CRONACA- Pagina 54

Il futuro della cooperazione sanitaria transfrontaliera

Si è svolto ieri a Courmayeur, presso la sala conferenze di Skyway Monte Bianco, l’evento dal titolo “Il trattato del Quirinale e la cooperazione sanitaria transfrontaliera”, organizzato per divulgare i primi risultati dei progetti “ProSATIF-Go – Pro salute alpina transfrontaliera Italia Francia” e “Alcotraité”, finanziati dal Programma Interreg Italia-Francia Alcotra 2021-2027.

Per l’Assessore agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, l’occasione è stata preziosa e “anche grazie al Trattato del Quirinale firmato nel 2021 tra Francia e Italia, constatiamo che è possibile, promuovendo la negoziazione a livello statale, creare le opportune condizioni giuridiche mediante la firma di un accordo bilaterale specifico in materia sanitaria tra i due Stati, superando così quegli ostacoli che oggi impediscono ai cittadini di curarsi dove possono ricevere risposte ai loro problemi di salute a prescindere dallo Stato di residenza”. “E’ un compito politico delle Regioni – prosegue l’Assessore Caveri – sollevare la questione ai propri livelli ministeriale e, oggi, abbiamo sancito una comunioni di intenti in tal senso”.

Il ruolo delle piccole comunità del territorio italo-francese è cruciale nell’unire culture diverse ma accomunate dagli stessi problemi che sono essenzialmente collegati all’accesso ai servizi” ha proseguito l’Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, Carlo Marzi, “il diritto alla salute deve essere primario e in tal senso, grazie ai progetti Interreg come Alcotraité e Prosatif-Go, riusciamo a trovare soluzioni comuni per mettere al centro le persone”.

Al progetto ProSATIF-Go, oltre alla Regione autonoma Valle d’Aosta, partecipano la Regione Piemonte, capofila di progetto, e con il suo intervento l’Assessore allo Sviluppo e promozione della montagna, aree interne e Gal, Sistema neve, Tutela delle aree protette, Marco Gallo, ha sottolineato che “Progetti come Alcotritè e Prosetif non sono solo strumenti amministrativi, ma rappresentano una risposta ai bisogni delle comunità transfrontaliere. Da oggi avviamo un percorso per stimolare la proposta di una normativa chiara ed efficace sui diritti dei pazienti e di tutti gli aspetti amministrativi, giuridici, economici e sanitari connessi alla mobilità transfrontaliera. È un impegno concreto affinché la cooperazione non sia solo un principio, ma una realtà capace di garantire servizi essenziali e di migliorare la qualità della vita di chi vive e lavora in queste terre di frontiera.”

Inoltre, l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha aggiunto “Regione Piemonte e Asl To 3 hanno presentato un progetto in partnership con la Regione Valle d’Aosta e l’ospedale di Briançon. Il progetto di cooperazione transfrontaliera rientra nell’ambito del Trattato del Quirinale sottoscritto tra Italia e Francia. Lavoriamo per offrire una migliore programmazione dell’offerta sanitaria su entrambi i versanti dei territori montani. La nuova sfida sarà favorire lo scambio e la cooperazione tra professionisti, grazie all’adozione di modalità snelle di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali. Sono convinto che la collaborazione e la cooperazione tra Stati siano fondamentali per migliorare la nostra sanità”.

Concordi nel voler pervenire a un Accordo quadro bilaterale tra Francia e Italia anche la Consigliera regionale delegata alle relazioni transfrontaliere della Regione francese SUD-PACA, Laurence Boetti-Forestier, e Valérie Rossi, Deputata dell’Assemblea nazionale francese per Dipartimento delle Alte Alpi, per cui “forti dello spirito di cooperazione che ci accomuna, i problemi amministrativi che impediscono di fornire servizi a tutti devono essere affrontati dai politici, tanto più che il contesto ci chiede di accelerare su meccanismi nuovi di semplificazione”.

