ECONOMIA- Pagina 398

Perché dopo non sarà come prima

Ci ricorderemo a lungo l’inizio di Primavera 2020. Ce ne ricorderemo per sempre. Difficile, anzi impossibile, dividere i destini individuali da quelli collettivi

Ci ricorderemo non solo del coronavirus. Ci ricorderemo delle reazioni di una classe politica e di una società civile che ha fatto fatica nel capire questo fenomeno.

Il governo preso in mezzo dall’allarme degli scienziati o
virologi che volevano chiudere tutto da oltre un mese e gli operatori economici che non volevano
chiudere niente. Ci ricorderemo di gente che ha immediatamente applicato le regole e chi se ne è
altamente sbattuto.

Verissimo, non è un bello spettacolo vedere  l’esercito intervenuto in Barriera di Milano.
Non perché l esercito sia sinonimo di golpismo. Perché è intervenuto per far rispettare regole,
appunto non rispettate. Sappiamo che questa settimana sarà decisiva. Speriamo che questa
settimana sia decisiva per il meglio. Indubbiamente ci sono stati errori e impreparazione
(forse) non solo dalla politica. Esempio: in Piemonte mancano i tamponi per le analisi del caso.
Non c’è stato il dovuto coordinamento tra Stato e Regioni. Ma le polemiche, almeno per ora ,
sono inutili e pretestuose. Dunque fuorvianti.

Ci si mettono  i seriali produttori di notizie false: da Crotone con i 300 sanitari messi in mutua
dopo 1 giorno di lavoro, al prelievo nei conti correnti privati per pagare il debito verso Germania
e Francia. Il falso che serve per dire che loro avevano ed avranno sempre ragione. Ora più che
mai è attuale: chi semina vento raccoglie tempesta. Poi ci si mette l’ideologia. Sempre pronta
nel dare una mano agli stupidi. Sostenere che la sinistra era contenta per la moria in Lombardia
ne è un un’esempio.

O che la destra è forte perché Berlusconi dona 10milioni di euro e la
sinistra è cattiva visto che non ci sono notizie di donazioni di Romano Prodi. L’unica reazione
logica sarebbe: non ti curar di loro ma guarda e passa. Ma mi rendo conto che è difficile non
replicar . Se poi la replica è: Cina Russia e Cuba ci aiutano perché comunisti, mi pare inefficace
ed abbastanza puerile.

Al tempo stesso fa riflettere che qualcuno ci aiuti e chi ci ha deriso, da
Trump alla Spagna passando per Francia ed Inghilterra ora stiano peggio di noi. Fa riflettere
perché dopo non sarà come prima. Con i soliti dubbi verso alcuni potenti della terra. Si sta
fermando l’economia mondiale e non vengono chiuse le Borse. Deciso  appositamente perché
i soliti noti ci guadagnino a scapito dei tanti, così non potenti? Con la solita certezza : pochi ci
guadagnano e molti ci perdono.

E un’ altra (ahimè) certezza: che botta avrà l economia mondiale, con il solito dubbio,
privilegiare la finanza o privilegiare il lavoro. Non sono un economista ma la risposta sta nella
seconda opzione. Privilegiare gli investimenti che producono lavoro.

Ovvio no? Dipende da noi se questa crisi verrà usata dall’Uomo per migliorarsi.
Il professor Alessandro Barbero , in una sua lezione sulla peste in Inghilterra spiegò come
persino una epidemia può essere occasione per una mobilità sociale positiva per lo sviluppo
economico. Sappiamo che non dipende solo da noi. Dipende soprattutto dalle scelte che
verranno fatte dalla politica.

Politica che non deve prendere ordine dalla finanza o dall’economia. Sempre più che mai, cosa
decisamente acclarata, le scelte fatte debbono essere fatte (scusate il bisticcio di parole) per
il bene comune, per il bene collettivo. Il tutto è semplicemente logico. Capito questo siamo a
buon punto per essere migliori di prima.

 

Patrizio Tosetto

 

Cirio: “chiudiamo tutto ciò che la Regione può chiudere”

Ieri alle 12.30 il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha  avuto la conferma della sua guarigione e si è subito recato all’Unità di Crisi di corso Marche a Torino

«Ritenevo giusto – ha sottolineato il governatore – dopo quindici giorni, essere presente di persona. Ringrazio il vicepresidente Carosso, che mi ha fisicamente sostituito in queste due settimane e tutti quanti hanno supportato la mia attività a distanza. Oggi abbiamo lungamente discusso anche delle nuove misure di contenimento.

