Il progetto dell’ospedale Mauriziano di Torino “VAI A CASA: la nostra presenza, competenza e i nostri valori ti sosterranno” ha vinto il primo premio IPASVI Torino (ora ORDINE Professioni Infermieristiche) ed un contributo economico che ha consentito di implementare le azioni operative. Alla luce dei risultati della ricerca descritta di seguito sono state realizzate due azioni, che verranno implementate in ospedale nei reparti di degenza a partire da questo mese. Un Video informativo da utilizzare per la formazione / informazione del paziente in previsione delle dimissioni a domicilio, trasmesso ed accompagnato alla visione nei soggiorni dei reparti di degenza con cadenza programmata giornaliera. E la lettera di dimissione integrata informatizzata a cui partecipano, oltre ai medici, tutti i professionisti sanitari (infermieri, dietiste, fisioterapisti, logopediste), che prendono in carico il paziente durante il ricovero e che contiene importanti indicazioni utili a domicilio per una risposta a problematiche relative ai bisogni di base ed all’autonomia. La lettera viene compilata dall’infermiere prima della dimissione dopo una rivalutazione complessiva infermieristica della persona assistita. I due strumenti sono stati realizzati con focus sui temi che si sono rivelati deficitari di informazione durante lo studio ed al fine di fornire semplici ma appropriate informazioni ed indicazioni necessarie al paziente ed alla sua famiglia al domicilio. Il progetto, a valenza triennale fatto proprio dalla Direzione Aziendale (dottor Silvio Falco) e coordinato dalla Direzione Sanitaria (dottor Roberto Arione) e dalla Direzione delle Professioni Sanitarie (dottoressa Graziella Costamagna e dottoressa Silvia Bagnato) aveva l’obiettivo di promuovere, sostenere e sviluppare, attraverso azioni proattive in fase di pre dimissione, l’autonomia e l’empowerment della persona assistita e del care giver dopo un ricovero ospedaliero per patologia acuta, potenziandone le competenze personali da utilizzare a domicilio nella prima settimana di fase post-acuta successiva all’ospedalizzazione. Ha visto la partecipazione di alcune professioni sanitarie assistenziali e della riabilitazione (infermieri, fisioterapisti, dietisti) e dei volontari dell’Associazione AVO. Particolarmente significativo è stato sul piano della comunicazione il contributo fornito dai volontari dell’AVO nella realizzazione delle interviste e del video per la loro capacità di relazionarsi e comunicare con un linuaggio non scientifico-professionale ma “semplice” e comprensibile dai destinatari. Una collaborazione facilitata dalla ormai collaudata disponibilità e capacità dell’Associazione di integrarsi, nel rispetto dei ruoli, nei progetti promossi dall’Ente ospedaliero per l’umanizzazione delle cure. Il punto di partenza sono stati i problemi delle riammissioni in PS, delle telefonate in reparto o in ambulatorio degli assistiti, dopo pochi giorni dalla dimissione. E’ stato condotto uno studio di tipo qualitativo prospettico per indagare e descrivere eventuali segnali che potessero indicare la presenza di problemi al domicilio degli assistiti, nella prima settimana dopo la dimissione, correlandoli con la percezione di carenza delle informazioni ricevute ed all’essere o meno riusciti ad aderire alle indicazioni ricevute al fine di rilevare eventuali criticità e proporre azioni di sostegno. Sono state condotte sul 10% degli assistiti del Mauriziano, in un periodo temporale definito, su base volontaria, 113 interviste telefoniche, dai risultati delle quali è risultata la necessità di un potenziamento del percorso di dimissione ospedaliero. Per l’INTERVISTA/QUESTIONARIO si è utilizzato il PADQUE: Problems After Discharge Questionnaire. Il questionario PADQUE era composto da 8 sezioni che indagavano rispettivamente: bisogni informativi, cura della personale, attività domestiche, mobilizzazione, gestione degli apparecchi medicali / presidi, prescrizioni informazioni date alla dimissione, disturbi fisici, disturbi psicologici. Il campione degli intervistati aveva una età media di 68 anni ed era in prevalenza di sesso maschile. I dimessi a domicilio all’ospedale Mauriziano di Torino rappresentano l’82% dei dimessi dall’ospedale hub. Dai risultati è emerso che la fase di dimissione necessita di pianificazione già a partire dalla presa in carico del paziente, con particolare attenzione alla mole di informazioni che si rischia di dover fornire al paziente al momento della dimissione. Si rende, pertanto, necessario identificare una modalità di interazione tra i professionisti, volta ad informare e preparare il paziente alla dimissione durante tutto il periodo della degenza per ridurre il sovraccarico di informazioni nel momento della dimissione che può rendere inaccessibili le informazioni davvero utili per il paziente.