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Il garante dei detenuti scrive a Cirio: “Vaccini in tempi rapidi per la comunità penitenziaria”

“Considerare la comunità penitenziaria tra i destinatari prioritari della somministrazione del vaccino anticovid”. È quanto chiede il garante regionale dei detenuti Bruno Mellano nella lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale Alberto Cirio, all’assessore alla Sanità Luigi Icardi e al commissario generale dell’Unità di crisi Vincenzo Coccolo.

“Come tutti i luoghi chiusi, a cominciare dalle Rsa – spiega – anche il carcere è un ambiente particolarmente a rischio per il diffondersi del Covid-19. Si tratterebbe, quindi, di tutelare i circa 4.300 detenuti e i circa 3.500 operatori penitenziari tra agenti e collaboratori amministrativi: un’azione per prevenire l’esplosione di focolai di contagio assai difficili da gestire per la mancanza di spazi d’isolamento e di distanziamento sociale e per disinnescare possibili tensioni e timori che facilmente possono innescarsi nell’ambiente penitenziario”.

Il Gruppo tecnico interistituzionale sanità penitenziaria (Gtisp) – organismo istituzionale dell’Assessorato alla Sanità cui partecipano la Magistratura, l’Amministrazione penitenziaria e i responsabili sanitari e regionali del settore – ha formalmente condiviso l’appello di Mellano.

“I detenuti al momento positivi nelle carceri piemontesi – conclude -sono al momento 37: 13 a Cuneo, 12 a Saluzzo, 11 a Torino e 1 ad Alessandria; gli operatori penitenziari sono invece 22:i 9 a Torino, 7 ad Alessandria, 3 a Cuneo e 1 rispettivamente a Fossano, Biella e Verbania”.

Sorpreso durante il coprifuoco a bordo di ciclomotore rubato

Fermato per ricettazione e denunciato

Lo scorso martedì notte un cittadino marocchino è stato visto in corso Giulio Cesare da una pattuglia della Squadra Volante andare a forte velocità su uno scooter, in direzione di Piazza della Repubblica. Gli agenti, anche in considerazione dell’orario, l’una e mezza di notte, hanno deciso di controllarlo, ma il giovane, alla vista della pattuglia, anzichè arrestare la marcia del mezzo, ha dato inizio ad una fuga con inseguimento, conclusasi in via San Francesco d’Assisi.

Accertamenti condotti dagli operatori hanno fatto emergere come lo scooter fosse di provenienza furtiva, con denuncia sporta dal proprietario 48 ore prima. Il ventiduenne, irregolare sul territorio nazionale, con numerosissimi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è stato fermato per ricettazione e sanzionato per guida senza patente e per mancata osservanza delle disposizioni volte al contenimento della pandemia da Covid-19.

Nell’ultimo weekend prima di Natale vie del centro chiuse al traffico

Questo è  l’ultimo weekend prima di Natale, e, anche alla luce delle nuove misure annunciate dal premier per contrastare la pandemia, già nei giorni scorsi  a Torino era stata annunciata la chiusura alle auto di alcune vie del centro per favorire una più fluida circolazione delle persone

Sarà chiusa al traffico tutta via Roma, anche nel tratto tra piazza Carlo Felice e piazza Cln, e alcune vie circostanti per evitare gli ingorghi di auto e gli assembramenti di persone sotto i portici.

Saranno chiuse inoltre via Arcivescovado, in direzione ovest all’angolo con via XX Settembre, via Andrea Doria e via dei Mille in direzione est all’angolo con via Pomba.

Nelle zone chiuse al traffico la polizia municipale consentirà l’accesso alle abitazioni di residenza e agli hotel e il defluire delle auto parcheggiate prima della chiusura.


 

Donna morta sbranata dai cani lupo: forse la figlia voleva creare allevamento

Una donna di 74 anni è morta sbranata dai cinque cani lupo cecoslovacchi della figlia.

