ECONOMIA- Pagina 241

Edisu Piemonte al Vertice globale sugli affari e i servizi per gli studenti

Il presidente Sciretti: “Confronto con i colleghi per innovare il settore”

Il presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti e il direttore Donatella D’Amico hanno partecipato al sesto Vertice globale sugli affari e i servizi per gli studenti ospitato da Student Affairs Ireland e University College Cork nei giorni scorsi.

Un appuntamento di approfondimento e discussione in cui i principali attori del diritto allo studio universitario si confrontano su quali azioni mettere in pratica per rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze degli studenti e offrire servizi di qualità che nel contempo rispettino i 17 goal dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Nella tre giorni all’University College di Cork, attraverso gruppi di lavoro e momenti di networking gli Stati partecipanti si sono dati come obiettivo quello di un programma strategico comune per mettere in campo una serie di azioni su ciascuno dei 17 goal, con particolare attenzione ai temi dell’uguaglianza e giustizia sociale nell’istruzione superiore, sostenibilità delle sedi del diritto allo studio, e ai programmi di Life Long Learning.

“Il costante confronto con i colleghi del resto d’Europa e di tutto il mondo è fondamentale per innovare un settore, quello dei servizi agli studenti universitari, che è rimasto statico per troppi anni. Orientamento universitario, internazionalizzazione, sostenibilità e molti altri temi necessitano dello scambio di buone pratiche per guardare al futuro” ha dichiarato il presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti, delegato da Andisu, l’associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario, per partecipare all’Ecsta, European Council for Student Affair.

“Dialogare con le altre esperienze di diritto allo studio è il modo migliore per elaborare delle strategie globali che possano avere ricadute positive sui singoli territori delineando un modello di servizi per gli studenti universitari che sia sempre più in linea con quei principi delineati dall’Agenda 2030 che proprio in un sistema di istruzione di qualità e accessibile individua uno dei perni per uno sviluppo sostenibile per le prossime generazioni” ha dichiarato il direttore generale di Edisu Piemonte Donatella D’Amico.

Parlamidispreco. Stop food waste’. One Health. One Earth

 #Parlamidispreco. Stop food waste’. One Health. One Earth

LIVE DEL 23 GIUGNO 2022 ORE 18.00

Con la puntata live di oggi pomeriggio 23 giugno, Simona Riccio – Founder della trasmissione “Parla Con Me” e Social Media Marketing Manager del Caat, porta a conclusione la prima edizione di “Parlami di Spreco”.

Un banco di prova superato brillantemente grazie ad un format che mancava sulla rete di Linkedin e che ha messo a confronto 21 realtà differenti l’una dall’altra con un incontro dove la Testimonial della trasmissione l’Onorevole Maria Chiara Gadda, sempre più al fianco della conduttrice per un tema che le accomuna sempre di più, ha avuto modo di ascoltare e confrontarsi con lei.

Avere una Testimonial come l’On. Maria Chiara Gadda – ha spiegato Simona Riccio – prima firmataria della Legge Antisprechi entrata in vigore il 2 Agosto 2016 e prima firmataria della legge sulle produzioni con metodo biologico, tema che da sempre porto avanti con entusiasmo e professionalità, oltre ad essere un grande onore è un’ottima opportunità per diffondere la legge declinata sotto mille sfaccettature. Durante le live si sono portati alla luce moltissimi temi, ma soprattutto si sono portate alla luce le moltissime opportunità che le persone e le associazioni possono cogliere per contrastare lo spreco alimentare sia per gli esseri umani sia per quelli animali”.

Nella precedente puntata, dove gli ospiti sono stati Linda Carobbi – Business Development Manager & Co Founder TurismiAmo; Stefano Boaretto – Fondatore FRM Farming Revolutionary Modules; Davide Meneghello – Fondatore e Manager Team FRM Farming Revolutionary Modules e Alberto Drusiani – Co-Founder Squiseat: l’app antispreco italiana,

> si è parlato moltissimo di turismo enogastronomico e di legame al territorio. Si è affrontato il tema della logistica da efficientare, la riduzione delle risorse idriche, tematica molto “calda” in questo periodo, in cui il cambiamento climatico ha assunto un ruolo centrale come tema da affrontare, la sofferenza delle piante, politiche ambientali da gestire, i dati che sono decisamente fondamentali da estrapolare, ma anche da sapere ben gestire al fine di ridurre la produzione in eccesso di prodotto che andrebbe sprecato, l’importanza di investire in tecnologia, innovazione, digitalizzazione.

