Un mini-saggio sull’attuale pandemia attraverso la rilettura comparata di cinque classici senza tempo
Il testo è inedito e scritto in coppia da Laura Pariani e Nicola Fantini (due fra i nostri più interessanti scrittori) per la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba.

“Di fronte alla pandemia. Cinque classici raccontano il Grande Contagio” vuole essere, nell’intento dei due, una sorta di mini-saggio, scaricabile gratuitamente sul sito www.fondazionebottarilattes.it , teso a riflettere e a far riflettere sull’epidemia Covid-19 attraverso le parole di cinque scrittori classici e contemporanei: Albert Camus, Daniel Defoe, Alessandro Manzoni, José Saramago e Connie Willis. Scrittori che già, nel tempo, si sono confrontati in pagine di assoluto rilievo letterario con il tema dell’epidemia in diversi momenti della storia dell’umanità. Ed é proprio attraverso un’acuta rilettura di quelle pagine, che la Pariani e Fantini hanno prodotto un testo di intrigante lettura scritto non solo per il grande pubblico, ma anche per fornire agli studenti delle scuole superiori, in particolare a chi si appresta a sostenere l’esame di Maturità, uno strumento al supporto della didattica. I due scrittori si sono soffermati in particolare sulle reazioni all’epidemia da parte del pubblico e del privato, sulle incredibili somiglianze con il momento di emergenza che tutto il mondo sta oggi vivendo, come l’isolamento, le situazioni di militarizzazione e chiusura forzata avvenute in alcuni Paesi, senza tralasciare la narrazione della solidarietà e dell’empatia, del senso del pudore e della necessità di non lasciare l’appestato abbandonato al suo destino. La loro attenzione si è concentrata su cinque libri senza tempo, ritenuti significativi per la loro sorprendente attualità e capacità di analisi: “La peste” (1947) di Albert Camus, “Diario dell’anno della peste” (1722) di Daniel Defoe, “Storia della colonna infame” (1840) di Alessandro Manzoni, “Cecità” (1995) di José Saramago e “L’anno del contagio” (1992) dell’americana scrittrice di fantascienza Connie Willis. “Cronache storiche, romanzi e film –spiegano Pariani e Fantini – ci hanno raccontato in vario modo le pestilenze che si sono succedute nel corso dei secoli: Atene silenziosa e disertata perfino dagli uccelli; gli appestati di Costantinopoli trascinati con gli uncini; le maschere a imbuto dei medici durante la peste nera; il grido ‘Portate fuori i vostri morti!’ echeggiante nelle notti di Londra; gli accoppiamenti dei vivi impazziti nei cimiteri milanesi; gli ergastolani di Marsiglia intenti a scavare fosse comuni; il folle banchetto dei contagiati nella piazza della città invasa dai ratti al seguito di Nosferatu. Nonostante questo, la pandemia da Covid19 ci ha colti impreparati, come se le pestilenze passate fossero una fantasia nebbiosa. I libri di cui proponiamo qui la lettura raccontano che i “flagelli” non sono mai commisurati all’uomo: li si vede arrivare, ma si continua a dire che sono impossibili, li si nega; e, anche quando ci sono addosso, li si continua a pensare come un brutto sogno che passerà”.
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g. m.
