CULTURA- Pagina 51

Torna Portici di carta, “A Torino la cultura è una passeggiata”

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15ª EDIZIONE sabato 8 e domenica 9 ottobre 

Libri, letture, incontri, dialoghi, laboratori, passeggiate,
degustazioni, azioni pittoriche
con autrici e autori italiani e internazionali

Dedica a Fruttero & Lucentini

Mini Portici + Portici a Scuola per bambine e bambini

Editori ospiti: e/o e Camelozampa

Due km di libri con editori e librerie lungo i portici

Da lunedì 3 ottobre iniziative di avvicinamento con Portici Off

www.salonelibro.it

Due chilometri di libreria lungo i portici del centro 140 appuntamenti legati al libro: Portici di Carta, la manifestazione letteraria che trasforma Torino in una delle librerie all’aperto più lunghe del mondo e in una straordinaria festa della comunità del libro, torna sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022 con la sua quindicesima edizione.

Il centro di Torino e i suoi eleganti portici, patrimonio architettonico del capoluogo piemontese, accoglieranno lettrici e lettori di ogni età con la presenza di librerie torinesi e editori piemontesi e con la proposta di un programma culturale caratterizzato da incontri, dialoghi, celebrazioni editoriali, dediche autoriali, passeggiate e degustazioni letterarie, letture, laboratori per bambine e bambini, azioni pittoriche in piazza, letture ad alta voce, accogliendo scrittori e scrittrici da tutta Italia, bibliotecarie, bibliotecari, insegnanti e volontari.

Dopo alcuni anni di assenza, a Portici di Carta riapprodano autrici e autori internazionali, come nell’originario spirito della manifestazione, ritornano gli editori ospiti, che per questa quindicesima edizione saranno Edizioni e/o e Camelozampa, e viene riproposta la dedica a personalità emblematiche della narrativa italiana: il doveroso ricordo, tra incontri e passeggiate letterarie, andrà a Fruttero & Lucentini, a cinquant’anni dalla pubblicazione de La donna della domenica, a dieci anni dalla morte di Fruttero e a vent’anni dalla scomparsa di Lucentini. Un omaggio anche a Piero Angela, torinese e amico da sempre del Salone Internazionale del Libro di Torino.

Novità 2022: la nuova iniziativa Portici a Scuola, gli incontri nelle scuole di Torino – realizzati in collaborazione con Piemonte Rete Libri, Camelozampa, Giunti, Editoriale Scienza e Piemme –, e le degustazioni letterarie Il giro del mondo in 40 libri per confrontarsi sui temi della multiculturalità.

Per il secondo anno consecutivo il programma di Portici di Carta si amplia grazie alla nuova anima “off” dell’iniziativa, con Portici Off: gli appuntamenti nei giorni precedenti, a partire da lunedì 3 ottobre, nelle librerie e negli spazi delle Circoscrizioni torinesi, per coinvolgere anche la periferia nella grande festa open air del libro. E si espande anche nel centro città, coinvolgendo non solo, come consuetudine, i portici di Via Roma, Piazza San Carlo, Piazza C.L.N. e Piazza Carlo Felice con il suo Gazebo Sambuy e il Giardino Forbito, ma anche le Gallerie d’Italia-Torino – nuovo museo di Intesa Sanpaolo dedicato alla fotografia e alle arti visive –,il Museo nazionale del Risorgimento e, grazie alla collaborazione con il Centro Interculturale della Città di Torino, alcuni Caffè storici e pasticcerie (Stratta, Caffè Torino, Costadoro, Mokita, Turin-Vermouth).

La maggioranza degli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

>> Programma completo e aggiornamenti su salonelibro.it.

