ECONOMIA- Pagina 308

“Aumentano a dismisura i danni da cinghiali”

Confagricoltura Piemonte chiede l’intervento dei prefetti

 

Ogni anno, con l’avvio delle semine primaverili, si registrano attacchi sempre più massicci di cinghiali alle coltivazioni, in particolare delle zone contigue ai parchi e nelle aree vicine alle zone boscate con la presenza di incolti. È una situazione sempre più pesante, che provoca frustrazione ed esasperazione tra gli agricoltori che vedono i loro raccolti distrutti, con scarse possibilità di ottenere un risarcimento dei danni. “Infatti, per un’interpretazione discutibile della normativa comunitaria, la Regione Piemonte nel 2015 ha equiparato il risarcimento dei danni a un contributo che come tale è soggetto alla normativa sugli aiuti di Stato – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro –  che fissa un tetto di 25mila euro in tre anni per questo tipo di interventi”. Così molte imprese sono ci trovano a dover subire i danni senza poter ottenere i risarcimenti, alimentando a loro spese la selvatica a spese.

Ci troviamo in una situazione paradossale – dichiara il presidente Confagricoltura Piemonte  Enrico Allasia – che, con una lunga serie di distinguo politici, mancanza di risorse e conflitti di competenze crea un danno enorme all’attività d’impresa e rischi sempre più elevati per quanto riguarda la diffusione della peste suina africana, di cui i cinghiali sono vettori, come purtroppo è già dimostrato in molte aree del Nord Europa. Abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, l’intervento delle autorità competenti e ora – annuncia Allasia – ci siamo rivolti ai prefetti delle province piemontesi, affinché, come rappresentanti del governo a livello territoriale, assumano il coordinamento delle iniziative tra i vari enti per porre un freno a questo scempio”.

Confagricoltura sottolinea che “con l’idea bizzarra che le campagne siano di tutti si distruggono le proprietà private, si vanifica il lavoro degli agricoltori e si creano danni irreparabili alle imprese. Pochi si indignano per i danni prodotti dei cinghiali alle coltivazioni di mais – aggiunge Confagricoltura – mentre sarebbe decisamente più alta l’attenzione se una mandria di cinghiali entrasse indisturbata in un supermercato o in un qualsiasi altro stabilimento produttivo.

Occorre rendersi conto della situazione e affrontare Il problema con senso di responsabilità, prima che si arrivi a un punto di non ritorno – conclude Allasia – anche perché ogni anno abbiamo oltre 5.000 segnalazioni di danni ai coltivi in Piemonte e più di 1.100 indicenti stradali, alcuni dei quali purtroppo mortali. Quanto dobbiamo ancora attendere perché si affronti in modo risolutivo la questione?”.

Vino e distribuzione: Champagne Experience confermata

Le piemontesi Sagna S.p.A. e Les Caves de Pyrene S.r.l. tra i promotori 

 

Sagna S.p.A. e Les Caves de Pyrene S.r.l., parti attive di Società Excellence e realtà di riferimento della distribuzione di vini di qualità in Italia, raccontano perché nel 2021 il più grande evento italiano dedicato allo champagne si farà e offrono il loro punto di vista sull’impatto del Covid19 sul mondo del vino. Nonostante il momento delicato dettato dalla pandemia, si guarda avanti con ottimismo.

 

Arrivano dal Piemonte due importanti conferme per l’edizione 2021 della Champagne Experience, la più importante manifestazione dedicata allo champagne in programma a Modena domenica 10 e lunedì 11 ottobre. Sia Sagna S.p.A., sia Les Caves de Pyrene S.r.l., due delle maggiori aziende importatrici torinesi di grandi vini e parti attive di Società Excellence – realtà che riunisce diciotto tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza –, hanno infatti ufficializzato in questi giorni la loro partecipazione alla quarta edizione di questo evento, che presenta diversi tratti di unicità a livello internazionale.

 

Per entrambi gli importatori, la conferma della partecipazione alla Champagne Experience 2021 è anche l’occasione per parlare dell’evoluzione del mercato di questo vino e per fare il punto sulla situazione che ha vissuto il settore nell’ultimo anno.

