ECONOMIA- Pagina 314

L’impatto del Covid sul credito alle famiglie in Piemonte

Nonostante la pandemia le richieste di nuovi mutui crescono del +5,9% nel 2020, sostenute dalle surroghe. Forte invece la contrazione dei prestiti personali (-24,5%) e finalizzati (-15,3%)

 L’anno appena concluso è stato fortemente condizionato dall’instabilità causata dalla pandemia, che ha influenzato la propensione degli italiani a richiedere un finanziamento per sostenere consumi e progetti di spesa. È quanto emerge dal Barometro del Credito alle Famiglie (fonte: EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF), che rispetto all’anno precedente segnala una contrazione del
-24,7% per le richieste di prestiti personali e del -13,5% per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, a fronte di un incremento pari a +2,8% per le richieste di mutui e surroghe, con queste ultime che hanno determinato la performance positiva del comparto.

Il 2020 si è caratterizzato anche per un andamento contrastato degli importi medi richiesti, che per i mutui immobiliari si sono attestati a 133.577 euro (in crescita del +2,0% rispetto all’anno precedente), contro i 6.706 euro dei prestiti finalizzati (-1,5% rispetto al 2019) e i 12.498 euro dei prestiti personali (-2,3%).

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE

Crescono le richieste di mutui, prestiti in calo

Per quanto riguarda il Piemonte, dallo studio di CRIF emerge come nell’anno appena concluso il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe abbia fatto registrare un +5,9%, con aumento generalizzato in tutte le province. L’accentuazione più forte ad Asti e Novara, dove l’incremento è stato rispettivamente pari a +14,3% e +11,9%. Tiene Torino, dove la crescita è stata del +6,8%, poco sotto Alessandria (+8,3%), ma sopra Biella (+2,1%), Verbano Cusio Ossola (+3,8%) e Vercelli (+4,5%). L’unica contrazione è stata registrata a Cuneo (-6,3%)

Decisamente peggiore la performance dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre ecc.) e dei prestiti personali, che in tutte le province mostrano una pesante flessione che riflette la debolezza dei consumi, specie di beni durevoli. Nello specifico, per quanto riguarda i prestiti finalizzati, il Piemonte segna un -15,3% complessivo. La provincia di Alessandria fa segnare la contrazione più accentuata, con -20,6%, precedendo Asti (-15,8%) e Novara (-15,5%).

Dinamica analoga per i prestiti personali, dove la regione registra un calo complessivo delle richieste del -24,5%, con tutte le province che segnano una flessione oltre il -10%. In Regione la contrazione più accentuata si registra a Cuneo (-31,4%), Verbano Cusio Ossola (-26,7%) e Torino (-25,8%).

L’importo medio richiesto, andamento disomogeneo per provincia

Relativamente all’importo medio dei mutui richiesti, si registra un aumento generalizzato con le sole eccezioni rappresentate da Vercelli (-5,0%) e Biella (-3,8%). Rispetto alla rilevazione sull’anno 2019, la provincia di Verbano Cusio Ossola vanta la crescita più marcata (+5,3%) che porta il valore ad assestarsi a 139.961 euro, guidando la classifica regionale davanti a Cuneo, con 132.033 euro, e Torino, con 122.889 euro (44esima nel ranking nazionale).

Per i prestiti finalizzati, invece, l’importo è in calo in tutte le province, con la flessione più significativa a Biella (-9,4%). Il valore richiesto più elevato si registra a Cuneo, con oltre 7.400 euro malgrado una flessione del -0,9% rispetto al 2019, contro i 7.386 euro di Asti, i 7.245 euro di Novara e i 7.139 euro di Alessandria.

Infine, per quanto riguarda l’importo medio dei prestiti personali richiesti, il Piemonte registra una flessione media del -5,1%, con Cuneo in controtendenza (+2,2%) e un valore richiesto che ammonta a 12.277 euro. Al secondo posto Alessandria, con 12.045 euro e una flessione del -3,1%% rispetto al 2019.

Fonte: CRIF

Per maggiori informazioni: www.crif.it

Feste di via, una nuova proroga

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il provvedimento che consente di prorogare il regime transitorio, già adottato nel luglio 2020, per regolare le feste di via anche nei primi sei mesi del 2021.

Complice il perdurare della situazione pandemica e le incertezze che riguardano il futuro più prossimo delle attività, la delibera proposta dall’assessore allo sviluppo economico Alberto Sacco prevede per le Circoscrizioni la possibilità di redigere autonomamente un calendario delle manifestazioni, nel rispetto delle prescrizioni legate all’emergenza sanitaria e con il vincolo di organizzare, sul territorio, una sola festa di via ogni domenica.