A Torino la V edizione di “Matota”, il Festival della letteratura per ragazzi

“Sotto lo stesso cielo”

Dal 7 al 9 ottobre

Per chi non lo sapesse: “Matota” è una bellissima parola del dialetto piemontese che nella lingua italiana si traduce “Bambina”. E proprio con tal nome si è voluto magnificamente titolare il “Festival della Letteratura per Ragazze e Ragazzi della Città di Torino”, giunto alla sua V edizione e in programma sotto la Mole da venerdì 7 a domenica 9 ottobre prossimi. Appuntamento da non perdere. Per grandi e piccini. O, meglio, per grandi e piccini insieme. Appuntamento da 10 e lode. Anche perché la Torino, “città del libro”, non poteva certo non pensare ad un progetto per parlare ai più piccoli dei grandi temi sociali attraverso la narrativa, per “affrontare con parole semplici temi difficili”. Organizzato dall’“Associazione Culturale Babelica”, con il contributo di “Fondazione CRT”, della “Circoscrizione 4” della Città di Torino, con il supporto del “Comitato Arci Torino” e la collaborazione con la “Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci” e la “Cooperativa Valpiana”, il Festival dedica l’edizione 2022 al “tema della pace” e, accompagnato dallo slogan “Sotto lo stesso cielo”, si terrà in un luogo fortemente simbolico: la “Cartiera”, il “Centro del protagonismo giovanile” di via Fossano 8, in basso San Donato, a Torino. “Abbiamo dedicato – sottolinea Tatjana Giorcelli, presidente di “Babelica” e direttrice artistica del Festival – la quinta edizione di ‘Matota’ alla ‘pace’: per noi è un’urgenza e una priorità riuscire a portare ragazze e ragazzi a riflettere sulla pace come unica alternativa possibile e praticabile. E’ importante per uscire dall’idea che la presenza di conflitti sia la normalità con la quale convivere e alla quale lentamente assuefarsi, perché la pace nasce e si costruisce sui territori e occorre avere ben presente che ognuno di noi è parte di questo processo di costruzione”. Il Festival si aprirà (ven. 7, ore 14,30) con uno spettacolo a cura di Umberto Poli e Manuela Celestino dedicato a Mario Lodi – nel centenario della sua nascita – e al romanzo “Cipì”, esempio di scrittura collettiva. A seguire, prenderanno vita incontri con ospiti nazionali – tra gli altri, Pino Pace, Carlo Marconi, Giorgio Scaramuzzino, Daniele Aristarco, Elena Pasquini – e internazionali (è attesa la scrittrice Rilke Patwardhan dalla Germania). Sono in programma anche performance musicali e workshop di scrittura di testi musicali a cura dei giovani musicisti di “Original Artisti”, laboratori di fumetto del reale a cura di Chiara Abastanotti. Non mancherà – in occasione dell’inaugurazione, in via Saccarelli 18, del nuovo punto prestito della casa del quartiere “Più Spazio Quattro” – la proiezione cinematografica (sab. 8, ore 21) di “Yaya e Lennie” di Alessandro Rak che sarò introdotta dalle studentesse e dagli studenti della “Cinema Summer School” e un laboratorio di “scrittura con i dadi” (sab. 8, ore 10,30) progettato dalle bambine e dai bambini della classe V della scuola primaria “De Filippo”, trasformati per l’occasione, in “produttori di cultura”. Appuntamento speciale (ven. 7, dalle ore 14,30) sarà la realizzazione del “murale” vincitore del Bando “Home – House of Memory and Engagement” della “Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci Onlus”, a cura di Gabriele Sanna dell’“Ic. Fosco Fois” di Cagliari. Il festival si chiuderà (dom. 9, ore 17,20) con un workshop di “arte relazionale” a cura dell’artista Alessandro Quaranta. “Infanzia e cultura sono due stelle polari importanti del lavoro di ‘Arci’ – afferma Andrea Polacchi, presidente del ‘Comitato Arci Torino’ – Il ‘Matota’ interseca le due cose, proponendo da cinque anni un Festival che è molto di più di una semplice sequenza di eventi: è una maniera per generare consapevolezza e portare la cultura anche dove, di solito, fa più fatica ad arrivare”.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Per info e programma dettagliato: tel. 338/4392037 o www.matota.it

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Lo scrittore napoletano per ragazzi Daniele Aristarco

