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Banco Alimentare e Asili Notturni Umberto I per il Servizio civile universale

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE 2023/2024

BANDO APERTO FINO AL 10 FEBBRAIO

Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale”, quattro posti disponibili nel progetto di rete nato dalla collaborazione tra Banco Alimentare del Piemonte e Asili Notturni Umberto I

Sono quattro i posti di Servizio Civile disponibili nel progetto “Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale”, promosso dal Banco Alimentare del Piemonte in collaborazione con la Società per gli Asili Notturni Umberto I, di Torino. I giovani dai 18 ai 28 anni che intendono partecipare a questa esperienza interessante e formativa (nonché remunerata) devono fare in fretta: il bando per partecipare al Servizio Civile Universale 2023/2024 scade venerdì 10 febbraio 2023.

PROGETTO “DA SPRECO A RISORSA”

Con il progetto “Da spreco a risorsa: recupero e accoglienza per l’inclusione sociale” si intende contribuire concretamente nella realizzazione degli Obiettivi dell’Agenda 2030.

L’obiettivo generale del progetto, che si svolgerà in parte presso Banco Alimentare del Piemonte ODV, nella sede di Moncalieri e la Società per gli Asili Notturni Umberto I, di Torino, è quello di ridurre le disuguaglianze sociali relative all’accesso al cibo e contrastare il fenomeno della povertà, potenziando la rete e gli interventi capillari di aiuto alle persone in difficoltà.

Una comunità inclusiva non può restare inerte di fronte all’acuirsi delle disuguaglianze sociali legate al mancato soddisfacimento dei bisogni primari quali il cibo, la casa, la salute. Migliorare la qualità e la varietà del “pasto ideale” significa aiutare le famiglie a mantenere un livello nutrizionale quanto più possibile adeguato, favorendo dunque un’alimentazione sana ed equilibrata. Inoltre, aumentare il quantitativo di prodotti donati (inserendo anche alimenti con valore commerciale alto come la carne e il pesce) consente un risparmio – quantificabile – sulla spesa media mensile, permettendo alle famiglie stesse così di impiegare le risorse non spese in altre necessità. Condividere e diffondere informazioni legate al tema alimentare significa altresì aumentare la conoscenza da parte di tutti i soggetti coinvolti, dai donatori ai beneficiari, promuovendo così un consumo più consapevole e un feedback positivo rispetto ai prodotti donati e ricevuti

Presso Banco Alimentare i civilisti contribuiranno a raggiungere quesiti obiettivi occupandosi delle seguenti attività:

  • gestione, ritiro e distribuzione delle eccedenze alimentari presso il magazzino dell’associazione;

  • monitoraggio e raccolta dati, supporto logistico e cooperazione nello sviluppo digitale delle informazioni e delle documentazioni;

  • sviluppo del programma Siticibo GDO, supportandone le attività di mappatura territoriale e di analisi dei bisogni nelle Strutture Caritative partner.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE

Il Servizio Civile Universale è un’esperienza di cittadinanza attiva aperta ai ragazzi dai 18 ai 28 anni, che richiede un impegno di 25 ore a settimana per la durata di un anno, a fronte di un rimborso spese mensile di 444,30 euro.

Il bando è aperto fino a venerdì 10 febbraio 2023. La domanda di partecipazione può essere inoltrata esclusivamente attraverso la piattaforma Domande On Line (DOL), su cui è possibile accedere solo con la SPID.

Per maggiori informazioni

www.bancoalimentare.it

www.asilinotturni.org

Scarica la scheda informativa del progetto qui

https://www.volontariatotorino.it/giovaniecittadini/wp-content/uploads/sites/11/2022/12/Da-spreco-a-risorsa_All-1.pdf

Come presentare la domanda

https://www.volontariatotorino.it/giovaniecittadini/come-fare-domanda-servizio-civile/

Wu Ming presenta “UFO 78” a Nichelino per commemorare il 10 Febbraio

Giorno del Ricordo

Venerdì 10 febbraio alle 9.30 nel giardino di via Stupinigi angolo via XXV Aprile verrà posizionata una targa per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale” (legge 30 marzo 2004 n. 92). Saranno presenti le autorità cittadine.

