ECONOMIA- Pagina 343

Con il nuovo apprendistato regionale opportunità per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato oggi, 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorinoè una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».

Fondi per disoccupati e inoccupati nei cantieri pubblici

Al via il bando regionale destinato agli enti pubblici che potranno prendere in carico personale per finanziare interventi in ambito ambientale, culturale, artistico, turistico, e di pubblica utilità sociale.

L’assessore Chiorino: «Sostenere e offrire opportunità a chi, già in difficoltà, è stato ulteriormente penalizzato da crisi e pandemia»

Facilitare l’inserimento lavorativo e favorire l’inclusione sociale di chi, specie in un periodo in cui le difficoltà sono accresciute dalla crisi economica e dalla pandemia, il lavoro lo ha perso o fa fatica a trovarlo. È questo l’obiettivo del bando da due milioni e mezzo di euro, approvato dalla Giunta regionale del Piemonte, che consente agli enti pubblici che hanno i requisiti, di presentare la richiesta di finanziamento per l’apertura di cantieri di lavoro per disoccupati e inoccupati.

«Uno stanziamento – ha sottolineato l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino – che fa seguito a quello di sei milioni erogato nello scorso mese di agosto rivolto ai “disoccupati senior”, over 58. Con questa misura intendiamo offrire delle opportunità di lavoro a una fascia più ampia di disoccupati, in condizioni di particolare disagio sociale e maggiormente penalizzate dalla crisi innescata dalla pandemia. Politiche, quindi, non di mero assistenzialismo fine a se stesso ma supporto ai cittadini in difficoltà che chiedono, legittimamente, la dignità del lavoro».

Le attività di cantiere possono essere integrate con interventi di politica attiva nel rispetto degli standard omogenei di servizio nel territorio regionale, per favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei cantieri. Per questo bando vengono utilizzate risorse del bilancio regionale per 2.495.000 euro. Le attività ammissibili nei cantieri di lavoro sono in ambito ambientale, dei beni culturali e artistici, del turismo e servizi di utilità pubblica o sociale, nonché della costruzione di opere di pubblica utilità. Si va dalle attività forestali e vivaistiche alla manutenzione del patrimonio pubblico urbano, dalla salvaguardia di beni archivistici, all’attività di promozione turistica, dall’allestimento di mostre all’accudimento di persone anziane o disabili.

I destinatari della misura sono i disoccupati non percettori di trattamenti previdenziali, in condizione di particolare disagio sociale: lavoratori e lavoratrici con età superiore o uguale a 45 anni; con basso livello di istruzione e con condizioni sociali e familiari di particolare difficoltà e gravità anche in raccordo con i servizi socio assistenziali; provenienti dal cantiere precedente per il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

«Il nostro obiettivo – ha concluso l’assessore Chiorino – è creare opportunità per persone disoccupate in prospettiva del re-inserimento lavorativo e sociale, attraverso l’acquisizione e il consolidamento di competenze professionali e la conoscenza diretta del mondo del lavoro».

Gli enti pubblici interessati hanno tempo fino al 27 novembre 2020 per presentare la domanda.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/cantieri-lavoro-disoccupati-bando-2020

 

Il calore del termovalorizzatore raggiunge anche le reti di Rivoli, Collegno e Grugliasco

Con questo intervento si amplia ulteriormente la più grande rete di teleriscaldamento interconnessa a livello italiano