 

“La pandemia ha certamente causato una flessione importante nel comparto della ristorazione, tuttavia enoteche ed e-commerce hanno sopperito in parte a tale perdita – rileva Massimo Sagna, amministratore delegato di Sagna S.p.A. –. I brand internazionali forti hanno tenuto e, in certi casi, migliorato la propria performance. Di contro, i vini nazionali, legati alla propria territorialità, hanno subito un’evidente contrazione delle vendite. Un fatto, questo, che conferma il lavoro di divulgazione dei ristoranti e di quanto essi siano strategici per i vini nazionali. Stante tale situazione, è prematuro e azzardato immaginare ora se ci saranno nel corso di quest’anno incrementi di vendite. Lascia tuttavia ben sperare il fatto che il consumo dello Champagne non è cambiato: i clienti e gli appassionati della casa che distribuiamo hanno continuato ad acquistare i nostri prodotti, privilegiando ovviamente canali e-commerce, ossia piattaforme dedicate o servizi delivery impostati direttamente dalle enoteche. Senz’altro – conclude Sagna – Champagne Experience sarà un’ottima occasione per incontrare i clienti e poter presentare le nuove cuvée, ma sarà anche un evento unico nel suo genere, perché gli appassionati e tutti gli attori del canale Ho.Re.Ca. hanno accesso ad oltre 400 etichette di champagne. Una panoramica allettante per i produttori stessi prima ancora che per i distributori”.

 

 

Christian Bucci, titolare di Les Caves de Pyrene, ha aggiunto: “Come per tutti i vini di ogni zona presenti nel nostro catalogo, anche nella Champagne le scelte di Les Caves de Pyrene sono guidate anzitutto da bevibilità e piacevolezza. Sebbene la Champagne sia storicamente zona in cui i big brand hanno saputo costruire un’allure e strategie di marketing e posizionamento molto potenti, negli ultimi anni il movimento dei vigneron ha contribuito a ridefinire i confini stilistici ed espressivi di una zona imprescindibile nello scenario mondiale del vino. Fino agli Anni Settanta del secolo scorso gli Champagne tendevano, per motivi commerciali, a “raccontare” il territorio della Champagne nel suo insieme, senza valorizzare particolarmente le differenze espositive, climatiche e compositive. Il Metodo Champenoise serviva a definire e a perpetuare lo stile aziendale, ma qualcosa è cambiato negli ultimi anni e i produttori del nostro catalogo si distinguono appunto per scelte drastiche e per certi versi originali. La nostra selezione sarà insomma improntata, come sempre, a una schiettezza espressiva poco accondiscendente e molto caratterizzata dal timbro stilistico di ciascun produttore”.

 

Anche per l’edizione 2021 saranno molti gli ingredienti che caratterizzeranno Champagne Experience, a partire dalla possibilità di poter dialogare con i numerosi produttori di champagne presenti in prima persona mentre si degustano, in un’atmosfera serena, moltissime etichette selezionate per l’occasione. La manifestazione si svolgerà, come nelle precedenti edizioni, negli spazi di Modena Fiere.

 

Per maggiori informazioni: https://societaexcellence.it/

83 miliardi per 57 grandi opere pubbliche, per il Piemonte pochi spiccioli e futuro al buio

A cura di lineaitaliapiemonte.it

di Carlo Manacorda

Il quadro delle infrastrutture piemontesi per il futuro resta a tinte fosche: per il Piemonte sono previsti soltanto 139 milioni per i lavori da eseguire sulla SS 20 del Colle di Tenda.

 

Tra le 57 opere programmate, non ne compare alcun’altra che riguardi la nostra regione. E su 29 Commissari nominati per fare partire o ripartire le grandi opere non c’è quello per la Tav. Ma le responsabilità della politica non sono solo a livello nazionale…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/04/21/leggi-notizia/argomenti/economia-allo-specchio/articolo/83-miliardi-per-57-grandi-opere-pubbliche-per-il-piemonte-pochi-spiccioli-e-futuro-al-buio-di-carl.html

“Non farti usare…per la scuola”, webinar su sovraindebitamento e gioco d’azzardo patologico

La Biblioteca universitaria Mario Viglietti dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo organizza il webinar gratuito di formazione per insegnanti dal titolo “Non farti usare…PER LA SCUOLA”, che si svolgerà il giorno 28 aprile dalle 16.30 alle 19.

