ECONOMIA- Pagina 145

Agricoltura pulita: fondi regionali per la riduzione delle emissioni gassose

Qualità dell’aria e riduzione di emissioni gassose in agricoltura: finanziate 270 aziende piemontesi per 6,7 milioni di euro

Sono 270 le aziende agricole piemontesi che riceveranno 6 milioni e 788 mila euro di contributi complessivi, a sostegno di  investimenti nella riduzione delle emissioni di ammoniaca di origine agricola in atmosfera.

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha approvato la graduatoria dei soggetti beneficiari ammissibili a finanziamento (oltre il 95% di coloro che hanno presentato domanda di contributo) sul bando 2022 del Programma di sviluppo rurale 2014 – 2022, Operazione 4.1.3, che cofinanzia le aziende agricole che scelgono di migliorare le proprie performance ambientali nella gestione delle matrici organiche, adottando tecniche di concimazione organica a basso impatto ambientale, tra cui quelle ammesse anche in caso di semaforo antismog acceso, e di rendere più efficiente la gestione della fertilizzazione, così da ridurre i costi colturali e valorizzare gli scarti agricoli in un’ottica di economia circolare.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte sottolinea che si tratta di aiuti alle aziende piemontesi che hanno scelto di investire in un’agricoltura sostenibile riducendo le perdite gassose prodotte dagli allevamenti, azione utile a diminuire l’impatto delle attività agro-zootecniche sulla qualità dell’aria.

La graduatoria è pubblicata sul sito della Regione Piemonte: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-413-riduzione-emissioni-gas-serra-ammoniaca-atmosfera-1

esito

AMMISSIBILE E FINANZIABILI

PROV COMPETENZA

DOMANDE N.

CONTRIBUTO

AL

25

733.709,23

AT

9

198.665,89

BI

4

43.400,00

CN

149

3.615.893,99

NO

5

109.218,30

TO

73

1.931.697,68

VB

2

83.485,50

VC

3

71.954,00

Totale 

270

6.788.024,58

Conto alla rovescia per il lancio dello Space Festival

 

Dal 4 al 7 maggio Torino va in orbita grazie all’unico evento pop in Italia interamente dedicato allo spazio e all’astronomia: le diverse sedi coinvolte

ospitano una cinquantina di appuntamenti a carattere culturale e divulgativo per raccontare il fascino delle stelle e i segreti dell’Universo al grande pubblico


Qui il programma della rassegna: 
https://www.spacefestival.it/programma

Incontri divulgativi dedicati al ritorno delle missioni lunari, alla prospettiva del turismo spaziale e al ruolo delle donne impegnate in ambito scientifico-tecnologico, conferenze sull’industria piemontese e il suo importante apporto ai progetti satellitari ed esplorativi, proiezioni di film e presentazione di libri spiegati e commentati da esperti del settore, visite guidate in alcune delle realtà aziendali dell’aerospazio più rappresentative nel panorama mondiale, e ancora esposizioni di prototipi e aeromodelli, mostre fotografiche, spettacoli dal vivo e momenti esperienziali con l’utilizzo di realtà virtuale, robot e droni.

Tutto questo e molto altro ancora nel ricco programma di quattro giornate interamente dedicate allo spazio e all’astronomia che Torino si appresta a vivere dal 4 al 7 maggio 2023 con la seconda edizione di “Space Festival”, l’unico evento pop in Italia che attraverso un coinvolgente mix tra gioco, scienza e fantascienza si propone di raccontare il fascino delle stelle e i segreti dell’Universo a curiosi, famiglie e appassionati di ogni età.

La manifestazione si avvale della direzione artistica di Marco Berry, showman e autore televisivo con una lunga esperienza nel settore, artefice di un programma pensato per avvicinare il pubblico al mondo delle scienze astronomiche e dell’esplorazione spaziale grazie a un approccio in stile edutainment e caratterizzato da iniziative a carattere culturale e divulgativo ad accesso gratuito e diffuse sul territorio cittadino.

