ECONOMIA- Pagina 361

Confagricoltura: “positivo l’impegno della Regione per l’agriturismo”

È avviato a soluzione il problema della mancata erogazione del contributo a fondo perduto per le aziende agrituristiche che esercitano l’attività di ristorazione che sono rimaste bloccate durante il lockdown dei mesi scorsi.

Nel corso di un incontro che si è svolto nel palazzo della Giunta regionale a Torino, presente per Confagricoltura Piemonte  il segretario regionale di Agriturist Paolo Bertolotto, il governatore Alberto Cirio, l’assessore al turismo Vittoria Poggio e l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa, hanno confermato l’impegno dell’amministrazione per superare le difficoltà tecniche e burocratiche che hanno finora impedito la concessione del contributo.

Le aziende agrituristiche piemontesi che effettuano ristorazione – precisa Confagricoltura – sono all’incirca un migliaio, mentre in totale le attività, comprese quelle che si dedicano anche all’ accoglienza con pernottamento, sono poco meno di 1300.

Grazie alla conferma dell’impegno della Regione, che abbiamo sollecitato con spirito costruttivo nelle scorse settimane – commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – si sono poste le basi per giungere a una soluzione positiva della vertenza che dovrebbe far sì che entro l’estate, ci auguriamo, tutte le aziende agrituristiche che effettuano ristorazione possano ottenere il bonus previsto dal Riparti-Piemonte. È un sostegno che apprezziamo, non soltanto sotto il profilo economico, ma anche dal punto di vista dell’attenzione che la Regione dimostra verso un comparto importante che contribuisce in modo rilevante allo sviluppo dell’agricoltura, turismo e dell’economia del territorio”.

Costanza, la app (torinese) per mantenere la distanza

Un badge o braccialetto collegato ad una App per aiutare le aziende a mantenere i dipendenti al sicuro. La torinese Smart Beacon lancia COSTANZA – la App per la distanza. Ad adottarla per i suoi oltre 1000 dipendenti SMAT, la prima azienda in Italia a dotare i propri lavoratori di una App che tuteli la loro salute monitorando costantemente il distanziamento durante lo svolgimento delle quotidiane attività lavorative.

 

Le persone sono la risorsa più importante per qualsiasi organizzazione ed in questo periodo le aziende sono concentrate a trovare soluzioni efficienti per tutelare al meglio i propri dipendenti. Le idee per aiutare il mondo del lavoro a ripartire sono tante. Una delle soluzioni lanciate dal mondo IT, e già attiva per gli oltre 1000 dipendenti SMAT, arriva dall’azienda italiana Smart Beacon che da sempre studia e realizza applicazioni della tecnologia Beacon per il mondo del turismo e delle aziende.

Sfruttando la tecnologia Beacon l’azienda torinese ha creato COSTANZA – La App per la distanza, che consente ai lavoratori di acquisire comportamenti socialmente corretti e all’azienda di implementare e automatizzare il protocollo di distanziamento.

Ogni dipendente è dotato di un badge o braccialetto associato anonimamente ad un numero di matricola. La applicazione installata sul device aziendale avvisa l’utente qualora si trovi troppo vicino ad un altro collega e, nel pieno rispetto della privacy, traccia in maniera anonima i contatti fra i dispositivi consentendone la ricostruzione precisa in caso di contagio.

Il sistema prevede l’utilizzo combinato di uno smartphone e di un dispositivo (Tag BLE) indossato dal lavoratore. Qualora venga meno la prevista distanza di sicurezza di circa 2 metri fra i due devices, il cellulare emetterà un segnale acustico ed una vibrazione. Nel caso in cui un Tag rimanga nel raggio d’azione di uno smartphone per un periodo di tempo prolungato, l’avviso acustico sarà ripetuto ogni 60 secondi e, se il tempo di contatto ravvicinato supererà i 10 minuti, COSTANZA registrerà l’evento. Le registrazioni, che riguarderanno esclusivamente il numero di matricola dei lavoratori entrati in “contatto”, l’identificativo del cellulare, l’eventuale disattivazione dell’APP ed i riferimenti temporali di data e ora, resteranno disponibili per 60 giorni. Le informazioni raccolte consentiranno, nel caso si verificasse un caso di positività Sars-Cov2 tra i lavoratori, di identificare efficacemente e tempestivamente i cosiddetti “contatti stretti”.

