ECONOMIA- Pagina 241

Experis e  Hexagon si alleano per supportare i progetti delle aziende italiane

Le due società hanno stretto una partnership per fornire tecnici con competenze avanzate e soluzioni innovative a supporto dell’evoluzione tecnologica delle aziende del Paese

 

 Experis, azienda di ManpowerGroup leader nella Ricerca e Selezione di middle e top management, sviluppo di carriera e competenze, consulenza in ambito IT, Engineering e System Integration, e la ex MSC Software, ora Business Unit Design & Engineering di Hexagon (azienda torinese), specializzata in software CAE (computer-aided engineering), hanno sottoscritto un accordo per il supporto ai progetti ingegneristici delle aziende italiane, che consentirà ad entrambe le realtà di offrire soluzioni tecnologiche migliori e più complete ai propri clienti.

Attraverso questa partnership, che unisce la tecnologia con la componente umana, entrano in sinergia due eccellenze: Experis potrà rafforzare la sua offerta di professionisti IT con le competenze nell’uso dei software di simulazione più avanzati sul mercato, mentre Hexagon avrà a disposizione il bacino di professionisti informatici di Experis nella sua attività di supporto ai clienti acquisiti e potenziali. Grazie alla partnership quindi si potranno creare opportunità di collaborazione sia presso le aziende che si avvalgono dei servizi di consulenza di Experis per l’area engineering, che presso i clienti che implementano le soluzioni di simulazione di Hexagon.

Nello specifico, la tecnologia di simulazione sviluppata da Hexagon permette agli ingegneri di validare e ottimizzare i progetti utilizzando prototipi virtuali. Le aziende in pressoché ogni ambito dell’industria manifatturiera utilizzano questa tipologia di software per integrare e, in alcuni casi, sostituire il processo di costruzione e test dei prototipi fisici solitamente adottato nella progettazione dei prodotti.

“L’accordo con Experis è una iniziativa fondamentale per la strategia di sviluppo commerciale della Business Unit Design & Engineering di Hexagon in Italia. Le soluzioni di Computer Aided Engineering del gruppo svedese, già affermate presso le più importanti aziende italiane, potranno beneficiare di una ulteriore diffusione grazie alla capillarità della rete di consulenza ingegneristica di Experis, favorendo l’utilizzo dello stato dell’arte delle tecnologie di simulazione nello sviluppo di progetti integrati” ha dichiarato Claudio Bruzzo, Direttore Tecnico della BU D&E.

“Grazie a questa nuova collaborazione potremo offrire ai rispettivi clienti, il supporto dei professionisti di Experis in ambito Tecnologico e IT, sempre più qualificati e capaci di facilitare l’adozione delle potenti e versatili soluzioni software di Hexagon, consentendo così di fruire di tutti i benefici che la digital business trasformation nei settori industriali, manifatturieri e di ricerca comporta” ha affermato José Manuel Mas di Experis. “Quella della digitalizzazione è forse la sfida principale che il nostro Paese ha davanti a sé in questo momento. Una sfida che rappresenta anche la prima missione del PNRR, a cui sono stati destinati 50 miliardi di euro. Ma gli investimenti da soli non bastano senza il capitale umano pronto a guidare questa innovazione. Il ruolo di Experis vuole essere proprio quello di partner specializzato e hub di competenze nell’innovazione e nella transizione digitale, oggi anche a supporto dei migliori tool”.

Giachino, rilancio dell’economia soprattutto grazie alle grandi opere

‘Cirio raccolga l’apertura di Giorgetti su Torino Genova Milano’

