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Il turismo vola e offre opportunità di lavoro

Presentato il nuovo biennio formativo 2023-25 di ITS Turismo Piemonte. Quattro sedi, cinque indirizzi per i professionisti di domani

TURISMO, GRANDI OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALI MA MANCANO LE COMPETENZE. ITS PRESENTA I PERCORSI FORMATIVI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL SETTORE

Torino, 29 giugno 2023 – Il turismo vola e offre opportunità di lavoro come mai prima d’ora. Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nei prossimi cinque anni il settore del turismo offrirà circa 300mila posti di lavoro, che salgono a 757.000 considerando la macroarea ‘Commercio-Turismo’. Ma quasi un quarto di posti nel settore turistico potrebbe rimanere scoperto per mancanza di personale qualificato.

Un allarme lanciato dagli operatori del settore e raccolto da ITS Turismo e Attività Culturali, con la proposta di percorsi post diploma di formazione altamente qualificata per entrare subito nel mondo del lavoro.

Questa mattina la presentazione dei corsi per il prossimo biennio 2023-25 nella sede legale della Fondazione ITS a Torino, alla presenza dell’assessore all’Istruzione e Merito e alla Formazione professionale della Regione Piemonte Elena Chiorino, della presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppa, del segretario generale Giulio Genti, dei soci e degli stakeholder della Fondazione.

Per l’Assessore Elena Chiorino “Senza competenze non può esserci competitività e senza competitività non può esserci crescita. Nel corso del mio mandato ho creduto fortemente nell’impulso che poteva esser generato dando maggiore spinta al sistema degli ITS Academy, così in questi anni si è lavorato strenuamente non solo per garantire ai nostri giovani una miriade di opportunità per consentire loro di costruirsi il migliore futuro possibile in Piemonte, ma per dare risposte concrete alle reali esigenze delle attività produttive di un territorio intero. Da inizio mandato ad oggi abbiamo quasi raddoppiato le risorse destinate al sistema ITS, passando dai 5,8 milioni di euro dell’A.S. 20/21 ai 10 milioni per il 22/23. 

Risultati più che positivi emergono anche dall’ultimo monitoraggio Indire sulla performance dei corsi biennali, che premia tutte le Fondazioni ITS del Piemonte, collocando la Regione ai primissimi posti a livello nazionale. 

«In un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia – sottolinea la presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppaè sempre mancato un indirizzo scolastico preciso che potesse preparare i giovani in maniera altamente qualificata. I percorsi formativi dell’ITS Turismo Piemonte oggi hanno le carte in regola per incontrare le esigenze delle imprese del settore con le ambizioni e i desideri dei giovani. I giovani oggi comprendono che viaggiare, sperimentare, incontrare e conoscere il mondo sono strettamente legati all’innovazione e alla digitalizzazione. È un mix affascinante in cui la passione per l’esplorazione si fonde con l’entusiasmo per le nuove tecnologie, aprendo porte verso un futuro pieno di opportunità. L’ITS Turismo Piemonte è qui per accompagnarli in questo percorso, offrendo non solo una formazione di alta qualità che soddisfa le loro aspirazioni e li prepara a brillanti carriere nel settore del turismo, ma dando anche risposte concrete e immediate alle esigenze delle imprese turistiche. Per questo motivo, ogni anno ITS abbraccia alcuni progetti extracurricolari che diventano immediatamente spendibili come soluzione ad un problema turistico espresso da aziende o enti, tra cui, gli ultimi a Ca’ Foscari a Venezia e nei Comuni di Rosazza e Candelo in Piemonte, oltre ai progetti Erasmus all’estero. Il PNRR offre agli ITS la possibilità di dotarsi di una sede idonea e, pur con tempistiche non favorevoli, stiamo lavorando in questo senso».

Nelle quattro sedi di Torino (in via Massena 20 e in via Carlo Alberto 22), Bra e Novara prenderà il via nel mese di ottobre il prossimo biennio formativo ITS Turismo, costruito sui macro-indirizzi di ‘ricettività’ e ‘hospitality’ e articolato su cinque corsi in essere: Tourism Product Manager, Incoming Event Manager, Caring on Board, Hospitality Manager, Experience & Hospitality Specialist. Ogni corso di studio prevede al massimo 30 iscritti per anno, in modo da garantire una formazione il più possibile attenta ad ogni studente. Il biennio formativo 2023-2025 sarà caratterizzato da un approccio innovativo e orientato al futuro con programmi formativi incentrati su tematiche chiave come l’ospitalità, la gestione del turismo sostenibile, il marketing digitale nel settore turistico e le nuove tendenze nell’esperienza del viaggiatore.

I corsi, finanziati interamente dai Fondi della Regione Piemonte e dal Ministero dell’Istruzione tramite PR FSE 2021-2027 e dunque gratuiti per tutti gli studenti, hanno la durata di due anni, con 1800 ore di percorso, di cui 600 in stage presso le oltre 200 aziende partner in costante crescita, hanno un successo formativo superiore al 90% e oltre l’85% dei diplomati trova occupazione immediata nel settore di studio.

