ECONOMIA- Pagina 113

Restructura 2023: appuntamento col futuro dell’edilizia

Aree espositive, incontri b2b, convegnidal 23 al 25 novembre al Lingotto Fiere di Torino torna Restructura. Per la prima volta i professionisti italiani saranno chiamati a raccontare il proprio caso di successo nella ristrutturazione innovativa di un edificio. L’obiettivo per l’edilizia di domani? Costruire consapevole per migliorare la qualità della vita di chi vive gli spazi. Restructura 2023 suggerirà come.


Area Espositivaconvegni, workshopnetworkingRestructura 2023 torna dal 23 al 25 novembre al Lingotto Fiere di Torino. L’evento annuale organizzato da GL events Italia sarà il palcoscenico in cui professionisti e aziende leader nel settore presenteranno le proprie visioni e soluzioni all’avanguardia, quelle che trasformeranno il modo in cui concepiamo gli spazi abitativi e commerciali, coniugando efficienza, praticità e bellezza. In questa direzione Restructura per la prima volta lancerà una sfida: da settembre inviterà i professionisti italiani a raccontare il proprio caso di successo nella ristrutturazione innovativa di un edificio. Le tecniche giudicate più brillanti saranno illustrate nel convegno di apertura del Salone.

Alla 35esima edizione l’evento si posiziona sempre più come punto di riferimento per i professionisti del settore. Al centro: un modello di edilizia, restauro e ristrutturazione focalizzato sulla corretta progettazione nel rispetto dei più contemporanei criteri di sostenibilità ambientale e sociale, con crescente attenzione alla salubrità dell’abitare.

Oltre 150 le aziende espositrici e 10.000 i professionisti attesi a Restructura, dove l’ingresso è gratuito, previo accredito. Il percorso espositivo, nel Padiglione 3, racconterà il variegato mondo dell’edilizia attraverso: materiali naturali innovativi, con un focus sul legno, mezzi e sicurezza in cantiere, software, bim e digitalizzazione. Ci saranno, inoltre: una collettiva di aziende edili del territorio associate ad API e un’area dedicata alle eccellenze artigiane della Regione Piemonte.

A conferma del ruolo centrale che Restructura riveste anche in termini di formazione e aggiornamento professionale, l’edizione 2023 proporrà un palinsesto di circa 100 eventi, molti dei quali con riconoscimenti dei crediti formativi per geometri, architetti, ingegneri, geologi, periti industriali, forestali. Tra i temi che verranno approfonditi: la gestione delle risorse idriche, le comunità energetiche, la filiera del legno. L’approccio sarà teorico, ma anche concreto, grazie a 4  areeper dimostrazioni pratiche che si aggiungono alle 10 sale che ospiteranno gli appuntamenti.

Dopo il successo dello scorso anno, torna inoltre l’Alveare del professionista, format composto da celle esagonali, abitate dalle principali associazioni di categoria e ordini professionali del territorio: un luogo di rappresentanza e networking per le associazioni.

Appuntamento a settembre per conoscere i dettagli della chiamata al contest sul retrofit innovativo per la selezione dei protagonisti del convegno di apertura di Restructura 2023.

Partner ed. 2023 – RESTRUCTURA

¤  Restructura è al Padiglione 3 del Lingotto Fiere – via Nizza 294, Torino

¤  Da giovedì 23 a sabato 25 novembre, dalle 9.00 alle 19.00

¤  L’ingresso, gratuito, previo accredito

Prezzi benzina alle stelle, come risparmiare carburante in estate

 

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Gli italiani si mettono in viaggio per l’estate e il caro benzina rischia di rappresentare una stangata per il portafoglio. A luglio i prezzi alla pompa di benzina e diesel sono aumentati dopo i ribassi iniziati a metà aprile.

Secondo i dati comunicati dagli esercenti, il ministero delle Imprese e del made in Italy ha stimato una media nazionale dei prezzi al self di 1,85 euro al litro per la benzina, mentre per il gasolio si parla di 1,69 euro al litro.

Per quanto riguarda il servito, la benzina arriva a quota 1,985 euro al litro, il diesel si assesta a 1,830, il metano a 1,432 euro, il Gpl a 0,70 euro e il Gnl a 1,248 euro al kg.

prezzi in rialzo sarebbero da imputare a una crescita della domanda, ovvero alla massa di viaggiatori che si spostano per raggiungere la meta delle vacanze.

Alle cause di fluttuazione dei prezzi di benzina e diesel gli analisti ne aggiungono altre due: le incertezze generate dal prolungarsi della guerra in Ucraina che continua a destabilizzare il mercato del greggio e il taglio alla produzione di barili confermati dall’Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio). L’Opec recentemente ha fissato in 40,46 milioni di barili al giorno la produzione fino al 2024.

