CRONACA- Pagina 1312

Polfer, operazione Oro rosso contro i furti di rame

61 persone controllate, 17 le ditte ispezionate dislocate sul territorio, 10 servizi di controllo lungo linea e su strada, 25 operatori del Compartimento Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta impiegati. Questo il bilancio dell’operazione denominata “Oro Rosso”, una giornata dedicata al contrasto dei furti di rame e delle violazioni alle norme ambientali sullo smaltimento di rifiuti particolari, tra cui i metalli.

 

Il personale impiegato ha svolto azioni mirate di contrasto al fenomeno delittuoso, che interessa tutto l’ambito ferroviario con asportazione di cavi in rame, essenziali per la sicurezza e il regolare funzionamento dei trasporti su rotaia ma, anche, con controlli sulle linee ferroviarie che percorrono il territorio di competenza e che attraversano zone impervie. Particolare attenzione è stata dedicata ai controlli amministrativi presso le ditte di recupero e smaltimento rifiuti dislocate in Piemonte e Valle D’Aosta.

 

A Torino in particolare, il personale della Squadra Informativa compartimentale ha effettuato un controllo amministrativo presso una ditta di recupero, preparazione e riciclaggio di metalli. A seguito degli accertamenti è stata elevata una sanzione amministrativa di oltre 3.000 euro, per irregolarità della documentazione ambientale nella gestione dell’attività stessa.

 

Rapina di gruppo Arrestati in due dagli agenti della Squadra Volante

Sabato notte, poco prima delle 4 un gruppo di 5 persone accerchia e blocca in via Poliziano due giovani che sta rientrando dalla serata fuori. L’iniziale insulto si trasforma ben presto in un’aggressione fisica, uno dei due ragazzi viene colpito con una testata allo zigomo. In questo frangente un altro membro del gruppo strappa la collanina d’oro alla vittima. A raid compiuto il gruppo si dilegua in Lungo Dora Siena.

Dopo l’allarme un equipaggio della Squadra Volante che si trova non lontano interviene e scorge il gruppo dei rei. Alla vista della pattuglia i cinque dividono le loro strade. In tre, per far perdere le loro tracce, approfittando della vegetazione rigogliosa e dell’ora tarda, scavalcano la staccionata che porta al fiume Dora. In due vengono fermati dagli agenti nonostante il tentativo di fuga: un diciottenne e un diciannovenne, con precedenti di polizia a carico. Per entrambi scatta l’arresto per rapina in concorso.

 

Il bollettino Covid di giovedì 15 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 68 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 6dopo test antigenico), pari allo 0,5% di 13.587 tamponi eseguiti, di cui 9.075 antigenici. Dei 68 nuovi casi, gli asintomatici sono 31 (45,6%).

I casi sono così ripartiti: 10 screening, 47 contatti di caso, 11 con indagine in corso; RSA/Strutture Socio-Assistenziali: 2; importati: 1 dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 367.540 così suddivisi su base provinciale: 29.644 Alessandria, 17.520 Asti, 11.546 Biella, 53.015 Cuneo, 28.334 Novara, 196.700 Torino, 13.763 Vercelli, 13.008 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.507 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.503 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (uguale a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 49 (1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 785.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.654.595 (+13.587 rispetto a ieri), di cui 1.829.261 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

355.003GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.003 (+31 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.012 Alessandria, 16.786 Asti, 11.057 Biella, 51.480 Cuneo, 27.331 Novara, 190.682 Torino, 13.196 Vercelli, 12.610 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.439 extraregione e 2.410 in fase di definizione.

Due ultras del Toro arrestati per rapina e lesioni

Nella serata di ieri 14 luglio, la Digos della Questura di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica – Gruppo Criminalità organizzata e Sicurezza urbana, ha eseguito misure cautelari in carcere nei riguardi di 2 leader del gruppo “Ultras Granata”, N. K. di anni 19 e S. A. di anni 24(entrambi con diversi precedenti per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive per i quali sono tuttora sottoposti a Daspo) resisi responsabili, in concorso con altri soggetti in corso di identificazione, dei reati di rapina, lesioni e danneggiamento aggravati.

Gli episodi risalgono alla sera dello scorso 19 giugno, allorquando i predetti, unitamente ad altri sodali (tra cui un giovane di 23 anni, denunciato in stato di libertà ed anche lui già sottoposto a daspo) – avendo riconosciuto un aderente al gruppo rivale dei “Torino Hooligans” (sodalizio con il quale da anni è in atto un’accesa contesa per la leadership della tifoseria torinista), hanno fatto irruzione nel dehors del ristorante “La Caravella” di questa via Fratelli Vasco nr.2 aggredendo anche altri avventori del locale, rovesciando e lanciando sedie, piatti e bottiglie di vetro, asportando altresì il telefono e il portafogli della vittima (che ha riportato lesioni con prognosi di 10 gg per trauma alla spalla sinistra) e di un altro avventore, allontanandosi subito dopo a bordo di  due autovetture.