“La nuova era post contagio – ha spiegato Simona Caudera di Smart Beacon – ha richiesto di ripensare rapidamente soluzioni per garantire la sicurezza in azienda. Tutti i luoghi di lavoro devono rispettare i protocolli ma esistono situazioni dove è più difficile mantenere la distanza: pensiamo agli ambienti produttivi e ai cantieri. Siamo partiti da questo tipo di esigenza per creare COSTANZA”.

Smart Beacon è da sempre attiva anche nella realizzazione di soluzioni IT per il turismo, come per esempio la APP La Venaria, realizzata per La Venaria Reale in provincia di Torino e sta lavorando anche ad uno sviluppo del progetto in campo turistico, per consentire l’accesso ai musei, alle chiese e ai siti archeologici in tutta sicurezza.

Per guardare video di funzionamento: www.youtube.com/watch?v=F9IJq4totz8

L’economia non riparte e rischia di affondare

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / La riapertura  dei locali e degli alberghi sta dimostrando che la crisi e’ davvero gravissima. La gente non si sposta e non va al ristorante e non compra nei negozi non strettamente alimentari. La riapertura  non ha segnato la ripresa ,come per altro era prevedibile. Il non aver ipotizzato  questo disastro, attivando aiuti tempestivi ed adeguati  appare uno degli errori imperdonabili del Governo

L’opposizione ha avuto così ampio spazio  per denunciare una situazione la cui responsabilità ricade esclusivamente sulla maggioranza che non ha voluto ascoltare le proposte della minoranza aprendosi a quella solidarietà auspicata il 2 giugno  dal Presidente della Repubblica.

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Ieri il Presidente del Consiglio  ha  parlato di un piano decennale di ricostruzione dell’economia come nell’età degasperiana. A parte l’atto gratuito di superbia di paragonarsi a De Gasperi, va ricordato che De Gasperi seppe riattivare con tempestività  una economia distrutta dalla guerra, ottenendo dagli Stati Uniti gli aiuti necessari.
Oggi dopo mesi di inattività chi ha un impresa commerciale non può affrontare il riavvio senza aiuti concreti e veloci. Meno che mai potrà pagare le tasse. E questo è un altro aspetto dirimente. Senza  iniziative concrete per salvare la vita delle aziende si rischia il fallimento di tante attività e  il dramma esistenziale di tanti italiani. E’ troppo facile addossare tutte le colpe al Coronavirus. Ci sono responsabilità oggettive in un governo composto soprattutto  di terze o quarte file. Certo va riconosciuto che ci muoviamo in una realtà inedita che crea difficoltà mai vissute  prima, ma questa comprensione dei tempi che stiamo vivendo, non giustifica l’incapacità e le inadeguatezze di troppi. O si riesce a superare la china adesso o non si arriverà  neppure ad agosto. Il distanziamento nei locali ha reso i ristoranti già di per sè  non più economici. In più la paura delle persone rende difficile la ripresa. C’è anche una paura di spendere guardando ad un futuro così incerto e difficile. All’orizzonte ci sono i nuovi poveri. Si tratta di gente che ha sempre lavorato ed ha creato ricchezza e lavoro. Forse c’è chi ritiene che tra questi imprenditori ci siano degli evasori fiscali capaci di sopravvivere con il tesoretto messo in disparte. Era già difficile andare avanti prima del Covid, adesso appare in molti casi impossibile.
Sembra che i partiti di governo non comprendano la necessità di intervenire subito. Diversamente avremo una disoccupazione che può determinare una vera e propria rivolta sociale, capace a sua volte  di travolgere le stesse istituzioni. La situazione è destinata a precipitare. Non occorre essere una Cassandra per capirlo. Basta girare per le strade. In economia il fattore  tempo è determinante. Senza voler fare della facile ironia, sembra che i monopattini abbiano ricevuto più attenzione  delle persone che lavorano. Anche nella politica estera il Governo non è stato capace di tutelare l’apertura dei confini , un elemento indispensabile per il turismo che è stato abbandonato a se’ stesso , pur essendo una risorsa nazionale di fondamentale  e vitale importanza.
Diventa imbarazzante leggere e sentire le  pietose scusanti che serpeggiano nei giornali e in Tv  a favore del Governo. Manca quel minimo di onestà intellettuale che l’informazione dovrebbe avere. In un momento tragico come l’attuale le piccole furbizie di sempre appaiono  oggi davvero imperdonabili.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