Per risparmiare, occorre confrontare le offerte della varie pompe della propria città. Il comparatore dei prezzi viene messo a disposizione degli automobilisti direttamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Cliccando sul portale Osservaprezzi Carburanti del Mimit è possibile impostare un raggio di ricerca disegnando una figura direttamente sulla mappa. Oppure si può effettuare una ricerca per indirizzo. Successivamente un menu a tendina chiederà di scegliere il tipo di carburante erogato. Dallo stesso menu si può scegliere se ricorrere al servito o al self service. Possibile infine ordinare l’elenco a partire dal minor prezzo.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Piemonte-USA: nuove occasioni di business e investimento

grazie all’accordo con Margalit Startup City New York e JVP

Aerospace, salute, student house e non solo: numerose e variegate le aziende d’oltreoceano che guardano al nostro territorio per crescere.

Il Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) – società in house della Regione Piemonte, che si occupa di agevolare il processo di internazionalizzazione delle imprese del territorio e di attrarre investitori esteri in Piemonte – , Margalit Startup City New York (MSCNY), società di sviluppo economico regionale che costruisce e gestisce centri internazionali tematici di innovazione nel mondo, e il fondo di investimento israeliano Jerusalem Venture Partners (JVP) hanno firmato un accordo di collaborazione mirato a incoraggiare la cooperazione business-to-business tra imprese piemontesi e controparti americane per creare connessioni durature e di alto livello.


Con la sigla dell’accordo,
il Piemonte avrà a New York un punto di riferimento a disposizione delle istituzioni del territorio e delle delegazioni imprenditoriali che parteciperanno alle attività frutto della collaborazione di Ceipiemonte e MSCNY e un canale privilegiato per favorire investimenti di aziende americane in Piemonte. Cooperazione commerciale e investimenti, ma anche organizzazione di missioni di delegazioni imprenditoriali statunitensi in Piemonte per attività B2B: saranno facilitati i contatti tra i due territori e identificate le aree di interesse per la collaborazione reciproca, promuovendo business, scambio di tecnologie e investimenti. Oltre a permettere a nuove realtà industriali statunitensi di conoscere quanto ha da offrire il Piemonte in fatto di tessuto produttivo, know-how tecnologico ed ecosistema di formazione e ricerca, questo accordo faciliterà l’approdo delle imprese sul nostro territorio, offrendo informazioni e supporto per districarsi attraverso la burocrazia e aiutandole a individuare le migliori location su cui puntare. Inoltre, sarà fornita assistenza alle aziende statunitensi già presenti e operative nella nostra regione, un numero di realtà sempre più grande che opera in numerosi settori strategici.

Aziende Usa in Piemonte: numeri importanti che danno lavoro a 28mila piemontesi 

Le aziende statunitensi che operano in Piemonte sono circa 200 (con oltre 380 unità locali) e sul nostro territorio danno lavoro a più di 28mila persone. I comparti produttivi che le vedono impegnate sono i più svariati ma a fare da capolista, con più di 150 aziende, c’è quello più caratterizzante per il Piemonte: il manifatturiero. È sotto questa dicitura che si inseriscono sia l’automotive che l’aerospace. Subito dopo, con circa 90 aziende ciascuna, si trovano i settori del commercio e dei servizi. Se il comparto costruzioni/ingegneria/energia conta una quarantina imprese, l’agroalimentare ne conta una decina. 

L’area geografica in cui le imprese Usa sono più presenti è quella di Torino, qui le sedi operative di aziende a stelle e strisce sono 231, seguono la provincia di Novara con 48 sedi, quella di Alessandria con 38, le 32 del cuneese, le 15 di Asti, le 8 di Biella, le 7 di Vercelli e le 2 del VCO.

Imprese in arrivo: aerospace, salute, student house e non solo

Le imprese statunitensi che hanno aperto un canale di interlocuzione con il nostro territorio per investire in Piemonte sono numerose e attive nei comparti produttivi più differenti. Tra quelli legati alla manifattura c’è un’azienda specializzata nella produzione di materiali compositi per il settore dell’aerospazio, delle energie rinnovabili e dell’elettronica che sta pianificando la costruzione sul nostro territorio di uno stabilimento. Nel settore tecnologico ed energetico spicca una società che si occupa della produzione dell’idrogeno dalla polvere di alluminio e che sta valutando di aprire in Piemonte il suo quartier generale europeo.

Anche il comparto dei servizi per gli studenti è diventato interessante per gli investitori USA. Ne sono un esempio due aziende interessate a ricevere opportunità d’investimento per aprire una student house e

Terziario torinese fiducioso, ma emergono timori per l’autunno. Nel Torinese 118 mila imprese

 

SECONDO TRIMESTRE 2023 ALL’INSEGNA DELLA TENUTA: PER IL 75% DELLE IMPRESE È STATO ‘UGUALE’ O ‘MIGLIORE’ RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO

OCCUPAZIONE STABILE PER L’89%

PER L’81% IL COSTO DEL DENARO È AUMENTATO

TIMORI PER L’AUTUNNO, PREVISTI PEGGIORAMENTI PER LIQUIDITÀ E CREDITO

PREOCCUPANO GLI AUMENTI DI MEZZI PUBBLICI E PARCHEGGI

 

Luci e ombre sulla primavera e sull’estate delle 118 mila imprese del terziario torinese, che hanno affrontato con una sostanziale tenuta il secondo trimestre dell’anno e guardano ad un autunno tra stabilità e flessioni. È quanto emerge dalla dall’indagine trimestrale realizzata da Confcommercio Ascom Torino in collaborazione con Format Research sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del territorio di Torino e provincia nel periodo da aprile a giugno 2023.