 

Il collettivo Wu Ming presenta “UFO 78”

Venerdì 10 febbraio alle 20.30 alla Biblioteca Civica “G. Arpino”

UFO 78, Einaudi Stile Libero Big, 2022

“1978. Aldo Moro è rapito e ucciso. Sulle città piomba lo stato d’emergenza. «La droga» sfonda ogni argine. Tre papi in Vaticano. Le ultime grandi riforme sociali. Mentre accade tutto questo, di notte e di giorno sempre più italiani vedono dischi volanti. È un fenomeno di massa, la «Grande ondata». Duemila avvistamenti nei cieli del Belpaese, decine di «incontri ravvicinati» con viaggiatori intergalattici. Alieni e velivoli spaziali imperversano nella cultura pop. Milena Cravero, giovane antropologa, studia gli appassionati di Ufo in una Torino cupa e militarizzata. Martin Zanka, scrittore di successo, ha raccontato storie di antichi cosmonauti, ma è stanco del proprio personaggio, ed è stanco di Roma. Suo figlio Vincenzo, ex eroinomane, vive a Thanur, una comune in Lunigiana, alle pendici di un monte misterioso. Il Quarzerone, con le sue tre cime. Luogo di miti e leggende, fenomeni inspiegabili, casi di cronaca mai risolti. L’ultimo, quello di Jacopo e Margherita, due scout svaniti nei boschi e mai ritrovati. Intorno alla loro scomparsa, un vortice di storie e personaggi”.

Presenta la serata Fiodor Verzola, Assessore della Città di Nichelino. Moderano 𝗠𝗶𝗰𝗵𝗲𝗹𝗲 𝗣𝗮𝗻𝘀𝗶𝗻𝗶, scrittore e 𝗟𝘂𝗰𝗮 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮, cronista. Ingresso libero. Prenotazione al link https://www.eventbrite.com/e/523369390937

 

Mostra “Con gli occhi di Quinto – Pensieri di Quinto Osano” 

Fino a venerdì 10 febbraio, presso la Ludoteca Comunale (via Filippo Turati 4/8), è allestita la mostra “Con gli occhi di Quinto – Pensieri di Quinto Osano” dedicata alla figura di Quinto Osano, ex deportato del campo di concentramento di Mauthausen.

La mostra è visitabile dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 nei giorni di apertura della Ludoteca Comunale “La bottega dei sogni” (https://comune.nichelino.to.it/ufficio/istruzione-e-asili-nido/ludoteca-comunale/)

 

Ballo in Maschera al Centro sociale “Nicola Grosa”

Venerdì 10 febbraio alle 20.30 al Centro Sociale “Nicola Grosa” (via Galimberti,3). 9° edizione del Ballo in Maschera dedicato agli over 55.

Durante la serata, premiazione delle 3 maschere più simpatiche e bugie per tutte e tutti.

 

Truffe agli anziani. Come difendersi | 13 febbraio 2023 Quartiere Juvarra

Gli incontri dedicati a prevenire le truffe ai danni delle persone anziane proseguono con il “recupero” di lunedì 13 febbraio 2023 alle 17.00 presso il Quartiere Juvarra (via XXV Aprile, 127/129), con la Tenenza dei Carabinieri di Nichelino e l’Amministrazione Comunale, aperto a tutti i cittadini del quartiere.

Intervengono: Giampiero Tolardo, Sindaco di Nichelino; Giorgia Ruggiero, Assessora alla Terza Età e alla Rete dei Quartieri; Maurizio Piccione, Comandante della Tenenza dei Carabinieri di Nichelino. Modera: Michele Pansini

 

Festa di San Valentino per la terza età

Martedì 14 febbraio alle 16.15, pomeriggio danzante al Centro Sociale “Nicola Grosa” (via Galimberti,3) dedicato agli over 55.

 

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Le iniziative a Chieri per il Giorno del Ricordo

Commemorazione al Parco della Rimembranza e

proiezione speciale al Cinema Splendor

Venerdì 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, il Sindaco Alessandro SICCHIERO e il Presidente del Consiglio comunale Federico RONCO presenzieranno, alle ore 10, al Parco della Rimembranza, alla cerimonia commemorativa organizzata in collaborazione con l’Associazione Veneti Chieresi e l’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra ANFCDG.

