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Un tricolore al balcone per il 4 Novembre

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Se la festa del IV novembre, giornata della Vittoria, delle Forze Armate e dell’Unità nazionale è stata da  molto tempo bistrattata ed eliminata dalle feste nazionali, quest’anno essa per volontà del ministro della Difesa sarà di fatto annullata in gran parte delle città. Lo comunica una circolare del ministro degli Interni Lamorgese. Per la Regione Piemonte è stata scelta Torino, mentre a Cuneo non si terranno manifestazioni.

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Tuttavia sono tanti i comuni della cintura torinese  che faranno qualcosa per ricordare una delle poche  date della nostra storia meritevoli di essere ricordate e celebrate. Certamente il COVID costringe a limitare e contenere  la partecipazione perché i livelli di guardia raggiunti non consentono assembramenti o almeno li sconsigliano. La manifestazione nefasta di piazza Castello degenerata in violenze inaudite e quella tranquilla di piazza Vittorio si sono fatte, malgrado il divieto di assembramento. Scegliendo una piazza di grandi dimensioni tutto resta possibile purché sia mantenuto il distanziamento sociale. Se fosse per il 25 aprile tutte queste restrizioni quasi sicuramente non ci sarebbero state. Il IV novembre e’ estraneo a chi ci governa e dobbiamo esserne orgogliosi. Loro la storia non la conoscono. Ma oggi non dobbiamo discutere e dobbiamo con disciplina obbedire. Così ci hanno insegnato i soldati della Grande Guerra caduti per l’ Italia. Così ci hanno insegnato i nostri nonni che hanno combattuto nelle trincee del Piave e che oggi nessuno più ricorda. Il 4 novembre  1918 si è compiuto il sogno del Risorgimento con Trento e Trieste italiane. Ma questi signori stanno disfacendo l’Italia. Non ci vorrebbe molto per leggere il bollettino della Vittoria del generale Diaz e non certi messaggi di circostanza che non dicono nulla e sono pieni di parole melensi , anzi  eunuche, come diceva il Baretti, parlando dell’ Arcadia. Ma l’idea migliore l’ha avuta il Comune di Cavour, invitando i cittadini ad esporre il Tricolore. Il Tricolore non crea assembramenti ,ma esprime dei sentimenti veri. Io quando vedo un Tricolore garrire al vento sento i brividi di quando eravamo  soldati e portavo le stellette E’ un gesto che rivela patriottismo e senso della storia ,cose molto distanti dall’Italia dello sfascio di oggi che non sa trovare valori nazionali che unifichino un paese allo stremo. Oggi esporre il tricolore ha un senso ben diverso dalla primavera scorsa quando le movide  e gli aperitivi si combinavano con le bandiere e le canzoni di Modugno. Il Tricolore del IV novembre è quello che sventolò  a Trieste sulla Torre di San Giusto e diede orgoglio di grande Nazione all’Italia. Non dimentichiamolo mai.
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Festa delle Forze Armate in forma ridotta

Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria fino al 31 gennaio 2021, quest’anno le celebrazioni per la commemorazione della giornata dell’Unita Nazionale e Festa delle Forze Armate si svolgeranno, in maniera sobria, rispettosa e limitata nella partecipazione, mercoledì 4 novembre, alle ore 10.00, presso la caserma Monte Grappa,  in corso IV Novembre, 3 – Torino, sede della Brigata alpina “Taurinense”.

Alla presenza delle più alte Autorità civili e militari della città, la commemorazione, che avverrà esclusivamente in forma statica e nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del contagio da Covid-19, prevede la cerimonia dell’alzabandiera, che rinnova l’incontro tra il Paese e le Forze Armate, e la deposizione di corone d’alloro al monumento dedicato ai Caduti i cui Onori saranno resi da un picchetto in armi della Brigata “Taurinense.

Non saranno svolte le consuete manifestazioni celebrative/espositive denominate “Caserme Aperte” e “Caserme in Piazza”, nonché le iniziative all’interno degli istituti scolastici

Slot sequestrate per mancato rispetto delle norme anti Covid

Nella serata di venerdì 30 Ottobre 2020, durante un servizio mirato alla tutela della salute pubblica in esecuzione dell’ultimo DPCM del 24 Ottobre 2020 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, personale della Polizia Municipale di Torino appartenente al Comando Territoriale V – Madonna di Campagna, Lucento, Vallette – ha effettuato un controllo in un esercizio di somministrazione in Largo Toscana, dove era stata segnalata un’attività con le serrande abbassate oltre le 18.00, orario di chiusura previsto per tutti gli esercizi di somministrazione dal DPCM del 24.10.2020.