Nella foto: Laura Pariani e Nicola Fantini
I giornali hanno scritto di Savelli, mettendo in evidenza tre libri che la casa editrice pubblico’: il celebre e dirompente saggio di Alberto Asor Rosa “Cultura e popolo”, la polemica ed aspra “Strage di Stato” che riguardava il drammatico atto terroristico di Piazza Fontana a Milano e il celebre romanzo “Porci con le ali” di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice che divenne anche un film di successo. In effetti Savelli pubblicò circa 1200 titoli improntati ad uno spirito libero anche se a volte discutibile. Se si pensa al plumbeo conformismo degli Editori Riuniti, si apprezza comunque l’atteggiamento di Savelli incurante di quelle discipline cadaveriche a cui quasi tutti gli intellettuali obbedivano senza obiettare agli ordini del partito. Chi scrive ha sempre contestato le ipotesi di quel libro collettivo su Piazza Fontana che ha fornito del materiale a quella demagogia parolaia che porto’ all’assassinio del commissario Luigi Calabresi e non ha mai voluto leggere “Porci con le ali” che pure esprimeva un senso di condivisibile liberazione sessuale che rappresenta forse l’ unico elemento positivo della contestazione studentesca. Savelli ha anche pubblicato l’ultimo libro di Ernesto Rossi “Pagine anticlericali” che rappresenta la posizione più estrema del grande polemista che accusava anche i comunisti di essere succubi del Vaticano. Pier Luigi Battista che un tempo era un giornalista che amava le eresie, sul “Corriere della Sera” non ha dedicato un rigo al Savelli che insieme ai filosofi Lucio Colletti e Marcello Pera e allo storico Piero Melograni nel 1996 fecero scandalo perché si candidarono nelle liste di Forza Italia. Furono i cosiddetti professori che ebbero vita breve nel partito di Berlusconi che si lasciò sfuggire di mano gli unici intellettuali veri che avrebbero potuto dare una consistenza culturale al partito e al Centro – destra nel suo insieme su basi autenticamente liberal – democratiche. Forza Italia privilegiò gente incolta e politicamente incapace, emarginando un gruppetto di uomini pensanti di raro ingegno anche politico. Era gente che per lo più veniva dalla sinistra e che aveva maturato la convinzione che libertà e marxismo erano termini incompatibili e che l’ex partito comunista di Occhetto e di D’Alema aveva cambiato nome, ma non i suoi contenuti e soprattutto i suoi metodi politici. Alla fine degli Anni 70 Savelli aveva fondato il settimanale indipendente “Il Leviatano” a cui collaborarono uomini come Alberto Ronchey e Rosario Romeo.

Dei marchesi del Monferrato, in questo libro, si parla solo delle loro imprese in Italia. Le gesta in Terrasanta e nell’Impero bizantino sono state trattate dall’autore in un altro suo recente libro “Il Monferrato nell’Oriente mediterraneo, secoli XII-XV”. Un duello geopolitico ad alta tensione tra Gerusalemme, Costantinopoli e il mondo arabo che per certi versi ricorda i tempi attuali. La straordinaria e sfortunata avventura di cinque marchesi monferrini tra la Terra Santa e Costantinopoli, la capitale dell’Impero bizantino e soprattutto le gesta di Corrado, il sire che salvò Tiro, l’italiano che sconfisse il Saladino. Il prode Corrado fu pugnalato e ucciso dai sicari della setta medioevale degli Assassini, i primi terroristi islamici della Storia, mentre suo fratello, il marchese Bonifacio, conquistò Costantinopoli. Due grandi protagonisti delle Crociate, con un destino comune: cercare fama e popolarità in Oriente e morire in quelle terre, come i loro fratelli, dove si combatteva per la religione e per il potere. Molta attenzione è stata dedicata in questo volume alla figura di Federico I Barbarossa che più volte scese in Italia con il suo esercito e al suo alleato, il marchese del Monferrato Guglielmo il Vecchio.
La famiglia dei Paleologi fu l’ultima dinastia a governare l’Impero bizantino fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 nelle mani degli Ottomani.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Inizia con un incendio e i confusi ricordi una bambina questo coinvolgente e raffinato ultimo libro del re italiano del thriller Donato Carrisi… e non vi molla più; enigmatico fino all’ultima pagina, senza delitti ma con tanto mistero.
tormentata dall’idea di aver commesso un terribile omicidio. Dalle prime sedute di ipnosi tornano a galla elementi inquietanti dal lontano passato di Hanna: come le 5 regole che la piccola “principessa” di 10 anni doveva rispettare per non essere rintracciata dal mondo. Così le hanno insegnato i genitori in continua fuga, arroccati per brevi periodi in casali fatiscenti e in aree abbandonate. Gi estranei li inseguono perché vogliono la piccola cassa con inciso il nome Ado che loro si portano dietro in ogni spostamento. Ma chi è davvero Hanna? Cosa c’è di tanto terribile nel suo passato? Quanto è pericolosa e come sconvolgerà la vita di Pietro Gerber?
E’ un piccolo capolavoro questo romanzo dello scrittore polacco Isaac Bashevis Singer (1902-1991) nato in una famiglia di rabbini, diventato cittadino americano nel 1943 e Premio Nobel per la Letteratura nel 1978.