“Blitz” di Cirio all’Inps: “qui ogni settimana per verificare la cassa in deroga”

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore al Lavoro Chiorino alla sede regionale dell’Inps: «Torneremo ogni settimana per presidiare e vigilare finché l’ultimo piemontese non avrà ricevuto quello che gli spetta».

 

Entro il 21 giugno tutti i lavoratori che hanno diritto alla cassa in deroga riceveranno il pagamento per i mesi di marzo e aprile: lo ha garantito l’Inps al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e all’assessore al Lavoro Elena Chiorino , che si sono personalmente recati alla Direzione regionale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale per verificare la situazione con il direttore Emanuela Zambataro.

«Il Governo ha fatto una scelta sbagliata creando delle procedure difficili e complesse, che si sapeva avrebbero creato problemi – sottolinea il presidente Cirio – . La decisione di assegnare la cassa in deroga con un doppio passaggio Regione-Inps ha fatto “impallare” tutto il sistema. È stato un errore a monte, segnalato a suo tempo dal nostro assessore al Lavoro in Conferenza delle Regioni, ma che si è risolto solo grazie alle pressioni di noi governatori. Superata questa strozzatura, oggi siamo venuti personalmente a verificare lo stato dei pagamenti, perché non è accettabile – in un Paese normale – che una persona che aspetta la cassa di marzo a giugno non l’abbia ancora ricevuta. Quando mi ferma un cittadino per strada per dirmelo sono il primo a ritenerla una vergogna. Indignarsi non basta però, bisogna risolvere. La Regione Piemonte ha trasmesso all’Inps il 97,5% delle richieste ricevute. Di queste il 55% è stato pagato. Parliamo di circa 76 mila lavoratori, ma ne mancano ancora tanti. È il motivo per cui siamo venuti all’Inps oggi e ci torneremo ogni settimana, fino al 21 giugno, per vigilare fintantoché l’ultimo piemontese non avrà ricevuto quello che gli spetta».

«Noi assessori avevamo chiesto al Governo un unico ammortizzatore sociale a differenza della pluralità di quelli esistenti – spiega l’assessore Chiorino – . Finalmente c’è stata una semplificazione importante che ci auguriamo porti a una maggiore velocità di erogazione, ma resta da risolvere il problema dei mesi di luglio e agosto, che sono i più delicati perché ad oggi sono scoperti dal decreto del Governo».

Ripartenza, via libera a formazione professionale e impianti di risalita

Ai sindaci la facoltà di autorizzare la ripartenza dei luna park

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha firmato l’ordinanza che dispone, a partire da oggi, sabato, la ripartenza dei corsi di formazione professionale in presenza (dove non possibile eseguirli a distanza), degli impianti di risalita e la possibilità per i sindaci di autorizzare nei propri Comuni la riapertura di giostre e luna park.

Nel pomeriggio di ieri è stato inoltre trasmesso alla Regione dal Ministero della Salute il report settimanale n.3 di monitoraggio della Fase 2, che conferma per il Piemonte una situazione positiva con valori entro le soglie di riferimento, un basso livello di rischio e una incidenza ridotta rispetto alla settimana precedente.

 

 

Lavoratori ex Embraco, Cirio: “Il Governo smetta di promettere”

Il Presidente della Regione, Alberto Cirio: «Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori, se sarà necessario». L’Assessore regionale al Lavoro: «Ho chiesto un incontro urgente al Mise. Il Governo smetta di promettere e si impegni in progetti concreti, per tutelare i lavoratori, mettendoci nelle condizioni di realizzare le nostre politiche industriali, con politiche tese al rilancio dell’automotive».

