CRONACA- Pagina 29

Anei, Zini Lamberti, Torino

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

L’associazione nazionale ex internati ( Anei ) compie 80 anni e tiene a Torino in questi giorni il suo congresso nazionale anche in ricordo del suo primo presidente , l’avvocato Gaetano Zini Lamberti, ufficiale del “Nizza Cavalleria” e dopo la guerra noto esponente liberale. Gli Internati, tra i prigionieri italiani nel corso della II guerra mondiale , furono quelli che, deportati dopo l’8 settembre 1943, si rifiutarono di collaborare con i tedeschi e poi con i fascisti della Rsi. Il loro numero fu di 600-700 mila. L’associazione venne fondata a Torino  il 29 aprile 1945. È  giusto che il suo ottantesimo congresso  si tenga a Torino dove è  nata.
Giovannino Guareschi fu internato in Germania e scrisse in “Diario clandestino” la più toccante delle testimonianze. Anche Alessandro Natta fu un deportato, ma solo dopo tanti decenni scrisse un libro di memorie sull’altra Resistenza, un libro che Togliatti gli proibì di scrivere.  I deportati, per quanto siano stati resistenti dal ‘43 al ‘45, non vennero riconosciuti tali se non con molto ritardo.  Il fatto di essere soldati fedeli al giuramento prestato al Re velò in qualche modo il loro sacrificio per la Patria ,la dignità e l’onore dell’Esercito italiano caduto in basso dopo l’8 settembre. La figlia di Zini Lamberti Maria Pia mi ha scritto tra l’altro : “Mio padre aveva vissuto il dramma della deportazione e conosciuto la privazione della libertà per essersi rifiutato di collaborare con  le SS e con la Repubblica sociale italiana e una volta tornato volle che questa pagina di storia fosse conosciuta e non venisse dimenticata” . Il congresso di Torino è anche un doveroso omaggio a Zini Lamberti che fu tra i  fondatori del Centro Pannunzio. Peccato seguirlo da lontano, ma con animo presente, come diceva Spadolini.

Furgone incastrato sotto camion, muore ragazzo di 19 anni

Questa mattina in un grave incidente è morto un giovane 19enne sulla strada provinciale 5 a Roccaforte Mondovì. Si sono scontrati un furgone e un camion, il primo veicolo  è rimasto incastrato sotto il camion. Sul posto  i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e il personale sanitario del 118. Per la giovane vittima non c’è stato nulla da fare.

La ricerca in sanità nell’AO Ordine Mauriziano

Tra innovazione diagnostica e coinvolgimento attivo dei cittadini

All’AO Ordine Mauriziano di Torino la ricerca si muove lungo direttrici nuove, capaci di coniugare tecnologie avanzate e centralità della persona. In quest’ottica, l’innovazione non riguarda solo gli strumenti, ma anche i linguaggi, i percorsi e le relazioni che legano la ricerca alla cura.

Ne è un esempio il progetto di scienza partecipata con pazienti affetti da neoplasie mieloproliferative croniche, basato sulla lettura ad alta voce condivisa come strumento di supporto psicosociale e cognitivo. Promosso all’interno dell’ospedale, il progetto coinvolge i pazienti in sessioni condotte da volontari delle Biblioteche civiche torinesi, in collaborazione con ricercatori universitari di Psicologia e Infermieristica. Un’iniziativa innovativa non solo per i suoi effetti potenziali sul benessere – riduzione dello stress, miglioramento della memoria e del senso di comunità – ma anche perché fondata sulla co-progettazione: i pazienti partecipano attivamente alla modellazione della seconda edizione dell’intervento, rendendosi parte integrante della ricerca. Un esempio virtuoso di citizen science in ambito oncoematologico, che unisce cultura, assistenza e formazione.

