CRONACA- Pagina 400

È allerta arancione per rischio valanghe e idrogeologico sulle montagne piemontesi

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusi seguono con attenzione gli aggiornamenti sul maltempo in Piemonte, in costante collegamento con la Sala operativa regionale attiva h24 da stamattina alle ore 8 e fino all’esaurimento della situazione.

Il bollettino emesso da Arpa Piemonte alle ore 13 dispone l’allerta arancione per rischio valanghe e idrogeologico nelle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Po. L’allerta è invece gialla per il resto del Piemonte tranne che per la Valle Scrivia, dove è verde.

Fino all’alba di domani sono previste precipitazioni moderate o forti diffuse, localmente molto forti sul settore nord-occidentale, La quota neve si attesta sugli 800-1000 metri sul Cuneese e sui 1000-1300 metri sugli altri settori montani. Un miglioramento del tempo è atteso da domani mattina.

La Sala operativa della Protezione civile informa che sono chiuse in via precauzionale per rischio valanghe le strade dell’Alta Val Formazza e della Val Chiusella e la statale del Moncenisio, oltre ad alcuni tratti tra Alessandria e Casalcermelli e ad Ovada. Chiusa anche per la caduta di un masso la sp299 della Valsesia all’altezza di Piode.

“Siamo attenti e presenti all’interno delle centrali di Protezione civile, con le Prefetture e i sindaci per garantire il massimo livello di sicurezza al Piemonte – dichiarano il presidente Cirio e l’assessore Gabusi – Ribadiamo l’invito ai cittadini alla prudenza e a evitare spostamenti se non strettamente necessari, soprattutto nelle zone montane per il rischi di valanghe”.

foto archivio Mario Alesina

Padre esasperato spara al figlio tossicodipendente, tragedia sfiorata

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A Robassomero un uomo di 72 anni, ex imprenditore spara nella direzione del figlio che dormiva in auto, fortunatamente colpendo solo la portiera. Il figlio di 40 anni è in balia di dipendenza dalla droga e chiede sempre denaro alla madre. Da qui la lite che ha spinto il genitore a estrarre la pistola e sparare. I vicini di casa hanno avvisato i carabinieri della Compagnia di Venaria che sono giunti sul posto.

Statale Moncenisio chiusa per pericolo valanghe

La strada statale 25 del Moncenisio è provvisoriamente chiusa, secondo un protocollo regolato da Ordinanza, in entrambe le direzioni dal km 59,400 al km 64,750, nel territorio comunale di Giaglione a causa del pericolo di valanghe.

La regolare transitabilità verrà ripristinata non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.

Donna muore travolta da un treno alla stazione

Ha attraversato i binari alla stazione ed è stata investita e uccisa dall’Intercity Torino-Reggio Calabria. È avvenuto a Novi Ligure, la vittima è una donna. La dinamica dell’incidente è ancora da verificare  e tutte le ipotesi sono all’attenzione degli investigatori.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ecco l’undicesima edizione di JUST THE WOMAN I AM

JUST THE WOMAN I AM al via domenica 3 marzo 2024.

Dal 2014 l’evento organizzato dal Centro Universitario Sportivo torinese in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino accompagna per le vie del capoluogo piemontese i cittadini, le associazioni e i sostenitori, tutti accomunati dalla scelta di non mancare per raccogliere i fondi a sostegno della ricerca universitaria sulla salute e sul cancro attraverso una corsa/camminata di 5 km non competitiva. A questa si affiancano le iniziative collaterali che promuovono la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere.