 

L’iniziativa si propone di presentare, a un pubblico di docenti e presidi, i temi del sovraindebitamento e del gioco d’azzardo patologico. Avvocati, commercialisti e psicologi presenteranno strumenti e procedure per comprendere e affrontare queste problematiche. Durante l’incontro i relatori si concentreranno, inoltre, sul ruolo educativo della scuola come luogo di apprendimento per un uso consapevole del denaro.

L’evento di formazione si inserisce nell’ambito del progetto “Non farti usare. In biblioteca per un uso responsabile del denaro”. L’iniziativa rientra nell’Avviso pubblico “Piano Cultura Futuro Urbano – Biblioteca casa di quartiere”, pubblicato dal Ministero della Cultura e coordinato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea, e ha ricevuto il patrocinio della Circoscrizione 6 del Comune di Torino.

Il sovraindebitamento è un fenomeno in crescita. Può essere legato al gioco d’azzardo ma può dipendere anche da altri fattori come: la perdita improvvisa del reddito da lavoro, le difficoltà nell’attività economica autonoma, il divorzio, l’esigenza di curare un familiare. Il sovraindebitamento rappresenta un pericolo sociale per il rischio di ricorso agli usurai. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito a cambiamenti sociali, economici e tecnologici sostanziali che hanno avuto una risonanza significativa sul nostro modo di guardare al denaro e di farne uso. Tra il 2007 e il 2017 il numero delle famiglie in sovraindebitamento irreversibile in Italia è aumentato del 53,5%, interessando circa 1,96 milioni di famiglie. Di queste si stima che tra le 50 e le 110mila vivano in Piemonte.

Dalla prevenzione alle risposte concrete: grazie a questo approccio IUSTO rappresenta un punto di riferimento sui temi del sovraindebitamento e del gioco d’azzardo patologico con l’avvio dal 2015 di uno Sportello per il supporto a persone con problemi di dipendenza da gioco d’azzardo. Successivamente sono stati realizzati laboratori artistici multimediali rivolti ai ragazzi delle scuole superiori e agli studenti universitari e incontri di formazione e informazione rivolti a professionisti: psicologi, commercialisti e avvocati. Grazie al progetto è stato istituito anche un centro di documentazione impegnato nella raccolta e diffusione di informazioni sul tema.

«L’obiettivo del progetto – spiega Elena Buffa, responsabile di “Non farti usare” – è costruire una rete di prevenzione e di risposta ai problemi legati al sovraindebitamento e al gioco d’azzardo patologico, mettendo insieme le risorse del territorio: dell’Istituto Universitario Salesiano Torino e di professionisti provenienti da diverse discipline, che lavorano su queste tematiche».

L’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo (IUSTO) è un ente formativo aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Si occupa di didattica accademica e ricerca nei settori disciplinari delle scienze umane, in particolare psicologia e educazione. IUSTO è anche iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del MIUR: dal 2017 è riconosciuto come Soggetto qualificato per l’erogazione di corsi di formazione per insegnanti, ai sensi della Direttiva Ministeriale 170/2016 (art. 1) ed è abilitato per l’utilizzo della Carta del Docente.

Per iscriversi all’evento gratuito di formazione è necessario compilare il seguente modulo Google. Gli iscritti verranno contattati via mail prima dell’evento, per fornire i dettagli del collegamento.

I cinesi mangeranno riso italiano. Via libera all’export

Nell’immaginario collettivo il riso è “il” cibo cinese come la mozzarella è campana e la fontina è valdostana.