È anche emersa l’importanza della comunicazione., della quale Simona Riccio non smetterà mai di sottolineare il ruolo. Fare conoscere ogni singolo anello della filiera agro-alimentare è fondamentale al fine di essere percepito nel modo migliore da parte di tutti. Rendere consapevoli i consumatori tutti è imprescindibile.

L’obiettivo della trasmissione è proprio quello di fare informazione, formazione, sensibilizzazione, educazione, fare conoscere, fare rete, sistema e comunicazione attraverso il racconto di case history che realmente costituiscono e non sono solo progetti sulla carta che, chissà, se un giorno si potranno o meno.

Se avete piacere di riascoltare la live è possibile cliccare qui https://bit.ly/3tplJ9j

Gli ospiti che concluderanno la prima edizione nella live di domani 23 giugno sono:

🎤Marco Vitale Ceo e Co-Founder Foodchain

🎤Christian Bacci Vicepresidente Gruppo Volontarius – Cacciatori di Briciole

🎤Giorgio A. De Ponti – Prof. Integrated Design – Politecnico di Milano

🎤Massimo Pelosi – Resp. Distretto Lazio Nord – Legacoop Lazio Settore Consumo Coop

 

Ovviamente sempre presente l’Onorevole Maria Chiara Gadda alla tavola rotonda.

Per partecipare alla live cliccate qui: https://bit.ly/3OQhThN

Cda Iren, Luca Dal Fabbro è il nuovo presidente

L’assemblea degli Azionisti di IREN S.p.A. approva il Bilancio 2021 e la proposta
di dividendo pari a 0,105 euro per azione. Nominato il nuovo Consiglio di
Amministrazione, Luca Dal Fabbro è il nuovo presidente, 8 componenti su 15
sono donne
Reggio Emilia, 21 giugno 2022 – L’assemblea ordinaria degli Azionisti di IREN S.p.A. ha approvato in
data odierna il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021 di IREN S.p.A., la Relazione sulla gestione e la
proposta di destinazione dell’utile di esercizio pari ad Euro 218.850.794,04, così come deliberato dal
Consiglio di Amministrazione in data 20 aprile 2022, come segue:
• Quanto ad Euro 10.942.539,70 pari al 5% dell’utile di esercizio, a riserva legale;
• Quanto ad Euro 136.597.794,59 a dividendo agli Azionisti, corrispondente ad Euro 0,105 per
ciascuna delle n. 1.300.931.377 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale della Società con
la precisazione che le eventuali azioni proprie non beneficeranno del dividendo; il dividendo
sarà posto in pagamento a partire dal giorno 20 luglio 2022, contro stacco cedola il 18 luglio
2022 e record date il 19 luglio 2022;
• In un’apposita riserva di utili portati a nuovo, l’importo residuo pari ad almeno Euro
71.310.459,75;
L’Assemblea degli azionisti, con ampia maggioranza, ha inoltre: (i) approvato la sezione prima
(“Politiche sulla Remunerazione 2022”) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022
e sui compensi corrisposti 2021; (ii) espresso voto favorevole sulla “Sezione Seconda” (Compensi
corrisposti esercizio 2021”) della Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022 e sui
compensi corrisposti 2021; (iii) nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione ed il suo Presidente per
il triennio 2022-2023-2024. Il CdA, per la prima volta nella storia del Gruppo Iren, sarà composto in
maggioranza da donne, 8 su un totale di 15 membri. Infine, l’Assemblea ha determinato il compenso
annuo da corrispondere ai componenti del Consiglio di Amministrazione.
Gruppo Iren Immagini Area Investor Relations Iren Overview

