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Bonus cultura: fino a 1000 euro a fondo perduto per fotografi, guide turistiche e operatori culturali

Dalle 9 di domani, venerdì 7 agosto, e fino al 31 ottobre 2020 sarà attivo sul sito della Regione Piemonte il bando per richiedere, tramite l’apposito portale di caricamento, l’accesso al Bonus Cultura.

L’assessore regionale alla Cultura sottolinea che il sostegno è dedicato al comparto culturale tramite la concessione di un contributo una tantum a fondo perduto ai soggetti che non hanno accesso – o che non intendono accedere – ai contributi ordinari in materia di cultura, alle imprese e agli operatori aventi sede legale e operativa nella Regione Piemonte e che operano in ambito culturale e dell’indotto a supporto delle attività del comparto.

Le risorse complessive ammontano a 3 milioni di euro e il bonus verrà erogato nella forma di 700 euro per i lavoratori autonomi e per le imprese individuali, di 1.000 euro per i soggetti costituiti in forma di associazione o di altra tipologia di ente non lucrativo di diritto privato o di società

I codici ATECO, e i relativi sottocodici, che verranno ammessi al Bonus sono; 59.11 (attività di produzione cinematografica); 59.12 (attività di post-produzione cinematografica); 59.13 (attività di distribuzione cinematografica); 59.20 (attività di registrazione sonora); 74.10.2 (attività di design); 74.10.29 (altre attività di segnatori grafici); 74.20 (attività fotografiche); 82.30 (organizzazione di convegni e fiere); 85.52 (formazione culturale); 90.01 (rappresentazioni artistiche); 90.02 (attività di supporto alle rappresentazioni artistiche); 90.03 (creazioni artistiche e letterarie); 90.04 (gestione di strutture artistiche); 91.01 (attività di biblioteche e archivi); 91.02 (attività di musei); 91.03 (gestione di luoghi e monumenti storici) al quali verrà chiesto di allegare al termine della procedura il documento di identità in corso di validità.

Per la categorie delle guide turistiche ed alpine (cod. ATECO 79.90.20 e 93.19.92 ) occorrerà caricare sulla piattaforma anche copia del tesserino identificativo regionale, oltre al documento di identità. Anche per gli interpreti e i traduttori (cod. ATECO 74.30) sarà necessario caricare la qualifica di attestazione professionale.

Le associazioni senza scopo di lucro (cod. ATECO 94.99.2) dovranno inserire anche copia del proprio statuto in corso di validità e dovranno dichiarare di svolgere attività in modo esclusivo o comunque prevalente nel comparto culturale.

La procedura di presentazione delle domande è «a sportello» e, pertanto, le stesse possono essere presentate continuativamente, fatte salve eventuali comunicazioni di termine/sospensione per esaurimento della dotazione finanziaria disponibili da parte di Finpiemonte.

La concessione del Bonus è subordinata al controllo della documentazione ammissibile, la cui mancanza o non correttezza determinerà la non ricevibilità e archiviazione della domanda, e seguirà l’ordine temporale di arrivo delle istanze sulla piattaforma indicata.

Per accedere al sistema e comunicare l’Iban su cui si desidera venga accreditato il Bonus è necessario essere muniti di una delle seguenti credenziali di autentificazione digitale :

  • SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale: chi non lo avesse può attivarlo consultando il sito https://www.spid.gov.it/richiedi-spid (scelta consigliata se non si hanno altre credenziali di autenticazione digitale)

  • Carta di Identità Elettronica (CIE)

  • Certificato digitale in formato Carta Nazionale Servizi -CNS con lettore di smart-card collegato al proprio personale computer

Nel caso di difficoltà a ottenere una delle credenziali di autenticazione digitale sopracitate, è possibile chiedere un supporto ai servizi di assistenza fiscale (es. associazioni di categoria) o professionisti (commercialisti, consulenti del lavoro…).