 

Ed andare a vendere il riso in Cina pare un’impresa come vendere i gelati al Polo Nord. Eppure, d’ora in poi, a Pechino e dintorni potranno gustare il riso italiano. Dopo un lungo negoziato le autorità asiatiche hanno dato il via libera alle importazioni del prodotto italiano che, ovviamente, è diverso da quello locale…

… continua a leggere: https://electomagazine.it/i-cinesi-mangeranno-riso-italiano-via-libera-allexport/

Alla Saa il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management a cura di Progesia e Banca di Caraglio

Per tutti i settori del business. SAA – School of Management di Torino, 21 maggio – 17 dicembre

Saper gestire l’employee e la customer experience è oggi fondamentale per ogni tipo di azienda di prodotti o servizi che intenda posizionarsi strategicamente sul mercato.

Le organizzazioni che vogliono mantenere e consolidare la propria competitività devono infatti puntare su soluzioni pensate per migliorare le interazioni tra brand e cliente, gestire e coinvolgere attivamente le Risorse Umane in modo da anticipare e superare le aspettative del target e costruire una relazione solida e duratura nel tempo. Ciò è possibile grazie all’acquisizione di competenze quali la psicologia del consumatore, il marketing strategico, la leadership, l’economia comportamentale e un mindset orientato alla crescita.

Per questa ragione Saa – School of Management dell’Università di Torino, Progesia, società specializzata in strategia di business, neuromarketing e pricing comportamentale e Banca di Caraglio organizzano il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management che inizierà il 21 maggio e terminerà il 17 dicembre. Tanti gli argomenti trattati nell’arco delle 100 ore: dalla digital transformation all’emotional management nella customer e nell’employee experience, dal welfare aziendale alla business intelligence, dalle strategie di comunicazione all’importanza dello storytelling.

Il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management si rivolge ai laureati (laurea di primo livello, laurea vecchio ordinamento, laurea magistrale, lauree straniere equipollenti) di ogni facoltà o dipartimento, a manager, direttori e direttrici generali, direttori e direttrici commerciali e dipendenti con consolidata esperienza di lavoro che vogliono apprendere lo studio e la progettazione di nuove soluzioni pensate per migliorare le interazioni tra brand e cliente, gestendo e coinvolgendo attivamente le Risorse Umane. Alla teoria, svolta da docenti universitari e da affermati manager del settore, sono affiancate numerose esercitazioni pratiche progettate replicando le strategie dei più grandi brand internazionali.

L’obiettivo del Master è formare una figura professionale oggi sempre più centrale nelle scelte strategiche di qualsiasi azienda. Un manager capace di comprendere i nuovi scenari della relazione tra brand e consumatore, che sappia applicare le dinamiche dell’approccio human centric, gestire al meglio la relazione tra la soddisfazione del personale e quella del cliente, che conosca i principi del welfare aziendale e del benessere organizzativo e che sia in grado di utilizzare al meglio gli strumenti strategici della customer experience.

Il Master in Risorse Umane e Customer Experience Management vede la presenza di prestigiosi partner nazionali e internazionali che, essendo già focalizzati sui vari aspetti delle Risorse Umane e della Customer Experience Management, offrono ai partecipanti una visione a 360 gradi dell’industria sia a livello teorico che pratico.  Le lezioni si svolgono in modalità mista online e in presenza, anche con visite on-site presso i partner, sono full time due volte al mese il venerdì dalle ore 9.00 alle 18.00 e sono strutturate in modo che possa accedervi anche chi già svolge un incarico professionale. La parte teorica e quella pratica sono equilibrate e le nozioni acquisite vengono applicate attraverso esercitazioni e laboratori. Al termine di ogni sessione mensile ai partecipanti verranno richiesti dei feedback; è inoltre prevista l’attivazione di tirocini facoltativi presso le aziende partner e al completamento con successo del corso verrà rilasciato un certificato validato Saa – School of Management e Dipartimento di Management.

Il master si svolgerà presso la Saa – School of Management di Torino in via Ventimiglia 115.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a info.master@progesia.com oppure contattare il n. 011 18861192.

