ECONOMIA- Pagina 168

Bilancio da record per Fondazione Crt

Con un avanzo di esercizio 2022 pari a 127,2 milioni di euro (+42,6% rispetto agli 89,2 milioni del 2021), una posizione finanziaria netta balzata a 569 milioni (+73,4%) e un patrimonio investito di oltre 3 miliardi, la Fondazione CRT ha varato un progetto di bilancio da record: il migliore degli ultimi dieci anni, nonché uno dei più brillanti di tutta la propria storia dal 1991 a oggi.

Il documento è stato approvato stamani all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione guidato dal Presidente Giovanni Quaglia, e ad aprile sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo.

Sono orgoglioso di questo bilancio davvero straordinario, che rappresenta il punto di eccellenza dei miei sei anni alla guida della Fondazione – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. La condivisione delle scelte strategiche da parte degli Organi e il grande lavoro di squadra coordinato dal Segretario Generale hanno contribuito in maniera determinante al risultato finale, ancora più significativo in un contesto generale tanto complesso e incerto. La Fondazione CRT riparte da qui, pienamente consapevole delle proprie responsabilità e del proprio ruolo a sostegno della crescita e dello sviluppo del territorio, per affrontare e vincere, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore e al mondo produttivo, le sfide della transizione sociale, ecologico-energetica e digitale”.

 

È il miglior bilancio dell’ultimo decennio, che conferma l’efficacia della strategia perseguita nella gestione degli asset in portafoglio della Fondazione CRT, in un anno coronato anche dal successo dell’operazione Atlantia e dal ritorno della partecipazione nella banca conferitaria su valori plusvalenti, pur in un contesto internazionale ancora caratterizzato da una marcata incertezza del quadro globale – dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci –. Il patrimonio si attesta saldamente a valori di mercato superiori ai 3 miliardi di euro, con una posizione finanziaria netta che consolida il trend di crescita superando i 560 milioni e arrivando a totalizzare un incremento complessivo di circa 800 milioni negli ultimi 10 anni. Gli ottimi risultati a consuntivo vanno letti anche attraverso la lente della progressiva integrazione dei criteri ESG nelle scelte di investimento della Fondazione”.

Il consuntivo 2022 è frutto della sempre efficiente gestione operativa e patrimoniale della Fondazione – pressoché interamente in house –, volta a ottimizzare la combinazione tra redditività e rischio anche con l’obiettivo di estendere progressivamente i criteri della sostenibilità alla gestione di tutto il patrimonio, secondo una specifica policy di investimento responsabile.

In uno scenario globale segnato dal conflitto russo-ucraino e dal persistere degli effetti della pandemia che hanno influito negativamente sugli indicatori macroeconomici e sulle performance dei mercati finanziari, gli ottimi risultati di bilancio consolidano ulteriormente la posizione patrimoniale della Fondazione, che può quindi alimentare con 60 milionil’attività istituzionale 2023 ed effettuare accantonamenti significativi alle riserve patrimoniali: 25,4 milioni (17,8 nel 2021) alla riserva obbligatoria e 19,1 milioni (13,4 nel 2021) alla riserva per l’integrità del patrimonio. Altri 5,5 milioni (2,3 nel 2021) sono stati destinati al Fondo nazionale per il volontariato ed è cresciuto di oltre il 40% il contributo della Fondazione al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’Acri. Con l’accantonamento di 1 milione al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni, quest’ultimo si attesta a 157,5 milioni, in linea con il 2021, e corrisponde a circa tre annualità erogative: un’ulteriore garanzia sotto il profilo della continuità e della forza dell’attività istituzionale della Fondazione anche in futuro.

I proventi ordinari salgono a 196,5 milioni (+73% rispetto ai 113,6 del 2021). Questa dinamica positiva ha beneficiato, in particolare, dell’incremento del 30% dei dividendi e proventi assimilati, che ammontano complessivamente a 108,4 milioni di euro (83,5 nel 2021) e del brillante risultato dell’attività di negoziazione, salita a 202,4 milioni (26,4 nel 2021).

La posizione finanziaria netta alla fine dell’anno è significativamente cresciuta a 569 milioni, rispetto ai 328 a fine 2021. Il patrimonio investito è ulteriormente cresciuto nei primi mesi di quest’anno, attestandosi a 3,25 miliardi di euro (+13% sul 2021).

La gestione del patrimonio è stata caratterizzata nel 2022 dall’operazione straordinaria che ha portato al delisting di Atlantia: la Fondazione ha aderito all’OPA per l’intera quota in portafoglio, pari al 4,54% del capitale, con reinvestimento del 3% nella holding Schemaquarantadue e monetizzazione della restante parte.

