CULTURA- Pagina 122

Il Premio Pannunzio alla Presidente del Senato Alberti Casellati

La Presidente del Centro “Pannunzio”, Chiara Soldati, ha conferito il Premio “Pannunzio” 2020 alla Senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica Italiana, prima donna a ricoprire tale incarico nella storia della Repubblica.

La Presidente Casellati è avvocato ed è stata per due volte sottosegretario di Stato e componente del Consiglio Superiore della Magistratura. E’ il terzo Presidente del Senato insignito del Premio “Pannunzio” dopo Giovanni Spadolini e Marcello Pera.

La Presidente ha aperto l’anno scorso, l’11 ottobre 2019, il 52° Anno Accademico del Centro “Pannunzio” con una lectio magistralis sul tema “Donne e politica” nell’Aula Magna del Rettoraro dell’Università di Torino.

E’ tempo di “CuneiForme”

Da Racconigi a Bra, da Fossano a Cavallermaggiore Nuova rassegna culturale in Granda a firma di “Progetto Cantoregi”

Dal 26 settembre al 27 novembre Racconigi (Cuneo)

Dalle attrici Lella Costa ed Eliana Cantone insieme a Saverio La Ruina, agli storici Giovanni De Luna e Aldo Agosti, dal meteorologo Luca   Mercalli alla Compagnia di danza “Abbondanza Bertoni” fino all’alpinista che ha scalato tutti i quattordici Ottomila del pianeta, senza ossigeno né portatori d’alta quota, Nives Meroi: tra letteratura, teatro, danza, musica e sport atterra in Granda, da sabato 26 settembre e fino a venerdì 27 novembre, la prima edizione di “CuneiForme”. L’evento che si presenta all’insegna della “pluralità” – più discipline e linguaggi artistici contemplati, più luoghi attraversati, più varietà nella scelta degli ospiti, più tematiche su cui riflettere e varianti di anno in anno, nonché più soggetti pubblici e privati coinvolti – è ideato ed organizzato dalla Compagnia Teatrale “Progetto Cantoregi” e idealmente intende impugnare il testimone del Festival “La Fabbrica delle idee” che la stessa Compagnia (guidata da Marco Pautasso) ebbe a realizzare fino al 2017 nell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi. “Il nome scelto, ‘CuneiForme’, ospita in sé diverse suggestioni – tengono a precisare gli organizzatori- perché richiama il territorio del Cuneese, ma anche le forme espressive delle diverse discipline artistiche, rimanda inoltre a uno strumento incisivo come il cuneo (perché incisiva intende essere la rassegna) e a una scrittura, quella cuneiforme, usata dai Sumeri e dagli Assiro-Babilonesi, innovativa per quei tempi, così come innovativo intende essere il nuovo progetto culturale”. Innovativo e itinerante. In giro per la terra di Langa. Il palcoscenico dell’iniziativa vedrà infatti coinvolte tante piazze del cuneese, con Racconigi (e con la Soms, sede di “Progetto Cantoregi”, come quartier generale), ma anche, per questa prima edizione, con il coinvolgimento delle Città di Bra, Cavallermaggiore e Fossano. Al centro del programma e fil rouge dei molti eventi, sarà un tema di stretta attualità. E diverso ad ogni edizione. Tema di quest’anno: “Re(L)azioni”, giocando sul doppio lemma “relazioni” e “reazioni”. “Il mondo in cui viviamo – dicono ancora i responsabili – è, infatti, continuamente plasmato da relazioni e reazioni sul piano sociale. Oggi, per giunta, largamente rivoluzionate a seguito della crisi sanitaria che attraversiamo e che ha dettato nuove regole per l’espressione degli affetti. Molti legami si sono stretti, in modo imprevisto, altri sono svaniti. Si indagherà quindi a tutto campo sul mondo relazionale: dai rapporti famigliari a quelli amorosi, da quelli con il diverso a quelli di amicizia (virtuale o digitale), dalle relazioni e dagli scambi tra comunità, paesi e civiltà, al rapporto tra il singolo e la natura e l’ambiente, dal rapporto con le passioni, la morte, la sessualità e la vecchiaia, fino alla relazione con se stessi”. Sette gli appuntamenti con ospiti e spettacoli di grande interesse e programmati per circa due mesi, secondo questo calendario:

  • Sabato 26 settembre, ore 21, Soms di Racconigi: l’attrice Eliana Cantone, de “Il Mutamento Zona Castalia, porta in scena “Favola di un’altra giovinezza”
  • Venerdì 2 0ttobre, ore 21, Soms di Racconigi: gli storici Giovanni De Luna e Aldo Agosti indagheranno sulla passione per il calcio e la propria squadra, l’unica relazione che dura una vita
  • Mercoledì 30 settembre, ore 21, Soms di Racconigi: l’attore Saverio La Ruina si esibisce in “Mario e Saleh”
  • Sabato 3 ottobre, ore 21, Cinema-Teatro “I Portici” di Fossano: l’attrice e scrittrice Lella Costa in “Questioni di cuore”
  • Mercoledì 4 novembre, orario da definire, Teatro “Politeama” di Bra: il meteorologo Luca Mercalli parlerà della nostra relazione con ambiente e clima, com’era e come sarà dopo la pandemia
  • Novembre, giorno e ora da definire, Soms di Racconigi: la Compagnia di danza “Abbondanza Bertoni” in “La morte e la fanciulla”
  • Venerdì 27 novembre, orario da definire, Teatro “San Giorgio”, Cavallermaggiore: l’alpinista Nives Meroi metterà a nudo il rapporto dell’uomo con la montagna e con la natura estrema.