Una nuova guida per operatori turistici

TURISMO PER TUTTI: GIOVEDÌ 22 APRILE IL WORKSHOP 

Appuntamento online con spunti e strumenti dedicati alle infrastrutture turistiche e ricreative per un turismo accessibile sul territorio

Il GAL Escartons e Valli Valdesi organizza, nella giornata di giovedì 22 aprile dalle ore 17 alle ore 18, un workshop di presentazione e approfondimento della nuova Guida informativa sul “Turismo per Tutti” e delle schede tecniche realizzate per gli operatori turistici. L’evento è realizzato con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Torino.

Il webinar ha l’obiettivo di discutere e mettere al centro la tematica del turismo accessibile, a cui il GAL Escartons e Valli Valdesi è molto sensibile, a partire dal progetto realizzato e finanziato all’interno dell’operazione 7.5.2 misura 2.
Attraverso la pubblicazione della Guida sul Turismo per Tutti, a cura della Consulta delle Persone in Difficoltà, il GAL EVV si è posto, infatti, l’obiettivo di offrire spunti di miglioramento delle infrastrutture turistiche e ricreative su piccola scala, fornendo indicazioni specifiche su servizi e ausili utili a migliorare fruibilità da parte di tutti (persone con disabilità, famiglie con bambini, senior), riferimenti legislativi e indicazioni pratiche che potrebbero costituire uno strumento utile per operatori turistici, progettisti e pianificatori locali.
Lo sviluppo di tali misure, con una doppia valenza volta al turismo e al settore dei servizi, sarà discusso e approfondito nella giornata del 22 aprile grazie agli interventi di esperti e ospiti quali Patrizia Giachero, Presidente GAL Escartons e Valli Valdesi, Michela Benente, architetto del Politecnico di Torino e consulente per CPD Consulta, Giovanni Ferrero, Coordinatore di Turismabile, Cristina Paolasso, Turismo Torino e Provincia, e Matteo Dispenza, CTC – Centro Turistico Cooperativo.
“Parlare di accessibilità e responsabilità, quando si tratta il tema del turismo, è oggi sempre più necessario. Come GAL Escartons e Valli Valdesi crediamo fortemente che il nostro territorio debba essere un luogo adatto a chiunque voglia scoprirne i prodotti, le bellezze e le tradizioni.” – ha affermato Patrizia Giachero, Presidente GAL Escartons e Valli Valdesi – “La nostra Guida informativa e questo webinar di presentazione nascono proprio con l’intento di dare la possibilità alle realtà locali di aprirsi al turismo per tutti nel modo migliore. Per riuscire a diffondere e realizzare a pieno il concetto, è necessario fornire spunti e strumenti agli operatori turistici e ai progettisti locali, per permettere anche alle strutture turistiche e ricreative più piccole di offrire un’esperienza adatta alle esigenze dei turisti. Teniamo a ringraziare l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Torino per aver patrocinato il workshop di presentazione della nuova guida e per aver sposato da subito l’iniziativa.”

Per maggiori informazioni sull’evento: https://www.evv.it/workshop-on-line-guida-turismo-per-tutti/

Operatori gioco legale: “5mila posti a rischio in Piemonte”

Durante una pausa dei lavori d’Aula il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – alla presenza degli assessori Fabio Carosso, Marco Protopapa e Andrea Tronzano – ha ricevuto una delegazione di rappresentanti e operatori del gioco d’azzardo legale che questa mattina ha manifestato sotto Palazzo Lascaris.

I delegati dei lavoratori Valentina Gullino e Mara Pasquale hanno evidenziato i timori di perdere il lavoro qualora la legge regionale non venga modificata, dal momento che già 1.700 posti sono stati persi e 5.000 rischiano la stessa sorte dopo il termine di maggio, data di scadenza dei cinque anni previsti dalla legge per consentire agli imprenditori di mettersi a norma rispetto alla distanza delle slot-machine dai luoghi sensibili.

I rappresentanti di Sapar Alessia Milese e Astro Massimiliano Pucci hanno invece contestato che la legge abbia sortito negli anni gli effetti certificati dagli operatori e che la riduzione del gioco legale abbia favorito di gran lunga quello illegale.