La tecnologia entra invece in gioco nello studio multicentrico che ha valutato l’impiego dell’intelligenza artificiale nella diagnosi delle masse annessiali. L’algoritmo OvAi X, basato su modelli di machine learning con la finalità di supporto all’ecografia ginecologica, raggiunge un’accuratezza diagnostica del 94,8%. Un risultato che apre la strada all’utilizzo dell’IA per migliorare l’appropriatezza diagnostica e ottimizzare i percorsi clinici, riducendo tempi, incertezze e costi.

Infine, nell’ambito della medicina di precisione, uno studio presentato al 26° Congresso ESGO (Società Europea di Oncologia Ginecologica), che si è tenuto a febbraio a Roma, ha analizzato la stabilità del sistema MMR (Mismatch Repair) nel carcinoma endometriale, tra diagnosi e recidiva. La ricerca, condotta nell’ambito della rete dei gruppi di ricerca italiani che si occupano di Ginecologia oncologica MITO-MaNGO (acronimi rispettivamente di Multicenter Italian Trial on Ovarian cancer e di Mario Negri Gynecologic Oncology group), ha evidenziato l’impatto dei fattori pre-analitici sui risultati dei test e la necessità di protocolli standardizzati, per garantire l’affidabilità delle analisi molecolari su cui si basano molte decisioni terapeutiche, in particolare l’accesso all’immunoterapia.

In tutti questi ambiti – dal coinvolgimento attivo dei pazienti alla diagnosi avanzata – l’AO Ordine Mauriziano conferma una visione della ricerca sanitaria come strumento di innovazione responsabile, capace di integrare tecnologia, umanizzazione e rigore scientifico.

CURARSI CON LA RICERCA IN PIEMONTE

La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver narrato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.

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Maturità al via per oltre 33mila studenti in Piemonte

Sono 33.284 gli studenti piemontesi  che saranno esaminati da 898 commissioni in occasione della Maturità. Sul totale dei candidati all’esame di Stato 32.548 sono interni e 736 esterni, mentre 31.968 frequentano la scuola statale e 1.316 la scuola paritaria. Invece 16.760 sono studenti dei licei, 10.852 degli istituti tecnici e 5.672 degli istituti professionali. Rispetto alla maturità  del 2024, in Piemonte il numero dei candidati è aumentato dello 0,1% . Nel territorio  registrano un aumento  le istituzioni scolastiche delle province di Asti (+1,6%), Biella (+8,1%), Cuneo (+0,3%), Novara (+4,3%), Verbano Cusio Ossola (+6,2%) e Vercelli (+2,0%)

Ospedale Settimo, ok ai 15 milioni per l’acquisizione

Ulteriore passo avanti nel percorso di rientro dell’ospedale di Settimo Torinese all’interno del servizio sanitario regionale. La giunta regionale ha infatti dato il via libera ai 15 milioni di euro necessari per acquisire l’Ospedale di Settimo Torinese, che diventa così a tutti gli effetti un ospedale pubblico.

«Con l’acquisizione dell’ospedale di Settimo abbiamo centrato tre obiettivi: intanto abbiamo salvato dal rischio chiusura un presidio sanitario indispensabile per questo territorio, poi abbiamo messo un segno più alla sanità pubblica piemontese e infine abbiamo posto le base per potenziare ulteriormente il servizio con la garanzia degli attuali posti letto e la possibilità di aggiungerne altri. Sappiamo che i problemi della nostra sanità sono tanti, ma quello di Settimo rappresenta un percorso virtuoso – che abbiamo condiviso con l’amministrazione di Settimo, con l’Asl e con le rappresentanze sindacali – di impegno a favore della sanità pubblica, a servizio di una comunità e di un territorio e a tutela dei lavoratori» dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

«Un ulteriore passo per l’obiettivo, da noi sempre sostenuto, di arrivare alla gestione totalmente pubblica dell’ospedale di Settimo. Credo che la scelta del presidente Cirio e dell’assessore Riboldi sia positiva e confermi un impegno pubblico a beneficio della cittadinanza. Restano da affrontare alcuni nodi fondamentali, su tutti quelli a tutela del personale che lavora nell’ospedale. Proprio per la tutela del personale che da anni affronta situazioni di precarietà, occorre affrontare con tempi molto stretti i prossimi passaggi del percorso liquidatorio di Saapa» sottolinea il sindaco di Settimo Elena Piastra.