Sul fronte delle imposte, i dividendi incassati sono stati assoggettati all’IRES nella misura del 50% del loro ammontare, con destinazione del risparmio di imposta di 12,7 milioni di euro (9,1 milioni nel 2021) al cofinanziamento dell’attività erogativa/istituzionale della Fondazione. Il carico fiscale complessivo ha subito un’impennata, passando da 15,6 milioni di euro nel 2021 a 49,5 milioni nel 2022, riferibili in gran parte alla plusvalenza realizzata con l’adesione all’OPA sul titolo Atlantia. Rilevanti benefici economici sono arrivati dalle agevolazioni fiscali fruibili, tra cui oneri deducibili per 13,5 milioni di euro e oneri detraibili per 3,1 milioni di euro, oltre a crediti di imposta da “Art Bonus” per 3,4 milioni (2,6 nel 2021). Queste risorse, reimmesse sul territorio dalla Fondazione, derivano dal proprio sostegno alla ricerca, al mondo del Terzo Settore, alle istituzioni culturali pubbliche e dall’operazione “Grande Bellezza” per il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico pubblico sottoposto a tutela, in primis Palazzo Madama a Torino: iI più grande cantiere di restauro in Italia.

Nel 2022 la Fondazione CRT ha attivato oltre 65 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.400 progetti in molteplici ambiti: il recupero e la valorizzazione dei beni artistici, architettonici, paesaggistici e il rilancio del settore culturale; lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione della next generation, il rafforzamento delle competenze anche digitali, l’investimento sui giovani talenti, il contrasto della povertà educativa minorile; la tutela dell’ambiente di fronte alla doppia sfida energetica e idroclimatica, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, la promozione dell’inclusione, l’impulso all’imprenditoria sociale anche attraverso la leva dei Big Data, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile. A queste modalità di intervento la Fondazione ha affiancato ulteriori iniziative a impatto orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio circa 69 milioni di euro.

Principali partecipazioni (percentuali al 31/12/2022)

UniCredit 1,9%
Assicurazioni Generali 1,61%
Banco BPM 1,8%
CDP-Cassa Depositi e Prestiti 1,5%
Schemaquarantadue-nuova Atlantia 5,17%
F2i 3,67%
Ream SGR 24,17%
Equiter 22,14%
Struttura Informatica 12,5%
Nord Ovest Impact 50%

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Scheda Fondazione CRT

Nata nel 1991, la Fondazione CRT è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Ha erogato complessivamente più di 2 miliardi di euro per oltre 42.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente, l’innovazione nel Nord Ovest in una dimensione nazionale e internazionale.

La Fondazione sperimenta anche interventi nella logica dell’impact investing, per un impatto sociale e ambientale. Uno dei principali esempi a livello europeo è l’operazione di rigenerazione urbana delle OGR Torino, le ex Officine Grandi Riparazioni dei treni, riqualificate dalla Fondazione CRT e riconvertite, con un investimento di oltre 100 milioni di euro, in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, la ricerca scientifica, tecnologica e industriale, il food.

La Fondazione CRT è attiva nelle principali reti internazionali della filantropia come EVPA (European Venture Philanthropy Association) e Philea (Philanthropy Europe Association), e collabora con le Nazioni Unite e altre organizzazioni su scala globale, tra cui Rockefeller Philanthropy Advisors, per rafforzare l’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei propri interventi così come in quelli degli altri enti della “galassia” Fondazione CRT: la Società Consortile per Azioni OGR-CRT, la Scialuppa Onlus (costituita nel 1998 per la prevenzione dell’usura), la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, la Fondazione Sviluppo e Crescita (per investimenti pazienti e a dichiarato impatto sociale), REAM SGR S.p.A. (società di gestione del risparmio immobiliare a vocazione sociale e per lo sviluppo), la Fondazione ULAOP Onlus per l’infanzia.

www.fondazionecrt.it

Donne, giovani e sostenibilità d’impresa

Sabato 18 marzo 2023

Convegno di Confartigianato Imprese Piemonte

 

DONNE E GIOVANI: PROTAGONISTI DELLA SOSTENIBILITA’

 

Circolo dei lettori di Torino – Sala Grande

Via Giambattista Bogino n. 9

 

 

Il tema saliente della giornata sarà la sostenibilità d’impresa, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici e testimonianze che possano orientare l’artigiano nel complesso mondo della sostenibilità, concetto di ampio respiro che risulta troppo spesso complicato calare nella realtà delle nostre imprese associate.