Come sapete, ho firmato un’ordinanza ulteriormente restrittiva, che si può sintetizzare in “chiudiamo tutto ciò che la Regione può chiudere”. Fin dal primo giorno ho sostenuto la linea del rigore per contenere il contagio e in attesa che arrivasse un decreto governativo uniforme per tutta Italia ho voluto, come ha fatto anche la Lombardia, emettere un provvedimento più restrittivo per il Piemonte. La nostra ordinanza dovrebbe essere prevalente anche rispetto al decreto emanato da Roma e siamo in attesa di un parere su questo da parte del Governo. Siamo certi di avere ragione, perché la nostra linea è di chiudere davvero e non accogliere le tante deroghe che abbiamo visto nel decreto. Sia chiaro che non siamo in contrasto con il Governo, ma abbiamo il timore che tutte le eccezioni previste possano portare ad una non chiusura reale. In particolare, con le Prefetture stiamo analizzando la sospensione dell’attività degli uffici pubblici regionali e la chiusura degli studi professionali e anche su questi punti siamo in attesa del parere del Ministero degli Interni».

Unione consumatori: “Ecco come ottenere il rimborso dei treni”

Un vademecum dedicato ai consumatori per accedere correttamente alle procedure previste

 

Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, interviene a tutela dei consumatori, esponendo le prassi da seguire per accedere, in tempo di Coronavirus, ai rimborsi dei biglietti ferroviari.

“Sul versante Italo, per i viaggi da e per Lombardia, Veneto e Emilia Romagna sono rimborsabili i biglietti acquistati entro il 2 marzo 2020, mentre per i viaggi da e per qualsiasi altra zona del territorio nazionale sono rimborsabili i biglietti acquistati fino al 9 marzo 2020 incluso”, spiega il legale, che prosegue: “In aggiunta a quanto sopra, tutti i passeggeri interessati dalla rimodulazione dell’offerta per emergenza sanitaria potranno richiedere il rimborso come di seguito descritto: il cliente potrà richiedere il rimborso integrale del biglietto tramite Voucher utilizzabili per nuovi acquisti di biglietti relativi a viaggi da effettuarsi entro un anno dall’emissione del Voucher stesso. Tale richiesta può essere effettuata direttamente sul sito web accedendo al form Reclami nella sezione ‘Assistenza’ disponibile al seguente link www.italotreno.it/rimborsoemergenza. Nel form bisogna selezionare la Categoria “Rimborso per emergenza sanitaria 2020. E’ bene sapere che – precisa Patrizia Polliotto – in caso di richiesta per più viaggi o per viaggi andata e ritorno sullo stesso codice biglietto, è necessario fare una richiesta per ogni viaggio indicando il relativo numero di treno”.
Ma c’è di più: “In alternativa, è possibile effettuare la richiesta di rimborso chiamando il canale di contatto telefonico 060708. Il cliente potrà infine richiedere in autonomia sul sito www.italotreno.it il rimborso secondo le proprie condizioni tariffarie di contratto”.

Sul fronte Trenitalia, invece, “E’ in vigore la proroga per rimborso biglietti dopo disposizioni legate al Coronavirus acquistati dopo il 23 febbraio, indipendentemente dalla tariffa, presentando la richiesta entro i termini indicati nelle disposizioni nazionali in materia e giustificando il mancato viaggio con i seguenti motivi: per quarantena, permanenza domiciliare e per tutti i viaggi con arrivo o partenza nelle aree indicate dal provvedimento; per viaggi programmati per partecipare a gite scolastiche, concorsi, manifestazioni, eventi o riunioni che sono stati annullati, rinviati o sospesi; per viaggi programmati verso l’estero dove è impedito o vietato l’arrivo secondo le disposizioni emanate”, prosegue la Presidente di UNC Piemonte.
Che specifica: “Per i treni a media e lunga percorrenza, il rimborso integrale è in bonus utilizzabile entro un anno. La richiesta può essere effettuata compilando l’apposito web form disponibile su trenitalia.com o presso qualsiasi biglietteria. Per i treni regionali, il rimborso integrale è in denaro. La richiesta può essere effettuata compilando l’apposito modulo on line o presso le biglietterie. Tali misure si sommano a quelle già adottate, in via autonoma e per sensibilità sociale, da Trenitalia che ha garantito alla propria clientela il rimborso integrale, richiesto entro il 1° marzo 2020, di qualsiasi tipologia di biglietti, anche di quelli di solito non rimborsabili, con qualsiasi data di viaggio e con qualunque destinazione”, conclude l’Avvocato Patrizia Polliotto.
Fino a qui riportate sono le ultime disposizioni ma in ogni caso si invitano coloro i quali fossero interessati a richiedere il rimborso di consultare i siti internet delle diverse società ferroviarie al fine di essere sempre aggiornati sulle procedure attive.

