ECONOMIA- Pagina 330

Transizione elettrica: contributi pubblici e desertificazione industriale. Greta lo sa?

A cura di linea Italia piemonte.it

Il processo di elettrificazione è ben più complesso e ha dei costi ben maggiori rispetto a quanto viene presentato. E c’ è sempre un comun denominatore: i soldi che per avviare il tutto deve tirar fuori lo Stato. Ovvero i contribuenti. Forse Greta non lo sa.
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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/02/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/transizione-elettrica-contributi-pubblici-e-desertificazione-industriale-greta-lo-sa-di-marco-cor.html

 

 

 

La nuova edizione del Festival “Il mio posto nel mondo”

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Il 2 e 3 dicembre torna la nuova edizione del Festival “Il mio posto nel mondo” che il Museo del Risparmio in collaborazione con il Museo Lavazza dedica agli studenti delle scuole secondarie di II grado per promuovere la riflessione sull’importanza di investire nel capitale umano, individuando e coltivando i propri talenti.

 

Sono già iscritti 4.000 studenti da tutta Italia nelle due giornate e il festival sarà aperto anche a tutti coloro che vogliono scoprire come coltivare il talento “ribelle”, seguendo in diretta streaming le video interviste a testimonial d’eccezione come:

 

Gabriella Greison, fisica, scrittrice, performer teatrale, Ilaria Galbusera, atleta della Nazionale italiana di pallavolo sorde, Roberto Battaglia, manager e autore de “Startupper in azienda. Liberare il potenziale imprenditoriale”, Filomena Floriana Ferrara, Direttore Fondazione IBM Italia, Corporate Social Responsibility Leader e Master Inventor IBM, Marco Piccolo, Amministratore Delegato Reynaldi Srl e imprenditore etico, Ilaria Fava, avvocato esperto di innovazione, start up e venture capital, Elena Loewenthal, Direttore Fondazione Circolo dei lettori, scrittrice ed editorialista, Michele Mariani, Executive Creative Director Armando Testa, Francesco Vena, CEO Amaro Lucano.

 

Ecomondo, successo per lo stand di Marazzato

La storica azienda italiana leader nelle bonifiche ambientali, gestione rifiuti e soluzioni per il pianeta ha riscosso importanti consensi alla Fiera riminese dell’economia circolare.

Successo di pubblico allo stand di ‘Marazzato’ all’edizione 2021 di ‘Ecomondo’, prossimo al 70° compleanno di una felice storia familiare e industriale insieme iniziata nel lontano 1952.

Uno spazio completamente rinnovato ha salutato in maniera benaugurante la presenza dell’azienda ambientale piemontese, che ha potuto contare su un’ampia affluenza di pubblico specializzato e visitatori.

L’impresa fondata nel Dopoguerra da Lucillo Marazzato, oggi un Gruppo con oltre 250 dipendenti diretti, più di 200 mezzi d’opera costantemente rinnovati (la maggior parte tutti Euro 6) e 8 filiali dislocate nel Nord-Ovest, recentemente insignita per il secondo anno consecutivo da Deloitte del ‘Best ManagedCompany’ e del ‘Premio Industria Felix’ per la solidità e l’efficacia gestionale maturata nel tempo, con all’attivo una rodata partnership su più fronti con il Politecnico di Torino, ha presentato per l’occasione importanti novità.

A cominciare dai traguardi raggiunti dal proprio ‘Centro Ricerca & Sviluppo’ sito presso l’impianto di ‘Azzurra Srl’, Società del ‘Gruppo Marazzato, passando per le novità in materia di innovazione e digitalizzazione, che il Gruppo sta portando avanti in un percorso strutturato, fino ad arrivare all’introduzione dell’efficace tecnologia Blockchain applicata al settore rifiuti.

Spazio in Fiera anche alla partnership con ‘Rete Demetra’, ilnetwork di imprese ambientali italiane nato ad Asti nel 2020 in piena pandemia dall’unione di sette player affermati del settore.