Per accedere al biennio formativo è necessario essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. È previsto, inoltre, il superamento della selezione di accesso con un test scritto di cultura generale, l’elaborazione di un testo e un colloquio attitudinale e motivazionale.

Tutte le informazioni per l’accesso alla selezione saranno contenute nel bando previsto per l’estate, ma fin d’ora si possono avere indicazioni ed eventuali appuntamenti personali scrivendo a info@its-turismopiemonte.it

ITS Turismo Piemonte fa parte del Sistema ITS, che conta 104 scuole di eccellenza a livello nazionale. In Piemonte sono presenti 7 Fondazioni ITS nei settori Agroalimentare, Turismo e attività culturali, Aerospazio – Meccatronica, Energia, Tessile – Abbigliamento, Information and Communication Technology, Biotecnologie.

LE FIGURE PROFESSIONALI DI ITS TURISMO

Il Tourism Product Manager è un professionista completo dell’ideazione, comunicazione e promozione del prodotto turistico; ricopre strategicamente ruoli intermedi e apicali in Tour operator e nelle imprese di distribuzione di prodotti turistici. Si occupa di creare e gestire prodotti turistici innovativi, cercando di offrire esperienze uniche e coinvolgenti per i viaggiatori.

L’Incoming Event Manager è una figura professionale che opera all’interno di aziende specializzate

nell’organizzazione di eventi con l’obiettivo di innovare il prodotto offerto sia nella costruzione dell’esperienza turistica che nella comunicazione della stessa.

Il Caring on Board è il professionista che potrà operare in vari ambiti del comparto Hospitality, proseguendo il percorso in apprendistato in alta formazione nell’ambito specifico del caring on board, oppure in strutture ricettive di altra natura.

L’Hospitality Manager conosce ed amministra correttamente l’impresa ricettiva, coordinando

l’organizzazione del lavoro, la definizione delle procedure e l’efficacia operativa dei diversi reparti sovrintendendo tutti i processi gestionali di un albergo.

L’Experience & Hospitality Specialist conosce ed applica correttamente la struttura della Guest Experience, progettando strategicamente i propri servizi e la loro comunicazione, per offrire esperienze emozionali mediante l’utilizzo di visite immersive e personalizzate.

www.its-turismopiemonte.it

https://sistemaits.it/

Sicurezza nei luoghi di lavoro. Incontro tra Cirio e Airaudo, a luglio nuovi ispettori

 LA REGIONE PIEMONTE AL FIANCO DI LAVORATORI E AZIENDE PER TENERE ALTA L’ATTENZIONE
Il presidente Cirio ha incontrato nel pomeriggio una delegazione della Cgil.
A luglio in arrivo 80 nuovi ispettori per incrementare il monitoraggio e la prevenzione degli incidenti
«Ricevere una segnalazione così completa e documentata sarà di stimolo per tutti noi. In Piemonte i morti e gli incidenti sul lavoro sono più alti della media nazionale e credo che questo non dipenda solo dal fatto che siamo una regione produttiva dove c’è tanto lavoro, ma anche dalla necessità di individuare le reali motivazioni per cui questo accade per impedire che continui a succedere»: sono le parole con cui il presidente della Regione Alberto Cirio ha voluto accogliere  al Grattacielo Piemonte una delegazione di lavoratori che insieme al segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo, hanno consegnato all’attenzione della Regione Piemonte una lista di 25 luoghi di lavoro sul territorio regionale su cui il sindacato chiede un monitoraggio preventivo per garantirne la sicurezza.
A luglio in Piemonte arriveranno 80 nuovi ispettori dell’Ispettorato del lavoro che consentiranno di incrementare il monitoraggio e la prevenzione degli incidenti sul lavoro.
 
«Questi nuovi ispettori sono già un primo frutto delle richieste che abbiamo fatto al Governo. Scontiamo da sempre problemi di personale nella Pubblica amministrazione, ma ci sono settori che devono avere la priorità come tutelare la vita delle persone – ha sottolineato il presidente Cirio, che ha ricordato anche il lavoro che la Regione sta portando avanti con le organizzazioni sindacali attraverso il Tavolo regionale sulla sicurezza sul lavoro -. Abbiamo un Piano definito per legge e dobbiamo fare in modo che queste azioni dalla carta trovino applicazione nella realtà. In Piemonte ci sono tantissime imprese che hanno grande senso di responsabilità e attenzione sulla sicurezza, ma purtroppo c’è anche chi questa sensibilità non ce l’ha. Un incidente all’anno è già troppo. Non si può immaginare che una persona che si sveglia al mattino per andare a lavorare non faccia ritorno a casa. È un fattore di civiltà».

Torino tra le 10 Tech Cities italiane che offrono retribuzioni più alte

La terza edizione dello studio di Experis (ManpowerGroup) sui profili IT&Technology più richiesti

 

  • Torino è tra le 10 Tech Cities italiane che offrono le retribuzioni più alte: fino a 70mila euro annui per un profilo di middle seniority come Chief Technology Officer (CTO), mentre la RAL media è pari a 44,2mila euro.
  • Quasi una ricerca su sette (14%) di Embedded System Engineer, figura che si occupa di progettare, sviluppare e validare soluzioni software e hardware per architetture embedded, si concentra a Torino.
  • In Italia il settore IT&Digital ha una previsione netta delle assunzioni del +25% per il secondo trim­­estre del 2023. Ma le competenze IT e Data sono al primo posto tra quelle più difficili da trovare per i datori di lavoro.