Una novità per l’edizione 2024: la partenza sarà da piazza Vittorio Veneto e l’arrivo in piazza San Carlo.  Sempre presso la suggestiva piazza San Carlo di Torino è allestito il Villaggio della Prevenzione e del Benessere nelle giornate dell’12 e 3 marzo. Il Villaggio è un’occasione di incontro, dialogo e festa tra il mondo accademico, l’eccellenza sanitaria italiana, i cittadini e le scuole. Un evento nell’evento che accoglierà stand dedicati alle visite preventive gratuite, al counseling e alla presentazione delle associazioni no profit, a convegni e webinar divulgativi. Il villaggio verrà realizzato grazie al supporto dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico di Torino, della Fondazione Collegio Universitario Einaudi, dell’Edisu Piemonte, dell’ASL Città di Torino, dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e delle numerose associazioni che ormai da anni aderiscono alla manifestazione.
JTWIA è cresciuta edizione dopo edizione e continua ad evolversi ogni anno! Un cammino che l’ha portata a essere più sostenibile, innovativa ed eco friendly. Ha arricchito la piattaforma della comunicazione, riproponendo il tradizionale Spazio Incontri in piazza con una nuova veste: una suggestiva cupola trasparente in piazza San Carlo. Inoltre è ormai un evento diffuso su scala globale. Tutto questo senza mai tradire gli ideali che la contraddistinguono: la prevenzione gratuita, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere. Da sempre JTWIA si svolge rigorosamente nella prima settimana di marzo, in concomitanza della Giornata Internazionale della Donna.

R101 è la radio ufficiale dell’edizione 2024. Sarà presente a Torino con i suoi talent per intrattenere i presenti con la sua musica e un occhio di riguardo a solidarietà e inclusione, cifre distintive dell’emittente.

L’ultima edizione ha battuto tutti i record: nel 2023 sono stati oltre 22mila gli iscritti alla corsa-camminata non competitiva di 5 chilometri. La donazione per partecipare a JTWIA è a offerta libera a partire da 20 euro a persona. Sarà possibile partecipare all’evento sia in Presenza, con partenza alle ore 16.00 dalla splendida piazza Vittorio Veneto a Torino, oppure in modalità Virtual, scegliendo in autonomia il luogo di svolgimento, il proprio percorso di 5 km e condividendo l’esperienza sui Social. La modalità Virtual si conferma anche per l’edizione 2024, come ulteriore possibilità per i Singoli iscritti e per i Gruppi JTWIA di tutto il mondo di partecipare “distanti ma uniti”. I Team JTWIA sono, da sempre, il cuore pulsante della manifestazione, il modo migliore per sostenere la ricerca universitaria e per vivere più intensamente l’esperienza di JTWIA fin dal primo passo, quello dell’iscrizione, con la possibilità di personalizzare il retro della maglietta con un logo a scelta senza costi aggiuntivi con un minimo di 20 iscritti. Ogni partecipante all’evento potrà scegliere la modalità di iscrizione (in Presenza/Virtual, Singola/in Gruppo) sulla pagina dedicata del sito https://jtwia.org/iscrizioni/ e potrà ricevere Kit di Iscrizione e Welcome Bag direttamente a casa (con la maggiorazione di 3 euro per il servizio di consegna) oppure optare per l’acquisto del kit iscrizione presso i punti di ritiro diffusi sul territorio torinese, grazie alla partnership con DECATHLON ITALIA.

Dall’edizione 2024 il Gruppo Gattinoni è sostenitore principale della manifestazione. Ma tanti sono i partner sostenitori di JTWIA: Lauretana, Decathlon, ITT, Boella e Sorrisi, Nova Coop, Iveco Group, Larc, Yogi Tea, Mercatino, Iren, Pastiglie Leone, Fantolino, Tecnocasa, Battaglio, ESCP, il Comitato Organizzatore dei Giochi di Torino 2025 e la stessa R101.

Infine agli Istituti Scolastici è dedicato il programma del Villaggio della Prevenzione di venerdì 1 marzo. Supportato dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, il progetto approfondirà, tra le altre, due delle tematiche più vicine alla Generazione Z: le dipendenze e i disturbi del comportamento alimentare. I ragazzi e i docenti delle Scuole Secondarie di I e II Grado possono accedere a un vero e proprio percorso didattico “a misura di studente” che li vede protagonisti in dibattiti e incontri (https://jtwia.org/scuole/).

