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Bretella Avigliana-Orbassano: “scelta discutibile in emergenza infrastrutturale”

I Sindaci dei Comuni coinvolti nella realizzazione di una nuova linea in variante di tracciato della TAV in Valsusa, insieme al Sindaco di Rivoli Alessandro Errigo, esprimono forti perplessità sulla destinazione di 3 miliardi di euro alla realizzazione della bretella Avigliana-Orbassano. Se da un lato accolgono con favore l’attenzione verso le infrastrutture di trasporto, dall’altro si chiedono se questa sia davvero la priorità per un territorio che da anni attende il completamento di opere più urgenti e utili ai cittadini.

Il nodo della questione non è la contrarietà pregiudiziale all’opera, ma la razionalità nella distribuzione delle risorse. Dei 3 miliardi previsti, 1 miliardo proviene dal Fondo per il Trasporto Rapido di Massa, lo stesso fondo che dovrebbe servire a finanziare la Metropolitana di Torino. Oggi, mentre vengono stanziate ingenti risorse per nuove opere senza certezze sui tempi di realizzazione, Torino e la sua area metropolitana continuano a fare i conti con una rete di trasporto pubblico insufficiente a rispondere alle esigenze dei cittadini.

Il confronto con città come Lione è impietoso: con una popolazione inferiore a quella di Torino, Lione dispone di 4 linee di metropolitana per un totale di 30 km, trasportando ogni giorno oltre 700.000 passeggeri. Torino, con quasi 850.000 abitanti, ha una sola linea di 15 km che serve appena 150.000 persone al giorno.

Nonostante i decenni di ritardo, la linea M1 è ancora incompleta: mancano 26 milioni di euro per chiudere i cantieri attuali e 311 milioni per estendere la metropolitana fino al centro di Rivoli. Anche la futura linea M2 è in bilico, con una stima di costo salita a 2,5 miliardi di euro, di cui ne mancano già 700. In questo scenario, appare paradossale che 3 miliardi vengano destinati a un’infrastruttura la cui utilità per il trasporto pubblico è tutta da dimostrare.

Il Sindaco di Rivoli Alessandro Errigo evidenzia l’urgenza delle priorità locali: “A Rivoli sono anni che aspettiamo i 26 milioni per completare la linea 1 e i 300 milioni per portare la Metro fino a qui. È un’urgenza del territorio e su questo devono essere messi i fondi necessari. Andiamo pure avanti con la progettazione della bretella, ma prima di investire in nuove opere è fondamentale completare quelle già avviate e indispensabili per i cittadini”.

Il Sindaco di Avigliana Andrea Archinà, insieme al Sindaco di Caselette anche Presidente dell’Unione Montana Valle di Susa Pacifico Banchieri, sottolinea le criticità di questa decisione: “Dopo tredici anni dall’approvazione del preliminare, si accelera sulla convalida del progetto definitivo senza una strategia trasportistica coerente per l’area metropolitana torinese. Mentre mancano risorse per opere fondamentali come il completamento della Metro 1 e l’avvio della Metro 2, si destinano miliardi a un’infrastruttura dalla dubbia utilità per il trasporto pubblico. Inoltre, lo spostamento delle aree di stoccaggio dei materiali di scavo rischia di impattare negativamente su un territorio che da anni punta su mobilità e turismo sostenibili. Si tratta di una scelta sbagliata che mette a rischio le reali priorità del territorio.”

“Negli ultimi mesi il confronto con i promotori dell’opera si è interrotto in modo unilaterale, dopo un iniziale dialogo costruttivo” – dichiara il Sindaco di Rivalta Sergio Muro – “Rivalta è uno dei comuni più coinvolti dalla tratta nazionale e l’impatto sul territorio sarà significativo. È fondamentale che gli enti locali e i cittadini abbiano spazi di confronto adeguati per discutere le ricadute dell’opera. Chiediamo un percorso più partecipato, in cui le amministrazioni possano esprimere le proprie istanze con la giusta considerazione.”

“La preoccupazione dei Sindaci del nostro territorio è evidente. – aggiunge il Sindaco di Villarbasse Eugenio Aghemo – Mancano i completamenti delle opere essenziali per una mobilità vera e fruibile per le esigenze del nostro territorio. I piccoli Comuni come Villarbasse hanno bisogno di essere connessi tramite le infrastrutture di città come Rivoli.”

