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Per sostituire i cordoli e la barriera di sicurezza
Dalle ore 20 di lunedì 18 ottobre fino al 27 novembre 2021 a Volpiano è chiuso al traffico il sovrappasso di via Brandizzo (SP 39) sull’autostrada A5 Torino-Aosta, nel tratto compreso tra la rotatoria d’ingresso dell’autostrada e la prima rotatoria oltre il sovrappasso, per la sostituzione dei cordoli laterali e della barriera di sicurezza da parte della società concessionaria; si consiglia, come viabilità alternativa di utilizzare il sovrappasso di corso Europa (SP 500), tra corso Kant (SP40) e la rotatoria di corso Piemonte.
l’uomo era stato segnalato anche da alcuni passanti, preoccupati di vederlo camminare, ubriaco, su quella passerella nel punto ove l’altezza sul fiume è di circa 10 metri, con lo sguardo fisso nel vuoto. Proprio mentre i poliziotti si avvicinavano, sfruttando la presenza del manto erboso per non fare rumore, l’uomo appoggiava ad una transenna la tracolla che indossava. Presagendo che potesse compiere un gesto inconsulto da lì a breve, gli agenti instauravano immediatamente un dialogo col soggetto, al fine di distrarlo e farlo staccare dalla transenna il più possibile. L’uomo, dopo un iniziale rabbonimento, all’improvviso diventava però aggressivo e con uno scatto repentino si aggrappava alla ringhiera, tentando di scavalcarla col chiaro intento di lanciarsi di sotto. Pertanto, gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna lo afferravano energicamente ,riuscendo a riportarlo faticosamente sul prato e traendolo in salvo. L’uomo, proveniente dal nord africa, è stato affidato alle cure del 118.
Il ragazzo, mentre gli agenti della Squadra mobile stavano perquisendo l’alloggio è uscito sul balcone e ha avvisato i suoi “sodali” urlando.
A quel punto una ventina tra amici, vicini e parenti hanno cercato di allontanare la polizia con calci e sputi. Uno di loro con una condanna per omicidio, ha cercato di prendere la pistola di uno dei poliziotti. Tre agenti sono rimasti feriti e sono stati trasferiti in ospedale.
IL COMUNICATO DEL SIULP, SINDACATO DI POLIZIA
Secondo il Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo, lo scontro tra i criminali e le forze dell’ordine si inasprisce sempre di più e sempre di più si annoverano uomini e donne dello Stato gravemente feriti. Nel caso di specie i poliziotti venivano presi a calci in faccia e feriti gravemente al naso, alle sopracciglia, all’addome, alle braccia, presi a morsi e spintonati nel tentativo di buttarli giù dal ballatoio, un vero e proprio attacco senza remore, all’interno di un condominio, da parte di soggetti stranieri. Quello che è successo in corso regina Margherita è una vera e propria azione violenta realizzata da una compartecipazione di persone volta ad impedire a tre rappresentanti dello Stato di adempiere al proprio dovere.
E’ la plastica dimostrazione di quello che ripetiamo ormai come un mantra circa l’inadeguatezza di una politica della sicurezza, agevolata da politiche troppo tolleranti e buoniste che sottovalutano la gravità di questi fatti e si rifiutano di assumere seri, incisivi è responsabili cambiamenti legislativi.
La legge penale ha una forza deterrente vicino allo zero e soprattutto per quanto riguarda la violenza a pubblico ufficiale; se poi guardiamo all’organico, con assunzioni centellinate, attesi gli scorrimenti dei concorso degli anni precedenti che non sono stati effettuati adeguatamente, nonostante le promesse, espongono ed esporranno sempre più a rischio della propria vita i servitori dello Stato.Ci chiediamo come possano le forze dell’ordine garantire la sicurezza dei cittadini se hanno serie difficoltà a garantire ormai la propria.
Qualcuno dovrà pur porsi prima o poi l’obiettivo di modificare le leggi, gli strumenti, e gli organici perché diversamente il rischio di una vera e propria debacle della sicurezza urbana è sempre più vicino.
La situazione ha raggiunto livelli insostenibili per Torino e non è più possibile limitarsi a dichiarazioni scritte ma occorre un’azione di sensibilizzazione decisamente più forte e più visibile.
È stato deciso in seguito alla decisione dell’azienda di affidare ai dipendenti anche le pulizie dei punti vendita.
Dalle 9 alle 12 i lavoratori hanno organizzato un presidio davanti al supermercato di corso Racconigi.
(Foto: il Torinese)
Sono improvvisamente sbucati dal guard-rail mentre stava giungendo un’ambulanza con un ferito a bordo e due auto.