Il dramma è avvenuto a Grugliasco,  dove i cani l’hanno attaccata nel suo appartamento. A scoprire il cadavere della donna  la figlia della vittima che non si trovava in casa ed è giunta troppo tardi . Sulla vicenda indagano i carabinieri che hanno informato la magistratura e la polizia municipale, che ha messo in sicurezza i cani. Forse la figlia intendeva realizzare un allevamento amatoriale di questa razza canina che incontra molti estimatori.
(foto archivio)

I civich sequestrano pesce e carne avariati in ristorante

Gli  agenti della Polizia Commerciale della Polizia Municipale, durante un controllo negli esercizi commerciali sul rispetto delle normative anti contagio e contenimento Covid-19, hanno effettuato un sopralluogo all’interno di un ristorante sito in via Barge, dove era in corso la somministrazione a una decina di avventori nel pieno rispetto delle regole.

Tuttavia, durante l’ispezione, gli agenti hanno rinvenuto, all’interno della cella congelatore, 26 chilogrammi di carne e pesce acquistati freschi e portati allo stato di congelazione senza l’utilizzo dell’abbattitore.

Il dispositivo per il raffreddamento rapido non era infatti presente all’interno del locale.

Il gestore del ristorante è stato denunciato per la violazione dell’art. 5 lettera b) della Legge 283/62, ‘somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione’, e la merce è stata posto sotto sequestro giudiziario.

Tenta rapina in farmacia, ragazza arrestata dai Carabinieri

 Ieri i carabinieri hanno arrestato una rapinatrice di 27 anni, che era entrata in una farmacia di corso Giulio Cesare, nel quartiere Barriera Milano, con il volto coperto da una sciarpa e con un cappuccio sulla testa, pretendendo i soldi della cassa sotto la minaccia di spaccare tutto all’interno. La tempestiva chiamata al 112 di una dipendente ha consentito l’immediato intervento di una pattuglia in zona della Compagnia di Torino Oltre Dora, che l’ha sorpresa in flagranza di reato.

La metropolitana Lingotto-Bengasi parte a metà aprile

A metà del mese di aprile 2021 si prevede l’inizio dell’attività  del prolungamento della linea 1 della metropolitana  Lingotto-Bengasi

La nuova stazione è in via di completamento nel rispetto dei tempi “nonostante questi mesi di pandemia”, ha detto l’amministratore unico di Infra.To, Massimiliano Cudia, intervenuto a Palazzo Civico in una Commissione consiliare per fare il punto sull’andamento dei lavori.

Il 25 marzo si attende l’autorizzazione della Commissione Nazionale di Sicurezza per il pre-esercizio a partire dal giorno successivo. Ed entro la seconda settimana di aprile è prevista l’autorizzazione Ustif e del Comune  per dare il via libera definitivo alla linea.

Inquilino litiga con l’amministratore e colpisce un agente

Arrestato dalla Squadra Volanti

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Volanti intervengono in uno stabile nei pressi del Parco Dora dove precedentemente era stata segnalata una lite. L’amministratore di condominio riferisce agli operatori di essere stato minacciato e percosso da un inquilino dopo averlo redarguito dal far accedere nei locali dello stabile in orari notturni, persone esterne al palazzo. I poliziotti bussano alla porta dell’uomo, cittadino italiano di 42 anni. È palese agli operatori lo stato di alterazione psico-fisica del soggetto, verosimilmente dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche e psicotrope. Il quarantaduenne assume da subito un atteggiamento irriguardoso nei confronti degli agenti, insultandoli prima e minacciandoli poi, gettando un cutter in terra. Pochi istanti dopo, insofferente al controllo, colpisce con una testata l’operatore della Volante e tenta di morderlo. Definitivamente bloccato ed accompagnato all’autovettura di servizio, questi danneggia la portiera posteriore con un calcio. L’uomo, con precedenti di Polizia di vario genere, è stato arrestato per resistenza a P.U., lesioni personali, danneggiamento e denunciato per minacce.