Una cinquantina le occasioni di conoscenza, intrattenimento, narrazione e informazione ospitate in diversi luoghi della città e in location quali il Politecnico di Torino, il Planetario Infini.To di Pino Torinese, la Pinacoteca Agnelli con la Pista 500 del Lingotto, l’Aero Club e il Cinema Ambrosio, l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Torino e la Cavallerizza Reale, nonché la sede di Altec che aprirà le porte del proprio centro di ricerca e produzione alle visite del pubblico.

Tra gli ospiti che prenderanno parte all’evento molti esperti e volti noti, tra cui gli astronauti Maurizio Cheli e Paolo Nespoli, l’astrofisico Roberto Battiston, già presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Don Luca Peyron, sacerdote della Diocesi di Torino e fondatore del primo apostolato digitale in Italia, Luca Cableri, gallerista e appassionato di collezionismo spaziale, Adrian Fartade, divulgatore scientifico, youtuber e scrittore di astronomia e astronautica, Walter Cugno, Vice Presidente del Dominio Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space e Responsabile del Sito aziendale di Torino, Vincenzo Giorgio, Amministratore Delegato di Altec e Steve Della Casa, critico cinematografico ed ex direttore artistico del Torino Film Festival.

Inoltre, lo “Space Festival” intende rafforzare la leadership nazionale di Torino e del Piemonte nell’ambito dell’aerospazio e valorizzarne, quale componente sempre più rilevante nel sistema economico locale, il relativo ecosistema industriale, costituito da più di 300 aziende e poli di ricerca sull’aerospazio tra i più importanti al mondo, capace di affermarsi a livello internazionale come uno dei principali player nella progettazione e costruzione di tutto ciò che orbita intorno al nostro pianeta.

Proprio l’industria aerospaziale sarà protagonista di una serie di incontri previsti nel pomeriggio della prima giornata del Festival, con il coinvolgimento diretto della Regione Piemonte che per affrontare uno dei temi prioritari nelle politiche di sviluppo dell’Ente ha messo a disposizione la Sala Trasparenza nel palazzo regionale di piazza Castello 165. Qui si parlerà di missioni lunari con il CEO di Altec, Vincenzo Giorgio, e la Luna sarà anche possibile “toccarla” grazie a un frammento del suo terreno raccolto con le missioni Apollo, portato in sala dal collezionista Luca Cableri. Altro argomento affrontato in questa sede sarà l’Urban Air Mobility, su cui si confronteranno il presidente di AMMA – Unione Industriali Torino, Stefano Serra, l’architetto Benedetto Camerana, il pilota Giuliano Golfieri, l’ingegnere Paolo Pari. A chiudere la sessione, un ospite d’eccezione: il cantautore Eugenio Finardi racconterà il suo rapporto con lo spazio. E nelle stesse date dello Space Festival Torino Airport ospiterà l’evento “Aeroporto a Porte aperte”, un’iniziativa dedicata alle famiglie e i bambini per scoprire come funziona l’aeroporto e che è inserita nel palinsesto della manifestazione.

A conferma dell’importanza per il comparto aerospaziale di questa manifestazione, l’Assessorato alle attività produttive della Regione Piemonte ne ha resa possibile la realizzazione con il proprio supporto economico, a cui si aggiunge il contributo messo a disposizione sia da Unione Industriali Torino sia da AMMA, mentre a rappresentare l’industria di settore, in qualità di sponsor, vi sono Thales Alenia Space e Altec. L’evento si svolge in collaborazione con il Politecnico di Torino ed è patrocinato da Comune di TorinoASI – Agenzia Spaziale ItalianaDistretto Aerospaziale del Piemonte e API Torino – Associazione Piccole e Medie Imprese.

