CRONACA- Pagina 86

Salvatore Gallo condannato a quattro anni e quattro mesi

Pena più pesante di quella richiesta dal pm per Salvatore Gallo, ex politico torinese prima socialista e poi Pd. È rimasto coinvolto nell’inchiesta Echidna ma non per collegamenti  con le cosche mafiose. Le accuse: peculato, uso improprio di carte aziendali e corruzione elettorale. La condanna è di 4 anni e 4 mesi di carcere in primo grado nel procedimento con rito abbreviato.

Festa di San Michele Arcangelo, protettore della Polizia

Lunedì 29 settembre la Polizia di Stato celebra l’annuale ricorrenza del suo Santo Patrono, San Michele Arcangelo, proclamato protettore della Polizia, da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949 e scelto per la naturale corrispondenza con la missione assolta dai poliziotti, chiamati quotidianamente ad assicurare il rispetto delle leggi, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini.

La solenne festività è stata commemorata a Torino alle ore 10 con una Santa Messa nella Cattedrale cittadina “San Giovanni Battista” di piazza San Giovanni, officiata dal Vescovo Ausiliare Mons. Alessandro GIRAUDO e dal Cappellano della Polizia di Stato Don Cristiano MASSA, alla presenza di Autorità civili, militari e di rappresentanti istituzionali del territorio.

Alla cerimonia sono stati invitati a intervenire gli appartenenti della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché le Vittime del Dovere ed i loro familiari

Turismo smart, press tour alla scoperta di Torino: i giornalisti internazionali oggi a Palazzo Civico

Sono dieci i giornalisti provenienti da Scandinavia, Danimarca, Polonia, Irlanda, Grecia e Germania, in questi giorni a Torino per scoprire le eccellenze della città, prima capitale d’Italia e capitale europea del turismo intelligente nel 2025. Questa mattina sono stati accolti a Palazzo Civico dagli assessori con delega al Turismo, Domenico Carretta, e all’Innovazione, Chiara Foglietta.

“Siamo orgogliosi di accogliervi a Torino, per noi è un’occasione unica per mostrare al mondo il nostro impegno nel promuovere la città non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche come modello di città turistica intelligente e sostenibile – ha commentato l’assessore Carretta -. Il titolo di European Capital of Smart Tourism 2025 è molto più di un attestato, è il riconoscimento del lavoro che stiamo facendo per rendere Torino una destinazione all’avanguardia”.

“Torino nel 2025 è Capitale del turismo smart ma anche capitale dell’innovazione: due riconoscimenti europei importanti, che fanno parte di un approccio condiviso alla sperimentazione all’innovazione – ha aggiunto l’assessora Foglietta -. Come capitale europea dell’innovazione quest’anno lavoreremo molto per attrarre sul nostro territorio startup e imprese giovani, creando le condizioni ottimali con servizi di housing e un portale dove trovare tutte le informazioni dedicate, che siano da volano per la crescita della nostra città”.

Il press tour sarà l’occasione per conoscere da vicino i motivi che hanno portato Torino ad aggiudicarsi nel 2025 il prestigioso titolo di “European Capital of Smart Tourism”, riconoscimento assegnato ogni anno alla città europea che si distingue per l’eccellenza turistica, sulla base di quattro criteri: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione del patrimonio culturale e creatività. L’iniziativa è organizzata da Turismo Torino e Provincia in collaborazione con la Città di Torino e la Commissione Europea.

Durante il soggiorno i giornalisti visiteranno il patrimonio storico e culturale della città, con visite ai Musei Reali e alla GAM, e conosceranno progetti di rigenerazione urbana come le OGR-Officine Grandi Riparazioni e il quartiere Barriera di Milano con il Tour Barriera Design District, esempi concreti di una città capace di fondere storia e innovazione. Il programma prevede anche un focus sulla dimensione naturale, con una visita alla collina torinese riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera Collina Po e inserita nel programma Man and Biosphere (MAB) come prima e unica “Urban MAB” in Italia nel 2016. Non mancheranno infine incontri di gusto con la tradizione enogastronomica piemontese e ai progetti della Camera di commercio di Torino.

TORINO CLICK

Progetto Protezione famiglie fragili: un aiuto al malato oncologico e alla sua famiglia

La Regione Piemonte, con Azienda Zero e la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, potenzia il progetto Protezione famiglie fragili, che ha come finalità sostenere il malato e la sua famiglia intercettando precocemente i bisogni durante il percorso di cura, offrendo un supporto psico-sociale e spirituale, facilitando l’accesso e la continuità delle cure, offrendo in casi specifici un aiuto pratico con l’assistente tutelare famigliare.

