CRONACA- Pagina 47

Il nuovo polo dell’innovazione di Italgas sorgerà in corso Regina Margherita

(TORINO CLICK) – Nei giorni scorsi una delegazione di Italgas ha incontrato la seconda commissione della circoscrizione 7 e la cittadinanza per illustrare l’importante progetto per il nuovo polo dell’innovazione del gruppo che sorgerà nella storica area della Società in corso Regina Margherita. Alla presentazione hanno partecipato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni e il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri.

Nel nuovo campus dedicato alla ricerca e all’innovazione, dove si prevede che lavoreranno a regime circa 250 persone, si svolgeranno attività relative alle prove dei materiali, della taratura degli strumenti di misura e delle nuove competenze digitali per formare le professionalità del futuro nel proprio ambito. Il centro svilupperà studi e ricerche su metano, biometano e idrogeno verde, contribuendo attivamente al processo di decarbonizzazione e di transizione verso un futuro più sostenibile. Inoltre, il polo di Corso Regina Margherita, attraverso l’avvio di partnership e collaborazioni, dialogherà con le più importanti istituzioni accademiche e gli atenei in Italia e all’estero. Infine, il campus Italgas ospiterà il Cyber Range del gruppo, all’interno del quale saranno sviluppate e testate le caratteristiche di sicurezza informatica e resilienza degli apparati e dei sistemi digitali di nuova generazione.

Il progetto, sviluppato dallo studio di progettazione Giugiaro Architettura, prevede la riqualificazione complessiva dell’area che si estende per circa 44mila metri quadrati, attraverso la ristrutturazione conservativa degli edifici preesistenti, la realizzazione di un nuovo building che ospiterà un Hub per la ricerca e l’innovazione e la creazione di oltre 9mila metri quadrati di nuovi spazi verdi all’interno del sito, il tutto visibile dall’esterno in virtù di una nuova recinzione permeabile che permetterà la perfetta integrazione fra il sito Italgas e la Città.

Il cronoprogramma dei lavori prevede di rendere fruibile parzialmente gli spazi per i dipendenti entro il 2026 e di completare le restanti opere entro l’anno successivo, quando saranno completati il nuovo Hub e valorizzati i due gasometri, strutture di archeologia industriale dal grande valore storico e identificativo per la città.

“La città ha accolto e sta accompagnando con grande interesse l’investimento di Italgas – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni – . Si tratta di un investimento coerente con l’idea che abbiamo di una città dove sostenibilità, qualità dello spazio e crescita possono convivere positivamente e che conferma la vocazione della città come innovazione”.

L’intervento conferma il forte legame della società con la città che le ha dato i natali nel 1837 e si inserisce nel solco degli investimenti che Italgas ha pianificato in città e nell’area metropolitana.

Trentaquattro nuove autopompe dalla Regione per i vigili del fuoco volontari

Sette milioni di euro a disposizione dei comuni per migliorare l’efficienza dei distaccamenti piemontesi

L’assessorato alla Protezione Civile della Regione Piemonte ha approvato la graduatoria per l’assegnazione di fondi destinati ai comuni sede di distaccamento volontari dei vigili del fuoco, per l’acquisto di nuove autopompe serbatoio (Aps). Questo piano straordinario prevede un investimento complessivo di 6,8 milioni di euro suddivisi in due annualità, e rappresenta un’iniziativa senza precedenti per il territorio piemontese.

«Abbiamo raccolto le istanze di tanti gruppi di volontari che ogni giorno garantiscono il massimo impegno nell’attività di emergenza, –  ricordano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi – da molti anni mancavano investimenti nelle strumentazioni e per questo abbiamo deciso di cofinanziare l’acquisto di nuovi mezzi con un investimento complessivo di 6,8 milioni, che quest’anno consente di assegnare un contributo di 200 mila euro per ogni nuova autopompa che le amministrazioni locali hanno proposto di acquistare».

Il bando della Regione è stato suddiviso tra provincia di Torino e le altre sette province piemontesi. Quest’anno verranno erogati 3,2 milioni di euro che andranno a finanziare l’acquisto di nuove autopompe serbatoio per i distaccamenti volontari di sedici comuni quali Bra, Romagnano Sesia,  Valdilana, Fossano, Oleggio, Villanova d’Asti, Trino , Cocconato, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Volpiano, Luserna San Giovanni, Montanaro, Rivarolo Canavese, e Bosconero.