Per consultare il programma e iscriversi agli eventi: www.spacefestival.it

Confagricoltura Piemonte: il futuro dell’agricoltura grazie alla scienza

“Il settore primario piemontese si trova di fronte a nuove sfide e confidiamo che la scienza possa esserci d’aiuto nell’affrontarle”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteriguardo al disegno di legge sulla sperimentazione in campo delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (Tea), portata avanti dal Governo negli ultimi giorni.

“La maggior parte degli alimenti acquistati al supermercato è frutto di un miglioramento genetico portato avanti a livello internazionale, in linea con le esigenze dei consumatori moderni” evidenzia Allasia.

Si tratta di un settore in particolare fermento quello delle tecniche di miglioramento genetico che, peraltro, sono valse il premio Nobel a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna. “Probabilmente trent’anni fa non avremmo immaginato di trovarci a parlare di genetica ma l’impegno nella ricerca, applicata all’agricoltura, ha dato esiti eccellenti: i genetisti sono in grado di ottenere nuove varietà resilienti ai cambiamenti climatici, agli attacchi dei patogeni, riducendo l’uso dei fitofarmaci, con performance estremamente elevate in termini di produttività e caratteristiche tecnologiche sicure per l’uomo” prosegue Allasia.

 

Confagricoltura sostiene da tempo l’utilità delle nuove tecniche di miglioramento genetico. Il disegno di legge sulle Tea – in discussione nella IX Commissione del Senato – potrebbe dare un forte impulso alla ricerca scientifica. Si potrà iniziare la sperimentazione in campo di varietà vegetali, già pronte in laboratorio e capaci di adattarsi ai nuovi scenari del settore, mantenendo qualità e salubrità dei prodotti finali, oltre al fatto che garantirebbero la produttività necessaria per rispondere alla crescente domanda mondiale di cibo.

 

“La realtà agricola del Piemonte è permeata di valori, economia e innovazione e, – conclude il presidente – gli imprenditori agricoli della nostra Regione sono costantemente attivi nella tutela del territorio, nella salvaguardia e nella valorizzazione di ciò che la terra piemontese offre al mondo”.

Confagricoltura Piemonte, l’associazione che tutela i diritti degli imprenditori sul territorio piemontese, sottolinea inoltre che la moderna agricoltura avrà bisogno della scienza per continuare a produrre reddito, dando seguito alle richieste alimentari in aumento, garantendo a tutti i livelli, dal campo alla tavola, qualità e sicurezza alimentari.

Conto corrente per minori, cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Aprire un conto corrente, sin da piccoli, ai nostri ragazzi potrebbe essere un’utile soluzione. Bisogna fare una premessa: i minori non possono aprire un conto corrente sino, appunto, al compimento del 18imo anno di età. I genitori, quindi, possono farlo per lui, ma il titolare sarà a tutti gli effetti il minore a cui è intestato il conto. Non sarà, infatti, possibile cointestare il conto al figlio e a uno dei genitori. La legge vuole, infatti, tutelare in questo modo il minore che, al compimento della maggiore età, potrebbe invece decidere di cointestarlo anche a un genitore.

Per poter aprire un conto corrente ai bambini bisogna presentare: un documento di riconoscimento del genitore e del bambino; un documento che attesti il legame di parentela o la patria potestà.

Anche se il bambino non può disporre come vuole del conto fino ai 18 anni, è lui che resta l’unico proprietario dei soldi che vi sono versati. 

Si può aprire un conto corrente a minori di ogni età, anche se solitamente c’è una differenza tra i minori e i maggiori di 12 anni. Per i bambini dalla nascita fino ai 12 anni, infatti, non si apre un vero conto corrente ma un libretto di risparmio (o conto deposito). L’apertura di un libretto è molto semplice. Questo è gestito totalmente dai genitori del minore. Saranno i genitori quindi a versare i soldi sul conto, per esempio, mentre il titolare minorenne potrà averne accesso e disporne solo quando compirà 18 anni.