Per la maggioranza sono intervenuti il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il primo firmatario della proposta di legge Claudio Leone che hanno evidenziato l’impossibilità di far tornare il provvedimento in Commissione, la volontà di prevedere fondi aggiuntivi per i Serd e la necessità di preservare il gioco legale contro l’illegalità e i posti di lavoro messi a forte rischio.

Per la minoranza sono intrervenuti i consigliere Marco Grimaldi (Luv), Monica CanalisDomenico Rossi e Diego Sarno (Pd) che si sono dichiarati disponibili ad aprire un tavolo per discutere e risolvere i problemi evidenziati e hanno sottolineato la disponibilità ad aderire alla proposta avanzata da Fi di prevedere una proroga ai cinque anni previsti anche in considerazione dei ritardi e delle difficoltà provocate dalla pandemia.

Erano presenti all’incontro anche i consiglieri Andrea CaneMichele Mosca, Andrea Cerutti (Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Paolo Bongioanni (Fdi) Raffaele GalloAlberto AvettaMaurizio Marello (Pd), Ivano Martinetti (M5s), Mario Giaccone (Monviso) e Silvio Magliano (Moderati).

Trasformare la CO2 da problema a risorsa

Presentata la nuova infrastruttura di ricerca di Istituto Italiano di Tecnologia e Politecnico di Torino, CO2 Circle Lab.

Si occuperà di fornire servizi alle aziende, in particolare alle PMI, nell’ambito del recupero e riutilizzo, nei settori energetico ed industriale, delle emissioni di anidride carbonica

È stata presentata  alle imprese del territorio CO2 Circle Lab – CCL, nuova infrastruttura di ricerca congiunta di Politecnico di Torino e Istituto Italiano di tecnologia (IIT), che risponde alla necessità di sviluppo e innovazione tecnologica in grado di alimentare modelli di produzione, e di gestione dei materiali e dell’energia, ispirati ai principi della circolarità e della sostenibilità ecologica.

L’anidride carbonica è un rifiuto delle nostre attività quotidiane che contribuisce in larga misura al problema del riscaldamento globale. Ma la CO2 può essere trasformata da problema a risorsa. È infatti possibile recuperare il carbonio della molecola di CO2 e riutilizzarlo per ottenere prodotti sintetici, combustibili, materiali, sostanze chimiche per la fertilizzazione del suolo, l’alimentazione degli animali e la cura della persona. È possibile realizzare questo processo in modo sostenibile: l’utilizzo del carbonio ha bisogno dell’idrogeno come partner chimico e sia l’idrogeno che la trasformazione della CO2 possono essere ottenuti attraverso diversi processi (elettrochimico, termochimico, fotochimico e biologico) usando energia rinnovabile. CO2 Circle Lab offre attrezzature d’avanguardia per il recupero, l’accumulo e il riutilizzo delle emissioni di diossido di carbonio attraverso tutti e quattro questi processi.

Laboratori e attrezzature della nuova infrastruttura sono distribuiti tra il Politecnico di Torino, l’Energy Center e l’Environment Park (che è anche la sede del Centro di ricerca di IIT a Torino – Center for Sustainable Future Technologies – CFST).  CCL è stata co-finanziata da Politecnico, Istituto Italiano di Tecnologia e da fondi europei FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) attraverso il bando infra-P della Regione Piemonte.

Si tratta di un’infrastruttura di ricerca aperta che mette a disposizione servizi per le imprese e per altri Centri di Ricerca. Nel corso della presentazione è stato presentato alle aziende il vasto catalogo di servizi offerti da CCL, con un’attenzione particolare alle PMI del territorio piemontese, che possono accedere a finanziamenti regionali per usufruire di servizi di ricerca presso infrastrutture come CCL.

“Questa infrastruttura di ricerca ben rappresenta la strategia del nostro Ateneo, che mira da un lato a valorizzare pienamente le competenze settoriali anche in ottica multidisciplinare, e dall’altro intende rafforzare collaborazioni con partner strategici come IIT ed Environment Park, così da creare un solido sistema di ricerca integrata sul nostro territorio”, ha osservato il Rettore del Politecnico Guido Saracco“Il tema del riuso della CO2, poi, costituisce per il nostro Ateneo un’area di sviluppo di nuova ricerca e di attrazione imprenditoriale, nel quale abbiamo già a disposizione competenze all’avanguardia, che potranno accrescersi anche grazie al COCircle Lab”.