Nel 2025, verranno assegnati ulteriori 3,6 milioni di euro per finanziare altre otto domande pervenute dai comuni di Barge, Busca, Alagna Valsesia, Nizza Monferrato, Dronero, Canelli, Racconigi, e Ceva, e dieci domande nella provincia di Torino, che copriranno i comuni di Nole, San Maurizio Canavese, Carmagnola, Avigliana, Giaveno, Oulx, Castellamonte, Alpignano, Carignano, e Rivalta di Torino. «Questi nuovi 34 mezzi garantiranno a tutti i piemontesi più sicurezza e più tempestività negli interventi di emergenza», concludono il presidente e l’assessore Gabusi.

L’assessorato sta inoltre lavorando fianco a fianco con la Direzione regionale dei vigili del fuoco per un nuovo accordo quadro che migliorerà ulteriormente il sistema di prevenzione ed emergenza, e che vedrà la luce nell’autunno del prossimo anno.

Rapinano telefonino alla festa di laurea

Gli agenti dell’UPGeSP e del Commissariato di P.S. Centro hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, due giovani originari del Marocco e del Ghana, di trentatré e ventotto anni, gravemente indiziati di tentata rapina impropria in concorso.

È notte quando le Volanti ricevono la segnalazione di una tentata rapina all’interno del Parco del Valentino.

Giunti sul posto, gli agenti prendono contatti con il gruppo di ragazzi che aveva richiesto l’intervento, i quali forniscono le descrizioni di due giovani che, poco prima, intrufolandosi all’interno del gruppo, che stava festeggiando una laurea, si erano impossessati del telefonino di proprietà di una ragazza, sotto la minaccia di un coltello. A seguito di ciò, era scaturita una colluttazione con un amico della vittima, intervenuto in suo soccorso, il quale riusciva a recuperare il maltolto.

I poliziotti, attivatisi immediatamente, notano poco lontano due giovani corrispondenti nel vestiario e nell’aspetto alle descrizioni fornite dalle vittime e li fermano, accertandosi trattarsi dei due presunti autori del fatto.

Per i due è scattato l’arresto per tentata rapina impropria in concorso e la successiva traduzione in carcere.

Commerciante vessato dagli usurai li fa arrestare

Nel mese di luglio u.s., la Polizia di Stato ha eseguito l’Ordinanza dispositiva di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di tre cittadini italiani destinatari rispettivamente della misura della custodia cautelare in carcere, degli arresti domiciliari con l’applicazione del c.d. “braccialetto elettronico” e dell’obbligo di presentazione alla P.G., gravemente indiziati dei reati di usura e tentata estorsione.

L’articolata indagine prendeva avvio, a partire dal mese di aprile 2023, a seguito delle dichiarazioni rese da un commerciante che aveva denunciato di essere vittima dei predetti delitti da parte dei tre indagati, due dei quali già gravati da plurime condanne per reati contro il patrimonio.

Nello specifico, la parte lesa, esasperata dalla situazione ormai insostenibile dal punto di vista finanziario, si convinceva a presentare denuncia dichiarando agli investigatori di aver chiesto in prestito, diversi anni prima, 6.000 euro ad uno degli indagati, accordandosi con costui di corrispondergli una rata mensile di interessi pari al 10% del capitale, sino alla restituzione dell’intera somma. Rispettando gli accordi, il commerciante, dal mese successivo alla concessione del prestito, corrispondeva all’indagato, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, ed al fratello, colpito dalla misura degli arresti domiciliari, la rata mensile di interessi che veniva pressoché sempre ritirata presso il negozio ove la parte lesa lavorava.

Il commerciante, in difficoltà finanziarie anche per l’accensione del debito usuraio, anziché rivolgersi immediatamente alle FF.OO., nei mesi successivi contraeva un ulteriore debito di 4.000 euro con il terzo indagato, destinatario della misura dell’obbligo di presentazione alla P.G., corrispondendo anche a lui interessi mensili pari al 10% del capitale, sino alla restituzione del credito. Tuttavia, non essendo più in grado di pagare le rate degli interessi, la vittima veniva ripetutamente minacciata dall’ultimo creditore di danni fisici qualora non avesse pagato.