Gli interventi dei rappresentanti delle Aziende Sanitarie italiane, ASL VDA, ASL TO3 e ASL CN, e delle due Aziende ospedaliere francesi presenti, Briançon e Pays du Mont-Blanc, hanno evidenziato, sulla base dell’esperienza e di studi e analisi condotti nell’ambito dei due progetti, una situazione dei livelli ottimali di assistenza a livello singolo ma di frammentarietà globale dei servizi sanitari lungo la frontiera, con particolare riferimento agli ostacoli per l’erogazione di prestazioni sanitarie ai cittadini UE ma non residenti nel paese di accesso, come ad esempio l’accoglienza nel Centre Hospitalier des Escartons di Briançon per i residenti della Valle di Susa (CN) e viceversa. Seppur sia un diritto garantito dall’Unione europea attraverso regolamenti e direttive specifiche, come illustrato dai rappresentanti della Commissione europea collegati in videoconferenza, la realtà si scontra con aspetti organizzativi, di riconoscimento delle strutture e delle prestazioni, ostacoli normativi generali ma, soprattutto, con i problemi dei rimborsi da parte dei rispettivi sistemi sanitari.

Fibromialgia, una campagna per saperne di più

Tu sei più forte della fibromialgia” è la campagna di comunicazione che la Regione Piemonte dedica ad una patologia cronica ancora poco conosciuta ma che colpisce circa due milioni di persone in Italia, prevalentemente donne. Il messaggio grafico e testuale sottolinea il bisogno di riconoscimento sociale e di un percorso di presa in carico adeguato.

L’obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare la popolazione sull’esistenza e l’impatto della malattia, fornendo al contempo informazioni sul Percorso di salute diagnostico terapeutico assistenziale (PSDTA) regionale, approvato nell’ottobre 2024.

«La fibromialgia – ricorda l’assessore alla Sanità Federico Riboldi – esiste e ha un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre. Con questa campagna vogliamo non solo informare, ma anche dare un segnale concreto di attenzione e supporto, promuovendo il Percorso come strumento per garantire una presa in carico adeguata e multidisciplinare».

Attiva per tutto il 2025 la campagna coinvolge le 19 aziende sanitarie regionali, che settimanalmente condividono contenuti informativi sui propri canali social ufficiali. Parallelamente, materiali cartacei, tra cui locandine e opuscoli, sono distribuiti nei principali ospedali piemontesi e negli studi dei medici di medicina generale per garantire una diffusione capillare del messaggio.

Curata dall’azienda ospedaliero universitaria di Alessandria nell’ambito dei compiti del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, la campagna è realizzata in collaborazione con le associazioni di pazienti AFI Odv, AISF, CFU-Italia e AAPRA Odv-ETS, il cui contributo è stato fondamentale per definire i contenuti e l’approccio comunicativo.

Il Percorso di salute diagnostico terapeutico assistenziale

Nel marzo 2023 è stata trasmessa la prima versione del Percorso “Fibromialgia” per la condivisione con i clinici individuati dalle aziende sanitarie e per la definizione del documento finale.

Successivamente, sono stati organizzati incontri tecnici che hanno portato allo sviluppo di un percorso formativo rivolto ai referenti aziendali per la fibromialgia, tenutosi nel luglio 2023 al Mauriziano di Torino. Il Percorso è stato poi completato e condiviso con le associazioni dei pazienti maggiormente rappresentative sul territorio e si basa su un modello metodologico che garantisce una presa in carico multidisciplinare. La persona con sospetto di fibromialgia viene seguita da specialisti, tra cui reumatologi, antalgici e psicologi, presso ambulatori facenti parte di reti clinico-assistenziali regionali dedicate anche ad altre patologie.

Una patologia complessa

La fibromialgia è una patologia complessa e ancora controversa, caratterizzata da un quadro clinico multiforme. I sintomi variano per tipologia e gravità nel corso del tempo e spesso si sovrappongono con altre sindromi.

La diagnosi è esclusivamente clinica, con esami di laboratorio e strumentali utili a escludere patologie dai sintomi simili. Tuttavia, non esiste ancora un consenso unanime sui criteri diagnostici e sull’approccio terapeutico, il che porta a un ritardo medio di oltre due anni per la diagnosi, dopo almeno tre differenti visite specialistiche e numerosi esami.