Occorre agire in fretta per tutelare i 407 lavoratori della Ventures di Riva di Chieri e le loro famiglie che da tempo si sentono presi in giro dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Per questo la Regione, insieme ai rappresentanti dei Comuni del territorio, ha chiesto ieri un incontro al Mise per parlare però di fatti concreti, come la proposta di lavorare affinché, a Riva di Chieri, possa essere immaginabile l’insediamento di una fabbrica di batterie elettriche per auto, che fa parte del grande progetto di rilancio dell’automotive piemontese.
«Gli ultimi mesi non hanno sicuramente aiutato – ha spiegato il Presidente della Regione, Alberto Cirio – , ma l’Embraco era un caso già prima dell’emergenza Covid e questa situazione non è più accettabile – ha sottolineato ancora Cirio -. Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori se sarà necessario».

L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ha prima incontrato una delegazione dei lavoratori Ventures in piazza Castello e poi i loro rappresentanti sindacali in Sala Giunta del Palazzo della Regione per fare il punto della situazione.

Fim, Fiom e Uilm di Torino hanno manifestato estrema preoccupazione per la volontà di Whirlpool – espressa nell’ultimo incontro – di «bloccare» i circa 9 milioni restanti dal fondo di reindustrializzazione, intraprendendo una battaglia legale con gli avvocati di Ventures.

L’obiettivo comune, visto il persistere del blocco totale della produttività dello stabilimento, è quello di lavorare per la proroga della Cassa integrazione. Ma non per «allungare l’agonia», bensì per guadagnare ulteriore tempo per individuare progetti, investitori e soluzioni in grado di far partire un progetto serio e arrivare a una nuova soluzione capace di «camminare con le proprie gambe» e che possa davvero garantire un futuro allo stabilimento chierese.

«Non promettiamo nulla – ha chiarito Chiorino – ma abbiamo tante idee e vorremmo lavorare a concretizzarle con un supporto serio concreto e convinto anche da parte del Governo che deve metterci nelle condizioni di rendere sempre più attrattivo il nostro territorio, riconsiderando, oltre ad erogare bonus per biciclette e monopattini una seria politica di rilancio dell’automotive, valutando anche nuove politiche di eco incentivi e rottamazione che farebbe bene ai lavoratori piemontesi e italiani, anche per quanto riguarda tutto il comparto dell’indotto, ad oggi in grave difficoltà. Una fabbrica di batterie per auto elettriche, quindi, potrebbe fare la differenza non solo per l’ex Embraco, ma per tutto il Piemonte, creando un polo logistico nodale, rilanciando l’automotive e rendendo il territorio nuovamente attrattivo». «Noi ci crediamo – ha concluso Chiorino – come dimostrano i 10 milioni messi sul piatto per l’Academy automotive, le nostre idee e tutti gli strumenti formativi a nostra disposizione. Ora ci aspettiamo la medesima attenzione e il medesimo impegno da parte del Governo».

Spiega Vito Benevento della segreteria Uilm Torino: «E’ positivo che, dopo una lunga pausa, il tavolo ex Embraco si sia riaperto con una proposta da parte della Regione Piemonte. Il progetto dovrà essere sviluppato e valutato con attenzione con l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Un epilogo negativo lascerebbe un pesante strascico sociale e industriale per il nostro territorio. Dopo tutte le iniziative di questi ultimi tre anni, sarebbe inaccettabile vanificare lo sforzo dei lavoratori che, con grande tenacia e senso di responsabilità, hanno difeso la loro fabbrica insieme al sindacato».

Aggiunge Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim di Torino: «Bene che la Regione Piemonte abbia idee e sia propositiva, ma urge che il Mise ci convochi con estrema urgenza per verificare le proposte emerse oggi e la loro fattibilità. E’ soprattutto importante che il Mise costringa la Whirlpool a finanziare nuovi progetti di reindustrializzazione utilizzando quello che rimane del fondo Escrov».