–       Lo scrittore torinese per ragazzi Pino Pace

A Travaglini il premio Salviamo la montagna riservato al giornalismo

Per la terza volta lo scrittore e giornalista, collaboratore de Il Torinese e della rivista Le Rive, originario del lago Maggiore e residente a Torino, si è aggiudicato il primo premio nella sezione “giornalismo”

Si terrà sabato 8 ottobre, alle 15 nella Sala multiuso di Carvegno, frazione del comune svizzero di Cevio nella ticinese Vallemaggia la premiazione della 13° edizione del concorso letterario transfrontaliero “Salviamo la montagna”, dedicato allo scrittore elvetico Plinio Martini e al vigezzino Andrea Testore. L’evento è organizzato dalla Fondazione Valle Bavona e sarà animato dalla lettura di brani dei testi vincitori e da stacchi musicali proposti da Paolo Tomamichel e Sandra Eberle. Oltre alle sezioni riservate a narrativa, poesia e giornalismo, dal 2021 è nato il settore dedicato a progetti, idee, suggerimenti utili per limitare lo spopolamento delle regioni montane denominato “La montagna del futuro”. Per la terza volta lo scrittore e giornalista Marco Travaglini, collaboratore de Il Torinese e della rivista Le Rive, originario del lago Maggiore e residente a Torino, si è aggiudicato il primo premio nella sezione “giornalismo” con un lungo articolo dedicato alla storia del turismo montano. Tema che Travaglini conosce bene anche per i trascorsi che l’hanno visto impegnato in campo politico, istituzionale  e culturale sui temi dello sviluppo montano e del turismo, come consigliere regionale del Piemonte e componente dell’ASA, l’associazione della sinistra democratica della regione alpina, aderente al Partito del Socialismo Europeo. In quella vesta lo scrittore, rappresentando l’Italia del nordovest, fu tra i redattori del  manifesto intitolato “Die alpen sind Leben – Les alpes, c’est la vie; Alpe so zivljenje; le Alpi sono vita“, un vademecum in dieci punti vertenti su argomenti comuni a tutte le zone della regione alpina, spazianti dalla tutela ambientale alle fonte rinnovabili, dalla cultura all’economia, senza trascurare gli aspetti legati al traffico, ai rapporti transfrontalieri e ai fenomeni migratori.

Piemonte da scoprire tra arte e storia

Un bel libro-guida da sfogliare e leggere per visitare il Piemonte nella stagione dei grandi colori.