Obiettivo dell’evento non è solo quello di fornire ai Movimenti di opinione e agli artigiani un momento formativo di rilevanza, ma anche quello di illustrare il ruolo cardine che le nostre imprese femminili e le giovani generazioni avranno nel futuro del sistema associativo e dei Corpi intermedi, alimentando la consapevolezza delle proprie possibilità di fungere da elemento catalizzatore di un sistema che possa contare sempre più associati proprio grazie ai due movimenti d’opinione.

Ore 9.30 – Saluti istituzionali

  • Chiara Caucino – Assessore alle Pari Opportunità della Regione Piemonte
  • Giovanna Pentenero – Assessore al Lavoro e alle Attività Produttive del Comune di Torino
  • Giorgio Felici – Presidente Confartigianato Imprese Piemonte
  • Sara Origlia – Presidente Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte
  • Diego Pastore – Presidente Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Piemonte

 

Ore 10.00 – Relazione della dott.ssa Ada Rosa Balzan – Sostenibilità: non chiamatela solo il “green”

Ada Rosa Balzan è un’esperta e docente di sostenibilità, fondatrice di ARB SBPA. Il suo intervento, dal titolo Sostenibilità: non chiamatela solo il “green”, inizierà con una trattazione di ampio respiro e di definizione della sostenibilità, per poi identificare le opportunità che possiamo già cogliere oggi se consideriamo questo ambito nella sua corretta interezza e non solo lato ambiente. Il secondo tema di interesse darà la PdR134 2022, prassi di riferimento che fornisce uno strumento per una prima auto valutazione gratuita per le imprese di minori dimensioni.

A conclusione dell’intervento è in programma un momento per le domande dei partecipanti, con cui saranno anche condivise le slide della presentazione della dott.ssa Balzan.

 

 

Ore 11.00 – Tavola rotonda

La tavola rotonda sarà un’occasione di confronto tra alcuni rappresentanti degli imprenditori associati, i quali potranno portare la loro esperienza in ambito di sostenibilità d’impresa, per mettere a fattor comune le iniziative replicabili nelle diverse realtà.

Parteciperanno diverse figure istituzionali, quali Daniela Biolatto, Presidente nazionale del movimento Donne Impresa, e Davide Peli, Presidente nazionale del movimento Giovani Imprenditori, i quali rimarcheranno il ruolo centrale del nostro sistema per contribuire ad una crescita sociale, d’impresa ed ecologica sostenibile, nonché l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano, il quale sarà chiamato ad illustrare il ruolo e le prospettive della Regione Piemonte.

Partecipanti tavola rotonda:

  • Andrea Tronzano – Assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte
  • Daniela Biolatto – Presidente Nazionale Donne Impresa di Confartigianato Imprese: intervento incentrato sul ruolo dell’imprenditoria femminile e del sistema associativo di Confartigianato Imprese nella sostenibilità economica, sociale e d’impresa
  • Davide Peli – Presidente Nazionale Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese: intervento incentrato sul ruolo dell’imprenditoria giovanile e del sistema associativo di Confartigianato Imprese nella sostenibilità economica, sociale e d’impresa;
  • Vivien Sardo – LLS 3D S.r.l: intervento di presentazione dell’azienda, con un focus su Agenda 2030 e 5 P (Persone; Prosperità; Pace; Partnership; Pianeta)
  • Sarotto Mauro – Sarotto Group di Sarotto Mauro e C. Sas: intervento di presentazione dell’azienda, con un focus su innovazione e materiali riciclabili;
  • Chiara Ferraris – Chiara Ferraris Art & Glass Fusing: intervento di presentazione dell’azienda, con un focus sugli aspetti di sostenibilità sociale;
  • Tiziana Scaciga – Moro Serizzo S.r.l.: intervento di presentazione dell’azienda, con un focus sul riutilizzo e sostenibilità ambientale;
  • Ada Rosa Balzan – Esperta e docente di sostenibilità, fondatrice di ARB SBPA

Modera Vanni Caratto, Caposervizio Economia TGR Piemonte.