Dai 12 anni fino ai 17 anni, invece, si può intestare al minore un vero e proprio conto corrente, in questo caso i costi di apertura ci sono ma sono ridotti. Sarà, inoltre, possibile effettuare le normali operazioni di incasso e/o pagamento, si possono ricevere e inviare bonifici oltre alla possibilità di poter richiedere una carta prepagata per effettuare i primi acquisti online o nei negozi fisici, avere accesso a dei finanziamenti oppure poter prelevare in qualsiasi ATM abilitato in Italia e all’estero. Si possono anche emettere e/o incassare assegni.

Una volta chiarite le fasce d’età che distinguono i bambini dai ragazzi, è bene precisare che i genitori di un minorenne possono scegliere di aprire al figlio un conto corrente oppure un conto deposito. La prima scelta, ovvero l’apertura di un conto corrente a un minorenne, va effettuata da una persona adulta che esercita la patria podestà sul ragazzo. Al compimento dei 18 anni, invece, il ragazzo potrà gestire in autonomia il proprio conto. Solitamente i conti per minorenni offrono interessi attivi e bassi costi di gestione.

Per quanto riguarda, invece, il conto deposito o libretto di risparmio, la gestione è affidata al genitore – o meglio – a quell’adulto che risulta essere il tutore legale del minorenne. Il tutore, quindi, sarà colui che verserà il denaro sul conto, mentre il titolare (ovvero il ragazzo minorenne) ne avrà accesso al compimento della maggiore età.

Sono molti i vantaggi che comporta l’apertura di un conto corrente per minori, a partire dal fatto che in questo modo si può insegnare anche ai più piccoli il significato del risparmio. In secondo luogo, intestare un conto corrente o un libretto di risparmio a un ragazzo permette di effettuare un investimento su di lui in vista del futuro.

Un terzo vantaggio è dato dall’assenza di costi: i conti corrente per minorenni non prevedono spese di apertura e di gestione. Nella maggior parte dei casi l’imposta di bollo a carico della banca fino al compimento dei 18 anni.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Tirocini extracurriculari trampolino per il lavoro

TIROCINI EXTRACURRICULARI: UN TRAMPOLINO VERSO IL LAVORO PER IL 60% DEI GIOVANI IN PIEMONTE. PER L’ASSESSORE UNA SCOMMESSA VINTA.
IL REPORT REGIONALE CONFERMA COME SIANO UNA “FUCINA FORMATIVA” PER LAVORATORI E IMPRESE.
Il 60% dei giovani neodiplomati e qualificati trova occupazione stabile in Piemonte dopo aver frequentato un tirocinio extracurriculare attivato dalla Regione. Una scommessa vinta, quella dell’Assessore regionale al lavoro e formazione, che ha puntato sin dall’inizio del mandato sullo sviluppo di politiche attive per il lavoro, finalizzate alla formazione mirata e alla dignità lavorativa per tutti.  I numeri parlano chiaro: tra il 2018 e il 2022, sono stati attivati quasi 30 mila percorsi extracurriculari di inserimento e reinserimento lavorativo. Come detto, 6 giovani su 10, tra i 6 e i 12 mesi dalla conclusione del percorso, trovano occupazione a tempo indeterminato o stipulano un contratto di apprendistato, mentre per la generalità dei disoccupati o inoccupati post tirocinio il dato sfiora il 50%. Per l’assessore al lavoro i tirocini rappresentano una fucina formativa per lavoratori e imprese: ciò che permette di superare lo stallo socioeconomico di questo paese e la crisi occupazionale sono proprio le politiche attive del lavoro, che archiviano le misure di assistenzialismo puro, generando nuovo valore e garantendo reale opportunità e dignità lavorativa per i cittadini. Formazione e inserimento mirato, attraverso azioni chirurgiche per offrire occupazione stabile e di qualità: su questo l’assessore al Lavoro ha puntato fin da subito per dare risposte serie e concrete non solo a chi è in cerca di un’occasione, ma anche alle aziende del territorio in cerca di personale altamente qualificato.IL REPORT
Circa il 50% della totalità dei tirocini è seguito da un rapporto di lavoro duraturo, a tempo indeterminato o di apprendistato: questo e molti altri dati che confermano validità ed efficacia dei tirocini, sono contenuti nel rapporto curato da Regione Piemonte e Agenzia Piemonte Lavoro, appena pubblicato (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/lavoro/interventi-per-loccupazione/tirocini-extracurriculari), che esamina l’andamento dei tirocini extracurriculari di inserimento e reinserimento lavorativo e di quelli di inclusione sociale nel periodo 2018-2022. I tirocini extracurriculari consistono in un percorso formativo finalizzato ad acquisire e accrescere competenze professionali non in aula ma direttamente in un luogo di lavoro. L’obiettivo è quello di far acquisire un’esperienza pratica alla persona frequentante che ne arricchisca il proprio curriculum, da spendere poi nel mercato del lavoro. Il tirocinio extracurricolare è disciplinato dalle Regioni e dalle Province autonome: a livello nazionale sono definiti, attraverso Linee guida, gli standard minimi comuni, riferiti agli elementi qualificanti del tirocinio, quali le modalità di attivazione e l’indennità di partecipazione minima da erogare. Non sono però da confondere con i tirocini curricolari, riservati ai giovani che frequentano un percorso di istruzione o formazione professionale, promossi in questo caso da scuola, università o enti di formazione con l’obiettivo di conseguire crediti formativi.