Le cause esatte della fibromialgia non sono note, ma si ipotizza l’intervento di fattori genetici, infettivi, ormonali e traumi fisici o psicologici. Tra i principali fattori di rischio si annoverano il genere femminile, la familiarità con la malattia, disturbi del sonno, storia di depressione o ansia, sedentarietà e condizioni infiammatorie preesistenti.

sintomi più comuni includono dolore cronico diffuso, affaticamento, disturbi del sonno e difficoltà cognitive. Il dolore, spesso intenso, peggiora con la stanchezza e lo sforzo e può manifestarsi con rigidità muscolare e ipersensibilità alla pressione in specifiche aree corporee. La fibromialgia può inoltre associarsi a sintomi sistemici, tra cui disturbi gastrointestinali e alterazioni della sensibilità.

Riferimenti normativi e fondi stanziati

La Regione Piemonte ha riconosciuto la fibromialgia come patologia cronica e invalidante con la l.r 34 del 19 dicembre 2023.

A livello nazionale, la legge 234 del 30 dicembre 2021 ha istituito un fondo per lo studio, la diagnosi e la cura, assegnando oltre 370.000 euro alla Regione Piemonte. Il decreto ministeriale 8 luglio 2022 ha stabilito poi la ripartizione del fondo tra le Regioni, che devono individuare centri specializzati per la diagnosi e la cura della fibromialgia. La delibera della Giunta regionale n.33-6237 del 16 dicembre 2022 ha individuato le aziende sanitarie di riferimento per il coordinamento dei percorsi diagnostici e terapeutici e la determinazione dirigenziale n.2622 del 27 dicembre 2022 ha permesso l’assegnazione e il trasferimento dei fondi alle aziende sanitarie sulla base delle azioni messe in atto.

Approfondimenti

Per maggiori informazioni sulla fibromialgia e sulle iniziative regionali, è possibile consultare la pagina dedicata www.regione.piemonte.it/fibromialgia

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Città della Salute e Unito: nuove frontiere tra ricerca e assistenza con il Centro di Brain Imaging

Stipulato un accordo di collaborazione paritaria tra la Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Università di Torino – Centro Interdipartimentale di studi avanzati in Neuroscienze (NIT) per l’attività di un Centro di Brain Imaging e l’utilizzo della Risonanza Magnetica 3 Tesla
E’ stato stipulato nel pomeriggio odierno un accordo di collaborazione paritaria per 5 anni tra l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Università degli Studi di Torino Unito – Centro Interdipartimentale di studi avanzati in Neuroscienze (NIT) per la disciplina dell’attività di un Centro di Brain Imaging e le condizioni di utilizzo della Risonanza Magnetica 3 Tesla (RM3T).
Hanno firmato questo accordo il Commissario della Città della Salute e della Scienza Thomas Schael ed il Magnifico Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, alla presenza dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi. Si tratta del primo atto della gestione Schael.
“Considero questo accordo molto significativo e importante. Un primo passo di unione di intenti con l’Università. L’eccellenza della Città della Salute e della Scienza, e sottolineo della Scienza, è l’interscambio tra la pratica assistenziale e la ricerca. Questo non è altro che il primo step che dimostra la volontà di supportare l’attività di ricerca che caratterizza fortemente la nostra Azienda” dichiara Thomas Schael.
Il Centro Interdipartimentale di Studi avanzati in Neuroscienze, detto anche Neuroscience Institute of Turin (NIT), diretto da Marco Tamietto, è nato per l’attività di ricerca  – sperimentale, applicata e teorica – nel campo delle Neuroscienze. E’ stato successivamente realizzato un Centro di Brain Imaging (CBI) presso l’ospedale Molinette di Torino, che prevede la partecipazione dello stesso NIT come capofila, della Fondazione Cavalieri Ottolenghi e dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.
La CDSS e il NIT convengono di attivare nuove modalità di collaborazione finalizzate ad un utilizzo sinergico della strumentazione RM3T. Tale strumentazione sarà utilizzata, in ambito neurologico, psichiatrico e neuropsicologico per scopi scientifici e di ricerca in ambito sperimentale e clinico e per scopi assistenziali e diagnostici. La precedenza verrà data all’attività assistenziale gestita dalla Neuroradiologia dell’ospedale, mentre le attività di ricerca sperimentale e clinica gestite dal NIT si svolgeranno negli altri orari, secondo una programmazione trimestrale concordata tra le parti. La Risonanza Magnetica 3 Tesla di ultima generazione consentirà di effettuare studi clinici e di ricerca con un livello di precisione e rapidità di esecuzione senza precedenti, contribuendo all’eccellenza della diagnostica e delle neuroscienze cognitive e cliniche.
La nuova apparecchiatura RM3T permetterà un significativo miglioramento nella diagnosi e nel monitoraggio di patologie del Sistema Nervoso Centrale, con particolare attenzione alle malattie neurodegenerative, neuro-infiammatorie, alla neuro-oncologia e allo studio dell’epilessia. La maggiore risoluzione delle immagini consentirà una diagnosi più tempestiva e accurata, migliorando l’approccio terapeutico e la qualità della vita dei pazienti.
Sul fronte della ricerca traslazionale, la nuova RM3T permetterà l’applicazione di tecniche di neuroimaging all’avanguardia nello studio della malattia di Alzheimer e delle patologie del motoneurone (come la SLA), facilitando l’identificazione precoce di biomarcatori predittivi e svolgendo un ruolo essenziale nel monitoraggio di nuovi trattamenti farmacologici.
Inoltre, sarà fondamentale per lo studio delle malattie infiammatorie e demielinizzanti, come la Sclerosi Multipla, e per approfondire i correlati neurali di disturbi cognitivi e comportamentali, supportando le neuroscienze cognitive e la neuropsicologia clinica. L’analisi avanzata della connettività cerebrale e della plasticità neurale offrirà nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi che regolano le funzioni cognitive superiori, aprendo la strada a strategie riabilitative innovative per pazienti con danni cerebrali o declino cognitivo.
Le attività di ricerca e cliniche saranno condotte da un team multidisciplinare composto da neuroradiologi, neurologi, neurochirurghi, psichiatri, neuropsicologi, psicologi, fisici medici e tecnici altamente specializzati. L’integrazione delle competenze permetterà di sviluppare approcci innovativi per la diagnosi e il trattamento delle patologie neurologiche, rendendo Torino un punto di riferimento per la ricerca e l’assistenza in Neuroscienze. Questo accordo rappresenta un passo cruciale verso una medicina sempre più personalizzata e basata su evidenze scientifiche.