 

Ore 12.45 – Conclusioni

 

Ore 13.00 – Colazione di lavoro nelle Sale Filosofi e Lettura del Circolo dei lettori

Rinasce lo stabilimento Fiorentini a Torino

Riconversione e novità nel vecchio sito produttivo, che l’azienda delle gallette e snack non abbandona, anzi rilancia con un prodotto fortemente strategico:
Peanut butter, la crema di noccioline fatta in Italia da Fiorentini, a partire dalla tostatura

Fiorentini Alimentari annuncia ufficialmente la riapertura del suo vecchio stabilimento di Torino, da cui l’azienda si era trasferita nel 2019 per insediarsi nella nuova sede d’avanguardia a Trofarello, nella prima cintura di Torino. Con un investimento di 5milioni di Euro per la riconversione del sito produttivo originario, l’azienda specializzata nella produzione di gallette e snack sani, leggeri, gustosi e pensati per soddisfare diverse esigenze di benessere, diversifica e amplia la produzione con una linea interamente dedicata al Peanut Butter, la crema di arachidi.

Un ritorno alle origini nel segno della continua innovazione per Fiorentini Alimentari, che ha scelto di riaprire i battenti dello stabilimento dove dal 2002 ha iniziato la produzione di sostitutivi del pane e snack salutistici, grazie all’intuizione di Adriana Gasco e Roberto Fiorentini, AD e Presidente dell’azienda. Furono loro ad avere l’idea di puntare su questa nicchia di mercato, scelta che in meno di vent’anni ha portato l’azienda ai vertici nazionali del settore. L’azienda fa rivivere oggi la sede di Torino con una nuova linea produttiva interamente dedicata al Peanut Butter, la crema di arachidi in tre versioni (100% arachidi, Creamy e Crunchy), strategica per una crescita ulteriore dell’azienda, che nel 2022 ha superato il traguardo importante dei 100 milioni di fatturato.

Sono trascorsi appena quattro anni dal trasferimento dell’intera produzione nell’attuale stabilimento di Trofarello – commenta il Presidente Roberto Fiorentini – che abbiamo progettato in gran parte con nostre idee interne, incluse le linee, realizzando opere di forte innovazione tecnologica che ci consentono di raggiungere alti livelli di efficienza e grandi risparmi e riutilizzo di energia e risorse. Lo abbiamo fatto in uno dei momenti più difficili della nostra storia: lo scoppio della pandemia e il primo lockdown. Siamo quindi molto soddisfatti ed emozionati di poter annunciare la realizzazione di questo nuovo progetto e di riportare a nuova vita il vecchio sito di Torino, che dedichiamo interamente alla preparazione, dalla tostatura dell’arachide al barattolo finito, della nostra crema di noccioline, che rappresenta in chiave attuale la nostra filosofia di sempre e il nostro approccio alle novità alimentari.” 

 

Altamente automatizzato, l’impianto Fiorentini di Torino ha una capacità produttiva fino a 1500 kg/ora. In questa prima fase, l’impianto soddisfa l’intera produzione a marchio Fiorentini, a cui potrà aggiungersi la produzione per le marche private della grande distribuzione.

Il rilancio del vecchio stabilimento conferma la volontà dell’azienda di restare e continuare ad investire nel suo territorio di origine. Nella riattivazione del sito produttivo, l’azienda ha privilegiato il coinvolgimento dei dipendenti residenti in zona.

Da sempre pioniera dei prodotti ad alta valenza salutistica e all’adattamento di gusti “esotici” alle abitudini italiane, Fiorentini è stata la prima azienda ad importare in Italia oltre vent’anni fa, quando ancora era considerato un prodotto di nicchia, il burro di arachidi protagonista di numerose pellicole cinematografiche americane. L’importazione si è poi trasformata nel 2018 in produzione a marchio proprio in chiave salutistica affidata ad un produttore esterno. Anche in questo caso Fiorentini non si è limitata ad imitare una ricetta, ma ha scelto di rivisitare la formula sviluppando una propria ricetta più “healthy”, con un alto contenuto di arachidi (oltre il 90%), senza zuccheri aggiunti, né olio di palma e glutine.

Partendo dalla tostatura delle arachidi senza guscio provenienti dall’Argentina – le migliori per proprietà alto-oleiche e l’ottimo sapore naturalmente dolce e tostato – il processo produttivo continua con la macinatura che trasforma le noccioline direttamente in crema, la quale viene confezionata tal quale per la versione 100% arachidi oppure arricchita di pochi semplici ingredienti per creare le versioni Creamy e Crunchy. Pochi semplici passaggi per un prodotto che sta entrando sempre più nelle abitudini di consumo degli Italiani.

Come anche le gallette di mais, diventate ormai un sostitutivo del pane, ma che nei primi anni Duemila, quando dopo averle scoperte in un viaggio in Australia la famiglia Fiorentini ha iniziato a produrle per prima in Europa, erano una novità assoluta, diventata in pochi anni il primo vero grande successo dell’azienda piemontese. Mais e riso sono a tutt’oggi le materie prime principali utilizzate in produzione, da sempre a prevalente origine locale (Piemonte e regioni limitrofe).