Lo porta in edicola e in libreria un turista curioso che dalla sua Lombardia ha scoperto le bellezze artistiche e paesaggistiche della nostra regione. Si è innamorato così tanto della sua nuova terra che non l’ha più lasciata. Un tal giorno, Paolo Ponga, giornalista e scrittore di romanzi, ha fatto la scelta della sua vita: via dal caos della periferia milanese per trasferirsi sulle dolci colline del Monferrato. Con la macchina fotografica a tracolla ha viaggiato per le otto province del Piemonte scoprendo posti e luoghi di cui si parla poco o meno di tanti altri ma che hanno fascino da vendere. Tutti angoli da conoscere meglio e valorizzare come meritano. Si tratta di trenta località scelte dall’autore lungo un percorso che si snoda tra arte, cultura e storie avvincenti. Ecco qualche suggerimento. Nell’astigiano l’obiettivo di Ponga è puntato su San Secondo di Cortazzone, la chiesa in cima a una collina, in mezzo alla campagna, uno dei più interessanti esempi del romanico astigiano, risalente al secolo XI, e sull’antica cripta di Sant’Anastasio, secondo vescovo di Asti, eretta mille anni fa o forse anche prima, vero e proprio tesoro nascosto nel centro di Asti, la cui atmosfera misteriosa ricorda all’autore le pagine del Codice da Vinci di Dan Brown.
In provincia di Alessandria, a metà strada tra Casale e Valenza, sorge il castello di Giarole fondato in seguito a un diploma concesso da Federico Barbarossa a quattro cavalieri della nobile famiglia Sannazzaro. L’attuale conte Sannazzaro, previo appuntamento, guida i visitatori nelle sale del maniero attraverso otto secoli di storia. Raggiungiamo il paese medievale di Rocca Grimalda, nell’Ovadese, dove il castello è diventato un’oasi fiorita. Furono i Grimaldi piemontesi, ramo collaterale della famiglia del Principato di Monaco, a trasformare nel Settecento il castello militare nella splendida dimora attuale con giardini all’italiana, medievali e romantici. Anche qui è possibile vedere il castello con una visita guidata condotta dai proprietari. Nel biellese ampio spazio al Ricetto medievale di Candelo, uno dei borghi più belli d’Italia, con le mura fatte di ciottoli di fiume, costruito dagli abitanti del paese per ripararsi dalle incursioni dei briganti. Il Ricetto, dal latino “receptum”, ossia un rifugio difeso da fortificazioni, veniva utilizzato come deposito di prodotti agricoli e come luogo per difendersi in caso di pericolo o di guerra. Entrarci significa fare un salto indietro nel tempo di 700 anni. A Dronero, nel cuneese, il famoso Ponte del Diavolo con i suoi merli a coda di rondine. L’opera fu costruita nel 1428 sul torrente Maira, grandioso intervento per quei tempi, così come è molto suggestiva la leggenda sul diavolo, tutta da leggere. A Monticello d’Alba, 2000 abitanti sulle colline del Roero, si trova il castello delle favole, “per le torri potenti e i camminamenti ricchi di merli”, voluto mille anni fa dai vescovi di Asti per difendere il territorio dalle invasioni dei Saraceni, come quella distruttiva del 920 dopo Cristo.
Le cronache medioevali narrano di almeno due grandi assedi al castello tra il 1187 e il 1300. E che dire dell’Abbazia fortificata di San Nazzaro Sesia nel novarese? Ben pochi la conoscono, eppure è uno dei complessi monastici più significativi della nostra regione. Il comune, 700 abitanti, fa parte del Parco naturale delle Lame del Sesia e la sua fondazione risale forse all’età Longobarda, al tempo della regina Teodolinda. Oppure l’affascinante chiesa romanica di San Michele a Oleggio nella campagna novarese, a 15 chilometri dal capoluogo, tra Bisanzio e il Romanico lombardo, con un ciclo pittorico straordinario, di gusto bizantino, risalente all’anno Mille. Investigatore a caccia di opere d’arte: Ponga scova preziosi gioielli quasi perduti, di cui si sa ben poco, e uno di questi si trova vicino a Ivrea. È la piccola pieve di Santa Maria di Vespiolla, nel comune di Baldissero Canavese. Ricca di affreschi risalenti al Quattrocento la chiesa fu eretta forse già prima del X secolo ed era il centro del potere spirituale del territorio circostante. La prima data in cui viene citata in un documento è comunque il 1122. In provincia di Torino citiamo ancora l’antica Abbazia di Santa Fede, vicino a Cavagnolo, in Val Cerrina, dimenticata e da riscoprire, di origine longobarda ma rifatta nel XII secolo e nominata dal Barbarossa in un documento dell’epoca. Nel Verbano-Cusio-Ossola un’attenzione particolare viene riservata alla chiesa monumentale di San Gaudenzio, a Baceno, in Valle Antigorio, adagiata su uno sperone roccioso, con la facciata romanica in pietra e e il portale cinquecentesco. Nel vercellese spiccano le rovine dell’antico castello di Vintebbio e la sua lunga storia iniziata nell’Alto Medioevo e il castello-monastero di Lenta tra misteri, abbandono e uomini di buona volontà. C’è ovviamente molto altro nel volume di Paolo Ponga, un invito quindi a leggerlo e a viaggiare per il Piemonte nella stagione più incantevole dell’anno. Tutte le informazioni per le visite ai siti si trovano alla fine del libro.
Filippo Re
Nelle foto la Chiesa San Secondo di Cortazzone, il castello di Sannazzaro di Giarole, il ricetto di Candelo

Proclamati i vincitori del Premio letterario e fotografico “Il Paliotto”

Giunto alla sua seconda edizione, nel pomeriggio di sabato primo ottobre, nell’elegante sala Garden del Best Western Plus Executive Hotel and Suits di Torino, si è celebrata la serata conclusiva del Premio Letterario e Fotografico Nazionale denominato “Il Paliotto”, patrocinata dal Rotary Club Torino Duomo.