“Entrare a far parte del Gruppo Iren è per me motivo di onore – ha dichiarato Luca Dal Fabbro. Iren
riveste e rivestirà un ruolo sempre più strategico per lo sviluppo economico dei suoi territori, per la tutela
dell’ambiente e per la valorizzazione e l’uso sostenibile di risorse preziose come acqua ed energia.
Partendo dal legame che Iren ha con i propri territori di riferimento e dal valore unico che questa
relazione genera, metterò a servizio dell’azienda le mie esperienze pregresse per contribuire a rendere
il Gruppo leader nella economia circolare e nella transizione energetica. Il mio primo impegno sarà
quello di conoscere e approfondire l’ampio patrimonio di professionalità, competenze e storie delle
persone che ne fanno parte: un capitale umano inestimabile e ricco di diversità. I fattori abilitanti per
realizzare la visione tracciata per i prossimi anni saranno il lavoro di squadra, non solo tra le persone
che lavorano per noi e con noi ma anche con i territori di riferimento, lo sviluppo delle competenze e
delle sinergie, l’innovazione e la collaborazione con le Istituzioni per iniziative sistemiche come il PNRR.
L’obiettivo finale è creare sempre più valore per tutti i nostri stakeholder e azionisti”.
GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2021
I Ricavi consolidati al 31 dicembre 2021 si attestano a 4.955,9 milioni di euro in aumento del +33%
rispetto ai 3.726,2 milioni di euro dell’esercizio 2020. I principali fattori di incremento sono riferibili a
maggiori ricavi energetici per circa 1 miliardo di euro influenzati prevalentemente dall’incremento dei
prezzi delle commodities, per circa 120 milioni di euro alla variazione di perimetro della business unit
Ambiente (relativa a I.Blu, consolidata da agosto 2020, e alla Divisione Ambiente Unieco, acquisita a
novembre 2020), della business unit Energia (relativa a Iren Energy Solutions ed Asti Energia e Calore)
e della business unit Mercato (SidIren), e per circa 100 milioni di euro allo sviluppo delle attività
connesse alla riqualificazione energetica e alla ristrutturazione degli edifici favorita dalle recenti
agevolazioni fiscali (bonus facciate e superbonus 110%). Alla variazione complessiva, contribuiscono
inoltre, ma in minor misura, i maggiori quantitativi venduti per effetti climatici e lo sviluppo della
customer base.
Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) ammonta a 1.015,8 milioni di euro, in aumento (+9,6%) rispetto ai
926,9 milioni di euro dell’esercizio 2020. L’incremento del margine è riconducibile per circa 24 milioni
di euro all’ampliamento del perimetro di consolidamento che ha caratterizzato principalmente la
business unit Ambiente. Contribuisce positivamente al miglioramento del margine l’andamento dello
scenario energetico caratterizzato da un prezzo dell’energia elettrica in forte incremento rispetto
all’esercizio 2020, e il maggior contributo dei servizi di dispacciamento (MSD). La filiera energetica
integrata ha permesso un bilanciamento degli effetti positivi e negativi legati alla volatilità dei prezzi,

garantendo un apporto significativo al margine di Gruppo. Inoltre, contribuiscono al miglioramento del
margine operativo lordo la crescita organica relativa agli incrementi tariffari dei servizi a rete, lo
sviluppo delle attività connesse ai lavori di riqualificazione energetica oltre al favorevole andamento
della stagione termica.

Il Risultato Operativo (Ebit) è pari a 454,1 milioni di euro, in aumento del +9,3% rispetto ai 415,4 milioni
di euro dell’esercizio 2020. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per 37 milioni di euro,
relativi principalmente all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di
consolidamento e maggiori svalutazioni per circa 20 milioni di euro correlate prevalentemente agli
assets, già non operativi, dell’impianto di Scarlino Energia. Infine, si riportano minori accantonamenti
al fondo svalutazione crediti per circa 8 milioni di euro, in conseguenza di un miglioramento, rispetto
allo scorso anno, della stima degli effetti della pandemia Covid-19 sulle perdite attese.
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 303,1 milioni di euro, in significativo
incremento (+26,7%) rispetto al risultato del 2020. Tale crescita è influenzata positivamente da minori
oneri finanziari in seguito alla diminuzione del costo medio dell’indebitamento, che si riduce all’1,7%
verso il 2,1% del 2020. Inoltre, sul risultato contribuisce positivamente la riduzione temporanea del tax
rate pari al 21,3% (27,1% nel 2020). Quest’ultimo è influenzato da un provento fiscale non ripetibile
legato principalmente all’esercizio dell’opzione sui riallineamenti dei valori contabili e fiscali di cui al
decreto n. 104/20 (DL “Agosto”). Non considerando tale provento, il tax rate sarebbe stato pari a circa
il 29%.
L’Indebitamento Finanziario Netto al 31 dicembre 2021 è pari a 2.906 milioni di euro, in flessione di 42
milioni di euro rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (2.948 milioni). Complessivamente,
l’indebitamento finanziario netto si riduce in quanto la robusta generazione di cassa copre l’elevato
livello degli investimenti, il cash out per le acquisizioni, principalmente di Futura (20%) e Sidiren, e il
consolidamento dei relativi debiti, pari a 56 milioni di euro, e il pagamento dei dividendi pari a 149
milioni di euro. Si segnala inoltre il contributo positivo della variazione del fair value degli strumenti
derivati di copertura dal rischio tasso e commodity.
Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 955 milioni di euro, in crescita (+4,7%) rispetto
ai 913 milioni di euro del 2020, di cui 85 milioni di euro relativi al cash out per le acquisizioni effettuate
nel corso dell’anno.