La crema di arachidi è naturalmente fonte di proteinespiega la Sales & Marketing Manager Simona Fiorentini, che con la sorella Fabrizia rappresenta la quarta generazionee soddisfa la tendenza dei prodotti rich-in. La ricerca di prodotti altamente proteici sta crescendo a ritmi davvero importanti. Una tendenza che in qualche modo avevamo previsto, onorando il dnainnovatore dei nostri fondatori, che ci ha permesso di essere pronti oggi con uno stabilimento interamente dedicato a questa tipologia di prodotto.

Inoltre – continua ancora Fiorentini – l’aspetto più significativo dal punto di vista salutistico è che si tratta di una crema ricca di grassi insaturi. I grassi in essa contenuti contengono un’elevata quantità di acido oleico, grasso monoinsaturo tipicamente contenuto nell’olio extravergine di oliva, ma che nella crema di arachidi alto oleica è contenuto in percentuale addirittura maggiore.

Con il 39% delle quote a valore e il 43% a volume, oggi Fiorentini Alimentari è leader del mercato della categoria Peanut Butter, comparto che sta continuando a crescere e solo nel 2022 ha registrato un +40% rispetto all’anno precedente. 

Con il maxi concorso Asmel assunzioni in 700 Comuni del Piemonte

Sindaco di Carignano, comune capofila “Procedura necessaria per i nostri Comuni, soprattutto per il Pnrr”

Assunzioni smart nei Comuni piemontesi soci ASMEL, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali.

Dal 7 Marzo sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale Concorsi e sul Portale InPA i maxi avvisi per gli elenchi di idonei alle assunzioni nei Comuni (legge 113/2021). Moltissimi i profili professionali richiesti, anche esperti tecnici per il PNRR, sia laureati che diplomati e operai specializzati. C’è tempo fino al 22 marzo per candidarsi. Chi sarà incluso negli elenchi ci resterà per tre anni o comunque fino all’assunzione a tempo indeterminato. I singoli enti locali interessati possono assumere in sole 5 settimane chiamando gli iscritti negli elenchi tramite interpello e svolgendo una sola prova selettiva.

Tra gli enti aderenti all’innovativa procedura ci sono Biella, Pinerolo, Poirino, Serravalle, Venaria Reale, Borgomanero, Santena, Moretta oltre naturalmente al Capofila della gestione associata, il Comune di Carignano. Il sindaco Giorgio Albertino, anche consigliere nazionale dell’associazione Asmel sottolinea «L’iniziativa, cui tutti i Comuni piemontesi possono aderire, coinvolge già diversi Comuni e rappresenta un modo più facile e veloce rispetto al classico concorso pubblico di procedere all’assunzione da parte degli Enti locali in conformità a tutte le regole contabili».

L’obiettivo del nuovo Maxi Concorso indetto da Asmel è anche quello di integrare gli elenchi dei profili banditi nel 2022 e messi a disposizione delle esigenze dei 4mila enti locali soci dell’Associazione, di cui 738 del Piemonte.

Tante le assunzioni che si stanno formalizzando proprio in questi giorni in Piemonte, ad esempio, nel comune di Pinerolo stanno per essere assunti 9 amministrativi di categoria sia C che D.

Dal Comune di Moretta fanno sapere che «è imminente l’assunzione di un amministrativo C e altre procedure sono in fase svolgimento per figure legate al PNRR. L’accordo con Asmel ha dato la possibilità di reclutare personale motivato e qualificato con una procedura innovativa e veloce».

Soddisfatto il Consorzio Chierese per i Servizi della Città Metropolitana di Torino che ha appena assunto utilizzando gli Elenchi di idonei già disponibili. La responsabile del Personale conferma «Procedura di un livello elevato e ben organizzata. La selezione svolta in modo telematico è stata una garanzia di efficienza e trasparenza. È uno strumento snello e rapido per supportare gli Enti Locali spesso oberati di lavoro e burocrazia». Mentre la neoassunta presso il Consorzio sottolinea i vantaggi anche per gli idonei «Un’ottima opportunità per ampliare le possibilità di ingresso nella PA che facilita il processo di selezione, soprattutto per piccoli enti con meno risorse».