Treni, modifiche circolazione tra Santhià e Vercelli

  • 8 e 9 marzo
  • Modifiche alla circolazione per Regionale, Intercity Notte, Eurocity

 

Torino 06 marzo 2025 – Modifiche alla circolazione dei treni per consentire gli interventi tecnologici propedeutici all’installazione del sistema ERTMS lungo la linea Torino-Milano.

Per agevolare le attività, sabato 8 e domenica 9 marzo Regionale ha riprogrammato il servizio con bus dedicati:

  • sulla linea Torino Porta Nuova-Milano Centrale tra Santhià e Vercelli;
  • sulla linea Ivrea/Chivasso-Novara tra Santhià e Novara;

Il treno ICN 797 Torino Porta Nuova-Salerno nelle notti 8/9 e 9/10 marzo anticipa la partenza da Torino Porta Nuova, deviato via Alessandria-Pavia non ferma a Torino Porta Susa, Vercelli e Novara. Il treno ICN 798 Salerno-Torino Porta Nuova delle notti 7/8 e 8/9 posticipa l’arrivo a Torino Porta Nuova, deviato via Pavia-Alessandria, non ferma a Novara, Vercelli e Torino Porta Susa. Inoltre, il treno ICN 798 della notte 8/9 marzo viaggia con nuovo numero treno 36590.

L’orario del bus può variare in funzione delle condizioni del traffico stradale, con possibile aumento dei tempi di percorrenza. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio.

Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non sono ammessi animali di grossa taglia eccetto i cani da assistenza.

Informazioni di dettaglio sono disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità, alla pagina Lavori e Modifiche al servizio) e tramite Smart Caring su App di Trenitalia, attivo il call center gratuito 800 89 20 21.

I canali di acquisto sono aggiornati.

Un nuovo traguardo all’Ospedale Sant’Anna. Le “Vitamine jazz” toccano quota 450!

450 Vitamine jazz erogate in otto anni da più di 370 artisti, hanno riempito di suoni le corsie dell’Ospedale Sant’Anna, facendone il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di concerti jazz realizzati in un ospedale e approdati sui social durante la pandemia con più di un milione di visualizzazioni anche estere.

