ECONOMIA- Pagina 408

Ecco i voli Blue Air da Caselle

Blue Air anticipa la riapertura graduale dei voli di linea a partire dal 15 giugno 2020, a seguito di un programma in linea con le normative sulla mobilità attuate a livello europeo. Tale decisione è motivata dalla forte richiesta registrata da parte dei passeggeri e agenti di viaggio sul sito della compagnia.

 

Sul sito della compagnia, www.flyblueair.com sono già disponibili i seguenti voli per il periodo 15 – 30 giugno:

 

Torino – Catania – Torino (15, 17, 19, 21, 22, 24, 26, 28 ,29 giugno)

Torino – Lamezia Terme – Torino (15, 19, 22, 26 , 29 giugno)

Torino – Napoli– Torino (18, 21, 25, 28 giugno)

Torino – Bacau– Torino (18, 23, 25 e 30 giugno)

Firenze- Bucarest-Firenze (17, 21, 22, 24, 28, 29 giugno)

 

Consultando il sito web Blue Air, i passeggeri possono essere costantemente aggiornati sull’elenco completo di voli in vendita. La compagnia promuoverà attivamente i voli resi disponibili sui media e sulle sue pagine social media.

 

Misure di sicurezza aggiuntive

Blue Air ha implementato rigorosi protocolli di sicurezza a bordo dei suoi aerei. Già a febbraio, in un periodo in cui c’era stato un solo caso di infezione da SARS-CoV-2 confermato nel nostro paese, Blue Air iniziò a disinfettare i suoi aerei, essendo la prima e unica compagnia aerea in Romania i cui aerei erano sottoposti a un processo di nebulizzazione giornaliero, che utilizza sostanze che sterilizzano l’intero spazio in cui sono distribuiti. Questo moderno processo di sterilizzazione e disinfezione sarà mantenuto a tempo indeterminato.

Inoltre, gli aerei Blue Air sono dotati di filtri dell’aria HEPA che catturano oltre il 99,97% dei microbi presenti nell’aria filtrata, mentre i passeggeri sono dotati di mascherine, salviette imbevute di alcol e gel disinfettante. A conferma della correttezza e dell’efficacia delle misure attuate, nessun membro dell’equipaggio Blue Air è stato infettato dal nuovo coronavirus, nonostante abbia operato numerosi voli charter e di rimpatrio durante lo stato di emergenza, anche nei paesi della zona rossa.

I passeggeri Blue Air sono tenuti ad indossare mascherine durante il viaggio, a disinfettarsi le mani ed evitare di spostarsi in cabina. Gli equipaggi istruiranno i passeggeri sulle misure di sicurezza sanitaria e ne garantiranno la conformità.

Commercialisti: misure fiscali antivirus

Nel documento del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti , una ricognizione delle disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Le misure fiscali dei decreti sull’emergenza da Covid-19”. Lo studio esamina le misure fiscali urgenti adottate dal Governo per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, contenute nel Decreto “Cura Italia” n. 18/2020 (convertito con modificazioni nella legge n. 27/2020), nel Decreto “Liquidità” n. 23/2020 e nel più recente Decreto “Rilancio” n. 34/2020. Si tratta di una serie di disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi.

Montagna, 14 milioni da ripartire

Da Palazzo Lascaris / Come ripartire i 14 milioni di euro destinati alla montagna? Lo stabiliranno i criteri contenuti nell’atto deliberativo della Giunta regionale sulle disposizioni in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo delle Terre Alte, e la proposta di Regolamento sul Fondo regionale per la montagna e sul suo utilizzo, così come previsto dalla Legge regionale 14 del 2019. Sui due provvedimenti ha espresso a maggioranza parere preventivo favorevole la Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

L’assessore regionale allo Sviluppo della montagna, nonché vicepresidente della Giunta Fabio Carosso, ha ribadito come i territori montani piemontesi costituiscano un’importante risorsa per il sistema economico e sociale regionale e come la Regione debba favorire le condizioni di vita delle popolazioni montane, la salvaguardia del territorio e la valorizzazione delle risorse culturali e delle tradizioni locali. Viene pertanto previsto lo strumento della Conferenza dei presidenti, per trattare tutte le proposte sulla montagna, nonché i criteri per la concessione di fondi regionali per il territorio montano, collaborando con la Giunta regionale e i soggetti istituzionali pubblici e privati coinvolti. Sarà composta dal presidente della Giunta regionale (o da un assessore regionale da lui delegato) e dai presidenti delle Unioni montane (o Assessori con delega in materia). Vi parteciperanno inoltre il presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem) del Piemonte, o suo delegato, e due rappresentanti designati dal Consiglio delle autonomie locali (Cal). Il Fondo per la montagna prevede anche contributi per valorizzare le esperienze, salvaguardare, tutelare e mantenere i servizi essenziali per le popolazioni residenti. Oltre al consolidato sostegno per la tutela delle scuole di montagna, gli interventi della Regione hanno diversi ambiti di azione, come ad esempio i contributi per il trasporto studenti, i contributi a sostegno di eventi e manifestazioni che promuovano il territorio montano in ambito culturale, turistico e sportivo, i contributi per interventi di manutenzione ordinaria di infrastrutture per la pratica di attività outdoor. Il Regolamento, composto da otto articoli, prevede come criterio di ripartizione dei fondi tra le Unioni la superficie del territorio montano per una quota pari al 70%; e la popolazione residente per una quota pari al 30%, oltre alla valutazione delle situazioni di maggior svantaggio. I contributi annuali verranno erogati all’interno di quanto stabilito da due macrotipologie che prevedono due distinte modalità di erogazioni, quelle fatte direttamente dalla Giunta e quelle tramite specifico bando pubblico.