Bisogna cogliere al volo l’apertura di Giorgetti sul triangolo Torino Genova Milano per mettere a fattor comune gli investimenti infrastrutturali previsti dal Pnrr nelle tre Regioni er raddoppiarne le ricadute economiche e sociali. Lo propone Mino Giachino, leader dell’associazione Si Tav Si Lavoro per il rilancio del Nord Ovest. “Cirio ha fatto bene in questi anni molto difficili condizionati dal Covid e ora dalla guerra in Ucraina, ha tenuto la barra dritta, ha ottenuto importanti fondi europei e dal Pnrr – osserva Giachino, che è anche presidente e amministratore delegato di Saimare Spa – ma il rilancio dell’economia e del lavoro arriverà soprattutto dagli effetti dei grandi progetti della Tav, del Terzo Valico, dalla Nuova Diga a Genova e dalla Gronda e dagli investimenti che il Pnrr prevede nelle tre regioni oltreché dagli stanziamenti per il settore automotive”. “Cirio colga al balzo la proposta lanciata dal ministro Giorgetti di rilanciare il vecchio triangolo industriale che con i grandi investimenti previsti dal Pnrr renderà il Nord Ovest il baricentro della Grande Area Logistica del Sud Europa, per definire col Mise e con il Mit un Grande Piano di Sviluppo del Nord-Ovest allargato all’area di Lione Il Porto di Genova diventerebbe finalmente il porto più importante del Mediterraneo e il grande sbocco delle merci in arrivo da Suez è dall’Africa, come immaginava Cavour. Il Piano di Sviluppo del Nord Ovest e la gestione delle grandi ricadute degli investimenti infrastrutturali moltiplicherebbe gli effetti positivi dei fondi del Pnrr – conclude – e sarebbe una best practice da offrire al Governo Draghi”.

Cooperativa Di Vittorio, 50 anni di aiuti alle famiglie

Venerdì 27 maggio 2022 dalle 18:30 Lavanderia a Vapore Corso Pastrengo 5 – Collegno

 

La Cooperativa Edilizia “Giuseppe DiVittorio” celebra i suoi primi cinquant’anni con l’evento “Il legame che ci unisce. Di casa in casa: 50 anni di Cooperativa Di Vittorio a Torino e in Piemonte: una mostra, una rappresentazione teatrale e una tavola rotonda.

Massimo Rizzo, presidente della Cooperativa, è molto orgoglioso del traguardo. “Operiamo sul territorio torinese dal 1972 e siamo specializzati in edilizia convenzionata. I soci iniziarono a progettare i primi interventi per offrire risposte certe all’emergenza abitativa di quegli anni: una vera e propria edilizia operaia, che ancora oggi vuole dare un contributo concreto non solo alla composizione architettonica della città, ma soprattutto alla sua componente umana. Negli anni abbiamo aiutato molte famiglie a superare difficoltà: parliamo di più di cinquemila nuclei, quella fascia grigia di popolazione che ha un reddito troppo alto per accedere alle case popolari ma non riesce ad accedere alle abitazioni sullibero mercato, anche a causa del forte incremento dei costi delle utenze domestiche. Il modello Di Vittorio non si esaurisce nel dare un tetto e nel riscuotere un canone: siamo protagonisti nella creazione del tessuto urbano. La cooperativa segue le persone in tutte le loro necessità e dà vita a un processo di integrazione comunitaria e solidale, intrecciandosi con le trasformazioni economiche e sociali di Torino e della sua area metropolitana.

La serata si svilupperà in tre momenti. Dalle 18:30 alle 20:15 la mostra fotografica, curata da Creostudios S.p.A., per raccontarele principali evoluzioni di Torino e provincia dal punto di vista della Cooperativa. Gli scatti di Michele D’Ottavio ne mostrano il ruolo nelle trasformazioni urbanistiche del capoluogo piemontese, del passaggio da città industriale a post-industriale,delle forti evoluzioni demografiche e delle Olimpiadi del 2006.

Alle 20:15, il racconto prosegue con la piéce teatrale “Questenon sono semplici chiavi” di Alessandro Tessitore, interprete insieme a Zahira Berrezouga, diretto da Mirella Violato, con lemusiche dal vivo di Daniele Deluca.

Si proseguirà infine con una Tavola Rotonda, che vede al centro uno studioso, prof. Filippo Barbera, Professore disociologia dei percorsi economici e del lavoro presso l’Universitàdi Torino, e alcuni grandi interpreti delle trasformazioniurbanistiche torinesi: Sergio Chiamparino, sindaco di Torino tra il 2001 e il 2011, e Massimo Rizzo, Presidente della Cooperativa. In occasione dell’evento verrà anche presentato ilnuovo logo della Giuseppe Di Vittorio, dedicato ai cinquant’anni dalla sua fondazione.