Le vetture sono rimaste coinvolte nell’incidente nel cercare di evitare gli animali che occupavano le carreggiate. Due i feriti, dei quali uno il paziente dell’ambulanza, ma nessuno è in condizioni gravi. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco e la polizia stradale che indaga sulla dinamica dell’incidente. Nel frattempo i cinghiali si sono allontanati.
Martedì scorso, gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un cittadino senegalese di 52 anni per violazione di domicilio.
Nella mattinata precedente, l’uomo aveva ricevuto lo sfratto da un appartamento in zona Barriera Milano. Quello stesso pomeriggio si era reintrodotto all’interno dell’abitazione, costringendo il proprietario ad allertare il 112 NUE. Gli agenti giunti sul posto lo avevano poi denunciato per violazione di domicilio.
Nella stessa giornata erano poi seguiti ulteriori tentativi di accesso da parte dello straniero: ad ogni ingresso l’uomo sostituiva la serratura montata dal padrone di casa con una di sua proprietà.
Martedì mattina, è scattato l’arresto per il reo, sorpreso per la quinta volta all’interno dell’appartamento.
Se non ne avete mai sentito parlare è perché la kermesse ha riconquistato terreno in Italia solo negli ultimi anni, sino ad esplodere la primavera scorsa con la vittoria dei Maneskin.
Due giorni fa è trapelata la notizia che forse quest’anno a presentare ci sarà Mika e ieri i social sono letteralmente impazziti quando l’ente organizzatore ha confermato il capoluogo sabaudo a città ospitante. Se vi siete sentiti esclusi dalle discussioni, niente paura vi forniamo una guida essenziale per far bella figura al bar e sui social.
Un po’ di storia
L’Eurovision affonda le sue radici negli anni 50 quando il giornalista e drammaturgo Sergio Pugliese suggerisce di organizzare una gara canora a livello europeo, prendendo come esempio il festival di Sanremo. Sono gli anni del dopoguerra e l’UER, Unione Europea di Radiodiffusione, abbraccia l’idea di un progetto che possa simboleggiare unione, fratellanza e, perché no, spensieratezza. La prima edizione si terrà a Lugano con la partecipazione di 7 nazioni tra cui l’Italia, considerata, ancora oggi, tra i paesi fondatori (attenzione perché questo particolare ci tornerà utile per capire il meccanismo di gara).
ESC si sussegue di anno in anno, viaggia per l’Europa, assiste a proteste e cambiamenti epocali. Vede la partecipazione di grandi nomi come l’indimenticabile Modugno o gli iconici Abba. E riscuote successi anche al di fuori dell’Unione Europea. Israele e Australia impazziscono per la gara canora tanto che a un certo punto si decide di far partecipare anche loro. I paesi vanno e vengono, si ritirano come fa l’Italia negli anni ’80, ’90 e 2000, per poi ritornare trovando mamma ESC sempre a braccia aperte. Questo è il festival della libertà e dell’unione dei popoli. Anche se su San Marino avremmo da ridire (tenete a mente anche questo dettaglio).
La partecipazione discontinua del nostro paese ha relegato la manifestazione in un angolino nella memoria degli Italiani. Ma negli ultimi dieci anni, il festival ha saputo riguadagnare terreno, dando vita a gruppi di ascolto, serate tra amici per assistere alla finale e persino un Fantaeurovision ufficiale, a cui prossimamente potrete prendere parte anche voi cliccando qui.
Perché Eurovision sarà a Torino e cosa dobbiamo aspettarci
Secondo il regolamento di ESC, il Paese ospitante è quello del vincitore dell’edizione precedente. In poche parole, a riportarlo in Italia sono stati i Maneskin con la loro Zitti e Buoni. L’EBU ha poi selezionato Torino in base a criteri come: la presenza di una struttura al coperto con una capienza di 8-10.000 persone, aria condizionata, altezze che consentono le riprese dall’alto, ottima acustica e poi ancora la possibilità di allestire un media centre, la presenza di strutture ricettive e infrastrutture per consentire gli spostamenti. E Torino ha approfittato dei lasciti delle Olimpiadi 2006, con buona pace di chi in questi giorni si attribuisce molti meriti della nomina a città ospitante. Tuttavia, ringraziamo il sindaco uscente per aver fatto il nome della nostra città ma non quelli che sostengono che ESC riempirà solo le tasche di ristoratori e albergatori per un paio di giorni.
