ECONOMIA- Pagina 370

Il calore del termovalorizzatore raggiunge anche le reti di Rivoli, Collegno e Grugliasco

Con questo intervento si amplia ulteriormente la più grande rete di teleriscaldamento interconnessa a livello italiano

Iren, attraverso la propria controllata Iren Energia, ha esteso la fornitura di calore per il teleriscaldamento erogato dal termovalorizzatore di Torino Gerbido verso i Comuni limitrofi di Collegno, Grugliasco e Rivoli realizzando così la più grande rete metropolitana interconnessa esistente a livello italiano.
Infatti dopo i collegamenti con Torino e con Beinasco, il calore prodotto dal termovalorizzatore raggiunge ora i 5,2 milioni di metri cubi dei quartieri già teleriscaldati dei Comuni di Grugliasco, Rivoli e Collegno interconnessi così dalla rete metropolitana torinese che ha raggiunto i 71,2 milioni di metri cubi.
A tal fine, sono stati completati in questi giorni i lavori di realizzazione della dorsale di collegamento (in doppia tubazione della lunghezza di oltre 4 km) tra il termovalorizzatore e la centrale termica collocata presso la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino a Grugliasco. Qui è stata inoltre realizzata la sottostazione di scambio termico della potenza di 40MW della centrale stessa da cui parte la rete sovracomunale.
Questa connessione consente di sfruttare ulteriormente l’assetto cogenerativo del termovalorizzatore di Torino, che produce contestualmente energia elettrica e termica per teleriscaldamento. La disponibilità di questo calore consente di ridurre l’utilizzo delle caldaie di integrazione e riserva installate presso la centrale termica di Grugliasco e del ciclo combinato cogenerativo installato presso la centrale di via Genova a Rivoli, riducendo quindi le emissioni complessive
“Questo ulteriore intervento dimostra il costante impegno di Iren per iniziative volte alla transizione energetica del territorio – ha dichiarato il Presidente di Iren Renato Boero – e rientra pienamente nella strategia di multicircle economy avviata con il Piano Industriale 2020-2025. Inoltre, il teleriscaldamento si conferma come una delle eccellenze del Gruppo e tra le migliori tecnologie per migliorare la qualità ambientale dei territori serviti”.

Il “Design Tech” ridisegna gli spazi del futuro

Ecco come adattarli alle nuove esigenze di un’epoca post Covid

Il settore del design sta al passo con i tempi, proponendo nuove soluzioni e nuove mappe concettuali in questa società post Covid e intrecciando un dialogo sempre più serrato con l’architettura e la tecnologia, delineando anche i contorni di un mondo nuovo in cui sia auspicabile abitare in futuro.

Tutto ciò diventerà realtà nel complesso denominato ‘Design Tech”, nell’area milanese ex Expo 2015.

“Sta per inaugurare a Milano, nell’ex area Expo – spiega il dottor Alessandro De Cillis, uno dei co founder del progetto – un grande Hub del Design denominato “Design Tech”, promosso dalla scaleup italiana Hi-Interiors, guidata dal ceo Ivan Tallarico,  e che ha trovato la sua naturale collocazione all’interno di ‘Mind’ ( acronimo che indica “Milano Innovation District”), ma che suggerisce immediatamente i concetti di mente e innovazione. Si tratta del primo Hub italiano di innovazione tecnologica dedicato al Design, ospitato nell’ex padiglione Intesa Sanpaolo di Expo 2015, progettato dall’architetto Michele De Lucchi”.

“Questo polo dell’innovazione precisa Alessandro De Cillis – si è ispirato ad un progetto piuttosto ambizioso e articolato che vede il coworking affiancarsi all’ideazione di uno spazio in grado di mettere in contatto tra loro professionisti del mondo dell’arredo,della tecnologia e del design, aziende e start up, in un ampio scenario di competenze“.

“In un periodo di Covid come quello che stiamo vivendo – aggiungeDe Cillis –  dal lockdown in poi, si sono presentate esigenze assolutamente nuove, come la necessità del distanziamento, che ha richiesto un brusco cambiamento dei modelli organizzativi di vita e di lavoro. Non è detto che questa esigenza non si possa figurare come ciclicamente necessaria e tale da imporre il rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza, pur nella pratica di quelle stesse attività che venivano compiute, con altre modalità, in tempi precedenti. Il design, allora, diventa uno strumento assolutamente indispensabile al servizio della tecnologia per il raggiungimento di questo scopo, vale a dire per soddisfare la creazione di nuovi scenari per la progettazione, per nuovi modelli d’uso, per una gestione ridisegnata degli spazi e per l’ideazione di nuove modalità di coesistenza degli esseri umani in ambiti lavorativi condivisi ma, al tempo stesso, distanziati”.