L’assegnazione delle risorse deve rispondere a criteri di urgenza ed efficienza. Destinare fondi alla metropolitana di Torino significa offrire un’alternativa concreta e sostenibile ai cittadini, ridurre il traffico, abbattere l’inquinamento e allinearsi alle migliori pratiche europee. La bretella Avigliana-Orbassano rischia invece di trasformarsi nell’ennesima grande opera senza una chiara visione di sistema. I Sindaci del territorio chiedono quindi una revisione delle priorità infrastrutturali, affinché le risorse disponibili vengano investite dove davvero servono e possono produrre benefici concreti per la collettività.

Foto archivio

La polizia scopre oltre 700 arbusti di marijuana: due arresti

La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato due persone, un cittadino albanese di 43 anni e un italiano di 34, per la coltivazione e la detenzione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e per furto aggravato in concorso.

Nello specifico, gli operatori della Squadra Mobile apprendevano da attività info-investigativa che all’interno di alcuni edifici di un complesso agricolo di un comune del pinerolese era verosimilmente in atto una coltivazione illegale di sostanza stupefacente.

Sul luogo gli investigatori avevano modo di osservare un andirivieni sospetto, di due persone, dagli stabili del complesso, le cui finestre esterne rimanevano sempre chiuse e coperte dagli scuri; intervenivano, identificando sul posto il proprietario del plesso, un 34enne di nazionalità italiana, e l’affittuario di uno degli edifici, un cittadino albanese di 43.

Nel corso della perquisizione, estesa a 5 stanze e a una veranda dell’ampia struttura, venivano rinvenuti oltre 700 arbusti di marijuana e circa 15 kg di sostanza vegetale già essiccata, centinaia di lampade alogene installate per fornire luce e calore alle piante e un articolato sistema di ventilazione forzata per il ricircolo d’aria.

Inoltre, veniva constatato un attacco abusivo alla rete elettrica, con molti cavi che fuoriuscivano dal quadro elettrico e che dal primo piano si diramavano a quello sottostante. In merito, in considerazione della ingente quantità di attrezzatura collegata alla rete, il consumo quotidiano stimato ammonterebbe a circa 350/400 €.

Il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Torino si trova nella fase delle indagini preliminari pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

Ciononostante, in sede di convalida dell’arresto, il G.I.P. del Tribunale di Torino ha ravvisato nei loro confronti la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, convalidando tale misura e disponendo, per il cittadino italiano, la misura degli arresti domiciliari e per il cittadino albanese quella dell’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria.

Al via la gara per la metro2 di Torino

Presentata la gara per la scelta del sistema e del materiale rotabile della Linea 2 della metropolitana di Torino.

Ospitato dalla Città metropolitana, l’evento ha visto la partecipazione dei vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del sindaco metropolitano e di Torino Stefano Lo Russo, del commissario straordinario Bernardino Chiaia. In sala anche l’assessore regionale alle Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino.

Video

Il percorso sarà suddiviso in due parti: quella base da Rebaudengo a Porta Nuova e quella opzionale da Porta Nuova al Politecnico, che verrà realizzata se si reperiranno i fondi necessari. L’entrata in servizio è prevista per il 2032.
Tra le novità, l’utilizzo di tutte le tecnologie disponibili a bordo treno e nelle banchine delle stazioni, treni saranno completamente a guida autonoma e dotati di un particolare sensore in grado di effettuare autodiagnosi dei guasti, gestione intelligente dei passaggi.

“Un passo significativo verso il potenziamento della mobilità urbana – ha affermato Cirio – Questo progetto contribuirà a migliorare i collegamenti all’interno della città e, grazie all’integrazione con la rete ferroviaria, a rafforzare quelli con il resto dell’Italia e dell’Europa”.