 

 

Torino28 giugno 2023 – Torino è tra le 10 Tech Cities italiane insieme a Milano, Padova, Bologna, Bari, Napoli, Roma, Udine, Verona e Catania, vale a dire le città dove in totale si concentra l’81% delle offerte di lavoro del settore IT. Nel capoluogo piemontese in base alla professione la RAL media per un profilo di middle seniority va dai 70mila euro di un Chief Technology Officer (CTO)­ ai 35mila euro di un Java Developer o di un Full Stack Developer, con una media per tutte le specializzazioni di 44,2mila euro annui lordi. È quanto emerge dalla terza edizione di Tech Cities, lo studio promosso da Experis, brand di ManpowerGroup e provider IT di soluzioni applicative, consulenza, resourcing e formazione, sui profili tecnologici più richiesti nelle principali città e province italiane.

Secondo il report, i tre profili più richiesti nelle Tech Cities sono il Data Scientist o Architect, il Java Developer e il SAP Manager, ma con delle differenze rilevanti tra una città e l’altra. In particolare, un dato interessante riguarda la ricerca di profili specializzati nella Cyber Security, che sfiora il 90% delle richieste all’interno delle Tech Cities, concentrandosi soprattutto a Milano, Roma e Bologna. Questo a conferma di un trend in continua crescita: la sicurezza informatica, la gestione dei dati e l’utilizzo corretto delle infrastrutture digitali sono ormai tra le priorità aziendali e sempre più connesse alla brand reputation. Tra questi profili, il SOC Specialist/Manager e il Penetration Tester sono quelli maggiormente richiesti.

Torino si contraddistingue per le offerte di lavoro per Embedded System Engineer, il professionista che stabilisce i requisiti di sistema, realizza l’architettura, valuta e monitora le prestazioni. Si assicura che tutto funzioni correttamente, in modo integrato e analizza problemi tecnici complessi, diagnosticandone le cause principali e trovando soluzioni. Nella città piemontese si concentra il 14% delle ricerche per questo profilo tecnico.

In generale, il profilo del professionista informatico che emerge è quello di un talento molto ricercato, con retribuzioni sopra la media nazionale e una particolare attenzione per la flessibilità nel posto di lavoro. Lo smart working è infatti un requisito preferenziale e determinante: per le aziende che offrono questa soluzione di lavoro agile, aumentano le opportunità di attraction, anche oltre i confini regionali, e massimizzano la retention dei professionisti IT&Technology.

Questa preferenza da parte delle figure informatiche risulta particolarmente importante specie in un momento in cui, secondo il ManpowerGroup Employment Outlook Survey – MEOS riferito al secondo trimestre 2023, le aziende IT italiane prevedono una prospettiva occupazionale netta del 25%, ma al contempo il 72% di esse denuncia di avere difficoltà a trovare le competenze necessarie. È dunque fondamentale tenere in considerazione i desideri dei dipendenti per attrarre e trattenere talenti.

Il futuro appartiene al talento tecnologico

I talenti tecnologici hanno ormai un ruolo rilevante all’interno di qualsiasi business e settore. Si tratta di figure essenziali e che continueranno a esserlo anche in futuro. Gli stessi talenti evolvono: emergono nuove professionalità, quelle tradizionali si trasformano e la commistione tra management aziendale e strategia digitale è sempre più stretta” afferma Josè Manuel Mas, Direttore di Experis Italia. “Dopo l’esperienza pandemica, la maggior parte dei lavoratori ha cambiato le proprie percezioni e aspettative rispetto a questioni come l’equilibrio tra vita e lavoro, la flessibilità e l’autonomia nella gestione di tempi e spazi. È questa una grande opportunità sul cammino verso l’innovazione per tutte quelle aziende che sapranno cogliere queste nuove esigenze e aumentare così le possibilità di reperire talenti, senza condizionamenti legati a confini geografici, nazionali e internazionali. In questo scenario, sempre più focalizzo sulle competenze tecniche e caratterizzato dalla nuova rivoluzione tecnologica permeata dall’AI, le soft skills assumono un ruolo centrale per guidare l’innovazione. Sarà proprio la combinazione di nuove tecnologie e intelletto umano a permetterci di superare le sfide del futuro”.