Durante le fasi investigative successive alla denuncia, al 112 NUE perveniva una chiamata da un utente, rimasto in quel momento ignoto, che riferiva genericamente di essere anch’egli vittima di usura da parte di un soggetto, abituale avventore di un bar sito in questo capoluogo. La persona offesa veniva individuata dagli investigatori della Squadra Mobile in un uomo italiano, originario di Torino; lo stesso si determinava, quindi, a denunciare il suo usuraio, risultato poi essere uno degli indagati già coinvolti negli episodi di estorsione e usura in danno della prima vittima.

Segnatamente, l’artigiano dichiarava di aver acceso nel tempo, a partire dal 2019, tre prestiti, per l’importo complessivo di 32.000 euro, accordandosi con il creditore di corrispondere interessi mensili pari al 20% del capitale, sino alla data di restituzione dell’intera somma. L’uomo si convinceva a contattare le FF.OO. poiché, non potendo più sostenere il pagamento degli interessi, era stato anch’esso aggredito e minacciato dal suo creditore.

La complessa attività investigativa consentiva di acquisire importanti elementi di riscontro alle dichiarazioni delle due parti lese, nonché di rilevare l’esistenza di ulteriori e simili condotte poste in essere da due degli indagati nei confronti di altri numerosi debitori torinesi e, dopo più di un anno di indagine, la ricostruzione del grave quadro indiziario emerso permetteva l’emissione, da parte del Tribunale di Torino, su richiesta del P.M. titolare delle indagini, dei citati provvedimenti restrittivi.

Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva. Ciò nondimeno, il Giudice per le Indagini Preliminari, in seno all’Ordinanza applicativa delle misure cautelari emesse a loro carico, ha ravvisato la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di tutti i destinatari dei provvedimenti restrittivi.

Si segnala che l’arresto in parola conferma il costante impegno della Polizia di Stato nella peculiare attività di prevenzione e contrasto di reati quali quelli oggetto di contestazione.

A carico di uno dei tre indagati, stanti i già accertati pregressi precedenti specifici, su proposta del Questore di Torino, lo scorso 17 aprile era stata emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di questo capoluogo, la Sentenza di confisca di numerosi cespiti patrimoniali; gli stessi erano già stati sottoposti dalla Divisione Anticrimine della Questura, nel mese di settembre u.s., a sequestro anticipato. Nello specifico, i beni sequestrati si individuano in tre appartamenti e altrettanti box auto situati a Venaria e Torino, tre autovetture, un motociclo, quattordici conti correnti e nel contenuto di alcune cassette di sicurezza, il tutto per un valore complessivo di circa un milione di euro.

Clienti del minimarket si prendono a bottigliate

Dopo ripetute liti verificatesi  in un minimarket in via Leonardo Da Vinci a Novara è scattato da parte del questore il provvedimento di chiusura per una settimana. Nei giorni scorsi infatti c’è stata una nuova rissa tra più persone, sotto l’effetto di alcol, dove sono state usate bottiglie di vetro rotte come armi.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ricoverati al Regina Margherita un adolescente e un bimbo provenienti da Gaza

