Domenica 14 marzo alle ore 18, sulla piattaforma facebook del Centro “Pannunzio”, per il ciclo” Il Centro Pannunzio vicino a voi”, lo storico Pier Franco Quaglieni ricorderà i cento anni dalla nascita di Gianni Agnelli con una conferenza dal titolo “Agnelli oltre il servo encomio e il codardo oltraggio“. Il prof . Quaglieni discuterà i commenti dei principali giornali italiani dedicati al centenario di Agnelli, alcuni poco consoni .
Regione Piemonte, il bilancio è “pop”
Pubblicato il Bilancio Pop 2018/2019 . L’Assessore Andrea Tronzano “un elemento utile che avvicina le istituzioni”
I numeri sono importanti ma a volte per renderli accessibili e fruibili a tutti vanno presentati in modo semplice e comprensibile; il Bilancio POP rientra in questa categoria, quella degli strumenti di rendicontazione sociale che trasmettono ai cittadini le informazioni utili della Pubblica Amministrazione. Il più importante obiettivo della rendicontazione sociale è proprio quello di favorire l’interpretazione delle attività pubbliche, consentendo al cittadino di comprendere cosa ha fatto l’ente, come lo ha fatto e con quali risultati.
“La rendicontazione sociale è un elemento utile che avvicina le istituzioni attraverso un’informazione trasparente sugli atti adottati e sulle scelte intraprese favorendo il dialogo con cittadini, imprese e associazioni” commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano.
Il Bilancio Pop, che è possibile reperire sul sito della Regione al seguente indirizzo (https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-03/B_POP_2018_2019.pdf ) è un documento di rendicontazione, cioè che “rende conto” ai cittadini in maniera chiara, trasparente ed accessibile, delle azioni intraprese dalla Regione Piemonte e dei risultati conseguiti. L’obiettivo dichiarato è quello di stimolare, attraverso la rendicontazione, un processo decisionale condiviso con la cittadinanza.
Nel corso del 2020 la Regione Piemonte, Direzione Risorse finanziarie e patrimonio, con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Management, ha redatto, per la prima volta, il Popular Financial Reporting, comunemente detto Bilancio POP. Il documento è stato realizzato seguendo le best practices consolidate a livello internazionale, in particolare nei Paesi anglofoni, presso cui tale forma di rendicontazione sociale è diffusa da tempo.
La stesura del Bilancio POP da parte del Gruppo di lavoro è avvenuta nel rispetto delle linee guida e dei processi definiti dal Comitato Scientifico di indirizzo, che ha curato in particolare i riferimenti metodologici e la supervisione operativa.
Sul sito della Regione Piemonte sono visionabili e scaricabili sia il documento integrale, sia un breve video esplicativo.
Nel 2020 erogazioni per 65 milioni di euro a enti e associazioni del territorio
In un anno pesantemente condizionato dall’emergenza Covid19 e dalle sue conseguenze sull’economia reale e sulle aspettative di medio periodo, il bilancio consuntivo della Fondazione si chiude con un avanzo d’esercizio superiore a 55 milioni di euro.
Sono i conti che emergono dopo il via libera al progetto di bilancio 2020 da parte del Consiglio di amministrazione presieduto da Giovanni Quaglia. Ora il documento sarà sottoposto al Consiglio di Indirizzo.
Si tratta di un dato particolarmente positivo , proprio nell’anno in cui la BCE ha raccomandato a tutti gli enti creditizi di non procedere nel 2020 al pagamento dei dividendi, e dopo gli analoghi richiami alla massima prudenza rivolti anche alle compagnie di assicurazioni.
In particolare si nota il positivo risultato di negoziazione pari a 20,6 milioni di euro, l’elevata attenzione prestata ai benefici fiscali attivabili e il contenimento degli oneri di funzionamento che hanno permesso alla Fondazione di conseguire un livello di avanzo ragguardevole. Il patrimonio netto registra un incremento di 20 milioni, arrivando a superare i 2,27 miliardi di euro. Ancora ampiamente positiva la posizione finanziaria netta (387 milioni di euro alla fine del 2020).