Architettura rurale, proroga al 30 maggio

 L’AVVISO PUBBLICO PER LA PROTEZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’ARCHITETTURA E DEL PAESAGGIO RURALE SUI FONDI DEL PNRR

 

Sono stati prorogati al 30 maggio 2022 i termini di scadenza per la presentazione delle domande relative all’Avviso Pubblico per la protezione e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale. Il bando, inserito nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha una dotazione di 39,5 milioni di euro che serviranno ad incentivare persone fisiche e soggetti privati profit e no profit, nel recuperare testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali.

Gli edifici rurali e gli elementi della cultura, religiosità e tradizione locale hanno costituito per molti anni l’ossatura economica e culturale delle comunità piemontesi, e oggi potranno tornare a nuova vita con un programma di conservazione finalizzato alla pubblica fruizione attraverso la realizzazione ed allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali, ambientali turistici, e per l’educazione ambientale e la conoscenza del territorio.

Nella nostra regione molti siti hanno un valore storico rilevante, e per il Piemonte si presenta una opportunità ghiotta di mettere in vetrina il proprio patrimonio per attrarre visitatori italiani ma soprattutto stranieri allargando così l’offerta turistica e culturale, ambiti in cui rientrano le «missioni» del Pnrr. L’iniezione di risorse dovrebbe inoltre arrestare il processo di degrado e anzi migliorare la qualità paesaggistica del territorio e migliorare anche l’accessibilità per persone con disabilità fisica e sensoriale.

L’azione regionale rientra in quella più generale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha messo a disposizione delle Regioni 49 miliardi di euro per investire su turismo e cultura, due settori chiave per l’Italia che coinvolgono anche la trasformazione digitale e l’innovazione del sistema produttivo.

L’avviso pubblico è accessibile tramite il sito istituzionale della Regione Piemonte nella sezione bandi.

Polizze dormienti… addio ai risparmi

Hanno raggiunto la considerevole cifra di quasi 320 milioni di euro le polizze “dormienti” girate dalle compagnie di assicurazione al FIR (Fondo Indennizzo delle vittime di truffe finanziarie), il fondo istituito con l. 23 dicembre 2005 n. 266 per “indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito.”

 

La legge prevede che il Fondo faccia parte del Ministero dell’Economia, che ne affida la gestione operativa alla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici).
Un provvedimento che, ai tempi, fu salutato con favore dai risparmiatori e dalle varie associazioni che raggruppano e difendono coloro che hanno subito perdite per investimenti disastrosi effettuati a causa di “malafinanza” bancaria o vere e proprie truffe messe in atto da criminali.
Ma se la finalità era giusta e doverosa, la sua applicazione e le modalità di alimentazione delle somme che vanno a costituire il Fondo lasciano molto perplessi e hanno suscitato molte polemiche.
La circolare applicativa emanata dal Ministero dell’Economia stabilisce, infatti, che confluiscono nel FIR conti bancari e postali inattivi da dieci anni e assicurazioni dei rami vita che prevedono il pagamento di una rendita o di un capitale al beneficiario, non reclamate entro dieci anni.

POLIZZE DIMENTICATE: PUO’ SUCCEDERE
Può sembrare strano che risparmiatori “dimentichino” i loro averi, ma purtroppo, come dimostrano i dati, sono numerosi.
In base ai dati forniti dalla Consap, i 320 milioni di polizze girate al FIR provengono da ben 60.495 polizze. La parte preponderante deriva dagli anni 2010/2012, quando furono “requisiti” oltre 40.000 rapporti; successivamente (anche per effetto di un pressante invito delle autorità alle compagnie affinché attivassero campagne d’informazione della clientela) il numero è calato intorno a 1.000, ma nel 2020 si è verificata un’improvvisa, preoccupante impennata che ha alimentato il Fondo con quasi 10.000 polizze.
Ma come mai un risparmiatore si dimentica del suo “tesoretto” e lo abbandona al suo destino senza pretendere di ricuperarlo?
Può succedere che una persona custodisca in un luogo segreto la preziosa polizza con la quale aveva programmato di donare un importo ad un congiunto, un amico, un ente di beneficienza e che alla sua morte nessun erede sia andato a cercare il contratto, in assenza di precise indicazioni su dove cercare; può succedere che una persona stipuli una polizza vita versando una somma “una tantum” con durata 30 anni e che, alla scadenza, non se lo ricordi più (quest’ultimo caso non è assolutamente infrequente…).
Fino al 2005 le somme “dormienti” erano incamerate dalla compagnia di assicurazione in base alle norme sulla prescrizione dei diritti, che prevedono che un creditore non possa più far valere i propri diritti su una somma, trascorso un certo periodo di tempo. Ora è lo Stato che si appropria di tali somme, destinandole, come accennato, a fini “sociali” (indennizzare le vittime di truffe finanziarie).
Che cosa succede se si ritrova una polizza vita scaduta? I soldi sono definitivamente persi o c’è la possibilità di ricuperarli e come?