Gli appuntamenti con gli autori sono a ingresso gratuito. Prenotazione consigliata 335.8482321 –– info@progettocantoregi.it

Gli spettacoli sono a ingresso a pagamento. Info: 335.8482321338.3157459 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it Fb ProgettoCantoregi – Tw @cantoregi – IG progettocantoregi

g.m.

 

Nelle foto

– Lella Costa
– Giovanni De Luna
– Eliana Cantone
– “Abbondanza Bertoni”
– Nives Meroi

 I Musei Reali festeggiano le Giornate Europee del Patrimonio Sabato sera ingresso a 1 Euro

Un ricco calendario di iniziative, laboratori e performance dal vivo

 

Sabato 26 e domenica 27 settembre i Musei Reali celebrano le Giornate Europee del Patrimonio con visite, incontri, laboratori e un’apertura serale straordinaria. “Imparare per la vita” è il tema proposto dal Consiglio d’Europa e rilanciato dal MiBACT per questa edizione della manifestazione internazionale, che ogni anno coinvolge in tutta Italia i luoghi della cultura e i musei statali: un richiamo ai benefici che derivano dall’esperienza culturale e dalla trasmissione della conoscenza nella società contemporanea.

 

Sabato 26 settembre

 

Il ruolo educativo dell’arte e l’alleanza tra scuola e museo sono i temi centrali dei due appuntamenti che i Musei Reali dedicano nella giornata di sabato ai progetti didattici condotti nella primavera 2020.

Dalle 10 alle 12, è previsto l’Incontro conclusivo del progetto “Quante storie in Galleria!”, con gli alunni della scuola primaria Rignon di Torino pronti a narrare le storie che ruotano attorno a due capolavori della Galleria Sabauda.

Dalle 15 alle 16, webinar online “Qui si fa arte! scopro, gioco, creo, imparo”, per raccontare il progetto che ha visto i Musei Reali collaborare con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo e la casa editrice Pearson Italia nell’ambito del programma Riconnessioni, con il coinvolgimento dell’Istituto IC Pertini di Torino. Protagonisti i bambini e le nuove tecnologie, in un’esperienza che permette di imparare l’arte attraverso il digitale e giocare con le opere della Galleria Sabauda mettendo in campo creatività e ingegno, con un approccio innovativo e inclusivo. Partecipazione gratuita iscrivendosi al link: https://attendee.gotowebinar.com/register/8829839642752113424.

 

La giornata di sabato 26 settembre è anche l’occasione per visitare la Biblioteca Reale e scoprirne il prestigio. Dalle 14 alle 18 il pubblico, guidato da alcuni esperti, potrà ammirare gli affreschi della volta del Salone Monumentale. Un’opera di straordinaria bellezza progettata per il re Carlo Alberto dall’artista di corte Pelagio Palagi, dipinta a monocromo con immagini che celebrano i diversi campi del sapere e i grandi protagonisti delle scienze e delle arti. Ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria con almeno 24 ore di anticipo all’indirizzo: mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, e compilando il modulo presente alla pagina: https://www.museireali.beniculturali.it/scheda-di-registrazione-anagrafica-biblioteca-reale/.

 

Sabato sera, dalle 19.30 alle 22.30, l’apertura straordinaria con ingresso a 1 Euro offre la possibilità di riscoprire le architetture, gli ambienti, le collezioni dei Musei Reali e passeggiare nel Giardino Ducale, recentemente rinnovato e impreziosito da una scenografica illuminazione serale.

 

Laboratori

 

Sabato 26 settembre alle ore 14.30, il laboratorio “Dietro lo scavo, dentro il Museo” invita a immedesimarsi nel ruolo dell’archeologo e a collaborare con i professionisti dei Musei Reali. I partecipanti ripercorreranno tutte le attività che precedono gli studi ricostruttivi e l’esposizione dei reperti, al termine dello scavo: il lavaggio, la suddivisione dei materiali e la documentazione. Costo: 5 Euro adulti, 2 Euro 18-25 anni, gratuito 9-18 anni. Partecipazione fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 10 persone) con prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9.00-13.00) e via mail info.torino@coopculture.it. Consigliato abbigliamento sportivo e calzature chiuse. L’attività prevede contatto con l’acqua.

 

Attività nei Giardini Reali

 

Sabato 26 settembre

 

Alle ore 9.30, in una cornice del tutto eccezionale come quella dei Giardini Reali, sarà possibile praticare yoga con una lezione all’aria aperta, della durata di un’ora. Un’occasione unica per riscoprire sé stessi, riconnettendosi con la terra e l’ambiente circostante. L’attività si terrà ogni sabato di settembre al costo di 15 Euro. Per prenotazioni e informazioni, 011.19560449 o info.torino@coopculture.it. In caso di maltempo, l’attività si svolgerà al secondo piano di Palazzo Reale.

 

Domenica 27 settembre

 

Dalle 10 alle 13, i Musei Reali propongono la visita “Dai Giardini ai Musei: incontri con curatori ed esperti tra storia, arte e natura”. Un interessante percorso, un’insolita chiave di lettura, attraverso il quale scoprire la stretta relazione tra gli elementi naturali dei Giardini e le opere d’arte custodite all’interno delle sale museali. Attività gratuita.