Ancora troppo elevato, lamenta la Fondazione CRT, il carico fiscale complessivo che ammonta a 14 milioni di euro: un livello troppo alto, si sottolinea, per enti filantropici come le Fondazioni, a maggior ragione se rapportato, ad esempio, al costante ruolo di connessione, supporto e aiuto svolto dalla Fondazione CRT a favore del territorio di Piemonte e Valle d’Aosta.
Nel corso del 2020 la Fondazione CRT ha attivato risorse a favore dell’attività istituzionale per quasi 60 milioni di euro: circa 1.300 interventi focalizzati su welfare, salute pubblica, contrasto della povertà educativa, ricerca e formazione, arte e beni culturali. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), arrivando a mettere complessivamente a disposizione del territorio 65 milioni di euro.
“Questo bilancio anticiclico, con i numeri in positivo niente affatto scontati nel primo anno della pandemia, favorisce le capacità di resilienza e di ripresa del territorio, contribuendo anche a rafforzare il senso di fiducia nel futuro – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. La solidità economico-finanziaria della Fondazione, ottenuta grazie all’impegno negli anni di tutta la struttura, è doppiamente rilevante in un contesto generale così drammatico: il sostegno prezioso, se non addirittura determinante, alle realtà non profit del terzo settore è oggi quanto mai strategico per la tenuta del sistema sociale, culturale, produttivo e, quindi, per la ripartenza del Paese”.
“Sostenibilità è la parola chiave del bilancio 2020 della Fondazione che, attraverso il costante lavoro compiuto negli ultimi anni per un significativo rafforzamento economico-finanziario, anche dopo un anno senza precedenti come quello appena trascorso, può continuare a generare un rilevante impatto positivo sul territorio, in linea con i livelli pre-pandemia – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni nazionali ed europee sul fronte del Recovery Plan, per cogliere al meglio tutte le opportunità della transizione digital e green attraverso un impiego responsabile ed efficace delle risorse da destinare alle riforme strutturali e allo sviluppo sostenibile di Next Generation EU”.
Innovazione in agricoltura a Parlaconme
Alla trasmissione PARLACONME, condotta da Simona Riccio, giovedì 11 marzo si parla dell’importanza della conoscenza e dell’innovazione nei campi dell’agricoltura, del vino della cosmetica
PARLACONME, la trasmissione che va in onda ogni giovedì dalle 18 alle 19 sulla Radio web Radiovidanetwork, tratterà giovedì 11 marzo il tema del “Farm to Fork. L’importanza della conoscenza e dell’innovazione: agricoltura, vino e cosmetica”. A condurre la trasmissione, come sempre, la Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio.
Ospiti della puntata saranno Ugo Mura, Docente Wine Expert, Raffaella Bottalo, Responsabile Marketing dell’IFSE Culinary Institute, e Mariapia Paolillo, Responsabile Amministrativo Paolillo Srl.
Raffaella Bottalo presenterà la scuola e spiegherà come questo Istituto di Alta formazione per chef, unico riconosciuto dal governo italiano e con il quale il CAAT (Centro Agroalimentare di Torino) ha stretto una partnership a fine 2020, possa rappresentare un elemento di differenza all’interno della carriera professionale per un operatore del settore. Mariapia Paolillo, Responsabile Amministrativa della Paollilo Srl, illustrerà come il prodotto della sua azienda agroalimentare, il finocchio, possa costituire un elemento di business e quale possa essere il suo impiego nel campo della cosmetica naturale. Maria Pia Paolillo è anche ideatrice del brand Foen; il suo intervento nella trasmissione sarà un’occasione per spiegare come un’azienda produttrice esclusiva di finocchi abbia inventato una declinazione food beauty, trasformando un ortaggio in fantastici cosmetici naturali.