Le Circoscrizioni che sono state recentemente unificate potranno autorizzarne due, una per ciascuna delle vecchie porzioni di territorio.

Tutte le Circoscrizioni potranno organizzare ulteriori quattro feste di via, nel periodo compreso fra marzo e giugno, in orario serale (20-24) dei giorni feriali. Queste ultime, non potranno essere organizzate con la presenza esclusiva di attività di carattere commerciale, ma dovranno prevedere momenti di svago, animazione, intrattenimento. 

Fra le limitazioni, quella che prevede, nel caso in cui siano presenti operatori commerciali su area pubblica, che il loro numero non possa essere superiore al doppio delle attività economiche aderenti alla festa di via.

A scuola di valutazione di impatto sociale

PARTE LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO UNIVERSITARIO PER SOCIAL IMPACT MANAGER, CON 70 ISCRITTI

Dopo il successo della prima edizione, conclusa a maggio, torna il corso
universitario di aggiornamento professionale (Cuap) “Valutazione d’impatto
sociale”, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e proposto
dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto sociale nell’ambito di TSI
ll Corso universitario, realizzato dal Dipartimento di Management dell’Università degli studi di
Torino con il Politecnico di Torino (membri del Comitato per l’imprenditorialità sociale),
la Fondazione Piccatti Milanese, la Fondazione Cottino, Tiresia, gli enti di formazione delle Centrali
Cooperative (Consorzio Il Nodo per Confcooperative Piemonte Nord e Inforcoop Ecipaa
Piemonte per Legacoop Piemonte) e Fondazione Compagnia di San Paolo, parte oggi con 70 nuovi
iscritti, dopo i 90 della prima edizione.


Obiettivo del corso è formare enti e organizzazioni del Terzo Settore e imprese sociali ad adottare
un approccio strategico alla valutazione e alla gestione dell’impatto sociale generato, in coerenza
con le Linee guida del comitato imprenditorialità sociale della Camera di commercio. La formazione
è destinata ad organizzazioni del territorio che intendano potenziare conoscenze e competenze sul
tema della valutazione di impatto, in particolare ai soggetti che ricoprono ruoli gestionali e
manageriali e a coloro che si occupano di rendicontare l’efficacia ed efficienza delle attività in termini
sia economico-finanziari che sociali o che sono interessati ad integrare i due aspetti.

Attraverso un approccio didattico ibrido e altamente innovativo, il Cuap fonde approcci teorici e
pratici volti all’identificazione delle strategie di Impact Management e alla loro misurazione. Un
business case finale completa la condivisione dell’apprendimento tra i partecipanti stessi. Il corso
affronta la valutazione di impatto sociale declinata sulla progettualità per l’accesso ai finanziamenti
europei, nazionali o locali, sui grandi eventi territoriali, sportivi, culturali, congressuali. Si parte dal
presupposto che ogni evento ed azione sistemica porti un cambiamento che può essere misurato e
valutato con tecniche specifiche, padroneggiate dai valutatori di impatto.

Al termine del corso sarà possibile ottenere la certificazione, emessa da Cepas, ente certificatore di
terza parte, e la relativa iscrizione nel registro nazionale dei Valutatori d’impatto.
“Siamo molto soddisfatti – commenta il professor Paolo Biancone, direttore scientifico del corso –
l’alto numero di adesioni dimostra che i temi affrontati sono di interesse per il territorio. La prima
edizione aveva certificato 84 valutatori di impatto. Novità di questa edizione è la formula
completamente online. Vista l’attuale situazione pandemica l’intero corso è stato progettato a
distanza, cogliendo anche l’opportunità di portare la cultura della valutazione d’impatto oltre i
confini torinesi con una diffusione a livello nazionale”.

“Il Cuap è tra le proposte messe in campo dal Centro di Competenza per la Valutazione d’impatto
sociale, che ha sede presso la Camera di commercio di Torino ed è a disposizione di tutte le realtà del
territorio pubbliche e private, profit e non profit – dichiara Guido Bolatto, Segretario Generale della
Camera di commercio di Torino – Stiamo realizzando un Centro per il rafforzamento della cultura e
delle pratiche valutative, attraverso orientamento, supporto metodologico, formazione,
aggiornamento ed allineamento con le metodologie internazionali”.

