria attività, a consentire l’attivazione di quasi 30mila posti di lavoro
nel Paese.

10 anni di vita in cui il Gruppo ha distribuito un valore aggiunto di 10,3 miliardi di
euro, dividendi cumulati per 746,3 milioni di euro e realizzato investimenti operativi
per 3,6 miliardi di euro.

10 anni con ricadute importanti sull’occupazione, sull’indotto economico e
sull’impatto ambientale, per un totale di 1.648 assunzioni, 6,1 miliardi di euro ordinati
ai fornitori e una media di 2,1 milioni di tonnellate di CO2 evitata e 590.000 Tep
risparmiate ogni anno.

La nuova immagine mantiene la memoria del Gruppo, ma segna un deciso passo in
avanti per un’azienda innovativa, nella quale i servizi offerti, simboleggiati dalla
varietà dei colori, sono maggiormente integrati e connessi, con una fluidità di forme

che simboleggia la capacità di Iren di adattarsi a esigenze in continuo mutamento,
pur senza dimenticare i valori e gli obiettivi che hanno guidato e guideranno il futuro
della società: l’attenzione per l’ambiente, per le persone e il contatto con i territori.

La nuova immagine accompagnerà infatti Iren nei prossimi anni nel suo ruolo di
attore protagonista della straordinaria trasformazione che sta vivendo il settore dei
servizi pubblici, attraversato dalla transizione energetica, dalla digitalizzazione, dalla
liberalizzazione dei servizi e dall’elettrificazione della mobilità, in un’ottica sempre più
orientata all’economia circolare.

L’evoluzione di Iren sarà concretamente supportata dai 3,3 miliardi di investimenti
previsti al 2024, di cui 2 miliardi in sostenibilità e 350 milioni in digitalizzazione, e da
una strategia di crescita sull’intero territorio nazionale, confermando al contempo
l’attenzione e il radicamento sui territori in cui è tradizionalmente attivo il Gruppo.

“Centralità del cliente, transizione energetica, sostenibilità delle risorse, vicinanza ai
territori e rivoluzione tecnologica sono i pilastri sui quali abbiamo costruito il percorso
di crescita di Iren in questi anni. Grazie a un costante incremento degli investimenti
vogliamo continuare a essere un attore protagonista del settore guidandone il
processo di consolidamento e il ruolo di innovatore e interprete dei trend e delle
sfide dei prossimi anni”, ha concluso l’Amministratore Delegato Massimiliano
Bianco.

Edlizia, in arrivo gli aiuti per costruzioni e ristrutturazioni

FINO AL 100% DEI COSTI DI COSTRUZIONE PER RISTRUTTURAZIONI O AL 50% PER NUOVE EDIFICAZIONI

Si dà attuazione all’articolo 18 della legge “RipartiPiemonte”; che prevede per cittadini e imprese che vogliano ristrutturare o edificare una struttura la copertura da parte della Regione dei costi di costruzione dovuti ai Comuni, fino al 100%, nel caso di recuperi, o al 50%, nel caso di nuovi stabili, per un importo un massimo che non può comunque superare i 50 mila euro.

Su proposta del vicepresidente e assessore all’Urbanistica, Fabio Carosso, infatti, nella seduta del 30 giugno, la Giunta ha approvato la delibera che regola le modalità per accedere a questa agevolazione, stanziando per l’anno in corso 26 milioni di euro.

Le pratiche verranno gestite attraverso una piattaforma informatica disponibile dall’8 luglio.

Possono beneficiare del contributo regionale le istanze edilizie (CILA, SCIA, PdC), presentate ai Comuni del Piemonte nel periodo compreso tra il 29 maggio 2020 ed il 30 novembre 2020. Le richieste dovranno essere presentate sulla piattaforma informatica entro le ore 24 del 30 novembre 2020. Può essere ammessa una sola domanda per titolare di istanza edilizia.