 

NOMINA DEL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2021 si è concluso il mandato del Consiglio di
Amministrazione in carica. L’Assemblea degli Azionisti ha provveduto a nominare pertanto il nuovo
Consiglio di Amministrazione della società che rimarrà in carica per gli esercizi 2022/2023/2024
(scadenza: data di approvazione del bilancio dell’esercizio 2024).
I quindici componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione sono: Pietro Paolo Giampellegrini, Tiziana
Merlino, Cristina Repetto, Giuliana Mattiazzo, Patrizia Paglia, Francesca Culasso, Francesca Grasselli,
Giacomo Malmesi, Gianluca Micconi, Cristiano Lavaggi, Luca Dal Fabbro, Moris Ferretti e Gianni Vittorio
Armani nominati dalla lista n.1 presentata da Finanziaria Sviluppo Utilities S.r.l., Finanziaria Città di
Torino Holding S.p.A., Comune di Reggio Emilia in proprio e in qualità di mandatario delle Parti Emiliane
e Comune di La Spezia e votata dalla maggioranza, a cui si aggiungono Licia Soncini e Enrica Maria Ghia
nominati dalla lista n.2 presentata da Amundi Asset Management SGR S.p.A. gestore dei fondi: Amundi
Sviluppo Italia, Amundi Risparmio Italia, Amundi Accumulazione Italia Pir 2023, Amundi Valore Italia Pir
e Amundi Dividendo Italia; Anima Sgr S.p.A. gestore dei fondi: Anima Crescita Italia e Anima Iniziativa
Italia; Stichting Depositary Apg Developed Markets Equity Pool – 6613 Apg Dme Lazard e Stichting
Depositary Apg Developed Markets Equity Pool – Dme Systematic Global Equity; Arca Fondi Sgr S.p.A.
gestore dei fondi: Fondo Arca Economia Reale Bilanciato Italia 30 e Fondo Arca Azioni Italia; BancoPosta
Fondi S.p.A. SGR gestore del fondo Bancoposta Rinascimento; Eurizon Capital S.A. gestore del fondo
Eurizon Fund comparti: Italian Equity Opportunities – Equity Italy Smart Volatility nonché di Eurizon Am
Sicav – Italian Equity; Eurizon Capital Sgr S.p.A. gestore dei fondi: Eurizon Progetto Italia 20 – Eurizon
PIR Italia 30 – Eurizon AM MITO 50 (Multiasset Italian Opportunities 50) – Eurizon AM MITO 95
(Multiasset Italian Opportunities 95) – Eurizon AM MITO 25 (Multiasset Italian Opportunities 25) –
Eurizon AM TR Megatrend – Eurizon Progetto Italia 70 – Eurizion Azioni Italia – Eurizon PIR Italia Azioni
– Eurizon Azioni PMI Italia – Eurizon Progetto Italia 40; Fideuram Asset Management Ireland gestore
del fondo Fonditalia Equity Italy; Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr
S.p.A. gestore dei fondi: Fideuram Italia, Piano Azioni Italia, Piano Bilanciato Italia 50, Piano Bilanciato
Italia 30; Interfund Sicav – Interfund Equity Italy; Generali Investments Luxembourg SA gestore di
Generali Investments SICAV Euro Future Leaders, nonché dei fondi Generali Smart Fund PIR Evoluzione
Italia e Generali Smart Funds PIR Valore Italia; Kairos Partners Sgr S.p.A. in qualità di Management
Company di Kairos International Sicav – Comparto Key; Mediobanca SGR S.p.A. gestore dei fondi
Mediobanca Mid & Small Cap Italy e Mediobanca ESG European Equity; Mediobanca SICAV;
Mediolanum Gestioni Fondi Sgr S.p.A. gestore dei fondi: Mediolanum Flessibile Futuro Italia e
Mediolanum Flessibile Sviluppo Italia e votata dalla minoranza.