 

Dalle 14.30 alle 17.30, le famiglie sono invitate a partecipare all’attività “Tessendo i colori del re”, ispirata ai tessuti preziosi che rivestono le pareti e i mobili negli appartamenti reali: un laboratorio all’aria aperta in cui sbizzarrirsi con la fantasia, dove adulti e bambini verranno guidati da una restauratrice nella realizzazione di piccolo arazzo. Attività gratuita adatta a bambini dai 6 anni di età. Partecipazione fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 12 persone) con prenotazione obbligatoria al numero +39.011.19560449 (dal lunedì al venerdì: ore 9.00-13.00) e via mail info.torino@coopculture.it.

Dalle ore 14 alle ore 19, in collaborazione con le associazioni culturali Speculum Historiae, TerraTaurina, Okelum e Le vie del tempo, i Musei Reali propongono l’attività “Dai druidi al Grand Tour. Esperienze per imparare a vivere”. Il pubblico è invitato a riscoprire il ruolo che la formazione ha avuto nel tempo. Un viaggio nel mondo dell’istruzione attraverso canti e storie della tradizione orale, un excursus tra le figure dell’apprendista e l’insegnante, il pedagogo, il maestro artigiano o il mastro d’arme.

 

Sia sabato 26 sia domenica 27 settembre, in orario di apertura ordinaria, valgono le consuete tariffe d’ingresso. In caso di maltempo, le attività previste in giardino si svolgeranno in spazi alternativi, all’interno dei Musei Reali.

 

Domenica 27 settembre, inoltre, dalle 16.30 alle 18.30, nella Corte d’Onore di Palazzo Reale si terrà il concerto benefico a favore del service LIONS “Bambini Nuovi Poveri”. L’esibizione, promossa dal Lions Club International Distretto 108-la1, con il patrocinio della Città di Torino, vede la partecipazione dell’Orchestra Giovanile di fiati InCrescenDo e della Banda musicale del Corpo di Polizia Municipale della Città di Torino. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo: lionsbambininuovipoveri@gmail.com o telefonando al numero: 3923673237.

 

Visite speciali

 

Sabato 26 e domenica 27 settembre alle ore 15 l’itinerario “Benvenuto a Palazzo!” è visitabile con le guide di CoopCulture, alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria e la Galleria della Sindone, per scorgere il restauro “a vista” dell’altare della Cappella. Il percorso, della durata di circa un’ora, è visitabile in gruppi composti al massimo da 8 persone ciascuno, al costo di 7 euro oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali. Per una visita individuale, è possibile scaricare MRT, l’app ufficiale dei Musei Reali, comprendente l’audioguida completa con oltre 35 ascolti oppure acquistare al Museum Shop la nuova guida a stampa I Musei Reali di Torino pubblicata da Allemandi Editore e realizzata in collaborazione con CoopCulture.

 

Sabato 26 settembre il percorso prosegue nelle Cucine Reali al piano interrato di Palazzo Reale e nell’Appartamento della Regina Elena, al piano terreno, ogni ora dalle 10 alle 17. Le visite, della durata di un’ora, sono condotte dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. Il biglietto è acquistabile in cassa il giorno stesso al costo di 7 euro.

 

Le attività del Caffè Reale

 

All’interno della suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Sabato 26 settembre, in occasione dell’apertura straordinaria serale, sarà possibile gustare un aperitivo o una cena accompagnati da un sottofondo musicale. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537.

 

TOward2030. What are you doing?

 

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino.

 

Le iniziative TOward2030. What are you doing e Cinema a Palazzo sono inserite nel programma “Torino a Cielo Aperto” (torinoacieloaperto.it).

 

 

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MUSEI REALI TORINO
museireali.beniculturali.it

Torino Spiritualità, la prima grande Kermesse culturale a Torino dopo il Lockdown

Fra laudi medievali e suonatori sufi senegalesi torna la celebre rassegna

Si potranno ascoltare affascinanti laudi medievali accoppiate a melodie dell’islam sufico senegalese nel cortile di Combo, oppure il filosofo Mancuso parlare del respiro del creato, uomini e piante , o ancora il teologo MACIEJ BIELAWSKI, illustrare le molte tradizioni spirituali, antiche e odierne, che praticano vie di meditazione e preghiera, infine all’alba di domenica 27 settembre risvegliarsi nei Giardini Sambuy con le “ Melodie per l’alba” di MARCO LIENHARD: Torna Torino spiritualità , dal 24 al 27 settembre .

E’ anche questo un segnale che la vita culturale riprende il suo corso dopo la lunga clausura e post clausura: E’ la prima grande kermesse torinese di cultura , mentre ancora non si sa quando si potrà fare e come il Salone del libro: la casa madre è la stessa , Il circolo dei lettori.
Tema di quest’anno di Torino spiritualità: il respiro, in senso materiale e spirituale. Tema quanto mai attuale in tempi di Covid 19.
Una edizione comunque ricca di appuntamenti, anche se con le dovute limitazioni. Ne segnaliamo alcuni.
Apre il festival spirituale , giovedì 24 settembre alle 18.30, in Piazza Carlo Alberto, il già citato incontro con VITO MANCUSO, teologo e ALESSANDRA VIOLA, divulgatrice scientifica, dal ttolo “Di uomini e di piante. Il respiro dei viventi.”