«L’andamento delle attività è sempre più condizionato da elementi esterni che influenzano le abitudini sia dei consumatori che degli imprenditori – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Ciononostante, la fiducia espressa dai nostri imprenditori è comunque un segnale forte della voglia di costruire, confermata anche dalle numerose richieste di credito finalizzate all’investimento. Prosegue la dicotomia tra l’andamento positivo dei pubblici esercizi e la flessione manifestata, invece, dai negozi di prossimità. Per loro e per tutto il terziario siamo al lavoro per promuovere politiche attive per il commerciotutelare il tessuto imprenditoriale di prossimità, sostenere il valore sociale delle attività tradizionali, e dare strategicità al Distretto Urbano del Commercio. Tra i temi più urgenti l’aumento delle tariffe dei parcheggi e dei mezzi pubblici che preoccupa le imprese del commercio, le quali temono un ulteriore rallentamento dei consumi a beneficio delle aree commerciali extra urbane».

 

Migliora la fiducia delle imprese rispetto all’andamento della propria attività economica: per il 75% degli intervistati il II trimestre è stato sostanzialmente ‘buono’. In particolare, per il 27% è migliorato rispetto al primo trimestre e per il 48% è rimasto uguale, con un indice di fiducia pari a 51 (era 49 nel I trimestre). Il trend si manterrà stabile fino alla fine dell’estate.

Diminuisce leggermente l’indicatore dei ricavi delle imprese che scende da 48 a 47 e non prevede variazioni nei mesi successivi. Il 55% degli intervistati dichiara che i ricavi sono stati uguali a quelli del trimestre precedente, il 28% peggiorati e il 18% migliorati. Non si prevedono variazioni per il III trimestre.

La situazione della liquidità delle imprese si presenta in peggioramento: l’indice scende da 42 a 37. Per il 33% delle aziende la situazione è infatti peggiorata rispetto al I trimestre (era il 24% nel I trimestre). Previsto un’ulteriore flessione per la fine dell’estate.

L’89% delle imprese dichiara ‘stabile’ l’occupazione, che dall’ultimo trimestre 2022 continua a segnare un indice pari a 50.

«È positivo il clima di fiducia con cui le aziende hanno affrontato gli scorsi mesi – evidenzia il Direttore di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano –anche se registrano un irrigidimento delle condizioni per l’accesso al credito: sono aumentate le richieste al sistema bancario, che ha risposto tuttavia con poca disponibilità. A questo si aggiungono i costi del danaro: istruttorie, tassi di interesse e anche incremento delle garanzie delle banche, che contribuiscono ad accentuare il peso economico e finanziario di questi mesi. La speranza è che l’inflazione allenti la morsa nell’autunno per non confermare le previsioni di difficoltà che molte imprese temono, nel far fronte al costo del danaro, del lavoro e delle materie prime»

Aumentano, dunque, leggermente le imprese che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi, ma peggiora drasticamente il giudizio degli imprenditori sulle condizioni di credito: per l’81% sono peggiorate e per il 19% sono rimaste uguali.

Il 61% ha visto accogliere interamente la propria domanda di credito e il 71,2% lo utilizzerà per esigenze di liquidità e cassa, il 24,4% per effettuare investimenti e l’4,4% per la ristrutturazione del debito.

Export, il caso Germania. Esportazioni dal Piemonte in crescita del 25%

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Piemonte 4° per grado di esposizione export in Germania (7,5% del PIL)

Piemonte 4° per valore assoluto export in Germania (8.578 milioni ultimi quattro trimestri)

 

Nel primo trimestre 2023 si conclama la recessione tecnica in Eurozona, su cui agisce la pesante flessione dell’economia della Germania il cui PIL, nel primo trimestre del 2023, segna il secondo arretramento consecutivo, pari al -0,3% dopo il -0,5% del quarto trimestre 2022.

Un campanello d’allarme per il manifatturiero del Piemonte il cui grado di esposizione sul mercato tedesco si posiziona al quarto posto a livello nazionale.

L’Ufficio Studi di Confartigianato, analizzando i dati ISTAT, ha registrato un aumento del 25,1% dell’export delle imprese del Piemonte verso la Germania, osservando i flussi del primo trimestre 2022 con il pari periodo del 2023.

 

Negli ultimi 12 mesi, a marzo 2023, la nostra regione ha piazzato in Germania 8.578 milioni di euro di controvalore.