L’acquisizione – avvenuta anche sulla base delle risultanze del documento “Analisi, riprogettazione strategica e valorizzazione economica dell’ospedale civico di Settimo Torinese” predisposto dall’Università commerciale Luigi Bocconi di Milano su mandato della Direzione regionale Sanità – risponde a una precisa scelta politica dell’amministrazione regionale che ha voluto interrompere la sperimentazione pubblico-privata avviata nel (autorizzata dalla norma oggetto di proposta referendaria e abolita la scorsa settimana dal Consiglio regionale) per ricondurre il presidio all’interno del sistema pubblica e garantire il prosieguo di cure e assistenza anche a livello territoriale.

Al fine di garantire lo sviluppo ed il consolidamento delle attività dell’Ospedale di Settimo, infatti, la delibera approvata dalla giunta dispone il sostanziale mantenimento degli attuali posti letto ospedalieri (lungodegenza e riabilitazione) e di quelli territoriali (CAVS), incrementabili con ulteriori 35 posti letto per l’ospedale di comunità, in coerenza con la programmazione regionale.

Prosegue intanto da parte dell’Asl TO4 il percorso di internalizzazione dell’attività della Saapa, la Società assistenza acuzie e post acuzie, che è attualmente in liquidazione e che gestisce i servizi dell’ospedale.

Più impegno contro il gioco d’azzardo patologico

Ripartire dalla proposta di legge d’iniziativa popolare del 2022 per contrastare il gioco d’azzardo patologico. È quanto ha chiesto Libera Piemonte in rappresentanza di un coordinamento di 40 associazioni e di 21 Comuni sottoscrittori della pdl in questione, durante un’audizione a Palazzo Lascaris.

“I dati del gioco d’azzardo patologico preoccupano a livello regionale e nazionale”, ha spiegato Andrea Turturro coreferente di Libera Piemonte. “Lo studio Gaps Piemonte 2022 indica che la raccolta fisica ha raggiunto i 2,7 miliardi di euro e quella online ha superato i 4,1. Si stima che 3 cittadini piemontesi su 10 (1,3 milioni di persone circa) abbiano giocato almeno una volta, con una spesa media annua per giocatore intorno ai 4.500 euro. I dati per il 2023 e il 2024 confermano un’ulteriore crescita della spesa e delle giocate, segnale che le politiche attuali di contrasto sono insufficienti. Ripresentiamo al Consiglio regionale la nostra proposta di legge, precedentemente bocciata, auspicando si possa arrivare alla modifica della attuale normativa regionale sul tema e a un più efficace contrasto del gioco d’azzardo patologico”.

Nel dibattito è intervenuta Monica Canalis (Pd) annunciando la presentazione di un emendamento al Ddl di riordino che sta per essere discusso in Aula, allo scopo di ripristinare alcuni paletti al gioco d’azzardo già previsti dalla legge 9 del 2016 e poi eliminati con le modifiche dell’attuale legge in vigore, la 19 del 2021.

Anche Sarah Disabato (M5s) ha annunciato la presentazione di diversi emendamenti sul tema da parte del suo gruppo nell’ambito del Ddl di riordino e ha sollecitato l’attuazione della clausola valutativa dell’attuale legge, affinché la Giunta fornisca al Consiglio i dati aggiornati inerenti al gioco d’azzardo in Piemonte.

Giulia Marro (Avs) ha auspicato che nel piano sociosanitario si prenda in considerazione anche la preziosa attività di prevenzione delle ludopatie, un’esigenza che si sta manifestando nei Servizi per le dipendenze delle Asl.

