Per accelerare il più possibile le assunzioni si sta valutando la possibilità di attingere da graduatorie aperte presso alcune aziende sanitarie che hanno espletato negli ultimi tempi concorsi per infermieri
Qualche buona notizia – finalmente – nel mondo della sanità piemontese malata. Tra mille problematiche, ultima quella legata ai turni senza fine degli infermieri e quella connessa delle liste di attesa nei pronto soccorso (problematiche dovute alla carenza di risorse finanziarie, questo è il vero tema) giunge positiva la notizia , di cui parliamo in altra rubrica del giornale, della possibile assunzione di nuovi 600 infermieri, grazie ai 100 milioni di euro risparmiati dalle Asl. E quella del nuovo sistema di monitoraggio delle code attraverso il web. Ma l’assessore regionale alla Sanità Antonino Saitta, può tirare un sospiro di sollievo soprattutto per il primo via libera alla revisione della rete ospedaliera piemontese, deciso dai vertici tecnici del ministero, durante una riunione con il direttore regionale della sanità Fulvio Moirano. “Un’ottima notizia: cominceremo presto ad assumere e venerdì si terrà l’incontro con i direttori delle aziende e i pronto soccorso in crisi”, gongola l’assessore.
Il Ministero – dice il comunicato di piazza Castello – è interessato a far sì che il risultato in Piemonte entro la fine del 2016 sia raggiunto nel suo insieme, e quindi i margini di manovra per piccoli spostamenti e correzioni all’interno delle tabelle sulla dislocazione delle varie specialità sono assolutamente ammissibili. La formulazione di alcune prescrizioni completerà il parere tecnico del Ministero, che verrà formalizzato la prossima settimana dopo l’incontro con i tecnici del Ministero delle Finanze che si occupano di conto annuale e personale. Per accelerare il più possibile le assunzioni si sta valutando la possibilità di attingere da graduatorie aperte presso alcune aziende sanitarie che hanno espletato negli ultimi tempi concorsi per infermieri.
La Regione, inoltre, troverà forse anche una soluzione per le cure domiciliari, con il pagamento dei relativi assegni. Se ne è parlato in Commissione Sanità: il presidente Domenico Ravetti (Pd), ha chiesto alla Giunta di dare assoluta priorità alla soluzione del problema per evitare che gli assistiti restino senza la copertura degli assegni
(Foto: il Torinese)