Mauriziano, chiusa la vertenza su ospedale Lanzo e presidio Valenza

La Giunta regionale del Piemonte stamattina ha ratificato l’accordo raggiunto in Assessorato regionale alla Sanità tra la Fondazione Ordine Mauriziano, la Regione Piemonte e le Aziende sanitarie locali To4 e Alessandria sull’ospedale di Lanzo e il presidio sanitario di Valenza, i due immobili che la Fondazione affitta alla Regione dal 2003 per uso sanitario e sui quali pende dal 2009 un contenzioso ultradecennale legato al riconoscimento dei canoni di locazione e alle spese anticipate dalla Regione per la manutenzione degli immobili.

In particolare, sono stati approvati i conteggi transattivi relativi ai canoni decurtati delle spese di manutenzione straordinarie sostenute dall’Asl di Alessandria e dall’Asl To 4 fino al 31 dicembre 2019 il cui l’importo è pari a 623.240 euro per il presidio di Valenza e a 1.114.376 euro per il presidio di Lanzo, per un totale complessivo di 1.737.616 euro.

«Porre fine a questa storica vertenza locataria – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – era fondamentale per poter guardare con maggiore razionalità e funzionalità ai bisogni strutturali delle Sanità del territorio di Lanzo e Valenza. Abbiamo già disposto le perizie per avere modo di individuare il migliore percorso di utilizzo sanitario delle due strutture. Ora che il campo è sgombro da contenziosi, sarà possibile ragionare sull’entità del canone di affitto o sull’eventuale acquisizione degli immobili. Ringrazio i rappresentanti delle parti in causa che hanno collaborato al buon esito della trattativa».

Per il Sindaco di Valenza Maurizio Oddone “questa non è la vittoria di una parte politica, ma di tutta la Città. Abbiamo lavorato tutti questi mesi in silenzio perché quanto affermato in campagna elettorale diventare una realtà e così grazie all’impegno dell’assessore Icardi è stato, nonostante il periodo di emergenza sanitaria“.

 

Massimo Iaretti

 

Prima volta al mondo: trapianto di fegato da donatore Covid positivo in ricevente Covid positivo

All’ospedale Molinette di Torino  Per la prima volta al mondo nei giorni scorsi è stato effettuato con successo un trapianto di fegato da un donatore Covid positivo in un ricevente Covid positivo, presso l’ospedale Molinette di Torino dall’équipe del professor Renato Romagnoli. 

A seguito dell’apertura da parte del Centro Nazionale Trapianti di un programma di donazione di organi salvavita da soggetti con infezione da SARS-CoV-2 (da riservare a riceventi anch’essi positivi), il 10 dicembre scorso la Rianimazione dell’ospedale di Domodossola (VCO) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti piemontese (diretto dal professor Antonio Amoroso) la volontà donativa espressa dai familiari di una donna di 66 anni risultata positiva al virus. Le condizioni del fegato erano compatibili con la donazione, mentre lo screening per SARS-CoV-2 era risultato positivo sia sul tampone nasofaringeo sia sulle secrezioni bronchiali.