“Abbiamo individuato proprio nel periodo del lockdown – precisa il co founder dell’Hub del Design De Cillis –  la priorità di ridisegnare gli spazi, attraverso un modello che potesse essere esportato anche in altre città italiane e all’estero, e che è risultato vincente già nella sua fase iniziale, nella sua capacità di attrarre investitori. Partendo dal Co-working abbiamo poi coinvolto il sistema del Co- Factory e quello del Co-living. La Co-Factory rappresenterà una vera e propria fabbrica che supporterà la produzione di prototipi di nuovi prodotti da parte di start up e aziende”.

“Design Tech – conclude Alessandro De Cillis – diventerà così un incubatore capace di diffondere le tecnologie digitali nel settore del design, che si sta dimostrando in grado di evolversi seguendo le esigenze dei tempi anche difficili che stiamo vivendo. A questo scopo sia la scaleup Hi-Interiors sia Lendlease hanno deciso nei mesi scorsi di lanciare una call per realizzare il primo coworking Covid complaint, in cui riunire architetti, designer, professionisti del settore insieme alle start up”.

Mara Martellotta

 

(nella foto in alto, da sinistra, Talarico e De Cillis)

Arriva il car sharing targato Fca e Leasys dedicato alla nuova 500 elettrica

LeasysGO! sarà attivabile su Amazon e permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che sarà composta da oltre 2.000 unità in sharing. Fino a dicembre 2020 il servizio, sviluppato in collaborazione con il team di FCA e-Mobility, sarà disponibile per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno la possibilità di essere i primi a provarlo. Da inizio 2021 LeasysGO! arriverà nelle principali città italiane e d’Europa.

 

Prosegue la rivoluzione italiana della mobilità sostenibile, che vede protagonisti FCA Bank e la sua controllata Leasys: con l’arrivo della Nuova 500 elettrica, le due società hanno annunciato il lancio di LeasysGO!il primo servizio di car sharing che metterà a disposizione degli abbonati una flotta di sole 500 elettriche. Il servizio, gestibile completamente dal proprio smartphone grazie all’app dedicata, semplice e intuitiva, permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che arriverà a contare oltre 2.000 unità in sharing nel 2021.

 

Disegnato per la Nuova 500 elettrica, LeasysGO! sarà momentaneamente disponibile (fino a dicembre 2020) solo per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno così la possibilità di provarlo per primi. Nel 2021 LeasysGO! raggiungerà, dopo Torino, anche Milano e Roma, oltre a due importanti città europee come Barcellona e Lione.

 

Terminato il periodo di test, entro fine anno il servizio sarà aperto al pubblico e verrà data la possibilità di acquistare il voucher d’iscrizione su Amazon e convertirlo sulla piattaforma digitale LeasysGO!. Si potrà in pochi minuti prenotare e interagire con la Nuova 500 elettrica della flotta, pagando una tariffa mensile molto competitiva e comprensiva di 2 ore di mobilità al mese. Esaurite le 2 ore di sharing il costo del servizio passerà in modalità pay-per-use al costo di pochi centesimi al minuto. La ricarica elettrica dei veicoli sarà totalmente gratuita e sarà gestita dal team di LeasysGO!. Il Cliente troverà sempre una Nuova 500 in sharing carica e pronta all’uso.

 

LeasysGO! e la Nuova 500 uniscono tutti i vantaggi della guida elettrica a quelli delle nuove forme di mobilità. LeasysGO! nasce infatti come la soluzione ideale per muoversi nelle zone a traffico limitato delle città, grazie al fatto che Nuova 500 è a emissioni zero; inoltre, dato che l’auto è in car sharing, il parcheggio è gratuito.