Per qualsiasi informazione o necessità, è attivo lo sportello di UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI PIEMONTE in orario d’ufficio chiamando lo 011 5611800 o scrivendo una mail a unc.piemonte@gmail.com.

Erogati i contributi per l’agricoltura

Oltre 5 mila beneficiari riceveranno i pagamenti da Arpea

IN ARRIVO 12,7 MILIONI DI EURO PER LE AZIENDE AGRICOLE

Sono 5.363 le aziende agricole beneficiarie del Piemonte che riceveranno complessivamente 12,7 milioni di euro di contributi erogati tramite Arpea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, per la Domanda Unica 2019 finanziata con il Fondo europeo agricolo di garanzia – FEAG.

L ’Assessorato all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte ha raggiunto l’obiettivo prefissato di vagliare nei tempi previsti le richieste pervenute per le misure agro – ambientali finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria, delle acquee e del terreni in ambito agricolo.“

°In arrivo altro ossigeno per i nostri agricoltori, – annuncia l ‘Assessore regionale all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa – con un sostegno diretto al reddito attraverso la Domanda unica, che va ad aggiungersi ai 3,6 milioni della scorsa settimana assegnati sulle misure del Psr. Un ottimo risultato raggiunto grazie al lavoro assiduo dei funzionari dei settori della  Arpea insieme a quelli della Direzione regionale agricoltura che, pur in  giornate di disagio per tutti,  hanno contribuito a voler sostenere le nostre imprese agricole in un momento di forte difficoltà ”.

La separazione per provincia è stata effettuata sulla base della sede legale delle aziende.

Finanza e risparmi ai tempi del coronavirus

Molti amici, preoccupati per i crolli delle azioni, mi hanno detto: “Bisognerebbe chiudere la Borsa per evitare altre perdite!”

Provvedimento di una disarmante ingenuità: è come se un malato di polmonite, controllando la temperatura arrivata a 40, provasse a guarire spezzando il termometro…

Non è spezzando il termometro che si guarisce, così come non è chiudendo un mercato finanziario che si risolve una crisi, ma agendo sulle cause, prendendo i provvedimenti giusti, attivandosi per rianimare il “paziente”, non solo iniettando liquidità nel sistema, ma creando opportunità per la crescita del reddito individuale e nazionale
Purtroppo siamo circondati da spezzatori di termometri e non da medici…Il fatto è che di colpo 60 milioni di italiani che discettavano di calcio (siamo tutti potenziali allenatori della nazionale…) si sono trasformati in 60 milioni di medici infettivologi (sappiamo tutto di pandemia, sanificazione, quarantena, ecc.). E naturalmente ci sono anche 60 milioni di economisti che pontificano sulle conseguenze dell’infezione sulla produzione mondiale e sulle Borse…

Cerchiamo di fare chiarezza, partendo da alcuni dati di fatto.
Sicuramente l’epidemia mondiale ha conseguenze sul sistema economico, perché riduce molte attività produttive (in primis turismo, viaggi, ristorazione, spettacoli, ma anche fabbriche), riduce il commercio internazionale, fa lievitare i costi del sistema sanitario, aumenta la necessità di sostenere i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro.
Tutti gli esperti prevedono che il PIL mondiale si ridurrà, soprattutto a causa della Cina che potrebbe perdere almeno due punti di crescita; e siccome il colosso asiatico pesa per il 20% del PIL mondiale, l’effetto si preannuncia pesante. L’Europa soffrirà più di Cina o Stati Uniti, perché non ha un sistema coordinato d’interventi; e l’Italia soffrirà ancor di più perché ha un’economia che da anni stenta a crescere.