COME RICUPERARE I SOLDI
Ricordiamo anzitutto che il termine per la domanda di rimborso è di 10 anni dalla data di scadenza contrattuale. C’è quindi un po’ di respiro per i beneficiari…
Una volta trovata la polizza, occorre fare domanda alla compagnia, fornendo tutti i dati per la sua individuazione, allegando:
⦁ Copia di un documento del beneficiario e copia del codice fiscale
⦁ Eventuale certificato di morte dell’avente diritto e dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la qualità di erede del titolare del rapporto dormiente.
⦁ Contratto assicurativo.
C’è un’ultima “ancora di salvataggio” anche dopo l’avvenuto accredito al Fondo delle polizze.
E’ vero che non è previsto per legge il rimborso dei rapporti prescritti definitivamente, ma il Ministero dello Sviluppo Economico ha intrapreso da qualche tempo iniziative a favore dei beneficiari, consentendo alla Consap di indennizzare parzialmente chi ha subito l’esproprio non in base alla prescrizione ordinaria decennale, ma in base alla prescrizione “breve” fissata per le sole polizze assicurative (che stranamente era fissata in soli due anni!). E così, con sette diversi provvedimenti, sono stati effettuati rimborsi per complessivi 20,6 milioni di euro.

I RISPARMIATORI “DISTRATTI” RIMBORSANO I RISPARMIATORI TRUFFATI
Come si accennava, una norma giusta quella che prevede un indennizzo per chi subisce una truffa, anche alla luce dell’art.47 della Costituzione che recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”.

Nonostante mille provvedimenti legislativi, la tutela è carente, tanto che ogni anno miliardi di euro faticosamente messi da parte delle laboriose “formichine” italiane vanno in fumo. Si pensi solo alla distruzione di risorse dovute ai casi Argentina, Cirio, Parmalat ed altri minori (area di responsabilità della Consob), ed a quella dovuta ai casi delle tante banche fallite (area di responsabilità della Banca d’Italia).
Le istituzioni pubbliche di tutela si sono rivelate impotenti o incerte o inattive in tutti questi casi; logico che esista una responsabilità morale dello Stato che avrebbe dovuto comportare un’azione di ristoro pubblica.
Invece si è scelta una strada arzigogolata e moralmente criticabile: si è costituito un fondo per gli indennizzi, ma non lo si è alimentato con stanziamenti a carico del bilancio statale, ma con versamenti a carico di un’altra categoria di risparmiatori, gli “smemorati”.
E così conti bancari, depositi postali e polizze assicurative prescritti sono utilizzati per dare un po’ di respiro ai truffati…

CONSIGLI UTILI
Meglio prevenire che reprimere, dice un noto proverbio.
E nel caso della stipula di assicurazioni, il consiglio è analogo: meglio organizzarsi prima che affannarsi dopo.
Chi versa i suoi risparmi su una polizza deve immediatamente pensare a come fare per evitare il rischio di “regalare” i suoi sudati risparmi allo Stato.
Primo consiglio: se il contratto è a nome proprio, scrivere su agende, calendari o computer la data di scadenza in modo da ricordarsi di chiedere l’incasso. Il rischio è quello della “premorienza”, ma basta comunicare ai propri eredi che esiste il contratto, dove si trova, come fare ad incassarlo.
Secondo consiglio: se il contratto prevede fin dalla stipulazione che il beneficiario è altra persona, comunicarglielo con le istruzioni del caso; è bene che sappia della sua esistenza.
Terzo consiglio: comunicare alla compagnia ogni variazione di residenza, di recapito telefonico, per consentirle di inviare comunicazioni sulla polizza all’indirizzo giusto.
Quarto consiglio: evitare durate eccessivamente lunghe. E’ vero che in genere gli agenti consigliano il contrario, sostenendo che solo nel lungo periodo una polizza dà ottimi frutti, ma non è vero e comunque nulla vieta di limitare la durata iniziale a 10 anni e, alla scadenza, optare eventualmente per un allungamento magari di 5 anni, se non si ha necessità di incassare l’importo.
Come per qualunque altra operazione che riguarda i nostri risparmi, la regola principale è quella dell’attenta “manutenzione” degli investimenti, che non possono mai essere “dimenticati” in un cassetto o rimossi dalla memoria.