La serata ha visto una nutrita e appassionata partecipazione dei numerosi premiati nelle due sezioni: fotografia e letteratura, sotto lo sguardo attento della giuria capitanata dai due Presidenti, Toni Spagone per la sezione fotografica, e Enzo Restagno per quella letteraria, a sua volta suddivisa in narrativa, libri per bambini e saggistica.

Il Presidente del r.c.Torino Duomo, Marco Novara, ha condotto la serata regalando un’atmosfera molto piacevole, che ha portato il pubblico a applaudire durante le premiazioni e a qualche commossa lacrima da parte dei protagonisti. Degno di nota il video proiettato su un libro fuori concorso, “Ricette di una centenaria” dove l’anziana Rosetta Cagnarelli, visibilmente commossa, salutava il pubblico, ricevendo un caloroso applauso.

I premiati, provenienti da tutta Italia, si sono susseguiti in brevi discorsi sulle loro opere, illustrando le fotografie e descrivendo l’ispirazione alla base dei racconti. Dopo l’elenco delle Menzioni Speciali della giuria, è arrivato il momento della premiazione della terna vincitrice.

Ad aggiudicarsi il primo premio nella sezione fotografia è stato Duilio Fiorille con la sua “Fairytale”, mentre nella sezione narrativa ha vinto “Diomira” di Paolo Lavarda. Nella sezione libri per bambini si è aggiudicato il primo premio Michele Cecchini con “20 giorni” e in quella dedicata ai saggi Antonio De Caro con “(Ri)trovare la propria voce”.  

A sorpresa, quasi al termine della serata, è stato proclamato il vincitore assoluto della Seconda edizione de “Il Paliotto” che, grazie alla collaborazione con la casa editrice Lisianthus Editore, vedrà a breve la pubblicazione del suo libro. A aggiudicarsi l’ambito premio, nella cornice suggestiva del Rotary Club Torino Duomo, è stato Michele Cecchini con “20 giorni”, tenera e istruttiva storia sull’arco di vita di una piccola mosca, Fli, che durante, appunto, i venti giorni del suo ciclo vitale, impara a amare la vita e a accettare la sua inevitabile fine. Un libro coraggioso che tratta un tema difficile e di forte impatto. La serata si è conclusa con l’invito ai premiati ad assistere al concerto tenutosi in Duomo dall’Accademia del Ricercare, con brani di Georg Philipp Telemann.

 

MARA MARTELLOTTA

Torino Spiritualità ha chiuso con migliaia di presenze

Torino Spiritualità edizione 2022 ha chiuso i battenti  sabato dopo 4 giorni affollati di presenze. Migliaia i visitatori accorsi per ascoltare il Premio Nobel Orhan Pamuk e il Premio Pulitzer 2022 Joshua Cohen, Lilian Thuram, Alex Zanotelli, Fabrizio Gifuni, Luciana Littizzetto, Stefano Mancuso, Massimo Recalcati, Oliviero Toscani, Cecilia Strada, Gherardo Colombo, Vito Mancuso e Alessandro Bergonzoni, Jan Brokken, Frank Westerman, Nicola Lagioia e Valeria Parrella, Luigi Maria Epicoco, Enzo Bianchi.Quest’anno il festival ha compiuto 18 anni e ha esplorato la “inesauribile complessità dell’esistenza attraverso la pelle”.  Tema della rassegna è stato infatti: Pelle, “superficie profonda” dell’essere umano.

Ribellarsi…ma con filosofia!