Casale rinvia la Mostra di San Giuseppe

Dal Piemonte / La Mostra Regionale  è rinviata al prossimo anno. Comune e D&N Eventi: «Una decisione dettata dal perdurare dell’emergenza»

L’edizione 2021 della Mostra Regionale di San Giuseppe di Casale Monferrato, prevista inizialmente a partire dal prossimo 12 marzo, quest’anno non si terrà.

Lo hanno deciso congiuntamente, dopo un approfondito esame dell’attuale situazione sanitaria e normativa, il Comune di Casale Monferrato e la società D&N Eventi Srl, organizzatrice dell’evento.

Il perdurare dell’emergenza, la cui evoluzione non consente ad oggi di fare previsioni nel breve e medio termine, genera, infatti, una serie di conseguenze a partire dall’incertezza di poter svolgere l’atteso evento: non si può prevedere, per esempio, se i prossimi Dpcm confermeranno, come quello attuale, il divieto delle manifestazioni fieristiche.

A questo si aggiunge l’impossibilità di strutturare una planimetria corretta in mancanza – sempre allo stato attuale – di linee guida per lo svolgimento di manifestazioni o eventi in spazi chiusi.

Un’altra condizione di criticità per lo svolgimento è stata rilevata dall’Amministrazione Comunale e da D&N Eventi Srl nell’attuale divisione delle restrizioni alla mobilità, fissata secondo la colorazione della zona di appartenenza, variabile a seconda del quadro epidemiologico risultante e, pertanto, imprevedibile allo stato attuale. Oltre a ciò, va evidenziato che il pubblico della Mostra di San Giuseppe, per larga parte proviene non soltanto dal Piemonte, ma anche dalle vicine Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, potrebbe essere quindi limitato o totalmente bloccato dalle restrizioni della circolazione da regione a regione.

Infine, per quanto attiene al mancato rinvio ad altra data nell’anno in corso, si è rilevata la difficoltà a collocare la manifestazione in una data diversa da quella storica con la partecipazione dell’altrettanto storico Luna Park.

«A un anno di distanza – ha spiegato il vicesindaco Emanuele Capra – ci ritroviamo, a malincuore, a dover rinviare ancora una volta la San Giuseppe; un evento troppo importante per la città e il territorio per essere organizzata all’ultimo momento in un clima di assoluta incertezza. La professionalità che ha contraddistinto l’organizzazione dell’evento negli anni, ci ha quindi imposto di darci appuntamento al 2022».

«È una scelta dolorosa quella che costringe a rinviare all’anno 2022 la Mostra Regionale di San Giuseppe – dicono Nicoletta Cardillo, Daniela Cattaneo e Rossella Frenna, titolari di D&N Eventi Srl – ma si è resa necessaria ed è stata presa di comune accordo con l’Amministrazione Comunale di Casale Monferrato, con la quale si è agito in piena e totale sintonia, dopo un attento esame dell’attuale situazione. La priorità era quella di poterla organizzare in totale sicurezza per il pubblico e gli espositori, ma l’attuale situazione non consente di fare previsioni a breve o medio termine, oltretutto senza un quadro normativo di riferimento preciso per l’organizzazione di eventi al chiuso. L’appuntamento è per il 2022 che sarà sicuramente l’edizione della rinascita».

Un avvio stentato per bar e ristoranti in zona gialla

Nonostante Torino sia tornata in zona gialla l’avvio per bar e ristoranti è lento.

Confesercenti spera che si giunga presto all’apertura serale fino alle 22 e senza limitazioni per l’asporto, rispettando ovviamente le regole di sicurezza. Secondo l’associazione di categoria le ultime due settimane “arancioni” hanno provocato un’ulteriore perdita per i locali torinesi di 55 milioni, di euro: 30 per i bar e 25 per i ristoranti.  Il primo giorno in zona gialla ha segnato la riapertura dell’80% dei bar e del 70% dei ristoranti.

A Torino la collaborazione tra Ikea e Too Good To Go contro lo spreco alimentare

Per ridurre ancora di più gli sprechi alimentari per sostenere l’ambiente e salvaguardare le risorse del pianeta

 

Ridurre al minimo gli sprechi è un’azione fondamentale per sostenere l’ambiente e salvaguardare le risorse del pianeta. IKEA Italia è da sempre impegnata nel sostenere iniziative mirate alla riduzione dello spreco alimentare all’interno degli spazi food dei propri negozi e da oggi ha un partner in più: Too Good To Go – l’app anti spreco che consente di individuare bar, ristoranti e attività commerciali alimentari che propongono beni e prodotti in scadenza o in eccedenza – con l’obiettivo di ispirare comportamenti più sostenibili e di compiere azioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente.