 

L’Assemblea ha inoltre nominato l’Ing. Luca Dal Fabbro alla carica di Presidente del Consiglio di
Amministrazione per gli esercizi 2022/2023/2024.
L’Assemblea ha altresì determinato in euro 967.000 annui lordi l’importo massimo complessivo per la
remunerazione di tutti gli Amministratori (inclusi sia i compensi previsti per quelli investiti di particolari
cariche, sia i compensi per la partecipazione ai Comitati endo-consiliari) Nell’ambito di questo importo,
l’Assemblea ha determinato il compenso da corrispondere a ciascun Consigliere di Amministrazione in
euro 30.000 annui lordi.
La documentazione prevista dalla normativa vigente relativa all’odierna Assemblea è messa a
disposizione del pubblico presso la sede della Società, presso Borsa Italiana S.p.A., sul sito internet
www.gruppoiren.it e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1info.it) nei termini di
legge.
Il rendiconto sintetico delle votazioni di cui all’art. 125-quater, comma 2, T.U.F. verrà reso disponibile
sul sito internet della società www.gruppoiren.it entro cinque giorni. Il verbale assembleare sarà messo
a disposizione del pubblico con le modalità ed i termini previsti dalla legge.

Esauriti in poche ore i 400 milioni del Fondo Impresa Femminile. 826 domande dal Piemonte su oltre 13mila 

Sara Origlia (Presidente Donne Impresa Confartigianato Piemonte): Occorre prevedere un rifinanziamento del Fondo e rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse”

Sono durati poche ore i 400 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno dello sviluppo e del consolidamento delle imprese femminili. Incentivi, quelli del “Fondo Impresa Femminile”, esauriti nell’arco di pochi click su una tastiera.

Secondo la rielaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, su dati Invitalia, il bando si è chiuso con 826 domande provenienti dal Piemonte su oltre 13mila totali. Dal Piemonte, hanno presentato domanda 324 attività con meno di 12 mesi di vita, mentre 502 sono state quelle con più esperienza lavorativa che hanno inoltrato la richiesta.

 

A livello nazionale, il Piemonte si classifica al settimo posto. Le Regioni che hanno inviato il maggior numero di richieste sono state la Lombardia (1.904 di cui 1.1176 da imprese già costituite), Lazio (1.707, di cui 978 da imprese già attive), Campania (1.277, di cui 684 da imprese già costituite) ed Emilia Romagna (1.071, di cui 625 da imprese già costituite).

“Pur avendo apprezzato l’impegno del Ministero per lo Sviluppo Economico nel sostenere, dopo tanti anni, le aziende al femminile, purtroppo sono l’esiguità dei fondi e la procedura del click day a deludere le aspettative delle imprenditrici – commenta Sara Origlia, Presidente Donne Impresa di Confartigianato Piemonte – ed è soprattutto la procedura per l’assegnazione delle risorse, che premia la velocità e chi ha una connessione più potente, a creare disparità nelle condizioni di accesso agli incentivi da parte dei potenziali richiedenti”.

“Ci chiediamo se sia davvero importante per le singole imprenditrici, e per lo sviluppo del Paese, fare un click un minuto prima delle altre? – rimarca la Origlia – è davvero questo l’elemento determinante per scegliere di premiare un progetto invece di un altro? Dobbiamo ancora ricorrere alle “lotterie”? Non dimentichiamo come le risorse stanziate erano molto ridotte rispetto alla domanda potenziale. Su questo dobbiamo ragionare e lavorare per fare meglio”.

Il Fondo impresa femminile è l’incentivo del Ministero dello Sviluppo Economico ideato per sostenere la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. La dotazione finanziaria era stata messa a disposizione per sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane, e si rivolge a quattro tipologie di imprese: cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie, società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne, imprese individuali con titolare donna, lavoratrici autonome con partita IVA.

“Il forte interesse per le misure di sostegno all’imprenditoria femminile messe in campo dal Ministero dello Sviluppo economico – aggiunge Origlia – impone sia di prevedere un rifinanziamento del Fondo sia di rivisitare le modalità con le quali erogare le risorse. Riteniamo opportuno intervenire in modo strutturale per rendere gli incentivi permanenti almeno per i prossimi 5 anni”.

Secondo Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte “lo strumento di una sovvenzione una tantum non è la strada migliore da perseguire. Il sostegno alle imprese guidate da donne non può esaurirsi nello spazio di un click day e non va inteso come un’azione di inclusione sociale, di assistenza e di integrazione al reddito. Deve essere, invece, un pilastro della politica economica del Paese per rendere le donne realmente partecipi del processo di crescita competitiva dell’Italia”.

Secondo i dati forniti da Unioncamere, al 31/03/2022 le imprese femminili con sede in Piemonte sono 95.948, di cui 19.715 artigiane.

Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota di oltre il 22% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte.