 

I profili nel dettaglio

L’Embedded System Engineer si occupa di progettare, sviluppare e validare soluzioni software e hardware per architetture embedded. È lui che stabilisce i requisiti di sistema, realizza l’architettura, valuta e monitora le prestazioni, si assicura che tutto funzioni correttamente, in modo integrato e analizza problemi tecnici complessi, ne diagnostica le cause principali e trova soluzioni. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 14% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

L’Infrastructure Manager è responsabile dei sistemi e delle infrastrutture informatiche, è consapevole della direzione strategica aziendale e sfrutta le nuove tecnologie per centrare gli obiettivi di business. È esperto dei più comuni linguaggi di programmazione e svolge anche attività di project management, gestendo budget, tempistiche e interfacciandosi con diverse figure professionali, sia interne che esterne. Sono molti i fattori che determinano la RAL di questo professionista, non soltanto in termini di esperienza e dimensioni aziendali, ma anche e soprattutto dal punto di vista territoriale. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 55mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 5% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Chief Technology Officer (CTO) ricopre una posizione di livello esecutivo (come membro del CDA), la cui responsabilità principale è quella di selezionare e proporre a Consiglio di Amministrazione e CEO le migliori soluzioni tecnologiche e i servizi da adottare per potenziare la competitività aziendale. È una figura con una forte componente Business a cui sono richieste in maniera crescente doti di leadership, capacità comunicative e competenze commerciali. Il CTO è fra i professionisti meglio retribuiti analizzati in Tech Cities. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 70mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 10% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Lo SCRUM Master è una figura ibrida, a metà strada tra il Project Manager e il Talent Scout, che affianca elevate competenze tecniche a grandi doti di gestione e organizzazione. Trattandosi di un ruolo di leadership, è fondamentale un’esperienza consolidata sul campo nei gruppi di lavoro, time management, comunicazione ed empatia. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 10% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il SAP Manager o SAP Specialist si occupa dell’implementazione, personalizzazione e gestione del software SAP, software gestionale, tra i più diffusi, appartenente ai sistemi ERP. Tra le soft skills più richieste forti doti comunicative e relazionali, problem solving e capacità di mantenere la visione d’insieme. Il livello retributivo rispetto a qualche anno fa si è alzato: anche le figure professionali più junior, con due o tre anni di esperienza. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

L’E-Commerce Manager integra processi di marketing e project management ad attività di posizionamento, progettazione e implementazione dello store online. Ha competenze tecniche (CRM, Google Analytics, Marketplace, ecc.) ed è sempre aggiornato rispetto ai trend di mercato, ai tool più utilizzati e alle nuove tecnologie. Con il proliferare di nuove piattaforme E-commerce e la decisione da parte di moltissime aziende di rilanciare e/o consolidare quelle già esistenti, la richiesta di questi professionisti ha conosciuto un sostanziale aumento e una diffusione. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino.

Il Security Researcher si occupa di rilevare, prevenire e risolvere le minacce alla sicurezza di reti di computer e archivi di dati. Effettua periodiche verifiche dello stato di sicurezza dei sistemi, prepara relazioni tecniche, coordina e collabora per l’installazione, la manutenzione e l’operatività di software e firewall e di tutte le attività SIEM (Security Information and Event Management). Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Penetration Tester si occupa di testare apparati e sistemi aziendali, simulando attacchi informatici così da cercare vulnerabilità e difetti. Una volta individuati gli errori presenti all’interno dei programmi (o dei sistemi) li segnala e prova a correggerli. Attualmente queste figure sono molto richieste dalle società di consulenza (in particolare di consulenza informatica), così come da quelle aziende che sviluppano prodotti proprietari e hanno bisogno di testarne la sicurezza. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 42mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il SOC Manager è responsabile del SOC (Security Operation Center) e utilizza tecnologie specifiche per gestire e coordinare tutte le funzionalità legate alla sicurezza dell’intera infrastruttura IT, monitorando in tempo reale e con una copertura h24 possibili minacce legate ad attacchi hacker. Questi professionisti sono molto richiesti sia dalle aziende con SOC proprietari come quelle appartenenti al settore difesa, energia, telco e banking; che dalle società di consulenza che forniscono servizi SOC esternalizzati. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 50mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

ll Cloud Developer/Architect/Engineer è un professionista che coniuga competenze tecniche a doti manageriali. È l’architetto che progetta e costruisce lo spazio cloud, seguendo le fasi gestionali e monitorando i risultati. È lui che accompagna, sostiene e catalizza il cambiamento culturale all’interno dell’azienda grazie a buone capacità di leadership. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 48mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Data Scientist o Architect è un professionista dei dati e sulla base di questi elabora modelli di business competitivi, in grado di affrontare trasversalmente tutte le sfide legate agli ecosistemi aziendali, sempre più complessi e interconnessi. È un professionista versatile: si occupa di analizzare e organizzare grandi quantità di dati estraendo i paradigmi più efficienti ed esponendoli in forma comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Full Stack Developer è in grado di adattarsi alle diverse fasi di un piano di sviluppo e possiede la capacità di gestire e coordinare un progetto in maniera globale. È un profilo difficile da reperire, la domanda supera l’offerta e le aziende per essere attrattive devono far leva su progetti interessanti, all’avanguardia e in ambito economico. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 9% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Lo Java Developer sviluppa software e applicazioni utilizzando il linguaggio di programmazione Java, uno tra i più diffusi e longevi del settore. Gli aggiornamenti per questo linguaggio vengono rilasciati ogni 9-12 mesi, ed è proprio la capacità di stare al passo con i continui cambiamenti a costituire una delle sfide maggiori per questi professionisti. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 7% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il DevOps Engineer si occupa di tutte le fasi di sviluppo di un software e al tempo stesso gestisce le tappe operative che caratterizzano l’infrastruttura, il neologismo inglese “DevOps” si riferisce infatti ai termini “development” e “operation”. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Model Based Design Engineer si occupa di modellazione e sviluppo software con approccio metodologico model-based. Il suo compito è quello di definire i requisiti del comportamento di un sistema, le logiche di controllo e le “ipotesi di comportamento” in cui quel sistema agisce, per questo a volte viene definito anche “controllista”. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 38mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 14% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Scarica il report e naviga all’interno della mappa interattiva sul sito di Experis: https://www.experis.it/it/tech-cities