 

A partire dalle 17,30, il Cinema Splendor (via XX Settembre, 6), ospita la proiezione speciale dei film documentari “MAGNA ISTRIA” e “FERTILIA ISTRIANA”.

Saranno presenti la regista Cristina MANTIS, la giornalista e sceneggiatrice Francesca ANGELERI e l’autrice Daniela PIU.

L’evento è organizzato dalla Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone”.

Ingresso libero.

(Info: 011.9428.400 – biblioteca@comune.chieri.to.itwww.comune.chieri.to.it/biblioteca).

 

MAGNA ISTRIA

Il documentario è il racconto di un viaggio verso l’Istria alla ricerca di un’ antica ricetta istriana.

Francesca, giovane donna torinese, nipote di esuli istriani, ha perso il libro di ricette della nonna nel quale si trova, tra le altre, quella ormai introvabile de “Il Castello di Croccante”. Parte così alla ricerca della ricetta e nel tentativo di ricomporre l’intero libro della nonna, di ricetta in ricetta, si sposta in lungo e in largo per l’Italia, fino a ritrovarsi nella meravigliosa terra d’Istria, a fare  un giro nella sua storia dolorosa e controversa.

Attraversando frontiere fisiche ed emotive Francesca verrà a contatto con l’avvicendarsi delle tragedie dell’esodo e delle foibe e con le persone che ne sono state vittime, siano esse “andate o rimaste”, ed è attraverso il cibo che troverà un terreno di dialogo e comunanza.  Il suo sguardo ci conduce in una terra bellissima dalle tradizioni gelosamente conservate, quanto più le memorie sembrano perdute o disconosciute. Scopriremo i suoi spettacolari paesaggi, le sue cucine tipiche, i suoi mercati e sarà l’essenza vitale intrinseca della materia cibo che restituirà nutrimento alle identità annientate e ai ricordi ossessivi e mai affrancati.

Percorrendo un suo personale cammino, che in qualche modo  la spingerà a confrontarsi anche con la propria identità irrisolta, si troverà alla fine di fronte ad un momento di riconciliazione indefinibile e  inaspettato.

 

FERTILIA ISTRIANA

Alle soglie del 2021, Fertilia è ancora una piccola Istria. Vi troneggiano edifici di stampo fascista costruiti dal regime nel 1936 per accogliere la popolazione in eccesso del ferrarese, destinata poi dal 1947 ai profughi giuliano dalmati. Qui la storia dell’esodo fu, in contro tendenza, storia d’accoglienza. Il palpito degli esuli che giunti a Fertilia in quegli anni ancora la abitano, viene raccolto dalla giornalista Francesca Angeleri, nipote di esuli, che si perde nelle vie intitolate alle città istriane, ritrovando un pezzo della sua stessa storia. Il documentario si addentra nelle vicende che dalla sua nascita l’hanno portata a oggi, anche attraverso il fil rouge del cibo. Come in Magna Istria, la preparazione di ricette istriane qui riviste spesso dalla tradizione sarda, rendono possibile l’esercizio della memoria del doloroso esodo e la non meno faticosa integrazione dei profughi che vi trovarono rifugio, fino a ad arrivare a sentirsi a casa. Perché, a differenza di quello che successe in altri luoghi, in questa parte di mondo germogliò l’albero dell’accoglienza, che favorì l’integrazione e la rinascita, facendo di Fertilia esempio vincente d’incontro di culture che qui si tesero e si tendono la mano: la sarda e la giuliano-dalmata, l’algherese e la ferrarese. Il racconto a Fertilia riannoda fili emotivi a partire dagli oggetti più semplici e cari appartenuti a quei profughi, come quelli trovati in un annuncio che muovono la protagonista verso l’isola o quelli custoditi in un Museo della Memoria dell’esodo, assolutamente vibrante di quel tempo doloroso.