 

Per il lancio del progetto, è stata fondamentale la collaborazione del team e-Mobility di FCA che – come punto di contatto tra il mondo della nuova mobilità condivisa di Leasys e quello della produzione delle vetture elettriche di FCA – ha facilitato l’integrazione nella Nuova 500 di una serie di funzionalità specifiche per la mobilità del futuro, contribuendo a rendere la nuova vettura la prima auto elettrica di FCA prodotta per essere sostenibile e condivisa. Inoltre, grazie al team e-Mobility di FCA è stato possibile lanciare il servizio in esclusiva per i dipendenti FCA.

 

La Nuova 500, la prima vettura di FCA nata full electric, è disponibile in tre versioni: berlina, cabrio e 3+1 e negli allestimenti ACTION, PASSION e ICON. Oggi la terza generazione della 500 è più tecnologica, più connessa, più spaziosa che mai e, sempre, Cinquecento.  Due i range disponibili: la Action ha una autonomia maggiore di 180 km WLTP mentre, la Passion e la Icon, hanno una autonomia fino a 320 km WLTP che diventano 460 km in uso urbano, grazie alle batterie Lithium-Ion che hanno una capacità, rispettivamente, di 23,8 kWh e di 42kWh. La Nuova 500 Action è equipaggiata con il sistema fast charge da 50 kW che consente di ricaricare la batteria dell’auto in tempi molto brevi. Ad esempio, per una riserva di energia sufficiente a percorrere il fabbisogno quotidiano di chilometri (circa 50 chilometri) sono necessari meno di dieci minuti, il tempo di una colazione al bar. La Nuova 500 nelle versioni Passion e Icon sono equipaggiate con il fast charge da 85 kW che consentono di ricaricare la batteria in tempi molto brevi, per una riserva di energia sufficiente a percorrere 50 chilometri – più di quanto necessario nell’utilizzo medio giornaliero – bastano solo cinque minuti. E sempre grazie al fast charge da 85KW, è possibile ricaricare l’80% della batteria in appena 35 minuti. La Nuova 500 è la prima city car dotata di Autonomous Driving Level 2 e anche la prima vettura FCA equipaggiata con il nuovo sistema di infotainment di quinta generazione di UConnect 5.

 

Guarda il video del lancio al seguente link: https://youtu.be/EHCm0IypKKk

Da Marazzato un aiuto ad Asl e mense dei poveri

COVID, GRUPPO MARAZZATO RACCOGLIE E DONA 28MILA EURO AD ASL E MENSE DEI POVERI
Beneficiari del generoso crowdfunding strutture sanitarie e tavole sociali di Piemonte e Valle d’Aosta.

Anche chi opera da anni nel settore ambientale, durante la pandemia in corso, si è speso attivamente per fornire in maniera concreta e operosa un sostegno alle Asl più periferiche del territorio e alle mense dei poveri più in difficoltà di Piemonte e Valle d’Aosta.

E’ il ‘Gruppo Marazzato’, mobilitatosi durante il lockdown dando vita a ‘Diffondiamo la solidarietà, non il virus’, campagna di crowdfunding attivata sulla nota piattaforma Gofundme disponibile all’indirizzo web https://gf.me/u/ynv2rq.

Un’iniziativa che ha potuto contare sul prezioso aiuto di due noti e amati testimonial provenienti dal mondo della musica, il cantautore bolognese Andrea Mingardi e la raffinata interprete Silvia Mezzanotte, voce storica dei Matia Bazar, che hanno rilasciato sui propri social due video per invitare le persone a donare.

Grazie alla generosità dei benefattori piemontesi e valdostani e dell’azienda vercellese promotrice della macchina solidale, “sono stati raccolti ben 28.000 euro, distribuiti ai primi di agosto scorso e ripartiti fra le aziende sanitarie locali e le tavole sociali giornalmente in prima linea nel fornire sostentamento alimentare alle frange più bisognose della popolazione”, spiegano i fratelli Alberto, Luca e Davide, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa dopo il nonno Lucillo e il padre Carlo.

“Oggetto della nostra attenzione e di chi ha scelto di dare il proprio, spontaneo contributo caritatevole sono state le ASL di Alessandria, Casale Monferrato e Tortona, Aosta, Biella, Ivrea, Novara, Vercelli e la ASL TO5 per quanto concerne il Torinese. Così come la Mensa Sociale ‘Tavola Amica’ di Aosta, Alessandria e Ivrea in mano alla ‘Caritas’, la mensa ‘Il Pane quotidiano’ di Biella, la mensa dei Frati Cappuccini San Nazzaro della Costa di Novara, la mensa dell’Associazione Don Luigi Longhi Onlus di Vercelli e la ‘Mensa dei Poveri’ di Torino del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ di Don Adriano Gennari”, proseguono.