Maltempo, sale il livello dei corsi d’acqua: aperta la sala della protezione civile

Valutata la situazione di maltempo in queste e nelle prossime ore  la Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte è aperta dalle ore 8 di oggi.
L’Arpa ha diramato lo stato Giallo di allerta per il pericolo di esondazione dei corsi d’acqua.
L’attività di monitoraggio continuerà fino a quando le condizioni meteorologiche lo renderanno necessario.
IL BOLLETTINO METEO ARPA DI DOMENICA 3 MARZO
Nuvolosità: cielo molto nuvoloso o coperto.
Precipitazioni: diffuse, con valori forti sul Piemonte settentrionale e sudoccidentale, e con picchi localmente molto forti sulla parte nordoccidentale, moderate altrove. Quota neve in calo fino ai 900-1000 m sul Cuneese e 1200 m sugli altri settori alpini. Intensità in attenuazione nella notte.
Zero termico: in calo fino ai 1300-1500 m in serata.
Venti: forti localmente molto forti da sudest sui rilievi con rotazione da est in serata e attenuazione a partire dal settore meridionale; in pianura venti deboli localmente moderati dai quadranti orientali.

Smog, livello 0 fino a lunedì

In vigore le sole misure strutturali

Prosegue fino a lunedì 4 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – l’applicazione delle sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

(TORINO CLICK)

Lettera aperta all’Istat da 27 Comuni piemontesi

 “L’Istat non fa nulla per consentire l’interazione e lo scambio automatizzato dei dati con i Comuni” – sottolinea Giovanni Caggiano, Presidente ASMEL.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO –  ASMEL, Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli Enti Locali che rappresenta 4.368 Enti in tutta Italia, ha indirizzato una lettera aperta al Presidente ISTAT Francesco Maria Chelli per contestare le sanzioni comminate ai Comuni che non hanno trasmesso all’Istituto Nazionale di Statistica i dati sul censimento delle unità economiche.

La lettera, firmata da oltre 500 sindaci in tutta Italia, contesta la mancata attuazione dell’obbligo di scambio dati automatizzato tra Comuni e ISTAT imposto da oltre vent’anni dal TUEL – il Testo Unico Enti Locali – all’articolo 12.

27 i Comuni che hanno aderito in Piemonte: 12 nella provincia di Torino (Azeglio, Brozolo, Burolo, Cavour, Gassino Torinese, Gravere, Mattie, Palazzo Canavese, Pavarolo, Piverone, Sauze D’Oulx, Villareggia), 4 nella provincia di Alessandria (Arquata Scrivia, Cassano Spinola, Quattordio, Sardigliano), 3 nella provincia di Cuneo (Bergolo, Cavallermaggiore, Feisoglio), 3 nella provincia di Novara (Mezzomerico, San Nazzaro Sesia, Tornaco), 2 nella provincia di Vercelli (Buronzo, Santhià), 2 nella provincia di Asti (Castagnole Monferrato, Moncucco Torinese), 1 nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola (Valstrona).

Se l’ISTAT avesse rispettato la legge non vi sarebbero sanzioni da applicare. Ma la storia non finisce qui. Con ogni probabilità il prossimo 2 marzo graveranno sulle spalle dei Sindaci anche le sanzioni per le mancate rilevazioni statistiche nell’edilizia. Dalle nostre rilevazioni, dei circa 1.200 adempimenti di cui ogni Comune annualmente è chiamato a rispondere, circa 70 riguardano i fini statistici. L’invio dei dati statistici estratti dai software gestionali dei Comuni sarebbe superfluo se funzionasse lo scambio dati automatizzato tra gli Enti Pubblici e l’ISTAT. Invece i Comuni sono chiamati sempre e solo ad adempiere, mentre la vera chiave per la transizione amministrative risiede insieme nella sburocratizzazione procedurale e nella semplificazione legislativa” – conclude Caggiano.

Guido Rossa, operaio, ucciso dalle BR. Una piazzetta alla Falchera

La piazzetta di via delle Querce, alla Falchera, accanto al centro incontri “Salvatore Scavello” è dedicata a Guido Rossa, operaio, delegato sindacale CGIL, ucciso dalle Brigate Rosse il 24 marzo 1979 dopo aver segnalato un fiancheggiatore dell’organizzazione terroristica intento a distribuire volantini all’interno dell’Italsider di Cornigliano.

Fu il primo operaio sindacalista e militante del Partito Comunista ad essere ucciso dalle BR, segnando, con la sua morte, uno spartiacque nella storia del terrorismo italiano.