I DATI DEL PIEMONTE
Chi trae maggior vantaggio dai tirocini in termini occupazionali sono i giovani neodiplomati e quelli qualificati. Il rapporto evidenzia che il tirocinio è un vettore di inclusione sociale, che consente anche alle persone più fragili un ingresso graduale nel mondo del lavoro. In più, dove il tirocinio viene svolto fino alla naturale scadenza (6 mesi), si registrano i risultati più soddisfacenti sull’inserimento lavorativo. Durante gli anni della crisi pandemica globale, anche l’attivazione di tirocini ha subito una flessione. In Piemonte la possibilità di avviare nuovi tirocini è stata sospesa tra marzo e maggio 2020, ma il 2021 è stato un anno di grande ripresa, con ben oltre 8mila percorsi attivati in più rispetto all’anno pandemico. In media, circa l’80% dei tirocini attivati ogni anno coinvolge giovani disoccupati con meno di 29 anni. Le tipologie esaminate dal rapporto comprendono: tirocini formativi e di orientamento, finalizzati ad agevolare le scelte professionali dei giovani che hanno conseguito un titolo di studio da non più di 12 mesi, mediante un’esperienza formativa a diretto contatto con il mondo del lavoro; tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro, rivolti a persone in stato di disoccupazione, anche percettori di ammortizzatori sociali, persone occupate in cerca di altra occupazione e persone disabili e svantaggiate. Entrambe queste tipologie di tirocinio possono avere una durata compresa tra due e sei mesi. Infine, tirocini di inclusione sociale, che comprendono percorsi di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento lavorativo finalizzati a sostenere l’inclusione sociale, l’autonomia e la riabilitazione di persone prese in carico dal servizio sociale professionale e dai servizi sanitari competenti. Questa tipologia di tirocinio si realizza sulla base di un progetto, che definisce gli obiettivi da conseguire e le modalità di attuazione.