L’offerta di tale organo è stata immediatamente accettata dal Centro Trapianto di Fegato di Torino nella serata del 10 dicembre, in quanto quel giorno stesso era stato riattivato nella lista d’attesa un uomo di 63 anni originario dalla Calabria, affetto da cirrosi complicata da neoplasia epatica primitiva, compatibile con la donatrice. L’uomo, inserito in lista d’attesa il 15 ottobre, era risultato per la prima volta positivo al Covid su tampone nasofaringeo il 9 novembre, dopo aver avuto per alcuni giorni febbre e tosse. Le sue condizioni respiratorie si erano mantenute stabili ed era stato posto in isolamento domiciliare, senza necessità di ricovero ospedaliero. Scaduti i 21 giorni di isolamento, il paziente era stato visitato dal responsabile della Terapia Insufficienza Epatica, dottor Antonio Ottobrelli, in data 1° dicembre, allorchè il tampone nasofaringeo era risultato ancora positivo per SARS-CoV-2, mentre gli esami ematici e radiologici avevano evidenziato un chiaro peggioramento della situazione tumorale. Il mattino del 10 dicembre il dosaggio su sangue degli anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 aveva mostrato un livello elevato, mentre il tampone nasofaringeo era risultato per la prima volta negativo. Posto di fronte alla possibilità di eseguire un trapianto con il fegato di una donatrice Covid positiva, il paziente aveva immediatamente fornito il suo consenso, ben conscio che l’evoluzione della sua patologia tumorale epatica avrebbe potuto in brevissimo tempo portarlo all’esclusione dalla lista d’attesa.

Così, nella notte tra il 10 e l’11 dicembre l’équipe del Centro Trapianto Fegato, equipaggiata con idonei dispositivi di protezione individuale, ha proceduto con il prelievo del fegato della donatrice Covid positiva nella sala operatoria allestita nell’ospedale di Domodossola. Contemporaneamente, il candidato ricevente è stato convocato e sottoposto agli accertamenti pre-operatori necessari per accedere alla sala operatoria per il trapianto. Come di routine in questo periodo di pandemia, è stato sottoposto ad un ulteriore tampone nasofaringeo per ricerca SARS-CoV-2. Dopo poche ore, ovvero poco prima di entrare in sala operatoria, il referto del tampone ha evidenziato tracce ancora misurabili del virus. Di fronte all’improvvisa necessità di scegliere se proseguire o meno con il trapianto salva-vita, il bilancio rischi-benefici ha fatto propendere l’équipe medico-chirurgica per andare avanti con il trapianto. La sala operatoria del Centro Trapianto Fegato è stata rapidamente convertita in Sala Covid dal personale infermieristico e gli anestesisti dell’Anestesia Rianimazione 2 (diretta dal dottor Roberto Balagna), adeguatamente protetti, hanno proceduto con la preparazione del paziente per l’intervento.

L’intervento chirurgico, durato 9 ore, è stato eseguito in prima persona dal professor Renato Romagnoli, coadiuvato dai suoi più validi collaboratori. A causa delle condizioni cliniche del ricevente e della necessità di operare muniti di idonei dispositivi di protezione, l’operazione è stata non solo tecnicamente difficile, ma anche particolarmente faticosa. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali del paziente durante il trapianto ha confermato la presenza di una carica virale. Per questo motivo, come indicato dalla Direzione Sanitaria Molinette, il paziente a fine trapianto è stato ricoverato presso la Rianimazione Covid 1 (diretta dal professor Luca Brazzi). Già 24 ore dopo il trapianto il paziente, ben risvegliato grazie alla buona funzione del fegato trapiantato, è stato estubato. La ricerca del virus sulle secrezioni bronchiali è risultata ancora positiva in 1° e 3° giornata post-operatoria, mentre il tampone nasofaringeo si è negativizzato, a testimoniare lo stato di infezione in via di risoluzione. La funzione respiratoria e gli esami radiologici polmonari sono attualmente nella norma, ed il paziente verrà a breve trasferito presso l’Area Semintensiva Chirurgica del Centro Trapianto Fegato.

Ancora una volta, lo sforzo multidisciplinare – non solo clinico ma anche organizzativo – di un grande ospedale italiano ha reso possibile quanto fino a poco tempo fa era ritenuto del tutto impensabile. In questo caso sono risultati fondamentali il supporto del laboratorio di Microbiologia (diretto dalla professoressa Rossana Cavallo) e dell’Infettivologia (diretta dal professor Francesco De Rosa). La recente infezione da coronavirus non impedisce dunque la donazione ed il trapianto di organi in sicurezza.