“Infrastrutture come questa sono fondamentali per avviare un concreto processo di transizione ecologica, IIT ha implementato nel piano scientifico una iniziativa dedicata alla sostenibilità e in questo contesto il nostro centro di Torino e le attività che svolge in collaborazione con il Politecnico, rappresentano un driver fondamentale dell’iniziativa che stiamo portando avanti e che coinvolge tutti nodi della rete IIT su scala nazionale”, conclude il direttore scientifico di IIT Giorgio Metta.

“CO2 Circle Lab è sostenuto e finanziato dalla Regione con la prima edizione del bando INfra-P ed è oggi una realtà grazie ad una visione lungimirante che ci ha permesso, nonostante le difficoltà di avanzamento riscontrate a causa della pandemia, di arrivare in anticipo e già preparati su una sfida così cruciale per il nostro futuro. Mentre quindi altri territori devono ancora partire su questi temi, noi possiamo già contare su un’infrastruttura reale e funzionante, che sarà un hub di ricerca e di eccellenza e che rappresenta solo un primo tassello del nuovo ecosistema dell’innovazione piemontese, destinato a delineare i prossimi decenni di sviluppo”, conclude l’Assessore all’Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte Matteo Marnati.

Il video di presentazione dell’infrastruttura CCL: https://youtu.be/qUxnzP2J4yk

Comunità energetiche: “il Piemonte esempio virtuoso”

Gse e Regione Piemonte hanno organizzato un seminario on line per presentare lo stato della normativa nazionale e le sperimentazioni in corso in Piemonte. Marnati: “Sul territorio piemontese si stanno organizzando numerosi esempi virtuosi di comunità energetiche”

 

Comunità energetiche, un modello innovativo per la produzione, l’autoconsumo, l’accumulo e la vendita di energia proveniente da fonti rinnovabili nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e della transizione energetica. Da dicembre 2020 sono in vigore disposizioni e incentivi per sviluppare i sistemi collettivi di autoconsumo da fonti rinnovabili e, con la pubblicazione delle regole tecniche del Gse (Gestore servizi energetici), si è completato il quadro. E proprio per fare il punto della situazione, per accelerare la sperimentazione e per informare i consumatori sulla possibilità di avere un ruolo attivo nella gestione della propria spesa energetica, il Gse in collaborazione con la Regione Piemonte e con gli attori locali interessati (Anci e Uncem regionale, Ance Piemonte e Valle d’Aosta, Anaci, Fiopa, Enti promotori di progetti di comunità energetiche locali Energy Center del Politecnico di Torino ed Environment Park), ha organizzato un seminario on line.

“Numerosi sono gli esempi di comunità energetiche che si stanno organizzando sul territorio – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, nel portare i saluti della Regione – tese a valorizzare risorse e specificità”.

Esempi virtuosi sono l’esperienza di Barge, nell’ambito del raggruppamento dell’Associazione Comunità Energetica del Monviso, quelle delle valli Maira e Grana, del pinerolese, della Val di Susa e del comune di Magliano Alpi.

“L’obiettivo europeo – ha ricordato – è quello di arrivare a raggiungere nel 2030 una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 in atmosfera. Ci sono numerosi investimenti e a seguito dell’approvazione della legge sull’idroelettrico, ci attendiamo un incremento di produzione da fonte idraulica pari al 15% con una razionalizzazione dell’uso della risorsa primaria. Vogliamo salvaguardare l’ambiente e investire sull’economia ma dare, a chi vuole investire, anche i giusti strumenti”.

“Il 2020 è stato un anno di programmazione, ora aspettiamo i fondi che devono ancora arrivare sia con il Recovery Plan, sia con la programmazione europea; quello che serve in questo momento sono progetti immediatamente cantierabili, definitivi e in “rete” per arrivare ad intercettare i fondi europei. In poche parole: concretezza e gioco di squadra per fare sistema”.