Per info visita il sito: https://www.asmel.eu/elencodiidonei

Edifici antisismici, la proposta di Uncem

DISPONIBILI A LAVORARE CON GOVERNO E PARLAMENTO SU NUOVI INCENTIVI PER EDIFICI ACOSTRUITI CON MATERIALI DEI TERRITORI, SICURI E SENZA CONSUMO DI ENERGIA

“Uncem è disponibile a lavorare con il Governo, con il Parlamento, con le Professioni e le Imprese a nuovi strumenti economico-finanziari statali che incentivino la rivitalizzazione del vecchio e insicuro patrimonio edilizio italiano. Nelle città come nei paesi. Abbiamo bisogno di strumenti finanziari e incentivi economici, a fondo perduto o in prestito agevolato, che permettano di rendere immobili residenziali e per servizi più sicuri, antisismici, realizzati o ristrutturati con materiali a basso impatto e prodottti sui territori, a partire dal legno a metri 0, cemento e mattoni green, e che non consumino energia. Non basta sostituire una caldaia, qualche infisso, mettere polistirolo di cappotto, se poi l’edificio è insicuro e fragile. Troppo spesso finora è stato così.  Altri Paesi europei dietro le Alpi hanno preso una seria viadi rivitalizzazione, da decenni. Qualità architettonica, programmazione, impatto ambientale e consumo energia zero. Dobbiamo riuscirci anche noi. Vale per il patrimonio pubblico, a partire dalle scuole, e a tantissime sono ancora poco sicure, vale per il patrimonio edilizio privato, a partire dall’edilizia convenzionata. Quello che deve essere abbattuto, venga rifatto. Con criteri ZEB. Zero consumo energetico, antisismici. Servono molte risorse, diverse decine di miliardi di euro. Servono per condomini come per unifamigliari e bifamigliari. Si può azzerare o comunque ridurre dell’80% il consumo energetico. Le certificazioni esistenti per gli immobili ci dicono come fare, hanno precisi disciplinari. Penso a Itaca, CasaClima, PassivHous, Leed. Seguiamoli. L’area del cratere sismico, prima di altre. E poi tutto il Paese. Un piano serio e duraturo per rigenerare il costruito, mettendo insieme le migliori università italiane a lavorarci. Archistar ma soprattutto giovani professionisti. Ci stanno entrambi nel Piano. Che non può aspettare”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Crescita economica, Giachino (SitTav): “Una domanda a Elly Schlein”

Per la Crescita economica, per il Lavoro e per aumentare il PIL PROCAPITE e gli interventi a favore delle fasce più deboli, la TAV insieme alla Gronda di Genova sono strategici.

Quale sarà la posizione del PD visto che Lei ha votato Mozioni NOTAV a in Europa? Glielo chiedo avendo organizzato le Manifestazioni SITAV che hanno portato tutta Torino e il Piemonte in piazza nel 2018.

Negli ultimi vent’anni l’Italia ha perso oltre 20 punti di PIL procapite rispetto alla media europea che ha toccato la parte più debole e fragile del Paese a partire dalla Area Metropolitana di  Torino e provincia amministrate dal 1993 per 25 anni dalla sinistra e cinque dai grillini.

Occorre rilanciare la crescita unico modo per creare nuovi posti di lavoro veri e non a tempo parziale , per diminuire il Debito Pubblico e il suo costo e destinare le risorse che oggi rimborsano il debito pubblico alla sanità e alla assistenza.

Per ritornare alla crescita occorre rendere più competitivo il Paese per attrarre nuovi investimenti esteri. La TAV, la Gronda e la Diga di Genova, il Brennero sono le opere che spostando traffici commerciali e turistici portano nuova crescita così come sul Piano industriale la difesa del settore automotive è essenziale.

Quale sarà l’atteggiamento del PD visto che in Val di Susa vi sono illustri Sindaci NoTav iscritti al PD e visto l’atteggiamento della Nuova Segretaria in Europa?
 
Mino Giachino – SITAV SILAVORO 

Investimenti Pnrr, Uncem: per i Comuni impossibile anticipare le somme

DIFFICILE SPENDERE, PAGARE LE IMPRESE, RENDICONTARE E ASPETTARE GLI ACCREDITI DEL MEF. IL MECCANISMO DI SPESA È GIA’ BLOCCATO

“È impossibile per i Comuni montani e per quelli più piccoli, con meno di 5mila ma anche di 15mila abitanti, anticipare le somme per gli investimenti e le opere del PNRR. Sono stati previsti fondi statali per la progettazione delle opere, e un altro fondo per contrastare l’aumento dei costi di energia e delle materie prime, ma finora non è previsto un fondo rotativo, montato ad esempio da Cassa Depositi e Prestiti, per consentire ai Comuni di spendere, pagare le ditte che lavorano, rendicontare e poi serenamente aspettare gli accrediti da parte del Ministero. Oggi i Comuni, a ogni stato di avanzamento di opere PNRR, devono tirare fuori soldi della loro cassa, che molto spesso non hanno. E così tutto si blocca, per problemi contabili e finanziari. Un fondo rotativo da 500milioni di euro consentirebbe di ovviare al problema, che di fatto inceppa il PNRR”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a margine dell’audizione in Senato sul PNRR.