Ciò premesso, cosa fare per fronteggiare il rischio di un disastro finanziario?
Il governo ha approvato un piano da 25 miliardi che prevede vari interventi “tampone” (sospensione del pagamento dei mutui, delle bollette, delle imposte, cassa integrazione in deroga, ecc.), il tutto finanziato con “flessibilità di bilancio”; il che significa che vedremo aumentare il nostro già elevatissimo debito. A questo punto s’impone una riflessione che porta ad una proposta innovativa che andrebbe valutata. Indebitarsi per chiudere le falle del sistema produttivo non è la soluzione migliore per un Paese che, di debiti, ne ha fin sopra i capelli: è come chiedere un prestito ad una banca per pagare le rate di un mutuo ottenuto da un’altra banca. Se si assume un debito bisogna avere le risorse per rimborsarlo (pagando non solo gli interessi ma anche il capitale, altrimenti si maschera un’insolvenza!), ed oggi l’Italia non ha risorse perché non produce abbastanza ricchezza. Non basta indennizzare (con soldi pubblici) famiglie ed imprese, occorre creare reddito, creare occupazione (bene il progetto di opere pubbliche, sperando che non rimanga sulla carta…) e ridurre i debiti.

Facciamo uno sforzo di fantasia: lanciamo un “BTP Italia perpetuo” sollecitando tutti i risparmiatori ed investitori istituzionali italiani e stranieri a sottoscrivere titoli pubblici privi di scadenza (sul modello dei prestiti lanciati dopo la grande crisi del 1929, che hanno contribuito efficacemente a raccogliere soldi senza vincolo di restituzione).
Un prestito che offra una bella cedola del 3% (che, beneficiando dell’aliquota agevolata riservata ai titoli di Stato, sconta un’imposta del solo 12,50%) in eterno. Una bella rendita che potrebbe interessare sia ai privati per integrare la pensione, sia agli investitori istituzionali, specie le compagnie assicurative (che hanno necessità di garantire ai clienti le prestazioni delle polizze sulla vita).
I titoli, essendo quotati in Borsa, consentirebbero ampia possibilità a chi necessitasse del capitale, di venderli ricuperando l’investimento; con una cedola del 3% non esisterebbero problemi di avere quotazioni penalizzate.

Benefici per i risparmiatori: investire in titoli sicuri, con un buon reddito, facilmente liquidabili, esenti da imposta di successione e con tassazione ridotta.
Benefici per lo Stato: raccogliere capitali senza obbligo di restituzione, alleggerendo il peso del debito ed impegnandosi solo al pagamento degli interessi.
Alcuni esperti hanno calcolato che, per l’emergenza, occorrerebbero 100 miliardi: vogliamo provare, per sei mesi, ad emettere 5 miliardi al mese di questo “BTP Italia perpetuo”, facendo leva su un po’ di sano “patriottismo finanziario”? Anziché elemosinare la “flessibilità” (che pagheremo cara), conquistiamo l’indipendenza finanziaria, almeno per le emergenze…
demarketing2008@libero.it

 

Gianluigi De Marchi

Trasporto pubblico locale, il Nord chiede l’aiuto del Governo

Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto chiedono un confronto con il ministro de Micheli per attivare misure straordinarie e di emergenza. Gabusi: «Il sistema di trasporto pubblico ha già perso in Piemonte milioni di euro».

Attivare con urgenza misure straordinarie per tutelare la mobilità pubblica. Questa la richiesta congiunta di Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli. Gli assessori ai Trasporti delle quattro regioni hanno infatti inviato una lettera al Presidente della Commissione Infrastrutture Fulvio Bonavitacolaper chiedere di convocare con urgenza un incontro, in videoconferenza, della Commissione con il Ministro perindividuare misure economiche straordinarie per arginare la situazione in atto.

«Con la riduzione al minimo dei servizi il sistema delle Aziende di TPL è in grave sofferenza – spiega l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Un confronto con il governo su questo tema non c’è ancora stato e non sarebbe stato necessario se lo scenario non fosse precipitato come è invece accaduto. Avevamo già chiesto all’inizio dell’emergenza l’erogazione dell’anticipo del Fondo Nazionale Trasporti e ora, avendo già accumulato milioni di euro di perdite, lo richiediamo con maggior forza, insieme a tutto il Nord Italia. Ma non parliamo solo dell’anticipo, non basterebbe comunque a sostenere le aziende del TPL che stanno vivendo una vera e propria emorragia. Come indicato nella lettera occorre attivare con urgenza misure straordinarie, sia in termini di risorse sia per quanto riguarda le norme e le procedure amministrative, necessarie per fare fronte a tale crisi, i cui effetti vanno a sommarsi alle ben note difficoltà del settore già esistenti».