L’analisi provinciale dice anche come a Torino siano stati spediti verso la Germania 4.207 milioni di euro di beni con un + 46,7%% (1 trimestre 2022 sullo stesso periodo del 2023); da Cuneo siano partiti 1.350 milioni di euro di prodotti con un + 27,5%; Novara abbia esportato per 983 milioni di euro con un calo dell’10,2%; da Alessandriasiano partiti 879 milioni di euro di prodotti, registrando un +7,5%%; da Vercelli sono partiti  404 milioni di euro di controvalore con un trend positivo di +15,7%, da Asti siano partiti 363 milioni di prodotti registrando +14,8% , da Biella 221 (+9,6%) infine dal Verbano siano partiti 170 milioni di prodotti (+3,5%).

“Il rapporto commerciale tra la Germania e Italia, e quindi anche con la nostra regione, è da sempre molto attivo – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte per la qualità dei prodotti Made in Italy venduti a Berlino. Dall’agroalimentare alla moda, dai prodotti petroliferi ai macchinari e impianti solo per fare qualche esempio, per il Piemonte lo scambio commerciale tedesco vale molti milioni di euro. Abbiamo il timore che questa cifra, fra qualche mese, potrebbe registrare una flessione”.

“Per questo osserviamo con estrema attenzione l’andamento sia dell’economia tedesca, sia quella dell’Unione Europea – conclude Felici – La situazione della Germania ha anche altri risvolti che vanno monitorati. Non è infatti normale che il nostro Paese cresca, in base alle ultime stime UE, sette volte di più. Questo è il dato che preoccupa per due motivi. Il primo è la storica avversione della Germania all’inflazione che sta orientando la politica fiscale tedesca verso l’austerity che impatterà di certo anche sul nostro export nella seconda parte dell’anno. Il secondo è il perdurare di una condizione che porterà l’UE a prendere provvedimenti come l’innalzamento dei tassi e altre “regole” che rischiano di penalizzarci molto più dei nostri concorrenti europei. Comunque la si metta ulteriore ricchezza passerà dalle mani di famiglie ed imprese agli speculatori internazionali, aggregandosi nelle mani di pochissimi soggetti a discapito dei molti. Tali scelte scellerate non fanno altro che impoverire ulteriormente il mondo produttivo. Già l’aumento di 275 punti base dei tassi di interesse in un anno, aumentando il costo del credito, sta riducendo la propensione ad investire e dilata la spesa pubblica per interessi, che nel 2023 risulta pari al 4,0% del PIL, la più alta in Europa.”

Bonus barriere anche per le finestre, come funziona

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

L’agevolazione fiscale al 75% del cosiddetto bonus barriere architettoniche riguarda anche i lavori su bagni, pavimenti e finestre, senza che a chiederlo sia necessariamente un nucleo familiare che comprenda una persona con disabilità. A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con una circolare nella quale definisce i requisiti utili ad accedere tramite la dichiarazione dei redditi 2023 alla misura stabilita con la Legge di Bilancio.

Innanzitutto è stato esteso l’elenco degli immobili destinatari del contributo, nel quale rientrano adesso anche gli appartamenti dei condomini. Sul punto si specifica che i lavori devono essere realizzati, sia sulle parti comuni che sulle singole unità, in edifici già esistenti.

Nel caso in cui gli interventi siano effettuati all’interno di un condominio, è necessaria l’approvazione dei lavori tramite una delibera condominiale. La votazione sarà considerata favorevole se si raggiunge il consenso della maggioranza dei partecipanti all’assemblea, che rappresenta almeno 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

La detrazione è applicabile alle spese di ristrutturazione come la realizzazione di ascensori, montacarichi e di dispostivi di comunicazione, domotica o altre tecnologie, che facilitino la mobilità interna ed esterna dell’abitazione per le persone con disabilità gravi.

Tra i lavori compresi nel bonus, l’Agenzia delle Entrate ha incluso anche la sostituzione di finiture come pavimenti, porte, terminali degli impianti e infissi esterni, cioè le finestre.

Per poter cambiare gli infissi è però necessario fare attenzione agli specifici criteri fissati dal ministero delle Infrastruttura, proprio per agevolare i movimenti di coloro che hanno difficoltà motorie, come ad esempio meccanismi di apertura e chiusura che possano permettere solo con una lieve pressione l’apertura e la chiusura delle imposte.

Le nuove maniglie dovranno, inoltre, essere posizionate ad un’altezza standard tra i 100 e i 130 centimetri, mentre gli spigoli della finestra dovranno rispettare determinati requisiti per evitare infortuni.

Tra i lavori validi per ottenere il bonus sono previsti anche quelli per il rifacimento del bagno, cucine e anche per gli impianti elettrici.

Anche in questo caso la detrazione verrebbe riconosciuta solo in presenza di tutti i requisiti tecnici fissati per legge e diretti alla rimozione delle barriere architettoniche (qui avevamo introdotto i requisiti e i lavori accettati per ottenere il bonus barriere architettoniche).

