CRONACA- Pagina 1347

Addio a Raffaella Carrà. Quella volta al mercato di Porta Palazzo

Il 28 ottobre 2019 in molti si stupirono: ma è proprio lei? Sì, era proprio Raffaella Carrà, a Torino, che faceva la spesa al mercato di Porta Palazzo. Stava girando la trasmissione tv “A raccontare comincia tu”, in compagnia di Luciana Littizzetto.

Un piccolo episodio targato Torino, tra le migliaia di spettacoli, canzoni  e programmi televisivi della lunga carriera artistica della Raffaella nazionale. Ora la Carrà se ne è andata a 78 anni,  vittima di una malattia contro la quale ha lottato fino all’ultimo.

“E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Così la ricorda Sergio Iapino nel dare il triste annuncio unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di sempre e dei collaboratori più stretti.

E’ morta ore 16.20 di oggi, senza che nulla fosse trapelato prima a proposito delle sue condizioni di salute. Come sua ultima volontà  ha chiesto una  bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.

Covid, il bollettino di lunedì 5 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 15 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui dopo test antigenico), pari allo 0,1 % di 11.341 tamponi eseguiti, di cui 8.443 antigenici. Dei 15 nuovi casi, gli asintomatici sono 7 (46,7%).

I casi sono così ripartiti: 5 screening, 8 contatti di caso, 2 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 0 scolastico, 15 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 367.087 così suddivisi su base provinciale: 29.607 Alessandria, 17.500 Asti, 11.535 Biella, 52.959 Cuneo, 28.279 Novara, 196.470 Torino, 13.749 Vercelli, 12.986 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.503 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.499 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (-rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 83 (-11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 657.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5. 506.886 (+11.341rispetto a ieri), di cui 1.793.999 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.696

Per il settimo giorno consecutivo nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane quindi di 11.696 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.454 Cuneo, 943 Novara, 5.590 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

354.643 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 354.643 (+44 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 27.977 Alessandria, 16.764 Asti, 11.043 Biella, 51.446 Cuneo, 27.292 Novara, 190.481 Torino, 13.185 Vercelli, 12.600 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.437 extraregione e 2.418 in fase di definizione.

Pavone, inaugurata la panchina e i vasi viola

Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza

Sabato scorso, 3 Luglio, il primo atto, semplice e concreto, per le neo Assessore alla Gentilezza, ossia la presentazione e inaugurazione pubblica di due pratiche di gentilezza a beneficio della comunità.

20 vasi viola, colorati dai bambini della scuola primaria estiva locale, che hanno riportato anche alcune frasi per motivare i propri compaesani a buttare i mozziconi di sigaretta all’interno dei contenitore anziché a terra e saranno collocati lungo le vie del paese. Nella stessa occasione è stata inaugurata, insieme ai rappresentanti del consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Pavone C.se, anche la panchina viola, simbolo di gentilezza, ormai diffusa in tutta Italia (sono già 135 i Comuni ad averne almeno una).

A Pavone C.se la doppia delega alla gentilezza crea un ponte tra la maggioranza e la minoranza

Nelle settimane passate Massimo Bologna, dopo aver aderito all’anagrafe nazionale dei cittadini per la gentilezza,  aveva fatto conoscere al proprio Sindaco, Endro Giacomo Bevolo, il Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza e la possibilità di riconoscere la delega alla gentilezza a uno o più consiglieri, oppure assessori comunali, a beneficio della collettività. Nei giorni successivi il sindaco con la propria maggioranza aveva poi convocato un incontro informale con il gruppo di minoranza, durante il quale è stata avanzata la proposta della doppia delega alla gentilezza, una per parte. Successivamente ciascun gruppo ha presentato la propria candidatura, ossia l’Assessore Patrizia del Negro per la maggioranza e la consigliera Annamaria Bellotto per la minoranza. Le candidate sono state quindi confermate durante il consiglio comunale avvenuto lo scorso Mercoledì (30 Giugno), che ha riconosciuto a unanimità le due deleghe alla gentilezza. Le neo Assessore alla Gentilezza hanno commentato questo riconoscimento. Annamaria Bellotto: ”sono contenta di questa delega, in cui credo molto, sia personalmente che culturalmente. Sarà importante per trasmettere buoni valori ai bambini e agli adulti”. Patrizia del Negro:”la condivisione di questa proposta con la minoranza penso che sia stato un primo esempio pratico di gentilezza, mi impegnerò affinché ne possano seguire altri”.  Concluso il consiglio comunale si è verificata una situazione inattesa, tutti i consiglieri e la giunta si sono fermati nella sala consiliare per confrontarsi costruttivamente sui comportamenti passati, come ha evidenziato la presidente del consiglio comunale Marina Beata Getto:”è stato un momento utile e importante per chiarirsi con l’auspicio che la delega alla gentilezza possa rappresentare per tutti l’inizio di un rapporto più collaborativo per il bene dell’intera comunità”.