Gianluigi De Marchi

Maltempo sul Piemonte. Confagricoltura: a rischio la produzione di mirtilli

L’ondata di piogge intense e grandinate che si è abbattuta sul Piemonte nelle scorse ore  ha causato gravi danni all’agricoltura. “I nostri tecnici sono al lavoro  per effettuare i rilievi nelle zone colpite dal maltempo – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – e ci stanno segnalando situazioni preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda il comparto frutticolo“.

Confagricoltura Piemonte evidenzia che c’è il rischio di vedere pressoché azzerata la produzione di mirtilli. “In Valle Po, Valle Bronda, nel Saluzzese e in particolare nei comuni di Revello e Barge – dichiara Roberto Abellonio direttore di Confagricoltura Cuneo – registriamo danni di grave entità alle coltivazioni frutticole, in particolare per quanto riguarda i piccoli frutti“.

La coltivazione del mirtillo, fanno rilevare i tecnici di Confagricoltura, è prossima alla raccolta e la grandine che si è abbattuta con violenza in molti casi ha azzerato la produzione: sono caduti i chicchi grandi come noci con una violenza inaudita, scrollando le piante e facendo cadere a terra i frutti. In provincia di Cuneo è concentrata la maggior parte (80%) degli impianti di mirtillo della regione: complessivamente in Piemonte le superfici superano i 560 ettari, coltivati da oltre 1.000 aziende.

Nella zona del Saluzzese si registrano danni gravi anche per quanto riguarda gli altri piccoli frutti e sugli impianti di albicocco.

Danni importanti agli impianti di mirtillo si segnalano anche nel Canavese, in provincia di Torino. Nella zona di Agliè, Cuceglio, San Giusto Canavese, San Giorgio Canavese in direzione Montalenghe, si sono verificate grandinate con danni visibili, nell’ordine del 30-40%, anche sui vigneti di Erbaluce.

Si segnalano danni anche nella zona di Druento  e Robassomero, dove la grandine si è abbattuta sulle coltivazioni di mais, con danni del 30-40%, e nel Chivassese, dove le abbondanti piogge (oltre 80 millimetri di acqua in poche ore) con vento impetuoso hanno causato danni ai seminativi di mais e allettamenti delle coltivazioni nei campi di triticale, prossimo alla raccolta, orzo e grano. Anche nel Vercellese e verso il Casalese si segnalano grandinate di vasta portata, con danni ai seminativi di grano, orzo e mais; nella zona di Crescentino sono stati allagati prati e seminativi.

I tecnici di Confagricoltura hanno rilevato danni da grandine anche nei comuni a sud di Novara, verso la Lomellina.

I fenomeni estremi che si registrano con sempre maggiore frequenza mettono a repentaglio le produzioni agricole. Confagricoltura sottolinea che ricorda che Le compagnie assicurative stipulano con difficoltà crescente e a costi sempre più elevati polizze per la copertura dei danni. “Occorre intervenire con strumenti nuovi a tutela delle produzioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – individuando con le compagnie di assicurazione termini e modalità per consentire all’impresa agricole di attutire i rischi del maltempo. La nuova politica agricola comunitaria ci offre indicazioni al riguardo, che insieme ai consorzi di difesa dovremo studiare bene per individuare nuove modalità di adesione alla difesa dalle calamità atmosferiche a costi sostenibili”.

 

Torino Digital Days, trovare l’alba dentro l’imbrunire

Nel Medioevo una persona qualunque vedeva, in media, 40 immagini artificiali nel corso della vita intera: quadri, arazzi, affreschi.

Oggi vediamo, in media, 600mila immagini artificiali. In un solo giorno. Diventa dunque automatica una sorta di selezione per fronteggiare questo eccesso di immagini che si aggiunge ad un eccesso di informazioni. Un eccesso che vale, anche, per gli influencer. Mentre folle di giovani, senza arte né parte, sognano di diventare milionari sulla scia dei Ferragnez e pagano a caro prezzo corsi del tutto inutili, nel mondo delle imprese cominciano a serpeggiare dubbi sull’utilità dei nuovi miti della comunicazione.

