DALL'UFFICIO STAMPA DI PALAZZO LASCARIS- Pagina 4

Gioco d’azzardo, pro e contro la nuova legge

La legge regionale sul contrasto alle ludopatie si sta rivelando un utile mezzo per combattere il gioco d’azzardo legale in Piemonte. È quanto evidenziano i dati sul gioco d’azzardo presentati questa mattina nel corso della riunione congiunta della terza e della quarta Commissione, dove però ci sono state anche voci in parziale dissenso

Presieduto dal presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi alla presenza degli assessori regionali al Lavoro Gianna Pentenero e alla Sanità Antonio Saitta, l’incontro ha visto la presentazione dei dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli elaborati, su incarico della Regione, da Ires Piemonte. Dall’approvazione della legge 9/2016, infatti, il volume del gioco d’azzardo legale in Piemonte si è ridotto di più di mezzo miliardo di euro, passando da un volume di 5,1 miliardi nel 2016 a una stima di 4,6 miliardi nel 2018 e le perdite dei giocatori si sono ridotte del 17% passando da 1,250 miliardi nel 2016 a una stima di 1,030 miliardi nel 2018.

Pentenero e Saitta hanno sottolineato gli effetti positivi della legge, che tocca numerosi ambiti della Regione, a cominciare dai dipartimenti contro le dipendenze, che curano ogni giorno centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo, e che si arricchirà nel 2019 anche attraverso azioni di formazione e di prevenzione sul territorio.

Nel corso del dibattito il consigliere Luca Cassiani (Pd), che ha presentato due emendamenti alla legge 9/2016 che verranno discussi in Aula nell’ambito del disegno di legge “Omnibus”, pur concordando sul fatto che si è rivelata una norma positiva nella sua quasi totalità, ha espresso perplessità sull’efficacia del “distanziometro”, ovvero sulla distanza minima che gli esercizi commerciali che ospitano slot machine devono rispettare nei confronti di luoghi ritenuti “sensibili”. A suo avviso il “distanziometro” non ha avuto un grosso impatto sulla diminuzione del gioco poiché lungo le statali sono stati aperti nuovi mini casinò e altri stanno per aprire e chi vive nelle zone di confine si riversa a giocare in Liguria o in Lombardia.

Per la consigliera Nadia Conticelli (Pd) non va dimenticato che lo scopo del provvedimento, che prende in considerazione solo il gioco legale perché quello illegale va combattuto con altre armi, non è abolire il gioco legale ma limitarne gli eccessi e le distorsioni.

Per il consigliere Andrea Tronzano (Fi) – che ha presentato anch’egli una serie di emendamenti alla legge 9/2016 che verranno discussi in Aula nell’ambito del disegno di legge “Omnibus” – è competenza del Consiglio regionale valutare cambiamenti alla legge e cercare soluzioni che non ricadano sulla pelle dei lavoratori. Esprimendo riserve sull’utilità del “distanziometro”, ha sottolineato che il Piemonte non può permettersi di stroncare un settore come il gioco d’azzardo lecito, che oggi rappresenta la terza economia in Italia.

Di parere diverso, Marco Grimaldi (Leu) ha affermato che i dati presentati dalla Giunta sono concordi nell’affermare che la spesa per il gioco d’azzardo è stata ridotta e ricordato che l’obiettivo della legge non è sradicare il gioco d’azzardo legale dal Piemonte, perché non si tratta di un provvedimento proibizionista, ma che la flessione dimostra che si sta operando nel verso giusto.

Il consigliere Davide Bono (M5s), infine, ha chiesto alla Giunta di mettere a disposizione delle Commissioni l’elenco dei Comuni piemontesi che, in seguito all’approvazione della legge, hanno emanato ordinanze in materia di gioco d’azzardo.