Per poi aggiungere: “Abbiamo scelto di rendere noto l’esito della campagna, presente anche su Gofundme a riprova di massima trasparenza, soltanto alla ripresa delle attività scolastiche e lavorative perché anche in quest’ultima parte di un anno così critico e difficile sia sempre alta l’attenzione proattiva verso le categorie sociali più in difficoltà”, chiosano i manager del ‘Gruppo Marazzato’.

Da Palazzo Lascaris via libera al bonus artigiani

La prima e la terza Commissione, riunite congiuntamente sotto la presidenza di Carlo Riva Vercellotti, hanno dato a maggioranza parere positivo sulla delibera di Giunta che estende il bonus Piemonte a nuove categorie di artigiani prima escluse dal finanziamento. La delibera, perché sia esecutiva, dovrà essere approvata dalla Giunta regionale.

Presentando il provvedimento, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha ricordato che l’estensione del bonus era stata richiesta dal Consiglio regionale e dalle associazioni di categoria: “Grazie alle economie ottenute dal ‘Riparti Piemonte’ abbiamo a disposizione 10,5 milioni di euro che andranno ad artigiani che erano stati esclusi dal primo provvedimento. Riceveranno 1.500 euro a testa che non rappresentano un risarcimento, ma devono essere impegnati nell’acquisto di beni durevoli che permettano di continuare l’attività durante l’emergenza”, ha spiegato Tronzano. L’assessore ha anche informato che FinPiemonte ha effettuato sui beneficiari del primo bonus 1500 controlli a campione, senza riscontrare alcuna irregolarità.

Le opposizioni non hanno partecipato al voto. “Non siamo contrari al bonus agli artigiani, ma sarebbe importante una riflessione su quanto è avvenuto, in modo da poter discutere su quali misure di sostegno all’economia mettere in campo di fronte alla seconda ondata”, ha sostenuto Raffale Gallo (PD).

Per Sean Sacco e Sarah Disabato (M5s) “ci sono ancora delle categorie escluse, da recuperare” e hanno chiesto di poterne discutere. Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto di assegnare il bonus anche alle categorie finora escluse, previste negli emendamenti al Riparti Piemonte dell’opposizione che erano stati bocciati: “Perché discriminare alcuni soggetti rispetto ad altri?”.

Successivamente, nella riunione ordinaria della prima Commissione, sono state assunte le prime determinazioni sull’assestamento di bilancio. L’assessore Tronzano, presentandolo, ha parlato di “un assestamento tecnico, in cui interveniamo solo per accogliere alcune prescrizioni del Mef e per aggiornare i conti, in coerenza con la parifica del rendiconto 2019 della Corte dei Conti”, ha spiegato. Tronzano ha motivato la scelta con la necessità di fare in fretta per “provare ad approvare il bilancio di previsione entro il prossimo dicembre”.
L’opposizione ha chiesto la documentazione necessaria per approfondire i contenuti dell’assestamento. Le consultazioni on line si concluderanno venerdì 13 novembre.

Crolla il fatturato di bar e ristoranti dopo la prima settimana di chiusura serale

La  prima settimana di chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie ha prodotto risultati pesanti sul fatturato, calato drasticamente

L’Epat ha monitorato la situazione di 350 operatori associati di Torino e provincia rilevando una perdita tra il 75% e il 100% dei ricavi rispetto alla settimana precedente. Le stime del 2020 a confronto con il 2019, indicano una perdita di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Invece per tutto il Piemonte la perdita stimata è di un miliardo e 700 milioni. La  chiusura alle 18 sta a significare per il mese di novembre, un deficit aggiuntivo di 101 milioni di euro a Torino e 191 nella  regione. La perdita media per ogni azienda a novembre è stimata in 9mila euro.

La Fiat 500 3+1 Full Electric si promuove alla centrale

La centrale “Politecnico” di Iren co-protagonista della campagna di lancio 

L’impianto termico di integrazione e riserva, situato a Torino, è stato infatti scelto come sfondo per gli shot fotografici contenuti nel media kit internazionale di presentazione della novità in casa FCA.