Gianna Pentenero (Pd) ha sollecitato il recupero della sensibilità che aveva portato all’approvazione unanime della legge regionale del 2016, con la riduzione della spesa da gioco di circa 90 milioni di euro dopo due anni dalla sua applicazione. Per Alice Ravinale (Avs) è stato un errore tornare indietro rispetto alle previsioni del 2016 e ha rimarcato la necessità di un ampio confronto fra maggioranza e opposizione per difendere la salute e contrastare la crisi economica di tante famiglie coinvolte.

Il consigliere segretario Salvatore Castello ha sottolineato l’attenzione sul gioco d’azzardo da parte dell’Osservatorio sui fenomeni dell’usura, estorsione e sovraindebitamento, sia tramite progetti con la fondazione Operti sia con iniziative per la sensibilizzazione dei più giovani.

Il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco ha infine preso atto della richiesta degli auditi, impegnandosi a segnalarla sia in Ufficio di presidenza sia nella riunione dei capigruppo per valutare come affrontare la questione.

Ufficio Stampa CRP

Traffico di cani: salvati 9 cuccioli

La polizia stradale ha scoperto 9 cuccioli di cane dentro scatole su un furgone sull’Autostrada A4. E ha denunciato un uomo. Nei giorni scorsi una pattuglia della Sezione Polizia Stradale di Novara ha fermato un furgone sospetto al confine tra Lombardia e Piemonte, smascherando il caso di traffico illecito di animali.

Ireti, gli interventi anti – blackout

Nella giornata odierna (aggiornamento ore 18.00) i guasti alla rete di distribuzione elettrica della città di Torino sono sensibilmente calati rispetto agli scorsi giorni con il verificarsi di 4 guasti (rispetto ai 26 del weekend, in diminuzione dell’85%).

Nel corso della giornata sono stati inoltre portati a termine oltre 10 interventi di riparazione a cavi di media tensione interessati nei giorni scorsi da guasti ed avarie riconducibili alle alte temperature e alla forte crescita dei consumi.

In Ireti è operativa una task force dedicata che, già dal pomeriggio di ieri (lunedì 16 giugno), è stata rafforzata con ulteriore personale tecnico: attualmente, tra dipendenti di Ireti e delle ditte appaltatrici, sono al lavoro oltre 130 operai, tecnici e profili gestionali che, alternandosi sulle 24 ore, lavorano per intervenire con la massima tempestività su eventuali guasti e avarie, contenendo al minimo i conseguenti distacchi e disservizi.

 

Ireti ha inoltre collocato nella notte scorsa tre gruppi mobili generatori di corrente in varie zone della città (piazza Carlo Alberto, piazza Solferino, piazza Carlo Emanuele II) pronti ad essere attivati per alimentare la rete sottesa a cabine secondarie di distribuzione che dovessero restare isolate a causa di eventuali nuovi guasti. Il posizionamento dei 3 gruppi (due da 430 kW e uno da 630kW) è avvenuto in particolare nelle zone in cui è più difficile la movimentazione dei mezzi in caso di pronto intervento. Altri gruppi di generatori restano a disposizione presso le sedi operative Ireti e dei fornitori.

Raddoppiata infine anche la capacità di risposta del call center di Ireti, a disposizione dei cittadini h24.

Cultura, in arrivo 148,5 milioni: più fondi a periferie, cinema e inclusione nel Piano 2025-2027

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi il Piano triennale per la Cultura 2025-2027, un documento strategico che punta a rafforzare il sistema culturale regionale con una visione di lungo periodo, maggiore inclusività territoriale e più sostegno alle filiere creative. Il piano prevede fondi complessivi pari a circa 148,5 milioni di euro.

Tra i principali obiettivi figurano il coinvolgimento delle aree periferiche, la programmazione culturale triennale per superare la logica della precarietà annuale, e l’incremento delle risorse per settori chiave come la produzione cinematografica e televisiva.