Sulla piattaforma, le domande di contributo dovranno essere presentate da professionisti abilitati per la presentazione di istanze edilizie a nome e per conto di privati e imprese e saranno ammesse secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Come funziona il procedimento

Il privato o l’impresa al momento del deposito dell’istanza edilizia al Comune o, comunque, prima della presentazione della domanda di contributo deve obbligatoriamente informare il Comune di volersi avvalere dell’agevolazione. Il professionista delegato inoltra richiesta di contributo esclusivamente compilando l’apposito modello su piattaforma informatica, allegando i documenti indicati.

Il Comune sede dell’intervento a conclusione dell’istruttoria/procedimento con esito positivo della SCIA e del PdC, o ad avvenuto ricevimento della CILA, esclusivamente tramite la piattaforma informatica con apposito codice operatore, richiama l’istanza, inserisce il costo di costruzione, valida i dati relativi al tipo di intervento e al titolare dell’istanza edilizia. Ad esito conclusivo positivo dell’istruttoria, la Regione Piemonte erogherà al Comune l’importo del contributo del costo di costruzione dovuto in un’unica soluzione.

Per fornire nel dettaglio ai professionisti e ai Comuni tutte le informazioni necessarie sul procedimento e l’uso della piattaforma informatica la Regione, Anci e Ance, hanno organizzato tre webinar, il primo dei quali si è svolto stamattina. Gli altri si terranno il 6 e il 7 luglio. L’indirizzo per iscriversi si trova nella locandina allegata. La registrazione del webinar sarà disponibile sulla pagina Facebook della Regione.

Si tratta di una misura molto importante – dichiara il vicepresidente Carosso – che ha l’obiettivo di ridare slancio a un settore come l’edilizia, fondamentale per la nostra economia non solo in sé, ma anche perché trainante per altri comparti, soprattutto artigiani. Abbiamo poi scelto di privilegiare le operazioni di ristrutturazione, iniziando a valorizzare il concetto di riuso che sarà alla base della nuova legge urbanistica alla quale stiamo lavorando. Ci tenevo infine a ringraziare le organizzazione rappresentanti degli enti locali, ANCI, ANCPI e UNCEM, che hanno condiviso con noi la definizione delle procedure per l’erogazione dei contributi, cercando di renderlo il più snello e semplice possibile”.

Fondi per il biologico e i giovani agricoltori

La Giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa, ha recepito ufficialmente le modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte, approvate il 5 giugno 2020 dalla Commissione europea, consistenti in una rimodulazione dei fondi: oltre 30 milioni di euro complessivi vengono concentrati sulle misure del Psr per l’agroambiente, il biologico, l’indennità compensativa e i giovani agricoltori.

“Il recepimento è un atto formale – sottolinea l’assessore regionale, Marco Protopapa – ma dal mese scorso sono già stati emanati i bandi regionali sulle misure 10, 11 e 13 del Psr sotto la responsabilità dell’Autorità di gestione. Abbiamo voluto procedere con immediatezza per dare liquidità alle aziende agricole che richiedono i contributi sulle misure del Psr a superficie”.

“In questo momento – prosegue Protopapa – dove l’attenzione della Regione Piemonte è quella di sostenere il settore agricolo dopo il critico momento a causa del COVID-19, con questa azione ben 11000 aziende troveranno un concreto aiuto economico utile per un’ auspicata ripresa”.

30 milioni di euro sono così rimodulati sulle seguenti misure del PSR 2014-2020:

– 1 MLN euro di finanziamenti regionali integrativi viene inserito sull’operazione 6.1.1 “insediamento giovani agricoltori”, al fine di favorire l’accesso dei giovani all’attività agricola.

– 22,3 MLN euro a favore dell’operazione 10.1.1 “produzione integrata”: questo importo aggiungendosi ai 4 milioni di euro circa di economie già presenti sulla misura, consentirà l’apertura per l’annualità 2020, prolungando così di un ulteriore sesto anno il bando quinquennale aperto nel 2015. Verranno finanziate circa 5mila aziende per il 2020.

– 8,3 MLN euro complessivi, tra modifiche ed economie della misura, a favore dell’operazione 13.1 “indennità compensativa per l’agricoltura in zone montane”, al fine di contribuire all’apertura del bando 2020 per circa 7 mila aziende.