La manifestazione infatti arriverà in città per almeno tre settimane, ovvero le due precedenti di allestimento e prove e quella vera e propria della gara che non si svolge in due giorni ma prevede eliminazioni e finale. Ci sono artisti, manager, case discografiche, maestranze e sponsor. Tanti sponsor. Perché il festival consente di raggiungere una platea infinita. Vi basti pensare che la finale dello scorso anno è stata seguita in TV da 69 milioni di spettatori. Senza contare tutte le interazione su Facebook, Twitter e Instagram. Gli artisti in gara diventano celebrità a livello mondiale con tour che registrano il tutto esaurito nelle settimane successive alla partecipazione. Provate a prendere i biglietti per un concerto di Dady Freyr, il concorrente islandese. E dire che lui, lo scorso anno, non si è nemmeno esibito. Uno dei suoi musicisti è infatti risultato positivo al Covid e l’intera band è stata messa in quarantena. Al posto loro, la regia ha trasmesso il video delle prove.
E per Torino cosa significa? Beh, ormai lo abbiamo capito: un gigantesco spot commerciale. Ieri dopo l’annuncio, le camere di alcune strutture ricettive hanno visto i prezzi lievitare e su Twitter, pochi minuti dopo, c’era già chi aveva prenotato il volo per la nostra città. Non male per dare ossigeno a quelle categorie commerciali che ruotano intorno alla ricettività e che più han sofferto durante la pandemia.
Regolamento, curiosità e qualche polemica
Ma veniamo alla manifestazione in sé. Come dicevo ESC prevede eliminatorie e finale per tutti tranne che per i paesi fondatori, ovvero quelli che sin dall’inizio hanno creduto in questa avventura. L’Italia dunque passa direttamente alla serata conclusiva, con buona pace di alcuni paesi che negli anni avevano polemizzato dal momento che, secondo loro, dopo essersi ritirata, l’Italia doveva passare per le fasi eliminatorie. Purtroppo per loro, ESC non ama i litigi e all’Italia ha sempre riservato un posticino in prima fila.
Durante la gara, i paesi partecipanti votano gli altri paesi spesso facendo “cartello”: quelli del nord votano quelli del nord e così fanno quelli dell’est verso i loro vicini di casa. San Marino tende a non votare per l’Italia ma noi li perdoniamo. Siamo amatissimi nel nord Europa. E noi adoriamo la Finlandia, ma soprattutto quei cuore di panna degli islandesi.
Tuttavia nella serata conclusiva sono i voti del pubblico a decretare il vincitore. E spesso il pubblico riesce a ribaltare la situazione, talvolta infierendo severe lezioni. Sapete quanti voti ha preso l’Inghilterra del dopo Brexit? Zero. Questo divorzio non ci è piaciuto e non abbiamo perso l’occasione per farglielo sapere.
L’artista partecipante viene scelto secondo modalità diverse nei singoli paesi. Per noi si tratta del vincitore del Festival di Sanremo. Una nazione può però decidere di schierare un artista straniero. Nel 1988 la canadese Celine Dion rappresentò la Svizzera e vinse pure.
Non ci sono limiti all’esibizione che spesso coinvolge ballerini, scenografie surreali e fuochi d’artificio. I Maneskin lo scorso anno parteciparono all’insegna della sobrietà, nonostante le tutine in pelle rossa.
Vi è forse venuta la voglia di assistere all’Eurovision?
Se il divano di casa e la compagnia di amici e parenti non vi basta, tenete d’occhio il sito ufficiale di ESC. I biglietti sono molti, sia per le serate sia per le prove, ma vanno a ruba in pochissimo tempo. Vi suggerisco per tanto di iscrivervi alla loro newsletter per essere aggiornati su quando saranno disponibili. Sul sito di Eurovision invece è presente una sezione lavoro nel caso desideriate candidarvi, ma qualcosa mi dice che la città organizzerà anche gruppi di volontari, dunque attenzione a possibili bandi istituzionali.
E per iniziare ad immergervi nell’atmosfera di festa e follia, vi invito a guardare l’esilarante Fire Saga su Netflix, un film che se non vi farà venir voglia di seguire l’Eurovision Song Contest di certo vi strapperà qualche risata.
Lori Barozzino
Un uomo è morto in montagna dopo essere precipitato nel Vallone del Bourcet, a Roure, in Val Chisone, per un centinaio di metri.
La causa della fatale caduta forse è un malore. Il pensionato, 75 anni, abitava a Vigone. Sul posto è giunta l’eliambulanza, con il Soccorso alpino, ma hanno solo potuto constare la morte dell’uomo. La Vittima stava facendo un’escursione insieme a un amico.