CRONACA- Pagina 1642

“Le cure sanitarie (profilassi) sono garantite per tutti”. Ma è proprio così?

Riceviamo e pubblichiamo

Al presidente del Consiglio dei Ministri
Al Dipartimento di Protezione Civile
Al ministero della Salute
Al ministro dell’Interno

Art 2 e art 32 Costituzione: “le cure sanitarie (profilassi) sono garantite per tutti”. Ma è proprio così?

L’esame diagnostico del corona virus è fortemente razionalizzato per la nostra Regione (e non
solo), che conta meno di tre tamponi eseguiti per ogni contagio, contro gli undici del Lazio, i dieci
della Toscana e gli otto della Puglia (dati aggiornati al 30 marzo).
È una possibilità negata soprattutto al personale della prima linea costretto a lavorare allo stremo
perché la chiusura dei servizi di emergenza sarebbe una catastrofe di proporzioni immani.
In questo momento drammatico ci inchiniamo tutti i giorni di fronte a un sistema sanitario
nazionale che tenta ancora di garantire l’equità delle cure nonostante sia stato spolpato per anni
da torme di avvoltoi. È anche per questo che salgono rabbia e indignazione quando leggiamo di
corsie preferenziali riservate a personaggi famosi, Vip, calciatori professionisti, politici o affini che
hanno avuto la possibilità di eseguire uno, due o più tamponi per poi sbandierarne l’esito a favore
di telecamere o di interviste (nel mentre operatori della sicurezza e dell’emergenza, quand’anche
sintomatici, attendono di essere sottoposti al tampone). Il divario sociale non si misura più con le
auto di lusso o con i Rolex esibiti al polso, ma con il numero di tamponi che ci si può permettere di
comprare. La salute per quanto ci riguarda deve essere tutelata allo stesso modo e a tutti; a noi
pare evidente che stia diventando una mera è insopportabile questione economica e di Status, tra
l’altro ostentato senza ritegno. Se ci sbagliassimo saremo felici di essere smentiti.
#Insiemevinciamo.

LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI LAVORATORI – REGIONE PIEMONTE

POLIZIA DI STATO PROFESSIONI INFERMIERISTICHE VIGILI DEL FUOCO

SIULP: E. Bravo NURSIND: F. Coppolella CONAPO: A. Maglione
SAP: A. Perna CONFSAL: S. Astrella
FNS – CISL: A. Mazzitelli
UIL – PA: R. Molino

Grigliata non autorizzata nel dormitorio

Arrestato per resistenza un cittadino rumeno, denunciato un moldavo
Martedì mattina, poco dopo le 9 del mattino, gli agenti della Squadra Volante intervengono in una struttura
abbandonata di via Stradella per la segnalazione della presenza di persone nell’edificio dal quale fuoriesce
anche del fumo.
Una volta all’interno della struttura, i poliziotti riscontrano la presenza di due uomini intenti a grigliare nel
cortile dell’edificio abbandonato, immobile utilizzato dai due come dormitorio.
A seguito di accertamenti è emerge che entrambi sono gravati da precedenti di polizia e uno dei due, un
cittadino moldavo di 35 anni è inottemperante a un ordine del Questore di abbandonare il territorio italiano
motivo per il quale viene denunciato in stato di libertà.
Durante le fasi del controllo, l’altra persona presente, un cittadino rumeno di 34 anni, non solo minaccia e
offende i poliziotti ma danneggia con un calcio il rivestimento interno di una portiera dell’auto di servizio. Le
minacce da parte dell’uomo proseguono poi anche in ufficio quando il trentaquattrenne viene stato
arrestato per resistenza a P.U. e danneggiamento.

Scoperta (e denunciata) la signora delle truffe

I Carabinieri della Stazione di Cuneo hanno denunciato una donna 68 enne, residente nel torinese, ritenuta responsabile di diverse truffe consumate ai danni di esercenti locali delle centralissime via Roma e Corso Nizza di Cuneo.