I dati completi sono disponibili sul comunicato della Giunta regionale alla pagina www.regione.piemonte.it/pinforma/sanita/2459-gioco-d-azzardo-patologico-con-la-legge-regionale-ridotti-soldi-spesi-e-perdite.html

In(s)contro, scuola e mediazione

Approfondire il tema della mediazione come strumento di gestione e risoluzione dei conflitti in ambito scolastico, coinvolgendo gli studenti in prima persona e aiutandoli a sviluppare le loro abilità nella comunicazione verbale e non verbale. E’ l’obiettivo del seminario In(s)contro, organizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte in collaborazione con l’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia (Aimff) sezione Piemonte e Valle d’Aosta, e l’associazione Resolutia, specializzata in mediazione delle controversie. In programma lunedì 19 novembre, dalle ore 14, nell’Aula Magna dell’Istituto superiore Amedeo Avogadro di Torino, sarà l’occasione per ragionare sulla creazione di una rete di soggetti specializzati in metodi alternativi di risoluzione delle controversie, in grado di fornire ai giovani gli strumenti per trasformare gli scontri del quotidiano in occasioni di incontro e diventare loro stessi facilitatori di soluzioni positive dei conflitti tra pari e supporto per i coetanei vittime di bullismo o cyberbullismo. Apriranno i lavori Tommaso De Luca, dirigente scolastico dell’istituto Avogadro, Gianna Pentenero, assessora regionale all’Istruzione, e Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte. Seguirà una tavola rotonda sul valore della mediazione, moderata dalla Garante regionale Rita Turino, con gli interventi di Luca Iorfida, segretario Aimff, Anna Maria Baldelli, procuratore della Repubblica presso il Tribunale Minori Piemonte e Valle d’Aosta, Cristiana Marucci, presidente Resolutia, Matteo Lupano, professore di Diritto processuale civile dell’Università degli Studi di Torino, e Anna Rosa Favretto, professoressa di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università del Piemonte Orientale. Si terrà quindi la simulazione di una mediazione tra pari condotta dagli studenti dell’Avogadro e per concludere la presentazione di alcuni progetti realizzati nelle scuole del Piemonte da parte delle associazioni Resolutia, Essere Umani, Relazioni & Conflitti, Uisp e UndeRadio, introdotta dall’avvocato e mediatrice Alessia Cerchia. La mediazione tra pari è ampiamente diffusa negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei e offre grandi possibilità di intervento e di formazione dei giovani, insegnando loro ad aggredire i problemi e non le persone e dunque contribuendo a prevenire le discriminazioni e il fenomeno della dispersione scolastica, che vede l’Italia maglia nera tra i Paesi dell’Unione europea.  “Ho avuto modo di conoscere l’attività della mediazione dei conflitti applicata in ambito scolastico – spiega la Garante Turino – e, alla luce dei positivi effetti prodotti, ritengo sia utile provare a mettere in piedi una rete per divulgare questa tecnica con il prezioso contributo delle associazioni che già se ne occupano”.Nel percorso di formazione dei giovani mediatori, uno strumento utilizzato è la pratica delle arti marziali, in particolare dell’aikido che, portando il praticante a sperimentare l'”aggressione”, il conflitto, lo stress all’interno di norme espresse, volte a tutelare l’integrità fisica ed emotiva di tutte le parti coinvolte, permette di imparare a conoscere e riconoscere i propri meccanismi difensivi e le migliori soluzioni al singolo problema. Il seminario affronterà anche questo aspetto.