Siamo soddisfatti del percorso sin qui compiuto”, dichiarano i Fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa di famiglia. “La vetrina di ‘Ecomondo’ rappresenta sempre un punto d’incontro e un volano produttivo per instaurare relazioni ottimali con fornitori, clienti e addetti ai lavori, specie in un momento di cambiamento globale come quello in corso in tema di economia circolare”, chiosano i Vertici dell’impresa con sede a Borgo Vercelli.

L’opera d’arte e la sua circolazione nel mondo reale e in quello digitale dopo la pandemia

Ottava edizione di “Art & Law Conversation”, promossa dall’Associazione Scientifica Business Jus presieduta dall’avvocato Simone Morabito, il 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino,  in corso Tassoni 56

 

Torino si riconferma ancora una volta capitale dell’arte contemporanea con numerose kermesse che ritornano in presenza, quali Artissima, Paratissima, Flashback, la Notte delle Arti contemporanee, e con una serie di eventi di carattere culturale che, da sempre, hanno caratterizzato questo periodo dell’anno.

Tra questi degni di nota è l’ “Art & Law Conversation”, arrivata quest’anno alla sua ottava edizione e organizzata dall’Associazione scientifica Business Jus. È in programma venerdì 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino dalle 16 alle 18, in corso Tassoni 56.

Oltre ad essere organizzata dall’Associazione Scientifica Business Jus, è  anche promossa dal network professionale ArtLawyers-Avvocati dell’Arte, patrocinata da due tra i più famosi e influenti think tank della città di Torino,  NexTO e YesTO.

Tema centrale della conferenza di quest’anno  sarà “L’opera d’arte e la sua circolazione nel mondo reale e in quello digitale dopo la pandemia”.

Interverrà e aprirà  i lavori il presidente dell’associazione Business Jus, l’avvocato torinese Simone Morabito dello Studio torineseMorabito, uno dei pochissimi professionisti in Italia specializzato in diritto dell’arte applicato alle nuove tecnologie. Il suo intervento sarà sul tema dei “ Profili giuridici degli NFTs, non fungibleTokens”. Interverrà  poi l’avvocato Francesco Fabris, membro veneziano della commissione scientifica Businessjus e co-fondatore di Artlawyer, che tratterà la tematica del Blockchain edei certificati di autenticità.

Il professor Paolo Turati, economista esperto del settore, terrà poi un intervento  in merito “ai cenni comparativi sugli elementi strutturali del mercato dell’arte e dei suoi servizi online, rispetto a quelli hybrid e “live”, con brevi considerazioni sulla funzione della Blockchain”.

Gli ultimi due interventi saranno affidati all’avvocato Virginia Montani Tesei, istitutrice dell’omonimo Premio presso Art Verona,che discuterà discuterà  dei profili giuridici de “la conservazione di un’opera d’arte digitale”, e all’artista torinese Pietro Campagnoli,  che parlerà della circolazione internazionale delle opere d’arte, in relazione alla sua esperienza personale di artista.

Come nelle precedenti edizioni , modererà la conferenza la padrona di casa, la dottoressa Vanessa Carioggia della  casa d’Aste- galleria d’Arte Sant’Agostino.

Mara Martellotta 

Celeste Impero e cieli azzurri

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

 

La ventiseiesima Conferenza delle parti (Conference Of Parties, COP26) che hanno aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti climatici, trattato nel cui ambito è stato siglato l’Accordo di Parigi ha iniziato domenica i suoi lavori a Glasgow, in Scozia.

 

Si tratterà di trovare un accordo tra i principali Paesi per ridurre l’inquinamento ed arrestare il trend in corso (di fatto dalla rivoluzione industriale del diciannovesimo secolo) al surriscaldamento del pianeta.

 

L’obiettivo esigerà una azione decisa su più versanti: dalla riduzione dell’utilizzo del carbone all’arresto della deforestazione, dall’utilizzo di veicoli elettrici al massiccio investimento nelle risorse energetiche rinnovabili.

 

Durante gli incontri preparatori durante il G20 di Roma non si sono fatti sostanziali passi avanti al di là dell’accordo a non finanziare i progetti di produzione energetica basati sul carbone al di fuori dei propri confini (ma non all’interno, come fatto recentemente dalla Cina).