Grazie ad alcune segnalazioni raccolte dai Carabinieri di quartiereda parte dei commercianti del luogo, i militari accertavano che la donna, tra il mese luglio 2017 e lo scorso mese di febbraio, era riuscita a carpire la fiducia di almeno 8 esercenti locali,utilizzando sempre lo stesso stratagemma: si accreditava qualificandosi come moglie di un noto professionista del posto e acquisita una certa confidenza, chiedeva al negoziante, sapendo che non sarebbe stato possibile utilizzare tale strumento, di procedere al pagamento dei suoi acquisti con la carta “American express”.

Ricevuta la risposta negativa, la donna fingeva di contattare telefonicamente il proprio marito per chiedergli la disponibilità di soldi in contanti da portarle in negozio e contestualmente chiedeva al commerciante di ricevere una cospicua somma di denaro qualeresto per la banconota di grosso taglio che avrebbe asseritamente di lì a poco utilizzato per concludere il pagamento. Rassicurato dalla convincente credibilità mostrata dalla donna, il commerciante consegnava nelle sue mani il denaro richiesto eveniva invitato a spostarsi con la merce fuori dal negozio perattendere l’arrivo del marito a cui consegnare gli acquisti e ricevere da questi la promessa banconota di grosso taglio; nello stesso frangente la donna si allontanava con la scusa di dover sbrigare altre commissioni.

Ovviamente il negoziante attendeva invano il fantomatico marito dalla truffatrice che nel frattempo faceva perdere le sue tracce.

Un raggiro sicuramente ben collaudato che la donna realizzavaormai da tempo, fino a quando i Carabinieri della Stazione di Cuneo non sono riusciti a risalire alla sua identità, denunciandola.

Tenta di rapinare e violentare una ragazza. Ma i carabinieri lo arrestano

 I Carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno arrestato a Strambino (To) un romeno di 31 anni, senza fissa dimora, per lesioni personali, tentata rapina e violenza sessuale.


La vicenda risale a giovedì sera, nel Comune di Romano Canavese, quando una 27enne, intorno alle ore 20,30, mentre tornava a casa dal lavoro a piedi, in  un’area boschiva per accorciare il tragitto, è stata aggredita alle spalle dal romeno nel tentativo di rapinarla. La donna è caduta a terra ed è stata colpitapiù volte con schiaffi e pugni dall’aggressore. La vittima si è difesa con coraggio e con tutte le sue forze ma alla fine l’uomo l’ha immobilizzata e le ha sfilato i pantaloni per violentarla.

Ad un certo punto il suo telefono ha iniziato a squillare e il suo aggressore si è spaventato. La donna si è rivestita ed è scappata ma prima il romeno l’ha minacciata: <<Ho il tuo numero di telefono non denunciarmi >>.

Le urla della vittima in fuga, sconvolta e sanguinante al volto, hanno attirato l’attenzione di alcuni residenti che, dopo averla soccorsa, hanno chiamato la centrale operativa dei carabinieri. Le immediate ricerche dell’aggressore da parte delle pattuglie di Strambino e Ivrea hanno permesso di arrestarlo mentre camminava nel centro di Strambino. L’uomo è stato anche sanzionato per aver violato le misure di contenimento relative all’emergenza Coronavirus. La donna, soccorsa da personale sanitario, è stata trasportata all’Ospedale di Ivrea dove le hanno riscontrato un trauma facciale e la frattura del setto nasale.

 

 

Nursing Up dona 4.000 tute anticontaminazione

Realizzate  in Tyvek certificate UE. Per le regioni Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna De Palma: “Impresa titanica trovarle ma ce l’abbiamo fatta”

 Sono pronte per la consegna 4.000 tute regolamentari ad alto contenimento in Tyvek con certificato UE 2016/425 donate dal sindacato degli infermieri Nursing Up alle regioni Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. I dispositivi di protezione individuale sono attualmente in consegna, come indicato dalle regioni interessate, presso i seguenti magazzini unici: per il Piemonte presso la ASL To 3 di Grugliasco, per la Lombardia presso l’AREU di Rho e per l’Emilia Romagna presso il Coopservice di Reggio Emilia.