Era l’estate 2017 quando la Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna – Professoressa Chiara Benedetto aveva ipotizzato con Raimondo Cesa, direttore artistico del programma, la possibilità di aprire al Jazz le porte dell’Ospedale Sant’Anna. Una scommessa che non lasciava immaginare una adesione volontaria così massiccia e continuativa da parte degli artisti torinesi.

Le “Vitamine Jazz”, oltre al grande patrimonio della tradizione jazzistica del territorio che proviene dal dialogo di molte culture, hanno visto anche la partecipazione di musicisti di fama nazionale e internazionale.

Il progetto, che si colloca nel percorso strategico sull’alleanza virtuosa tra “Cultura e Salute” varato dalla Fondazione nel 2011 e coordinato da Catterina Seia, è stato valutato “benefico per le pazienti e per gli operatori sanitari, nel sistema delle relazioni” nel corso di focus group con operatori sanitari del Sant’Anna, condotti da ricercatori della IULM. D’altronde l’Arte, come dimostrano innumerevoli evidenze cliniche, è un’ alleata nel percorso di cura.

Le note della musica abbracciano l’ingresso, danno il benvenuto alle nuove vite nei reparti maternità, accompagnano le pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche, ingannano il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso. Composizioni originali e improvvisazioni, nelle quali le sonorità jazzistiche si alternano ad atmosfere mediterranee e sudamericane, portano le menti verso altri immaginari, fuori dalle mura ospedaliere. Assistiamo ad una invasione pacifica di artisti che con il loro contributo confermano l’importanza di questa musica nella storia culturale della nostra città.

La musica è conversazione, comunicazione in armonia. Il jazz in particolare è condivisione continua. Dall’interazione fra musicista e spettatore nascono le successive improvvisazioni, nuovi canali di comunicazione non verbale, avviene una sinergia, un processo di sintonizzazione che tende a stimolare risposte fisiche e psicologiche.

È ormai dimostrato che un ambiente piacevole e rilassante e la partecipazione culturale attiva contribuiscono al benessere fisico, mentale e sociale. La musica trasmette emozioni, favorisce il rilassamento e allontana l’ansia. Ne vediamo gli effetti attraverso la trasformazione dell’atmosfera che avviene grazie alle arti nei luoghi di attesa, di transito e nei reparti dell’Ospedale Sant’Anna”. Sono le parole della Prof.ssa Chiara Benedetto, Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus, Professore Emerito di Ginecologia e Ostetricia – Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino.

Venuta qui per un controllo, mi attendevo il solito triste luogo di sofferenza e malattia. Sono invece stata accolta da un’atmosfera serena di pace e condivisione. Azzarderei di letizia. La musica che gli artisti offrivano con semplicità e devozione a pazienti ospedalizzati o transitanti: un tuffo nella bellezza. Grazie!” è il bigliettino lasciato da una paziente che all’Ospedale Sant’Anna si è imbattuta in un concerto della rassegna “Vitamine Jazz”.

Titolare compro oro picchiato e rapinato: due arresti

In data 28 febbraio la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Torino, a carico di due indagati, gravemente indiziati di aver commesso, in concorso tra loro, una rapina in danno del titolare di un negozio “compro oro” di questo capoluogo.

L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Torino, prendeva avvio la mattina del 10 dicembre u.s. allorquando la vittima, avvicinata in strada mentre si stava recando ad aprire la propria attività, veniva prima attinta al viso con uno spray urticante, quindi colpita violentemente con dei pugni fino a rovinare a terra. I due aggressori si impossessavano del borsello che il commerciante aveva indosso, contenente oltre 6.000 euro in contanti, e fuggivano salendo a bordo di una vettura parcheggiata poco distante. La parte lesa riusciva però a rialzarsi e correva dietro ai rapinatori, catapultandosi nella loro vettura nel tentativo di recuperare il proprio borsello, salendo sul sedile anteriore lato passeggero.

A quel punto il veicolo partiva a forte velocità, con le portiere ancora aperte e, durante la fuga, il commerciante veniva bloccato da dietro da uno dei due malviventi che cercava di strangolarlo con la fibbia del borsello, incitato dal complice che, nel contempo, lo colpiva ripetutamente con violenza al volto. Il commerciante cercava a quel punto di scendere dalla vettura, ma i due malviventi glielo impedivano, continuando nella loro efferata azione, desistendo solo quando, in un’ultima disperata azione, il negoziante riusciva a spaccare il parabrezza dell’auto con dei calci.