Turismo, domanda e offerta si confrontano all’aeroporto di Torino

All’appuntamento b2b hanno partecipato oltre 60 agenti di viaggi per incontrare vettori ed enti del turismo del network dell’aeroporto di Torino

Il network estivo 2023 e i servizi dell’aeroporto di Torino protagonisti del workshop ‘Torino Airport incontra le agenzie di viaggi’ dedicato agli addetti ai lavori del settore turistico. Si è svolto giovedì 9 marzo, l’appuntamento b2b organizzato presso lo scalo di Torino che ha visto la partecipazione delle agenzie di viaggi del territorio piemontese, entrate in contatto con vettori ed enti del turismo.

Obiettivo dell’evento è stato quello di creare un momento di confronto sulla domanda/offerta di viaggi dell’aeroporto di Torino, che propone per l’imminente stagione estiva (che si aprirà domenica 26 marzo e si concluderà sabato 28 ottobre 2023) 51 destinazioni collegate, di cui 37 internazionali e 14 nazionali.

L’iniziativa ha dato il benvenuto presso l’area imbarchi di Torino Airport ad oltre 60 agenti di viaggi e 20 espositori, tra vettori di linea ed enti nazionali e locali di promozione turistica, interessati ad approfondire le opportunità di business generate dai collegamenti offerti da e per Torino nella prossima stagione estiva 2023.

Tra queste si evidenziano le 7 nuove rotte: Alicante, in Spagna, dal 1° maggio; Porto, in Portogallo, dal 5 giugno; Stoccolma, in Svezia, e Vilnius, in Lituania, (operate in continuità dalla stagione invernale) collegate da Ryanair. Ad esse si sommano Parigi Orly, in Francia, servita da Volotea dal 26 maggio; Craiova, in Romania, servita da Wizz Air, e Foggia, servita da Lumiwings, che proseguono dalla stagione invernale.

Tra gli enti di promozione turistica presenti al workshop le rappresentanze di Belgio (Vallonia e Bruxelles), Francia, Israele, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca e Spagna (Catalogna).

Il format dell’evento ha previsto una serie di incontri individuali finalizzati ad assicurare ad un vasto numero di agenti l’opportunità di entrare in contatto con quanti più espositori possibili e una presentazione dei servizi offerti dall’aeroporto di Torino.

Energia in Piemonte: diminuiscono i consumi, boom rinnovabili, crollo delle emissioni di CO2

L’assessore all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati:«Tutti gli indicatori ci dicono che siamo sulla strada giusta»

L’ultimo rapporto statistico, che riguarda i dati dell’anno 2020 e in parte del 2021, mostra una decisa diminuzione del consumo di energia rispetto agli anni precedenti, confermando così la tendenza, pari al 10% in meno rispetto al 2012.

In estrema sintesi, accanto alla diminuzione dei consumi, le fonti rinnovabili continuano a giocare un ruolo sempre più importante nel bilancio energetico regionale, superando il 20% di tutti i consumi di energia mentre «il dato migliore – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati – è quello relativo alle emissioni in atmosfera che sono calate, in Piemonte, in modo drastico. Rispetto al 1990 è il dato più basso in assoluto che vede il Piemonte migliore della media nazionale e in avvicinamento alla media europea».

Risultati che mostrano aggiunge l’assessore Marnati: «che abbiamo intrapreso un percorso virtuoso che ci porta a raggiungere gli obiettivi ONU fissati dall’Agenda 2030, peraltro già tracciati nel nostro Piano Energetico Ambientale Regionale che, tra i vari obiettivi, punta allo sviluppo delle fonti rinnovabili che, al 2030, arriveranno a contribuire per oltre il 27% sui consumi. Un risultato che sta dando e continuerà a dare un contributo sensibile alla riduzione della dipendenza energetica regionale. In parallelo stiamo lavorando da tempo sull’efficientamento energetico con il bando già pubblicato, che aprirà a fine marzo, da 92 milioni di euro sui fondi Fesr 21-27 (Fondi europei per lo sviluppo regionale) dedicato all’efficientamento energetico delle imprese e alla promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili sempre nelle imprese. Altro capitolo sul quale da tempo stiamo lavorando intensamente è quello della costituzione delle comunità energetiche, modello per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, che vede il Piemonte prima regione ad essersi dotata di una legge specifica».