Nel corso della trasmissione verranno anche esaminati la filiera e il brand di un prodotto alla luce dell’uso corretto o meno delle sue risorse. A questo proposito Igor Nuzzi, Region Director Italia & Svizzera presso l’azienda Lavazza, ha affermato che “Di fronte a una tazzina di caffè c’è un lungo lavoro e impegno di una filiera, una lunga storia fatta di scelte, esperienza, professionalità, passione. Il ruolo del barista è fondamentale perché rappresenta l’ultimo anello della filiera ed è proprio dalla sua mano che dipende un’eccellente resa in tazza. Formazione, studio e pratica continui sono le basi per avere costantemente un caffè di qualità. A lui spetta anche il ruolo di raccontare e di spiegare l’origine del prodotto che sta servendo, il lavoro e la qualità che sono racchiusi in una tazzina di caffè”.
Mara Martellotta
Per seguire la trasmissione PARLACONME ci si può collegare al sito www.vidanetwork.it
Oppure alla app ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Android
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9
Il sabato mattina della settimana successiva alle ore 11.30
Corsi per manutentori di verde
I manutentori del verde hanno ancora un anno di tempo per fare i corsi di formazione: Confartigianato Imprese Piemonte ha ottenuto la proroga del termine dalla Regione Piemonte
I manutentori del verde hanno ancora un anno di tempo per svolgere i corsi di formazione previsti dalla Conferenza Stato-Regioni del 22/2/2018, che in quella sede ha definito la disciplina regionale in materia di corsi di formazione dei “Manutentori del verde”.
In pratica tutti coloro che erano in attività alla data del 25/8/2016, o che si sono iscritti dopo e che non possono far valere determinati titoli, dovevano frequentare appositi corsi formativi entro il 22/2/2021, in assenza dei quali era prevista la cancellazione dal Registro Imprese della CCIAA.
In Piemonte le attività artigiane relative alla sistemazione del paesaggio sono 1.855
Grazie al pressing esercitato nei confronti della Regione Piemonte da Confartigianato Imprese Piemonte, insieme alle altre organizzazioni dell’artigianato, si è riusciti ad ottenere la proroga di un anno per svolgere i corsi di formazione necessari a regolarizzare la posizione dei manutentori del verde presso le rispettive Camere di commercio.
Ricordiamo che questi corsi, al termine ai quali viene rilasciato l’attestato di idoneità, sono rivolti al titolare d’impresa o al preposto facente parte dell’organico dell’impresa e a coloro che intendono avviare l’attività di manutenzione del verde. È previsto che i corsi vengano erogati dagli enti formatori in possesso dell’accreditamento regionale alla formazione.
“Sono state poche le imprese – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – che hanno rispettato la scadenza. Sicuramente la crisi sanitaria in atto da più di un anno non ha fatto mettere in cima all’agenda lavorativa degli artigiani la partecipazione ai corsi di formazione, seppur richiesti dalla legge. Inoltre le imprese hanno dovuto affrontare problematiche più impellenti, come la loro stessa sopravvivenza e la messa in atto di tutte le misure di sicurezza necessarie per il contenimento della pandemia Covid-19″.
“Questa situazione – conclude Felici – ha indotto Confartigianato Imprese Piemonte e le altre associazioni a chiedere alla Regione lo slittamento di un anno per lo svolgimento del corso di formazione destinato ai manutentori del verde, consentendo così alle imprese di avere maggior tempo a disposizione per partecipare ai corsi formativi, corsi che le stesse associazioni territoriali di Confartigianato Imprese organizzano direttamente o con l’ausilio di agenzie accreditate esterne.”
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato nel dettaglio l’andamento dei finanziamenti finalizzati all’acquisto dell’abitazione concessi alle famiglie residenti sul territorio regionale nel terzo trimestre 2020. L’analisi fa riferimento al report Banche e istituzioni finanziarie, aggiornato e pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Dicembre 2020.