Nei giorni scorsi alla presenza del prefetto, del questore e di tante altre autorità civili e militari, in tanti hanno voluto ricordare Guido Rossa che, giunto a Torino a quattordici anni da Belluno dove era nato nel 1934, visse alcuni anni nel capoluogo piemontese, lavorando in una fabbrica di cuscinetti a sfera e poi in Fiat, prima di trasferirsi in Liguria.

La presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica, Maria Grazia Grippo, ricordando tutte le sfaccettature attraverso le quali si racconta Guido Rossa, diviso tra l’impegno civile e l’alpinismo, ha evidenziato “la sua assunzione di responsabilità nella scelta di esserci per gli ultimi, la stessa responsabilità che lo spinse ad anteporre la giustizia, la legalità all’appartenenza di classe. Oggi vive in un ricordo unanime e per sempre vicrà come simbolo unanimemente riconosciuto come simbolo della lotta all’eversione. Il sedime individuato è un messaggio potente perché inserito in un territorio dove, nella seconda metà del secolo scorso, alla tradizione rurale si affaccia quella proletaria, con i residenti espressione di domanda di giustizia sociale che per Guido Rossa ha sempre rappresentato tutto”.

Gianna Pentenero, assessore al Lavoro del Comune di Torino, si è soffermata sulla coerenza e sintesi morale e intellettuale, di un italiano fuori del comune, che ha saputo testimoniare con la propria vita e con il proprio operato come sia necessario tracciare un percorso che va al di là delle stesse vie biografiche. Oggi ci ricorderebbe quanto sia importante la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. La Città di Torino ha deciso di intitolare questa piazza perché questi simboli restino la testimonianza vera della storia di chi ha lottato per la democrazia e per la libertà”

Per Gabriella Semeraro, segretaria generale della CGIL Torino, dopo averne ripercorso l’esperienza professionale, ha sottolineato come Guido Rossa sia stato la rappresentazione di un trentennio durante il quale le tute blu rappresentavano il soggetto portante di una Repubblica costituzionalmente fondata sul Lavoro. Rossa visse il suo essere operaio in modo attivo e consapevole con la tensione di chi vuole difendere i diritti di tutti e, in particolare degli ultimi. Un uomo sempre dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori, con un grande senso di responsabilità. La sua morte segnò una rottura e creò la consapevolezza rispetto a dove stare, dalla parte della legalità. Era finito il tempo degli equilibrismi e delle ambiguità. Il nome delle vie e delle piazze sono uno strumento per fare un uso pubblico della storia, per comprendere come pagine del passato siano state scritte da persone comuni, anche a costo di mettere a repentaglio la propria vita”.

Durante la cerimonia, alla quale ha portato il saluto anche il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, sono intervenuti Paolo Rossa, nipote di Guido, Paolo Terrizzi responsabile della società di mutuo soccorso “Guido Rossa” e il giornalista e scrittore Enrico Camanni che hanno completato l’illustrazione del personaggio.

Nursing Up: “Incentivi fiscali ai medici ma anche agli infermieri”

“E agli altri professionisti sanitari che hanno lasciato il nostro Paese. Si tratta di un percorso obbligato, se l’obiettivo è quello di riportare in Italia le eccellenze della sanità fuggite all’estero”.  

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Nursing Up

Gli incentivi fiscali già previsti per i nostri ricercatori e per le nostre eccellenze della scienza e della medicina che lavorano all’estero, allo scopo di riportarli legittimamente nel nostro Paese, secondo Schillaci vanno doverosamente estesi ai medici italiani all’estero.

A tal proposito questo è ciò che ha dichiarato di recente il nostro Ministro della Salute rispondendo nei giorni scorsi in aula alla Camera all’interrogazione sul tema presentata dai parlamentari di Forza Italia.

“Non posso che concordare sull’opportunità che l’applicazione della disciplina degli incentivi prevista per i docenti e i ricercatori si estenda anche al personale medico. Questa circostanza, infatti, potrebbe costituire un possibile incentivo per il rientro dei medici nel nostro sistema sanitario in un momento particolarmente critico, dopo una valutazione da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze”.