L’avveniristico design della centrale, esaltato da una prestigiosa copertura a vele progettata dall’architetto Jean-Pierre Buffì, ha quindi accompagnato virtualmente la nuova vettura in giro per il mondo, comparendo su centinaia di testate e siti specializzati, italiani ed internazionali.

La centrale “Politecnico” Iren, costruita nel 2008, costituisce ormai un simbolo riconosciuto della città, grazie anche al particolare effetto che esercita la luce nella sua architettura: di giorno le vele di acciaio risultano illuminate e valorizzate dai raggi solari, mentre di notte la struttura è illuminata scenograficamente, grazie a un sistema di luci che originano dall’interno e filtrano attraverso le lastre metalliche.

Immobiliare, Fiaip Piemonte: aumentano i bilocali in vendita

Buon momento per chi acquista  Aumentano i bilocali in vendita nei centri urbani piemontesi: un altro effetto della pandemia che, seppur indirettamente, continua a influenzare il mercato.

Dalle rilevazioni di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), benché il trilocale nel 2020 continui a essere l’appartamento più richiesto e venduto con il 35% dell’offerta sul mercato, stupisce l’incremento di abitazioni con due stanze (living e camera da letto) messe in vendita. Rispetto al 2019, nelle principali città della regione, l’offerta dei bilocali è cresciuta di quasi 2,5 punti percentuali, rappresentando oggi il 32% delle soluzioni in vendita. In leggera contrazione i quadrilocali (20% dell’offerta), mentre sono stazionari i 5 vani (11%) e i monolocali (2%).

«L’aumento dell’offerta immobiliare dei bilocali è sintomatica delle trasformazioni in atto», commenta Paolo Papi, presidente di Fiaip Piemonte. «Oggi chi cambia la prima casa, cerca una stanza in più – spiega -. È dunque probabile che si lasci un appartamento con due stanze per passare a un trilocale. Ma c’è anche un’altra componente da tener conto. Il bilocale è il tipico taglio immobiliare ad uso investimento, per turismo, affitti brevi a trasfertisti e studenti. Con un calo di queste finalità – spiega Papi – non è raro che un proprietario decida di sbarazzarsi dell’immobile, vendendolo». Al contrario: «Chi dispone di una casa con metrature più ampie è più incline a mantenerla, reputandola confortevole e adeguata alle proprie esigenze».

La  tendenza si individua prevalentemente nei centri urbani più grandi della regione. «Potrebbe essere il momento buono per comprare bilocali – spiega il presidente Fiaip -. Chi intende investire nel mattone, oggi può trovare occasioni interessanti, perché sul mercato c’è un surplus d’offerta rispetto alla domanda»Infatti circa il 40% di chi cerca un alloggio guarda ai tre vani e solo il 25% punta al bilocale.  Dunque in testa alle ricerche c’è il trilocale, mentre si delinea un andamento generale verso case dalle dimensioni più grandi: unadomanda creata non solo dalle famiglie, ma anche dalle coppie che riesce a incontrare più rapidamente l’offerta presente sul mercato.

Chi invece vive in periferia e cerca una nuova casa, è più portato a guardare soluzioni indipendenti o semi-indipendenti per godere di maggiori libertà e spazi all’aperto. Negli ultimi mesi, complice anche la bella stagione, su cinque nuove richieste tre hanno riguardato case e villette con giardino o cortile. «Non è insolito – sottolinea Papi – che chi ha goduto di una casa in campagna, in affitto per villeggiatura, valuti un cambiamento abitativo non più temporaneo verso questa soluzione».

Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus

“Art and Law Conversation” è giunta quest’anno alla sua settima edizione, con un appuntamento in via telematica il 5 novembre prossimo sul tema “Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus “

L’arte nel più ampio scenario dei diritti che dominano in questo ambito e del collezionismo al tempo del Covid 19. Questo sarà il tema conduttore dell’appuntamento di quest’anno di “Art and  Law Conversation”, giunto con successo alla sua settima edizione.

Come ogni anno, nel mese di novembre l’associazione BusinessJus, la prima in Italia ad aver creato, nel lontano 2009, una specifica Commissione scientifica al Diritto dell’arte, riunisce tale Commissione presso la Casa d’Aste e Galleria d’Arte torinese Sant’Agostino, giovedì 5 novembre prossimo dalle 16 alle 18.