Iren, attraverso la propria controllata Iren Energia, ha esteso la fornitura di calore per il teleriscaldamento erogato dal termovalorizzatore di Torino Gerbido verso i Comuni limitrofi di Collegno, Grugliasco e Rivoli realizzando così la più grande rete metropolitana interconnessa esistente a livello italiano.
Infatti dopo i collegamenti con Torino e con Beinasco, il calore prodotto dal termovalorizzatore raggiunge ora i 5,2 milioni di metri cubi dei quartieri già teleriscaldati dei Comuni di Grugliasco, Rivoli e Collegno interconnessi così dalla rete metropolitana torinese che ha raggiunto i 71,2 milioni di metri cubi.
A tal fine, sono stati completati in questi giorni i lavori di realizzazione della dorsale di collegamento (in doppia tubazione della lunghezza di oltre 4 km) tra il termovalorizzatore e la centrale termica collocata presso la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino a Grugliasco. Qui è stata inoltre realizzata la sottostazione di scambio termico della potenza di 40MW della centrale stessa da cui parte la rete sovracomunale.
Questa connessione consente di sfruttare ulteriormente l’assetto cogenerativo del termovalorizzatore di Torino, che produce contestualmente energia elettrica e termica per teleriscaldamento. La disponibilità di questo calore consente di ridurre l’utilizzo delle caldaie di integrazione e riserva installate presso la centrale termica di Grugliasco e del ciclo combinato cogenerativo installato presso la centrale di via Genova a Rivoli, riducendo quindi le emissioni complessive
“Questo ulteriore intervento dimostra il costante impegno di Iren per iniziative volte alla transizione energetica del territorio – ha dichiarato il Presidente di Iren Renato Boero – e rientra pienamente nella strategia di multicircle economy avviata con il Piano Industriale 2020-2025. Inoltre, il teleriscaldamento si conferma come una delle eccellenze del Gruppo e tra le migliori tecnologie per migliorare la qualità ambientale dei territori serviti”.

Il “Design Tech” ridisegna gli spazi del futuro

Ecco come adattarli alle nuove esigenze di un’epoca post Covid

Il settore del design sta al passo con i tempi, proponendo nuove soluzioni e nuove mappe concettuali in questa società post Covid e intrecciando un dialogo sempre più serrato con l’architettura e la tecnologia, delineando anche i contorni di un mondo nuovo in cui sia auspicabile abitare in futuro.

Tutto ciò diventerà realtà nel complesso denominato ‘Design Tech”, nell’area milanese ex Expo 2015.

“Sta per inaugurare a Milano, nell’ex area Expo – spiega il dottor Alessandro De Cillis, uno dei co founder del progetto – un grande Hub del Design denominato “Design Tech”, promosso dalla scaleup italiana Hi-Interiors, guidata dal ceo Ivan Tallarico,  e che ha trovato la sua naturale collocazione all’interno di ‘Mind’ ( acronimo che indica “Milano Innovation District”), ma che suggerisce immediatamente i concetti di mente e innovazione. Si tratta del primo Hub italiano di innovazione tecnologica dedicato al Design, ospitato nell’ex padiglione Intesa Sanpaolo di Expo 2015, progettato dall’architetto Michele De Lucchi”.

“Questo polo dell’innovazione precisa Alessandro De Cillis – si è ispirato ad un progetto piuttosto ambizioso e articolato che vede il coworking affiancarsi all’ideazione di uno spazio in grado di mettere in contatto tra loro professionisti del mondo dell’arredo,della tecnologia e del design, aziende e start up, in un ampio scenario di competenze“.

“In un periodo di Covid come quello che stiamo vivendo – aggiungeDe Cillis –  dal lockdown in poi, si sono presentate esigenze assolutamente nuove, come la necessità del distanziamento, che ha richiesto un brusco cambiamento dei modelli organizzativi di vita e di lavoro. Non è detto che questa esigenza non si possa figurare come ciclicamente necessaria e tale da imporre il rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza, pur nella pratica di quelle stesse attività che venivano compiute, con altre modalità, in tempi precedenti. Il design, allora, diventa uno strumento assolutamente indispensabile al servizio della tecnologia per il raggiungimento di questo scopo, vale a dire per soddisfare la creazione di nuovi scenari per la progettazione, per nuovi modelli d’uso, per una gestione ridisegnata degli spazi e per l’ideazione di nuove modalità di coesistenza degli esseri umani in ambiti lavorativi condivisi ma, al tempo stesso, distanziati”.