Una volta entrati nel sistema è necessario indicare i seguenti dati:

  • nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza, codice fiscale, estremi di un documento identificativo

  • dati identificativi dell’impresa: denominazione o ragione sociale, forma giuridica, codice fiscale, partita IVA)

  • dati relativi alla sede legale dell’impresa: comune, indirizzo, recapiti telefonici e posta elettronica

  • estremi bancari: IBAN e intestatario

  • allegare la documentazione richiesta

Per ulteriori informazioni tecniche potete contattare il numero telefonico 011 0824407 o scrivere a gestione.finanziamenti@csi.it

Marazzato, azienda piemontese all’apertura del ponte San Giorgio

Alla cerimonia di inaugurazione con le massime cariche dello Stato presente anche il manager vercellese Davide Marazzato in rappresentanza della storica azienda ambientale italiana che ha contribuito alla nascita del nuovo viadotto autostradale.

All’inaugurazione del nuovo Ponte di Genova sul fiume Polcevera intitolato a San Giorgio che sconfigge il drago, lunedì 3 agosto scorso alle 18.30 era presente anche il ‘Gruppo Marazzato’, da 70 anni a questa parte azienda italiana leader nel settore delle bonifiche ambientali e delle soluzioni per il pianeta.

La storica impresa di Vercelli, che offre giornalmente occupazione e impiego a 250 professionisti dislocati su 8 sedi, con un parco mezzi di oltre 300 unità, si è occupata in nome e per conto del ‘Consorzio Pergenova’ della gestione dei rifiuti, dello smaltimento delle macerie nonché della bonifica dei sedimi destinati ad accogliere l’impianto dei nuovi piloni di sostegno della grande infrastruttura viaria.
Come racconta anche il quotidiano ‘La Stampa’ in un articolo a firma Roberto Maggio, il personale operativo e tecnico specializzato della nota e stimata impresa piemontese hanno smaltito 20 mila tonnellate di terreno, di cui 800 contaminate da inquinanti pericolosi di vario genere. A ciò si aggiunga l’alienazione di ingenti quantitativi di amianto stivato in ben 2.200 ‘big bags’, grandi sacchi bianchi della capienza di un metro cubo cadauno impiegati in ambito industriale per trasportare differenti tipologie di detriti.
Alla cerimonia del taglio del nastro, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del Presidente della Camera Roberto Fico, del Governatore della Liguria Giovanni Toti e del Sindaco di Genova, in rappresentanza dell’azienda piemontese c’era anche Davide Marazzato, Sales Manager dell’omonimo Gruppo.
“Ho avuto modo, in questa importante occasione, di conoscere e apprezzare più da vicino i delegati delle altre imprese presenti come il sottoscritto all’evento che a vario titolo e grado, ognuna per il proprio core business, hanno contributo alla realizzazione dell’opera. E ho constatato con piacere che, proprio come il ‘Gruppo Marazzato’, si tratta perlopiù di aziende familiari, legate per natura e soprattutto per scelta consapevole a quella cultura dei rapporti umani sinceri e del lavoro che anche nella professione fa sempre la differenza. Valori che incarnano quello spirito tipicamente italiano che tutto il mondo ci invidia, che ritroviamo giornalmente nelle nostre maestranze e che abbiamo respirato a pieni polmoni anche nei rapporti con le équipes delle aziende partners”, esordisce il manager.
“Come famiglia e azienda abbiamo sempre posto innanzi a tutto l’orientamento al risultato. Diamo sempre il massimo, con umiltà e dedizione, specie in contesti umani e professionali delicati come questo che richiedono rispetto e riservatezza, intervenendo soltanto laddove la nostra esperienza acquisita sul campo conferisca un valore aggiunto per la collettività che continua a darci crescente fiducia”, conclude soddisfatto Davide Marazzato.

Ex Embraco, le preoccupazioni dell’Ugl

Ieri  si è svolto l’incontro in Prefettura di Torino con il Prefetto, il Sottosegretario del Mise Alessandra Todde, il presidente della Regione Alberto Cirio, il sindaco di Torino Chiara Appendino, Invitalia, Whirlpool e le Organizzazioni Sindacali per affrontare e definire un percorso concreto.

L’Ugl Metalmeccanici è speranzosa nel fatto che sia Invitalia con la conferma (già prevista nel 2018), sia dell’area, che dello Stabilimento e di Whirlpool che fin dall’inizio è coinvolta nel caso Ventures – Ex Embraco, che nelle parole dell’avvocato. Giorgio Falasca, ci rifranca nel ripristinare il fondo che doveva e deve essere messo a disposizione dei lavoratori.