 

«È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze…L’Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall’affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova. Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro.  Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile» (Sergio Mattarella)

“Aspetti un bambino? Non sei sola” Al via la campagna Vita nascente della Regione

“Aspetti un bambino? Non sei sola”. Prende il via oggi la campagna di comunicazione della Regione Piemonte volta a diffondere le possibilità per le donne in gravidanza offerte dal fondo Vita Nascente, rivolto alle gestanti in situazioni di fragilità sociale

“Aiutare donne sole, magari abbandonate, o coppie in difficoltà a realizzare il diritto a dare alla luce i propri figli è semplicemente doveroso per le politiche sociali delle istituzioni, a maggior ragione in una stagione di inverno demografico che richiede tutti gli sforzi possibili per rilanciare la natalità – dichiara l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone -. La sfida ora è portare i progetti di Vita Nascente a conoscenza di chiunque ne abbia bisogno, oggi in Piemonte domani in tutta Italia”.
Con Vita nascente le donne potranno ricevere ascolto, consulenza, supporto, sostegno economico e beni di prima necessità. La donna che ha bisogno di aiuto potrà contattare l’email ufficiale vitanascente@regione.piemonte.it ed essere indirizzata agli enti pubblici e privati che si occupano di tutela della madre e del bambino e hanno sede nel territorio della propria Asl di riferimento. A seconda delle sue esigenze, troverà una risposta qualificata e specifica, come: ascolto e consulenza, attraverso la presenza a sportello programmato presso i presidi sanitari; sostegno economico (compresi contributi per le spese di locazione e per il pagamento utenze) e gli aiuti materiali/fornitura beni di prima necessità (abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini, ecc.); supporto alle donne in attesa per accompagnarle in una scelta consapevole; sostegno psicologico in forma di percorsi individuali o di gruppo, attraverso figure professionali formate e accompagnamento ai gruppi di auto-mutuo aiuto tra gestanti e neomamme, destinati a rafforzare le risorse individuali, le reti parentali e amicali di supporto.

Tre battesimi e sostegno alle mamme in Barriera di Milano

Caro direttore, Valerie, che qui riceve il battesimo da Don Stefano Votta, è stata battezzata insieme ad altri due bimbi stamane nella Chiesa al centro della Barriera di Milano.

Nel giorno in cui il Vangelo di Matteo dice che il Cristiano deve essere il sale e la luce nella società in cui vive , il Parroco ha detto che questa Luce i cristiani la debbono portare anche nelle strade della morte di Barriera. Venire a Messa qui ti fa amare di più il messaggio eterno del Vangelo e di Gesù. Al termine della Messa il Centro aiuto alla vita di Via Sesia ha rendicontato l’aiuto e il sostegno date a 70 mamme nel corso del 2022 a portare avanti la gravidanza.

Mino Giachino

Chiara Appendino minacciata in rete

“Appendino la scorta non ti basta”. Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi parlamentare del Movimento 5 Stelle è di nuovo presa di mira dagli ambienti  anarchici e antagonisti. In queste ore nelle chat e nei siti di area circolano  fotografie risalenti a una manifestazione di alcuni anni fa con le scritte contro di lei sui muri  del Cimitero Monumentale. Il motivo sono le dichiarazioni in una trasmissione sui “contatti fra anarchici e mafiosi”. L’ex sindaca aveva già ricevuto minacce all’epoca in cui era prima cittadina di Torino. Le era stata assegnata una scorta.

In servizio il nuovo treno Rock di Trenitalia

È in servizio da ieri, sui binari piemontesi, il quarto treno Rock, che accompagnerà i passeggeri in viaggio sulle linee Torino-Milano e Asti-Milano. Prosegue spedito l’ammodernamento della flotta dei treni metropolitani e regionali Regionale di Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS).

Un programma che in Piemonte è iniziato nel 2021, prevedendo complessivamente un totale di 33 Pop e 38 Rock, grazie ai Contratti del Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale, stipulati con Regione Piemonte, e investimenti per circa 1 miliardo di euro.

Un impegno importante per il Regionale di Trenitalia che, oltre a rinnovare la flotta, potrà migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più sostenibile dal punto di vista, non solo ambientale, ma anche sociale ed economico.