I due rapinatori arrestavano la marcia in una via semideserta e trascinavano la vittima fuori dalla vettura lasciandola a terra sanguinante e tramortita, dandosi poi alla fuga.

Successivamente il commerciante veniva soccorso e trasportato in ospedale, ove gli veniva constatata la frattura della parete mediale dell’occhio sinistro, oltre a varie ferite al volto, un edema retinico e lesioni ad un ginocchio, con prognosi di giorni 40 s.c..

Il tempestivo intervento del personale della Squadra Mobile e delle Volanti permetteva di documentare alcune testimonianze e di acquisire dei filmati, risultati fondamentali per il buon esito delle indagini.

L’attività effettuata dagli investigatori consentiva di raccogliere una serie di indizi, gravi e concordanti, e di individuare i presunti autori dell’efferato delitto, inducendo l’A.G. ad emettere una misura cautelare restrittiva nei confronti degli stessi.

Il giorno dell’esecuzione del provvedimento in parola, i due rei venivano rintracciati, rispettivamente, in una privata abitazione a Torino e in un campo nomadi sito nel comune di Tortona (AL).

Il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Innovativo intervento di cardiochirurgia: la storia di Renato

Affetto da endocardite e preso in carico da un team multidisciplinare

«Ero molto preoccupato, ma il dottor Casali e il suo team hanno saputo infondermi fiducia, standomi sempre vicino. Ora posso solo ringraziare tutti per l’attenzione che mi hanno rivolto e per la grande professionalità dimostrata».

Queste le parole di Renato, il paziente sottoposto a un delicato intervento di cardiochirurgia utilizzando una tecnica innovativa all’Azienda ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara.

Renato era affetto da endocardite, una grave infezione che aveva compromesso l’elettrocatetere del defibrillatore impiantato anni prima a causa di una grave aritmia. La situazione si era ulteriormente aggravata con lo sviluppo di un’ischemia cerebrale. Troppo rischioso, a questo punto, sottoporre il paziente ad un intervento di cardiochirurgia tradizionale in circolazione extracorporea. E troppo elevato il rischio di emorragia cerebrale post-operatoria.

Di fronte al pericolo di complicanze, l’equipe della struttura di Cardiochirurgia diretta da Giovanni Casali ha valutato una strategia innovativa.

Con il supporto di un team multidisciplinare è stata progettata in tempi rapidi una procedura mai realizzata prima all’Aou di Novara: l’aspirazione transcatetere della vegetazione infetta, effettuata con una cannula brevettata specificamente per questo tipo di intervento.

Terminata l’aspirazione, è stato estratto l’elettrocatetere compromesso e il paziente è stato trasferito prima in terapia intensiva e poi nel reparto di degenza. In pochi giorni è stato possibile impiantare un nuovo device sottocutaneo e dimettere il paziente al domicilio, senza necessità di riabilitazione.

L’operazione, eseguita con successo, ha coinvolto diverse professionalità: due cardiochirurghi (Annalisa Francescato e Mario Commodo), un elettrofisiologo della struttura Cardiologia (Matteo Santagostino) diretta da Giuseppe Patti, due cardio-anestesisti (Barbara Giamundo e Teresa Esposito), una perfusionista, un tecnico radiologo e un’equipe di infermieri specializzati di sala operatoria di cardiochirurgia e cardiologia interventistica.

«Questo approccio – ha spiegato il direttore Casali –, non solo è minimamente invasivo rispetto alla chirurgia tradizionale, ma anche in grado di ridurre la durata dell’intervento, le complicanze operatorie e postoperatorie e i tempi di recupero; quindi rappresenta un passo avanti nella gestione delle patologie complesse».

«La procedura realizzata all’Aou di Novara – ha sottolineato il direttore generale, Stefano Scarpetta – dimostra l’importanza di un lavoro di squadra tra specialisti di diverse discipline. L’Heart-Team è il fulcro nella gestione di casi complessi e l’Azienda ospedaliero-universitaria è all’avanguardia nell’adozione di tecnologie innovative a beneficio dei pazienti».