“Abbiamo individuato proprio nel periodo del lockdown – precisa il co founder dell’Hub del Design De Cillis –  la priorità di ridisegnare gli spazi, attraverso un modello che potesse essere esportato anche in altre città italiane e all’estero, e che è risultato vincente già nella sua fase iniziale, nella sua capacità di attrarre investitori. Partendo dal Co-working abbiamo poi coinvolto il sistema del Co- Factory e quello del Co-living. La Co-Factory rappresenterà una vera e propria fabbrica che supporterà la produzione di prototipi di nuovi prodotti da parte di start up e aziende”.

“Design Tech – conclude Alessandro De Cillis – diventerà così un incubatore capace di diffondere le tecnologie digitali nel settore del design, che si sta dimostrando in grado di evolversi seguendo le esigenze dei tempi anche difficili che stiamo vivendo. A questo scopo sia la scaleup Hi-Interiors sia Lendlease hanno deciso nei mesi scorsi di lanciare una call per realizzare il primo coworking Covid complaint, in cui riunire architetti, designer, professionisti del settore insieme alle start up”.

Mara Martellotta

 

(nella foto in alto, da sinistra, Talarico e De Cillis)

Arriva il car sharing targato Fca e Leasys dedicato alla nuova 500 elettrica

LeasysGO! sarà attivabile su Amazon e permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che sarà composta da oltre 2.000 unità in sharing. Fino a dicembre 2020 il servizio, sviluppato in collaborazione con il team di FCA e-Mobility, sarà disponibile per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno la possibilità di essere i primi a provarlo. Da inizio 2021 LeasysGO! arriverà nelle principali città italiane e d’Europa.

 

Prosegue la rivoluzione italiana della mobilità sostenibile, che vede protagonisti FCA Bank e la sua controllata Leasys: con l’arrivo della Nuova 500 elettrica, le due società hanno annunciato il lancio di LeasysGO!il primo servizio di car sharing che metterà a disposizione degli abbonati una flotta di sole 500 elettriche. Il servizio, gestibile completamente dal proprio smartphone grazie all’app dedicata, semplice e intuitiva, permetterà di noleggiare una Nuova 500 della flotta di Leasys, che arriverà a contare oltre 2.000 unità in sharing nel 2021.

 

Disegnato per la Nuova 500 elettrica, LeasysGO! sarà momentaneamente disponibile (fino a dicembre 2020) solo per i dipendenti del Gruppo FCA di Torino, che avranno così la possibilità di provarlo per primi. Nel 2021 LeasysGO! raggiungerà, dopo Torino, anche Milano e Roma, oltre a due importanti città europee come Barcellona e Lione.

 

Terminato il periodo di test, entro fine anno il servizio sarà aperto al pubblico e verrà data la possibilità di acquistare il voucher d’iscrizione su Amazon e convertirlo sulla piattaforma digitale LeasysGO!. Si potrà in pochi minuti prenotare e interagire con la Nuova 500 elettrica della flotta, pagando una tariffa mensile molto competitiva e comprensiva di 2 ore di mobilità al mese. Esaurite le 2 ore di sharing il costo del servizio passerà in modalità pay-per-use al costo di pochi centesimi al minuto. La ricarica elettrica dei veicoli sarà totalmente gratuita e sarà gestita dal team di LeasysGO!. Il Cliente troverà sempre una Nuova 500 in sharing carica e pronta all’uso.

 

LeasysGO! e la Nuova 500 uniscono tutti i vantaggi della guida elettrica a quelli delle nuove forme di mobilità. LeasysGO! nasce infatti come la soluzione ideale per muoversi nelle zone a traffico limitato delle città, grazie al fatto che Nuova 500 è a emissioni zero; inoltre, dato che l’auto è in car sharing, il parcheggio è gratuito.

 

Per il lancio del progetto, è stata fondamentale la collaborazione del team e-Mobility di FCA che – come punto di contatto tra il mondo della nuova mobilità condivisa di Leasys e quello della produzione delle vetture elettriche di FCA – ha facilitato l’integrazione nella Nuova 500 di una serie di funzionalità specifiche per la mobilità del futuro, contribuendo a rendere la nuova vettura la prima auto elettrica di FCA prodotta per essere sostenibile e condivisa. Inoltre, grazie al team e-Mobility di FCA è stato possibile lanciare il servizio in esclusiva per i dipendenti FCA.