Incontro al Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, con Matteo Saudino, in arte “BarbaSophia”

Sabato 1 ottobre, ore 15

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Torinese, classe ’74, insegnante di “Filosofia e Storia” al Liceo Scientifico “Giordano Bruno” di Torino, ha collaborato anche con l’Ateneo torinese come docente di “Istituzioni Politiche” (presso la “SISS-Scuola di Specializzazione per la Formazione di Insegnanti”) ed è l’ideatore di “BarbaSophia”, il canale Youtube in cui spiega e racconta concetti e storia della Filosofia. Al secolo, Matteo Saudino, sarà lui, sabato 1 ottobre (ore 15) a presentare al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (via Cardonata 2, tel. 0121/376545) il suo ultimo libro, certamente uno dei più provocatori fra quelli, del genere, pubblicati quest’anno. Titolo: “Ribellarsi con filosofia. Scopri con i grandi filosofi il coraggio di pensare”, Vallardi editore. L’appuntamento fa parte del cartellone di “Bellezza tra le righe”, la rassegna organizzata da “Fondazione Casa Lajolo” e “Fondazione Cosso” con il contributo della Regione Piemonte che, per il terzo anno, anima due luoghi speciali: il giardino di Casa Lajolo, a Piossasco, e, appunto, quello del Castello di Miradolo. L’incontro rientra anche nel ciclo di appuntamenti “Trame: traduzioni, passaggi, metamorfosi”, il festival di “Pensieri in Piazza”, organizzato in collaborazione con la “Fondazione Cosso”. Scrive del libro di Saudino, lo scrittore Fabio Geda:  “Matteo Saudino disegna una mappa per far sì che ciascuno trovi la propria strada nella complessità. Invita a godere della bellezza del pensiero e a fare ciò che si può per lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato. Ricorda, in ogni riga, quale meravigliosa avventura sia la vita e quanto profonda sia la capacità dell’uomo di interrogarla”. Proprio attraverso quella disciplina, la Filosofia, da molti studenti e da noi ex-studenti a torto ritenuta troppo fumosa, esercizio di pensiero incapace di incidere con concretezza nella vita di ogni giorno. Materia scolastica. Quasi mai strumento utilizzato a superare gli inciampi della vita quotidiana. “Kant è utile – chiede Saudino- per riparare la ruota di una bicicletta? Studiare Anassimandro aiuta a postare una foto su Instagram? Conoscere Ipazia contribuisce a compilare un curriculum vitae? Insomma, a cosa serve la filosofia? La risposta è: a cambiare la vita. Perché fare filosofia non è solo un atto di ribellione contro l’utilitarismo della nostra società, ma anche uno strumento per costruire un pensiero autonomo che può condurci a realizzare molto di più. In compagnia di Kant, che ha sfidato il re di Prussia Federico Guglielmo per difendere un’idea, di Anassimandro, coraggioso evoluzionista ante-litteram, della geniale Ipazia, astronoma e matematica, esempio di emancipazione femminile e disobbedienza civile, e di molti altri filosofi”. Nel suo libro Matteo Saudino – in arte “BarbaSophia” – mostra come il coraggio delle idee possa impattare sulla nostra esistenza, insegnandoci a guardare alla filosofia con occhi nuovi e alla vita con “gli occhiali della filosofia”. Attraverso la biografia e il pensiero di dieci filosofi e filosofe l’autore ci guida alla scoperta del “pensiero critico”, strumento fondamentale per cambiare noi stessi e il mondo, al fine di renderlo un luogo più bello e giusto. Accettiamo l’invito. Non ci costa nulla!

Incontro gratuito con prenotazione obbligatoria; tel. 0121/502761 o prenotazione@fondazionecosso.it

g.m.

Nelle foto:

–       Matteo Saudino

–       Castello di Miradolo

Le stanze chiuse del re La Palazzina di Caccia di Stupinigi apre le porte dei suoi spazi segreti chiusi al pubblico

Sabato 1 ottobre 2022

 

“Le stanze chiuse del re” è il nome della visita guidata straordinaria, in programma sabato 1 ottobre, all’appartamento di Ponente di Carlo Felice con le sue particolari decorazioni a tema marino. Opposto allo speculare appartamento di Levante, l’appartamento in attesa di restauro è l’insieme delle stanze appartenute al Re Carlo Felice e alla duchessa Cristina di Borbone.