A Bosconero Canavese torna la Mostra dell’Artigianato

Il 14 maggio 2023 a Bosconero Canavese torna la manifestazione Mostra dell’Artigianato e degli antichi mestieri – nata 15 anni fa – per dare la possibilità alle numerose realtà artigianali del territorio di farsi apprezzare e di conseguenza conoscere. Una giornata di botteghe aperte e spettacoli, unita a cantieri tematici dedicati al suono, ai sapori e alla scultura. Questi i “piatti forti” della Mostra dell’Artigianato, organizzata dal Comune di Bosconero. Dopo le quindici edizioni locali che hanno registrato migliaia di visitatori, domenica 14 maggio a Bosconero Canavese si presenta la 16° manifestazione che ormai è annoverata nell’ambito degli eventi a carattere regionale/nord-ovest riguardante questo tipo di kermesse. Decine e decine di bancarelle daranno vita ad un serpentone variopinto con tanti prodotti dell’artigianato Canavesano, senza dimenticare i prodotti tipici dell’enogastronomia e i vari spettacoli musicali. Una esposizione originale sarà quella dei trattori e auto d’epoca, e per dar modo a tutta la famiglia di svagarsi senza pensieri, è prevista un’animazione per i più piccoli compresa una esibizione equestre. Alla mostra partecipano artigiani d’eccellenza, produttori, artisti e scuole professionali provenienti non solo dal Piemonte, ma anche dalla Valle d’Aosta, dalla Liguria, dalla Lombardia, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna. Il programma prevede una serie di eventi all’insegna del “saper fare” e vede riconfermati i percorsi tematici: cantieri delle sculture, dei sapori e dei suoni. Oltre a queste tradizionali proposte verrà allestita la sezione “arte e natura”, dedicata ai orovivaisti, al biologico e alla bioedilizia. A Bosconero saranno presenti bancarelle e punti di ristoro, le dimostrazioni dal vivo serviranno ad illustrare tutto l’iter della produzione agricola del territorio Canavesano.

«Siamo molto soddisfatti dell’ultima edizione, la prima regolare dopo la pandemia del Covid 19 – ha dichiarato la sindaca Paola Forneris – abbiamo veramente avuto un ottimo afflusso nonostante il meteo non proprio favorevole, specialmente nel pomeriggio a partire dalle 15, quando guardando dall’alto la piazza e l’incrocio con le vie non si vedevano che teste una vicina all’altra»

L’ingresso alla manifestazione è completamente gratuito e per informazioni si può telefonare al numero 0119889616 oppure consultare il sito del Comune di Bosconero all’indirizzo www.comune.bosconero.to.it

Gli affitti brevi fanno crescere i piccoli borghi

Secondo uno studio del Politecnico di Torino gli affitti brevi promuovono l’imprenditorialità e contrastano lo spopolamento dei piccoli comuni. Hospitality Revolution: «Servono Property Manager formati per gestirle»
Gli Affitti brevi contribuiscono alla crescita economica dei piccoli borghi e al contrasto del fenomeno del loro spopolamento. È quanto emerge da un nuovo studio condotto dal Politecnico di Torino che ha dimostrato come la presenza di annunci Airbnb nei piccoli centri può portare benefici alle microimprese, con un aumento del reddito del 23% dopo quattro anni.

Secondo l’indagine dell’importante università italiana, l’economia delle Case vacanza nei borghi italiani promuove l’imprenditorialità, frena la tendenza ad abbandonare questi territori, contribuisce a una distribuzione più equa della ricchezza e ha effetti positivi sulla filiera locale dell’economia.

Se i borghi d’Italia certificati dalla Soprintendenza delle Belle Arti come patrimonio architettonico e naturale sono poco più di 300, con una popolazione complessiva di 6.000 abitanti, i piccoli Comuni del nostro Paese rappresentano tuttavia il 54% del suolo nazionale e in alcune regioni riescono a coprire anche fino al  70% del loro territorio.

In molti casi in queste aree vi è una grave carenza di strutture alberghiere classiche che costituisce un freno alla loro crescita turistico-economica. Per questo Hospitality Revolution, piattaforma di e-learning rivolta a Property Manager di Case vacanze punta a formare professionisti dell’ospitalità extra alberghiera in grado di gestire immobili privati offrendo ai turisti un servizio professionale e di qualità, soprattutto nei piccoli centri urbani e rurali della Penisola.