 

La Nuova 500, la prima vettura di FCA nata full electric, è disponibile in tre versioni: berlina, cabrio e 3+1 e negli allestimenti ACTION, PASSION e ICON. Oggi la terza generazione della 500 è più tecnologica, più connessa, più spaziosa che mai e, sempre, Cinquecento.  Due i range disponibili: la Action ha una autonomia maggiore di 180 km WLTP mentre, la Passion e la Icon, hanno una autonomia fino a 320 km WLTP che diventano 460 km in uso urbano, grazie alle batterie Lithium-Ion che hanno una capacità, rispettivamente, di 23,8 kWh e di 42kWh. La Nuova 500 Action è equipaggiata con il sistema fast charge da 50 kW che consente di ricaricare la batteria dell’auto in tempi molto brevi. Ad esempio, per una riserva di energia sufficiente a percorrere il fabbisogno quotidiano di chilometri (circa 50 chilometri) sono necessari meno di dieci minuti, il tempo di una colazione al bar. La Nuova 500 nelle versioni Passion e Icon sono equipaggiate con il fast charge da 85 kW che consentono di ricaricare la batteria in tempi molto brevi, per una riserva di energia sufficiente a percorrere 50 chilometri – più di quanto necessario nell’utilizzo medio giornaliero – bastano solo cinque minuti. E sempre grazie al fast charge da 85KW, è possibile ricaricare l’80% della batteria in appena 35 minuti. La Nuova 500 è la prima city car dotata di Autonomous Driving Level 2 e anche la prima vettura FCA equipaggiata con il nuovo sistema di infotainment di quinta generazione di UConnect 5.

 

Guarda il video del lancio al seguente link: https://youtu.be/EHCm0IypKKk

Da Marazzato un aiuto ad Asl e mense dei poveri

COVID, GRUPPO MARAZZATO RACCOGLIE E DONA 28MILA EURO AD ASL E MENSE DEI POVERI
Beneficiari del generoso crowdfunding strutture sanitarie e tavole sociali di Piemonte e Valle d’Aosta.

Anche chi opera da anni nel settore ambientale, durante la pandemia in corso, si è speso attivamente per fornire in maniera concreta e operosa un sostegno alle Asl più periferiche del territorio e alle mense dei poveri più in difficoltà di Piemonte e Valle d’Aosta.

E’ il ‘Gruppo Marazzato’, mobilitatosi durante il lockdown dando vita a ‘Diffondiamo la solidarietà, non il virus’, campagna di crowdfunding attivata sulla nota piattaforma Gofundme disponibile all’indirizzo web https://gf.me/u/ynv2rq.

Un’iniziativa che ha potuto contare sul prezioso aiuto di due noti e amati testimonial provenienti dal mondo della musica, il cantautore bolognese Andrea Mingardi e la raffinata interprete Silvia Mezzanotte, voce storica dei Matia Bazar, che hanno rilasciato sui propri social due video per invitare le persone a donare.

Grazie alla generosità dei benefattori piemontesi e valdostani e dell’azienda vercellese promotrice della macchina solidale, “sono stati raccolti ben 28.000 euro, distribuiti ai primi di agosto scorso e ripartiti fra le aziende sanitarie locali e le tavole sociali giornalmente in prima linea nel fornire sostentamento alimentare alle frange più bisognose della popolazione”, spiegano i fratelli Alberto, Luca e Davide, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa dopo il nonno Lucillo e il padre Carlo.

“Oggetto della nostra attenzione e di chi ha scelto di dare il proprio, spontaneo contributo caritatevole sono state le ASL di Alessandria, Casale Monferrato e Tortona, Aosta, Biella, Ivrea, Novara, Vercelli e la ASL TO5 per quanto concerne il Torinese. Così come la Mensa Sociale ‘Tavola Amica’ di Aosta, Alessandria e Ivrea in mano alla ‘Caritas’, la mensa ‘Il Pane quotidiano’ di Biella, la mensa dei Frati Cappuccini San Nazzaro della Costa di Novara, la mensa dell’Associazione Don Luigi Longhi Onlus di Vercelli e la ‘Mensa dei Poveri’ di Torino del ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione Onlus’ di Don Adriano Gennari”, proseguono.