 

Cruciale sarà il ruolo dei Paesi emergenti che contribuiscono ai due terzi delle emissioni di CO2 e che necessiteranno dell’aiuto economico dei Paesi più industrializzati.

 

La sola Cina si stima che sia il principale responsabile, con il 28% del totale, della produzione di anidride carbonica, pur essendo solo al tredicesimo posto nelle emissioni pro-capite.

 

Il Paese più popoloso del mondo ha aderito alla richiesta di procedere alla riduzione delle sostanze inquinanti ma la data della “neutralità” (“net zero emissions”) che ha fornito, ”entro  il 2060”, è lontana da quella proposta dagli altri Paesi (il 2050).

 

L’impressione è che l’attenzione della leadership cinese sia in questo momento rivolta più ad un consolidamento politico interno che a perseguire un impegno deciso sul fronte del riscaldamento globale (rinunciando ad una fonte energetica ancora fondamentale per il paese asiatico come il carbone).

 

Il 7 novembre inizierà, infatti, l’assemblea plenaria del Comitato Centrale Cinese ed avrà come piatto forte una nuova “Risoluzione sulla storia”.

 

Si tratterà della terza “risoluzione” in cent’anni di storia del gigante asiatico e precederà di un anno esatto la terza riconferma di Xi Jinping a capo del Partito, nel 2022.

 

Le “risoluzioni” hanno sempre caratterizzato in Cina dei momenti di snodo, storicamente rilevanti, e sono state utilizzate per rafforzare la leadership al governo e per porre fine alle lotte di potere al vertice della politica cinese.

 

La prima venne elaborata da Mao Zedong nel 1945, per affermare la sua leadership unica sul partito e sbarazzarsi senza tanti scrupoli dei suoi rivali interni, e la seconda da Deng Xiao Ping nel 1981, con l’ammissione degli errori della Rivoluzione culturale, l’adozione di una politica di apertura, senza rinnegare il pensiero del “Grande timoniere”, e l’introduzione di un’economia di mercato (al fianco di quella governata dallo Stato).

La risoluzione che verrà discussa la prossima settimana non potrà che riaffermare l’importanza di Xi Ping e della politica della “Prosperità comune”  (della quale ho parlato nell’articolo: https://iltorinese.it/2021/10/19/prosperita-e-carbone/) nella storia del Paese.

 

L’obiettivo finale, più volte dichiarato, è quello di costruire entro il 2049, il centesimo anniversario della Cina Moderna, un grande e moderno Paese socialista capace di inaugurare una nuova fase del “socialismo con caratteristiche cinesi”.

 

Anche in questa occasione la pianificazione sui tempi lunghi rimane una delle caratteristiche della Cina e non a caso un suo celebre detto recita: “ci vuole un decennio per coltivare gli alberi, ma un secolo per coltivare gli esseri umani”.

 

E’ molto forte, quindi, la sensazione che gli interessi del Celeste impero saranno, almeno per il momento, posti di fronte a quelli, globali, di avere cieli più azzurri ed una crescita più sostenibile.

 

Sperando ardentemente di essere smentito, consiglio di seguire con attenzione gli sviluppi della politica cinese cercando di individuarne le evoluzioni ed i mutamenti, qualche volta lenti e quasi impercettibili.

 

D’altronde, come diceva Confucio, non importa quanto lentamente vai finché non ti fermi.

 

Nel frattempo saranno i Paesi occidentali che dovranno guidare il cambiamento e mantenere viva la speranza di un mondo migliore.

 

Eppur si muove…

Cosa cambierà con i 165 milioni in arrivo per l’area di crisi industriale di Torino

Prende il via con 165 milioni di euro il piano di riconversione e riqualificazione produttiva dell’area di crisi industriale di Torino

Tra i principali obiettivi il rilancio dell’automotive e dell’aerospazio con la creazione di due hub.

Lo prevede l’accordo di programma  tra ministero dello Sviluppo Economico, Regione Piemonte, Comune di Torino, Anpal, Ice e Invitalia,  promosso dal ministro Giancarlo Giorgetti.