La presentazione nel Grattacielo Piemonte di Torino, alla presenza degli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del direttore di Azienda Zero Adriano Leli. dei coordinatori della Rete, Massimo Aglietta Alessandro Comandone (referente del progetto) e del responsabile del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Franco Ripa.

Dopo il video saluto del presidente Alberto Cirio, si è spiegato come il progetto sia nato a Torino nel 2001 all’interno della Rete oncologica per offrire una tutela ulteriore ai malati oncologContinua ici durante il loro percorso di malattia e come sia tuttora un unicum in Italia. L’attore principale non è solo il malato, ma il suo nucleo famigliare, colpito dalla malattia insieme ad altre fragilità preesistenti o affiorate durante il decorso delle cure oncologiche.

Sono ritenute fragili le famiglie con figli minori, figli disabili, storie di separazione o rottura del legame, disagio psichico, soggetti con dipendenze, assenza di caregiver in nuclei famigliari ristretti, recente esperienza gravemente traumatica (lutto, violenza, perdita del lavoro,stato di povertà), nuclei costituiti da anziani o grandi anziani con altre malattie (oltre al tumore), barriere all’integrazione sociale, linguistica e culturale.

«La Regione sostiene concretamente il progetto – ha dichiarato l’assessore Riboldi – per favorirne la diffusione capillare su tutto il territorio per mezzo delle mini-équipe che lavorano in tutte le aziende sanitarie. In questo progetto è fondamentale la presenza delle organizzazioni di volontariato».

«Questo importante progetto – ha ricordato l’assessore Marrone – rispecchia il percorso di integrazione tra aspetto sanitario e sociale che abbiamo inserito nel nuovo Piano socio-sanitario».

Incendia la casa della fidanzata: arrestato 25enne

Un ragazzo di 25 anni, guineiano, è stato arrestato accusato di incendio e di tentato omicidio della fidanzata per aver dato fuoco a un appartamento di una casa popolare a Torino tra il 25 e il 26 settembre, come scrive il Corriere nelle pagine di Torino. Pareva che l’incendio fosse accidentale, ma poi sono state trovate tracce di liquido infiammabile e alcuni testimoni hanno notato un uomo incappucciato in fuga, con in mano un cannello bruciatore. Il giovane aveva abitato in quell’edificio insieme con la propria fidanzata. Ma martedì era stato arrestato dalla polizia per maltrattamenti e resistenza dopo una lite con lei. Poi era stato rimesso in libertà con l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Sarebbe tornato a casa e avrebbe appiccato l’incendio. Sono rimaste intossicate alcune persone.

Biciclettata Future Parade contro il Salone dell’Auto

Ieri  pomeriggio in centro si è svolta la biciclettata Future Parade che ha sfilato per le vie di Torino: una nuova protesta per il Salone dell’Auto, dopo l’annullamento  della sfilata delle Super Car per timore delle contestazioni.   Commentano i promotori di Extinction Rebellion: “Un corteo colorato e festoso di biciclette, cargo bike, monopattini e roller blade ha chiuso la settimana del Fuori(il)Salone, una settimana di dibattiti, cortei e flashmob che ha portato nelle piazze di Torino una visione diversa di città e una critica puntuale a un modello di sviluppo industriale vecchio e ideologico”.

Tumore alla prostata, se ne parla in un convegno

Negli ultimi anni, la lotta contro il tumore della prostata sta vivendo una vera e propria rivoluzione. Dalla Raccomandazione europea sugli screening oncologici del 2022 alle nuove frontiere diagnostiche e terapeutiche, si aprono oggi scenari concreti per migliorare prevenzione, diagnosi precoce e qualità di vita dei pazienti.

Per promuovere un confronto costruttivo tra Istituzioni, pazienti e comunità scientifica, nasce un ciclo di dibattiti pubblici regionali, frutto della collaborazione tra Europa Uomo Italia – l’associazione dei pazienti impegnata nella tutela della salute maschile – e Novartis, tra le aziende leader nell’innovazione terapeutica.

Obiettivi dell’iniziativa:

  • Informare pazienti e cittadini sul percorso di diagnosi, cura e riabilitazione del tumore della prostata;
  • Sensibilizzare le Istituzioni per attivare screening organizzati e garantire accesso equo all’innovazione;
  • Valorizzare le best practices regionali attraverso il coinvolgimento della comunità scientifica locale.