Viene infatti confermata e potenziata la misura del Piemonte Film TV Fund, inizialmente prevista con un budget di 4 milioni annui per il triennio 2023-2025: l’investimento sale ora a 7 milioni di euro all’anno, a fronte dei risultati positivi in termini occupazionali e di ricadute economiche.

Un altro pilastro del Piano riguarda la valorizzazione delle eccellenze culturali nei territori meno centrali, promuovendo progetti che nascano e si sviluppino al di fuori dei principali poli urbani. Torino e le città capoluogo resteranno snodi centrali, ma si vuole incentivare la partecipazione delle realtà culturali locali attraverso bandi più accessibili e attenti alla distribuzione geografica.

Tra i criteri di valutazione per l’assegnazione dei fondi saranno inclusi elementi come l’inclusione sociale, le pari opportunità di accesso alla cultura e l’adozione di pratiche sostenibili, in linea con gli obiettivi di una cultura sempre più responsabile e aperta.

Importante anche l’attenzione riservata al Sistema Museale Nazionale, che sarà rilanciato attraverso una governance integrata tra musei statali, regionali, comunali, diocesani e privati. Al suo fianco, verranno attivati numerosi investimenti a sostegno di musei, teatri, biblioteche, archivi e presìdi culturali locali.

L’assessore alla Cultura Marina Chiarelli ha sottolineato il valore del Piano come espressione di un confronto diretto con il mondo culturale:
«Questo Piano è frutto dell’ascolto delle esigenze del comparto, a cui abbiamo voluto rispondere con proposte e soluzioni concrete», ha dichiarato.
«Il settore culturale si conferma un motore essenziale per lo sviluppo sociale ed economico del Piemonte e, di conseguenza, è oggi ancora più necessario estendere queste opportunità a tutto il territorio, comprese le aree al di fuori delle zone metropolitane. Vogliamo assicurarci che nessuno resti indietro, valorizzando le eccellenze culturali anche nei territori più decentrati, che spesso rappresentano il cuore pulsante delle piccole comunità. Inoltre, riserveremo particolare attenzione alle realtà impegnate nell’inclusione sociale, nelle pari opportunità e nella sostenibilità ambientale. Parallelamente, confermiamo la scelta di una programmazione triennale, per consentire agli operatori culturali di pianificare con maggiore serenità e prospettiva. Con il nuovo Piano poniamo le basi per un sistema culturale più forte, inclusivo e sostenibile».

Blackout, rischia grosso chi ha problemi di salute

LETTERA APERTA DI GIACHINO AL SINDACO LO RUSSO 
Caro Sindaco,
Il Blackout elettrico dei giorni scorsi è grave anche perché in questi mesi abbiamo sentito illustrare dal Presidente IREN strategie e programmi con toni forse eccessivi… Se penso ai grandi Dirigenti delle Aziende elettriche piemontesi, alle grandi centrali idroelettriche che hanno consentito il grande sviluppo industriale di Torino, nel 900 quando i mezzi erano molto ma molto  inferiori a quelli di oggi. Lo dico perché alla costruzione di una di quelle centrali partecipò mio nonno, nella SIP prima che si dedicasse ai telefoni ci lavorò mio padre e io stesso venni assunto dall’Enel. Il Blackout di ieri non ha solo danneggiato bar, ristoranti e esercizi commerciali, poteva finire peggio se leggi ciò che ha scritto pochi minuti fa sulla mia pagina FB il Signor M.G., cardiopatico. I Dirigenti IREN, peraltro ben retribuiti, debbono spiegare  pubblicamente a tutta la Città perché è percome e cosa si intende fare.
A conferma che il distacco tra centro e periferia c’è  e continua a crescere  il Presidente del Comitato di Barriera di Milano mi ha detto che in Barriera pare non ci sia stata interruzione di corrente.
Ti ringrazio della attenzione,
Mino GIACHINO