I cantieri del Terzo Valico

I membri delle Commissioni consiliari Trasporti e Lavoro (presiedute da Nadia Conticelli e da Raffaele Gallo), con l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, hanno svolto un sopralluogo al campo base di Arquata Scrivia (Al) per la costruzione del Terzo Valico

 La nuova linea ferroviaria veloce ad alta capacità (53 chilometri di cui 37 in galleria: il tunnel ferroviario più lungo d’Italia) collegherà Genova a Milano, permettendo un migliore trasporto delle merci dal Mediterraneo al nord Europa. “Abbiamo visto un cantiere diffuso e ben organizzato – ha dichiarato la presidente Conticelli – con un altissimo livello di attenzione alla sostenibilità ambientale”. All’incontro erano presenti: il Commissario di Governo per il Terzo Valico Iolanda Romano, l’amministratore straordinario e il direttore generale del consorzio Cociv Marco Rettighieri e Nicola Meistro, il responsabile RFI per il Terzo Valico Mariano Cocchetti, Claudio Cofano presidente dell’Osservatorio ambientale ed alcuni rappresentanti sindacali. I consiglieri hanno potuto vedere il campo base di Arquata e i lavori di scavo del tunnel del cantiere Moriassi-Libarna. Inoltre sono stati presentati alcuni dati relativi all’opera complessiva che è suddivisa in sette cantieri che coinvolgono 14 Comuni, da Pozzolo Formigaro (Al) a Genova: il costo totale dell’opera è di 6 miliardi 158 milioni, i primi 4 lotti (il 25% dell’opera) sono già avviati, mentre il 5° lotto per ora è fermo. “Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori – ha detto a questo proposito l’assessore Balocco – il ritardo dei finanziamenti governativi crea disagi e preoccupazione”. Il totale dei lavoratori coinvolti in tutti i cantieri delle due regioni Piemonte e Liguria è di 2500 persone (di cui circa 650 dipendenti Coviv e 1750 di imprese terze).  Al sopralluogo hanno partecipato i consiglieri: Nadia Conticelli, Antonio Ferrentino, Domenico Ravetti (Pd), Valter Ottria (Leu), Luca Angelo Rossi (Fi), Federico Valetti Paolo Mighetti (M5s).  

Il Piemonte vuole gestire la Tav

La Regione Piemonte chiede di acquisire la partnership nella società per la costruzione della Tav, qualora il Governo volesse abbandonarla

Una possibilità da discutere con l’Esecutivo centrale alla luce dell’approvazione odierna, da parte del Consiglio regionale, dell’ordine del giorno sulla “Gestione opere strategiche infrastrutturali conseguenti all’autonomia differenziata”, primo firmatario Andrea Fluttero (FI). A favore i gruppi di maggioranza e opposizione, hanno votato contro M5s, Leu e M5s. Il documento è collegato alla delibera sulla richiesta di autonomia differenziata da parte del Piemonte approvata la scorsa settimana e intende appoggiare il completamento della Torino-Lione nel contesto del più ampio progetto europeo. Infatti, nel caso “il Governo nazionale intendesse interrompere la realizzazione dell’opera”, l’odg impegna l’Esecutivo regionale a chiedere che la Regione possa “acquisire la titolarità italiana dell’opera”. Il documento chiede anche il subentro della Regione nelle quote di proprietà pubblica delle autostrade sul territorio piemontese e delle relative concessioni, affinché i conseguenti ricavi possano rimanere a disposizione dei cittadini piemontesi. Approvato anche un altro ordine del giorno, presentato dal gruppo Leu (primo firmatario Marco Grimaldi), che impegna la Giunta regionale a migliorare le modalità di sottoscrizione e gestione delle concessioni autostradali e a tenere, quindi, in debita considerazione la ripartizione dei relativi utili nei territori su cui sono generati. Il documento chiede anche di arrivare all’eliminazione del pedaggio nella tangenziale di Torino.

(foto: il Torinese)

Il Consiglio del Piemonte approva due Odg pro-Tav

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Due ordini del giorno per dire sì alla realizzazione del Tav: a maggioranza il Consiglio regionale del Piemonte li ha approvati oggi dopo le comunicazioni del presidente Sergio Chiamparino e in seguito a un  acceso dibattito, che ha visto l’espulsione di tre consiglieri. I due Odg hanno come primi firmatari Domenico Ravetti(Pd) e Andrea Tronzano (Fi). I documenti, con diverse sfumature, impegnano la Giunta regionale ad attivarsi con ogni mezzo possibile, nell’ambito delle proprie competenze, affinché il Governo italiano intervenga tempestivamente per impedire che i lavori dell’alta velocità Torino-Lione vengano bloccati. Favorevoli tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, tranne Movimento 5 stelle e Movimento libero indipendente, mentre Leu non ha partecipato al voto.