Il sistema di Trasporto Pubblico Locale piemontese è ridotto al minimo e ogni giorno è sottoposto all’analisi dei flussi per capire dove poter ancora apportare modifiche. «La frequentazione dei mezzi è bassissima – sottolinea l’Assessore Gabusi – ma cerchiamo comunque di garantire il trasporto di chi deve per forza spostarsi per necessità. Consigliamo a chi deve prendere un mezzo di consultare i siti di Trenitalia, GTT e delle altre aziende di trasporto per verificare lo stato e gli orari dei servizi».

Gli industriali: “Chiudere subito è un problema per la sicurezza degli impianti”

Il  presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, commentando con l’agenzia Ansa le nuove misure per contenere il coronavirus afferma:

“Per molti  imprenditori chiudere immediatamente lunedì può essere un grave problema. Sarebbe fondamentale che almeno per un giorno,  anche le aziende dei settori considerati non essenziali possano restare aperte. E’ un problema di sicurezza degli impianti e chiudere immediatamente potrebbe rivelarsi dannoso”.

A livello nazionale le organizzazioni sindacali si sono dette pronte allo sciopero generale se non si farà della tutela della salute dei lavoratori la priorità assoluta.

Ticket reddito, proroga esenzione fino al 31 marzo 2021

Il cittadino può presentare l’autocertificazione in via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID) o in alternativa con credenziali di tessera sanitaria con microchip (Tessera sanitaria – Carta nazionale dei servizi) o qualsiasi altra Carta Nazionale Servizi

PER L’EMERGENZA COVID-19, PROROGATA SINO AL 30 GIUGNO 2020 L’ESENZIONE E02 PER I DISOCCUPATI E I LORO FAMILIARI A CARICO

 

Su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, la Giunta regionale ha confermato fino al 31 marzo 2021 la validità delle autocertificazioni di esenzione per reddito dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per la specialistica riguardanti le seguenti categorie:

  • cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a euro 36.151,98 (il minore al compimento del sesto anno non potrà più usufruire di tale esenzione); codice E01

  • titolari di assegno (ex pensione) sociale e loro familiari a carico; codice E03

  • titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico; codice E04

In considerazione dell’emergenza Covid 19 e quindi della necessità di evitare gli affollamenti agli sportelli delle Asl, la Giunta regionale ha deciso la proroga sino al 30 giugno 2020, per i cittadini in possesso dell’autocertificazione di esenzione con il codice E02: disoccupati e  loro familiari a carico, con un reddito complessivo inferiore a euro 8.263,31, incrementato fino a euro 11.362,05 in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico, in possesso di auto-certificazione valida sino al 31 marzo 2020.

Il cittadino può presentare l’autocertificazione in via telematica, attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID) o in alternativa con credenziali di tessera sanitaria con microchip (Tessera sanitaria – Carta nazionale dei servizi) o qualsiasi altra Carta Nazionale Servizi.http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/salute/servizi/924-autocertificazione-esenzioni-da-reddito)

Si precisa che, in caso di eventuale perdita dei requisiti di reddito che danno diritto all’esenzione, l’assistito è tenuto a darne tempestiva comunicazione all’ASL, anche attraverso la funzionalità telematica, per la cessazione del diritto all’esenzione e, pertanto, a non utilizzare più il certificato di esenzione per reddito.

Si ricorda che eventuali abusi di utilizzo del certificato di esenzione, in mancanza dei requisiti prescritti dalla legge, comportano responsabilità amministrative e penali.

Sospesa a Torino la vendita nei mercati all’aperto

Da lunedi 23 marzo, a Torino, sono sospese le attività di vendita di generi alimentari esercitate nei mercati cittadini all’aperto, comprese quelle nelle aree mercatali provviste di tettoia come copertura.

Verranno nel frattempo individuati i dispositivi e le modalità organizzative che assicurino efficacemente un afflusso regolato con rispetto delle distanza tra le persone: misure che, nel rispetto delle disposizioni regionale per il contenimento del contagio da Coronavirus, possano consentire a breve la ripresa delle attività di vendita.

Inquinamento urbano e coronavirus: un rapporto troppo stretto

Come non si dice che, oltre al Covid, ci sono anche le cavallette, nuova piaga faraonica, figlia dello squilibrio dell’ecosistema.
Non è Jahvè stavolta a mandare piaghe e diluvio, ma Madre Natura, dal maschile al femminile, in un video che fa il giro del web e getta una luce apocalittica sull’epidemia…

… CONTINUA A LEGGERE SU ELECTOMAG:

Inquinamento urbano e coronavirus: un rapporto troppo stretto