 

Continua a leggere:

Torino Digital Days, trovare l’alba dentro l’imbrunire

Unc Piemonte promuove il Progetto “Save & Safe”

 Per sensibilizzare i consumatori al risparmio, ambiente ed economia circolare

La Presidente Patrizia Polliotto: “Ottima sinergia con U.Di.Con e Ministero del Lavoro

Unc Piemonte promuove sul proprio territorio di riferimento, il Nord Ovest d’Italia, il progetto dal titolo “Save & Safe – Save planet, Safe people” nato da una collaborazione tra U.Di.Con.- Unione per la Difesa dei Consumatori e UNC – Unione Nazionale Consumatori, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con Avviso n.2/2020 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117 e s.m.l.- anno 2020.
Il progetto avrà una durata di 18 mesi e tra gli obiettivi generali del progetto rientrano principalmente quello di ridurre le ineguaglianze e di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo tramite sviluppo di azioni che facilitino l’accesso alle misure di sostegno e i servizi del sistema pubblico e privato.
L’emergenza sanitaria, che il nostro paese sta attraversando da un anno e mezzo, ha provocato un’emergenza sociale e, purtroppo, gli esperti concordano nel dire che la pandemia aggraverà ulteriormente la situazione economica di moltissime famiglie.
Il Progetto “Save & Safe – Save planet, Safe people” si propone di mettere il consumatore al centro, con particolare riferimento ai giovani consumatori, approfondendo tematiche come l’educazione alimentare, l’economica circolare, lo spreco alimentare, il sovraindebitamento, stimolando la proposta di soluzioni innovative e creative ed efficaci. Il progetto coinvolgerà giovani, famiglie, anziani e stakeholders vari con attività che sono state pensate proprio con un approccio trasversale.
Saranno realizzati strumenti informativi per specifici target di soggetti come il videogioco sul sovraindebitamento pensato per i più giovani, webinar/incontri con i cittadini, sarà realizzato un call-center e due sportelli presso le sedi nazionali U.Di.Con. e UNC presso i quali opereranno esperti che forniranno consulenza ai cittadini e realizzeranno dei percorsi “tailor-made” per prevenire o ridurre il rischio di sovraindebitamento o di povertà delle famiglie.
Verrà inoltre realizzato un sito web con due landing page sui siti delle associazioni proponenti, nelle quali sarà possibile consultare informazioni e i servizi realizzati con il progetto.
“Unc Piemonte persegue con vigore crescente l’azione di promozione penetrativa degli strumenti messi a disposizione da Unione Nazionale Consumatori per gli abitanti del Nord-Ovest, nostra area di riferimento. Si accentua così il dialogo istituzionale con i principali partners con cui la nostra storica Associazione consumeristica, prima in Italia dal 1955, approfondisce e risolve, in un’ottica di efficace problem-solving, le questioni di maggior rilievo in termini di impatto numerico e attualità legate al mondo del consumerismo”, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, coordinatrice regionale Unione Nazionale Consumatori Comitato Regionale Piemonte.

La gentrificazione elimina il ceto medio dalle grandi città. Anche a Torino

Tu chiamala, se vuoi, gentrificazione.

Che è, in pratica, il processo con cui i palazzinari delle grandi città individuano i quartieri degradati dove gli immobili costano poco, intervengono sulle autorità locali affinché vengano eliminati spacciatori e delinquenti vari, iniziano la riqualificazione delle abitazioni, cacciano gli inquilini poveri e mettono in vendita i nuovi appartamenti a prezzi elevati. Non è il caso di approfondire le modalità attraverso le quali un quartiere venga liberato dalla delinquenza mentre altri quartieri, poco interessanti per i palazzinari, restino ostaggio della malavita multicolore. Tanto è chiaro a tutti.