«Ora, senza nulla togliere al valore che le centinaia di valenti camici bianchi sparsi per il mondo possono apportare al nostro SSN, elevando indiscutibilmente anche i livelli qualitativi delle nostre equipe sanitarie, ancora una volta il Ministro dimentica di citare gli infermieri e tutti gli altri professionisti dell’assistenza.

Siamo di fronte a un copione già ampiamente letto, con Schillaci che da settimane non manca di sottolineare ai media e alla collettività che il deficit più urgente da risolvere è la carenza infermieristica. 

Addirittura Schillaci ha proposto di recente di ampliare le responsabilità da affidare ai professionisti sanitari non medici, in linea con la loro crescente autonomia e le indubbie competenze, che nel nostro Paese camminano di pari passo con percorsi di specializzazione sempre più elevati offerti nel ricco panorama post-laurea.

L’unico problema è che il Ministro ancora una volta, quando si tratta di andare oltre le mere enunciazioni, riguardo alla indispensabile revisione delle retribuzioni, nella maggior parte delle circostanze cita solo i medici».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Pochi giorni or sono Schillaci ci aveva già negativamente sorpreso, parlando di soli 10mila infermieri mancanti all’appello in Italia. Era evidente che si riferisse a una prima necessità per i reparti di emergenza-urgenza, oppure, e meglio farebbe a chiarircelo,  si riferiva ai professionisti che sono andati a lavorare fuori dall’Italia negli ultimi anni, ma dimenticando di enunciare , contemporaneamente, le cifre complessive degli infermieri mancanti dalle strutture ospedaliere e territoriali del nostro SSN, che sono ben altre, ha rischiato di sminuire la portata del problema.

In secondo luogo ecco che il nostro Ministro della Salute innesta nuovamente il freno a mano quando si tratta di fare ipotesi concrete finalizzate alla valorizzazione economica degli infermieri, come avvenuto nel caso del suo discorso in relazione alla proposta degli incentivi fiscali per i professionisti sanitari italiani nel mondo partita da alcuni esponenti della maggioranza.

Ci fa piacere che, dalla stessa maggioranza, siano arrivati chiarimenti in merito alla proposta finalizzata a riportare le nostre eccellenze a casa, includendo apertamente, per fortuna loro si , nel discorso avvenuto durante la question time alla camera, il riferimento a tutti gli altri professionisti della sanità, e non soltanto ai medici come invece fa il Ministro.

Ora vorremmo vederci chiaro e capire se questa proposta nel concreto è davvero allargata a tutti i professionisti della sanità. Se dovessimo solo basarci sulle parole di Schillaci sembrerebbe infatti di no. Siamo certi si tratta della sua ennesima dimenticanza, che tuttavia  non ci fa piacere.

L’estensione degli incentivi fiscali, previsti per cervelli in fuga che ritornano a lavorare e a vivere in Italia, va quindi secondo noi allargata doverosamente anche agli infermieri ed agli altri professionisti sanitari che hanno deciso di lasciare il nostro Paese, e non sono certo pochi, con una media di 3000-3500 all’anno, lo dicono report autorevoli, sui quali basiamo le nostre denunce.

Questa è la strada giusta per affrontare la grave crisi della carenza di organici nella sanità, visto che, sia chiaro una volta per tutti, non sono certo i medici a mancare strutturalmente in Italia!.

L’attuale regime, applicabile a docenti e ricercatori che tornano in Italia, prevede uno sconto del 90% sull’imponibile Irpef e può essere certamente ampliato anche agli operatori sanitari che, nel tempo, hanno scelto di esercitare la professione in un Paese straniero, soprattutto in Medio Oriente, come accade di recente.

Riportare in Italia tutti i nostri professionisti sanitari, attraverso agevolazioni fiscali, peraltro già previste per altre categorie di lavoratori, significa non solo recuperare competenze scientifiche di altissimo profilo ma anche ricostruire gli organici delle strutture sanitarie e ospedaliere che negli anni si sono impoveriti migliorando così l’offerta sanitaria del nostro Paese», conclude De Palma.