Sono intervenuti più volte, per chiedere delucidazioni, Raffaele Gallo (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi) e Francesca Frediani (M5s).

Confini regionali riaperti, partono i primi treni per il sud

Al binario 16 della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova è partito il Frecciarossa per Reggio Calabria nel primo giorno di riapertura dei confini tra regione e regione.

Il flusso dei viaggiatori nella stazione torinese, la terza per traffico in Italia oggi è stato ordinato.

Il  treno Torino-Napoli del mattino è partito con 90 passeggeri ed è probabile, stando alle prenotazioni, che il numero aumenterà lungo il tragitto.

Tra le misure prese per i viaggiatori delle Frecce, da oggi, la rilevazione della temperatura attraverso un termoscanner.

A Roma per la ripartenza dell’agricoltura

Mercoledì 3 giugno, presso la sede nazionale di Via Mariano Fortuny a Roma, avrà luogo la giunta nazionale di Cia- Agricoltori italiani, la prima post Covid.

Oltre a tutti i presidenti regionali Cia, saranno presenti il ministro Bellanova e gli assessori regionali all’agricoltura di ogni regione. 

“Un’iniziativa importante – commenta Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte e membro della giunta nazionale -, fondamentale per discutere della ripartenza dell’intero settore agricolo nazionale. Per il Piemonte, collegato in video conferenza, ci sarà l’assessore Marco Protopapa, al quale, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo fatto presenti, settore per settore, tutte le misure che a nostro avviso devono essere adottate per la nostra agricoltura regionale. Richieste che presenteremo anche al ministro Bellanova in occasione di questa riunione”.

“Il territorio piemontese – sottolinea Carenini – ha caratteristiche peculiari e necessita di interventi ad hoc. Il nostro settore agricolo, vero e proprio motore dell’economia nazionale, non si è mai fermato, ma ha subito comunque una pesante crisi. Quel che serve al Piemonte è una strategia forte, che possa far ripartire il comparto senza esitazioni ed incertezze”.

Giovani e futuri artigiani: nelle botteghe imparano l’arte del fare

Sono 191 le botteghe artigiane che aspettano giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che vogliano vivere l’esperienza del progetto Bottega Scuola per imparare un mestiere e per tramandare ai posteri tradizioni e lavori artigianali.

L’iniziativa, al riavvio dopo la sospensione forzata dei mesi scorsi causa Covid19, coinvolge le imprese disposte ad insegnare il mestiere artigiano ai ragazzi che, al momento dell’inizio del tirocinio, abbiano assolto l’obbligo scolastico e che siano disoccupati. Diversi i posti ancora disponibili che consentono ai giovani sei mesi di tirocinio in una impresa dell’Eccellenza artigiana. Per poter partecipare bisogna essere residenti o domiciliati in Piemonte.

“Entrare nel mondo del lavoro in punta di piedi, imparare un mestiere unico come quello del mondo artigianale, carico di manualità e di inventiva e portare avanti, a volte, una tradizione e una cultura del saper fare. La Bottega Scuola – commenta l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano – è un’iniziativa utile e formativa importante perché parla al futuro dei giovani e da loro gli strumenti per avviarsi al mondo del lavoro”.

Per le informazioni consultare www.regione.piemonte.it oppure scrivere a bottegascuolapiemonte@gmail.com

Il mercato dell’auto crolla anche dopo la riapertura dei concessionari

L’Italia Non crede nella ripresa. -49,6%. E’ questo lo sconvolgente risultato fatto registrate del mercato automobilistico italiano in maggio, cioè nel primo mese di riapertura delle concessionarie auto dopo un bimestre di chiusura. Il dato è drammatico, ma appare ancora più disastroso se si considera che è dovuto anche a ordini rimasti inevasi alla fine di febbraio, ultimo mese di andamento normale.

E’ del tutto evidente che, con il risultato di maggio, catastrofico è anche il cumulato dei primi cinque mesi dell’anno. Le immatricolazioni sono state 451.366 con un calo sul 2019 del 50,5% e di ben 459.506 autovetture.