Quindi oltre a chiedere l’applicazione degli ammortizzatori sociali sia Covid-19, che per chiusura , dichiariamo che, forse, siamo arrivati al punto di partenza, per un percorso fattivo, che restituisca la dignità e quindi il lavoro alle 406 famiglie, fino ad ora abbandonate” lo dichiara il segretario Ugl Metalmeccanici Antonio Spera.

I lavoratori e quindi noi DELL’UGL Metalmeccanici vogliamo credere in un progetto concreto, basato sul lavoro e non sull’assistenzialismo…

Il territorio Torinese emblema della industrializzazione non può dimenticare il suo cuore pulsante che è l’industria e il lavoro.

Il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici di Torino, Ciro Marino.

 

Turismo Torino e Provincia, situazione economica all’esame del cda

Si è riunito  il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ATL per l’analisi della situazione economico e finanziaria del primo semestre.

Nei giorni scorsi si è tenuta la riunione di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ATL Turismo Torino e Provincia con il nuovo Presidente Maurizio Vitale, i rappresentati degli Enti: Maria Luisa Coppa (Presidente Ascom Torino), Franco Capra (Sindaco di Clavière), Giancarlo Banchieri (Presidente Confesercenti di Torino e Provincia e Confesercenti Piemonte) e Francesca Soncini (Direzione Commerciale e Marketing Extra Aviation, Comunicazione SAGAT). Nella stessa seduta si è riunito anche il Collegio dei Revisori, composto dal Presidente, dott.ssa Nardelli e dai dott.ri Rizzi e Sortino.

Tema principale dell’ordine del giorno è stata l’analisi della situazione economico e finanziaria del primo semestre.

Le competenze di Turismo Torino e Provincia saranno molto utili per accompagnare la fase di ripartenza nel post Coronavirus e per l’individuazione degli ambiti e degli strumenti di maggior impatto per lo sviluppo del turismo nei territori del Piemonte: Torino e la sua città metropolitana rappresentano infatti circa il 50% dei dati regionali, presentati ieri dalla Regione Piemonte, registrando oltre 7.000.000 di presenze nel 2019.

Il neo Presidente, Maurizio Vitale, aprendo i lavori del Consiglio, ha dichiarato: “L’equilibrio economico finanziario è perfettamente in linea alle stime previsionali, pur scontando la complicata stagione Covid.  Turismo Torino e Provincia ambisce a consolidarsi patrimonialmente per contribuire allo sviluppo dell’economia del nostro territorio nel comparto del turismo, tra i 5 più rilevanti settori economici mondiali.”

Caso Embraco, Cirio chiede chiarezza sulla possibilità di salvataggio

Gli ammortizzatori sociali sono fin da subito disponibili per i 400 lavoratori della ex Embraco. Così ha detto  la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde dopo l’incontro in Prefettura. Ma ci sono state tensioni in piazza tra i dipendenti insoddisfatti delle risposte 


A proposito dell’incontro con il Sottosegretario allo Sviluppo economico, il Sindaco di Torino Chiara Appendino  e i Sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali, il curatore fallimentare, Whirlpool e Invitalia, il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che segue la vicenda di Embraco ormai da due anni ed è inammissibile che solo oggi, per la prima volta, si siano trovati seduti alla stesso tavolo in modo chiaro tutti i soggetti toccati da questa situazione.

Il Presidente ha dichiarato di comprendere perfettamente la frustrazione e la rabbia dei lavoratori, che si sentono presi in giro dall’azienda ma anche dalle istituzioni. Per questo crede che sia fondamentale scoprire le carte in modo chiaro. Ha chiesto, quindi, a Invitalia una data certa a settembre per indicare se esiste un piano di salvataggio possibile. Ma nel caso questo non ci fosse, il Presidente ha rivendicato la necessità di saperlo e il bisogno di verità, perché si deve essere coscienti delle 400 famiglie che avranno bisogno di aiuto.