Molto interessante e suggestiva la serata del 25 settembre nell’arena di Combo, il moderno ostello- ristorante che sorge dove un tempo c’era la caserma dei Vigili del Fuoco a Porta Palazzo. Alle 21 risuoneranno le belle note di laudi medievali cristiane e di melodie dell’Islam sufico senegalese: a esibirsi il Coro dell’Abbazia della Novalesa ,accompagnato dai Musici vagantes, e i di sufi senegalesi della confraternita Qadiriyya. Una serata in collaborazione con il Centro Federico Peirone ,che cura appunto lo studio e le relazioni cristiano-islamiche per la diocesi di Torino.
Nel ricco programma di sabato 26 settembre Sabato 26 settembre segnaliamo alle 11.00 al Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera RESPIRARE IL NOME DI DIO con MACIEJ BIELAWSKI, teologo he parla delle molte tradizioni spirituali, antiche e odierne, che praticano vie di meditazione e preghiera in cui il pensiero si unisce alla disciplina del respiro, in cerca di pace e contemplazione.

Domenica 27 settembre si chiude con una serie di incontri fra i quali il citato incontro all’alba , alle 6,30, ai giardini Sambuy con la musica dello shakuhachi , il tradizionale flauto verticale giapponese in bambù, strumento suonato dall’artista svizzero Marco Lienhard , che è un vero virtuoso dello strumento. Ascoltare il soffio che si fa suono mentre sopraggiunge l’alba è esperienza di delicata bellezza.

IL ricchissimo programma è consultabile sul sito di Torino Spiritualità https://torinospiritualita.org/
L’accesso alle location di spettacolo è consentito solamente alle persone provviste di mascherina. All’ingresso viene misurata la temperatura ed è necessario presentare il modulo di autocertificazione scarucabile dal sito. Per ogni appuntamento gratuito dell’edizione 2020 è obbligatorio prenotare il posto presso la biglietteria del Circolo dei lettori o telefonando al 366 2107136  o scrivendo alla prenotazioni@torinospiritualita.org , entro 24 ore dall’inizio dell’evento. Per gli appuntamenti a pagamento acquisti online su torinospiritualita.org , o telefonici: call center Vivaticket. Si possono acquistare i biglietti anche alla biglietteria del Circolo del lettori in via Bogino 9

Poetrification_urbanismo _inverso Ne parliamo con Davide Galipò

Nel luogo in cui il capitalismo ha mostrato il crudo volto della sua impotenza, nascevano diamanti nelle bocche degli artisti. Idea, potente poesia, sovversiva e coinvolgente, se questa terra fosse fatta di solo cibo, nemmeno l’ape consumerebbe la pulsione del fiore.

Bellezza, giovane virtù, antico tratto di ciglia, nella potenza che lacera il seme, qualcuno ha reso tangibile la realtà irrazionale dei poeti. L’ultimo week end che questo settembre ha strappato all’estate è stato il preludio di un evento nuovo, che ha avuto la volontà di riconnettersi a un tessuto uscito disgregato dopo il lockdown: Poetrification_urbanismo_inverso, il festival di poesia contemporanea e street art, organizzato e gestito da Neutopia – la rivista del possibile -, festival che dal 2019 esprime la sua arte nel quartiere di Barriera di Milano.

Di seguito l’intervista a Davide Galipò, fondatore di Neutopia magazine, con cui ha vinto il bando Casa Bottega per la gestione di un nuovo circolo culturale, La scimmia in tasca. È uno spazio aperto ai soci di Neutopia e a tutte le realtà no profit che vorranno attraversarlo; un coworking che proporrà laboratori, attività e iniziative rivolte al quartiere, dal teatro all’artigianato alla pedagogia; un centro dedicato alla ricerca della poesia contemporanea, che ospiterà mostre, esposizioni, spettacoli, luogo di incubazione per il festival Poetrification_urbanismo inverso.

Cos’è Neutopia e come nasce?
Neutopia è una piattaforma nata a Milano nel settembre 2016, con la volontà di funzionare da ‘tramite’, nel tentativo concreto di sviluppare nuove idee in campo editoriale. Il magazine, che ha cadenza trimestrale, è stato presentato nei disparati festival e librerie che hanno popolato e che hanno sede a Torino, Milano, Genova, Firenze e Bologna. Il nocciolo da cui i primi rami stanno solcando il terreno si è costituito come associazione culturale nel novembre 2017, con base a Torino, volto alla promozione e organizzazione di eventi culturali, esposizioni artistiche e presentazioni con artisti internazionali.

Poetrification è un festival d’arte, un evento che promuove la poesia nei quartieri di Torino. Com’è nato e perché la scelta di un posto che non fosse centrale alla città?