«Multidisciplinarietà, rapidità di intervento, innovazione – ha concluso l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi – questi gli elementi che hanno permesso a Renato di avere una risposta al suo complicato caso clinico. Ed è questo che i cittadini chiedono alla sanità pubblica piemontese e a cui stiamo lavorando, affinché le eccellenze diventino la prassi e i pazienti come Renato siano al centro delle cure e dell’assistenza. Grazie quindi ai professionisti dell’AOU che mettono le proprie capacità, ma anche la propria empatia, al servizio dei cittadini novaresi, e non solo».

Lavoro al femminile, storia e prospettive. Il convegno del Consiglio regionale

8 marzo:  un convegno, un film e uno spettacolo teatrale

Il 7 marzo viene organizzato un convegno dal Consiglio Regionale, in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione , la Consulta delle Elette e la Consulta femminile regionale sul tema “ Lavoro al femminile, dal Quarto Stato a oggi. Fra diritto acquisiti e prospettive future”. Questo il titolo dell’incontro che si terrà al Museo del Risorgimento a partire dalle 9.30.

Ad aprire i lavori saranno i saluti istituzionali del presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, del vicepresidente Domenico Ravetti, della consigliera segretaria Valentina Cera e della presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli. Seguiranno le relazioni della storica dell’arte Aurora Scotti, già ordinaria di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano, di Valeria Marcenò, ordinaria di diritto costituzionale all’Università di Torino e di Sonia Bertolini, ordinaria di Sociologia del Lavoro nel medesimo ateneo. A moderare il convegno sarà la giornalista Maria Teresa Martinengo.

Un convegno, un film e uno spettacolo teatrale per riflettere sul ruolo della donna oggi e sul modo in cui sia cambiata la partecipazione femminile al mondo del lavoro nell’ultimo secolo, a fronte del peso crescente dei suoi molteplici ruoli familiari, professionali e sociali. Dalle prime rivendicazioni di lavoratori e lavoratrici espresse magistralmente dal celebre dipinto del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, fino ad oggi, il convegno si chiede quali passi avanti siano stati compiuti nell’ambito del welfare lavorativo e quali siano le sfide all’orizzonte.

Sempre in occasione della Giornata internazionale della donna, che ricorre l’8 marzo, il Consiglio regionale, in collaborazione con Agis, il 5 e 6 marzo promuove la proiezione gratuita rivolta alle scuole secondarie di secondo grado del Piemonte del film dal titolo “C’è ancora domani” diretto e interpretato da Paola Cortellesi.

Infine l’8 marzo la Consulta femminile regionale promuove “Storie di donne di fuoco e di luce”, un one woman show che vedrà in scena l’artista Sara D’Amario e il musicista François Xavier Frantz. Lo spettacolo sarà allestito alle 18 presso il Polo Artistico Culturale Le Rosine di Torino, con ingresso da via Plana 8/C. Vuole essere un viaggio epico e divertente alla scoperta di quanto siano cambiati i modi di pensare, guardare e definire le donne nel corso del tempo. Un inno alla luce dell’intelligenza umana, capace di superare tutte le barriere di genere e le barriere di tutti i generi.

Ingresso gratuito, prenotazione a eventi@lerosine.it

 

Mara Martellotta

Padre e figlio carabinieri in vacanza a Torino arrestano scippatrice

Padre e e figlio, in vacanza Torino, entrambi Carabinieri della Campania liberi dal servizio, hanno arrestato in via Cernaia, una borseggiatrice. Mentre viaggiavano in auto vicino alla caserma Cernaia hanno visto che una donna, 38 anni di origini marocchine, già conosciuta alle forze dell’ordine, stava scippando un’anziana del  telefono cellulare. I due militari sono scesi  dall’auto e hanno arrestato la donna per furto aggravato

Ricercato riconosciuto al ristorante e arrestato

Era ricercato dopo la condanna del tribunale ed è stato riconosciuto e arrestato in un ristorante di Novara. Il 69enne dovrà scontare 4 anni e 5 mesi di reclusione. Aveva sparato in aria, durante una lite con alcuni  giovani, due colpi con un’arma da fuoco non regolarmente detenuta. Nei giorni scorsi un agente di polizia fuori servizio che si trovava con la famiglia nello stesso ristorante lo ha riconosciuto e ha chiamato i colleghi della volante che sono intervenuti per arrestarlo.
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