Gli spazi vennero ampliati sotto la direzione di Benedetto Alfieri nel XVIII secolo per accogliere le stanze di Vittorio Emanuele, duca d’Aosta e figlio di re Vittorio Amedeo III. L’appartamento si apre all’ingresso con un atrio contraddistinto da due statue in marmo dei fratelli Collino rappresentanti rispettivamente Meleagro e Atalanta. Le due anticamere successive sono contraddistinte da una decorazione della seconda metà del XVIII secolo ascrivibili alla scuola del Cignaroli con scene di caccia e di vita agreste. Tutte le sovraporte degli ambienti raffiguranti Marine, datate 1755, sono riconducibili alla maniera di Francesco Antoniani. Nelle camere da letto i lampadari in vetro di Murano con bracci a cornucopie, risalgono alla fine del XVIII secolo così come i letti intagliati e laccati. I camini di tutto l’appartamento sono in marmo di Valdieri, il pavimento in seminato alla veneziana.

La visita rientra nel programma di Passepartout, le visite guidate straordinarie alla (ri)scoperta degli spazi segreti, normalmente chiusi al pubblico, della Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’appartamento di Ponente, gli ambienti della servitù e la cupola juvarriana sono gli spazi della corte, in alcuni casi aperti per la prima volta ai visitatori, che raccontano la storia della Palazzina nelle sue diverse fasi abitative e il progetto architettonico alla base della sua costruzione.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Le stanze chiuse del re – Visita all’appartamento di Ponente

Sabato 1 ottobre, ore 10.30, 12, 14.30 e 16

Durata: un’ora circa.

Prossimi appuntamenti: 5 novembre, 6 novembre, 12 novembre

Costo del biglietto: 17 euro.

Per partecipare alle visite guidate è obbligatoria la prenotazione.

Prenotazione obbligatoria al numero: 011 6200633, dal martedì al venerdì 10-17,30, entro il venerdì precedente la visita.

www.ordinemauriziano.it

Vercelli si prepara a ospitare il “Premio Wilde”

Manca ormai poco alla finale della XVª edizione del concorso europeo di poesia “Premio Wilde” edizione 2022, che si svolgerà a Vercelli il 22 ottobre, nella Sala S.O.M.S”.  L’evento Wilde ormai da anni riceve l’alto patrocinio dell’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa.

Tra i poeti finalisti, provenienti da ogni regione, che si sfideranno in questa edizione, saranno ben 14 i piemontesi presenti, saranno infatti gli stessi autori a decantare la loro opera davanti alla III commissione di giuria.

Tra i poeti del nostro territorio, la poetessa canavesana Barbara Barducco di Rivarossa, con l’opera “Il valore delle cose”.

Durante l’evento di finale saranno inoltre assegnati i Vip European Awards 2022, agli artisti Roberto Turatti, produttore musicale e fondatore dei Decibel, scopritore del grande Enrico Ruggeri, e al maestro Lorenzo Maria Bottari, uno dei maggiori rappresentanti della pittura italiana nel mondo. Tra autorevoli esponenti che presenzieranno, anche l’ex Ministro dell’Istruzione.

Torna al “Circolo Arci Risorgimento” di Torino il Festival di “Comunet – Officine Corsare”

“LIBER-AZIONI”

Fra gli ospiti, Marianella Sclavi e Cecilia Strada

Da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre

All’indomani delle elezioni politiche, torna a Torino il Festival targato “Comunet – Officine Corsare” che non poteva che incentrarsi su un tema particolarmente consono alla situazione (aspettata? inaspettata?) del dopo-voto: “LIBER-AZIONI”. L’appuntamento è da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre negli spazi del “Circolo Arci Risorgimento” in via Poggio 16, luogo di particolare memoria partigiana (aperto pochi mesi dopo la Liberazione in via Rondissone, dedicato al caduto partigiano Anselmo Audagna) e oggi Centro aggregativo fra i più importanti della Barriera di Milano. “Sarà una tre giorni intensa  – dicono gli organizzatori – incentrata sull’importanza di riaprire spazi, tempi e percorsi dedicati per l’appunto alle Liber-Azioni”. In agenda, quindi, dibattiti politici, il lavoro, le guerre, il conflitto Russia-Ucraina e il coinvolgimento europeo, ecologia e food, ma anche biciclettate, passeggiate di quartiere con iniziative culturali e ricreative e non solo, “per dare il via ad una profonda riflessione che parta da Barriera per attivare un vero processo collettivo vivo e vitale nell’obiettivo di creare e far crescere nuovi legami sociali, reti politiche e solidarietà mutualistiche (da sempre primo obiettivo di ‘Comunet-Officine Corsare’) per dare risposte concrete ai bisogni tornati prepotentemente in agenda politica negli ultimi anni”. Su questo percorso l’intenzione è di riuscire a coinvolgere il più possibile la cittadinanza  anche attraverso la presenza di rilevanti ospiti fra esponenti della politica e protagonisti di importanti battaglie sociali non solo riguardanti la realtà torinese.