 

Politecnico di Torino tra i migliori nella classifica di U-Multirank 2022

Politecnico di Torino tra i migliori nella classifica di U-Multirank 2022, il più grande database internazionale sulle università del mondo

U-Multirank, sviluppato con il supporto della Commissione Europea e Programma Erasmus, valuta ogni anno oltre 2.200 università: l’ateneo torinese si conferma eccellenza in knowldge transfer

 

Nella sua nona pubblicazione annuale, l’ U-Multirank , classifica avviata dalla Commissione Europea e cofinanziata dal Programma Erasmus, premia Politecnico di Torino, che si conferma tra i migliori in knowledge transfer.

Gli ultimi dati rilevati dalla ricerca U-Multirank non solo forniscono indicazioni sulle prestazioni nazionali delle università, ma, in quanto classifica globale multidimensionale, consentono di mettere in luce la diversità del settore dell’istruzione superiore su un palcoscenico mondiale.

In Italia le università con il maggior numero di punteggi più alti includono:

Università italiane con il maggior numero di migliori risultati in assoluto

Totale punteggi “A” 2022

Università Bocconi

15

Università Humanitas

14

Scuola IMT Alti Studi Lucca

13

Politecnico di Bari

12

Università IULM

12

Politecnico di Torino

12

La piattaforma di U-Multirank, il più grande database internazionale sulle università del mondo, consente infatti agli utenti di generare confronti interattivi multidimensionali su cinque dimensioni di performance: una valutazione ponderata dell’offerta formativa che consente agli utenti di orientarsi meglio nella scelta dell’università e che colloca gli istituti italiani in cima alle classifiche di determinate aree di eccellenza. Nell’ambito della Ricerca, ad esempio, il 72% delle università italiane ottiene una valutazione superiore alla media, mentre il 62% si posiziona molto bene per connessione e impegno verso il territorio, attività con valore educativo, culturale e di sviluppo sociale:

Le indagini più recenti, che coinvolgono in totale 82 università italiane, misurano le performance dei vari istituti su scala nazionale e globale: osservando da vicino le prestazioni degli atenei nazionali nella categoria Ricerca di U-Multirank, si può capire facilmente perché le italiane si trovano in vetta al ranking. Le seguenti misurazioni della capacità di Ricerca evidenziano le specifiche aree di forza delle università italiane:

Numero di posizioni Post-dottorato (93% di risultati ‘A’ o ‘B’ )
Tasso di citazione (85%)
Pubblicazioni più quotate (83%)
Pubblicazioni ad accesso aperto (79%)
Percentuale di autrici donne (79%)

Offrendo una classifica personalizzabile, gli studenti possono scegliere con maggiore consapevolezza cosa o dove studiare in base a ciò che è più importante per loro. A loro volta, le università possono utilizzare i dati di U-Multirank per valutare i propri punti di forza e di debolezza e trovare il modo di creare o rafforzare i propri piani strategici, compresi gli aspetti di cooperazione.

Colf e badanti. In un workshop i numeri che emergono

Mercoledì̀ 22 giugno 2022 alle ore 10,30, a Torino, presso l’Hotel Victoria (Via Nino Costa 4), avrà luogo il workshop organizzato da NC Nuova Collaborazione intitolato: “Colf e badanti. I numeri che emergono dal “Report 2022 dell’Osservatorio INPS sul Lavoro domestico in Italia”.
In occasione della pubblicazione del Report 2022 dell’Osservatorio INPS sul Lavoro domestico in ItaliaGiulio Mattioni (Coordinamento statistico attuariale della Direzione generale INPS) – responsabile del rapporto – illustrerà i principali dati nazionali su colf e badanti pubblicati dall’Istituto, con un focus specifico relativo a Torino e al Piemonte.
I dati saranno, poi, commentati da Alfredo Savia (Presidente nazionale NC Nuova Collaborazione e Fidaldo) e dall’economista Giuseppe Russo (Direttore del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi), con la moderazione del giornalista Francesco Antonioli (Direttore di Mondo Economico).

Estia e Homes4All uniti per la rigenerazione urbana e sociale

 Oggi a Torino e in prospettiva  su scala nazionale

Homes4All la startup innovativa società benefit che opera secondo un modello innovativo di rigenerazione urbana e di finanza ad impatto sociale riducendo l’emergenza abitativa si rafforza in una partnership d’eccellenza con ESTIA, società per azioni di Amministrazione Condominiale che opera in Italia con principi virtuosi di trasparenza e qualità. La mission di Homes4All – coniugare, attraverso il social housing, investimenti immobiliari privati e impatto sociale contribuendo a realizzare città più inclusive – si allinea con l’operato di Estia rafforzandosi nel servizio di gestione e amministrazione condominiale. La partnership è ufficialmente iniziata con il conferimento della gestione di un condominio situato in zona Barriera di Milano, a Torino.