In IKEA Torino, tramite l’app, è possibile acquistare ad un prezzo ridotto food box con i prodotti in eccedenza a fine giornata e ritirarle presso il bistro prima della chiusura, consentendo così di dare nuova vita a cibi freschi che altrimenti andrebbero sprecati. Entro due mesi tutti i 21 store del territorio nazionale offriranno questo servizio.

IKEA Italia inoltre è tra le aziende firmatarie del “Patto contro lo spreco alimentare”, promosso da Too Good To Go in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che si celebrerà il prossimo 5 febbraio: un’alleanza virtuosa tra enti, aziende e supermercati che s’ impegnano ad informare e sensibilizzare la comunità su una problematica che sta diventando sempre più centrale.

Filippo Albertoni, Country Food Manager di IKEA Italia, dichiara: “Siamo felici di poter aggiungere un servizio che, oltre ad ampliare la nostra offerta ai clienti, ci permette di aggiungere un ulteriore tassello al nostro impegno quotidiano per combattere gli sprechi alimentari. Vorremmo promuovere un’abitudine al consumo di cibo sempre più consapevole e ridurre gli sprechi di cibo ogni giorno, è un gesto semplice in grado di produrre nel tempo un importante cambiamento per l’intera società”.

Con la propria strategia di sostenibilità IKEA vuole avere un impatto positivo sulle persone e sul pianeta, ottimizzando e valorizzando l’utilizzo delle risorse.  Parte da gesti semplici ma ambiziosi che possano permettere all’Azienda di trasformarsi entro il 2030 in una realtà circolare in ogni suo aspetto. Ridurre le emissioni, risparmiare risorse preziose, realizzare prodotti con materie prime provenienti da fonti sostenibili e progettati per essere riconvertiti, riutilizzati, rivenduti o riciclati e ridurre lo spreco di cibo sono obiettivi prioritari che possono essere raggiunti creando consapevolezze nelle persone per raggiungere un cambiamento su larga scala.

 

“L’impegno di IKEA è creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone. Ogni giorno lavoriamo affinché le nostre azioni abbiano un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente e ispirare uno stile di vita che rispetti i limiti del Pianeta.” Aggiunge Ylenia Tommasato, Country Sustainability Manager di IKEA Italia.

 

Neom, la città del futuro

L’Arabia Saudita luogo ideale per un nuovo Rinascimento? Renzi e Di Maio che tornano sbalorditi e accecati dal sole del deserto saudita.

Matteo d’Arabia seduto di fronte al principe Mohammed bin Salman ascolta meravigliato le buone novelle e torna in Italia stupefatto per le notizie ricevute. Ma cosa è successo? Di cosa si sta parlando? In effetti c’è proprio da stupirsi. Laggiù, lungo le rive del Mar Rosso, sta nascendo Neom, la Città del futuro. Sentiremo spesso parlare di Neom. Una metropoli ecologica e high-tech, senz’auto, senza strade, con emissioni zero di anidride carbonica dove saranno vietati tutti i veicoli a combustione. Una città senza rumori e senza inquinamento che si snoderà per quasi 200 chilometri, alimentata totalmente da energia pulita e abitata da un milione di residenti completamente iperconnessi. In quel luogo lontano nascerà il più grande parco solare mai realizzato al mondo che raggiungerà la cifra stratosferica di 200 gigawatt di potenza. Insomma, un paradiso terrestre in pieno deserto. Ce n’è abbastanza per restare strabiliati. È il grande sogno dell’uomo forte del regno saudita, il trentacinquenne Mohammed bin Salman (Mbs). Ma è anche un progetto ambizioso, forse il più ambizioso al mondo, e assai costoso, almeno 500 miliardi di dollari, ed è il perno centrale del programma di riforme economiche “Saudi Vision 2030”. L’obiettivo è quello di rendere il regno indipendente dal petrolio puntando sulle energie rinnovabili e creando quasi mezzo milione di nuovi posti di lavoro. Neom City, costruita nel deserto, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aqaba, immersa nella natura, sarà 30 volte più grande di New York City. La città convenzionale si trasformerà in città futuristica. Il progetto sarà completato tra dieci anni, se i tempi saranno rispettati, e contribuirà al Pil dell’Arabia Saudita con almeno 40 miliardi di euro. La stessa capitale Riad dovrebbe divenire, nei piani di Mbs, una delle dieci maggiori città del mondo con 20 milioni di abitanti entro il 2030. Sarà una rivoluzìone nella vita urbana dell’Arabia Saudita secondo Mohammed bin Salman, il vero leader del regno, figlio di re Salman, ultraottantenne e molto malato. Sarebbe uno scenario ideale per un film di James Bond, in missione nel deserto sul Mar Rosso, dove forse troverà qualcosa che ci sfugge e magari minaccia il mondo….Ma accanto a questa realtà affascinante non possiamo dimenticare l’altro lato della medaglia. Quella di un giovane e orgoglioso erede al trono che, al di là di tante promesse, regna da dittatore, fa a pezzettini gli oppositori sia in patria che all’estero, taglia teste come se fossero meloni, calpesta i diritti umani, sbatte in carcere e fa frustare le donne che osano guidare un’auto. Probabilmente con queste iniziative faraoniche Mbs sta cercando di rifarsi un’immagine pubblica e di lavarsi bene le mani sporche di sangue dopo la drammatica vicenda della morte del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi, ucciso e segato in vari tronconi all’interno del consolato saudita di Istanbul il 2 ottobre 2018.
Filippo Re