Di seguito in sintesi alcuni esempi di interventi che possono rientrare nel bonus barriere architettoniche: installazione di rampe inclinate per consentire l’accesso agevole a persone in carrozzina o con difficoltà motorie; installazione di ascensori per superare le barriere verticali all’interno degli edifici; utilizzo di piattaforme elevatrici per consentire l’accesso a piani diversi senza dover affrontare le scale; interventi che rendono gli impianti completamente accessibili, ad esempio l‘installazione di ausili tecnologici per agevolare la mobilità interna o esterna degli edifici; infissi esterni; adeguamento dei servizi igienici per renderli accessibili a tutte le persone, con spazi e attrezzature che consentono una manovrabilità e un utilizzo adeguato; lavori di sistemazione degli impianti elettrici e dei citofoni, garantendo che siano posizionati a un’altezza adeguata e ben visibili, facilitando l’utilizzo da parte di persone con disabilità.

Per ottenere l’agevolazione fiscale al 75% bisogna però tenere in considerazione i limiti stabiliti in base al numero di unità immobiliari coinvolte nei lavori (qui avevamo parlato delle scadenze per il 2023 dei bonus per la casa come quello per le barriere architettoniche): limite di 50.000 euro per edifici unifamiliari o edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti; limite di 40.000 euro per il numero di unità immobiliari negli edifici che vanno da 2 a 8; limite di 30.000 euro per il numero di unità negli edifici composti da più di 8 immobili.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT è stato approvato all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo, che ha accolto le proposte di modifica elaborate nell’ultimo anno dall’apposita Commissione composta da rappresentanti del CdA e del CdI.

 

La Fondazione CRT potrà contare su uno Statuto più coerente con l’attuale scenario di operatività, anche a seguito dell’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore. Ringrazio la Commissione per il grande lavoro svolto in stretto coordinamento con il Cda e il CdI che, fin da subito, avevano condiviso l’esigenza di procedere alla revisione e all’aggiornamento del documento: le nuove norme rappresenteranno il nostro punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo sociale del territorio e delle comunità nei prossimi anni”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione CRT Fabrizio Palenzona.

 

Etica, parità di genere, trasparenza e inclusione sono i valori fondanti esplicitati dal nuovo Statuto, che rafforza i principi di indipendenza e terzietà della Fondazione e dei singoli componenti degli Organi, sottolineando il ruolo di garante del Presidente.

 

Una delle novità più significative riguarda la composizione del Consiglio di Indirizzo. Nel ribadire l’utilizzo del metodo democratico delle terne per assicurare scelte polisettoriali nella composizione del CdI, in osservanza del protocollo d’intesa Acri-MEF il nuovo Statuto prevede che i consiglieri passino da 18 a 22: tale modifica migliorerà gli equilibri territoriali nel rispetto del ruolo centrale del capoluogo di Regione, garantirà la presenza di un esponente qualificato del Terzo Settore, consentirà di valorizzare il sistema universitario con focus prioritario su Torino e aumenterà le opportunità di cooptare in Consiglio personalità di chiara e indiscussa fama.

 

In dettaglio, le province di Alessandria e Asti potranno designare ciascuna una propria terna di candidati, anziché un’unica congiunta; analogamente, una terna di candidati sarà assegnata alle province di Biella e Vercelli e una a quelle di Novara e Verbania, nell’ottica di una maggiore rappresentatività di questi enti.
Le terne di candidati del Comitato Regionale Universitario del Piemonte passeranno da 2 a 3, alla luce dell’importante ruolo strategico svolto dagli Atenei per la crescita e lo sviluppo del territorio.
Inoltre, lo Statuto preserva il ruolo del sistema associativo camerale prendendo atto della sua riorganizzazione, e prevede che il mondo del Terzo Settore esprima una propria terna tramite l’innovativo sistema del bando: vengono quindi riconosciuti i principi meritocratici nella selezione di soggetti qualificati del Piemonte e della Valle d’Aosta, sostenuti da almeno cinque Enti del Terzo Settore (ETS) con sede operativa sul territorio. Al bando potranno partecipare le reti internazionali della filantropia Philea ed EVPA.
I Consiglieri di Indirizzo cooptati passeranno da 3 a 4.

 

Il nuovo Statuto della Fondazione CRT riorganizza e puntualizza le cause di incompatibilità e dei possibili conflitti di interesse in ambito erogativo e amplia le occasioni e le materie di confronto tra CdA e CdI.

 

Il documento sarà trasmesso all’Organo di Vigilanza per le osservazioni e l’approvazione finale.

PoliLine, The Garden: ora il verde si fa esclusivo

Gli arredi da giardino ecosostenibili, figli del gran design italiano che conquista l’estero

L’esclusività ha preso piede anche in giardino. Che la ricerca e la cura di verde domestico sia uno dei trend immobiliari in maggior crescita del momento, è un dato di fatto.

Un’esigenza che, per restare in metafora, merita di essere coltivata a dovere con una visione specifica in grado di coniugare funzionalità, estetica e pregio.

Nasce così PoliLine – The Garden, prima linea al mondo di arredi da giardino di ogni forma e dimensione interamente a incastro e zero viti. Ecologici, sono interamente realizzati in HPL, materiale rispettoso dell’ambiente che trova per la prima volta al mondo applicazione in questo settore.