Collegata all’Odg, è stata anche lanciata una raccolta firme pro Tav, lanciata da Gabriele Molinari (Pd) e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi, sempre con l’esclusione del M5s, Mli e Leu. Nella sua comunicazione, Chiamparino aveva sottolineato come l’opera sia “fondamentale non solo per il Piemonte ma per tutto il Nord Italia. Esiste la possibilità di ribaltare assetto attuale, che vede i porti italiani soccombenti rispetto a quelli del Nord Europa”. Secondo il presidente del Piemonte, l’ordine del giorno approvato in Comune, è “uno schiaffo  alla città che lavora”. È importante, ha affermato Chiamparino, che nel progetto non si tagli fuori Sito e che non si facciano passare ogni minuto treni lunghissimi a fianco delle case. Sono intervenuti nel dibattito rappresentanti di tutti i gruppi. Ravetti, nel presentare il suo Odg, ha ricordato che “oltre 200 imprenditori ieri hanno partecipato al presidio davanti al Comune per dire sì al Tav”.

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IL DIBATTITO

Francesca Frediani (M5s) ha sottolineato che presto il tema Tav sarà superato in positivo e ci si libererà di un’opera inutile per fondate ragioni non ideologiche.

Tronzano (Fi), ha detto che in Consiglio comunale, schieratosi contro il Tav, è morta la città del fare, anche per le grandi ambiguità del centro sinistra.

Benito Sinatora (Lega) ha affermato che sul tema il suo partito non è mai stato ambiguo, avendo sottoscritto un documento unitario in cui s’appoggiava il Tav.

Mario Giaccone (Cpp)  ha ricordato che le buoni ragioni non stanno mai da una sola parte, ma bisogna tenere conto della posizione unitaria di imprenditori e sindacati che dicono sì al Tav.

Per Gianluca Vignale (Msn) il Tav è una grande grande opportunità per il Piemonte e potrà migliorare la stretta correlazione economico-industriale tra Italia e Francia. Secondo Marco Grimaldi (Leu) ha argomentato che se il governo taglia il Tav, almeno una piccola parte dei fondi sia utilizzata subito per la seconda linea della metropolitana torinese. Stefania Batzella (Mli), ha ribadito la sua contrarietà all’opera e stigmatizzato i toni della discussione avvenuta in Aula.

Il cinema racconta il diritto alla salute

Anche quest’anno  il Comitato per i diritti umani del Consiglio regionale, in collaborazione con Agiscuola, organizza in diverse sale cinematografiche del Piemonte la rassegna cinematografica Rights on the Movie. Giunta alla quarta edizione, l’iniziativa, dedicata agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, si focalizza quest’anno sul tema del “diritto alla salute”. La rassegna si apre lunedì 29 ottobre alle 10.30 al cinema Monterosa di via Brandizzo 65, a Torino con il film  “Dallas Buyer club”. “Quello che si sta per concludere è un anno importante – dichiara il presidente del Consiglio regionale e del Comitato Diritti umani, Nino Boeti –  Innanzitutto perché si è celebrato il 70esimo anniversario dalla promulgazione della nostra Costituzione, che all’art. 32 prevede il diritto alla cura come diritto essenziale dell’individuo e garantisce – unica Carta costituzionale a prevedere ciò – cure gratuite agli indigenti. Non solo, quest’anno ricorre anche e il 40esimo della legge 833 istitutiva del servizio sanitario nazionale. Un sistema universale che garantisce a ogni cittadino e a ogni cittadina pari diritti di accesso alle cure, a prescindere dal reddito e dalla condizione sociale. Si tratta di una straordinaria conquista che abbiamo il dovere di difendere, garantendone la sostenibilità economica, affinché anche le future generazioni possano godere di una sanità equa ed amica dei cittadini”.