Cresce l’appeal internazionale dello scalo torinese

Firmata la convezione con il Mit per l’ampliamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto gestito da S.I.TO

 

Oltre 3 milioni di euro per rendere più competitivo a livello europeo il terminale intermodale dell’Interporto di Torino gestito da S.I.TO S.P.A., società partecipata dalla finanziaria della Regione Piemonte Finpiemonte, Socotras Spa e Mercitalia Logistics Spa.

 

È stata infatti firmata la Convenzione tra la Società Interporto di Torino – S.I.TO S.P.A. e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di un pacchetto di lavori per 3.135.000 euro destinati all’ammodernamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto.

 

«L’interporto è un’infrastruttura a cui guardiamo con grande attenzione – sottolinea l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Siamo molto soddisfatti di questo progetto che conferirà alla piattaforma logistica un ulteriore grado di appetibilità a livello internazionale. Questa è la dimostrazione che il Piemonte ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo strategico nella logistica su scala europea e mondiale. Ed è anche la dimostrazione che il lavoro e la competenza della Regione e di S.I.TO sono in grado di portare sul territorio investimenti determinanti per il futuro».

 

Il progetto preliminare, realizzato dagli uffici della Società con la collaborazione, per gli aspetti socio economici, del Politecnico di Torino e approvato a dicembre dal Ministero, prevede una serie di opere di tipo civile e ferroviario, tese, da una parte, all’allungamento di tutti i binari operativi del terminal, con un modulo fino ai 750 m dello standard europeo, dall’altra, ad aumentare e qualificare una vasta porzione di superfici oggi inutilizzate per lo stoccaggio delle UTI (Unità di Trasporto Intermodali), siano esse di provenienza marittima che terrestre. È prevista anche un’area deposito dedicata ai container ISO marittimi, siano essi vuoti che pieni, ed un parco dedicato invece ai reefer container, cioè a quelle unità intermodali dedicate alla catena del freddo.

 

«L’obiettivo – spiega il  presidente dell’interporto Giovanni Battista Quirico –  è quello di predisporre il comprensorio interportuale di ulteriori dotazioni di infrastrutture e quindi di asset logistici d’eccellenza alla grande sfida dell’allargamento dei flussi di combinato terrestre, derivanti dal completamento del Corridoio Mediterraneo, ma anche, e fin da subito, all’allungamento delle banchine del sistema della portualità ligure (Porto di Genova e la nuova piattaforma Maersk- Cosco di Savona- Vado), ponendosi nel ruolo di vero e proprio dry-port (long range) del nord ovest.

Tale pacchetto di opere che impegnerà la Società SITO nei prossimi 3 anni, con la progettazione, l’appalto ed esecuzione dei lavori, dovrà essere obbligatoriamente avviato entro il prossimo semestre del 2021, in maniera che, a lavori ultimati nel 2023, sarà stato compiuto un passo decisivo verso l’integrazione totale della piattaforma logistica e ferroviaria interportuale SITO con il limitrofo Scalo di R.F.I., rendendo plausibile fin dal medio termine un incremento del traffico ferroviario, oltre gli attuali 500 treni annui movimentati».