Gli agenti hanno riscontrato che, all’interno del locale con le serrande abbassate a metà, era realmente in corso l’attività di somministrazione oltre l’orario consentito. All’interno del bar, oltre al titolare erano presenti alcuni avventori, in parte impegnati a consumare e in parte intenti a giocare alle macchinette videogioco.

A seguito di accertamenti effettuati, è emerso che le 6 slot machine non rispettavano i limiti imposti dalla normativa regionale che prevede il divieto di installazione di apparecchi per il gioco lecito ad una distanza inferiore a 500 metri da luoghi sensibili, così come previsto dall’art.11 c.1 in rel. Art. 5 c.1 Legge Regionale 9/16. Pertanto, il gestore è stato sanzionato per un totale di € 12.000 (€ 2.000 per ognuna delle 6 macchinette installate) e gli apparecchi videogioco sono stati posti posti sotto sequestro amministrativo e sottratti alla materiale disponibilità di altri avventori.

Il gestore è stato anche sanzionato per aver esercitato l’attività oltre l’orario consentito (dalle ore 05.00 all ore18.00) per un importo pari ad € 400,00 ai sensi del DPCM 24.10.2020

Oltre al gestore, sono stati sanzionati anche n. 2 avventori che stavano consumando cibi e/o bevande dopo le 18.00 in esercizio pubblico, per un importo pari ad € 800,00 (400,00 per avventore).

Nella stessa serata di venerdì, in via Valdellatorre, un altro esercizio pubblico aperto oltre l’orario consentito, segnalato dai cittadini, esercitava l’attività di somministrazione. Per questo motivo gli agenti del Comando Territoriale V della Polizia Municipale hanno sanzionato il gestore per un importo pari ad € 400,00

 

Cirio chiede esenzioni sulle tasse a fronte dei sacrifici delle imprese

Durante l’incontro della Conferenza delle Regioni sul Dpcm il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che:

“Se si chiedono ulteriori sacrifici al mondo delle imprese pretendiamo che siano condizionati all’attuazione di queste misure immediate da parte del Governo. Chiedo, innanzitutto, l’esenzione totale dalle tasse per quanto ancora da pagare nel 2020 e per tutto il 2021 per le attività interessate dal nuovo decreto, e che questo venga contestualmente scritto in legge.”

Ha aggiunto: “Considerati i tempi della burocrazia statale, chiedo anche che i ristori abbiano stanziamenti e tempi certi di erogazione. Ho dato la disponibilità come Regione Piemonte a gestire direttamente i fondi messi a disposizione dallo Stato, forte dell’esperienza degli oltre 130 milioni di euro di indennizzi erogati sui conti correnti di oltre 70 mila attività piemontesi in meno di un mese, risorse che mi risulta peraltro siano le uniche arrivate nelle tasche delle nostre imprese del commercio”.

Il governatore del Piemonte chiede infine, che “venga prevista espressamente l’autorizzazione al congedo parentale, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi, di cui incredibilmente al momento nel Dpcm non c’è traccia. Inoltre, in attuazione della possibilità data ai Consigli regionali di proporre iniziative di legge nazionali, presenterò domani stesso una proposta di legge che imponga una tassazione straordinaria alle piattaforme internazionali di vendita online per tutta la durata delle nuove misure del Governo, prevedendo di destinare la totalità dell’introito ai piccoli esercizi commerciali di vicinato”.

Gli infermieri: “grande adesione allo sciopero”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del sindacato Nursing Up: “in Piemonte grande adesione allo sciopero nazionale di 24 ore degli infermieri e dei professionisti della sanità iniziato lunedì 2 novembre”

 

Chiediamo RISPETTO: scioperiamo oggi per una sanità migliore da domani

Tutte le province del Piemonte hanno risposto con una altissima adesione di infermieri e professionisti della sanità allo sciopero indetto dal Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, durato 24 ore lunedì 2 novembre a partire alle ore 7 di mattina.

 

L’agitazione a carattere nazionale ha visto in contemporanea un flash mob di protesta nella centrale piazza Castello di Torino, davanti agli uffici della Prefettura, con il segretario regionale Nursing Up Claudio Delli Carri che è salito dal Prefetto per illustrare le regioni di infermieri e professionisti della sanità.

“Siamo stufi di essere chiamati eroi e poi sistematicamente dimenticati. Sono parole al vento perché la verità è che il Governo non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse a questo gesto estremo” noi pretendiamo rispetto” uno degli slogan dei manifestanti.

 

Come detto, molto alta è stata l’adesione di tutte le province piemontesi con centinaia di colleghi infermieri e professionisti della sanità che hanno incrociato le braccia nelle loro aziende o che hanno raggiunto a Torino per protestare nel rispetto di tutte le regole di sicurezza e del distanziamento. Una protesta dignitosa che, inoltre, ha come sempre rispettato tutte le urgenze non interrompendo servizi essenziali.