La Regione non lascerà solo nessuno, ma chiede al Governo di fare lo stesso attivando immediatamente tutti gli ammortizzatori sociali possibili e sollecitando Invitalia ad assumere una posizione chiara. Allo stesso tempo il Presidente ha chiesto a Whirlpool, che di questa situazione è responsabile avendo trasferito la produzione in un altro Paese, di fare la propria parte potenziando il fondo per la reindustrializzazione, che ha a disposizione in questo momento 9 milioni di euro. Risorse che non ripagheranno del danno, ma che almeno potranno essere un supporto in più per il rilancio dello stabilimento o per dare respiro a centinaia di lavoratori e alle loro famiglie.

La Regione  ha assicurato la massima attenzione per la vicenda rendendosi disponibile, laddove ve ne fosse bisogno, a fornire tutto il supporto necessario ai lavoratori per quanto riguarda la formazione, garantendo allo stesso tempo il massimo sostegno dell’Assessorato nel seguire tutti i passaggi tecnici necessari per poter garantire il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Quando alla Fiat c’era Romiti e la crisi era colpa dei padroni

L’11 settembre deve proprio essere una data tragicamente ricorrente. L’ 11 settembre del 1980 cominciò a Torino lo sciopero alla Fiat contro i licenziamenti.

Come si è arrivati a questo punto? In particolare come si viveva ad agosto? La gioia delle ferie spazzata via dalla strage di Bologna. Che fossero stati i fascisti con la complicità dei servizi segreti deviati non c’era alcun dubbio.

Due anni prima venne assassinato Aldo Moro e bombe da tutte le parti. Nel 1979 elezioni
anticipate. Il Pci non ci stava più ad essere lo sgabello della Dc. Si prese la sua botta elettorale,
i socialisti di Craxi non sfondarono e si aprì la stagione del pentapartito e del famoso Caf Craxi
Andreotti e Forlani con De Mita guastatore. Fermandosi trasversalmente il partito del debito
pubblico. Forse per questo la Fiat assunse 19000 mila operai. Li assunse per la prima volta dagli
uffici di collocamento.

Fu l’anno in cui il gruppo ebbe più dipendenti di tutta la sua storia. Qualcosa non tornava
visto che l’auto italiana non funzionava. I piazzali erano pieni di auto invendute ed aumentava
l’ indebitamento con le banche. Cesare Romiti non aveva definitivamente vinto. Fatto fuori
Cantarella la finanziarizzazione era un gioco fatto. C’era la complicazione degli operai, stava iniziando l’
operazione snellimento. In altre parole si facevano più soldi con la finanza e dopo aver prodotto
auto bisognava venderle. Caratteraccio quello di Cesare Romiti scelto dall’Avvocato che, sulla
scelta dei suoi stretti collaboratori non ne sbagliava una. Sicuramente un po fané sui carichi
di lavoro, ma grande uomo di mondo. Dal nonno aveva preso arguzia ed intelligenza , non la
“cattiveria ” delle scelte nette. Anche per tutto ciò venne scelto Cesare Romiti. Gestore delle scelte
draconiane. Prima fra tutte indebolire radicalmente il sindacato.

I fatti gli diedero ragione.
Sempre Cesare Romiti definì gli anni 70 il decennio della Follia. Qualche ragione sulla
ingovernabilità degli stabilimenti l’aveva. Uno degli slogan maggiormente in vigore era : La
Fiat l’Indocina ce l’ha in officina. Dove portava tutto questo bailamme? Soprattutto se si voleva
tanta occupazione bisogna o fare la ” rivoluzione ” o vendere le auto. Diverse vie non c’erano. Nei
mesi precedenti c’erano stati tentativi di abboccamenti tra Fiat e sindacati che avevano respinto
al mittente le richieste di licenziamenti.

Fausto Bertinotti segretario Cgil regionale aveva coniato il motto: l’uso politico della Fiat della
crisi. Un timido tentativo di confronto fu fatto da Piero Fassino allora responsabile fabbriche
delle Federazione Torinese Comunista.

Si Svolse al Teatro Nuovo la Conferenza Nazionale Fiat. Fassino entrava a pieno titolo nel gota
nazionale. Ma quasi totalmente inascoltato. Rileggendo gli atti del convegno un buon senso che
non era figlio di quei tempi. Giorgio Amendola fu l’ unico che apertamente scrisse su RINASCITA:
La Fiat ha ragione. Avanti così ci sfasciamo.