 

Al Green Pea il progetto di upcycling di Samsung

Il percorso “Going Green” del brand leader nel mercato TV incontra il primo Green Retail Park al mondo, firmato Oscar Farinetti, con una serie di soluzioni innovative per la casa nate dal riutilizzo creativo degli imballaggi della gamma TV Samsung

 Utilizzare materiali di scarto per creare nuovi oggetti di valore, questo è l’upcycling o riutilizzo creativo, che sempre più aziende stanno adottando all’interno dei propri percorsi di sostenibilità per sensibilizzare i consumatori sulla riduzione dell’impronta ambientale. Tra queste spicca Samsung Electronics, che a pochi giorni dal CES di Las Vegas, in cui ha presentato la propria visione di un futuro sostenibile, ha deciso di portare all’interno di Green Pea, il Green Retail Park di Torino, una serie di soluzioni innovative per la casa realizzate a partire dagli imballaggi in cartone riciclabile ecologico della propria gamma TV.

La scelta di collaborare con Green Pea, primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto della Natura, si inserisce all’interno di un impegno di lungo periodo per la tutela dell’ambiente intrapreso da Samsung e che punta alla creazione di prodotti e soluzioni che facciano della sostenibilità il proprio core business. Ne è un esempio l’introduzione sul mercato, già nel 2021, del primo telecomando a energia solare che riceve energia anche dalle fonti luminose di casa, e che permetterà di eliminare lo scarto di 99 milioni di batterie in sette anni.

L’incontro avvenuto  tra Alex Lim (Presidente di Samung Electronics Italia), Bruno Marnati (Head of Audio Video) e Francesco Cordani (Head of MarCom) con Oscar Farinetti, ha avuto lo scopo di inaugurare l’esposizione dell’esclusiva selezione di oggetti nati a partire dall’eco-packaging della gamma TV di Samsung, realizzato in cartone ondulato ecologico e che rappresenta una soluzione innovativa per consentire ai consumatori un riciclaggio più semplice, incoraggiando l’upcycling per un riutilizzo creativo.

“La consapevolezza è il primo passo verso un futuro sostenibile e tecnologia e innovazione rivestono un ruolo fondamentale nella ricerca di nuovi modi per dare vita al cambiamento” ha affermato Bruno Marnati, Head of Audio Video Division Samsung Electronics Italia. “Per questo motivo abbiamo intrapreso la collaborazione con Green Pea, prima come partner tecnologico e poi portandovi una selezione di oggetti realizzati con il nostro premiato design eco-packaging, perché è un luogo che invita al rispetto per la natura e a un consumo più consapevole, e a uno stile di vita più sostenibile, valori che Samsung condivide e vuole sempre più sottolineare nel suo business”.

 

Da porta riviste a tavolini per il salotto, fino a scaffali per riporre piccoli oggetti di casa o dispositivi elettronici, sono queste alcune delle realizzazioni che sarà quindi possibile trovare all’interno di Green Pea e che i visitatori potranno ammirare in modo permanente, per scoprire in prima persona come anche solo nella scelta di un TV si possa fare la differenza. Grazie al design a matrice presente su ciascun lato delle scatole dei TV Samsung è infatti possibile creare piccole nuove soluzioni d’arredo, capaci di contribuire a ridurre l’impatto ambientale.

“Lavorare con la Cina”, opportunità e scambi

Nel pomeriggio di martedì 2 febbraio è in programma l’incontro online “Lavorare con la Cina”, opportunità e scambi nella pratica architettonica. 

 

Il webinar è occasione per  un primo passo concreto di POLITO Studio, programma promosso dal Politecnico di Torino e dell’Ordine degli Architetti di Torino che offre opportunità di lavoro sul mercato cinese per architetti e progettisti.

Nel corso della giornata sarà presentata la call riservata agli iscritti all’Ordine degli Architetti attraverso la quale saranno selezionati professionisti che parteciperanno a un percorso formativo biennale in Cina.

 

L’incontro è promosso in collaborazione con TOChina Center dell’Università di Torino e con Fondazione Italia-Cina.

 

Interverranno:

Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino;

Massimo Giuntoli, Presidente OAT- Ordini degli Architetti Torino;

Roberto Pagani, Consolato Generale d’Italia a Shangai;

Michele Bonino, vice Rettore per le Relazioni con la Cina, Politecnico di Torino;

Cristina Coscia, Vice Presidente OAT;

Massimo Bagnasco, vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina;

Giovanni Adornino, direttore TOChina Center di UNITO;

Edoardo Agamennone, Direttore Accademico del ChinaMed business program ToChina center di UNITO,

Filippo Fasulo, Direttore CeSIF- Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia-Cina.

PER VEDERE IL PROGRAMMA E ISCRIVERSI