Il nome fu inventato da Ivan Fassio (Asti, 24 dicembre 1979 – Torino, 28 luglio 2020), un pomeriggio. L’idea nasceva da una volontà precisa, giocata sul concetto di gentrificazione: poetizzazione anziché gentrificazione della città, basata sul flusso della psicogeografia, un orientarsi imparando a farlo nel disorientarsi. La psicogeografia è una metodologia che indaga lo spazio urbano decostruendolo, al fine di esplorarlo attraverso la ridefinizione creativa degli spazi stessi. La tecnica applicata è quella della deriva, ossia un cambiamento improvviso di passaggio, orientandosi non più in base a quanto conosciuto, ma su ciò che si palesa intorno: una reintepretazione dello spazio inteso fuori dai suoi luoghi comuni. Si tratta di una bellezza che si manifesta in itinere, una potenza inespressa finché non arriva l’artista ad esprimerla. È un metodo, quello della deriva, che insegna a perdersi e ci vuole poesia per farlo, per cogliere l’attimo e avere partecipazione attiva del momento. Questa teoria induce a recuperare il lato umano dei luoghi che viviamo. È un urbanismo inverso, con e attraverso la poesia.
La scelta del luogo, oltre al fatto che alcuni di noi abitano quelle vie, quel quartiere, è stata indotta dalla volontà di portare un significato nuovo in Barriera di Milano, qualcosa che fosse motivo di aggregazione e di cultura, in un ambiente di emarginazione. Poetrification è una critica al processo di gentrificazione: non serve ripulire le strade per nascondere i problemi sociali, noi che viviamo la periferia vogliamo avere questo impegno per il quartiere.

L’arte è un corpo con molteplici facce. Poesia elitaria e poesia beat, il luogo è sempre qualcosa di strettamente legato a una necessità di espressione, propria e circostante, dell’artista. In che modo l’arte che Neutopia offre può avere risonanza nel quartiere? È un’arte di strada, per strada o con la strada?

La scimmia in tasca, nome del progetto che lo scorso week end ha portato in piazza Foroni l’evento ‘Poeti in fieri’, ha come scopo quello di creare un ponte tra la natura irrazionale, se vogliamo anarchica, dell’arte e il lavoro di un’associazione che opera secondo schemi organizzati. La nostra sede è in Barriera di Milano e non solo la abita, ma offre la disponibilità del suo spazio al quartiere che in tal modo non si riduce a mero spettatore e fruitore passivo, ma lo rende promotore di proposte e progetti culturalmente validi, ospitando associazioni a cui serve un luogo in cui gestire, ad esempio, scuole di italiano per gli immigrati, o a onlus e no profit in cerca di luoghi in cui creare cultura; vogliamo portare luce laddove c’era solo una serranda abbassata. Il nostro vuole essere uno spazio dedicato alla promozione della cultura, in passato abbiamo organizzato (e tuttora abbiamo eventi in programma) incontri culturali, premi di poesia in musica, performance in piazza, presentazione di libri. La nostra programmazione prevede che tutte le settimane ci sia un evento, una mostra, un laboratorio… Sostenere e promuovere arte in un luogo di emarginazione vuol dire apportare un’alternativa a livello culturale, corsi a pagamento di professionisti, laboratori teatrali aperti a tutti e progetti in coworking: l’arte non può e non deve salvare nessuno, ma solo dare espressione di questo cambiamento in atto, e basta, se no diventa una didascalia.
Reprimere non è mai corretto, quello che ci impegniamo a fare è dialogare e per fare questo occorre conoscenza, trovare un linguaggio comune, per non essere colonizzatori di un luogo che non ci appartiene.
Tutti i martedì alle ore 18.00 abbiamo un’assemblea in cui parlare di nuovi progetti ed è aperta a tutti, senza tesseramento.

Cos’è stato Poeti in fieri?
Poeti in fieri è un evento interno al festival Poetrification, un happening collettivo di performance singole che si sono svolte in Piazza Foroni. Una sorta di mercato, non inteso come mercato dell’arte quanto piuttosto come arte di mercato. Ad ogni artista è stato assegnato uno ‘square’, un quadrato all’interno del quale immaginare un modo nuovo di interagire con il pubblico.
Poeti in fieri, e più in generale il festival Poetrification_urbanismo inverso, è stato pensato nei termini di una possibile interazione tra le varie forme della poesia contemporanea e il tessuto urbano; giunto alla sua seconda edizione, il Festival è realizzato con il sostegno di Fondazione San Paolo, Casa Bottega e Comune di Torino.

Quali eventi presenti e prossimi ospita il vostro spazio?
Al momento lo spazio ospita, in forma permanente, l’alfabeto realizzato da Luc Fierens per l’ ‘Abbecedario di poesia contemporanea (2017’). Tra le novità di quest’anno, l’esposizione collettiva di poesia visuale, collage e Digital Art II codice poetico [CTRL C + CTRL V] vuole indagare le possibilità offerte dalla transmedialità e dal codice HTML nella poesia visiva contemporanea.
Questo 25 settembre, invece, è programmato un evento dedicato a Ivan Fassio – poeta, insegnante, curatore di arte contemporanea, teatro, letteratura -, presentando I corpi del culto (Raineri Vivaldelli Editore), di Andrea Cavallo – pianista, tastierista e compositore – e Ivan Fassio, una performance poetico-musicale a ingresso gratuito con tessera associativa e prenotazione consigliata.

Alessia Savoini

Per approfondimenti e informazioni sull’evento, il programma è consultabile al seguente link
https://www.facebook.com/events/2077818735687204/

Giuseppe Chiari, “musica visiva” e sperimentazioni artistiche

Il compositore fiorentino in mostra alla VideotecaGAM di Torino. Da venerdì 12 giugno a domenica 27 settembre

Le dita giocano ad intrecciarsi, le mani si sovrappongono, l’una guarda in su e l’altra in giù, sulla tastiera di un pianoforte.