“È stata un’impresa titanica ma alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a reperire 4.000 tute certificate secondo il Regolamento UE. Nursing Up le ha trovate per dare una mano concretamente ai colleghi che stanno mettendo a repentaglio la propria vita sul fronte. Bastano solo per le regioni più coinvolte, noi le abbiamo cercate per tutte, ma questi DPI sono estremamente contingentati e quindi siamo stati costretti ad inviarli dove c’è più urgenza. Scovare le tute giuste con riportati i codici specifici a garanzia di tenuta contro agenti biologici e virus, vi assicuro, è stata una vera e propria impresa”. Così il presidente Nursing Up Antonio De Palma annuncia l’iniziativa benefica.

Nonostante una preliminare sfiancante attività di ricerca durante la quale non si riusciva a trovarle, lo stesso De Palma ha deciso di occuparsene personalmente. “Se all’inizio sembrava non esserci speranza, visto che i depositi risultavano completamente sforniti di presidi con barriera contro agenti infettivi bollinata EN 14126 – racconta – non mi sono rassegnato. Con un occhio ai fusi orari, ho cercato giorno e notte anche all’estero e alla fine ce l’ho fatta. Effettuato l’ordine e aspettato trepidante la conferma, ogni minuto che trascorreva la speranza di poterle acquistare sembrava affievolirsi”.

Le difficoltà di reperimento sono dovute, com’è comprensibile che sia, al fatto che centinaia di migliaia di enti sanitari in tutto il mondo ne stanno facendo richiesta per l’emergenza. Ma alla fine l’attesa è stata premiata e ieri finalmente il sindacato ha onorato i costi, e nei prossimi giorni le tute a norma verranno consegnate in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Abbiamo già concordato le modalità di consegna e ora i presidi dovranno solo essere recapitati. Alle tute, che sono per tutti, si aggiunge per gli iscritti Nursing Up la polizza RC colpa grave. Si tratta di una protezione preziosa riservata agli operatori sanitari associati, anche a chi è in servizio presso i reparti Covid.

“Le nostre tute di protezione rappresentano solo un piccolo contributo – sottolinea De Palma – in questo momento di grave emergenza, ma sono felice che il sindacato che mi onoro di presiedere sia riuscito a dare una mano concreta a salvaguardare la salute degli operatori sanitari sul fronte”. “Lo abbiamo fatto a vantaggio di tutti coloro che potranno utilizzarle – ribadisce – e non solo per i nostri associati. Perché per noi infermieri la vita è il bene più prezioso, abbiamo nel nostro DNA la centralità e la cura della persona. E questo gesto vuol essere il nostro modo per proteggere la gente”.

Colpisce con una pentola la convivente incinta: arrestato

Martedì notte, poco prima delle due, gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in un stabile del quartiere Barriera Milano per la segnalazione di una lite in famiglia
Giunti sul posto, i poliziotti hanno appurato che l’abitazione era soqquadro, con abiti e suppellettili per
terra. In casa c’era una donna, in stato di gravidanza avanzato, che presentava una ferita alla nuca. Insieme
alla donna, c’era anche un uomo che ai poliziotti si è presentato in stato d’ira e intento a insultare la donna.
Dal racconto di quest’ultima, è emerso che quanto accaduto poco prima era stato l’ultimo di numerosi
episodi di violenza, oltre che di vessazione, della quale era vittima da tempo, a causa di alcuni dei quali
aveva dovuto far ricorso a cure mediche. Episodi che avevano generato nella donna un vissuto avvilente non
più sopportabile.
Per quanto riguarda l’intervento in questione, la donna ha raccontato che dopo essere rientrata in casa era
stata da subito insultata dal suo compagno, offese che si erano trasformate in minacce. L’uomo, un italiano
di 38 anni, aveva poi preso una pentola d’acciaio e colpito più volte la sua compagna, l’ultima delle quali al
capo. Le percosse avevano provocato alla vittima, oltre ferita alla nuca, diverse contusioni.
L’uomo, con precedenti di polizia a carico, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.