Conclude Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom di Torino: «Oggi abbiamo di nuovo rotto il silenzio che ormai da due mesi avvolge la vertenza Ventures Whirlpool Embraco. Il Governo non può aspettare passivamente mentre Ventures e Whirpool, con i rispettivi legali, si accusano a vicenda del disastro industriale provocato, mentre le lavoratrici e i lavoratori sopravvivono con la cassa integrazione, aspettando che gli vengano pagati gli stipendi arretrati e non hanno alcuna serenità su quello che accadrà nel momento in cui finiranno gli ammortizzatori sociali. Ieri abbiamo parlato con la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino e l’assessore Alberto Sacco, si sono resi disponibili a sostenere le ragioni dei lavoratori. Oggi in Regione abbiamo incontrato l’assessore Elena Chiorino e, in video collegamento da Novara, il governatore Alberto Cirio, ed erano presenti Sindaci e Assessori di Comuni interessati. E’ quindi tutto il Territorio che sta chiedendo al Governo di intervenire, e tutto il Territorio farà delle proposte perché si diano risposte concrete, di lavoro vero, alle 407 famiglie coinvolte. Proposte serie e praticabili di politica industriale, che sono ancora più urgenti oggi dopo la crisi generata con la pandemia, nella nostra Città, nella nostra Regione e sono fondamentali per il nostro Paese. Le nostre iniziative continueranno».

Informazione in crisi: neppure il virus rilancia le copie

Neppure il terrore per il virus è servito per rilanciare la fiacca editoria italiana. Anzi, dopo aver millantato incrementi fantasmagorici delle copie di quotidiani venduti in edicola, sono aumentati gli editori che hanno annunciato tagli agli organici dei giornalisti, delle retribuzioni, dei collaboratori esterni.

Autocritica? Non pervenuta. Dunque la Gazzetta del Mezzogiorno rischia il fallimento (udienza la prossima settimana), l’Ansa vorrebbe ricorrere a 24 giorni di cassa integrazione per tutti i giornalisti e tagliare i compensi ai collaboratori, il Sole 24 Ore vuole ridurre del 25% il costo del lavoro dopo aver già ridotto i compensi dei collaboratori, Radio Capital vuole dimezzare il numero dei giornalisti, La Stampa riduce le retribuzioni con tagli agli straordinari ed amenità varie…

… continua a leggere:

Informazione in crisi (Sole, Ansa, Gazzetta del Mezzogiorno). Neppure il virus rilancia le copie

 

Ecco i voli Blue Air da Caselle

Blue Air anticipa la riapertura graduale dei voli di linea a partire dal 15 giugno 2020, a seguito di un programma in linea con le normative sulla mobilità attuate a livello europeo. Tale decisione è motivata dalla forte richiesta registrata da parte dei passeggeri e agenti di viaggio sul sito della compagnia.

 

Sul sito della compagnia, www.flyblueair.com sono già disponibili i seguenti voli per il periodo 15 – 30 giugno:

 

Torino – Catania – Torino (15, 17, 19, 21, 22, 24, 26, 28 ,29 giugno)

Torino – Lamezia Terme – Torino (15, 19, 22, 26 , 29 giugno)

Torino – Napoli– Torino (18, 21, 25, 28 giugno)

Torino – Bacau– Torino (18, 23, 25 e 30 giugno)

Firenze- Bucarest-Firenze (17, 21, 22, 24, 28, 29 giugno)

 

Consultando il sito web Blue Air, i passeggeri possono essere costantemente aggiornati sull’elenco completo di voli in vendita. La compagnia promuoverà attivamente i voli resi disponibili sui media e sulle sue pagine social media.

 

Misure di sicurezza aggiuntive

Blue Air ha implementato rigorosi protocolli di sicurezza a bordo dei suoi aerei. Già a febbraio, in un periodo in cui c’era stato un solo caso di infezione da SARS-CoV-2 confermato nel nostro paese, Blue Air iniziò a disinfettare i suoi aerei, essendo la prima e unica compagnia aerea in Romania i cui aerei erano sottoposti a un processo di nebulizzazione giornaliero, che utilizza sostanze che sterilizzano l’intero spazio in cui sono distribuiti. Questo moderno processo di sterilizzazione e disinfezione sarà mantenuto a tempo indeterminato.