Addio a Tolomeo Del Grippo, Sergio Bartoli: “Dolore profondo per la scomparsa di un amico e fratello. Lui e i suoi cari per me una seconda famiglia”

Il consigliere regionale Sergio Bartoli ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Tolomeo Del Grippo, titolare del Bar Roma di Busano, figura molto nota e amata nel Canavese:

“Ho appreso con grande dolore la notizia della scomparsa di Tolomeo . ‘Tolo’ era per me non solo un meraviglioso amico: era un fratello e, posso dire, al tempo stesso, come un secondo padre. La sua figura di persona saggia e di immensa umanità fu per me un supporto concreto e una vera e propria guida nel mio nuovo percorso di vita e di lavoro quando negli anni 90 arrivai qui in Piemonte.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

La sua famiglia è stata per me la mia seconda famiglia. Non potrò mai dimenticare il suo prezioso sostegno, i suoi consigli, la sua passione di uomo che, attraverso il suo lavoro e le sue azioni, aveva come obiettivo quello di far crescere la comunità locale. La sua presenza, la sua personalità e la sua bontà d’animo lasciano un vuoto davvero incolmabile. Oggi per un incontro che avevo a Roma con il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin non ho potuto portare di persona il mio personale conforto alla sua famiglia, e lo farò certamente nelle prossime ore. Mi unisco al dolore dei suoi cari e sono certo che la sua eredità morale e concreta per quanto ha realizzato in tanti anni di lavoro e di presenza sul territorio resteranno sempre vivi in chi lo ha conosciuto e apprezzato. Buon viaggio, caro Amico, non ti dimenticheremo mai”.

Askatasuna festeggia la sentenza

Notte di  brindisi e festa nel centro sociale Askatasuna di Torino che non dovrebbe più essere occupato secondo gli accordi con il Comune. Ma gli antagonisti hanno festeggiato la sentenza del maxi processo al Palagiustizia che ha visto 18 condanne e 10 assoluzioni, con lo stralcio dell’accusa di associazione per delinquere.

A Rivalta Postamat di ultima generazione

L’ATM Postamat è dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e dispensatore innovativo, con moderni dispositivi di sicurezza, tra cui un sistema di macchiatura delle banconote e una soluzione anti-skimming capace di prevenire la clonazione delle carte di credito. L’ATM Postamat è inoltre dotato di un lettore barcode per rendere più semplice il pagamento dei bollettini prestampati tramite QR code.

Disponibile tutti i giorni della settimana e in funzione 24 ore su 24, l’ATM Postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, oltre al pagamento delle principali utenze.

Il nuovo Postamat di ultima generazione può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay.

Poste italiane ricorda che è possibile utilizzare i principali prodotti e servizi offerti da Poste Italiane anche in modalità digitale. Oltre alle classiche operazioni bancarie, come Bonifici e Postagiro, tramite gli strumenti digitali di Poste Italiane tutti i clienti possono pagare vari tipi di bollettino postali, compreso MAV, pagoPA, multe automobilistiche e pagamento Bollo Auto e Moto. Sarà sufficiente inquadrare il codice riportato sul bollettino oppure inserire manualmente i dati richiesti per effettuare il versamento.

Sito e APP consentono inoltre di ricaricare una carta PostePay, un telefono cellulare di qualsiasi operatore, ma anche di accedere ai prodotti di risparmio di Poste Italiane.

 

Culicchia nuovo direttore del Circolo dei Lettori

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Giuseppe Culicchia è stato nominato nuovo direttore della Fondazione Circolo dei Lettori. Per il triennio 2025-2028 sarà alla guida della direzione culturale e operativa della Fondazione, gestendo le sedi del Circolo dei Lettori a Torino, Novara e Verbania, oltre al Circolo della Musica di Rivoli.
“La scelta di Giuseppe Culicchia è stata dettata dalla sua capacità di coniugare continuità e innovazione, elementi fondamentali per il futuro della Fondazione Circolo dei Lettori, un’istituzione di riferimento in Italia per la produzione culturale, la diffusione del pensiero e la promozione del libro”, sottolinea la Fondazione.
La nomina è stata deliberata dal consiglio di gestione, composto dal presidente Giulio Biino e dai consiglieri Elena D’Ambrogio Navone e Massimo Pedrana, al termine di un processo di selezione avviato con l’avviso pubblico del 2 febbraio scorso. Alla candidatura hanno risposto 40 professionisti di spicco del panorama culturale, editoriale e librario italiano

Medico minacciato con una pistola puntata alla testa: “Devi salvare mia madre”

A  Torino,  un uomo ha minacciato un medico del 118 con una pistola puntata alla testa.