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Questi i film e gli orari delle proiezioni:

– “Dallas Buyer club” che affronta il tema che affronta il tema   dell’ AIDS, lunedì 29 ottobre alle 10.30 al cinema Monterosa di via Brandizzo 65, a Torino;

– “La teoria del tutto” , che racconta la vita del grande scienziato e cosmologo Stephen Hawking , lunedì 12novembre, alle 10.30 al cinema Massaua di piazza Massaua 9, a Torino;

– “Wonder”, incentrato sulla storia di un bambino nato con una deformazione facciale, diventa uno sguardo allargato su cosa significa essere umani, lunedì 3 dicembre  alle 10.30 al cinema Reposi, via XX settembre 15, a Torino; al Cinema Verdi di Candelo (Bi); Ciema Vittoria di Bra (Cn); Cinema Nuovo Multisala di Borgomanero (No); Cinema Sociale di Omega (Vb) e Cinema Sottoriva di Varallo (Vc).  

 – “Ella & Jhon. The Leisure Seeker” è la storia di una coppia in lotta con i ricordi e la scomparsa della memoria. Lunedì 10 dicembre alle 10.30, al cinema Massaua di piazza Massaua 9, a Torino;

 

Pronto soccorso oftalmico: quando l’apertura?

“La data precisa di apertura del “pronto soccorso oculistica” all’ex San Lazzaro di via Cherasco, sarà comunicata nei prossimi giorni“. È quanto ha dichiarato  l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, nell’ambito dei question time, rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri Benito Sinatora (lega Nord) e Stefania Batzella (Movimento libero indipendente). “Le aziende sanitarie coinvolte – ha puntualizzato Saitta – sono a lavoro con estrema attenzione insieme all’assessorato perché il progetto di trasferimento del pronto soccorso dell’Oftalmico rientra in un piano più ampio che riguarda l’abbattimento delle liste d’attesa e quindi del potenziamento dell’offerta su tutto il territorio. Il progetto condurrà alla creazione di una rete oftalmologia per l’intera città di Torino, all’ampliamento delle sedi di erogazione su tutta la città, alla riduzione delle liste d’attesa per la prima visita oculistica attraverso l’istituzione del percorso ad accesso diretto e alla riduzione dell’attesa sia per le prestazioni ambulatoriali che per le prestazioni chirurgiche”. La risposta dell’assessore ha però  convinto poco i consiglieri firmatari delle interrogazioni: “La vicenda del trasloco del pronto soccorso dell’ospedale Oftalmico da via Juvarra a via Cherasco – ha dichiarato Batzella – è nata male e temo che finirà anche peggio. Dopo gli innumerevoli annunci da parte dell’assessore Saitta sull’apertura del nuovo pronto soccorso oculistico nel complesso Molinette, la verità è che ad oggi non c’è ancora una data certa e lo ha dichiarato anche lui in Aula”. “L’approssimarsi della campagna elettorale – ha poi aggiunto Sinatora – potrebbe far dilatare ulteriormente i tempi di inaugurazione penalizzando gli utenti che subiscono già i disagi di una sanità che vede l’allungamento delle liste d’attesa”.