E, soprattutto, racchiudono in sé numerosissimi vantaggi: pratici, comodi, solidi, resistenti, inintaccabili da raggi UV, invecchiamento ed effetto degli agenti atmosferici, conservano e difendono al meglio la propria forma migliore.

Appagando l’occhio, catturando lo sguardo. Contestualizzandosi al meglio in qualsivoglia tipologia di cornice che richieda un tocco di classe ben integrato con il resto. E, in più, offrono il pretesto per distinguersi anche in situazioni in cui occorre fare la differenza: dimore di lusso, residenze di pregio, strutture ricettive, resort e qualsivoglia luogo in cui occorra segnare il livello.

PoliLine – The Garden è una linea integrata di sedie, sdraio, lettini prendisole, cassapanche, sedie e tavoli a gamba alta e bassa di svariate misure e dimensioni capace di soddisfare il semplice uso domestico su balconi e terrazzi per i propri momenti di relax fra pillole di natura, e spazi ben più ampi in cui ricreare momenti di aggregazione, svago e riposo immersi nel verde.

Una serie di manufatti figli del miglior design italiano a firma ‘IT Design Srl’, marchio di punta specializzato in prodotti per esterni da destinare al provato e alla zootecnia di qualità. Una risposta efficace al crescente desiderio di bellezza anche a bordo piscina.

Punto di forza dell’intera gamma di prodotti, disponibili tutti sul sito www.polilinegarden.it, è la piacevolezza delle forme e della geometria degli incastri, frutto di un’attenta selezione di suggestioni in grado di fondere con gusto ed evidente equilibrio cerchi e linee, in un’ottica razionale e accattivante al tempo stesso.

PoliLine – The Garden è una coccola al proprio giardino. Un regalo al proprio verde. Un punto fermo nella propria vita quotidiana per quanti sono convinti che la cultura delle radici fa sempre la differenza. Nella vita come anche sul prato o sul terrazzo di casa.

Conti in ordine per la Regione: disavanzo e debito ridotti di oltre due miliardi

La Corte dei Conti ha parificato il rendiconto 2022 senza eccezioni

La Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per il Piemonte ha parificato, oggi il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2022. Il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 342 milioni, 238 milioni in miglioramento rispetto al 2021. La Regione Piemonte, pertanto, nel 2021 ha recuperato tutte le quote dei disavanzi pluriennali.

Il Presidente Alberto Cirio e l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano hanno sottolineato che in quattro anni di governo è stata ridotta la zavorra che grava sul Piemonte di oltre 2 miliardi di euro, su disavanzo e debito ereditati dal passato che pesano come un gigantesco macigno sulle spalle della regione.

“Più investimenti, come quelli di edilizia sanitaria che passano da 11 a 524 milioni, senza nuove tasse e con un lavoro costante di riduzione del debito. Sono questi gli elementi principali del giudizio della Corte dei Conti che oggi ha promosso a pieni voti il bilancio della Regione Piemonte – afferma il Presidente della Regione Alberto Cirio. La Corte ha preso atto positivamente della chiusura finalmente, dopo oltre 10 anni, del cantiere del Grattacielo e del trasferimento dei 2 mila dipendenti regionali e questo è per noi motivo di grande soddisfazione, perché i ritardi sono stati sempre oggetto di rilievi da parte della Corte e invece oggi l’obiettivo è stato raggiunto, avviando finalmente un’operazione di razionalizzazione e risparmio che vale 18 milioni di euro all’anno di risorse dei cittadini e che la Regione attendeva da anni. Siamo anche molto soddisfatti del lavoro di risanamento dei conti: da quando ci siamo insediati abbiamo ridotto disavanzo e debito di oltre 2 miliardi di euro e proseguiamo con determinazione nell’impegno di non lasciare debiti per le generazioni future. Anche sulle liste d’attesa la Corte ha riconosciuto il grande lavoro fatto: sappiamo bene che il problema non è ancora risolto anche perché si trascina da un decennio e il Covid ha ulteriormente aggravato la situazione, ma la strada è quella giusta. Siamo quindi molto soddisfatti – continua il Presidente Alberto Cirio – del giudizio della Corte e di aver ricevuto la conferma che i conti della Regione Piemonte del 2022 sono in ordine e le nostre decisioni di spesa sono legittime”.

“Il nostro orgoglio più grande è di aver tenuto e tenere i conti in ordine – commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano.  Terza parifica di fila per il bilancio di questa legislatura un risultato importante e che qualifica la bontà del lavoro svolto da questa amministrazione e da parte degli uffici. Ringrazio il personale per il lavoro certosino che viene svolto e che consente di avere i conti in ordine; che la struttura sia operativa e funzionale lo testimoniano i rilievi svolti ad esempio sulla gestione dei fondi comunitari, nella valorizzazione del patrimonio con i primi segnali di risparmio anche a seguito del trasferimento del personale nella nuova sede del grattacielo, nel rapporto con le partecipate”.