Il dottore stava cercando  di rianimare la madre anziana dell’aggressore che aveva problemi cardiologici.

L’episodio è accaduto in un appartamento nel complesso di  case popolari di corso Grosseto.

Qui i sanitari del 118 erano intervenuti dopo una richiesta di soccorso. Il fatto è stato denunciato dal sindacato infermieri Nursind.

Crisi aziendali in Piemonte, la situazione in Consiglio regionale

Nel corso del question time è stata data risposta, tra le altre, a tre interrogazioni concernenti altrettante crisi aziendali, quella della Magna a Rivoli presentata da Valentina Cera (Avs), della Antares Logistica di Rivalta posta da Alberto Unia (M5s) in provincia di Torino e la Sacal di Carisio di Simona Paonessa (Pd) nel Vercellese. L’assessore Gian Luca Vignale ha letto in Aula le risposte della vicepresidente della Giunta regionale, Elena Chiorino.

A Rivoli si tratta di 51 tra ingegneri e tecnici del centro di progettazione su 90 lavoratori complessivi. Secondo l’interrogante è il solito copione dove la multinazionale canadese che aveva acquisito l’azienda piemontese, dopo averne rilevato il prezioso know-how ne delocalizza l’attività all’estero. Per questo motivo si interroga la Regione su quali misure di tutela dei lavoratori intenda adottare. È stato risposto che la situazione è monitorata e che attualmente è in corso una Cigs per contratto di solidarietà. Inoltre, non risulta avviata alcuna procedura di licenziamento collettivo nello stabilimento di Rivoli e nessuna richiesta d’incontro da parte dei sindacati.

A Rivalta solamente 7 lavoratori, su 49 licenziati dalla Antares che aveva perso l’appalto con la Fogliasti Sas, hanno ricevuto proposte di riassunzione (con condizioni peggiorative) dall’azienda subentrante GB Service. Quest’ultima, che aveva escluso la riassunzione dei lavoratori precedenti, ha annunciato lo spostamento dell’attività presso il magazzino di Saluzzo. Il cambio d’appalto, per l’interrogante, si configura come un meccanismo per eludere diritti e tutele dei lavoratori. Rispondendo su come intenda intervenire, la nota della Giunta specifica che pur non essendoci alcuna procedura aperta trattandosi di un fine appalto, l’Esecutivo ha incontrato due volte le parti con il fine di offrire un tavolo di confronto. Il tavolo non ha prodotto risultati e i lavoratori non assorbiti in GB Service sono entrati in Naspi e potranno essere riorientati verso nuove opportunità lavorative con corsi di formazione.

La Sacal – Società Alluminio di Carisio, causa la crisi dell’automotive si è vista costretta ad uno stop nell’estate del 2024  e quindi il 3 marzo 2025 ha comunicato alle organizzazioni sindacali la procedura di licenziamento di tutte le maestranze, 120 lavoratori. Successivamente l’azienda ha rifiutato le proposte delle organizzazioni sindacali per evitare i licenziamenti. Per questo – sottolinea Paonessa – si rende necessario l’intervento della Regione per predisporre un tavolo di trattativa, oltre al monitoraggio della situazione. La procedura – è stato risposto – è ancora in fase sindacale e, qualora le parti non trovassero un’intesa, la trattativa proseguirà presso la Regione per la successiva fase amministrativa (30 giorni dalla comunicazione del mancato accordo). La situazione viene comunque costantemente monitorata dall’assessorato al Lavoro per favorire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

L’assessore Vignale ha aggiunto che attualmente ci sono anche 57 grandi imprese arrivate in Piemonte e che hanno aperto attività, mentre ci sono e saranno sempre singole aziende che avranno delle problematiche lavorative. Dobbiamo compensare con politiche industriali e con provvedimenti di attrazione. Possiamo salvare e rafforzare il nostro patrimonio manifatturiero con un saldo positivo.