L’Assessorato alla Gentilezza e la doppia delega

La delega alla gentilezza è stata generata in forma ludica da una classe della scuola primaria nel 2019 durate la Giornata Nazionale dei Giochi della Gentilezza e proposta poi ai Comuni del Canavese l’anno successivo, dopo la tornata elettorale delle amministrative del mese di Maggio, dall’Associazione Cor et Amor (che dal 2014 si impegna a diffondere la gentilezza in forma pratica). Il primo Sindaco a riconoscere la delega alla gentilezza fu Alberto Rostagno di Rivarolo C.se con la nomina di Lara Schialvino come primo Assessore alla Gentilezza, oggi sono 150 le amministrazioni comunali in tutta Italia ad averla riconosciuta, su richiesta dei bambini, o proposta degli stessi amministratori. L’assessorato alla gentilezza ha una funzione attiva, agisce con azioni concrete, a costo quasi 0 (per essere facilmente realizzabili e replicabili), per accrescere il benessere dei cittadini con particolare attenzione verso i bambini ed ai ragazzi, in particolar modo si occupa di buona educazione, del rispetto verso il prossimo e della cosa pubblica, del prendersi cura di chi soffre (es i malati, o le persone sole) o è in difficoltà (chi ha perso il lavoro, disabili, anziani, genitori separati con figli), ad accrescere lo spirito di Comunità, favorendo l’unità, oltre a coinvolgere i propri concittadini e le associazioni in iniziative di cittadinanza attiva per il bene comune. L’operato degli Assessori alla Gentilezza è supportato dalla Rete Nazionale degli Assessori alla Gentilezza nell’ambito del Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza (la cui attuazione è coordinata dall’Associazione Cor et Amor) avente come obiettivo, in 15 anni, quello di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa. Per fare ciò gli Assessori alla Gentilezza hanno a disposizione l’archivio delle buone pratiche di gentilezza condivise, che fornisce loro strumenti innovativi a impatto sociale. Nel mese di Dicembre 2020 è stata condivisa la buona pratica della doppia delega alla gentilezza (una alla  maggioranza e una alla minoranza), concessa dall’Amministrazione Comunale di Donnas (AO) alle consigliere Annie Binel e Jael Bosonin.

 

 – Rete Nazionale Assessori alla Gentilezza

web www.costruiamogentilezza.org

Entra in palestra con una tessera rubata

Arrestato per resistenza e sottoposto a fermo per ricettazione

Ha sfidato apertamente l’addetta alla reception di una palestra, lo scorso venerdì mattina, entrando dopo aver passato una carta non valida preso quella sede. In realtà, la tessera non era nemmeno intestata a lui, ma con fare arrogante, una volta introdottosi, si è dimostrato indifferente dell’invito ad uscire ed è entrato negli spogliatoi.