Inoltre, gli aerei Blue Air sono dotati di filtri dell’aria HEPA che catturano oltre il 99,97% dei microbi presenti nell’aria filtrata, mentre i passeggeri sono dotati di mascherine, salviette imbevute di alcol e gel disinfettante. A conferma della correttezza e dell’efficacia delle misure attuate, nessun membro dell’equipaggio Blue Air è stato infettato dal nuovo coronavirus, nonostante abbia operato numerosi voli charter e di rimpatrio durante lo stato di emergenza, anche nei paesi della zona rossa.

I passeggeri Blue Air sono tenuti ad indossare mascherine durante il viaggio, a disinfettarsi le mani ed evitare di spostarsi in cabina. Gli equipaggi istruiranno i passeggeri sulle misure di sicurezza sanitaria e ne garantiranno la conformità.

Commercialisti: misure fiscali antivirus

Nel documento del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti , una ricognizione delle disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Le misure fiscali dei decreti sull’emergenza da Covid-19”. Lo studio esamina le misure fiscali urgenti adottate dal Governo per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, contenute nel Decreto “Cura Italia” n. 18/2020 (convertito con modificazioni nella legge n. 27/2020), nel Decreto “Liquidità” n. 23/2020 e nel più recente Decreto “Rilancio” n. 34/2020. Si tratta di una serie di disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi.

Montagna, 14 milioni da ripartire

Da Palazzo Lascaris / Come ripartire i 14 milioni di euro destinati alla montagna? Lo stabiliranno i criteri contenuti nell’atto deliberativo della Giunta regionale sulle disposizioni in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo delle Terre Alte, e la proposta di Regolamento sul Fondo regionale per la montagna e sul suo utilizzo, così come previsto dalla Legge regionale 14 del 2019. Sui due provvedimenti ha espresso a maggioranza parere preventivo favorevole la Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

L’assessore regionale allo Sviluppo della montagna, nonché vicepresidente della Giunta Fabio Carosso, ha ribadito come i territori montani piemontesi costituiscano un’importante risorsa per il sistema economico e sociale regionale e come la Regione debba favorire le condizioni di vita delle popolazioni montane, la salvaguardia del territorio e la valorizzazione delle risorse culturali e delle tradizioni locali. Viene pertanto previsto lo strumento della Conferenza dei presidenti, per trattare tutte le proposte sulla montagna, nonché i criteri per la concessione di fondi regionali per il territorio montano, collaborando con la Giunta regionale e i soggetti istituzionali pubblici e privati coinvolti. Sarà composta dal presidente della Giunta regionale (o da un assessore regionale da lui delegato) e dai presidenti delle Unioni montane (o Assessori con delega in materia). Vi parteciperanno inoltre il presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem) del Piemonte, o suo delegato, e due rappresentanti designati dal Consiglio delle autonomie locali (Cal). Il Fondo per la montagna prevede anche contributi per valorizzare le esperienze, salvaguardare, tutelare e mantenere i servizi essenziali per le popolazioni residenti. Oltre al consolidato sostegno per la tutela delle scuole di montagna, gli interventi della Regione hanno diversi ambiti di azione, come ad esempio i contributi per il trasporto studenti, i contributi a sostegno di eventi e manifestazioni che promuovano il territorio montano in ambito culturale, turistico e sportivo, i contributi per interventi di manutenzione ordinaria di infrastrutture per la pratica di attività outdoor. Il Regolamento, composto da otto articoli, prevede come criterio di ripartizione dei fondi tra le Unioni la superficie del territorio montano per una quota pari al 70%; e la popolazione residente per una quota pari al 30%, oltre alla valutazione delle situazioni di maggior svantaggio. I contributi annuali verranno erogati all’interno di quanto stabilito da due macrotipologie che prevedono due distinte modalità di erogazioni, quelle fatte direttamente dalla Giunta e quelle tramite specifico bando pubblico.

Sono intervenuti più volte, per chiedere delucidazioni, Raffaele Gallo (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi) e Francesca Frediani (M5s).