Sono attesi in serata all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino un adolescente di 17 anni ed un bambino di 3 anni provenienti da Gaza. L’Ospedale Italiano Umberto I de Il Cairo ha garantito la loro assistenza prima del trasporto che è avvenuto per via aerea nel pomeriggio di oggi, 8 agosto. Il trasferimento dei pazienti e dei loro accompagnatori è stato effettuato dall’Aeroporto Militare di Bologna a Torino da personale sanitario della Regione Piemonte, individuato dalla Centrale Operativa 118 di Torino, da personale volontario della Protezione Civile regionale e da personale della Croce Rossa Italiana. Questi pazienti, accompagnati dalle loro famiglie, saranno accolti con grande solidarietà e speranza, grazie all’impegno congiunto delle Autorità nazionali e regionali e delle Organizzazioni umanitarie. “Avevamo dato da subito al governo e alla comunità internazionale la disponibilità ad accogliere malati e in particolare bambini negli ospedali del Piemonte per poter offrire loro cure adeguate e la rete territoriale di assistenza e supporto che il nostro territorio è in grado di offrire. Il Piemonte, ancora una volta, si dimostra in prima linea nella solidarietà e nella capacità di mettere a disposizione dei malati l’eccellenza del suo sistema di accoglienza e di cura. Siamo orgogliosi di offrire il nostro piccolo contributo umanitario insieme ad altre regioni italiane per tentare di alleviare le sofferenze del popolo palestinese allontanando gli orrori della guerra da questi piccoli”dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Cooperazione internazionale, Maurizio Marrone. Il primo paziente, di 17 anni, presenta un tumore a carico delle ossa del bacino, mentre il secondo, un bambino di 3 anni, è affetto da una grave cardiopatia. Saranno ricoverati rispettivamente presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e presso il reparto di Cardiochirurgia pediatrica (diretto dal dottor Carlo Napoleone Pace). Ad assisterli ci saranno le madri e per uno di loro 3 fratelli per i quali è già stata predisposta una sistemazione adeguata, dal momento che non possono ovviamente vivere in ospedale ma devono restare vicino ai loro bambini. L’Associazione UGI (Unione Genitori Italiani) Odv, da sempre impegnata nel sostegno alle famiglie dei pazienti oncologici in difficoltà, ha attivato una rete di supporto per garantire ai pazienti ed ai loro familiari tutta l’assistenza necessaria durante la loro permanenza in Italia. I volontari sono già al lavoro per offrire un aiuto concreto ed un conforto emotivo in questo delicato momento. Per facilitare la comunicazione e garantire un’adeguata comprensione delle esigenze di tutti, sono già stati attivati servizi di mediazione culturale con mediatori linguistici. “Questo permetterà alle famiglie di esprimere chiaramente i propri bisogni e di comprendere le informazioni mediche cruciali fornite dal personale sanitario. Per questi pazienti e per le loro famiglie, quella di oggi è stata la giornata della “presa in carico globale”, per iniziare a curare non solo le ferite delle loro malattie, ma anche quelle della guerra” dichiara la professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino ospedale Regina Margherita).

Ragazza in monopattino contro auto finisce in ospedale

Questa mattina  all’incrocio tra le provinciali 51, 52 e 53 a San Giorgio Canavese una ragazza di 18 anni di San Giusto Canavese, a bordo di un monopattino elettrico è stata investita da un’Alfa Romeo Giulietta guidata da un giovane, che si è fermato a prestare soccorso. La ragazza è stata trasportata in elisoccorso al Cto di Torino.

Mamma lascia bimba di tre anni sola in casa. Arrestata

Nel quartiere Barriera di Milano a Torino una donna di 40 anni di origine peruviana è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di abbandono di minore. I militari dell’Arma sono stati chiamati dai vicini di casa, per il pianto della bambina di tre anni che era stata lasciata da sola in casa. Si pensava che la donna  nell’alloggio con la piccola avesse avuto un malore, e sono stati chiamati anche i vigili del fuoco per aprire la porta. Nel frattempo la donna è tornata  a casa, dicendo di essersi assentata solo per poco mentre la figlia dormiva.  La bambina è stata affidata alla zia.

Danni da grandine: fino a 10mila euro a vettura

/

Le intense grandinate che hanno colpito in questi giorni Torino hanno prodotto danni a numerose vetture parcheggiate in strada, con conseguenze soprattutto per cristalli e carrozzeria. Lo afferma Federcarrozzieri, l’associazione che rappresenta le autocarrozzere italiane.

“La grandine che si è abbattuta su Torino ha provocato ammaccature, bolle da grandine, rottura dei cristalli, fino ad arrivare a veri e propri buchi sulla carrozzeria, con costi non indifferenti per gli automobilisti – spiega il presidente Davide Galli – La spesa per la riparazione delle autovetture colpite da grandine variano infatti da un minimo di 900 euro per piccoli interventi e possono arrivare fino a 10mila euro per auto di grandi dimensioni che hanno subito danni importanti alla carrozzeria. Non tutte le auto, poi, sono coperte da apposita polizza assicurativa che, anche se presente, spesso prevede franchigie e scoperti anche consistenti”.