ITALIA
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 11.761,0 milioni di euro, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra una variazione delle erogazioni pari a +10,8%, per un controvalore di 1.145,5 milioni di euro. La fotografia indica ancora un aumento dell’erogazione del credito concesso alle famiglie, che conferma la tendenza sia del secondo trimestre 2020 (quando la variazione è stata pari a +9,7%) sia del primo trimestre 2020 (+10,0%). I primi nove mesi del 2020 si sono chiusi con 37.006,6 milioni di euro erogati, con una variazione pari a +10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
PIEMONTE
Le famiglie piemontesi hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 839,0 milioni di euro, che collocano la regione al quinto posto per totale erogato in Italia, con un’incidenza del 7,13%; rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente in regione si registra una variazione delle erogazioni pari a +13,5%, per un controvalore di +99,6 milioni di euro. Se si osserva l’andamento delle erogazioni nei primi nove mesi dell’anno, e si analizzano quindi i volumi da Gennaio a Settembre 2020, la regione mostra una variazione positiva pari a +3,5%, per un controvalore di +83,6 mln di euro. Sono dunque stati erogati in questi primi nove mesi 2.463,1 mln di euro, volumi che rappresentano il 7,03% del totale nazionale.
PROVINCE DEL PIEMONTE
Nel terzo trimestre 2020 le province del Piemonte hanno evidenziato il seguente andamento.
La provincia di Alessandria ha erogato volumi per 50,4 mln di euro, facendo registrare una variazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno pari a +16,8%. Nei primi nove mesi del 2020, invece, sono stati erogati 137,5 mln di euro, pari a +1,0%.
Ad Asti sono stati erogati volumi per 27,5 mln di euro, corrispondenti a una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari a +11,1%. Da Gennaio a Settembre sono stati erogati 76,9 mln di euro (+1,5%).
La provincia di Biella ha erogato volumi per 16,5 mln di euro, la variazione sul trimestre è pari a -4,5%. I primi nove mesi dall’anno hanno evidenziato volumi per 49,4 mln di euro, corrispondenti a -8,3%.
In provincia di Cuneo i volumi erogati sono stati 102,3 mln di euro, con una variazione pari a +18,1%. Quelli nei tre trimestri considerati sono stati 284,8 mln di euro, (-3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso).
In provincia di Novara sono stati erogati volumi per 72,8 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari a +25,8%. I primi nove mesi hanno visto un totale di 196,6 mln di euro, con una variazione di -20,4%.
Torino ha erogato volumi per 523,0 mln di euro, la variazione sul trimestre è pari a +12,1%. I primi nove mesi dell’anno hanno evidenziato volumi per 1.579,1 mln di euro e una variazione pari a +9,8%.
La provincia del Verbano-Cusio-Ossola ha erogato volumi per 28,8 mln di euro, facendo registrare una variazione sul trimestre pari a +13,5%. I tre quarti del 2020, invece, hanno segnalato un totale di 81,4 mln di euro, con una variazione di +3,8%.
A Vercelli sono stati erogati volumi per 17,8 mln di euro, la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è risultata essere pari a -0,0%. I tre trimestri in totale, invece, hanno visto 57,4 mln di euro (+3,1%).
IMPORTO MEDIO DI MUTUO – PIEMONTE
Attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dalle agenzie di mediazione creditizia Kìron ed Epicas, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato la tendenza rispetto all’importo medio di mutuo erogato. Nel terzo trimestre 2020 in Piemonte si è registrato un importo medio di mutuo pari a 103.000 euro, in diminuzione rispetto a quanto rilevato durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 105.400 euro. Mediamente colui che sottoscrive un mutuo nella regione viene finanziato circa il 9% in meno rispetto al mutuatario medio italiano.