Fra i più classici e tradizionali degli strumenti musicali. Ma suoni e musica possono anche essere prodotti da oggetti banalmente e comunemente assai “comuni” utilizzando, ad esempio, acqua, carta, vetro o capelli o sassi. E allora l’artista, il compositore “suona stanze, suona le città, immagina partiture per il traffico di automobili”. E quant’altro possa essere frutto di confronto fra immaginazione – la più alta e bizzarra – e quotidiana realtà. Musicista, pianista ed artista concettuale, figura cult delle neo-avanguardie estetiche legate alle ricerche sperimentali condotte nell’ambito della “musica visiva”, a Giuseppe Chiari (Firenze, 1926 – 2007) la VideotecaGAM di Torino dedica il secondo appuntamento, curato da Elena Volpato, del ciclo di esposizioni realizzate in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia. In mostra troviamo due video realizzati da Chiari (fra gli elementi di spicco del gruppo internazionale “Fluxus”, nato nel ’62 in USA e incentrato sulla continua e coraggiosa “combine” di arte visiva e musicale) ad “Art/Tapes 22”. Al ’74 risale il video “Spoleto Concert”, in cui la tecnica pianistica si apre ad ogni possibile gesto. “A tratti, l’iconica teoria di tasti bianchi e neri – scrive la curatrice – si riduce a semplice sfondo visivo, mentre le mani di Chiari si muovono al di sopra, nell’aria”. E del resto, sosteneva lo stesso Chiari: “L’uomo non conosce l’esistenza dei tasti, la tastiera per lui è una lunga striscia bianca. Egli ha però capito che le sue mani, le sue braccia, possono lasciare un’impronta sulla tastiera come sulla sabbia”. E ancora: “Sul fronte delle arti visive, l’astrattismo e il concettuale conquistano irreversibilmente l’incorporeità tipica dell’espressione musicale”. Teoria che trova forma iconica in “Kunst ist einfach (L’arte è facile)”, seconda opera presente in mostra, datata 1973, in cui l’artista riprende in studio, a telecamera fissa, le parole che compongono la frase del titolo, tracciate a inchiostro di china su grandi fogli bianchi. La frase è uno dei suoi più noti statements, in cui si trova riassunto il senso del suo intero operare. Brevi affermazioni come “L’arte è facile”, “La musica è facile”, “L’arte è una piccola cosa” tornano frequentemente nel suo lavoro a significare che ogni gesto, ogni segno, ogni suono, ogni rumore, non importa quanto apparentemente insignificanti e comuni, possono essere arte: e lo sono in quanto aspetti della totalità di cui si compone la vita. Che è caos senza regole. “Spalancata voragine”, in cui la musica “risuona degli echi e delle vibrazioni del tutto, senza gerarchia, senza architettura né ordine”. In mostra, accanto alle due opere video, troviamo anche “La musica è facile”, realizzata nel 1972 e presentata da Chiari presso la Galleria Martano di Torino nella mostra personale del ’76. L’opera è composta da quindici grandi fogli. Su ciascuno l’artista ha scritto una delle quindici lettere che compongono la frase. I caratteri, tracciati con gesto continuo, sembrano unire idealmente il fluire gestuale della calligrafia a china giapponese con la consapevolezza che il suono del pennello che scivola sulla carta è parte di quella musica totale di cui Chiari ci dispone all’ascolto. E, al contempo, quei fogli sono dunque “spazio della parola, del disegno e del suono”. I libri d’artista in esposizione sono parte del Fondo Giorgio Maffei realizzato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.

Gianni Milani

Giuseppe Chiari
VideotecaGAM, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it
Fino a domenica 27 settembre
Orari: mart. – dom. 10/18

 

Nelle foto

– “Spoleto Concert”, 1974 (still frame)
– “Kunst ist einfach”, 1973 (still frame)

La “fase non oggettiva” della fotografia italiana dal 1935 al 1958

“Forma/Informe” In mostra alla GAM di Torino.  Dal 24 giugno al 27 settembre

Qui, la realtà non è di casa. Se non di sguincio. In pochi tratti e in minima parte. Frazionata e immaginifica. Giocosa e visionaria. Intreccio di audaci, provocatorie sperimentazioni e diavolerie di mestiere, è realtà che non trattiene, ma volutamente allontana e disperde le sue forme.