A proposito di patrimonio come testimoniato dalla relazione cominciano a manifestarsi i risparmi sulle locazioni passive che sono ancora presenti per 6 milioni di euro nel 2022, cifra destinata a scendere sotto il milione di euro nel 2024, dopo il trasloco. Per quanto riguarda la gestione dei Fondi comunitari il dato che emerge (ad esempio sul Por Fesr 2014/2020) è che la Regione Piemonte ha un’elevata, rispetto alla media regionale, capacità di impegno pari al 111,28% con una capacità di spesa del 102,91% molto al di sopra delle regioni più sviluppate con buone prospettive che possono andare anche sulle future rendicontazioni. Particolare soddisfazione per la conferma del raggiungimento di un risultato di competenza positivo (€149 mln) e per il miglioramento rispetto al 2021 degli altri due saldi, quello dell’equilibrio di bilancio che tiene conto delle risorse vincolate (positivo per € 80mln) e quello dell’equilibrio complessivo che tiene conto di tutte le quote accantonate e vincolate (positivo per € 53,8mln).  Tale risultato è altresì frutto del miglioramento della gestione finanziaria complessiva a partire dalla programmazione e della successiva gestione rispettosa altresì dei tempi di pagamento dei debiti commerciali.

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha espresso soddisfazione per l’approvazione del rendiconto finanziario 2022 da parte della Corte dei Conti, evidenziando che “il fondo sanitario indistinto ammonta a 8 miliardi e 680 milioni di euro e ringraziando la struttura dirigenziale e contabile dell’Assessorato per l’attenzione e la professionalità con cui ha svolto il proprio lavoro”.

«I conti sono stati mantenuti in equilibrio – osserva l’assessore Icardi – e tutte le Aziende sanitarie regionali stanno rispettando i tempi di pagamento, in linea con la Direttiva europea».

Nello specifico della rendicontazione, l’assessore regionale alla Sanità ha richiamato il dato di 3 miliardi 952 milioni di interventi di edilizia sanitaria in corso di realizzazione, relazionando sullo stato di attuazione dei principali progetti regionali, tra i quali anche gli interventi del Pnrr (Strutture di prossimità, ammodernamento del parco tecnologico…) per i quali nel 2022 risultano investiti oltre 346 milioni 623 mila euro. Una parte importante della relazione dell’assessore è stata  dedicata all’attività dell’Azienda Zero, che nel 2022 ha iniziato a operare a pieno regime su diversi fronti, tra i quali l’Emergenza Urgenza extraospedaliera, la gestione e lo sviluppo del sistema informativo di Telemedicina e Information and Communication Technologies (ICT), il monitoraggio e lo studio tendenziale dell’andamento degli aggregati di costo e ricavo delle Aziende sanitarie regionali, il supporto tecnico per la valutazione delle tecnologie sanitarie e il monitoraggio e controllo della rete logistica distributiva.

I CONTI NEGLI ANNI

Per quanto riguarda il DISAVANZO (cioè il saldo negativo tra le uscite e le entrate della Regione) è passato da 6,6 miliardi di euro nel 2018 è di 5,34 miliardi nel 2022. In quattro anni è stato ridotto di oltre un miliardo di euro (1,26milioni).

2018

Disavanzo complessivo oltre 6,6 miliardi (6.605.000.000)

2019

Riduzione di oltre 325 milioni portando il disavanzo complessivo a 6,2 miliardi (6.229.000.000)

2020

Riduzione di oltre 376 milioni portando il disavanzo complessivo a 5,9 miliardi (5.903.000.000)

2021

Riduzione di oltre 322 milioni portando il disavanzo complessivo a meno di 5,6 miliardi (5.581.000.000)

2022

Riduzione di altri 238 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,34miliardi (5.342.969.584)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 232 milioni per portare il disavanzo complessivo a circa 5,110 miliardi.

Per quanto riguarda il DEBITO in quattro anni è stato ridotto di quasi 1,10 miliardi di euro (per la precisione 1,092 miliardi). È sceso dai 9,6 miliardi di euro del 2018 agli 8,5 miliardi del 2022.

Nel dettaglio:

2018

Debito complessivo di oltre 9,6 miliardi

2019

Riduzione di 249 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,3 miliardi (quasi 9.355.000.000)

2020

Riduzione di oltre 213 milioni portando il debito complessivo a oltre 9,1 miliardi (9.141.000.000)

2021

Riduzione di oltre 315 milioni portando il debito complessivo a 8,8 miliardi (8.825.000.000)

2022

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,5 miliardi (8.510.000.000)

OBIETTIVO 2023

Riduzione di altri 315 milioni per portare il debito complessivo a circa di 8,195 miliardi.

Dalla Regione un aiuto alle sale cinematografiche

Realizzazione di nuove sale cinematografiche, riattivazione di quelle chiuse o dismesse da almeno 24 mesi per aumentare il numero degli schermi. E poi adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche.

Per raggiungere questi obiettivi la Regione ha messo in campo 8.000.000 di euro con un bando gestito da Finpiemonte (attivo dalle ore 9 del 4 settembre 2023 fino ad esaurimento delle risorse) dal presentato oggi agli operatori del Settore, dagli assessori alla cultura Vittoria Poggio e alle attività produttive Andrea Tronzano.

