Al “Teatro Sociale” di Alba una davvero “speciale serata” a conclusione del “Centenario Fenogliano”
Mercoledì 1° marzo
Alba (Cuneo)
Dodici intensi mesi ricchi di un’incredibile varietà di appuntamenti: “Beppe Fenoglio 22”, omaggio al centenario della nascita dello scrittore e partigiano albese (Alba, 1922 – Torino, 1963), promosso dal “Centro Studi Beppe Fenoglio” di Alba in sinergia con il “Comitato Promotore del Centenario Fenogliano” (composto da accademici e ricercatori da sempre vicini e attenti all’opera fenogliana), vede ormai il traguardo.

A chiudere idealmente il cerchio delle celebrazioni, come già in apertura, sarà una speciale serata teatrale – mercoledì 1° marzoalle 20.45 al “Teatro Sociale Giorgio Busca” di Alba (piazza Vittorio Veneto, 3) – che ripercorrerà le tappe più emozionanti dell’anno trascorso tracciando un bilancio e anticipando il nuovo secolo fenogliano con l’aiuto di scrittori, musicisti e protagonisti del mondo della cultura. In sintesi, fra letteratura teatro musica storia e manifestazioni artistiche, sono stati ben 250 gli eventi dedicati, nel corso dell’anno da poco trascorso e nei primi mesi di questo, allo scrittore de “Il partigiano Johnny”. Tra gli incontri anche 60 appuntamenti didattici con Istituti Scolastici piemontesi e italiani, 6 appuntamenti con gli “Istituti di Cultura italiana all’estero” e 7 convegni di cui l’ultimo, “Una parte per il tutto” organizzato dall’“Accademia delle Scienze” e dall’“Università degli Studi” di Torino in collaborazione con la “Fondazione Ferrero” e il “Centro Studi Beppe Fenoglio”, si è concluso proprio pochi giorni fa. Oltre 50 Associazioni e Istituzioni hanno collaborato con il “Centro Studi” in ognuna delle quattro stagioni che hanno caratterizzato il Centenario e sono state 10 le mostre che hanno raccontato l’opera e la vita dello scrittore, fra le quali “Una maniera di metter fuori le parole” in “Palazzo Banca d’Alba” e “Canto le armi e l’uomo. 100 anni di Beppe Fenoglio” in “Fondazione Ferrero”. La figura di scrittore è stata inoltre omaggiata nel corso dell’anno da numerosi esponenti del mondo della cultura e delle Istituzioni, come Roberto Vecchioni, Beppe Rosso, Aldo Cazzullo e Alessandro Baricco, nonché, primo fra tutti, il “Presidente della Repubblica” Sergio Mattarella, invitato, il 7 ottobre dell’anno passato, ad Alba proprio per ricordare insieme alla figura di Michele Coppino (deputato e ministro del Regno d’Italia, che nel 1877 promulgò la legge che rese obbligatoria e gratuita l’istruzione nel triennio inferiore delle scuole elementari), quella di Beppe Fenoglio, nella duplice ricorrenza dei natali, 200 anni per Coppino (Alba, 1822 – 1901) e 100 per Fenoglio. “Il prossimo 1° marzo – dichiara la figlia di Beppe, Margherita Fenoglio – sarà per me un giorno da ricordare perché segna la conclusione di un anno entusiasmante, travolgente oltre che commovente. È meraviglioso rendersi conto che una vita spezzata così presto sia stata in grado di lasciare un segno che va oltre il tempo e sa guardare al futuro”. La serata conclusiva del “Centenario” sarà presentata dall’attrice Lella Costa, vedrà l’intervento di illustri nomi della Letteratura e della Cultura italiana, legati dal grande amore per Fenoglio, come lo scrittore Sandro Veronesi ed i giornalisti Enrico Mentana e Massimo Giannini.