Per poi aggiungere: “Abbiamo scelto di rendere noto l’esito della campagna, presente anche su Gofundme a riprova di massima trasparenza, soltanto alla ripresa delle attività scolastiche e lavorative perché anche in quest’ultima parte di un anno così critico e difficile sia sempre alta l’attenzione proattiva verso le categorie sociali più in difficoltà”, chiosano i manager del ‘Gruppo Marazzato’.

Da Palazzo Lascaris via libera al bonus artigiani

La prima e la terza Commissione, riunite congiuntamente sotto la presidenza di Carlo Riva Vercellotti, hanno dato a maggioranza parere positivo sulla delibera di Giunta che estende il bonus Piemonte a nuove categorie di artigiani prima escluse dal finanziamento. La delibera, perché sia esecutiva, dovrà essere approvata dalla Giunta regionale.

Presentando il provvedimento, l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha ricordato che l’estensione del bonus era stata richiesta dal Consiglio regionale e dalle associazioni di categoria: “Grazie alle economie ottenute dal ‘Riparti Piemonte’ abbiamo a disposizione 10,5 milioni di euro che andranno ad artigiani che erano stati esclusi dal primo provvedimento. Riceveranno 1.500 euro a testa che non rappresentano un risarcimento, ma devono essere impegnati nell’acquisto di beni durevoli che permettano di continuare l’attività durante l’emergenza”, ha spiegato Tronzano. L’assessore ha anche informato che FinPiemonte ha effettuato sui beneficiari del primo bonus 1500 controlli a campione, senza riscontrare alcuna irregolarità.

Le opposizioni non hanno partecipato al voto. “Non siamo contrari al bonus agli artigiani, ma sarebbe importante una riflessione su quanto è avvenuto, in modo da poter discutere su quali misure di sostegno all’economia mettere in campo di fronte alla seconda ondata”, ha sostenuto Raffale Gallo (PD).

Per Sean Sacco e Sarah Disabato (M5s) “ci sono ancora delle categorie escluse, da recuperare” e hanno chiesto di poterne discutere. Marco Grimaldi (Luv) ha chiesto di assegnare il bonus anche alle categorie finora escluse, previste negli emendamenti al Riparti Piemonte dell’opposizione che erano stati bocciati: “Perché discriminare alcuni soggetti rispetto ad altri?”.

Successivamente, nella riunione ordinaria della prima Commissione, sono state assunte le prime determinazioni sull’assestamento di bilancio. L’assessore Tronzano, presentandolo, ha parlato di “un assestamento tecnico, in cui interveniamo solo per accogliere alcune prescrizioni del Mef e per aggiornare i conti, in coerenza con la parifica del rendiconto 2019 della Corte dei Conti”, ha spiegato. Tronzano ha motivato la scelta con la necessità di fare in fretta per “provare ad approvare il bilancio di previsione entro il prossimo dicembre”.
L’opposizione ha chiesto la documentazione necessaria per approfondire i contenuti dell’assestamento. Le consultazioni on line si concluderanno venerdì 13 novembre.

Crolla il fatturato di bar e ristoranti dopo la prima settimana di chiusura serale

La  prima settimana di chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie ha prodotto risultati pesanti sul fatturato, calato drasticamente

L’Epat ha monitorato la situazione di 350 operatori associati di Torino e provincia rilevando una perdita tra il 75% e il 100% dei ricavi rispetto alla settimana precedente. Le stime del 2020 a confronto con il 2019, indicano una perdita di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Invece per tutto il Piemonte la perdita stimata è di un miliardo e 700 milioni. La  chiusura alle 18 sta a significare per il mese di novembre, un deficit aggiuntivo di 101 milioni di euro a Torino e 191 nella  regione. La perdita media per ogni azienda a novembre è stimata in 9mila euro.