– 1,16 MLN euro a favore dell’operazione 11.1.1 “conversione agli impegni dell’agricoltura biologica” che permetterà anche in questo caso il prolungamento degli impegni al sesto anno  al fine di garantire la possibilità a tutte le aziende che hanno aderito a tale operazione e vedono l’impegno terminato nel 2019 di proseguire ancora un anno, andando ad interessare complessivamente 680 aziende, attraverso l’adesione ai bandi.

Il trasferimento di fondi permetterà di aprire anche il bando sull’operazione 11.2 relativa al mantenimento degli impegni dell’agricoltura biologica, completando così il quadro del sostegno offerto dalla misura 11 (sia per le aziende che proseguono gli impegni sia per quelle in conversione dal convenzionale al biologico).

 

Incoscienti i giovani che si divertono? No, il virus rinasce tra i lavoratori

Criminali quei ragazzi che si sono baciati nonostante il Covid e le raccomandazioni. Era inevitabile che i contagi tornassero ad aumentare. Già, peccato che i nuovi focolai siano concentrati sui posti di lavoro, oltre che nelle residenze per anziani.

Ma lorsignori, politici e virologi a gettone, erano andati in tv a strillare contro i giovani incoscienti, contro le famiglie irresponsabili che portavano i bambini a giocare con gli amici, contro i folli che prendevano il sole in spiaggia sul medesimo asciugamano doppio. Mentre i lavoratori, spergiuravano lorsignori, erano al sicuro perché i padroni sono responsabili ed attenti…

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Incoscienti i giovani che si divertono? No, il virus rinasce tra i lavoratori

Coronavirus, Cantoira apre al turismo di prossimità

L’iniziativa per l’Estate 2020 del ‘Camping La Roccia’ e dell’imprenditore torinese Paolo Garrone per consentire vacanze sicure in Piemonte.

E’ un’estate anomala quella che attende gli italiani ancora alle prese con il Coronavirus. Banditi viaggi all’estero e mete lontane, preferiti invece gli spostamenti in Regione, la prima proposta in tal senso per i piemontesi giunge dall’imprenditore Paolo Garrone del ‘Camping La Roccia’ di Cantoira, storica struttura ricettiva attiva dal lontano 1960.

Un’oasi di verde e salute in tutta sicurezza in uno dei borghi più amati e suggestivi delle Valli di Lanzo, che si appresta ad accogliere “una nuova forma di ‘turismo di prossimità’ in ottemperanza ai cambiamenti attitudinali e legislativi dettati dalla pandemia tuttora in corso. Un’occasione utile anche per chi risiede in provincia di Torino e nel resto del Piemonte per conoscere e apprezzare un po’ più da vicino tutta la ricchezza e la bellezza paesaggistica del nostro territorio, in un’ottica di rivalutazione e riscoperta della cultura delle radici anche in un contesto ambientale locale e di facile e agevole raggiungibilità”, spiega Garrone.

Abbiamo provveduto ad aumentare la spaziatura per le piazzole destinate alle tende dei campeggiatori presenti nell’area verde a nostra disposizione, con particolare attenzione alla diversificazione delle fasce di clientela: single, coppie e famiglie, preparandoci ad accogliere al meglio giovani e anziani che, all’interno del camping – anche con proprie roulottes e camper – possono fruire di tutto ciò che gli occorre in piena sicurezza, evitando contatti ravvicinati e assembramenti al di fuori del nostro perimetro operativo”, precisa l’imprenditore turistico.

Che prosegue: “La nostra offerta è rivolta prevalentemente a un pubblico che desidera trascorrere periodi più o meno lunghi di ferie in totale serenità, limitando gli spostamenti al massimo se non per gli acquisti di generi di prima necessità o per le più basilari commissioni, al fine di consentire un soggiorno piacevole dotato di tutte le cautele del caso. Abbiamo altresì predisposto un meccanismo di selezione rotativa delle prenotazioni al fine di assicurare a tutti gli avventori il pieno rispetto delle prescrizioni governative vigenti, assemblando nel migliore dei modi i pubblici che presentano esigenze simili, in modo da rendere più omogenea possibile la permanenza in camping”, conclude Paolo Garrone.