La segnalazione giunta al 112 NUE relativa al soggetto molesto portava all’intervento di una pattuglia della Squadra Volante. Il giovane, recalcitrante, acconsentiva ad uscire per verifiche sulla identità , ma nel farlo si rivolgeva minacciosamente sia all’addetta della palestra che agli operatori. Una volta fuori, veniva identificato quale cittadino tunisino di 20 anni irregolarmente residente sul territorio nazionale. Alla notizia che sarebbe stato condotto in Questura per ulteriori approfondimenti, il ventenne ha dato in escandescenze, aggredendo due operatori di polizia. Con molta fatica, gli agenti sono riusciti a tradurlo negli uffici di via Tirreno; durante il tragitto, danneggiava il finestrino anteriore della Volante su cui era trasportato. A seguito della perquisizione personale, il giovane è stato trovato in possesso di  diverse patenti di guida,  tessere sanitarie ed alcune carte bancomat intestate ad altre persone, molte delle quali provento di furto. In merito, il giovane è stato sottoposto a fermo di p.g., convalidato nelle ore successive. Inoltre, i poliziotti intervenuti riscontravano una grande somiglianza fra lui e l’autore di una rapina avvenuta circa 48 ore prima presso una gastronomia kebab di via Galliari. Recuperando le immagini di videosorveglianza dell’esercizio, si evinceva non solo la somiglianza ma anche la perfetta corrispondenza  dei vestiti indossati. Pertanto, il giovane, arrestato per resistenza  a P.U. e il danneggiamento aggravato della Volante, è stato anche denunciato per rapina.

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Ruba l’incasso di un minimarket e poi scappa, fermato dagli agenti 

Arrestato dalla Polizia per rapina

Ha sottratto, sotto la minaccia di un coltello a serramanico, l’incasso dal registratore di cassa di un minimarket di corso Regio Parco. E’ entrato nel negozietto nel tardo pomeriggio di venerdì, accompagnato da un cane, e si è subito diretto alla cassa, dove, dopo aver minacciato il dipendente dell’esercizio commerciale, ha prelevato i soldi ed è scappato. L’uomo però, non si sa per quale ragione, dopo pochi minuti, ritornava presso il locale ma il negoziante riusciva a chiudergli la porta in faccia. Così, l’uomo, un italiano di 30 anni, si allontanava ma non dopo aver sferrato diversi calci alla vetrata dell’esercizio commerciale. Gli agenti della Squadra Volante, grazie alla descrizione dettagliata della vittima, hanno individuato l’aggressore che, poco distante, tentava invano di nascondersi tra le auto in sosta. Nelle sue tasche sono stati rinvenuti 250 euro, somma immediatamente restituita all’esercente commerciale. L’uomo, con a carico un precedente per resistenza a Pubblico Ufficiale e Ubriachezza, è stato arrestato per rapina.

(foto archivio)

 

Referendum sulla Giustizia, idee a confronto. Il dibattito del centro Pannunzio

Lunedì 5 luglio alle ore 21, il Centro “Pannunzio” organizza on line un dibattito su Zoom sul tema: Referendum sulla Giustizia, idee a confronto.

Parteciperanno Anna Chiusano, Mario Barbaro, Guido Barosio, Pier Franco Quaglieni.

Modera la giornalista Mara Antonaccio, redattore capo della rivista on line “Pannunzio Magazine”.

Il link per partecipare è il seguente: https://us02web.zoom.us/j/5545579464.

La grande sete: fiumi a secco, è allarme siccità

I primi sei mesi del 2021 in Piemonte hanno registrato un calo delle piogge del 7,3% rispetto alla media storica del periodo

Sono particolarmente carenti il Pellice (-32%), la Dora Riparia (-29,5%) e l’alto Po (-28,8%). Male anche il mese di giugno, con un -6,8% di piogge in media su tutta la regione e  precipitazioni dimezzate  su alcun settori orientali.

Nel mese di giugno si è dimezzata la portata del Po a Torino, e nel tratto di San Sebastiano è scesa  del 71% con deflusso mensile del fiume si 155 milioni di metri cubi a Torino: la media è 414 milioni. Questo quanto rilevato dal rapporto di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale).

foto di Paolo Liguori

Scontro frontale: muore studentessa universitaria di 20 anni

Nella notte è morta una studentessa universitaria di 20 anni, residente a Sant’Albano Stura, nel Cuneese.

E’ rimasta vittima di un incidente stradale avvenuto a Montanera. Viaggiava in auto  con una sua coetanea, anche lei di Sant’Albano, rimasta ferita in modo gravissimo nello scontro frontale.