«L’Italia è nota a livello internazionale non soltanto per le grandi città d’arte e per le località di mare, ma anche per i suoi borghi storici, molti dei quali si trovano in aree rurali e costituiscono un’attrazione turistica importante per il paese – dichiara Angelo Spinalbelli, Direttore di Hospitality Revolution – Un patrimonio che deve essere valorizzato offrendo a turisti e visitatori un ampio ventaglio di opportunità di alloggio, anche lì dove c’è carenza di strutture alberghiere classiche».

I dati resi noti da Airbnb qualche giorno fa mostrano un aumento del 20% delle prenotazioni rispetto ai livelli pre-pandemia e un rinnovato interesse per le destinazioni rurali.

Continua l’espansione di JD in Piemonte

Il 21 e il 22 aprile nuove aperture a Pavone Canavese e Novara

 Il 21 e 22 aprile, JD – multinazionale britannica e player europeo nell’ambito della moda sportiva – apre due nuovi store in Piemonte (che si aggiungono ai 3 già presenti a Torino e Biella) rispettivamente a Pavone Canavese e Novara.

In particolare, JD porta il suo inconfondibile stile urban al:

  • Centro Commerciale San Martino 2, uno dei Centri Commerciali più importanti sull’asse Milano – Torino. Situato a Novara appena al di fuori del centro città, è il fondamentale punto di riferimento commerciale per gli abitanti della città e delle zone limitrofe. San Martino 2 presenta un’offerta commerciale completa, capace di attrarre oltre 5 milioni di visitatori l’anno.

  • Centro Commerciale Bennet di Pavone Canavese, altro punto di riferimento per la provincia Torinese e che accoglie circa 3 milioni di visitatori l’anno.

La multinazionale britannica, leader europea nell’ambito della moda sportiva, nasce nel 1981 a Bury, (12km da Manchester) ed è presente in Italia dal 2015, anno della prima apertura a Roma. Nel corso degli anni JD si è affermato come uno dei principali punti di riferimento nell’ambito urban fashion, offrendo sul mercato i migliori brand sportivi e collezioni esclusive, incontrando il gusto di tutti gli appassionati di streetstyle. L’espansione capillare di JD nello Stivale continua anche nel 2023.

Nella giornata del 22 Aprile, entrambi i nuovi negozi avranno il loro evento di apertura instore, che comprenderà:

  • Arcade Contest: a fronte di un qualunque acquisto, i clienti potranno giocare ad un cabinato arcade, con l’obiettivo di battere il record per vincere una gift card dal valore di 100,00 euro;

  • Personalizzazione Sneakers: i clienti che effettueranno un acquisto minimo di 100,00 euro potranno farsi personalizzare le sneakers da un’artista sul momento;

  • Dj set

Intesa Sanpaolo Casa apre una nuova agenzia a Torino

È stata inaugurata a Torino in corso Francia 161 la seconda agenzia immobiliare di Intesa Sanpaolo Casa, dopo quella già operativa in via Santa Teresa. Sarà presidiata da quattro consulenti immobiliari dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.00 e il sabato mattina su appuntamento ed interconnessa con la rete di agenzie Intesa Sanpaolo Casa presenti nelle principali città italiane.

Nella città di Torino le compravendite nel quarto trimestre dello scorso anno sono cresciute dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mantenendo una dinamica migliore a quella della regione. In Piemonte, infatti, nel quarto trimestre c’è stato un calo dello 0,8%, comunque inferiore al -2,1% registrato a livello nazionale. (Dati elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo)

Intesa Sanpaolo Casa, società di consulenza, assistenza e intermediazione immobiliare del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha integrato la parte più tradizionale dell’attività, quella della compravendita, con servizi ad alto valore aggiunto prestati da alcune società selezionate come partner e veicolati al cliente attraverso il sito web www.intesasanpaolocasa.com.

Con la seconda apertura a Torino, Intesa Sanpaolo Casa prosegue il percorso di riposizionamento delle agenzie in spazi fisici separati e completamente autonomi dalle filiali del Gruppo Intesa Sanpaolo, avviato a gennaio 2022 nelle città di Milano, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Brescia, Monza, Torino e Venezia.