In apertura andrà in scena un estratto dello spettacolo teatrale “Raccontami com’era vestita”, omaggio alla figura femminile nei romanzi di Fenoglio, ideato e interpretatoda “TUTTE”, un collettivo di dieci donne provenienti da sei diverse associazioni con sede ad Alba che hanno ideato e diretto la pièce, mentre spetterà a Walter Porro, musicista e compositore, introdurre gli interventi con le note della sua fisarmonica. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti con richiesta di prenotazione sul sitowww.beppefenoglio22.it
“Siamo all’ultima pagina di un libro che sappiamo non finire davvero: questi dodici mesi ci hanno regalato nuovi incontri e sfide – dichiarano il presidente Riccardo Corino e la direttrice del “Centro Studi Beppe Fenoglio” Bianca Roagna – stimoli che ci permetteranno di approfondire sempre di più lo studio sullo scrittore e la divulgazione della sua opera. Un ringraziamento speciale va ai lettori, ai fenogliani, che ci hanno messo il cuore organizzando tantissimi eventi in collaborazione con noi, creando un calendario ricco ed entusiasmante”.
g. m.
Per info: “Centro Studi Beppe Fenoglio”, piazza Pietro Rossetti 2, Alba (Cn); tel. 0173/364623 o www.beppefenoglio22.it
Nelle foto:
– Beppe Fenoglio
– Lella Costa
– Margherita Fenoglio
Eve Arnold ha saputo delineare i ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo, da Marlene Dietrich a Marilyn Monroe, da Joan Crowford a Orson Welles, ai reportage di inchiesta su temi ancora centrali nel dibattito pubblico odierno, dal razzismo negli Stati Uniti all’emancipazione femminile e all’interazione fra due diverse culture del mondo. Eve Arnold ha saputo raccontare persone e il mondo con un approccio appassionato personale, l’unico strumento da lei considerato indispensabile per un fotografo.

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musivi della Domus romana di via Bonelli 11, al grande mosaico policromo fino ai bei gioielli della cosiddetta “Dama del Lingotto”. Il cuore della collezione è tutto contenuto in teche vicine e fortemente illuminate, si tratta del “Tesoro di Marengo”. Il tesoro è costituito da un sontuoso complesso di argenti, decorati a sbalzo e in alcuni casi dorati, che originariamente dovevano costituire lamine di rivestimento di mobili e arredi di legno, oltre all’eccezionale busto-ritratto dell’imperatore Lucio Vero (161-169 d.C.), forse anticamente montato al centro di uno scudo ornamentale (clipeo), oppure esposto su un supporto in legno o innalzato sui vessilli militari dell’esercito. Gli altri elementi sono costituiti da una tabella con iscrizione votiva alla dea Fortuna Melior, un disco con i simboli dello zodiaco, cornici, fregi decorativi con motivi figurati, geometrici, floreali e un rarissimo esemplare decorato con una catasta di armi. Notevole è anche la fascia di rivestimento (di un altare o della base di una statua) decorata con tredici figure di divinità in altorilievo, tutte ispirate a celebri modelli statuari del mondo greco.
Che Torino sia “città misteriosa” è ormai appurato. La meta che vi propongo oggi può rientrare sotto questo aspetto “tenebroso”, infatti è del Museo Cesare Lombroso che vi voglio parlare.
Particolarmente attinente è la vicenda del pittore Richard Dadd (1817-1886), che uccise il padre con un coltello a serramanico perché lo aveva scambiato per un principe delle tenebre, nemico della divinità che Richard adorava, Osiris, a cui aveva anche dedicato un piccolo santuario in una camera in affitto a Londra. Non c’è bisogno di spiegazioni per personaggi allucinati come Ensor, ( 1860-1949) e Munch,( 1863-1944). Forse tra tutti l’ “oscar della follia” va a Jackson Pollock, artista maledetto per eccellenza, consumato da alcool e droghe, riformato dall’esercito per problemi psichici, morto a soli 44 anni in un tragico incidente stradale, la stessa signora Guggenheim di lui aveva detto: “quest’uomo ha dei seri problemi, la pittura è senza dubbio uno di questi”. L’elenco è ancora lungo ed è costituito da grandi nomi quali Francis Bacon, (1909-1992), l’autodistruttivo e tormentato Jean Michel Basquiat (1960-1988) e la triste Camille Claudel (1864-1943), artista brillante, allieva e amante di Rodin. Camille soffrì di depressione con manie di persecuzione e venne internata per volere della madre, in tal modo è come se fosse morta due volte in solitudine: sola, perché rinchiusa in manicomio e sola, perché nemmeno un familiare partecipò al suo funerale.