A regime, l’entrata in servizio dei 71 nuovi treni- tutti Made in Italy, tecnologicamente avanzati e green -permetterà di dimezzare l’età media dei treni Regionali passando a 14,3 anni, fino ad arrivare a soli 3 anni e mezzo per il Servizio Ferroviario Metropolitano.

I nuovi treni Rock, progettati con tecnologie di ultima generazione, permetteranno di ridurre i consumi del 30% rispetto ai treni precedenti e sono composti per il 97% di materiale riciclabili, con punti dedicati alla raccolta differenziata.

COMFORT, SPAZI E-BIKE

Rock è un treno regionale a doppio piano: può ospitare fino a oltre 1.000 persone (circa 600 sedute) e raggiungere i 160 km/h di velocità massima. Questo nuovo Rock è dotato di 18 posti bici, con punti di ricarica per e-bike o monopattini elettrici. Le poltrone sono provviste di prese di corrente e usb e la climatizzazione interna si autoregola. A bordo treno l’area per il passeggino e, nell’ampia toilette, il fasciatoio e il porte-enfant rendono il viaggio comodo quando ci sono i più piccoli.

VIDEO SORVEGLIANZA E INFORMAZIONI

A bordo ci sono 50 videocamere a circuito chiuso in ogni carrozza con riprese live e 38 monitor con informazioni utili e idee di viaggio.

PERSONE A RIDOTTA MOBILITA’

Postazioni per i diversamente abili collocate nelle immediate vicinanze delle porte di accesso e dei servizi igienici permettono di ridurre al minimo gli spostamenti all’interno del treno.

 

Occupazioni di ieri e di oggi

Non tutto ciò che luccica è oro. Ho letto che degli studenti dell Einstein lottavano per studiare, mi sono inorgoglito d’essermi diplomato in questo liceo. Il primo di Barriera, di periferia.

Mi informo ma, sembra, che le cose non stiano proprio così. Cerco di andare per ordine. Mi arriva un link di Potere al popolo. Già il nome è tutto un programma. Contrari al 41 bis e per la “liberazione”. Accusano il preside Marco Chiauzza di aver impedito l’occupazione della scuola. E bene che ha fatto. Conosco il preside da quasi 50 anni.  Persona degnissima e soprattutto democratica e con un curriculum politico di tutto rispetto.
Li ha cacciati, chiedendo l’intervento della DIGOS perché i capoccia degli eventuali occupanti non erano studenti del liceo.
Seconda fase, un altro gruppo di studenti occupa la scuola perché vuole studiare.
Il tutto avviene nella sede di via Bologna. Più mi raccontano più non ci capisco nulla. O perlomeno deduco che ha solo imperato il caos senza obbiettivi. Potevano fare diversamente? Noi nel 1976 lo abbiamo fatto, mi pare in modo decisamente logico e così non caotico. Sinteticamente cerco di spiegarmi. Contesto storico.
Il liceo Einstein era solo in via Pacini con oltre ottocento studenti. Per me e per molti di  noi era l’anno della maturità. Erano i primi anni dei decreti delegati. Gli studenti  eleggevano i propri rappresentanti. La sinistra la faceva da padrone, nel senso politico del termine.
Due le organizzazioni maggiormente rappresentative.  Avanguardia Operaia e Giovani Comunisti. Ed altre piccole frattaglie di estremisti. Inesistente la destra.
I primi volevano occupare la scuola contestando la bozza di riforma scolastica  ai vari livelli. Si riunì la cellula dei giovani comunisti ( di cui facevo parte) tutti contrari. A quel punto mi venne un’idea: e se trasformasssimo una protesta in una proposta? Detto fatto. Assemblea e tutti, o quasi tutti d’accordo.  Ora bisognava organizzarci in questo modo: mattina lezioni tradizionali ed al pomeriggio lezioni alternative. Ovviamente sia le lezioni tradizionali come quelle alternative erano fatte da insegnanti. Dunque il primo incontro con i sindacati confederali degli insegnanti.
Poi la rassicurazione al Preside che avremmo vigilato contro il vandalismo. Terzo, elezioni di un comitato che sovraidendeva tutto con relativi resposabili. Organizzammo una piccola e spartana mensa e il servizio d’ordine. In sintesi tutti in classe e solo svolgendo specifici lavori si poteva stare nei corridoi. Incredibile no? Si contestava ordinatamente. Vero che vennero i poliziotti ma non per reprimere. Erano poliziotti che quasi segretamente organizzavano il sindacato di polizia. Allora non era possibile perché la polizia era un corpo militare.
Con alcuni di quei poliziotti ci ritrovammo anni dopo sulla stessa barricata contro terroristi di destra come di sinistra. Avevamo deciso che il tutto sarebbe durato una settimana. Poi saremmo tornati alla normalità. Anche perché gli esami di maturità erano incombenti. Ottenendo poco o nulla.
Quel poco, in quel mentre fu tutto.  Si poteva fare qualcosa di diverso. Anni in cui la fiducia nel cambiamento era totale. Non tutto fu perfetto visto che la vita, in molti casi , è l’elogio all’imperfezione. Ci fu chi stette a casa,  ad esempio, nonostante potesse liberamente partecipare alle lezioni tradizionali. Ma si sa che la perfezione non è  di questa vita. Ovviamente la classe politica di allora come di oggi non fece nulla e nel non fare nulla ha peggiorato la situazione. Peccato, con miriadi di occasioni mancate. Ma qualcosa è cambiato, o ha cominciato a cambiare in noi. In noi e per noi e soprattutto per i nostri figli.
In questi mesi Sara (mia figlia) lo ha dimostrato.  Laureata a Roma ora fa la magistrale a Torino.  Novembre: dovrebbe rilaurearsi. In un esame ha preso 25.  Lo ha rifiutato e la seconda volta ha preso 23.
Aveva rifiutato il 25 perché le abbassava la media. Dunque? Lo ha rifatto per la terza volta prendendo 27. Direi decisamente grande. E io spero che quella nostra autogestione di quasi 50 anni fa abbia contributo alla sua attuale tenacia nello studiare. Ieri come oggi. E direi per sempre studiare.  Scusate, dimenticavo: sia Alice che Sara hanno studiato al liceo Scientifico Albert Einstein. Quello di Barriera che è diventato caput mundi. Almeno per la famiglia Tosetto.