Tra i servizi offerti, anche la visita ai luoghi-simbolo del territorio, fra cui chiese, piloni votivi e aree verdi, tutte gestite con numeri, modi e spazi in linea con le distanze di sicurezza, e in modalità differente a seconda delle fasce di età della popolazione, nel rispetto delle incolumità dei turisti.

Per informazioni, è disponibile il numero 329 3610339, oppure l’indirizzo e-mail campinglaroccia@tiscali.it

Vendite promozionali anche 30 giorni prima dell’inizio dei saldi estivi

“Per sostenere la ripartenza e la ripresa del sistema commerciale piemontese nelle migliori condizioni di competitività ed efficienza e adottando una linea di apertura e liberalizzazione del mercato, si è deciso, di concerto con le associazioni di categoria, di sospendere il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i saldi estivi”

E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio, dopo l’approvazione durante la seduta di Giunta del disegno di legge “Misure per il commercio a fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Il provvedimento è stato quindi trasmesso al Consiglio regionale per l’approvazione urgente che sarà votata martedì prossimo dalla Prima Commissione riunita in sede legislativa.

Con le modifiche alla legge regionale n.28/1999 si stabilisce,per quest’anno, di permettere le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione, posticipate al 1° agosto 2020.

Prodotti fitosanitari, la deroga delle Regioni

È stato approvato nell’ultima seduta della Conferenza Stato Regioni, il decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali finalizzato ad integrare il DM 309/2011, che stabilisce un limite massimo di residui di sostanze non ammesse in agricoltura biologica, oltre il quale il prodotto contaminato non può essere commercializzato come “biologico”.

Il decreto, in procinto di emanazione, prevede una deroga nel caso di residui di acido fosfonico nonché, per il vino, anche di acido etilfosfonico. Il decreto ministeriale del 2011, infatti, con riferimento ai prodotti fitosanitari non presenti nell’allegato II del Reg. (CE) n. 889/2008, ha fissato a 0,01 mg/kg il limite inferiore, inteso come “soglia numerica” al di sopra della quale non è concedibile la certificazione di prodotto biologicoanche in caso di contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile, a meno che non siano previsti limiti inferiori dalla legislazione applicabile per particolari categorie di prodotto.

Poiché in base ai metodi di analisi più utilizzati nel settore – dichiara Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole – questo valore risulta difficilmente applicabile nel caso di acido fosfonico, è stato opportuno prevedere una deroga alla precedente disposizione. Per tale ragione, il Decreto su cui si è trovata l’intesa prevede una nuova soglia specifica per questa sostanza, pari a 0,05 mg/kg, stabilendo al tempo stesso un periodo transitorio di due anni, durante il quale si applica il limite più elevato di 0,5 mg/kg per le colture erbacee e 1 mg/kg per quelle arboree”.

Il provvedimento contiene, inoltre, una specifica norma per la contaminazione di acido etilfosfonico nel vinoderivante da un processo di produzione spontanea che si verifica durante il processo di trasformazione. Al fine di incentivare l’agricoltura biologica, il periodo di transizione sarà applicabile anche alle aziende che si saranno convertite al biologico successivamente all’emanazione del decreto.

Alla luce delle indicazioni fornite dal CREA e con un attento confronto tecnico – conclude Giuseppe L’Abbate – poniamo fine ad una controversa situazione su cui si ingeneravano numerosi falsi positivi e che rischiava, di fatto, di penalizzare le nostre imprese biologiche, rendendo vani i loro sforzi”.​

In Val di Susa il nuovo modello di “abitare condiviso”

Da una vecchia baita montana sono nate unità abitative aggregabili grazie a locali in co-housing per il tempo libero e il lavoro: dalla sala cinema, alla palestra, fino al deposito per gli sci e per la ricezione dei pacchi postali. Un progetto decisamente inedito in un contesto montano dove solitamente predomina il modello della seconda casa. Una proposta abitativa che ha dimostrato tutta la sua efficacia durante i mesi del lockdown. Gettando le basi per un nuovo ritorno ai piccoli centri rurali e montani

E’ in Val di Susa che, dopo l’emergenza Covid19, ha confermato la sua validità un nuovo modello di “abitare condiviso” e a contatto con la natura. Stiamo parlando di Casa Giaglione. Questa ex baita, dotata di unità abitative autonome, propone una nuova fruizione degli spazi comuni, ripensati per dare vita a locali condivisi aggregabili tra loro attraverso modalità co-housing per il tempo libero e per lo smart working.

