Approvate in Commissione regionale le norme attuative della legge quadro
In congiunta (Ambiente e Legalità) rinviata la relazione sugli incendi ai magazzini di trattamento rifiuti
Dopo il parere favorevole espresso dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) e dalla prima Commissione (Bilancio) si è concluso l’esame, in seduta ordinaria della quinta Commissione (Ambiente), presieduta da Silvana Accossato, sulle norme di attuazione, approvate a maggioranza, riguardanti la legge quadro in materia di incendi boschivi prima della sua presentazione in Aula.
L’intervento normativo, si è reso necessario – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia – in seguito all’entrata in vigore del decreto legislativo numero 177/2016 e alla soppressione del Corpo forestale dello Stato. La Regione ha avviato un percorso, in tema di incendi boschivi, di aggiornamento della normativa prevedendo l’adozione di una legge regionale rispetto alla numero 21/2013. Gli oneri previsti ammontano a 3 milioni di euro all’anno.
La seconda proposta di legge all’ordine del giorno, la numero 252, verte sulla prevenzione e contrasto dell’abbandono dei rifiuti. Si è sottolineato al riguardo come non risultino sufficienti le azioni di volontariato, perché non sistematiche e legate al problema delle risorse. Per i proponenti (M5s e primo firmatario Federico Valetti) è necessario un forte coordinamento tra Comuni e Regione così come un miglioramento della normativa e del testo di legge salvaguardandolo da potenziali conflitti tra normative europee e nazionali. Si è concordato di provvedere all’inserimento di alcuni aspetti normativi all’interno della legge numero 1/2018 e alla continuazione, del tavolo di lavoro con i tecnici dell’assessorato e i commissari al fine di poter inserire nuove norme di carattere tecnico. Nella seduta congiunta delle Commissioni Ambiente e Legalità è stata rimandata l’approvazione della relazione dell’indagine conoscitiva inerente agli episodi di incendio ai magazzini di impianto di trattamento rifiuti differenziati verificatisi in Piemonte per consentire a ciascun commissario di formulare nuove proposte.







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