Continua a leggere:

La gentrificazione elimina il ceto medio dalle grandi città

 

Parlami di spreco, stop foodwaste

 #Parlamidispreco. Stop food waste. One Health. One Earth

LIVE DEL 26 MAGGIO 2022 ORE 18.00

La puntata del 26 maggio prossimo alle ore 18 della trasmissione “Parla con me”  sulla radio web Radiovidanetwork sarà  incentrata sul tema dello spreco alimentare e il titolo sarà “Parlamidispreco. Stop foodwaste“, condotta da Simona Riccio, founder della trasmissione Parla con Me e Social Media Manager del Caat. Si ritiene inoltre molto soddisfatta della live andata in onda sulla pagina Linkedin di Parla Con Me del 12 maggio scorso, in cui erano presenti la testimonial Onorevole Maria Chiara Gadda – Deputata di Italia Viva, nonché prima firmataria e promotrice della legge contro lo spreco alimentare insieme ad altre quattro realtà che concretamente e da anni si impegnano per combattere lospreco alimentare.

Le realtà che sono intervenute sono state:

Andrea Albert Maria Gasco  iThanks il primo assistente digitale contro lo spreco del cibo, grazie a loro le date di scadenza degli alimenti non saranno più un problema.

Marco Raspati  Regusto Società Benefit una piattaforma che collega imprese ed enti no profit per gestire le rimanenze di prodotto, attraverso la tecnologia

Julien Fanara  Phenix Italia grazie alla loro app si può acquistare cibo invenduto dai negozi a basso costo, permettendo ad ognuno di noi di fare qualcosa di concreto contro lo spreco di cibo.

Franco Dipietro  Biova Project il loro slogan: “Noi lo spreco ce lo beviamo” raccolgono il pane invenduto e lo trasformano in birra e anche in buonissimi snack.

Prima di comunicarvi chi saranno gli ospiti della puntata del 26 maggio, sempre sulla pagina Linkedin di Parla Con Me alle ore 18.00, vogliamo condividere con voi i feed-back dei i relatori intervenuti nella precedente puntata:

On.le Maria Chiara Gadda: Fiera di fare parte di una generazione che sta contribuendo a un cambio di passo sostanziale nelle parole dordine e nelle azioni concrete sul fronte della sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Andrea Albert Maria Gasco: L’evento è stato molto bello, soprattutto per il confronto e l’argomento. Per fare un qualcosa di fisico molto ben volentieri! Noi ci siamo!.

Marco Raspati: “Dal 2016 a oggi abbiamo affrontato un percorso evolutivo arrivando a consolidare una piattaforma con tecnologia blockchain totalmente a impatto zero. Stiamo costruendo uneconomia intorno alla gestione dello spreco, che diventa risorsa ridistribuita creando valore positivo per la comunità e lambiente. Regusto gestisce i prodotti a rischio spreco generando soluzioni a problematiche sociali, economiche, ambientali, convertendo i prodotti in pasti equivalenti distribuiti, in costi recuperati e in benefici ambientali.

Julien Fanara: “Oggi le opportunità di confronto sul tema dello spreco alimentare non sono mai abbastanza. Il format curato da “Parla con Me” su questo tema è stata un’ottima occasione per potermi confrontare e scambiare idee eopinioni con grandi professionisti che hanno fatto della lotta allo spreco, la propria mission. È stato per me un onore potervi prendere parte, raccontando dell’impegno di Phenixin Italia!”.

Franco Dipietro: Generare nuovo valore da quello che oggi è considerato uno scarto, ecco una missione imprenditoriale degna di essere vissuta.

Per riascoltare la puntata, cliccate qui: https://bit.ly/39ezHDG

Parlami di Spreco è l’iniziativa che pone al centro del dibattito l’ampio tema dello spreco alimentare sia per umani sia per animali, che affligge il nostro Paese ed il nostro pianeta sotto molti punti di vista. Parlami di Sprecovuole offrire una tavola rotonda dove gli ospiti quali aziende e personalità di spicco discutono il loro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, mettendo al centro le soluzioni innovative per contrastarlo con lauspicio di sensibilizzare e rendere consapevoli la maggior parte delle persone al fine di contrastare lo spreco alimentare.

Gli ospiti della puntata del 26 maggio saranno:

Gabriella Stailova – Responsabile di produzione Azienda Agr. Venditti Fabio

Claudio MenconiChef decoratore TV

Francesco Colicci – Co-Founder e Presidente EquoeventoOnlus

Luigi Vendola – Giornalista ambientale e Responsabile progetti – Eco Dalle Città

Per seguire la puntata, seguite il link:  https://