 Lunedì 29 settembre, a Torino, presso NH Hotel Torino Santo Stefano, Via Porta Palatina, 19, dalle 9,30 alle 13,15 è un’occasione per affrontare insieme una sfida di salute pubblica che riguarda milioni di uomini in Italia, con uno sguardo concreto alle soluzioni già oggi disponibili.

 

Neonati: il codice postale conta più del codice genetico

Il codice postale conta più del codice genetico: anche per la crescita del neonato pretermine, è dove nasci che fa la differenza, da uno studio coordinato dall’ospedale Regina Margherita di Torino
Per un genitore, la crescita del figlio è fonte di gratificazione e dà un rassicurante messaggio di salute. La qualità e la quantità di crescita ottimali di un neonato prematuro sono però molto diverse da quelle di un neonato a termine sano allattato al seno. Oggi la medicina permette di far sopravvivere bambini nati pretermine e la nutrizione con tecniche artificiali può supplire anche a gravi carenze. Tuttavia, mimare la crescita di un neonato a termine non rappresenta l’obiettivo migliore, poiché espone il piccolo pretermine al rischio di sviluppare obesità, ipertensione e malattie cardiovascolari in età adulta.
La crescita ideale nei primi mesi di vita dei bambini nati pretermine è ora descritta dalle carte di crescita specifiche per i pretermine basate sugli standard internazionali INTERGROWTH-21st, sviluppate per offrire un riferimento affidabile, universale ed adatto a questa fragile popolazione. Nello studio sono state arruolate 4607 donne in gravidanza, in otto diversi Centri ospedalieri in altrettanti Paesi del mondo (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile, Kenya, India, Oman e Cina), seguite ecograficamente per tutta la durata della gravidanza. Di queste gravidanze 224 sono esitate in parti pretermine ed i neonati sono stati seguiti con controlli ravvicinati nei primi due anni di vita, per descriverne crescita, eventuali patologie e neurosviluppo. E’ stato promosso l’allattamento esclusivo al seno, con ottimo successo (circa 70% dei lattanti assumeva ancora una quota di latte materno ad 8 mesi di vita).
A differenza delle curve di crescita tradizionali, che spesso si basano su dati raccolti in contesti locali e con criteri variabili, gli standard INTERGROWTH-21st forniscono un prezioso riferimento basato su un campione multietnico di neonati pretermine ai quali è stata fornita adeguata assistenza medica e nutrizionale dopo la nascita, nati da madri in buona salute e ben nutrite.
La dottoressa Francesca Giuliani, pediatra neonatologa dell’ospedale Regina Margherita di Torino, ha condotto e coordinato a livello internazionale il progetto e commenta: “Uno dei risultati più affascinanti del progetto è che meno del 10% delle differenze osservate nella crescita dei neonati tra i diversi Paesi del mondo coinvolti nello studio è attribuibile alla genetica (“nature”), tutto il resto è ambiente, risorse, esperienze, cultura (“nurture”): da qui il ruolo rilevante delle diseguaglianze ambientali, sociali e di salute nel determinare le differenze di crescita e di potenzialità di sviluppo.
In particolare, solo lo 0,2 – 4% della variabilità di crescita scheletrica nei bambini pretermine era correlata a differenze tra le popolazioni studiate, a riprova del fatto che curati e nutriti adeguatamente i neonati – geneticamente simili in ogni parte del mondo – riuscivano ad esprimere pienamente il loro potenziale di crescita, mentre questo non avviene in molti Paesi del mondo perché il potenziale geneticamente determinato non viene espresso, per carenze e malnutrizione.
Simili risultati sono stati ottenuti non solo per la crescita corporea, ma anche nel raggiungimento delle tappe motorie e nei test cognitivi (varianza tra i siti di 1,3% per i punteggi cognitivi, 9,2% per gli aspetti comportamentali). Questi dati suggeriscono che in buone condizioni di salute e con una adeguate cure sanitarie ed alimentazione, il pretermine nato in Cina cresce e raggiunge gli obiettivi neurocomportamentali come quello nato in India o in Italia. Una simile conclusione era stata raggiunta anche da un precedente studio dell’OMS, condotto però su bambini nati a termine fino all’età prescolare”.
Queste carte di crescita sono uno strumento importante per neonatologi, pediatri ed operatori sanitari, permettendo a livello di pratica clinica quotidiana di individuare precocemente anomalie del ritmo di crescita ed intervenire con strategie nutrizionali adeguate per garantire i migliori esiti a distanza; inoltre, dal momento che sono carte internazionali, permettono anche di valutare l’efficacia di interventi di salute pubblica applicati ad intere popolazioni.
Sabato 27 settembre 2025, presso l’Aula Magna dell’ospedale Infantile Regina Margherita, si terrà un Congresso dal titolo “Il monitoraggio della crescita del neonato pretermine dopo la dimissione”, evento che vede presenti e coinvolte tutte le neonatologie del Piemonte.
La dottoressa Alessandra Conio, responsabile del reparto di Patologia Neonatale dell’ospedale Regina Margherita, osserva: “Questo convegno è espressione dell’attenzione e dell’interesse per la ricerca e lo studio anche in ambito neonatologico da parte del nostro ospedale e del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino”, diretto dalla professoressa Franca Fagioli, che aggiunge:”Con le carte di crescita messe a punto da questa ricerca, abbiamo a disposizione parametri oggettivi, validati a livello internazionale, per la valutazione della crescita nel tempo dei neonati pretermine anche dopo la dimissione, in maniera armonica e continuativa tra ospedale e territorio”.