PATRIZIO TOSETTO

Chieri, arriva il Carnevale!

 

TRE APPUNTAMENTI DA GIOVEDÌ 9 A DOMENICA 12 FEBBRAIO,

SVELATI I NOMI DE LA BELA TESSIÒIRA E DEL SUO MANGIAGROP

Edizione 2023 del Carnevale di Chieri, dopo  due anni di stop dovuto all’emergenza sanitaria, si riparte con nuovi protagonisti che vestiranno i panni dei personaggi storici e con il ritorno della sfilata in notturna dei Carri allegorici. Ieri la presentazione del programma, alla presenza del sindaco Alessandro Sicchiero, dell’Assessore alla Cultura Antonella Giordano e del Presidente della ProChieri Pierino Tamagnone.

La nuova Bela Tessioira è  Nicole Sharon Bonventre, chierese, 28 anni, segretaria e assistente di poltrona presso uno studio dentistico. È la nipote di un’altra Bela Tessioira, Elisa Rullo.

Il suo Mangiagrop è Carlo Carpignano, 27 anni, boscaiolo. Saranno accompagnati da una damigella d’eccezione la figlia Elisabeth di Nicole Sharon. La stoffa del nuovo abito de La Bela Tessioira è stato donato dalla Tessitura Quagliotti.

L’investitura ufficiale avverrà giovedì 9 febbraio alle 20.30 nella Sala del Consiglio comunale alla presenza di Gianduja e Giacometta della Famija Turineisa, delle autorità cittadine e di una cinquantina di gruppi mascherati provenienti da numerose località del Piemonte.

 

Sabato 11 febbraio alle ore 20.30 si svolgerà  la sfilata dei Carri allegorici. Il percorso si snodera’ lungo Via Vittorio Emanuele II. Via palazzo di Città, via Orfane, piazza Trento, piazza Trieste, via Principe Amedeo , via cesare battisti, via Vittorio Emanuele II e arrivo in Piazza Dante.