Gli investimenti puntano a rilanciare l’area di crisi industriale del territorio di Torino grazie alla creazione di due Hub di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nei settori automotive e aerospazio. Il centro di ricerca applicata e trasferimento tecnologico per l’automotive e la mobilità sostenibile avrà sede  nel distretto produttivo di Mirafiori. Qui saranno avviate attività  con il Centro di Competenza Manufacturing 4.0. Il  centro per l’aerospazio sarà realizzato nell’area di Corso Marche, nelle vicinanze di Leonardo e Thales. Saranno inoltre attivati  contratti di sviluppo e accordi di innovazione per sostenere investimenti produttivi nella  componentistica automotive e dell’aerospazio, e la trasformazione digitale e green della componentistica che potrà contare sui 50 milioni di euro destinati alle agevolazioni previste sulla riconversione e riqualificazione delle aree di crisi industriale.

Gates e Bezos in crociera sul gigayacht italiano Benetti. Per rilanciare Erdogan

Bill Gates, in pellegrinaggio forse per redimersi delle sue avventure sentimentali extraconiugali, ha scelto una barca italiana che naviga di fronte alle coste della Turchia.

Per poi recarsi, con l’ elicottero che decolla ed atterra sulla barca, per visitare i luoghi santi a partire dalla casa dove sarebbe avvenuta l’assunzione in Cielo di Maria.

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Investimenti per il territorio: dal Pnrr Piemonte un aiuto ai Comuni

In arrivo in Piemonte nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un nuovo pacchetto di investimenti messi in campo dalla Regione a favore dei Comuni che devono realizzare interventi per il loro territorio. 

35,8 milioni di euro: è questo l’ammontare totale delle cifre deliberate oggi dalla Giunta regionale, che andranno a finanziare 221 interventi in tutto il Piemonte suddivisi su tre linee.

 

«Questo ingente pacchetto di risorse a favore dei Comuni piemontesi – sottolineano il presidente della Regione Piemonte  Alberto Cirio e l’assessore alle Opere Pubbliche  Marco Gabusi –  è la prima risposta concreta agli sforzi che abbiamo chiesto alle amministrazioni locali per delineare i loro fabbisogni e sfruttare al meglio l’opportunità del Pnrr. Il documento costruito nei mesi scorsi insieme a tutto il territorio è una bussola che ci aiuterà ad orientare gli investimenti, partendo sempre dall’ascolto del territorio e lavorando quotidianamente al fianco dei Sindaci e trovando le risorse anche laddove prima non venivano cercate». 

 

La prima linea del nuovo pacchetto di investimenti sblocca circa 19 milioni di euro a copertura delle spese per 29 interventi indicati dai Comuni nel corso della ricognizione effettuata dalla Regione Piemonte in vista del PNRR e selezionati nel documento ‘Next Generation Piemonte’.

In dettaglio, 4,75 milioni andranno all’Alessandrino ai Comuni di Alessandria, Alice Bel Colle, Arquata Scrivia, Borghetto Borbera, Capriata d’Orba, Novi Ligure, Spineto Scrivia; oltre 1,8 milioni sono destinati all’Astigiano ai Comuni di Asti, Cocconato e Mombercelli;  600 mila nel Biellese al Comune di Cossato;  3,7 milioni per i lavori nel Cuneese nei Comuni di Busca, Carrù, Frabosa Sottana, Limone Piemonte, Morozzo e Venasca.  Nel Novarese quasi 1,5 milioni vanno al Comune di Ghemme e alla Provincia per lavori lungo le strade provinciali, nel Torinese beneficeranno di oltre 4,4 milioni i Comuni di Balangero, Barbania, Bardonecchia, Buttigliera Alta, Ivrea, Sciolze e Volvera. Il  Vercellese riceve 950 mila euro per il Comune di Borgo d’Ale e per la Provincia finalizzati a lavori infrastrutturali.  1,2 milioni, infine, al Verbano Cusio Ossola per interventi a Omegna.

 

La seconda tranche di investimenti riguarda i contributi che la Regione può erogare a favore dei Comuni in base alla legge 18/1984 per interventi legati alle opere pubbliche di viabilità, edilizia municipale e cimiteriale e illuminazione e ammonta a  9 milioni di euro per 163 interventi, suddivisi al 50% tra i Comuni con meno di 1000 abitanti e quelli con più di 1000 abitanti.