 

Un successo che denota ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come la misura e la pazienza di infermieri e professionisti della sanità sia davvero al limite.

 

Il Segretario Regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, esprime grande soddisfazione per la partecipazione di centinaia di infermieri alla giornata di agitazione: “Si è trattato di una giornata molto importante, nella quale abbiamo inviato un segnale chiaro sia al governo regionale che a quello nazionale. Per questo, non possiamo che ringraziare i tantissimi colleghi che hanno deciso responsabilmente di partecipare alla giornata di sciopero. Noi abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce in un contesto in cui, per troppo tempo, il nostro lavoro, il nostro ruolo e la nostra condizione contrattuale e retributiva è stata data per scontata.

Dobbiamo ancora una volta ripetere che abbiamo la necessità di provvedere a nuove assunzioni, subito, con contratti dignitosi, di almeno tre anni, e non per due o tre mesi. La nostra dignità non può essere costantemente irrisa da promesse, parole e rassicurazioni mai mantenute su contratti, su aumenti strutturali delle buste paga, e sul ruolo degli infermieri. Noi pretendiamo:

un maggiore coinvolgimento nelle scelte organizzative;

una contrattazione che porti una volta per tutte ad un adeguamento strutturale del nostro stipendio; pretendiamo maggiore sicurezza sul lavoro (che non si ripeta lo scandalo dei dispositivi di protezione); il riconoscimento della malattia professionale;

l’imprescindibile necessità di assunzioni con contratti a tempo indeterminato o a tempo determinato per almeno tre anni in modo da creare turnazioni che siano gestibili.

 

La straordinaria partecipazione dei colleghi alla nostra giornata di agitazione dimostra come la necessità di una maggiore dignità sia sentita e diffusa. Incrociare le braccia non è stato un segno di resa, ma una ribellione responsabile verso chi irresponsabilmente non ha ascoltato le nostre giuste rivendicazioni.

Da oggi riprendiamo a testa alta il nostro lavoro, consci dell’importanza del nostro ruolo, ancora di più oggi che la lotta al contagio in questa seconda ondata in costante aumento pare impervia. Consapevoli però anche che con il nostro gesto, composto, responsabile e rispettoso di tutte le regole, abbiamo ancora una volta sottolineato quale sia la vera natura degli infermieri.

Perché le istituzioni inizino a considerarci come professionisti ed a rispettarci come tali”.

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte

Claudio Delli Carri

Erano in trenta nel trilocale per una festa “smascherata”, ma è arrivata la polizia

Nella notte di domenica, intorno alle 2, gli agenti del Commissariato Barriera Nizza intervengono in uno stabile di via Sacchi per la segnalazione di una festa privata all’interno di un appartamento

Giunti sul posto, gli agenti odono schiamazzi e musica al alto volume provenire dal piano rialzato.  I poliziotti bussano alla porta, che non viene però aperta. Improvvisamente si abbassano i toni della voce, gli agenti insistono e quando fanno ingresso nell’alloggio, un trilocale, si trovano difronte una festa con una trentina di partecipanti, parte dei quali in condizioni psicofisiche alterate. Alcuni dei presenti tentano di nascondersi all’interno degli armadi, sul balcone, nel bagno, sotto i letti e persino nello sgabuzzino. Complessivamente, gli agenti riscontreranno poi la presenza 27 persone di età compresa tra i 21 e i 14 anni, 5 delle quali minori e altre provenienti da fuori provincia e dall’estero. Nell’alloggio, i poliziotti trovano numerose bottiglie di alcolici sparse per casa. Soprattutto, i poliziotti riscontrano che molti dei presenti non indossano la mascherina e non mantengono al distanza di sicurezza come previsto dalle norme anticovid.  

Successivamente, gli agenti appurano che uno dei presenti aveva affittato giorni prima l’appartamento, tramite una piattaforma online, per ospitare alcuni amici provenienti dall’estero. In seguito, il locatario e i suoi ospiti, attraverso una catena di messaggi, avevano organizzato la festa in questione.

Le persone presenti verranno sanzionate, ciascuna per le rispettive violazioni, per la mancanza dei dispositivi di protezione e per l’assembramento prodottosi.  

Un cadavere trovato nei campi

Nelle campagne di Chivasso i Carabinieri hanno rinvenuto, su segnalazione di un agricoltore in transito, il cadavere di un uomo, di carnagione chiara, di età apparente compresa tra 30-40 anni circa, in posizione supina, privo di documenti, senza visibili segni di violenza. Sul posto sono intervenuti  i carabinieri della compagnia di Chivasso e la Sezione investigazioni scientifiche del Comando Provinciale. Successivamente il cadavere e ‘ stato identificato. Si tratta di un giovane 22enne di origini romene residente a Vercelli, conosciuto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali.