 

Credem punta su Torino

  • Inaugurata la nuova sede dell’istituto all’interno di Villa Frassati, edificio di grande pregio storico ed artistico che è stato completamente ristrutturato;

 

  • obiettivo di tale nuova apertura è confermare la strategia di forti investimenti sul territorio, in particolare nelle aree ad elevato potenziale come Torino.

 

Credem, la più solida banca commerciale in Europa(*), ha inaugurato nei giorni scorsi la nuova sede di Torino all’interno di Villa Frassati, edificio di grande pregio storico ed artistico in corso Trento angolo corso Galileo Ferraris. L’istituto ha avviato nei mesi scorsi un’importante opera di ristrutturazione della villa, realizzata nel 1916 dal celebre ingegnere ed architetto piemontese Giuseppe Momo (1875- 1940). L’edificio è inoltre legato alla memoria di Piergiorgio Frassati (1901-1925), beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II.

 

Per Credem, l’obiettivo di tale nuova apertura è confermare la strategia di forti investimenti sul territorio, in particolare nelle aree ad elevato potenziale come Torino, in cui la banca conta ad oggi 13 mila clienti, 65 tra dipendenti, consulenti ed agenti finanziari, 700 milioni di euro di patrimoni dei clienti depositati presso l’istituto e 750 milioni di euro di prestiti alla clientela.

 

La nuova sede, che si sviluppa in tutti i 1.400 metri quadrati dell’edificio suddivisi su tre piani, ospita una filiale della banca con sportello automatico operativo 24 ore al giorno, gli uffici dei professionisti dedicati alle imprese, dei consulenti finanziari e delle società Credemleasing e Credemfactor.

 

L’edificio è stato inaugurato nei giorni scorsi con un evento a cui hanno partecipato oltre 200 persone, che ha visto l’intervento del Presidente di Credem Lucio Igino Zanon di Valgiurata che ha commentato: “sono particolarmente orgoglioso di poter inaugurare questa nuova prestigiosa sede in quella che è anche la mia città ed a cui sono particolarmente legato. Torino ed il Piemonte hanno sempre rappresentato per Credem delle aree molto importanti, con un vivace tessuto economico ed imprenditoriale e questo importante investimento ne è la dimostrazione. Abbiamo scelto di ristrutturare Villa Frassati per restituire alla città un luogo rilevante dal punto di vista architettonico e storico, poiché siamo convinti che sia nostro dovere anche valorizzare il patrimonio artistico e culturale dei territori in cui operiamo a beneficio di tutta la comunità”.

 

Il Gruppo Credem, inoltre, è attivo a Torino e provincia con cinque tra filiali centri finanziari e 40 professionisti di Credem Euromobiliare Private Banking, banca del gruppo focalizzata sulla gestione dei grandi patrimoni, tre uffici e 12 agenti finanziari di Avvera specializzata nei mutui e nel credito al consumo per i privati.

 

L’edificio che ospita la nuova sede di Credem, Villa Frassati, testimonia nelle forme architettoniche, sapientemente ideate da Giuseppe Momo, il ritorno all’eclettismo neobarocco degli anni dieci del Novecento. Figura di notevole rilievo nell’architettura dei primi quarant’anni del “secolo breve”, Momo realizzò numerose opere a Torino ed in Piemonte, ma soprattutto a Roma dove, su committenza di papa Pio XI, contribuì alla trasformazione architettonica della Città del Vaticano all’indomani dei Patti Lateranensi. La sua opera più nota è la monumentale scala a doppia spirale elicoidale ideata per i Musei Vaticani e inaugurata nel 1932. Costruita nel 1916, Villa Frassati è connotata da un elegante giardino interno e si ispira, nelle forme sinuose, all’architettura del barocco piemontese: splendido è soprattutto lo scalone, che nelle forme morbide preannuncia già l’effetto ottenuto da Momo nel progetto per i Musei Vaticani. Oltre al pregio architettonico, l’edificio ha anche un alto valore storico e simbolico, perché è stata la dimora della famiglia del beato Giorgio Frassati, come ricorda una targa posta all’ingresso dell’edificio su Corso Ferraris. La famiglia era illustre: la madre, Adelaide Ametis, pittrice molto apprezzata, espose le sue opere anche alla Biennale di Venezia. Il padre, Alfredo, fu il fondatore e il direttore del quotidiano La Stampa. Il beato Frassati, morto giovanissimo, è noto per il suo impegno per i poveri e le classi più disagiate della società, ma anche per la sua intensa attività all’interno dei giovani dell’Azione Cattolica, dei quali è oggi patrono. Le sue reliquie sono custodite nel Duomo di Torino.

(*) Credem è risultato l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in Italia in base alla pubblicazione dei dati relativi ai requisiti patrimoniali (SREP) diffusi dalle banche rilevanti vigilate direttamente dall’autorità di Francoforte. Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2R) che per il Gruppo Credem è pari all’1,0%, parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che hanno dato il consenso alla pubblicazione dei dati in forma aggregata, disponibile al seguente LINK. Vedi anche i comunicati stampa Il Gruppo Credem si conferma tra le migliori banche vigilate da BCE per solidità patrimoniale e Credem si conferma la più solida banca commerciale in Europa.

Piemonte Latte: numeri eccezionali per fronteggiare le prossime sfide del settore

90 milioni di fatturato e 1,7 milioni di litri di latte raccolti nel 2022 sono il biglietto da visita della cooperativa, capace di innovare e collaborare

Sabato 24 giugno si è tenuta nella sede di Savigliano l’assemblea annuale di Piemonte Latte, un appuntamento fondamentale per tutti i soci della cooperativa che hanno così potuto conoscere e discutere i risultati raggiunti. Con un fatturato superiore ai 90 milioni di euro e una base solida di oltre 270 soci, Piemonte Latte si conferma un’eccellenza del settore lattiero-caseario.

Il bilancio della cooperativa riporta numeri da record, a riprova di un’annata eccezionale e di un lavoro importante svolto a supporto dei soci conferenti. Nonostante una crisi energetica senza precedenti, che ha determinato un aumento esponenziale di tutti i costi per gli allevatori, Piemonte Latte ha saputo rispondere alle molte sfide a fianco dei propri soci, raccogliendo nel 2022 circa 1,7 milioni di litri di latte e garantendo al mercato una fornitura costante di materia prima. L’assemblea ha inoltre deliberato un conguaglio sul latte conferito nel 2022 pari a circa 500.000 €.

I risultati rivelano anche un riconoscimento della qualità del latte della cooperativa da parte di chi si occupa della trasformazione. Un apprezzamento evidenziato nella prima edizione del Festival dei Formaggi Piemontesi, organizzato da ONAF, durante cui la cooperativa ha svolto un ruolo da protagonista, ospitando la prima giornata e collaborando attivamente all’evento. Evento che ha visto la partecipazione di molti caseifici che utilizzano proprio il latte di Piemonte Latte, alcuni dei quali sono stati premiati nella propria categoria come eccellenza del territorio.

L’assemblea dei soci è stata anche un’occasione per discutere delle sfide future. I primi mesi del 2023 hanno evidenziato una flessione dei consumi e un importazione crescente a livello nazionale di latte estero. Piemonte Latte, in risposta a questi cambiamenti, continua a investire per migliorare la filiera locale, incentivando gli sforzi dei propri soci nel garantirsi nuove certificazioni di benessere animale e promuovendo l’innovazione degli allevamenti attraverso il ricorso a energie rinnovabili, come energia solare e biogas. Investimenti nella sostenibilità che testimoniano lo sguardo della cooperativa al futuro del territorio e del settore.

Traguardi e sfide, a fronte dei quali il Presidente di Piemonte Latte, Roberto Morello, ha ribadito l’importanza della forma cooperativa dell’impresa, “un pilastro fondamentale che ci ha permesso di distinguerci e di raggiungere questi obiettivi”.

Morello ha dichiarato: “Attraverso l’unione delle nostre forze e l’impegno di ogni socio siamo riusciti a superare le difficoltà e a confermarci protagonisti del settore lattiero-caseario. Piemonte Latte è un esempio tangibile di come il lavoro di squadra e la condivisione delle conoscenze possano portare al successo duraturo. Siamo orgogliosi di rappresentare allevatori professionisti, donne e uomini che credono nei valori fondamentali della cooperazione e sanno adattarsi ai cambiamenti del mercato. Guardando avanti, siamo determinati a mantenere questa tradizione di eccellenza e a continuare a coltivare il nostro ruolo di punto di riferimento per il comparto”.

Assegni familiari, le novità in arrivo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Come tutti gli anni, sono stati aggiornati gli importi dell‘assegno al nucleo familiare per il periodo che va dal 1° luglio 2023 fino al 30 giugno 2024. I nuovi livelli di reddito riguardano esclusivamente i nuclei con familiari che non rientrano dell’ambito di applicazione dell’assegno unico e tengono conto dell’inflazione, adeguando gli importi degli assegni familiari al costo della vita.

L‘assegno al nucleo familiare è un sostegno economico erogato dall’Inps alle famiglie che si trovano in una situazione di disagio economico. L’importo dell’assegno dipende dal reddito del nucleo familiare e dalla composizione dello stesso, tenendo conto della presenza di figli minori o di familiari con disabilità.

L’assegno spetta: ai lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori in malattia, in cassa integrazione, in disoccupazione, in mobilità indennizzata, assistiti per tubercolosi); ai pensionati del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; ai pensionati dei fondi speciali (autoferrotranvieri, elettrici, gas, esattoriali, telefonici, personale di volo; ai lavoratori parasubordinati, cioè a coloro che si sono iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi.

Come abbiamo visto, l’assegno spetta in misura diversa in rapporto al numero dei componenti e al reddito del nucleo familiare, con regole diverse da quando è in vigore l’assegno unico. Dal 1° marzo 2022, infatti l’assegno unico e universale per i figli a carico ha sostituito, per i nuclei con figli e orfanili, gli assegni per il nucleo familiare. I nuovi importi quindi riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili, vale a dire le famiglie esclusivamente composte da coniugi o da fratelli, sorelle e nipoti in presenza dei requisiti.

I nuovi importi riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili, quindi quelli: composti solo da maggiorenni inabili diversi dai figli; con entrambi i coniugi e senza figli, in cui sia presente almeno un fratello, sorella o nipote inabile; nuclei monoparentali senza figli, in cui siano presenti almeno un fratello, una sorella ed un nipote inabile; nuclei familiari senza figli in cui non siano presenti componenti inabili; nuclei familiari senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui non siano presenti componenti inabili; nuclei familiari senza figli in cui sia presente almeno un coniuge inabile e nessun altro componente inabile; nuclei monoparentali senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui solo il richiedente risulta inabile.

I livelli di reddito familiare per il pagamento degli ANF sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ogni anno, in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

In relazione alla variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo, calcolata da Istat tra il 2022 e il 2021, i livelli di reddito hanno fatto registrare un aumento dell’8,1% rispetto ai valori attuali per adeguarsi all’inflazione.

Tutti gli importi sono contenuti nell’allegato 1 della circolare Inps numero 55 del 9  giugno 2023.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Piemonte, Fondi europei: non si conosce ancora l’ammontare

Il Piemonte, come le altre Regioni, non conosce ancora l’ammontare esatto dei fondi europei di sviluppo e coesione, relativi alla programmazione 21/27. È quanto emerso nella seduta congiunta di Prima e Settima commissione, presieduta da Domenico Ravetti.

L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha relazionato sui fondi europei, in particolare appunto sugli Fsc. La direttrice del settore ha sottolineato come, ancora, non ci siano certezze sulle somme poiché, dei 73,5 miliardi disponibili a livello nazionale, una trentina è stata spesa, per cui ne restano circa 43. Bisogna tenere conto che, per legge, l’80% di tali fondi va al Mezzogiorno, mentre soltanto il 20% restante spetta al Centro-Nord.

Anche il presidente Ravetti ha chiesto lumi sulle cifre definitive per il Piemonte, ma al momento – è stato risposto – “è difficile quantificare, visto che non sappiamo se il ministero vorrà gestire direttamente il 30 o il 40% del rimanente”.
Da un lato, ha sottolineato Tronzano, “visto che siamo stati in grado di spendere quasi il 90% di quanto assegnatoci, chiediamo di avere più fondi a disposizione. I ministeri, per esempio, sulla programmazione 2014/20, hanno speso soltanto il 10%. Dall’altro lato, comunque, noi siamo pronti: per intenderci, i 140 milioni che sono la quota fondi europei liberi, la Giunta ha già deciso di destinarli ai Comuni, divisi per 14 aree omogenee, quindi circa 10 milioni per zona. Abbiamo individuato i Comuni capifila, cui diamo un contributo per la gestione, dopodiché partiremo con i progetti che arriveranno dalle diverse aree”.

Per chiarimenti, sono intervenuti anche Silvio Magliano (Moderati), Matteo Gagliasso (Lega).

Al termine della seduta si sono svolte le prime determinazioni sul Ddl 265 “Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali”, che sarà discusso e votato nelle prossime convocazioni.

Giachino: un Tavolo dell’ industria con Regione, Porto di Genova-Savona e Autostrade