Clienti mangiano al tavolo. Chiusura immediata del ristorante

Nei giorni scorsi agenti del Commissariato Barriera Milano hanno arrestato per spaccio due cittadini stranieri

Sono stati sorpresi mentre stavano mangiando in compagnia all’interno di un ristorante di corso Palermo gestito da un cittadino senegalese. Mercoledì pomeriggio, gli agenti del commissariato, insieme a personale della Divisione PAS, si sono recati presso l’esercizio per contestare le violazioni in relazioni all’emergenza COVID-19 e hanno constatato che il locale era aperto con due avventori all’interno che stavano mangiando. Alla luce di quanto emerso, il locale è stato sottoposto a immediata chiusura provvisoria per 5 giorni.

Per la prima volta il numero dei guariti (77) supera quello dei morti (56)

Il comunicato della Regione Piemonte delle ore 19 di sabato 4 aprile

IN PIEMONTE 342 PAZIENTI GUARITI, 546 IN VIA DI GUARIGIONE Questo pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero complessivo di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 342 (77 in più di ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 16 in provincia di Alessandria, 19 in provincia di Asti, 15 in provincia di Biella, 29 in provincia di Cuneo, 21 in provincia di Novara, 196 in provincia di Torino, 24 in provincia di Vercelli, 13 nel Verbano-Cusio-Ossola, 9 provenienti da altre regioni. Altri 546 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

56 DECESSI, COMPLESSIVAMENTE 1.144

Sono 56 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 17 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Biella, 1 in provincia di Cuneo, 5 in provincia di Novara, 27 in provincia di Torino, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione.

Il totale complessivo è ora di 1.144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 219 ad Alessandria, 52 ad Asti, 84 a Biella, 76 a Cuneo, 133 a Novara, 443 a Torino, 59 a Vercelli, 58 nel Verbano-Cusio-Ossola, 20 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

SITUAZIONE CONTAGI

Sono 11.839 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.630 in provincia di Alessandria, 570 in provincia di Asti, 561 in provincia di Biella, 960 in provincia di Cuneo, 973 in provincia di Novara, 5.804 in provincia di Torino, 583 in provincia di Vercelli, 540 nel Verbano-Cusio-Ossola,169 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 45 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 447.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 38.638, di cui 22.806 risultati negativi.

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, il numero dei guariti virologicamente (77) supera quello dei decessi (56).

I droni dei carabinieri per controllare i parchi

Torino: APR (drone) dei Carabinieri in campo nei parchi cittadini per i controlli connessi all’emergenza sanitaria

Dal pomeriggio di oggi nelle aree verdi cittadine del parco Colletta, Pellerina e Valentino –  Lungo Po Murazzi, entrerà in azione, nei fine settimana, un aeromobile a pilotaggio remoto (drone)dei Carabinieri, che consentirà di verificare dall’alto eventuali assembramenti vietati e per i quali è difficile effettuare verifiche con le pattuglie automontate. La decisione è stata presa nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutosi in videoconferenza ieri. Il drone dell’Arma èpilotato da esperti elicotteristi del Nucleo elicotteri Carabinieri di Volpiano (TO), che saranno sempre affiancati da militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino per le verifiche su strada. L’APR dei CC si alternerà con quello in dotazione alla Polizia locale di Torino.

Welfare e coronavirus: mail e postazione in unità di crisi

È attiva presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione Civile dedicata alla gestione dell’emergenza legata al Coronavirus all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori

Questa mattina Chiara Caucino (nella foto), assessore al Welfare, nel suo ruolo di coordinamento politico, si è collegata con tutte le Prefetture piemontesi presenti sui territori per raccogliere le situazioni di difficoltà riscontrate ed elaborare, insieme alle Istituzioni presenti, una adeguata ed efficace strategia operativa.

È stata inoltre creata una casella e-mail riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture. È possibile quindi indirizzare la segnalazione a: presidi_unitacrisi@regione.piemonte.it.

“Stiamo facendo tutto il possibile – sottolinea Caucino – per fronteggiare al meglio questa emergenza. Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, strumento necessario per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili. Mi auguro che il Piemonte, con la capacità e l’operato delle forze messe in campo, possa uscire al più presto da questa emergenza”.

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