Il Festival prende il via  venerdì 30 settembre (ore 19), con l’aperitalk  a tema “Municipalismi. La potenza e i limiti della politica a partire dai territori”. Insieme a importanti esperienze di partecipazione locale ci si interroga su quanto queste realtà possano essere la base per una rinnovata alternativa politica e sociale. Intervengono Giulia Massolino (Adesso Trieste), Paolo Brugnara (Coalizione civica Bologna), Nello Fierro (Cuneo Bene Comune), Stefano Collizzolli (Coalizione civica per Padova), Alice Ravinale (Sinistra ecologista). Modera Serena Vitucci (co-portavoce di UP! Su la testa).

Alle 21.30 sempre di venerdì 30 si torna anche sugli eventi che hanno sconvolto l’Ucraina e l’Europa negli ultimi mesi con il talk Oltre la guerra. Le pratiche e le parole della pace. Un’importantissima occasione di dialogo, in cui si andrà oltre il rifiuto inorridito della violenza della guerra e delle folli sirene nucleari, per domandarsi insieme cosa significa vivere all’insegna di pace e solidarietà. Intervengono: Martina Pignatti (Un ponte per…), la sociologa Marianella Sclavi (MEAN – Movimento Europeo di Azione Nonviolenta), Cecilia Strada (ResQ People Saving People, ex-presidente ONG Emergency e figlia di Gino Strada). Modera Rocco Albanese (Comunet Officine Corsare).

Sabato 1 settembre si prosegue con il “Pranzo Sociale con talk” sul tema della sostenibilità alimentare: “Cibo etico ovvero liberare la filiera alimentare da ogni forma di sfruttamento del lavoro e dell’ambiente. Storie di lotte e impegno civile”, a cura di Irene Dionisio (regista e operatrice culturale) e “Movimento degli Invisibili”.

A seguire (ore 16), il dibattito “Comunità energetiche. Cosa sono e cosa possono diventare” vedrà protagonisti Giuseppe Moccia (Orti Generali – Mirafiori Sud), Emanuel Giraudo (A.T.S. Comunità Energetica del Pinerolese), Giulia Proietti (assessora all’ambiente e alla mobilità sostenibile Comune di Pinerolo). Modera Giuseppe Cataldo (“Comunet- Officine Corsare”).

La giornata termina alle 18.30 con gli ospiti del Collettivo di fabbrica “GKN” nell’incontro “Liberazioni al lavoro. Crisi, auto-organizzazione e auto-gestione operaia”. Accanto ai componenti del Collettivo protagonista negli ultimi anni della più grande lotta nel mondo del lavoro – quella per salvare la “GKN” di Campi Bisenzio – interverrà Romolo Calcagno (CRS- Collettivo di Ricerca Sociale per la Rete italiana delle imprese recuperate). Modera Anita Marafioti (“Comunet-Officine Corsare” – Gruppo Lavoro UP! Su la Testa).

A chiudere la tre giorni sarà, domenica 2 ottobre (meteo permettendo), alle 10,30, una “biciclettata di quartiere”, con ritrovo, partenza e arrivo al “Circolo Arci Risorgimento”.

Per info: “Comunet-Officine Corsare” e “Circolo Arci Risorgimento”, via Poggio 16, Torino; tel. 011/2059573 o 351/6182774

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