“In caso di copertura assicurativa i tempi delle riparazioni, inoltre, sono sempre più lunghi e possono superare gli 8 mesi: la prassi delle compagnie assicurative di obbligare gli automobilisti a eseguire gli interventi presso le carrozziere da loro indicate crea un effetto “imbuto” che allunga le tempistiche, che invece risultano sensibilmente ridotte presso le autocarrozzerie indipendenti non legate alle imprese assicuratrici” – aggiunge Galli.

Il 2023 è stato l’anno record delle auto giunte nelle nostre carrozziere per danni legati alle grandinate, ma il trend è in costante crescita nell’ultimo decennio e prosegue anche nel 2024 – analizza Federcarrozzieri – I dati ufficiali hanno registrato lo scorso anno ben 1.468 grandinate intense sul territorio italiano, con 596 casi di grandine “molto grande” e 67 episodi di chicchi “giganti”.

In base ai dati raccolti dall’associazione delle autocarrozzerie, negli ultimi 10 anni in Italia le richieste di intervento per danni alle vetture causati da eventi meteo estremi sono cresciute del 50%: in testa alle regioni col maggior numero di riparazioni legate a tali problematiche troviamo il Veneto, seguito da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, che tutte assieme rappresentano quasi il 70% del totale delle richieste per “danni da meteo” pervenute alle carrozzerie italiane.

Un tavolo per l’emergenza Ferrante Aporti

A seguito dei drammatici fatti occorsi lo scorso primo agosto all’Istituto penale minorile “Ferrante Aporti”,  la Vicesindaca con delega ai Rapporti col sistema carcerario Michela Favaro, di concerto con gli assessori alle Politiche Sociali, ai Servizi Civici e alle Politiche Educative Jacopo Rosatelli, Francesco Tresso e Carlotta Salerno, ha convocato un tavolo congiunto per definire gli interventi di riorganizzazione dei servizi rivolti ai minori detenuti.

All’incontro, che ha registrato una folta partecipazione, segno della disponibilità di tutti gli enti e istituzioni coinvolti a collaborare in questo momento di profonda crisi dell’intero sistema carcerario, hanno partecipato l’amministrazione penitenziaria, il Centro di giustizia minorile, la Garante dei diritti dei detenuti della Città di Torino, il personale della Polizia penitenziaria, gli enti del terzo settore che operano nel carcere per le attività formative e professionali e le Fondazioni del territorio, oltre a insegnanti, educatori, psicologi e volontari.

“Siamo consapevoli della grande sfida che, in questo drammatico quadro, ci troviamo ad affrontare – spiega la Vicesindaca Favaro -. Come istituzioni del territorio siamo pronti a collaborare e a fare la nostra parte, certi che la nostra città saprà rispondere a questa emergenza con la capacità di fare squadra tra le sue componenti sociali e lo spirito fortemente innovativo che da sempre la caratterizzano”.

Durante l’incontro sono emerse le maggiori criticità del sistema carcerario a livello nazionale, a partire dal sovraffollamento degli istituti minorili e dalla necessità di maggiori investimenti in rieducazione e reinserimento delle persone, con un particolare attenzione per i più giovani.

Per quanto riguarda nello specifico la situazione dell’istituto torinese, l’assenza sul territorio di un numero sufficiente di comunità-alloggio adatte a ospitare i ragazzi che possano beneficiare di un contesto alternativo al carcere per scontare la pena rende difficile il turn over all’interno della struttura e l’accompagnamento dei detenuti verso percorsi di autonomia e graduale reinserimento sociale. Da quanto è emerso è inoltre necessaria l’introduzione di nuove competenze per venire incontro ai detenuti, prevalentemente ragazzi stranieri di origine nord-africana e non scolarizzati, così come si rende indispensabile lo studio di percorsi continuativi per l’accompagnamento educativo, la formazione professionale e la preparazione all’uscita dal carcere, che vedano la collaborazione di enti pubblici e privati con azioni complementari e non sostitutive.

Su proposta della Vicesindaca il tavolo convocato questa mattina assumerà forma permanente, con un secondo appuntamento fissato subito dopo la pausa estiva, e tavoli tematici che affronteranno in maniera pragmatica alcuni temi specifici, tra i quali l’intervento sociale, la formazione professionale, le attività sportive, gli aspetti sanitari e i contesti alternativi al carcere.