CONCLUSIONI
Nonostante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia, ad oggi, il mercato dei mutui alla famiglia in Italia ha ben reagito. Kìron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa, ha previsto che il 2020 si chiuderà con circa 52 mld di euro, e il 2021 dovrebbe restare in linea con questi valori. La Bce ha contribuito a tenere bassi i tassi di interesse agevolando, di fatto, l’accesso al credito delle famiglie e si è posta a sostegno delle economie e della finanza dell’area Euro in difficoltà. Il trend generale nel 2021 dipenderà dall’andamento della domanda, sia nella sua componente di acquisto, sia nelle operazioni di surroga e sostituzione. Attualmente, visti i prezzi degli immobili ancora convenienti ed i tassi dei mutui ancora molto bassi, permangono interessanti opportunità per il mercato immobiliare, sia per chi vuole comprare a scopi abitativi, sia per chi vuole comprare a titolo di investimento.
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa
“Il Decreto Sostegno, che sostituisce i Ristori, avrà a disposizione 32 miliardi di euro. Il Governo deve fare in fretta e bene. In quei 32 miliardi devono esserci le risorse necessarie per le categorie e per le professioni dei territori montani.
Tutti i comparti produttivi, dagli impianti a fune ai rifugisti, devono trovare risposta alla crisi nel DL che auspichiamo sia pronto nelle prossime 48 ore. Chiediamo al Governo un confronto prima dell’approvazione, con le Associazioni di categoria delle imprese e degli Enti locali. C’è una grande attesa e senza gli adeguati sostegni avremo molte imprese che chiuderanno. E la montagna soffrirà più di altri territori”.
Lo afferma Marco Bussone, Presidente Uncem.
L’assessore all’Ambiente Marnati: “Un passaggio cruciale per proseguire nella riforma del mondo dei rifiuti per raggiungere obiettivi importanti nella tutela ambientale e del rilancio economico della regione”
Gestire i rifiuti nell’ottica della promozione dell’economia circolare e del recupero energetico, nel rispetto delle direttive dell’Unione Europea, adottare misure per ridurre gli sprechi alimentari, promuovere il riutilizzo, ma anche tener conto nella pianificazione degli scarti derivanti dalle raccolte differenziate. Questi i punti fondamentali dell’atto di indirizzo per l’aggiornamento della programmazione e la gestione dei rifiuti presentato in Giunta regionale.
“Un passaggio cruciale per proseguire nella riforma del mondo dei rifiuti per raggiungere obiettivi importanti nella tutela ambientale e del rilancio economico della regione – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Ci sono grandi opportunità che andranno sviluppate attraverso il miglioramento tecnologico e l’adozione di nuove strategie virtuose ed ecosostenibili”
Del documento verrà data informativa alla V commissione consiliare, convocata per la prossima settimana, e successivamente verrà portato in Giunta per l’approvazione.
Gli obiettivi, fissati dall’Unione Europea prevedono tre step, a breve, medio e lungo termine.
Tra questi il raggiungimento del 55% del riciclo dei rifiuti urbani entro il 2025 (i successivi step sono il 60% nel 2030 e il 65% nel 2035); il raggiungimento del riciclo dei rifiuti da imballaggio (65% entro il 2025, 70% entro il 2030); ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per i rifiuti urbani entro il 2035; divieto di collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata; promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica; obbligo di raccolta differenziata per i rifiuti organici, per i rifiuti tessili e per i rifiuti ingombranti, compresi materassi e mobili.
Accanto agli obiettivi “vincolanti”, l’adozione poi di misure atte a ridurre gli sprechi alimentari (del 30% entro il 2025, del 50% entro il 2030), al miglioramento del recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio, agli obiettivi di riduzione dei rifiuti biodegradabili da portare in discarica.
Per l’adeguamento a questi obiettivi, la Giunta Regionale avvia il percorso di aggiornamento della programmazione regionale in materia di rifiuti urbani, oltre all’aggiornamento del piano di bonifica delle aree inquinate. Molti degli obiettivi sono già presenti nell’attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti, ma le sfide poste dalle direttive europee richiedono un significativo aggiornamento della pianificazione. Oltre a ciò, andrà adeguato il sistema impiantistico ai futuri fabbisogni tenendo presente non solo quelli relativi al trattamento dei rifiuti raccolti in modo differenziato e indifferenziato ma anche di quelli che derivano dal loro trattamento, in particolare gli scarti che derivano dal trattamento delle raccolte differenziate.