Apriranno la sfilata i carri realizzati a Chieri, dai quattro oratori cittadini: Parrocchia San Luigi Gonzaga e Santa Maria Maddalena “Asterix e Obelix”, Carro ” Duomo” , il Carro di San Giorgio e San Giacomo “Apiamoci” e il carro dell’Istituto Cristo Re”

A seguire quelli provenienti da tutto il Piemonte. Tra i principali, quello di Nichelino, Piobesi To.se, Carmagnola Tetti Grandi, Fossano, Luserna San Giovanni, Racconigi, Brandizzo.

Infine, domenica 12 febbraio, alle ore 11 messa in Duomo con il tradizionale omaggio dei personaggi del Carnevale chierese alla Madonna delle Grazie.

Un macchinario per la riabilitazione di piccoli pazienti donato dalla DiaSorin al Regina Margherita

Donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un macchinario rivoluzionario per la riabilitazione dei piccoli pazienti.

 

DiaSorin e Progetto per gli Ospedali e l’Infanzia hanno donato all’Ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino uno strumento innovativo per la riabilitazione, realizzato da Khymeia, che permetterà un importante avanzamento tecnologico delle terapie riabilitative di quei piccoli pazienti che hanno subito interventi di chirurgia ortopedica complessa.

Il dispositivo medicale, detto “VRRS Evo” è il più avanzato, completo e clinicamente testato sistema di realtà virtuale per la riabilitazione e teleriabilitazione presente al mondo, il secondo a essere stato installato all’interno di una struttura ospedaliera in Italia. Il macchinario è stato donato al reparto di Ortopedia e Riabilitazione dell’ospedale, diretto dal Dottor Alessandro Aprato, e è stato inserito in uno spazio riabilitativo completamente rinnovato, riallestito con ambientazioni giocose e divertenti, per accogliere i piccoli pazienti in un ambiente a misura di bambino.

Il valore aggiunto di questo strumento è dato dalla possibilità di umanizzare il percorso riabilitativo dei bambini inserendo l’esercizio terapeutico nell’ambito di un contesto ludico e all’interno di un’ambientazione stimolante per i bambini stessi. Con questa donazione continua l’impegno del progetto per gli Ospedali e l’Infanzia, conosciuto come “Progetto Pinocchio”, sostenuto da DiaSorin dal 2014, con l’obiettivo di migliorare la vita in ospedale dei piccoli degenti, negli ambiti fondamentali della loro quotidianità, dall’istruzione, alle cure mediche e agli esami diagnostici.

“Ringrazio il Progetto Pinocchio e DiaSorin per questa donazione – afferma Giovanni La Valle, Direttore Generale della Città della Scienza e della Salute di Torino – Questa apparecchiatura fortemente innovativa ci proietta verso il futuro con la possibilità di migliorare il nostro approccio terapeutico e riabilitativo verso i bambini. Questo strumento rafforza le competenze tecnologiche della nostra struttura che, insieme all’esperienza dei nostri medici, rendono l’Ospedale Regina Margherita e Città della Salute un centro d’eccellenza in Italia, riconosciuto internazionalmente per la sua trasversalità in ambito terapeutico”.

“La donazione di questo strumento all’avanguardia – spiega Andrea Jacopo Fava, Presidente dell’Associazione impegnata sul fronte dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri a misura di bambino – rappresenta uno sguardo verso il futuro per l’Ospedale Regina Margherita perché certamente pionieristico rispetto all’approccio riabilitativo classico in aiuto ai fisiatri. I bambini, principali fruitori di questa tecnologia hanno dovuto essere spesso sottoposti a interventi molto complessi, e sono soggetti a un percorso riabilitativo piuttosto lungo. Grazie a questo strumento avranno la possibilità di vivere l’esperienza della riabilitazione quasi fosse un’avventura, all’interno di un ambiente divertente e confortevole. Sono orgoglioso di aver dedicato il nostro impegno a questo progetto e di avere nuovamente ritrovato il coinvolgimento di DiaSorin, con la speranza e la certezza che possa essere utile nel futuro a tutti i bambini oggetto delle amorevoli cure dell’ospedale”.

MARA MARTELLOTTA

 

www.progettoinfanziaospedali.it

www.diasoringroup.com/.it/sostenibilità/progetti/progetto-pinocchio