“Forma/Informe”, per l’appunto. Come recita il titolo della rassegna ospitata negli spazi della “Wunderkammer” della torinese GAM, curata da Antonella Russo e dedicata alla fotografia non oggettiva e informale italiana dalla metà degli anni Trenta al concludersi dei Cinquanta. Una sorta di “viaggio al termine della forma”, in cui troviamo una selezione di 50 stampe vintage ed originali, in gran parte inedite – e 23 rare pubblicazioni – provenienti da importanti archivi e da prestigiose collezioni d’arte internazionali, firmate da sette grandi fotografi italiani. Fotografi non esponenti di una specifica avanguardia artistica, ma tutti uniti “dalla comune volontà – sottolinea la curatrice – di contribuire alla diffusione di una nuova coscienza fotografica”. Ecco allora l’immagine “pura”, appagata di luce, essenziale semplice e rigorosa, dal “tono alto” (“high-key”, come dicevano gli americani) de “La pallina” o del “Muretto” di Giuseppe Cavalli (Lucera, 1904 – Senigallia, 1961), fondatore nel ‘47 a Milano del gruppo fotografico “La Bussola”, accanto alle particolarissime opere di uno fra i più importanti fotografi di cinema e teatro del secolo scorso, Pasquale De Antonis (Teramo, 1908 – Roma, 2001), collaboratore per quasi vent’anni di Luchino Visconti e presente in mostra con i suoi lavori che arrivano a fissare direttamente sulla carta sensibile le molteplici forme assunte da gocce e liquidi oleosi o inchiostri densi versati su una lastra di vetro retroilluminata. Pittore, grafico, scenografo, oltreché fotografo, di Luigi Veronesi (Milano, 1908 – 1998), la rassegna presenta “Le stelle dalla mia finestra”, immagine di un cielo senza luna attraversato da graffiature che si concretizzano in scie luminose e puntini bianchi, in un narrato che è sintesi perfetta del lungo percorso artistico di un “formalista che teneva ben presente le lezioni del costruttivismo russo e del surrealismo”. A proseguire nell’iter espositivo, troviamo ancora le “forme virtuali” di Franco Grignani (Pieve Porto Morone, 1908 – Milano, 1999), in cui la fotografia si pone spesso e fascinosamente al servizio della grafica con fotomontaggi, sovrimpressioni ed elaborati grafici che si rifanno ad una sorta di singolare “psicologia della forma”, accanto agli scatti inediti raffiguranti vedute urbane di forte “realismo formalista”– da “Montmartre” alla greca “Mykonos”- di Piergiorgio Branzi (Signa, 1928), che è stato anche giornalista Rai, inviato negli anni Sessanta da Enzo Biagi a Mosca e successivamente a Parigi per terminare con la carica di direttore della sede Rai di Firenze negli anni ’70-’80, per poi riprendere a fotografare negli anni ’90 con un progetto sui luoghi pasoliniani, dedicandosi soprattutto alla fotografia digitale. A concludere il gruppone dei “magnifici sette”, con le sue “astrazioni involontarie”, troviamo in mostra le opere (“un andare alle fondamenta – scrive Antonella Russo – della produzione di forme primordiali”) di uno dei protagonisti più autorevoli della fotografia astratta italiana, Paolo Monti (Novara, 1908 – Milano, 1982), insieme alle “Ossidazioni”, ai “Pirogrammi” e agli “Ideogrammi” prodotti da Nino Migliori (Bologna, 1926), opere di geniale sperimentazione in cui le più curiose stramberie frutto di un’immaginazione e di una giocosità tecnica senza fine (dalle piccole bruciature inferte alla pellicola, alle gocce d’acqua o ai liquidi schiumosi applicati sul lastrino dell’ingranditore) ci consegnano curiose immagini oniriche simili a “un organismo vivente, ad una costellazione di cellule sospese come in un liquido amniotico”.

Gianni Milani

“Forma/Informe”
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it
Dal 24 giugno al 27 settembre
Orari: ven. e lun. 13-20, sab. e dom. 10-19; mercoledì 24 giugno, Festa di San Giovanni, apertura straordinaria 10-20

 

Nelle foto

– Pasquale De Antonis: “Senza titolo D”, stampa positivo diretto su carta Ansco Color Printon, 1957
– Giuseppe Cavalli: “La pallina”, gelatina bromuro d’argento, 1949
– Franco Grignani: “La folla”, gelatina bromuro d’argento, 1954
– Paolo Monti: “Le astrazioni involontarie”, gelatina bromuro d’argento, 1952
– Nino Migliori: “Pirogramma + Ossidazione”, stampa getto d’inchiostro Fine Art su carta Hahnemuhle Photo Rag, 1948 – 2020

Il linguaggio “Oltre la fotografia”

Da sabato 19 settembre fino a domenica 18 ottobre la città di Rivarolo
Canavese ospiterà in diverse sedi la prima edizione di *RIPHOTO –
Oltre la fotografia*, una rassegna che nasce dalla collaborazione tra
l’Assessorato alla Cultura del Comune e l’associazione culturale
Areacreativa42. L’evento, organizzato con il patrocinio di Regione Piemonte
e Città Metropolitana di Torino, si sviluppa intorno alla *fotografia*,
concentrando l’attenzione su artisti capaci di interpretare con grande
libertà il mezzo e il linguaggio fotografico.


RIPHOTO – Oltre la fotografia, rassegna curata da Giorgio Bena, Francesca
Bernardi, Sarah Ed-drissi e Andrea Fenu, vuole essere una piattaforma di
analisi, scambio e dialogo che s’inserisce all’interno del progetto “*Giovani
curatori*” ideato da Areacreativa42*.*

Nella sede principale di *Villa Vallero*, che ha già ospitato negli anni
passati mostre e eventi culturali curati da Areacreativa42, verranno
allestite, con apertura al pubblico tutti i fine settimana della rassegna
(orario dalle 15 alle 19 il sabato e la domenica), le opere di Chiara
Dondi, Claudia Corrent, Matteo Suffritti, Oscar Brum, Fabio Bix, Valeria
Secchi, Francesco Capponi, Luca Baioni, Jennifer Deri, Virginia del Magro,
Charlie Davoli e Anna Skoromnaya. Gli artisti sono stati individuati indipendentemente dalla
loro notorietà ma poiché il loro lavoro rientra nel tema generale.