Questo percorso di partenariato appena iniziato, ha come obiettivi principali:

– Amministrazione condominiale e Building management
– Favorire interventi di efficientamento energetico degli edifici
– Sviluppo di Comunità energetiche
– Promozione di interventi volti alla valorizzazione dell’immobile, le performance reddituali degli stabili
– Monitoraggio e presidio costante della comunità condominiale e sportelli di ascolto destinati alle famiglie in situazioni di difficoltà abitativa al fine di migliorare il percorso di inserimento e di ridurre il rischio locativo

“La partnership con Estia è importante e strategica per lo sviluppo della gestione immobiliare non solo su Torino ma anche sul territorio nazionale. Inoltre, il primo condominio conferito in gestione ad Estia è particolarmente significativo per Homes4All per la valenza sociale che ha nel quartiere e per tutte le attività connesse che intendiamo sviluppare” dichiara Giorgio Mosci – Presidente di Homes4All. Estia, società che ha interamente rivoluzionato il processo di gestione condominiale, dispone di un Team composto da specialisti ed esperti Amministratori di Condominio coadiuvati da tecnici ed ingegneri che, occupandosi degli aspetti amministrativi, legali, assicurativi e fiscali garantiscono un servizio di altissimo livello. La mission di Estia è di garantire prima di ogni altro la miglior soluzione a qualsiasi esigenza che si possa avere in casa o nel condominio, promuovendo le scelte che valorizzano l’ambiente, le persone e la comunità.

“Siamo orgogliosi di questa nuova partnership. È necessario che le realtà imprenditoriali sappiano armonizzare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, contribuendo con la loro attività a rendere la società più inclusiva e sostenibile. Questo primo progetto pilota nella nostra città conferma quanto Torino e il Piemonte siano territori fucina di idee e innovazione. Con l’aiuto di Homes4All e le  amministrazioni locali ci auguriamo di estendere la nostra mission a tutto il territorio nazionale. Abbiamo un grande sogno: essere i migliori in Italia nel semplificare la vita delle persone nella propria casa, creando una società più sostenibile e inclusiva. ” afferma
Giuliano Garesio, Ceo di Estia SpA

Cuneo fiscale, ma quanto mi costi!

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Si fa un gran parlare di tagliare il cuneo fiscale ma poi la politica non mette mano alla riduzione di sprechi e privilegi e lascia che continui a portare soldi nelle casse dello Stato. E a pagare sono i soliti. L’ Italia è al quinto posto tra i paesi più industrializzati per cuneo fiscale

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/06/20/mobile/leggi-notizia/argomenti/economia-allo-specchio/articolo/cuneo-fiscale-ma-quanto-mi-costi-di-carlo-manacorda.html

Università e Politecnico, cresce il tasso di occupazione dopo la laurea

Performance positiva dell’Ateneo torinese rispetto all’anno precedente e alla media nazionale. Aumentano il tasso di occupazione a un anno dalla laurea, sia per i laureati triennali che per i laureati di secondo livello, e la retribuzione mensile

È stato presentato  il Rapporto 2022 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXIV Indagine. Curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 77 Atenei italiani, ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2021.

Per quanto riguarda l’Università di Torino, l’indagine sulla condizione occupazionale ha coinvolto complessivamente 25.825 laureati. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2020, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2016, intervistati dopo cinque anni.

Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), aumenta il tasso di occupazione a un anno dalla laurea dal 72,8% (nel Rapporto 2021) al 76,2% (nel Rapporto 2022), cala il lavoro part-time dal 22,6% al 21,4% e la retribuzione passa da 1.301 a 1.304 euro mensili netti. UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alle medie nazionali. Il tasso di occupazione dei laureati triennali Unito è del 76,2% rispetto al 74,5% nazionale.

Anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto, l’Università di Torino migliora il tasso di occupazione, dal 72,1% del 2021 al 75,4% nel 2022, e la percentuale degli occupati con un lavoro a tempo indeterminato, dal 17,7% al 24,4%A 5 anni dalla laurea di secondo livello, il tasso di occupazione rimane pressoché invariato rispetto all’anno precedente, mentre aumentano la retribuzione mensile netta, che passa da 1.563 euro del 2021 a 1.603 euro del 2022, e la percentuale degli occupati con un lavoro a tempo indeterminato, che sale dal 54,3% al 57,6%.