Molto ma molto più modestamente passai 10 giorni bellissimi di vacanza all’ isola del Giglio con
la famiglia e il mio Vate in assoluto, il  Professore Romolo Gobbi.

Al pomeriggio mi catechizzava descrivendo per filo e per segno cosa sarebbe avvenuto. Tipico
dei solitari visionari Romolo ci azzeccava perché non aveva nulla da difendere e da perdere. Altra
cosa erano i dirigenti sia del sindacato come del PCI. Se avesse avuto ragione la Fiat dovevano
ammettere di aver sbagliato in quegli anni. Non era nelle corde dei politici e sindacalisti di allora.

Semplificando la colpa della crisi settore auto italiano era dei padroni. Dovevano essere loro,
solo loro che pagavano gli effetti negativi della crisi non licenziando. Avevano dunque un obbligo
morale che dovevano saldare e basta. Ora può apparire un modo bizzarro di ragionare. Non
poi così tanto se si pensa che c è qualcuno che ragiona ancora così. Addirittura c’ era chi la
considerava un’ occasione per la nazionalizzazione. Sintesi: lo Stato, attraverso l’ Iri si comprava
tutto. Forse non avevano tutti i torti, fatti i conti lo Stato (forse) tirava fuori meno soldi di
quelli che ha tirato fuori tra cassaintegrazione ed agevolazioni o costiuendo società come Tne
Spa che ha dato oltre 100 milioni a Fiat, diventando padrona di un pezzo di Mirafiori e di fatto
non ha mai operato.

Ma si sa che dei se e dei ma sono piene le fosse della storia  ed il più delle volte
servono ad inutili polemiche. Una cosa è certa: in quell’agosto di attesa una certa sinistra, un
certo sindacato , un certo Pci non avevano capito che il vento era cambiato. Direi di più, quella
certa sinistra, quel certo sindacato stava scrivendo o leggendo un libro che non capiva. Che non
voleva capire o forse che non poteva capire.

E dopo 40 anni Torino non è più capitale di nulla se non del suo rimpianto per i fasti passati.

Patrizio Tosetto

Al Poli la laurea in intelligenza artificiale applicata all’industria 4.0

Il primo dottorato su questa tematica prende avvio con la firma della convenzione tra Cnr, Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Napoli “Federico II” e Università di Pisa

 

L’Intelligenza artificiale (Ai) è diventata in questo ultimo periodo oggetto di grande attenzione, nel nostro Paese e a Torino in particolare, con la proposta di costituire proprio nella capitale sabauda l’istituto italiano dell’Ai promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il Politecnico di Torino fa un altro passo nella valorizzazione delle competenze sull’Intelligenza artificiale con l’avvio, dall’Anno Accademico 2021/2022, del corso di dottorato di ricerca in Intelligenza Artificiale declinata nelle applicazioni per l’Industria 4.0, parte del Dottorato nazionale in Intelligenza artificiale (PhD-AI.it) promosso con la firma di una convenzione tra Cnr, Sapienza Università di Roma, Politecnico di Torino, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Napoli “Federico II” e Università di Pisa. Con il coordinamento del Cnr e dell’Università di Pisa, il Dottorato si articolerà in cinque corsi, promossi sul territorio nazionale da raggruppamenti di università ed enti pubblici di ricerca. Il Politecnico sarà università capofila per il corso “PhD-AI.it: Area industria 4.0”.

“L’Intelligenza Artificiale è un ambito di ricerca nel quale il nostro Ateneo può vantare competenze di prim’ordine, e il territorio presenta un tessuto imprenditoriale molto interessato a questi temi. Proprio alle applicazioni per l’Industria 4.0 si rivolgerà il corso di dottorato del Politecnico di Torino, ambito nel quale il nostro Ateneo può mettere a disposizione le proprie attività di ricerca, ma anche l’attività del Competence Center dedicato proprio ai temi della manifattura del futuro”, commenta il Rettore Guido Saracco.