Il Consiglio Comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione con la quale si impegna l’Amministrazione “ad attivarsi presso il Governo e la Regione Piemonte perché siano garantite maggiori risorse sui fondi -Istruzione e Ricerca-, a partire dagli stanziamenti previsti dal Programma Next Generation EU, limitando così l’effetto di iniziative private che, pur sostenendo la scuola pubblica, potrebbero risultare dannose per i negozi di vicinato e la piccola distribuzione”.
Il documento, che vede come primo firmatario il consigliere Francesco Tresso (Lista civica per Torino), evidenziando come il commercio di vicinato rappresenti un pilastro della vita e della vivacità di ogni Comune e come diverse amministrazioni pubbliche lo sostengano con vari provvedimenti, sottolinea come occorra distinguere le iniziative che finiscono per esercitare una concorrenza non contrastabile che rispondono a finalità imprenditoriali dei grandi player mondiali, che hanno visto aumentare i fatturati nel corso della pandemia., dalla rete di esercizi commerciali di quartiere.
Il riferimento dell’atto è all’iniziativa “Un click per la scuola”, promossa da Amazon a beneficio delle istituzioni scolastiche, che consente di donare, alle scuole che aderiscono, una percentuale degli acquisti effettuati dai clienti sotto forma di credito virtuale. Alcune scuole hanno informato dell’adesione all’iniziativa creando la reazione di commercianti, del Sindacato Librai e Cartolibrai e della Confesercenti.
In questo modo, si sottolinea o, “il mondo della scuola potrebbe correre il rischio di interferire in modo negativo sulla concorrenza, rendendola non facilmente contrastabile da parte delle attività di prossimità.”
Il documento, approvato anche grazie ad emendamenti del consigliere Federico Mensio (M5S), impegna inoltre ad avviare una campagna di sensibilizazione a favore del commercio locale, pubblicizzando le piattaforme di e commerce che si appoggiano sulle realtà di vicinato dei diversi quartieri.
Mercoledì 3 marzo si è tenuta l’assemblea elettiva della Consulta degli Ordini e dei Collegi Professionali per il rinnovo del Presidente per il biennio 2021/2023. Succede a Bruno Sparagna (Ordine Medici Veterinari) per la prima volta una “quota rosa”, Luisella Fassino (Ordine Consulenti del Lavoro) che guiderà l’organismo associativo che riunisce tutte le professioni amministrative, giuridiche, tecniche e sanitarie della provincia di Torino, organizzate in Ordini.
La Consulta è un ente senza fine di lucro che opera a livello provinciale in conformità alle norme istitutive degli Ordini associati nel rispetto dell’autonomia di ciascuno e nella consapevolezza delle rispettive funzioni, al fine di coordinare la presenza istituzionale delle categorie professionali in considerazione dell’importanza del ruolo svolto dai professionisti nella vita economica e sociale del paese.
I professionisti in Italia sono 1,4 milioni, rappresentano il 6% degli occupati e contribuiscono al 12% del PIL nazionale. Anche negli anni in cui la crisi economica si è fatta maggiormente sentire, è stata l’unica categoria che ha continuato a crescere numericamente, rappresentando opportunità lavorativa a elevato valore culturale, alternativa alla fuga all’estero di giovani talenti, nella cui formazione la nostra società ha investito, ma a vantaggio di quei paesi in cui i giovani sono considerati una risorsa e non un problema.
Confluiscono nella Consulta gli Ordini e i Collegi professionali degli Agronomi e Dottori Forestali, Architetti, Assistenti sociali, Avvocati, Biologi, Chimici, Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, Farmacisti, Geometri, Giornalisti, Infermieri Ingegneri, Medici Chirurghi e Odontoiatri, Medici Veterinari, Notai, Ostetriche, Periti Agrari, Periti Industriali, Psicologi e Tecnici delle professioni sanitarie.