Secondo una prima stima del Centro Studi Promotor la perdita di fatturato è stata di 8,3 miliardi a cui occorre aggiungere 1,8 miliardi di minor gettito Iva…

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Il Mercato auto crolla anche dopo la riapertura dei concessionari. L’Italia non crede nella ripresa

Bonomi accusa il governo (e fa bene). Ma non offre alternative

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria, marca il territorio. Ed accusa il governo di provocare danni peggiori di quelli del virus. Difficile dargli torto anche se il pessimo Gualtieri considera “ingenerose” le dichiarazioni del numero 1 di viale Astronomia.

Non è che il ministro abbia tutti i torti, a patto di considerare le promesse come fatti concreti. Il che non è.

Il lìder minimo ed i suoi dittatorelli hanno distribuito miliardi a pioggia, provocando una voragine nei conti pubblici ma senza creare la benché minima premessa per il rilancio del Paese…

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Bonomi accusa il governo (e fa bene) ma non offre alternative

Cina e Usa, la guerra fredda si scalda

Per il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, Cina e USA sono a un passo dalla Guerra Fredda. La sua è una dichiarazione rilasciata in una conferenza stampa durante una sessione parlamentare.

Il ministro degli Esteri cinese ha aggiunto che i due Paesi non dovrebbero avere conflitti e che sarebbe auspicabile cooperare in una logica win-win e di rispetto reciproco. Gli USA devono rinunciare a volere cambiare la Cina e rispettare la sua volontà di sviluppo della nazione.

La Cina, in risposta al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sostiene di essere aperta alla cooperazione internazionale per individuare l’origine della pandemia da Covid-19. Ma affinché ciò avvenga l’indagine dovrà essere libera da interferenze politiche e dovrà basarsi su dati scientifici e non illazioni. Wang ha criticato con durezza la campagna USA finalizzata a creare disinformazione sull’origine del coronavirus, addossando alla Cina ogni colpa di origine del virus. La convinzione del governo cinese è che il vero obiettivo di lungo termine degli USA sia bloccare l’ascesa cinese, perché percepita come rivale per i prossimi decenni…

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Ripartire a Torino: i ristoranti in trincea tra mille difficoltà

Anche lo storico ristorante Solferino, uno dei più noti e apprezzati in città, attivo da oltre mezzo secolo,  schiacciato dall’emergenza economica causata dal  Covid: «Troppe spese, poche entrate»

«Un tempo facevamo 200 coperti al giorno. Adesso i clienti sono pochissimi, ieri sera per cena non è venuto nessuno». Queste le allarmanti confessioni di Andrea Ambrogini, titolare del noto ristorante Solferino situato nel cuore dell’omonima piazza, un tempo luogo di ritrovo abituale della crème de la crème della società torinese, dove fino a qualche mese fa occorreva prenotare con largo anticipo per riuscire ad accaparrarsi un tavolo.

I danni provocati dalla pandemia sono evidenti, ancor prima di varcare la soglia d’entrata: quasi deserto il dehor, pochi i clienti da servire. All’interno del locale la situazione non cambia: i il numero dei tavoli è decisamente inferiore al solito ma, in compenso, le loro dimensioni sono più grandi (un metro per un metro) in modo da assicurare il distanziamento sociale senza bisogno degli antiestetici e poco piacevoli divisori in plexiglass.

Alcuni paraventi in plastica posti tra i tavoli più ravvicinati garantiscono la privacy e la sicurezza dei commensali, mentre gli attenti camerieri si muovono con elegante discrezione, silenziosi come gatti, muniti di mascherina e guanti. La loro professionalità (come quella degli esperti chef) costa, e non poco, ma nelle condizioni attuali trovare i soldi necessari al mantenimento dell’attività si fa sempre più difficile.

«Quello che chiediamo sono soldi a fondo perduto», ci dice Andrea, «non mi vergogno a dirlo, ma io di tasca mia ho dovuto tirare fuori 60.000 euro in due mesi. Qualche giorno prima del lockdown avevamo pensato di fare dei tagli al personale, ma non c’è stato il tempo». A preoccuparlo è anche la perdita dei clienti abituali in pausa pranzo, che ora possono lavorare da casa grazie all’ottimizzazione dello smart working. Una perdita di entità considerevole per l’intraprendente Andrea che, negli anni, era riuscito a quadruplicare il fatturato del proprietario precedente.
«Uno dei problemi maggiori è che manca proprio la mobilità fisica delle persone», continua Andrea, «Il 60% del nostro ricavato arrivava dal turismo, nazionale o estero».

Una situazione ben più che drammatica, comune alla quasi totalità delle attività ristorative, che necessiterebbe di interventi seri da parte del governo. Per il momento, i ristoratori rimangono soli davanti al baratro.

Ilaria Losapio