In confronto ai dati nazionali, l’Ateneo torinese fa registrare risultati migliori nel tasso di occupazione a 1 anno dalla laurea (75,4% contro il 74,6% nazionale), a 5 anni dalla laurea (90,3% contro l’88,5% nazionale) e nella retribuzione mensile netta, che a 1 anno è di 1.416 euro rispetto al dato nazionale di 1.407 euro, mentre a 5 anni è di 1.641 euro rispetto a 1.635 euro

 

LA LAUREA AL POLITECNICO DI TORINO È UNA GARANZIA PER TROVARE LAVORO

Quasi il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

I laureati del Politecnico coinvolti nell’indagine sono 8.542; tra questi, 4.130 di primo livello e 4.407 laureati magistrali, mentre a livello nazionale il campione è composto da 660 mila laureati di 76 università italiane.

Appuntamento atteso dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi, l’Indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani, anche in periodi di recessione come quelli che stiamo vivendo.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’87,4%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta comunque del 76,7%, a fronte di un dato nazionale del 74,5%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea, che continua a salire rispetto agli anni precedenti, in controtendenza con l’andamento nazionale: è occupato l’89,5% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale del 74,6%. Sempre molto alto il tasso di occupati a un anno dalla laurea magistrale nell’area dell’Ingegneria90,5% (a fronte di una media nazionale di 82,8%); al di sopra della media nazionale (del 79,8 %) anche il dato relativo ai laureati magistrali in Architettura, con l’82,8% di occupati.

 

La percentuale di occupati aumenta ancora, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 92,9% a fronte dell’88,5% del dato nazionale.

Interessante la tipologia di occupazione di questi laureati (il 43% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.599 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.407 euro a un anno dal titolo e 1.872 euro rispetto a 1.635 euro a cinque anni dalla laurea.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Da notare come il rapporto con il mondo del lavoro cominci per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 33,8% tra i laureati di primo livello e il 46,4% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e la metà degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con una percentuale di studenti stranieri in crescita: il 15,5% in media (il 11,2% di quelli magistrali, a fronte del 4,2% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, gli studenti hanno comunque ripreso a spostarsi.

Incoraggianti infine le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,6% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente.

“Anche quest’anno i dati emersi dall’indagine annuale proposta da Almalaurea ci confermano che è vincente la nostra scelta di puntare sulla didattica innovativa e sulla progettazione di corsi che, in accordo con il tessuto produttivo, possano formare professionalità legate alle nuove tecnologie che oggi le aziende faticano a trovare sul mercato e a formare autonomamente; così come la scelta di massimizzare la dimensione internazionale del nostro Aeneo, attraendo i  migliori docenti, ricercatori e studenti da tutto il mondo” commenta il Vice Rettore alla Didattica del Politecnico Sebastiano Foti.

“Il trend positivo evidenziato anche quest’anno dal rapporto  sulla condizione occupazionale dei nostri studenti è ormai consolidato da molti anni e conferma la solida reputazione che l’Ateneo ha acquisito a livello nazionale ed internazionale  – aggiunge la Delegata del Rettore per l’accompagnamento al lavoro Carla Chiasserini – anche grazie ai numerosi accordi sottoscritti con aziende nazionali ed internazionali per incrementare la didattica  learning by doing attraverso i tirocini e le tesi di laurea svolte in azienda, una modalità che consente alla domanda e all’offerta di lavoro di incontrarsi e conoscersi ancora prima della fine del percorso universitario”.

 

 

“Torino e il Piemonte debbono ancora puntare sull’automotive”

Caro direttore, ho partecipato con interesse alla relazione annuale dell’IRES il Centro Ricerche che una politica illuminata come quella degli anni 50 volle darsi negli anni 50 per avere un centro di analisi autonomo dai potentati locali e mi spiace che i rappresentanti politici fossero molto pochi. 

Torino e il Piemonte debbono ancora puntare sull’automotive.  Il Piemonte che, lo ricordo agli smemorati, dal 1996 al 2019 ha perso 18 punti rispetto alla Lombardia e ben  8 rispetto alla media nazionale deve puntare come sta facendo bene la Regione a guida CIRIO sul Piano di rilancio utilizzando al meglio fondi del PNRR e europei ma non può fare a meno del settore automotive, come ha dichiarato  il Direttore dell’Ires Vittorio Ferrero, perché il settore automotive nella nostra Regione ha ancora una importante e storica presenza di aziende dell’indotto internazionalizzate e che lavorano non solo per conto di Stellantis. Le 737 imprese piemontesi del settore fatturano secondo Anfia ben 15,8 miliardi di euro , il 15% del PIL piemontese.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV