ECONOMIA- Pagina 120

Temporale di Caselle, distrutti anche i raccolti

Ieri sera, la tempesta che ha costretto alla chiusura l’aeroporto di Caselle, ha causato anche gravi danni alle coltivazioni della zona a Nord di Torino, tra Ciriacese e basso Canavese.

Una vera e propria beffa. In questi giorni si sta programmando il raccolto del mais da insilato ma in un attimo gli agricoltori si sono visti abbattere le piantagioni di mais, proprio quest’anno che, nonostante le mille difficoltà, finalmente, sembrava promettere un buon raccolto.

La coltura più danneggiata è il mais che è ormai in fase di raccolta per la destinazione a insilati. Interi campi sono stati abbattuti dal forte vento e schiacciati dalla grandinata. Azzerati tutti i cosiddetti secondi raccolti che vengono destinati al consumo bovino e che hanno piante ancora in crescita, ma è andato distrutto anche il 50% dei primi raccolti, la parte più importante dell’annata agricola. Molti agricoltori avevano programmato questo raccolto proprio questa settimana. Ma anche la trebbiatura tardoestiva delle sole pannocchie è a rischio visto che queste sono finite tutte a terra e rischiano di marcire.

Francesco Nepote Nus, allevatore di Caselle, aveva programmato il taglio venerdì. «Avremmo dovuto tagliare martedì o mercoledì, ma il terreno troppo molle per le piogge dei giorni scorsi ci ha conviti a ritardare. Solo un paio di giorni di ritardo e abbiamo perso il 50% della produzione. È stato un finimondo: c’era acqua nell’abitazione e nelle stalle. Abbiamo avuto anche i fabbricati scoperchiati».

Intanto, in val Clarea a Giaglione, nella stessa tempesta che ha causato la colata detritica a Bardonecchia la grandinata ha portato via il 40% della produzione di uva Avanà. Nella stessa zona una frana ha chiuso alcune canalizzazioni.

«I temporali ad agosto ci sono sempre stati ma non di questa potenza – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, che ha visto le sue coltivazioni sfiorate dalla tempesta – Agli agricoltori colpiti va tutta la nostra solidarietà ma è evidente che fare agricoltura di fronte al cambiamento climatico è sempre più una sfida impari. Seminiamo e curiamo ma poi, quando stai già facendo i calcoli di quanto raccoglierai, in un quarto d’ora, sparisce tutto il frutto di un anno di lavoro. Perdere il mais o il fieno significa perdere materie prime necessarie alle filiere del latte e della carne così importanti per il nostro territorio e che stanno già scontando gli effetti della guerra e della speculazione. Mettere al sicuro le aziende agricole non interessa solo il nostro comparto agricolo ma tutte le filiere alimentari. Per questo è fondamentale che le aziende agricole siano messe in condizione di potere assicurare i raccolti distrutti da eventi calamitosi come questi. Se le aziende agricole non vengono aiutate a fare fronte a questo clima tropicale c’è il rischio di nuove chiusure con ripercussioni gravi su tutto il settore agroalimentare e sulle economie dei territori».

I prezzi al consumo a Torino salgono del 6,5% rispetto a un anno fa

Gli indici dei prezzi al consumo di Luglio 2023 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.

L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nel mese di Luglio 2023 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 118,6 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,1% rispetto al mese precedente e del +6,5% rispetto al mese di Luglio 2022 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,1% sul mese precedente e +5,1% su luglio 2022. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano INVARIATO rispetto al mese di giugno 2023 e +9,1% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano INVARIATO sul mese precedente e +3,9% rispetto a luglio 2022.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva -0,1% su base congiunturale e +8,3% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari INVARIATO sul mese precedente e +10,2% sull’anno precedente,

Beni Energetici -1,2% sul mese precedente e +6,9% sull’anno precedente,

Tabacchi -0,6% sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Altri Beni +0,1% sul mese precedente e +5,5% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,3% su base congiunturale e +3,4% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,2% sul mese precedente e +4,3% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,3% sul mese precedente e +0,5% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +0,3% sul mese precedente e +5,4% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,6% sul mese precedente e +1,6% sull’anno precedente,

Servizi vari +0,1% sul mese precedente e +1,8% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,3% rispetto al mese precedente e +5,0% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Luglio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/ (p.v.)

Ora c’è il distretto piemontese della frutta e del cibo

Assessore Protopapa: “Il riconoscimento valorizza il principale centro di produzione di frutta in Piemonte insieme al territorio rurale”

L’Assessorato regionale all’Agricoltura ha ufficialmente riconosciuto il Distretto del cibo della Frutta, che identifica l’area a vocazione frutticola del Piemonte come principale centro di produzione a livello regionale e tra i più rilevanti a livello nazionale.

Hanno aderito in tutto 44 comuni che si collocano tra le province di Cuneo e Città Metropolitana di Torino, con Saluzzo in posizione baricentrica e gli altri centri di Savigliano e Fossano, fino a comprendere il Cuneese verso sud e la pianura cavourese a nord. Fanno parte del Distretto la Camera di commercio di Cuneo, Fondazione Agrion, Polo Agrifood, i rappresentanti dei produttori, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, le 8 organizzazioni dei produttori presenti sul territorio (Coop Jolly, Eden Fruit, JoinFruit, Lagnasco Group, Ortofruit, Piemonte Asprofrut, Rivoira, Solfrutta ), l’Associazione Pro Cavour, l’Associazione Pro Loco Lagnasco.

A favorire la costituzione del Distretto in questa area sono stati l’organizzazione del Tavolo Frutta del Monviso che, pur più esteso, concentra nell’area distrettuale il suo fulcro operativo e la presenza sul territorio del Centro Sperimentale di Frutticoltura, gestito dalla Fondazione Agrion in collaborazione con le organizzazioni dei produttori e con le associazioni di categoria.

La nascita del nuovo distretto è il risultato del lavoro di concertazione tra i soggetti protagonisti del comparto locale e permette di valorizzare il principale centro frutticolo regionale da cui provengono i due terzi di tutta la produzione piemontese – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa – Ora abbiamo un ulteriore “strumento” che permette di agire in modo coeso sia nello sviluppo di strategie a favore del sistema frutta locale e del territorio rurale, sia nell’affrontare le criticità”.

Il coordinatore del Tavolo Frutta Monviso e proponente del Distretto, sindaco del Comune di Lagnasco, Roberto Dalmazzo esprime massima felicità per aver raggiunto l’obiettivo: ”Il prossimo passo che andrà a formalizzare il Distretto del cibo della frutta sarà la sottoscrizione dell’atto costitutivo previsto per la prima metà di settembre, da parte di tutti i soggetti aderenti. Grazie all’Assessore Protopapa e al Presidente Cirio per aver proposto al tavolo frutta la creazione del Distretto diventato oggi, dopo tanto lavoro, riconosciuto. Un grazie anche allo studio Chintana per aver redatto il progetto”.

DATI

L’areale frutticolo distrettuale si sviluppa attualmente su oltre 16.000 ettari (15.288,38 ha in Provincia di Cuneo e 942,92 ha in Città Metropolitana di Torino), complessivamente in incremento negli ultimi 10 anni (+ 13,89%).

Sono presenti 8 Organizzazioni dei produttori e sono operativi oltre 7.000 addetti diretti, a cui si aggiungono quasi 14 mila lavoratori stagionali.

Il comparto evidenzia un forte orientamento verso la produzione di frutta per il consumo fresco; le specie più rappresentate sono mele, kiwi, nettarine, pere, susine e pesche.

Non sono trascurabili le produzioni di frutta in guscio tra cui, soprattutto, il castagno e il nocciolo, quest’ultimo in forte crescita. Nel territorio di Distretto ricadono quasi l’87% dei meleti coltivati in Piemonte, il 97% delle nettarine, oltre il 76% delle coltivazioni di kiwi, poco meno del 74% dei pereti, il 72% dei susini e il 42% dei pescheti.

Tecnici per l’industria 4.0,  logistica e personale sanitario i profili più ricercati a Torino

Osservatorio Manpower

Nella provincia di Torino prevalgono le assunzioni di giovani under 30 (61,4% degli inserimenti). Molto ricercati i profili legati alle professioni tecniche.

 

 

Torino, agosto 2023 – Manpower ha reso noti i dati del proprio Osservatorio sui profili più richiesti dalle aziende nei primi quattro mesi dell’anno. Ai primi posti nella provincia di Torino si collocano tecnici per l’industria 4.0 (33,0% dei placement), responsabili per la logistica (10,0%) e personale sanitario, come infermieri specialisti e ostetriche (6%).

Una tendenza che trova conferma anche per i prossimi mesi: secondo le previsioni Anpal-Unioncamere per il trimestre luglio-settembre 2023, infatti, la provincia di Torino registrerà assunzioni per oltre 47mila ingressi, con il 18,7% di questi inserimenti che si concentrerà nel settore manifatturiero, il 15,4% in quello turistico, l’11,5% nel commercio e il 9,7% nelle costruzioni.

Tra i profili più ricercati dalle aziende nel territorio torinese risultano, inoltre, figure strategiche dell’area Tecnica, come l’Ingegnere meccanico, tecnico manutentore, specialista macchine CNC, responsabile produzione, che rientrano nella specializzazione Engineering di Manpower, creata proprio per rispondere all’esigenza da parte delle imprese di figure altamente specializzate.

 

L’analisi settoriale: guida il settore dell’auto

Nello stesso periodo di riferimento, il settore maggiormente coinvolto nella ricerca di personale è stato quello dell’industria automobilistica, in aumento di 7 punti percentuali rispetto al 2022, da cui è arrivato circa un quarto (23,3%) delle assunzioni di Manpower. Elevati gli inserimenti anche per i comparti della logistica (13,9%), dell’industria metallurgica (10,4%) e della sanità (8,1%). Si tratta di dati che confermano la vocazione di Torino per l’ambito industriale e automotive e la sua centralità in questi settori per l’economia non solo locale ma di tutto il Paese.

 

Torino attenta alle assunzioni dei più giovani

Dal punto di vista sociodemografico, oltre uno su tre (36,7%) dei placement di Manpower dei primi quattro mesi del 2023 ha riguardato giovani under 25, segnando un ottimo risultato in termini di occupazione giovanile. Buon risultato anche per la fascia tra i 25 e i 30 anni, pari al 19,6% dei placement. Nel periodo considerato, dunque, ben oltre la metà dei placement totali di Manpower ha riguardato giovani al di sotto dei 30 anni. Da rilevare anche come rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente siano in aumento (+6%) anche i contratti a tempo indeterminato.

Carla GiorgettiRegional Manager di Manpower, afferma “La provincia di Torino si posiziona tra le aree del Paese più dinamiche per quanto riguarda il mondo del lavoro, in particolare per quanto concerne profili altamente specializzati nell’area Tecnica, coerentemente con la vocazione del territorio. Sono infatti molto ricercate le figure con competenze in ambito tecnologico e informatico, sulle quali supportiamo le aziende attraverso Manpower Engineering e le nostre filiali specializzate. Da evidenziare, infine, i dati positivi sul lavoro dei giovani, che mostrano un’attenzione particolare da parte del territorio ad affrontare un tema difficile e impegnativo come quello della disoccupazione giovanile, particolarmente sentito nel Paese”.

I turisti amano Torino, si fermano in città e in provincia almeno 5 giorni

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A Torino forte presenza di famiglie dall’estero e in aumento le richieste di località in quota da raggiungere in treno

In base alle rilevazioni effettuate dagli Uffici del Turismo del territorio di Torino e provincia, dal 10 al 15 agosto, emerge quanto segue:

PER LA CITTÀ DI TORINO

Provenienza
30% di flussi italiani e il restante dall’estero in particolar modo da Francia, Spagna e Germania.
Gli italiani che hanno scelto Torino provengono principalmente da Veneto, Lazio, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Nel 90% dei casi sono famiglie con bambini prettamente straniere, principalmente provenienti dalla Francia, Spagna, Germania e Olanda.
Molto apprezzata la sezione “Torino con i bambini” del sito turismotorino.org.Tipologia di richieste
Alta la percentuale di turisti che trascorrono a Torino e in provincia almeno 5-6 giorni.
Pernottano a Torino ma non solo. Dedicano anche 2 o 3 notti alla montagna, soprattutto chiedono località in quota facili da raggiungere in treno.Cultura – Torino+Piemonte Card

Un 80% delle richieste telefoniche sono legate al funzionamento della Torino+Piemonte Card, gratuità e riduzioni e soprattutto all’acquisto dal sito. Alta la percentuale di coloro che acquistano la card tramite le OTA (Travel On Line Agency).
Molti sono positivamente colpiti dall’apertura dei musei anche nella settimana di Ferragosto.Camperisti

In aumento le richieste telefoniche e via mail da parte di camperisti alla ricerca di camping e aree sosta camper sempre più attrezzate, moderne e soprattutto in mezzo al verde.

Amanti dell’outdoor

Molteplici le richieste dagli amanti degli itinerari offroad e in MTB (strade storiche di montagna). Molto apprezzata la sezione dedicata “Trekking & Outdoor” del sito turismotorino.org.
Molte richieste le località di montagna per escursioni in giornata da Torino e la Sacra di San Michele.PER LA CITTÀ METROPOLITANAPINEROLO

Si registra la presenza di visitatori italiani provenienti da Piemonte, Liguria, Emilia, Toscana, Lazio e dall’estero: Francia, Germania, Belgio, Olanda, Argentina, Canada.
Tipologia richieste: montagna outdoor, musei, eventi, enogastronomia prodotti tipici, mercati.IVREA
Si evidenzia una forte presenza di italiani (oltre il 50%) seguita dai Francesi e dagli Spagnoli.
Tipologie richieste: prevalentemente visita alla città Sito Unesco e trekking e natura nel territorio (Valchiusella e Gran Paradiso) oltre che la Via Francigena Canavesana.BASSA VAL SUSA

Registrato un buon andamento in bassa Val Susa con presenze significative a Susa e Avigliana e nelle strutture ricettive dei piccoli centri della valle. C’è molto turismo itinerante con presenza di Francesi e Olandesi e in aumento i turisti da Israele.
Maggiormente richiesta la cittadina di Susa, la Sacra di San Michele e l’Abbazia di Novalesa oltre alle arrampicate, vie ferrate ed itinerari escursionistici.
Si evidenzia la presenza di Tedeschi in particolare motociclisti diretti sulle strade off road.ALTA VALSUSA E CHISONE

Si rileva una forte presenza di villeggianti che apprezzano l’offerta delle località legate al tema dell’outdoor. Mercati di provenienza: principalmente dall’Italia, segue Francia e in aumento i i turisti Americani, Spagnoli e Olandesi.

PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO
Si registra un aumento di turisti stranieri, tra cui Tedeschi, Francesi, Olandesi, Inglesi e Spagnoli.

La Regione Piemonte raddoppia i fondi destinati all’internazionalizzazione delle pmi

PIÙ 2 MILIONI E 423MILA EURO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE:


L’assessore Fabrizio Ricca: “Le imprese piemontesi hanno da insegnare al mondo. È nostro dovere facilitare l’incontro”



Da 3 milioni a 5 milioni e 423mila euro. La Regione Piemonte raddoppia i fondi destinati al sostegno all’internazionalizzazione delle pmi piemontesi visto il grande successo degli eventi b2b organizzati sul territorio e all’estero.

Sono sempre di più le imprese che decidono di aderire alle occasioni di crescita estera organizzate dalla Regione: ultimo caso è il successo del VTM Michigan (Vehicle and Transportation Innovation Meetings), spin off dell’evento piemontese organizzato insieme a Camera di Commercio e gestito da Ceipiemonte nella capitale dell’automotive statunitense. In questa occasione sono state 18 le imprese italiane partecipanti che hanno avuto l’occasione di svolgere oltre 100 b2b con le più grandi aziende americane del settore.

L’aumento di fondi, pari a 2 milioni e 423mila euro, servirà a sostenere ulteriormente la rete regionale di supporto alle imprese locali che vogliono affacciarsi a nuovi mercati per mostrare cosa hanno da offrire o per attirare investitori e industrie straniere che vogliono puntare sul nostro territorio aprendo nuove sedi.

“Con questo ulteriore stanziamento di risorse andiamo a potenziare una strategia che sta dando risultati concreti – afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. La rete di supporto estero che stiamo costruendo per le pmi piemontesi sta permettendo a tante imprese di affacciarsi a nuovi mercati partendo da un porto sicuro capace di assisterle durante la navigazione. L’affermazione di un mercato completamente globalizzato è oggi un dato di fatto ma una sfida simile non deve spaventarci necessariamente perché il nostro territorio, basti pensare ai comparti dell’automotive e a quello dell’aeorospazio, ha le carte in regola per mostrare al mondo che è il luogo giusto in cui investire e quello migliore da cui comprare”.

L’Uncem: digitalizzare le Valli di Lanzo

Superano i 3,4 milioni di euro le risorse che i 25 Comuni delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, delle due Unioni montane, hanno incamerato nei mesi scorsi grazie ai voucher del PNRR. Un sistema che ha permesso a tutti gli Enti locali italiani di introitare risorse che dovranno essere spese e asseverate, come prevede il Dipartimento per la Trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha gestito le operazioni. Il lavoro che i Comuni dovranno fare per ottimizzare spesa e risultati, a beneficio della PA e dei cittadini, è stato presentato ieri sera a Lanzo in un incontro con il Presidente Uncem Roberto Colombero e i vertici del CSI Piemonte, Consorzio che sta operando per agevolare gli Enti locali.

Le risorse ai Comuni serviranno per nuove app, per trasferire i dati in cloud, per i sistemi IO e PagoPA, per rendere i siti degli Enti più facili e accessibili, per migliorare le app. Dai 240 mila euro per Lanzo ai 70 per Vallo, i Comuni delle Valli di Lanzo hanno cifre importanti, che sommate portano il totale disponibile a 3,4 milioni. “È una cifra molto significativa – commenta Roberto Colombero – che permette di cambiare il rapporto degli Enti con imprese e cittadini, ma soprattutto di ottimizzare il lavoro nelle due Unioni montane del territorio favorendo relazioni e scambio di dati sulle piattaforme. Che saranno in cloud, dunque connesse tra loro. I Comuni hanno un voucher che avrà un residuo di spesa, e su questo dobbiamo insistere affinché non si utilizzi in modo frammentato. Si calcola che il 40% delle risorse possa rimanere in disponibilità dell’Ente. Se ciascuno lo spende per conto suo, serve a poco. Se invece, fatta la somma, si uniscono 1,5 milioni di euro con le due Unioni montane in sinergia a fare da registi, il supporto del Team digitale nazionale e del CSI, si possono invece fare operazioni importanti. Penso a blockchain per le filiere alimentari e forestali, a intelligenza artificiale, a strumenti digitali per il turismo, ad altri interventi per rendere smart il territorio. Dobbiamo puntare sul futuro. Leggere le sfide dei prossimi anni e capire oggi come cambieranno le esigenze delle comunità e del turismo. Ci aiutano tanti esperti, anche nelle Valli di Lanzo. Se ogni Comune pensa di far da solo, in particolare in questo campo, si va poco lontano. Facendo insieme si va lontano. Ringrazio i Sindaci che a Lanzo hanno ben compreso la sfida”.

Windtre Business e Visit Piemonte: avviato il progetto  data analytics

Al via la fornitura di soluzioni per l’analisi puntuale e approfondita dei flussi di visitatori nella regione, a supporto delle decisioni strategiche nel settore turistico

WINDTRE, attraverso il brand WINDTRE BUSINESS, e Visit Piemonte, in cui opera l’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, hanno avviato un progetto di monitoraggio della fruizione turistica.

WINDTRE BUSINESS, in particolare, mette a disposizione dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte Mobility Analytics, la sua soluzione di big data che permette di analizzare i flussi di mobilità di turisti e visitatori e dei punti di interesse all’interno di zone specifiche. Al momento il servizio è stato messo a punto per alcuni Comuni del territorio regionale, così da permettere di approfondire e sfruttare al meglio tutte le potenzialità dello strumento, con la finalità di poterlo estendere sull’intera regione Piemonte.

Mobility Analytics fa uso di dati di rete mobile e di geolocalizzazione degli utenti gestiti in forma anonima ed aggregata, nonché di sofisticati algoritmi statistici, al fine di offrire alle aziende e alle pubbliche amministrazioni i più efficaci strumenti di supporto alle decisioni strategiche.

La soluzione è erogata attraverso un flusso di informazioni che rende disponibili indicatori su una web-dashboard interattiva, realizzata appositamente per offrire un’interfaccia semplice e intuitiva e facilitare così l’utilizzo di una soluzione molto evoluta a chi si occupa di pianificazione, gestione e analisi della movimentazione turistica.

Nell’ambito dello sviluppo del cruscotto di analisi e monitoraggio dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, lo strumento di Mobility Analytics va ad arricchire gli indicatori disponibili ed aumenta la rapidità con cui si rendono disponibili le informazioni agli stakeholder del territorio.

“Grazie al ruolo di operatore leader nel mercato mobile italiano, WINDTRE ha la possibilità di accedere, in tempi ridotti e nel completo rispetto della privacy, ad un’enorme quantità di dati aggregati molto puntuali. Si tratta di un asset prezioso per le pubbliche amministrazioni e per le imprese, perché, attraverso le nostre soluzioni di Data Analysis, consente di orientare i processi decisionali attraverso informazioni reali e approfondite, di realizzare piani di business più efficaci e di gestire al meglio gli eventi straordinari con grande affluenza di pubblico. Una soluzione che conferma il supporto di WINDTRE BUSINESS nello sviluppo dei territori e nella digitalizzazione delle PA e delle aziende italiane” Commenta Luca Cardone, Responsabile Marketing Top & Large di WINDTRE.

Il progetto è volto a valutare un ulteriore strumento a supporto della strategia data driven di sviluppo e promozione turistica della Regione Piemonte, che attualmente stiamo utilizzando per monitorare alcune destinazioni piemontesi come casi studioanalizzando non solo il movimento turistico, ma anche la fruizione della destinazione specifica per definire meglio gli attrattori principali e individuare indirettamente le principali motivazioni. Gli indicatori ottenuti attraverso la big data analysis di telefonia mobile completano le informazioni quantitative delle statistiche ufficiali, delle recensioni on-line e della spesa sul territorio che offre già il modello dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte”, commentano Beppe CarlevarisPresidente del CdA di Visit Piemonte e Alessandro Zanon, Direttore di Visit Piemonte.

Il Lingotto di Torino: simbolo della città e storia della Fiat

L’AUTOMOTIVE A TORINO / 2


Quando si parla di Lingotto, la prima associazione che viene in mente è senza dubbio con la Fiat che, in pieno periodo bellico nel 1916, ebbe l’esigenza di racchiudere in un unico comprensorio tutte le produzioni automobilistiche primarie e accessorie.

Così la casa automobilistica elaborò un piano di espansione che prevedeva la costruzione di un nuovo grande complesso industriale sui resti dell’antico podere appartenente ai nobili Robilant, prendendo il nome di Fiat Lingotto. Giovanni Agnelli individuò, nell’architetto Giacomo Matté Trucco, la persona adatta ad eseguire la progettazione di questo imponente complesso di 150000 metri quadri sito nell’area compresa tra la ferrovia e le vie Narzole, Nizza e Passobuole: un gigante di cemento armato – il primo in Italia – che divenne il simbolo dell’aspirazione alla modernità dell’azienda torinese. Il fabbricato principale è a cinque piani ed è costituito da due corpi longitudinali della lunghezza di 508 metri e della larghezza di 24,50 metri, uniti tra loro da 5 corpi trasversali che formano quattro cortili interni, il tutto sormontato da un tetto molto particolare: una pista in cemento armato destinata al collaudo dei veicoli con pavimentazione in asfalto costituiti da due rettilinei di 443 metri ciascuno e da due curve sopraelevate. Il circuito è stato ultimato nel 1921 e ha destato fin da subito stupore e meraviglia, considerato un vero e proprio “monumento della civiltà in movimento” (M. Pozzetto, 1975). Sempre nello stesso anno iniziarono a entrare in funzione le fonderie, le fucine, il reparto preparazione telai e quello forni automatici e la Fiat avviò il trasloco dei macchinari dalle officine di Corso Dante concludendo a fine anno con la sistemazione dei reparti della carrozzeria, del montaggio finale e delle officine meccaniche; nel 1923 il nuovo stabilimento è stato inaugurato alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

Lingotto si presentò come una struttura innovativa capace di rompere con la tradizione non solo nelle linee estetiche, ma soprattutto nell’organizzazione del lavoro, dando una spinta decisiva verso la produzione in grande serie; si trattò inoltre della prima fabbrica europea a essere concepita e costruita sulla base dei metodi di produzione statunitensi, tanto da essere presentata da Valerio Castronovo nel 1978 come “un nuovo grande stabilimento ad uso americano”. I mutamenti apportati dal nuovo complesso della Fiat interessarono anche il territorio cittadino, che vide modificati i rapporti tra fabbrica e città; non furono reclutate solamente le maestranze tra gli abitanti del territorio circostante, ma Fiat Lingotto rivestì un ruolo decisivo nell’incremento dell’immigrazione e nel popolamento di tutta la zona che va da Barriera di Nizza al Lingotto sia di operai provenienti da altri quartieri della città, dai comuni limitrofi, che dalle altre regioni d’Italia. Nel corso degli anni ‘30 lo stabilimento Lingotto produsse decine di modelli di automobili, come la Torpedo, la Balilla, la Topolino, la Fiat 1100 R e la sportiva X 1/9 con la rivoluzionaria posizione centrale del motore.

L’attività produttiva fu parzialmente interrotta nel 1939, in pieno inizio della Seconda Guerra Mondiale, essendo la stessa fabbrica un obiettivo delle incursioni militari su Torino e parte della produzione fu già spostata nel più grande stabilimento torinese chiamato Fiat Mirafiori. In seguito a diversi e devastanti bombardamenti, molte parti delle facciate dell’edificio furono parzialmente danneggiate, ma prontamente ricostruite nel periodo 1945-1947; la produzione di automobili però fu totalmente trasferita nel moderno comprensorio Mirafiori, mentre il Lingotto fu destinato, negli anni del boom economico, alla produzione di lavatrici e frigoriferi fino al 1982, quando dopo aver intrapreso una politica di graduale diminuzione della manodopera, la Fiat decide di chiudere lo stabilimento.

Dagli anni ‘80 ci fu la ristrutturazione – da parte dell’architetto Renzo Piano – e il recupero dello stabilimento appena dismesso. L’edificio centrale della ex fabbrica fu riqualificato e inaugurato già nel 1987 come 8-Gallery e adibito a uso commerciale, con negozi, bar e ristoranti concentrati in un’unica area, mentre ad inizio anni ‘90 fu riqualificata la palazzina distaccata delle ex presse, sul lato sud del comprensorio, diventano un centro fieristico-espositivo, denominato Lingotto Fiere, che ad oggi ospita diverse esposizioni di una certa rilevanza come il Salone internazionale del Libro, Salone del Gusto, Artissima – Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea – e molte altre. Suggestiva è La Bolla, un progetto di Renzo Piano del 1994: una sala riunioni semi-sferica e trasparente, attrezzata e panoramica da 25 posti, realizzata in acciaio e vetro-cristallo con vista sulle Alpi e sulla pista parabolica di collaudo.

Nel 2021 Lingotto Torino diventa il simbolo della rinascita green della città: il suo tetto iconico è stato trasformato nel giardino pensile più grande d’Europa. L’area, progettata dall’architetto Benedetto Camerana e nata sulla pista di collaudo situata in cima all’ex complesso industriale, ospita più di 40.000 piante appartenenti a 300 specie e varietà diverse. Insieme al nuovo giardino sospeso, denominato Pista 500, è stata inaugurata anche Casa 500, il nuovo spazio espositivo dedicato alla più amata icona della Fiat, parte del complesso museale della Pinacoteca Agnelli – inaugurata nel 2002 nel cui interno vi è una mostra d’arte permanente tratta dalla collezione privata della celebre famiglia – visitabile gratuitamente per i possessori della Torino Piemonte Card.

Giulia De Sanctis

 

L’economista Carlo Cottarelli ospite di Forte di Bard Incontri

Venerdì 11 agosto 2023, alle ore 21.00, l’economista Carlo Cottarelli sarà ospite della rassegna Forte di Bard Incontri per presentare il libro Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia (Editore Feltrinelli). Cos’hanno in comune il sogno libertario delle criptovalute, quello tecnocratico dell’indipendenza delle banche centrali, la finanziarizzazione del sistema economico, l’abolizione della fatica attraverso la tecnologia, la globalizzazione e un mondo senza barriere, l’illusione della crescita infinita e l’idea che, tagliando le tasse ai ricchi, tutti staranno meglio? Sono sette grandi sogni immaginati e concretizzati da riformisti visionari, uomini e donne con la volontà di cambiare il mondo.

Carlo Cottarelli chiama quelle visioni “chimere” e le racconta spiegando qual è la consistenza dei sette sogni e qual è la posta in gioco del loro successo o fallimento. Sono questioni che riguardano noi e le generazioni future, perché dovremo affrontare il problema di una crescita compatibile con i vincoli ambientali, la necessità della stabilità monetaria, le conseguenze di un’eventuale deglobalizzazione.

In collaborazione con Libreria Mondadori, Ivrea.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.

prenotazioni@fortedibard.it

T. + 39 0125 833811