Disabilità e diritti

Parere favorevole all’unanimità da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), riunito in seduta plenaria, sulla proposta di legge regionale per la “promozione delle politiche a favore dei diritti delle persone con disabilità”, prima firmataria la consigliera Enrica Baricco (Pd), con la richiesta che vengano accolte una serie di osservazioni ad integrazione del testo. I rappresentanti del Cal hanno posto l’accento sulla necessità di ampliare le disposizioni della pdl per favorire i progetti di vita indipendente finalizzati al benessere della persona, con particolare attenzione al tema del “dopo di noi”, ovvero l’assistenza verso le persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare, ritenendo utile un percorso partecipato con i Comuni e gli enti gestori e un tavolo di confronto con tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel settore. Di nodale importanza è stata ritenuto anche il tema delle barriere architettoniche e sensoriali, rispetto alle quali è stato chiesto di prestare particolare attenzione alla problematica nei territori montani. Nella seduta odierna sono stati espressi altri tre pareri, tutti favorevoli all’unanimità dei presenti, relativi rispettivamente alla proposta di legge “Disposizioni in materia di mutui per l’acquisto della prima casa e interventi in caso di morosità incolpevole”, primo firmatario il consigliere Marco Grimaldi (Leu); al disegno di legge “Nuove norme in materia di politiche giovanili”; al disegno di legge “Disciplina dei complessi ricettivi all’aperto e del turismo itinerante”.

Educazione sentimentale contro la violenza

“Educazione sentimentale ed esercizio del pensiero dialogante” è un’iniziativa pilota, intrapresa per la prima volta in Italia, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte attraverso la sua Consulta regionale dei giovani

Conferenza stampa di presentazione del progetto Educazione sentimentale. Nella foto da sx: Ercolani, Molinari, il Presidente del consiglio regionale del Piemonte Nino Boeti, Mieli

L’obiettivo è quello di contrastare la violenza e la discriminazione dell’altro, in un’ottica preventiva, promuovendo una “rialfabetizzazione emotiva” di ragazzi e ragazze affinché, nell’era dei social network e del nascondimento di sé dietro maschere virtuali, imparino invece a vivere sane relazioni sentimentali e sociali in maniera consapevole e costruttiva, nel rispetto di sé e dell’altro. Il corso non prevede l’introduzione di una nuova materia obbligatoria nel curriculum di studi, bensì offre un’opportunità formativa di tipo seminariale, libera e facoltativa, a cui potranno aderire gli istituti superiori della regione. “Questo progetto è un’iniziativa pilota, che viene sperimentata per la prima volta in Italia e che già altre regioni e istituzioni hanno preso a modello per la sua portata innovativa”, afferma il consigliere segretario Gabriele Molinari, delegato alla Consulta regionale dei Giovani. “L’obiettivo primario è quello di contrastare la violenza e la discriminazione. Siamo infatti convinti che temi delicati come la parità di genere, il rispetto di sé e dell’altro, la valorizzazione delle differenze, la non discriminazione abbiano una valenza universale, che richiede di essere diffusa e condivisa proprio fra gli adolescenti, come essenziale tappa di crescita per la formazione di adulti equilibrati, sereni e responsabili. L’idea iniziale del progetto nacque proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna, nel novembre scorso, quando il Consiglio regionale avviò una campagna sociale sul tema, riconoscendo l’importanza della prevenzione per combattere i comportamenti devianti”. Il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti ha sottolineato il fatto che “nei paesi che hanno la più alta qualità di vita come la Norvegia, Finlandia, Danimarca, l’educazione sentimentale si insegna nelle scuole ed è alla base del rispetto e della convivenza”.

Il corso si rivolge agli studenti delle classi quinte degli istituti di istruzione secondaria di II° grado del Piemonte. Le scuole hanno tempo fino a mercoledì 31 ottobre per aderire all’iniziativa.

Il progetto sarà strutturato in modo organico attraverso una serie di incontri di tre ore ciascuno condotti dal professor Paolo Ercolani, docente di filosofia dell’educazione dell’Università di Urbino e dalla dottoressa Giuliana Mieli, filosofa e psicoterapeuta. Ampio spazio sarà dedicato al dibattito e al confronto con gli studenti.