La Fiat 500 3+1 Full Electric si promuove alla centrale

La centrale “Politecnico” di Iren co-protagonista della campagna di lancio 

L’impianto termico di integrazione e riserva, situato a Torino, è stato infatti scelto come sfondo per gli shot fotografici contenuti nel media kit internazionale di presentazione della novità in casa FCA.

L’avveniristico design della centrale, esaltato da una prestigiosa copertura a vele progettata dall’architetto Jean-Pierre Buffì, ha quindi accompagnato virtualmente la nuova vettura in giro per il mondo, comparendo su centinaia di testate e siti specializzati, italiani ed internazionali.

La centrale “Politecnico” Iren, costruita nel 2008, costituisce ormai un simbolo riconosciuto della città, grazie anche al particolare effetto che esercita la luce nella sua architettura: di giorno le vele di acciaio risultano illuminate e valorizzate dai raggi solari, mentre di notte la struttura è illuminata scenograficamente, grazie a un sistema di luci che originano dall’interno e filtrano attraverso le lastre metalliche.

Immobiliare, Fiaip Piemonte: aumentano i bilocali in vendita

Buon momento per chi acquista  Aumentano i bilocali in vendita nei centri urbani piemontesi: un altro effetto della pandemia che, seppur indirettamente, continua a influenzare il mercato.

Dalle rilevazioni di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), benché il trilocale nel 2020 continui a essere l’appartamento più richiesto e venduto con il 35% dell’offerta sul mercato, stupisce l’incremento di abitazioni con due stanze (living e camera da letto) messe in vendita. Rispetto al 2019, nelle principali città della regione, l’offerta dei bilocali è cresciuta di quasi 2,5 punti percentuali, rappresentando oggi il 32% delle soluzioni in vendita. In leggera contrazione i quadrilocali (20% dell’offerta), mentre sono stazionari i 5 vani (11%) e i monolocali (2%).

«L’aumento dell’offerta immobiliare dei bilocali è sintomatica delle trasformazioni in atto», commenta Paolo Papi, presidente di Fiaip Piemonte. «Oggi chi cambia la prima casa, cerca una stanza in più – spiega -. È dunque probabile che si lasci un appartamento con due stanze per passare a un trilocale. Ma c’è anche un’altra componente da tener conto. Il bilocale è il tipico taglio immobiliare ad uso investimento, per turismo, affitti brevi a trasfertisti e studenti. Con un calo di queste finalità – spiega Papi – non è raro che un proprietario decida di sbarazzarsi dell’immobile, vendendolo». Al contrario: «Chi dispone di una casa con metrature più ampie è più incline a mantenerla, reputandola confortevole e adeguata alle proprie esigenze».

La  tendenza si individua prevalentemente nei centri urbani più grandi della regione. «Potrebbe essere il momento buono per comprare bilocali – spiega il presidente Fiaip -. Chi intende investire nel mattone, oggi può trovare occasioni interessanti, perché sul mercato c’è un surplus d’offerta rispetto alla domanda»Infatti circa il 40% di chi cerca un alloggio guarda ai tre vani e solo il 25% punta al bilocale.  Dunque in testa alle ricerche c’è il trilocale, mentre si delinea un andamento generale verso case dalle dimensioni più grandi: unadomanda creata non solo dalle famiglie, ma anche dalle coppie che riesce a incontrare più rapidamente l’offerta presente sul mercato.

Chi invece vive in periferia e cerca una nuova casa, è più portato a guardare soluzioni indipendenti o semi-indipendenti per godere di maggiori libertà e spazi all’aperto. Negli ultimi mesi, complice anche la bella stagione, su cinque nuove richieste tre hanno riguardato case e villette con giardino o cortile. «Non è insolito – sottolinea Papi – che chi ha goduto di una casa in campagna, in affitto per villeggiatura, valuti un cambiamento abitativo non più temporaneo verso questa soluzione».