 Per ridurre i tempi dei controlli nei porti e ridurre i tempi di trasporto
Importante convegno alla Unione di Industriali di Torino dell’AMMA , la  Associazione delle Industrie metalmeccaniche torinesi presieduta dall’ing. Serra, sulla economia del mare e sulle nuove prospettive della globalizzazione.Torino grazie ai suoi grandi politici dell’800 ha sempre puntato  molto sul rapporto con il porto di Genova .
Genova che dopo la Conferenza di pace del 1814 era stata assegnata al Regno di Sardegna, come dice lo storico genovese Scavino , amplio’ il suo bacino e al suo porto arrivavano il carbone, il cotone destinato al Piemonte e persino l’esercito francese che grazie alla alleanza tra Cavour e Napoleone III combatterono la II Guerra di Indipendenza.
Della importanza del porto di Genova se ne parlava ,come dice lo storico torinese Giuseppe Bracco, già nel 1842 con Carlo Alberto e gli uomini che scrissero lo Statuto Albertino. Ma il porto di Genova divenne strategico  per Cavour allorché si parlava della costruzione del Canale di Suez , la infrastruttura che deviò i traffici e rese nuovamente centrale il Mediterraneo.
26 miliardi l’import export via mare di Torino, il dato fornito dallo studio come sempre molto documentato di SRM, al convegno cui sono intervenuti Marco Bucci che ha parlato molto della importanza di lavorare alle sinergie tra le tre Regioni del Nord Ovest e Paolo Signorini che ha illustrato gli importanti investimenti che il PNRR del Giverno destina a Genova e alle infrastrutture del Nord Ovest.
L’efficienza dei porti , i tempi lunghi dei controlli nei porti, i tempi di trasporto aumentati a causa dello stato delle autostrade che collegano Genova e Savona alla terza economia del nostro Paese e le incertezze sul Ferrobonus , l’incentivo a usare il trasporto su rotaia che ideai e feci approvare nel 2009, incidono sulla competitività delle nostre aziende e rappresentano un costo per il nostro sistema produttivo come ha detto la responsabile logistica di Petronas Degli Agli.
Ecco perché sarebbe importante a mio parere un “TAVOLO della logistica tra AMMA Torino , le regioni , il porto di Genova-Savona ,le Dogane per accelerare i tempi dei controlli e con Autostrade per i tempi di trasporto.
Una operazione a costo zero che renderebbe più efficiente la logistica piemontese.
Il tavolo potrebbe poi chiedere chiarimenti al Governo sul rifinanziamento del ferrobonus perché il trasporto su rotaia diventa sempre più conveniente come ha detto la rappresentante di Petronas.
Nel suo ampio studio, SRM ha detto che la logistica italiana vale il 9% del PIL mentre la logistica in Europa vale il 12% del PIL europeo e noi sappiamo dallo studio di Banca d’Italia che la logistica piemontese che negli ultimi due decenni ha perso parecchie aziende vale solo il 6% della economia regionale.
Rilanciare la logistica , rendendola più competitiva , darebbe un bel contributo alla maggiore crescita della regione da cui parti l’Unita d’Italia.
Mino GIACHINO 
Presidente di SAIMARE spa

Aumenti pensioni minime, ecco quando scattano

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il mese di luglio 2023 diventa più ricco per milioni di pensionati italiani grazie all’aumento degli importi dei trattamenti previdenziali minimi proporzionali all’età del beneficiario, ma anche grazie alla quattordicesima. Il tutto avviene in conformità con quanto previsto dalla legge di Bilancio. L’aumento delle pensioni minime si somma alla perequazione all’inflazione che a gennaio ha raggiunto quota 7,3% e termina al 31 dicembre 2023.

Il prossimo aumento sulle pensioni più basse è previsto a gennaio 2024, ma in quel caso si tratterà di un aumento uguale per tutti che varrà per il solo 2024 e che non si andrà a sommare a quello elargito nel 2023. Da gennaio 2024 sarà inoltre attiva la pensione di cittadinanza per tutti coloro che ne abbiano i requisiti.

I pensionati che prendono un assegno mensile inferiore a 563,74 euro avranno entrambe le maggiorazioni. Chi invece percepisce più di questa cifra, in caso ne abbia diritto, avrà la sola quattordicesima.

La ratio del provvedimento è espressa in Manovra ed è volta a “contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per il biennio”.

La rivalutazione straordinaria delle pensioni avviene secondo due importi: la rivalutazione dell’1,5% vale per tutti i pensionati con trattamento minimo e può arrivare fino a un massimo di 572,74 euro (si tratta di 8,46 euro mensili); l’aumento sale al 6,4% (36,08 euro mensili) per quei pensionati, con pensione minima, che abbiano compiuto i 75 anni di età. Per loro il trattamento sale a 599,82 euro. Per chi abbia 74 anni è previsto l’adeguamento dal mese successivo al compimento del 75esimo anno.

La quattordicesima a luglio spetta a quei pensionati che abbiano già compiuto i 64 anni di età e che abbiano un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo Inps fino al 2016 o fino a 2 volte il trattamento minimo Inps dal 2017.

Sul fronte previdenziale si segnala inoltre che fino al 2026 è possibile andare in pensione con 7 anni di anticipo.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Fondo per la montagna e aiuti al turismo per il rilancio del Piemonte

Il primo provvedimento si intitola “Approvazione del riparto del Fondo regionale per la montagna per l’anno 2023”: a illustrarlo è intervenuto l’assessore Fabio Carosso, che ha elencato ai commissari alcuni tra i principali criteri di premialità per la ripartizione dei 10milioni e 700 mila euro del fondo: dotazione di infrastrutture fisiche e di infrastrutture di rete, indice di vecchiaia della popolazione, presenza dei servizi essenziali e di attività commerciali, turistiche, agro-silvo-pastorali.L’assessore al Turismo Vittoria Poggio, invece, ha presentato alla Commissione la delibera per la “Approvazione dei criteri, requisiti e modalità di candidatura per il riconoscimento dei consorzi di operatori turistici”. Dopo la mappatura avviata nel 2022 sono stati individuati alcuni criteri, come per esempio la presenza sul territorio piemontese del Consorzio da almeno 5 anni, l’iscrizione al registro delle imprese, la sede legale in Piemonte, essere composto da almeno 50 soci di cui la metà più uno che opera nel comparto ricettivo, avere almeno 1500 posti letto. La proposta di deliberazione, come detto, è stata approvata a maggioranza.
Infine l’assessore Poggio ha illustrato la proposta di regolamento sulle attività agrituristiche e sull’ospitalità rurale familiare. Anche in questo caso la Commissione si è espressa con un parere favorevole a maggioranza.