«Per sostenere la ripresa – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggiogli operatori hanno bisogno di ingenti cifre, prima di tutto per l’adeguamento tecnologico e poi per riconvertire le sale che dopo lo tsunami del COVID e il sorpasso del digitale hanno vissuto un periodo di forte crisi, invece potranno diventare poli di aggregazione per attività collaterali. Abbiamo fatto un vero e proprio investimento con risorse importanti del PR-FESR, ascoltando le richieste degli operatori stessi con i quali abbiamo condiviso ogni passaggio e che oggi vedono una possibilità concreta di rilancio delle loro attività».

«La magia del cinema è unica, assistere alla proiezione di un lungometraggio in una sala con le nuove tecniche di ripresa trasmette emozioni che consentono a volte di fare parte attiva di una storia – commenta l’Assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano. Sostenere gli esercenti nella riqualificazione delle sale cinematografiche, oppure attivarne nuove, significa non solo valorizzare il comparto ma anche il lavoro che viene svolto dalle molteplici produzioni, anche piemontesi, che in questi mesi e anni hanno operato sul territorio. L’industria del cinema piemontese è un comparto in crescita e sostenere la filiera anche supportando le sale cinematografiche consentirà un’ulteriore valorizzazione della settima arte, nata in Italia proprio a Torino».

In Piemonte ci sono 117 sale cinematografiche e 259 schermi in funzione, che dall’inizio dell’anno hanno attirato 2.629.359 spettatori in un comparto che complessivamente occupa un migliaio di addetti tra esercenti e dipendenti e imprese che gravitano intorno al loro funzionamento (food, trasporti, manutenzioni, imprese pulizia, fornitori arredi e tecnologia, ecc..).

Gli interventi finanziati dal Bando devono contribuire ad almeno uno dei seguenti obiettivi specifici: ridurre le marginalità territoriali, migliorare l’accessibilità ai servizi e la qualità urbana; valorizzare il potenziale territoriale. La programmazione 2021/2027 dedica attenzione al tema della sostenibilità ambientale, introducendo vincoli all’ammissibilità dei progetti.

Viene introdotto il principio DNSH (non arrecare un danno significativo all’ambiente): in base al quale sarà richiesto il possesso delle certificazioni del sistema di gestione ambientale EMAS, ISO 14001, ISO 14064, OEF da parte dell’impresa richiedente e per le opere edili la verifica di applicabilità del Protocollo ITACA, che valuta il livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici.

 

Il bando nel dettaglio

Il Bando prevede quattro linee di intervento. La linea A per la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, intendendosi come chiuse o dismesse sale inattive da almeno 24 mesi prima della data di presentazione della domanda e quindi senza che siano state effettuate proiezioni cinematografiche in tale arco di tempo. Inattività certificata da SIAE; la linea B, per la realizzazione di nuove sale per l’esercizio cinematografico; la linea C, la trasformazione delle sale o multisala esistenti finalizzata all’aumento del numero degli schermi; la linea D, per la ristrutturazione e l’adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche; installazione, ristrutturazione, rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi complementari alle sale cinematografiche. Per ogni struttura può essere indicata una sola linea di intervento, ad eccezione degli interventi relativi alle linee a) e c) che possono essere presentati contestualmente per singola sede o unità locale.

Ogni progetto, nel complesso, deve avere un importo minimo di spese ammissibili: 50.000 euro per le linee di intervento A), B), C) e 10.000, per la linea di intervento D

L’agevolazione può coprire fino all’80% dei costi, con importo e intensità variabili in funzione delle linee di intervento: linea a) fino al 40% delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di € 200.000,00 per struttura riattivata, fatta salva la cumulabilità con il massimale previsto per la linea c) se la riattivazione comporta un aumento del numero di schermi; linea b) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 400.000 euro per nuove strutture fino a 4 schermi, di 800.000 euro per nuove strutture da 5 a 7 schermi e di 1.600.000 euro per nuove strutture con più di 7 schermi; linea c) fino al 40 per cento delle spese ritenute ammissibili, con un massimale di 200.000euro per nuovo schermo realizzato e comunque non oltre 800.000 euro per singola struttura; linea d) fino all’80 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 60.000 euro per strutture con un singolo schermo; fino al 60 per cento delle spese ritenute ammissibili e comunque con un massimale di 120.000 euro per strutture da 2 a 4 schermi, di 300.000 europer strutture da 5 a 7 schermi; 400.000 europer strutture con più di 7 schermi. Limitatamente agli interventi per la linea d) ogni impresa beneficiaria non può superare un massimale di 600.000 euro complessivi di agevolazione percepita a valere sulla presente Misura. Concorrono alla determinazione del numero di schermi le sale dotate di un minimo di 25 posti, ridotto a 20 posti nei casi in cui l’intervento preveda la realizzazione di ambienti premium (dotati esclusivamente di poltrone reclining motorizzate).