Nel dettaglio

 

Consumi energetici

 

Il 2020 segna una marcata decrescita rispetto agli anni precedenti sia del consumo finale lordo (ovvero l’energia che viene consumata direttamente dagli utenti finali – abitazioni, automezzi e industrie) sia del consumo interno lordo. Nel complesso, nel 2020, i consumi scendono a circa 9,2 Mtep, ben il 10,3% in meno rispetto al 2012 e quasi il 15% in meno del picco di consumo registrato nel 2016.

A ridursi sono proprio i consumi da fonti fossili che passano da 8.650 Ktep (ovvero migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio) del 2012 ai 7.338 Ktep del 2020.

In questo panorama il settore civile (somma di domestico e terziario) continua a rappresentare circa la metà complessiva dei consumi, mentre la restante quota si ripartisce tra trasporti (23,7%) e industria (24,5%).

Il 2020 è il primo anno, dal 2011, in cui il settore dei trasporti registra un consumo inferiore a quello industriale, con una contrazione dei consumi particolarmente significativa. E anche il settore civile mostra, per il secondo anno consecutivo, un calo con una riduzione di circa 500 ktep dal 2018. Un andamento che, visto che non sembra collegato in modo significativo a fenomeni di stagionalità climatica, risulta essere interpretabile come effetto delle politiche di efficienza energetica messe in campo dalla Regione.

 

 

Produzione di energia elettrica – Capacità produttiva

 

Sul fronte della produzione di energia elettrica netta il Piemonte registra ancora un eccesso di produzione rispetto alla domanda interna. Il 36,5% di tutta la potenza è installata in impianti idroelettrici mentre ben il 16,8% della capacità afferisce agli impianti fotovoltaici. Osservando i dati degli ultimi anni emerge che dal 2011 in poi le installazioni sono prevalentemente rinnovabili. Inoltre, a partire dal 2016 in Piemonte si installano prevalentemente impianti idroelettrici o fotovoltaici.

Un ruolo importante è ricoperto dalle fonti rinnovabili che, nel 2021, la cui produzione è stata superiore del 32% del totale. Si consolida poi ulteriormente, nel corso del 2021, il ruolo del fotovoltaico che segna un costante aumento negli ultimi cinque anni e che risulta seconda fonte rinnovabile regionale

 

Fonti rinnovabili termiche ed elettriche

 

Per quanto riguarda i consumi finali, nel bilancio energetico regionale continua a crescere il peso delle fonti rinnovabili, superando il 20% di tutti i consumi finali di energia. È questo il principale dato che emerge dalla lettura degli aggiornamenti pubblicati dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) segnando il passaggio dal 16% del 2012 all’attuale 20,6%.  In estrema sintesi: un quinto dell’energia che viene consumata deriva dalle fonti rinnovabili.

 

A trainare sono le rinnovabili elettriche che nel 2020 mostrano una crescita del 3% circa rispetto all’anno precedente e superiore del 22% rispetto al 2012. Di queste più del 66% proviene dall’idroelettrico e più del 16% dal contributo dell’energia fotovoltaica, che nel corso del 2021 consolida il proprio peso risultando come seconda fonte rinnovabile.

 

Prodotti petroliferi

L’uso prevalente di prodotti petroliferi, esaminati nel loro insieme (gasolio, GPL, olio combustibile e benzina) è legato all’autotrazione, settore nel quale confluisce circa l’85% delle vendite complessive. In questo quadro il Gpl sta acquisendo sempre più importanza: nel 2021 le vendite hanno rappresentato una quota superiore al 9%.

In generale le vendite di prodotti petroliferi sono state costanti a partire dal 2013; nel 2020 le vendite sono calate di circa 600 ktep nell’ultimo quinquennio con una riduzione del 19% rispetto all’anno precedente.

In Piemonte, dal 2010 al 2021, le vendite di prodotti petroliferi sono diminuite significativamente passando da un totale di 3446 ktep del 2010 ai 2605 del 2021.

 

 

Emissioni di CO2

Per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica (CO2), nel 2020, sono risultate inferiori del 7,4% rispetto all’anno precedente. E’ un trend in continua decrescita da circa 5 anni; nel 2016 le emissioni erano pari a 25,5 milioni di tonnellate, nel 2017 erano 25 milioni, scese a 24,8 nel 2018, ulteriormente in calo, 24,2 nel 2019, fino ad arrivare ai 22,4 milioni di tonnellate nel 2020.