Consapevoli delle recenti norme imposte dal Dpcm e dalla situazione di emergenza Covid, è stato scelto di proseguire la tradizione di questo appuntamento annuale, proponendolo, però, invia telematica. Ogni interessato potrà collegarsi alla diretta You Tube al link seguente: www.santagostinoaste.it/art-and-law-conversation-7.asp .

BusinessJus è affiancata, oltre che dalla Casa d’Aste Sant’Agostino, da ArtLawyers.legal (www.artlawyers.legal ), un network di avvocati specialisti in diritto dell’arte fondato dagli avvocati Simone Morabito e Francesco Fabris, attivi a Torino, Milano e Venezia; da Yes4to (www.yes4to.it ) e NexTo (www.nex.to.it ), due associazioni torinesi che costituiscono un pilastro fondante nell’elaborazione di proposte unitarie per il futuro della città e la formazione della classe dirigente cittadina; da KathARTis, neo associazione di collezionisti e amanti dell’arte contemporanea,  fondata e coordinata dal dottor Antonio Martino (https://www.facebook.com/groups/collezionistidiartecontemporanea ).

La conversazione, coordinata dalla responsabile della Casa d’Aste Sant’Agostino Vanessa Carioggia, sarà articolata in un susseguirsi di interventi che confermano il carattere variegato della tematica affrontata, dal titolo “Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus”. L’ideatore, l’avvocato Simone Morabito, presidente di BusinessJus e co-fondatore di ArtLawyers.legal dello Studio legale Tributario Morabito, interverrà sul tema “I profili giuridici della Street Art e i suoi utilizzi ai tempi del Covid 19”. L’avvocato Francesco Fabris parlerà sul tema “Il gesto del collezionista: riflessi antropologici, artistici e giuridici”. Il professor Paolo Turati, economista, esperto di arte e di mercati finanziari, interverrà sul tema “A.C/D.C: il cambiamento epocale del mercato globale dell’arte dall’Ante Coronavirus al Post Coronavirus”. Sul tema dell’approvazione della soglia di valore nelle esportazioni e sulla speranza di rilancio  del mercato ai tempi del Covid 19 parlerà  l’avvocato Virginia Elisa Montani Tesi, dello Studio Legale Montani Law e Studio Legale Tributario Morabito; l’avvocato Angela Saltarelli dello studio legale Chiomenti interverrà  trattando la tematica del collezionismo e mercato dell’arte ai tempi della pandemia, con alcune considerazioni legali, mentre  l’intervento conclusivo sarà affidato al dottor Antonio Martino, che parlerà del cambiamento subito dal collezionismo,  a partire dal momento della comparsa del Coronavirus e di quali strategie potrebbero migliorare il sistema dell’arte contemporanea.

Mara Martellotta

Nespolo: “Una fiera universale per il rilancio di Torino”

Sul numero in edicola di Torino Magazine / Il celebre artista torinese Ugo Nespolo, intervistato da Guido Barosio sul numero di Torino Magazine Autunno 2020 da oggi in edicola, ha le idee chiare: “Serve uno scatto, un momento forte per interrogarsi sul futuro della nostra città, un progetto di cultura unitario e identitario. Io penso a una grande fiera universale sulla Torino del futuro, a un momento condiviso di orgoglio torinese'”. 

Aggiunge  Nespolo: “Bisogna fare il punto, partendo dalla nostra storia per guardare avanti. Occorre riproporre e ripresentare le nostre eccellenze artistiche di ogni epoca, raccontandole, valorizzandole e, soprattutto, mettendole in connessione col futuro, creando un ponte attraverso i secoli e le generazioni. Dalla consapevolezza delle nostre radici, della nostra storia, si può ripartire guardando avanti, immaginando quello che ci aspetta e cosa vogliamo”.

Secondo Nespolo, “alle istituzioni manca la capacità di circondarsi di intellettuali. Di creare un gruppo, una squadra, selezionata sulla base delle competenze. E poi questo gruppo deve essere libero di progettare, di valutare, arrivando a una sintesi, alle idee da sviluppare, al progetto” Nell’intervista Nespolo invita anche “a smetterla con la logorante rivalità” tra Torino e Milano: “Le due città  sono completamente differenti”.