 

La Giunta regionale ha anche risposto in Aula alle interrogazioni: 312 “Fondazione Circolo dei Lettori: perché non vengono rispettati i requisiti dell’Avviso pubblico per la nomina del Direttore o della Direttrice della Fondazione?” presentata da Alice Ravinale (Avs); 313 “Ritardo nella pubblicazione del bando regionale sui cantieri di lavoro” di Daniele Valle (Pd); 315 “Ritardi nella pubblicazione delle zone carenti di pediatria e conseguenze sull’assistenza ai minori” di Vittoria Nallo (Sue); 316 “Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria e le sue ricadute sull’attività zootecnica, a che punto siamo?” di Claudio Sacchetto (Fdi). Risposta scritta è stata fornita invece alle interrogazioni: 317 “Interventi urgenti per mitigare i disagi derivanti dalla chiusura del ponte ferroviario e stradale di Bressana – Richiesta di fermate straordinarie dei treni deviati a Novi Ligure e Alessandria” di Pasquale Coluccio (M5s); 318 “Collegamento viario extraurbano tra SP 140 e 141: tenere fuori il traffico pesante della direttrice Candiolo-Castagnole dal centro abitato di None” di Roberto Ravello (Fdi); 319 “Percorso di tutela, quale percorso per le prestazioni non erogate direttamente dall’ASL di residenza” di Domenico Rossi (Pd) ; 322 “Crisi del settore automotive e licenziamenti presso il centro progettazione Magna di Rivoli (TO)” di Sarah Disabato (M5s).

Ufficio Stampa CRP

Meisino, le precisazioni del Commissario dell’Ente gestione aree protette del Po

Egregio Direttore,

con riferimento all’articolo apparso sul suo Quotidiano on line in data 21 marzo u.s. relativo ai lavori in corso al parco del Meisino il cui incipit richiamava mie dichiarazioni rilasciate al giornale La Repubblica sottolineando che le stesse, a detta del Comitato “Salviamo il Meisino, contenevano “affermazioni non veritiere”, non precisando peraltro di quali affermazioni si trattasse, ritengo opportuno precisare quanto segue sui contenuti dell’intervista:

– sicuramente il titolo dato all’intervista (“Sul Meisino sbagliato protestare ancora, il piano migliorato è green”) è fuorviante rispetto al contenuto dell’intervista stessa nella quale, in nessuna sua parte, compare tale affermazione, bensì si fa presente che, dopo le profonde modificazioni introdotte al progetto originario dall’Ente Parco e accolte dal Comune di Torino, progetto che l’Ente stesso non ha ritenuto idoneo e ambientalmente sostenibile fin dalla sua prima presentazione, la realizzazione degli interventi autorizzati è meno impattante;

– a titolo di esempio il recupero della Cascina presente nel parco è stato totalmente rivisto, nel rispetto del Piano d’area del territorio che costituisce lo strumento urbanistico gestionale delle aree protette del Po, con destinazione a Centro di educazione ambientale;

– gli impianti sportivi a maggiore impatto, come la pista di pump track, sono stati spostati dal Meisino in area esterna su indicazione e d’intesa con la Circoscrizione;

– gli interventi di abbattimento di alberi debbono essere compensati da piantumazioni idonee con piante autoctone: sulla questione deve anche essere precisato che l’eliminazione delle piante invasive, alloctone e dannose per la biodiversità è un atto dovuto anche da disposizioni della Comunità Europea e consente un miglioramento della biodiversità stessa, così come sta avvenendo su altri territori del Parco del Po in gestione all’Ente;

–  purtroppo il clima che si è venuto a creare intorno al tema del Meisino, molto probabilmente impedirà la realizzazione di interventi di miglioramento a tutela delle aree a maggiore protezione che sono oggi soggette a problematiche di degrado (ad esempio l’interramento “naturale” delle aree umide).

Laddove si ritenesse che tali affermazioni (che sono quelle contenute nell’intervista) non siano veritiere mi dichiaro disponibile a un confronto con i rappresentanti del Comitato “Salviamo il Meisino” che mi metta in condizione di comprenderne il mancato contenuto di verità.

Sottolineo infine, come Lei mi insegna in qualità di direttore di una testata giornalistica, che degli articoli non bisogna limitarsi al titolo o agli occhielli che, ripeto, nel caso di specie sono fuorvianti, ma leggerne i contenuti.

Roberto Saini, Commissario dell’Ente di gestione delle aree protette del Po