Scuola, esenzioni e rimborsi per la mensa

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità (34 voti) la delibera riguardante i rimborsi e le esenzioni dei pagamenti delle tariffe del servizio di ristorazione scolastica per l’anno 2020-2021.

Il provvedimento – varato la scorsa settimana dalla Giunta – riguarda i casi di chiusura del servizio (obbligatoria o precauzionale) per le misure di contrasto alla diffusione del contagio da Coronavirus.

Il provvedimento è stato illustrato in Aula dall’assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica, Antonietta Di Martino. Nei casi di chiusura degli asili nido (a gestione diretta o in convenzione) e delle scuole dell’infanzia è prevista ora l’esenzione totale dal pagamento del servizio o il rimborso del pregresso per i giorni non usufruiti.

Per le scuole dell’obbligo la quota fissa annuale del servizio di ristorazione è ridotta per tutti del 15 per cento. Diversamente dallo scorso anno scolastico, in caso di assenza oltre all’importo del pasto i genitori non pagheranno anche il costo giornaliero della quota fissa. È introdotto inoltre un nuovo sistema di conteggio: le famiglie pagheranno il servizio mensa su una base giornaliera che tiene conto della tariffa del pasto e della quota fissa annuale.

Quando Proietti lavorava in Rai a Torino

IL RICORDO DELL’ASSESSORE POGGIO: «IN OGNI SUO PERSONAGGIO C’ERA UN PO’ DI NOI» A TORINO REALIZZO’ CON LA RAI UN’EDIZIONE TELEVISIVA DI SANDOKAN

«Ogni volta che irrompeva sulla scena con un nuovo personaggio alla fine scoprivamo sempre qualcosa di noi che prima non conoscevamo». Così l’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio si unisce al cordoglio della famiglia e dell’Italia per la scomparsa di Gigi Proietti. «Era un grande osservatore e ritrattista dei caratteri italiani, per 60 anni ha raccontato il suo tempo con angolazioni critiche ma sempre col sorriso, mattatore sulla scena e maestro in teatro. Ha fatto divertire adulti e bambini, e alla fine ci riconoscevamo un po’ tutti nei suoi ritratti come quello del Maresciallo Rocca, umano ironico e profondo». «Lavorò molto con la Rai di Torino – ha aggiunto Poggio -con la quale realizzò nel 1974, tra le altre cose, un’edizione televisiva di Sandokan tratta dal romanzo di Emilio Salgari».

Operazione anticrimine, sequestrati 29 immobili

Su proposta del Questore di Torino, la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Torino, in data 7 settembre 2020, ha disposto la confisca dei beni nei confronti di un cittadino albanese già pregiudicato per furto, per reati in materia di stupefacenti e armi, e di una cittadina italiana, con precedenti per truffe.

L’operazione “Easy Money” trae origine dalle indagini svolte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Torino, che avevano condotto, nei mesi di maggio e ottobre 2019, al sequestro dei beni illecitamente accumulati dal noto pregiudicato, oggi confiscati integralmente dal Tribunale, per un valore complessivo di circa 1.500.000 euro.

Nello specifico, sono stati confiscati:

–          29 immobili ubicati a Torino e in comuni limitrofi tra terreni, appartamenti di civile abitazione, box auto, ecc.

–          una società relativa alla commercializzazione di software e servizi informativi;

–          due società operative nel settore del commercio di vini e prodotti alimentari di vario tipo;

–          conti correnti e fondi azionari.

Nel corso delle operazioni veniva rinvenuto, suddiviso in 5 magazzini riconducibili alle società confiscate, un ingente quantitativo di vini e alcolici anche di alta qualità nonché il materiale necessario, composto da tamponi, etichettatrici e altro, utile per la contraffazione delle date di scadenza dei prodotti alimentari.

Durante l’operazione, la Divisione Anticrimine della Questura di Torino si è imbattuta in una vera e propria serra sotterranea, in fase di allestimento, per la coltivazione di marijuana. La serra sarebbe dovuta sorgere un locale interrato di un palazzo in una via commerciale del centro cittadino. La scoperta, del tutto inaspettata, ha portato al sequestro di lampade generatrici di luminosità e calore, irrigatori, pannelli elettrici, temporizzatori e condizionatori d’aria muniti di filtri speciali antiodore, così da evitare che qualcuno, dalla strada, potesse accorgersi della particolare coltivazione sottostante.

Le costose attrezzature, ancora intatte, dal valore stimato di circa 50.000 euro, non riconducibili al soggetto colpito dalla misura di prevenzione, sono state sequestrate a carico di ignoti e successivamente, invece di andare distrutte, sono state affidate ad un ente pubblico di ricerca che le utilizzerà per i propri fini istituzionali.