Le due giovani erano a bordo di una Peugeot 208 sulla strada provinciale 3, quando si sono scontrate con un’Audi A3 guidata da una ragazza di 23 anni.

Ferita anche la conducente dell’Audi,  ma non è in pericolo di vita.

Gli accertamenti dei carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

Scoperta  proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini

All’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

 

E’ stata scoperta una nuova proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini. Arriva dai risultati dello studio condotto dalla dottoressa Giovanna Monti del Servizio di Allergologia pediatrica della Pediatria (diretta dal dottor Marco Spada), afferente al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR di Torino, coordinati dalla dottoressa Laura Cavallarin e condotti dalla dottoressa Maria Gabriella Giuffrida.

Nello studio i ricercatori hanno isolato una nuova proteina allergenica di nocciola dalla frazione oleosa del frutto, detta per questo oleosina, ed hanno dimostrato che per alcuni bambini questo era l’unico allergene di nocciola responsabile dei sintomi allergici.

Il nuovo allergene é stato depositato nell’apposita banca degli allergeni dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO/IUIS Allergen Nomenclature Subcommittee).

La scoperta della nuova oleosina allergenica è importante perché potrà aiutare a diagnosticare con maggiore facilità l’allergia alla nocciola, molto diffusa in Italia ed in particolare in Piemonte, nei pazienti che risultino negativi ai test allergologici attualmente disponibili, che non consentono di identificare allergie alle oleosine.

Lo studio, condotto con il sostegno della Fondazione CRT di Torino su una popolazione di 37 bambini (dai 2 ai 17 anni) allergici alla nocciola, è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Pediatric Allergy and Immunology, giornale ufficiale dell’Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica.

Lo studio che ha condotto alla scoperta è stato di carattere altamente interdisciplinare, perché l’isolamento della proteina allergenica è stato possibile anche grazie all’analisi del genoma del nocciolo, condotta dai genetisti e dai biotecnologi vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino e dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR.

In Italia, che ne é il secondo produttore mondiale dopo la Turchia, la nocciola é il frutto a guscio più frequentemente utilizzato nelle creme spalmabili di cioccolato, nelle merendine, nei dolciumi o nei gelati, nelle torte, nei biscotti, nei cereali per colazione, oltre ad essere spesso consumata come tale. Il valore nutrizionale elevato di questo frutto a guscio ed il suo gusto particolarmente attraente giustificano la sua presenza nelle abitudini dietetiche dei bambini, specie dopo i primi anni di vita.

Secondo quanto riportato dallo studio EuroPrevall, condotto allo scopo di valutare prevalenza, costi e caratteristiche dell’allergia alimentare in tutta Europa, compresa l’Italia, la nocciola é il frutto a guscio ed in generale l’alimento più frequentemente causa di reazioni allergiche nella popolazione studiata (circa 890mila persone sul totale di 446 milioni di abitanti dell’Europa, dei quali circa 20mila bambini ed adolescenti solo in Italia e 1200 in Piemonte). Le reazioni allergiche alla nocciola possono essere di diversa entità, da lievi (sindrome allergica orale, caratterizzata da prurito o bruciore orale alla sua ingestione) a più severe ed é proprio nel bambino che esse possono essere potenzialmente pericolose per la vita: secondo quanto riportato dal Registro Europeo dell’anafilassi, che raccoglie i dati di bambini ed adolescenti di 10 Paesi europei, inclusa l’Italia, la nocciola é il secondo alimento (dopo l’arachide) causa di reazioni allergiche severe nei bambini in età scolare (6-12 anni) ed il terzo nei bambini in età prescolare (2-6 anni).

 

La regione punta sull’infermiere di famiglia e di comunità per migliorare le prestazioni sul territorio

SANITA’ PIEMONTE, LA REGIONE APPROVA LE LINEE DI INDIRIZZO PER GLI INFERMIERI DI FAMIGLIA E DI COMUNITA’. L’ASSESSORE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «NUOVA SPINTA ALL’ASSISTENZA SUL TERRITORIO E A DOMICILIO»

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo in materia di infermiere di famiglia e di comunità.