I principali temi affrontati saranno:

  • Storia e critica del pregiudizio misogino
  • La condizione della donna nella storia
  • Le differenze di genere da un punto di vista biologico
  • I giovani di oggi, le relazioni adulte di domani

L’intento è quello di instaurare un dialogo continuativo e dinamico con i ragazzi, cercando di stimolare una nuova maturità per affrontare le questioni nodali della contemporaneità in campo sentimentale. “Quella che abbiamo di fronte, ci dicono gli studi, è una generazione apparentemente felice con le loro smorfie buffe su snapchat, i sorrisi e le feste su Instagram o su Facebook. Ma basta approfondire un po’ la questione per scoprire che, in realtà, abbiamo a che fare con la generazione sull’orlo della più grave emergenza di salute psicologica giovanile da decenni a questa parte”, dichiara il professor Paolo Ercolani, professore in Filosofia dell’educazione dipartimento di Scienze dell’uomo Università degli studi di Urbino. “Anche se in superficie va tutto bene, anche se all’apparenza la loro vita è piena di amici, relazioni e interazioni, questi ragazzi si rivelano delle vere e proprie solitudini comunicanti, in preda a un sostanziale analfabetismo emotivo e relazionale. In questo senso, l’educazione sentimentale si rivela un momento necessario per provare a contenere o addirittura rimuovere quella che va considerata a tutti gli effetti come un’emergenza sociale”.

“Dal momento del concepimento fino all’età adulta, che secondo Organizzazione mondiale della sanità si raggiunge a 24 anni, l’individuo ha bisogno di essere guidato per raggiungere un’adeguata maturazione affettiva”, spiega la psicoterapeuta Giuliana Mieli. “Il progetto ha il pregio di  mettere in luce questo aspetto, riconoscendo l’importanza del mondo delle emozioni e della dialettica fra due modalità affettive fra loro complementari, attinenti alla sfera maschile e a quella femminile, che devono interconnettersi per favorire l’emancipazione della persona. Nella storica separazione fra mondo della ragione e mondo naturale l’ambito dei sentimenti è stato ingiustamente dimenticato, riscoprirlo gioverebbe non solo agli adolescenti, ma anche agli adulti e alla qualità delle loro relazioni”.

 

cs – www.crpiemonte.it

 

La Regione aiuta a rimodernare i cinema

La Regione agevolerà la ristrutturazione di cinema in Piemonte. All’interno dell’Omnibus, infatti, dopo una lunga discussione è stata anche approvata una disposizione per agevolare gli interventi edilizi per l’ammodernamento delle strutture cinematografiche esistenti

Sarà così consentito agli esercenti di strutture cinematografiche, collocate all’interno dei centri storici, di realizzare interventi edilizi necessari per ammodernamenti strutturali e tecnologici. La prima Commissione, presieduta da Elvio Rostagno e alla presenza del vicepresidente Aldo Reschigna, ha infatti licenziato a maggioranza il disegno di legge 294 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018” e la proposta di deliberazione 335 “Documento di economia e finanza regionale Defr 2019-2021”. Prima di quella finale, nel corso dell’esame del testo sono stati approvati alcuni emendamenti, tra questi una proposta di modifica della legge 8/2017, illustrata da Domenico Rossi (Pd), per integrare e affiancare le Fondazioni che si occupano di aiutare chi è indebitato a causa del gioco e dell’usura. Si tratta dei piani di rientro dalla situazione debitoria previsti dalla legge nazionale 3/2012. Approvato anche un emendamento di opposizione, presentato da Gian Luca Vignale (Mns), per consentire i lavori in economia (amministrazione diretta) per esempio nelle aziende agricole che tendono a fare delle manutenzioni con risorse interne approfittando della stagionalità delle produzioni. Questa norma consente quindi di svolgere tali lavori senza ricorrere ad appalti esterni. La Commissione, poi, prendendo atto del parere positivo espresso da tutte le altre Commissioni permanenti consiliari, ha espresso a sua volta parere positivo sul Defr 2019-2021 con un  emendamento in tema di attività sportiva che ha il fine la valorizzazione degli operatori e la promozione della collaborazione con le istituzioni scolastiche.