In dettaglio, all’Alessandrino vanno quasi 1,3 milioni di euroall’Astigiano quasi 1,2 milioni, al  Biellese 250 mila euro, al  Cuneese quasi 2 milioni, al  Novarese 525 mila euro, al  Torinese oltre 2,4 milioni, al  Verbano Cusio Ossola 755 mila euro, al  Vercellese 615 mila euro.

 

La terza linea prevede, invece, l’erogazione di circa 8 milioni per far fronte alle necessità di  29 interventi di messa in sicurezza del territorio e di mitigazione del rischio idrogeologico per i Comuni colpiti dalle  alluvioni del 2019 e del 2020, in attesa delle risorse dovute dal Dipartimento della Protezione civile.

In particolare, sono previsti  520 mila euro per l’Alessandrino destinati ai Comuni di Stazzano e Orsara Bormida;  780 mila euro per l’Astigiano ai Comuni di Castagnole Monferrato, Sessame e alla Provincia di Asti;  865 mila per il Biellese al Comune di Biella,  quasi 1,3 milioni per il Cuneese ai Comuni di Farigliano, Neviglie, Paroldo, Niella Tanaro e Valdieri; oltre  1 milione per il Torinese ai Comuni di Castellamonte, Castiglione Torinese, Pianezza, San Sebastiano da Po e Trana;  824 mila euro per il Novarese al Comune di Recetto e alla Provincia di Novara,  oltre 845 mila euro per il Verbano Cusio Ossola ai Comuni di Druogno, Valstrona e Verbania;  quasi 1,7 milioni per il Vercellese ai Comuni di Borgosesia, Moncrivello, Quarona, Rimella, Serravalle Sesia.

Borsa, una piramide rovesciata

 

C’è un aspetto del listino dei titoli quotati in Borsa che nessuno ha ancora sufficientemente messo in evidenza: l’assoluta inconsistenza reale dei titoli quotati.

 

L’affermazione può sembrare provocatoria, ma ha valide fondamenta: basta analizzare la natura e la sostanza dei valori ammessi alle contrattazioni. Si scopre facilmente che la quasitotalità di quello che oggi è trattato è carta pura che poggia su altra carta che poggia su altra ancora, e solo un’infima minoranza rappresenta aziende che producono, danno lavoro, creano ricchezza.

Diamo un’occhiata al materiale presente nei vari comparti della Borsa.

La sezione principale, dal punto di vista economico, è il comparto azionario, in particolare il Mercato Telematico Azionario (MTA), in cui sono quotate le società che in teoria rappresentano l’economia pulsante: ogni azione è una quota di capitale, una fetta di patrimonio esistente (macchinari, stabilimenti, prodotti, know how ecc.).

La sezione è organizzata su tre segmenti:

1 – Blue chip, composto da aziende con capitalizzazione superiore a un miliardo di euro

2 – STAR, composto da aziende con elevati requisiti con capitalizzazione non superiore ad 1 miliardo di euro e non inferiore a 20 milioni di euro e un flottante non inferiore al 20% del capitale emesso.

3 – Standard, che raggruppa tutte le altre società.

Esiste inoltre un mercato denominato AIM, specializzato nella trattazione di aziende medie piccole (in prevalenza start up).

In totale si contano oltre 470 società quotate, un numero non elevato a livello mondiale (a Londra, o Madrid sono 5 volte di più, non parliamo di New York che, fra Stock Exchange e Nasdaq tratta oltre 6.100 società), ma comunque rappresentativo del nostro Paese.

 

BORSA

SOCIETA’ QUOTATE

ITALIA

471

GERMANIA

490

GRAN BRETAGNA

1.968

CANADA

3.449

SPAGNA

2.654

NEW YORK S.E.

2.865

NEW YORK NASDAQ

3.303

FONTE: INVESTIMENTI FINANZIARI 2021, n.3

 

Ma, guardando bene la composizione del listino, si scopre con sorpresa che solo il 35% delle società quotate appartiene al settore manifatturiero (quello che produce), mentre la maggioranza rientra nell’ampio settore dei servizi primari o secondari (banche, società finanziarie ed assicurative, media, viaggi, eccetera).