«Coerentemente con la nuova strategia di potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare – spiega l’assessore Icardi -, l’implementazione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità mira a promuovere modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità, in stretta correlazione con il Piano nazionale della cronicità e il Piano nazionale della prevenzione. Attraverso gli infermieri di famiglia e di comunità, l’obiettivo è migliorare l’appropriatezza delle prestazioni e l’integrazione territorio-ospedale-territorio, ridurre gli accessi impropri (codice bianco) al Pronto soccorso, ridurre la riammissione in ospedale a 30 giorni dopo la dimissione al domicilio, incrementare la partecipazione dell’utenza ai programmi di screening… Il sistema sanitario è chiamato ad anticipare i bisogni dei pazienti e a seguirli in maniera continuativa lungo tutto il percorso assistenziale, secondo una sanità di iniziativa integrata con i servizi sociali. Tutto ciò, tenendo in particolare conto il progressivo invecchiamento della popolazione, l’incremento di persone con almeno una patologia cronica (40,8% della popolazione), le condizioni di co-morbidità in soggetti over settantacinquenni (66,6%) e la progressiva semplificazione della dimensione e composizione delle famiglie, con il 29,6% delle persone over sessantacinquenni che vivono sole».

Il documento di indirizzo approvato dalla Regione scaturisce dallo specifico gruppo di lavoro costituito dalla Direzione Sanità regionale, con il coordinamento dei Settori Sistemi organizzativi e Risorse umane del Servizio sanitario regionale e del Settore Programmazione sanitaria e socio-sanitaria, la partecipazione degli Ordini delle professioni infermieristiche, delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, dell’Associazione infermieri di famiglia e di comunità (AIFeC) e di alcune Asl che in via sperimentale avevano già inserito tali professionisti sul campo.

L’Infermiere di famiglia e comunità (IFeC) ha come focus di interesse l’individuo, la famiglia, la comunità e la casa come ambiente in cui i membri della famiglia possono farsi carico dei problemi di salute.

Si tratta di una risorsa professionale che opera all’interno del Distretto socio-sanitario e si inserisce nell’organizzazione territoriale aziendale quale ulteriore tassello di integrazione dei setting territoriali.

Opera in stretta sinergia con i medici di medicina generale e tutti gli altri professionisti coinvolti nella gestione della sanità territoriale, specie per quei casi in cui si rende necessaria la presa in carico negli ambulatori della cronicità a livello distrettuale o nelle Case della Salute o negli ambulatori associati.

L’azione dell’Infermiere di famiglia e comunità è articolata su più livelli:

– ambito distrettuale, attraverso azioni ed interventi all’interno della rete assistenziale del distretto in integrazione con gli altri professionisti;

– ambito individuale e familiare, attraverso interventi diretti e indiretti che hanno la persona e la famiglia come destinatari, con l’obiettivo di favorire la promozione e il mantenimento della salute della persona attraverso il rafforzamento della sua autonomia e il mantenimento della persona al proprio domicilio evitando il ricorso alle strutture di ricovero;

– ambito comunitario, attraverso azioni rivolte alle comunità, all’interno di una rete di relazioni e connessioni formali e informali, con l’obiettivo di favorire l’attivazione e l’integrazione tra i vari operatori sanitari e sociali e le possibili risorse formali e informali presenti sul territorio utili a risolvere problematiche inerenti i bisogni di salute.

Il titolo preferenziale per l’acquisizione delle competenze in questo ambito è il master universitario di primo livello in Infermieristica di famiglia e di Comunità.

Per coloro che non sono in possesso del master, saranno previsti dei percorsi formativi specifici di tipo regionale, progettati in collaborazione con gli atenei piemontesi, necessari per l’acquisizione delle competenze minime. A tal proposito, sarà costituito un comitato scientifico che coinvolgerà rappresentanti della Regione Piemonte, delle Università degli Studi di Torino e degli Studi del Piemonte Orientale e delle Aziende sanitarie per la formazione dei professionisti e per assicurare l’adeguatezza e la coerenza dei contenuti e delle metodologie del corso regionale.