I dottorandi del PhD-AI.it riceveranno sia una “formazione orizzontale”, sugli aspetti fondazionali dell’Ai, comune tra i cinque corsi, sia una “formazione verticale”, relativa alla propria area di specializzazione. Il PhD-AI.it prenderà avvio con l’anno accademico 2021/2022 (37° ciclo). Per i primi due cicli (37° e 38°) sono già disponibili complessivamente 194 borse (97 cofinanziate dal Cnr e 97 cofinanziate dal ministero attraverso l’Università di Pisa), per un investimento complessivo che, col co-finanziamento degli atenei, supera i 15 milioni di euro. Il bando di ammissione al PhD-AI.it verrà pubblicato agli inizi del 2021 e i corsi avranno inizio a novembre 2021.

“Siamo davvero contenti”, commenta la professoressa Barbara Caputo, responsabile del Dottorato PhD-AI.it per il Politecnico: “Questo accordo sancisce la centralità del nostro Ateneo, e del territorio tutto, a livello nazionale ed europeo nella ricerca di base e applicata sull’Intelligenza Artificiale moderna, basata sull’elaborazione di enormi quantità di dati e su tecniche statistiche dell’apprendimento automatico, proiettata verso Industria 4.0.”.

Il Politecnico sta investendo in modo consistente in questo campo, con una particolare attenzione agli aspetti teorici ed applicativi legati al suo utilizzo in ambito industriale. Questo permette di sviluppare competenze su tutti gli aspetti legati alla manifattura predittiva, alla robotica industriale e all’automotive, campi nei quali tradizionalmente il territorio di Torino e del Piemonte è leader internazionale.

“Ma l’AI moderna ci permette anche di essere incisivi nell’analisi di immagini da satelliti come supporto all’agricoltura, di sviluppare nuovi modelli di e-commerce in grado di cambiare e personalizzare l’esperienza di acquisto online e supportare il settore a 360 gradi, dalla gioielleria al tessile all’alimentare, di sviluppare algoritmi all’avanguardia per il monitoraggio delle infrastrutture, di supporto all’economia circolare e al mondo della finanza”, prosegue Barbara Caputo, che conclude: “Questo dottorato è un tassello importante nella strategia più ampia del Politecnico su questo tema e sul tema del Digitale, basata sull’eccellenza nella ricerca di base dell’Ateneo, i legami forti con la rete Internazione ELLIS (European Laboratory on Learning and Intelligent Systems) e le sinergie con la Fondazione LINKS, il Competence Center CIM4.0  e l’incuba

Asti-Cuneo, forse i lavori partono davvero

Il presidente della Regione Piemonte sottolinea che ora i lavori possono iniziare

Consegnato ieri il cantiere del lotto 2.6b della A33 alla ditta costruttrice: lo comunica il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, sottolineando che si tratta di una notizia importante, innanzitutto perché consente di non far scadere le autorizzazioni già in essere per l’avvio dei lavori preliminari e perché rappresenta un altro passo avanti concreto per il completamento di un’opera attesa da più di 30 anni.

Secondo il Presidente della Regione ora il cantiere può partire davvero.

La comunicazione è stata trasmessa nei giorni scorsi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dalla società Asti-Cuneo e questa mattina è stata comunicata al governatore.

Partono quindi le operazioni per l’avvio dei lavori preliminari: la preparazione delle aree con i tracciamenti topografici e la materializzazione degli ingombri dell’infrastruttura, l’asportazione del soprasuolo e la realizzazione delle recinzioni delle aree di cantiere e la bonifica da eventuali ordigni bellici. Si procederà inoltre con il pagamento degli espropri.

La colazione monferrina per avviare una nuova era del turismo?

La crisi COVID19 ha assestato un colpo pesantissimo al settore dell’ospitalità e della ristorazione italiane, su cui peserà inevitabilmente la proroga della dichiarazione di emergenza del Governo fino a fine ottobre. Tanto che gli operatori del turismo di tutti i territori italiani sono alla ricerca di un modo diverso per proseguire la loro attività, altrimenti destinata al fallimento.

I dati ufficiali dicono che il turismo internazionale si riprenderà non prima della metà del 2021, con una perdita dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2019, senza alcuna possibilità di pronosticare quando si potrà tornare a contare su numeri stabili: occorre pertanto esplorare nuovi mercati, ma sicuramente saper cogliere tutte le opportunità di sviluppo sostenibile che la situazione impone e, ancor di più, puntare sulla valorizzazione delle capacità di generare e percepire sicurezza e benessere nei nostri territori…

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La colazione monferrina per avviare una nuova era del turismo?