Ma non finisce qui…

Ci sono oltre 1.200 ETF quotati (5 volte più delle società…): si tratta di un investimento di “secondo livello”, perché rappresentano un patrimonio composto da società facenti parte di un certo indice. Si tratta, quindi, di pezzi di carta che vivono su pezzi di carta, moltiplicando le statistiche senza produrre nulla.

Ma non finisce qui…

Ci sono migliaia di Certificates, quegli strani titoli a durata prefissata che rappresentano scommesse su un certo valore (azioni, indici, tassi d’interesse, materie prime, valute), investimento anch’esso di “secondo livello” perché costruito su valori quotati. Pezzi di carta che vivono su pezzi di carta.

Ma non finisce qui…

Ci sono oltre 2.000 covered warrant, quei titoli della “finanza creativa” che consentono di scommettere su un titolo quotato, sia al rialzo sia al ribasso. Pezzi di carta che vivono su pezzi di cartasenza produrre nulla.

Tutta questa montagna di carta costituisce una “piramide rovesciata” in cui la base è fragile perché piccola, e la struttura sovrastante (generata da giovanotti con gli occhialini colorati ed il Master in prestigiose scuole di finanza internazionale) è smisurata.

Facciamo due conti: un centinaio di società manifatturiere reggono sulle loro spalle oltre 4.000 pezzi di carta, cioè ognuna ne genera almeno 40! Un effetto leva da brivido.

Sotto un altro punto di vista (anch’esso da brivido) solo il 2,5% del listino complessivo (in termini numerici di titoli quotati)rappresenta qualcosa di reale, il 97,5% è finanza pura che, come è noto, non produce di per sé nulla per la collettività (ma produce enormi profitti per chi crea i vari certificates e covered warrant).

Vogliamo cominciare a pensare di mettere fine a questa situazione?

Fuori dalla Borsa i prodotti di “finanza pura”, i pezzi di carta e vediamo se la maggior semplicità di mercato, la maggior trasparenza, la maggior serietà riporta un po’ di sereno, evitando i condizionamenti della speculazione.

La Borsa ritorni ad essere luogo d’incontro di capitali a sostegno dell’economia reale, lasciamo che i giovanotti con gli occhialini colorati e il Master sfoghino la loro bravura andando a puntare fiches nel luogo naturale, Saint Vincent o Sanremo, scoprendo finalmente che solo il croupier vince, depredando i poveri diavoli del tavolo verde…

Gianluigi De Marchi 

8 milioni per i comuni del Torinese. Il commento dell’Assessore Tronzano

“l’attenzione per il territorio non deve mai mancare”

 

L’attenzione per il territorio è prioritaria e non deve mai mancare – commenta così l’Assessore al Bilancio e allo Sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano la delibera approvata nel corso dell’ultima Giunta che ha impegnato 8 milioni di euro che andranno a finanziare 46 progetti della provincia torinese. – Il confronto con le Amministrazioni locali e la programmazione di molteplici interventi sfruttando le risorse che vengono messe a disposizione – prosegue l’Assessore Tronzano – è la base per dare respiro allo sviluppo del territorio attraverso i suoi primi attori che sono i Sindaci.

 

Il lavoro che abbiamo svolto in tutte le province della nostra Regione per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr è servito a fare un censimento dei lavori necessari ed è stato utilissimo proprio per avere un panorama delle necessità. Tutto ciò consentirà ora e in futuro di avere una strada già tracciata per le priorità di intervento.  Con le risorse approvate con questa delibera interverremo su progetti di protezione dal rischio idrogeologico, di pubblica utilità (viabilità, edilizia e illuminazione) e di riqualificazione, opere che sono fondamentali e permetteranno ai comuni di migliorare la qualità della vita dei propri concittadini. Ancora una volta – conclude Tronzano – un grande lavoro di squadra dell’Amministrazione Regionale che svolge un ruolo strategico di regia a favore della collettività”.