Una soluzione mai così attuale, soprattutto dopo l’impatto del Covid19 sulla nostra vita quotidiana. Ma l’aspetto ancora più innovativo è il contesto: siamo, infatti, a Giaglione (Torino), a circa 600 msl, in un territorio montano dove solitamente a prevalere sono modelli abitativi legati solo alla permanenza temporanea. Insomma, le classiche seconde case.

L’intervento è firmato dal celebre architetto Marco Visconti, fondatore dello Studio MV Architects e ritenuto tra gli architetti che stanno ridisegnando il paesaggio piemontese e italiano. Portano, infatti, la sua firma la Torre Zucchetti di Lodi, la Centrale termica di Moncalieri, l’Iveco training center di Torino, il Ristorante Ferrari di Maranello e lo Stabilimento FCA di Melfi, solo per citarne alcuni.

L’architetto Visconti, con Casa Giaglione, ha interpretato la baita storica riproponendo però un’inedita progettazione degli spazi comuni pensati per una fruizione che integra perfettamente tempo libero, locali di servizio e lavoro: dalla sala cinema, alla palestra, dal deposito per gli sci all’area per la ricezione dei pacchi postali.

Il progetto, i cui lavori di realizzazione si sono conclusi nel luglio del 2019, proprio per le sue caratteristiche di innovazione, sarà presentato alla mostra dedicata all’architettura montana in programma questo autunno a Torino, presso il Museo della Montagna.

«In questi mesi di emergenza sanitaria – spiega l’architetto – Casa Giaglione, che ho pensato in tempi non sospetti, ha confermato la validità e l’innovazione del suo modello abitativo.  L’emergenza Covid19 ha fatto riemergere, attraverso il lavoro agile, il ruolo importantissimo dei piccoli centri rurali e montani: durante il lockdown, infatti, questi luoghi hanno dimostrato la validità dei loro modelli di vita (maggiore contatto con la natura, minor rischio di assembramenti, possibilità di spazi abitativi più ampli). Sono convito che il Covid abbia gettato le basi per un ripopolamento di queste aree. A patto che le direttive governative puntino a un rafforzamento delle infrastrutture necessarie: dalla copertura internet alla predisposizione di una adeguata rete di trasporti pubblici, purtroppo ad oggi ancora molto carenti” conclude Marco Visconti.

“Servono certezze per le aziende agrituristiche”

Ad oltre un mese dalla firma dell’accordo sul turismo la Regione non ha ancora erogato il bonus previsto per gli agriturismi. A denunciare la situazione è il presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini.

“Il 22 giugno, già con grave ritardo, sarebbero dovute partire le PEC per tutte le strutture ricettive – spiega Carenini -, ma ad oggi le aziende non hanno ancora ricevuto nulla. Mancano ancora gli elenchi degli agriturismi con ristorazione che la Regione si era impegnata a trasmettere alle organizzazioni agricole per verificare l’effettiva presenza di tutte le aziende che hanno diritto al bonus di 2.500 euro previsto dal riparti Piemonte”. 

“Le buone intenzioni della Regione – aggiunge Carenini – si stanno arenando sulle secche di una burocrazia inefficiente. Le aziende hanno bisogno di certezze e tempi rapidi. I nostri uffici sono subissati dalle telefonate dei soci spazientiti che chiedono spiegazioni. Dopo tre mesi di blocco totale, il settore sta cercando di ripartire ma la pubblica amministrazione sta dimostrando una volta di più di avere tempi non compatibili con quelli degli imprenditori”. 

“Chiediamo alla politica e alle amministrazioni pubbliche – conclude il presidente di Cia Piemonte – di garantire che i provvedimenti legislativi siano attuati in tempi celeri. In questo lungo periodo di emergenza troppi provvedimenti sono rimasti nel limbo delle buone intenzioni. Ma l’economia reale ha bisogno di concretezza, le idee da sole non bastano”.