L’eredità Agnelli e il mistero dei quadri pregiati spariti

La vicenda dei quadri di grande valore legati all’eredità della famiglia Agnelli si inserisce in un contesto già segnato da anni di controversie giudiziarie e dispute patrimoniali che vedono protagonisti gli eredi di una delle dinastie più influenti d’Italia.

Sarebbero scomparse dalla collezione attribuita a Gianni Agnelli tele di altissimo valore  tra cui opere di De Chirico, Monet, Picasso, Balla e Bacon.

Alla morte dei principali membri della famiglia, il passaggio dei beni, tra partecipazioni industriali, immobili e collezioni d’arte, ha generato una fitta rete di contenziosi, richieste di rendicontazione e sospetti di irregolarità che hanno spesso alimentato l’attenzione dei media e della magistratura. In questo scenario si colloca il mistero di alcune opere pittoriche di altissimo pregio, scomparse dai registri patrimoniali e ora oggetto di indagini da parte delle autorità. Secondo le prime ricostruzioni, i quadri sarebbero stati sottratti o spostati senza adeguata documentazione e le verifiche in corso puntano a stabilire quando e come sia avvenuta la loro movimentazione, chi ne abbia autorizzato l’uscita e se siano stati rispettati i vincoli di legge che tutelano i beni culturali. La posta in gioco è enorme perché ogni opera d’arte non rappresenta soltanto un bene di valore economico milionario, ma anche un simbolo del prestigio e della storia della famiglia, e la loro scomparsa non è vista solo come un danno patrimoniale, ma come un segnale di possibile mala gestione o addirittura di condotte dolose. La complessità di questa indagine risiede anche nei rapporti già tesi tra gli eredi, che da tempo si fronteggiano su testamenti, quote e diritti di proprietà, spesso chiedendo bilanci dettagliati per evitare che qualcuno possa avvantaggiarsi sottraendo o occultando beni di particolare pregio. La mancanza di quadri così importanti può infatti alterare il computo del patrimonio ereditario e incidere sui calcoli fiscali, attirando l’attenzione non solo della magistratura ordinaria ma anche delle autorità competenti in materia di beni culturali. Si ipotizza che, se dovessero emergere responsabilità dirette nella sparizione, possano configurarsi reati che vanno dall’appropriazione indebita alla sottrazione di beni tutelati, fino a possibili frodi documentali. Al di là dell’aspetto giudiziario, la scomparsa di queste opere mette in luce il nodo irrisolto che accompagna da anni la successione Agnelli, in cui l’intreccio tra interessi privati, obblighi fiscali e vincoli di tutela del patrimonio artistico continua a generare tensioni e sospetti, trasformando ogni passaggio della vicenda in un caso di forte rilevanza pubblica.

“Se vuoi se la pace, prepara la pace”

“Se vuoi se la pace, prepara la pace”. Con questo invito alla riflessione in questo tempo tragico di guerre si è tenuto a Crescentino un interessante incontro al Teatro Mimmo Candito promosso da Anpi Crescentino, in collaborazione con il Comune il Pd. Due i relatori di livello, introdotti dal presidente Anpi, Marilena Vittone: Enzo Ferrara del Centro Sereno Regis di Torino ha parlato di non violenza come modo di affrontare il conflitto e di giungere a un cessate il fuoco, nella prospettiva di un futuro di convivenza. Michele Gaietta, professore di economia politica e relazioni i internazionali all’università della Valle d’Aosta, ha illustrato le dinamiche contemporanee tra gli stati e il ruolo dell’Europa, facendo riferimento alla storia e alla politica.