Lo spazio “Pop-up” adiacente al Municipio di Rivarolo Canavese accoglierà
invece, in collaborazione con Silvia Bigi, artista ravennate, il
progetto “*Dopo
la fotografia*” con l’allestimento di *cinque mostre* dedicate ad artisti
che, come archeologi, hanno lasciato da parte le macchine fotografiche per
lavorare su scatti esistenti. Gli artisti coinvolti, che si succederanno ad
esporre le loro opere nei fine settimana dell’evento secondo un calendario
definito, sono: Veronica Benedetti (19-20 settembre), Roberta Casadei
(26-27 settembre), Valentina Vannelli (3-4 ottobre), Francesca Artoni
(10-11 ottobre), Niccolò Ferrario (17-18 ottobre).

Oltre agli allestimenti di Villa Vallero e alle mostre “Pop-up” di palazzo
Lomellini, sede comunale, la rassegna RIPHOTO – Oltre la fotografia
coinvolgerà gli spazi settecenteschi di *Casa Toesca*, nobile dimora
situata nel cuore di Rivarolo Canavese, dove gli artisti in residenza nella
limonaia proporranno work shop e incontri nel giardino, e gli ambienti
dell’Ufficio Turistico Proloco in cui si terrà *Riphoto Kids*, attività per
bambini a cura di Giulia Cordò. Inoltre, come segno della volontà di
coinvolgere l’intera cittadinanza nell’importante evento, è stata prevista,
in collaborazione con l’Assessorato al Commercio, l’iniziativa *RIPHOTO OFF*,
una mostra diffusa che vedrà, per tutto il mese di durata dell’evento,
diversi esercizi commerciali della città mettere a disposizione i loro
spazi per progetti fotografici.

L’associazione *Areacreativa42*, ideatrice della rassegna, viene fondata
nel 2008 a Casa Toesca con l’obiettivo di valorizzare l’arte storica e
contemporanea attraverso mostre, eventi, workshop, percorsi educativi e
residenze d’artista, e con particolare attenzione per le nuove generazioni.
In quest’ottica ha svolto un ruolo di primo piano *l’Art Prize CBM*, nato
nel 2010 per volontà di Karin Reisovà, fondatrice e presidente di
Areacreativa42, e riservato a pittori, scultori, fotografi, performer e
video artisti.

Per informazioni sull’evento:

Areacreativa42 Associazione Culturale

Via Ivrea 42, Rivarolo Canavese (TO)

Tel. 335 122 7609

Sito: www.areacreativa42.com

info@areacreativa42.com

“Pittura, grafica, impronte” in mostra a Pomaro

Dal Piemonte / Alla Società Mutuo Soccorso di Pomaro Monferrato

Nell ambito della mostra domenica 13 settembre Maura Maffei presenterà alle ore 15   il  suo libro A QUEL CHE ABISSO TACE dialogando con Isabella Bocchio. Vincitore del premio Sezione  romanzo storico al premio letterario Bormio Contea 2019

La mostra curata dal critico d’arte Giuliana Romano Bussola sarà inaugurata alle ore 18 di domenica 30 agosto  nello spazio esterno della Società.

Espongono Mario Mazza, Federica Di Meo, Alberto Carraro, Isabella Bocchio.

Seguirà all’interno del salone la visita guidata secondo le vigenti disposizioni sanitarie.

Alle ore 17,30 si registrano le presenze.

Mario Mazza, calabrese di nascita, monferrino d’adozione, mette a confronto dipinti di solari paesaggi collinari, vigneti, campi di girasole, distese di grano punteggiate di rossi papaveri con nostalgiche visioni di ulivi della terra natale impressi nella memoria.

Alberto Carraro con i suoi graffiti e impronte concilia suggestioni di antichissime pitture e incisioni rupestri con il Movimento dell’Arte Povera, nato negli anni 60, avvalendosi di materiali quali il legno, il ferro e soprattutto il cemento.

Federica Di Meo, famosa disegnatrice e insegnate di tecnica Manga, introdurrà nell’affascinate mondo del fumetto giapponese, ormai considerato vera e propria arte, attraverso l’esposizione di avvincenti e intriganti tavole.

Isabella Bocchio, presidente della SOMS, usando una tecnica particolare, dipinge su metallo scorci di paesi monferrini oltre a soggetti religiosi, in particolare riesce a sintetizzare in pochi tratti le caratteristiche stilistiche delle chiese di Casale.

 

Orari settembre:  

sabato 5-  17-21

​​​​Domenica 6    11-21

Sabato 12     17-21

Domenica 13  11-21

Sabato 19      17-21 Chiusura mostra

 

Con Earthink Festival tanti eventi (per i residenti) nei cortili

Da venerdì 11 a sabato 19 settembre 2020 a Torino torna Earthink Festivalla prima rassegna in Italia dedicata alle espressioni artistiche performative rivolte al tema della sostenibilità.

Obiettivo principale del Festival è da sempre quello di offrire un evento accessibile, sostenibile e che possa stimolare azioni positive, portando la bellezza dell’arte anche in spazi non convenzionali e raggiungendo pubblici nuovi e diversificati. Obiettivo che lo staff dell’Associazione Culturale Tékhné, dal 2012 promotrice di Earthink Festival, ha deciso di portare avanti anche nel 2020, nonostante le difficoltà dettate dalla situazione legata all’emergenza Covid-19.

Un’edizione sicuramente particolare che si sdoppia in due momenti fondamentali nella programmazione:

  • GLI EVENTI NEI CORTILI  RISERVATI AL SOLO  PUBBLICO DEI RESIDENTI dei quartieri dove da anni l’Associazione Culturale Tékhné opera con progetti culturali