Per i citati episodi delittuosi è stato altresì denunciato anche un minorenne (di anni 17), anche lui con diversi precedenti per reati commessi in occasione di competizioni sportive e, pertanto, attualmente sottoposto a Daspo.

In concomitanza con l’esecuzione delle misure, sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico dei predetti tre indagati maggiorenni, nel corso delle quali sono state acquisite ulteriori elementi probatori utili al prosieguo delle indagini.

Sono inoltre state avviate le procedure per l’aggravamento dei provvedimenti Daspo già emessi per pregresse analoghe azioni violente.

 

Evaso dagli arresti domiciliari, fornisce i dati del fratello

Arrestato dalla Squadra Volante

 

I poliziotti sono intervenuti per la segnalazione di una lite in atto in corso Giulio Cesare lo scorso venerdì, attorno a mezzanotte e mezza. Uno dei litiganti, di nazionalità nigeriana, asseriva di avere subito poco prima il furto del cellulare dall’altro uomo, un cittadino di nazionalità tunisina. Quest’ultimo, però, al momento di fornire i propri dati agli agenti della Squadra Volante intervenuti, dichiarava di non avere i documenti al seguito, per cui declinava a voce le proprie generalità. Al momento di fornire la data di nascita, l’uomo appariva confuso e ne forniva alcune, diverse. Per giustificarsi, riferiva di non sentirsi bene e simulava un lieve malore; ma personale del 118 giunto sul posto, dopo averlo visitato, reputava non necessario l’accompagnamento in  ospedale. Pertanto, gli agenti, dovendo procedere ad ulteriori accertamenti sulla sua identità personale, gli comunicavano che avrebbe dovuto seguirli negli uffici della Questura. A questo punto, l’uomo confessava di avere fornito i dati del fratello per eludere il controllo, in quanto attualmente sottoposto al regime della detenzione domiciliare, con fine pena previsto per il mese di Novembre 2021. Inoltre, l’uomo stava palesemente violando altri obblighi, trovandosi in compagnia di soggetti dalla dubbia moralità, avendo abusato di sostanze alcoliche, non avendo al seguito la carta precettiva da esibire su richiesta delle Forze dell’ordine. Il trentaquattrenne è stato, dunque, arrestato per evasione e falsa dichiarazione sull’identità personale, nonchè denunciato per ubriachezza molesta.

Pulizia straordinaria al Parco Sempione

Al Parco Sempione è stato effettuato un intervento di pulizia straordinaria della tratta tra via Brenta e il parcheggio Fossata, effettuato in maniera congiunta dagli agenti della Polizia Municipale e dagli operatori della ditta incaricata dagli uffici del Verde.

In questa zona erano presenti una serie di accampamenti improvvisati, nascosti tra la folta vegetazione, riparo per attività di spaccio e di prostituzione, già da tempo oggetto di attenzione e controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Maltempo, il Piemonte chiede valutazione dei danni

È arrivata l’altra sera la telefonata del Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio all’assessore della Regione Piemonte Marco Gabusi per un aggiornamento sulla situazione dei territori colpiti ieri dai violenti nubifragi.

«Dopo i temporali di ieri – precisa l’assessore Gabusi – stiamo assistendo sindaci e popolazione grazie all’incessante opera del Coordinamento regionale di Protezione civile, mentre da oggi i nostri tecnici raccoglieranno tutti i dati rispetto ai danni subiti. Il Capo Dipartimento Curcio mi ha assicurato che sarà valutata tempestivamente la richiesta dello stato di emergenza. A mia volta ho chiesto che si faccia una valutazione molto attenta e scrupolosa dei danni dal momento che siamo di fronte a qualcosa di diverso rispetto al passato: non si tratta più, infatti, di emergenze episodiche, ma di fenomeni che si ripetono su territori già provati da eventi precedenti. Ci ritroviamo a chiedere lo stato di emergenza per la seconda volta in meno di una settimana: è chiaro che dobbiamo iniziare a ragionare su metodiche nuove di difesa del suolo e di protezione delle colture e delle strutture».

 

Nel corso del colloquio l’assessore Gabusi ha anche aggiornato puntualmente il Capo Dipartimento Curcio sulla situazione in Piemonte, sottolineando la violenza della grandinata che ha colpito soprattutto Torino e il Sud del Piemonte fino all’Albese, con danni importanti in zone come Castellinaldo, San Damiano d’Asti e Revigliasco d’Asti. «Abbiamo visto tutti circolare sui social – evidenzia l’assessore Gabusi – le foto di chicchi di grandine grossi come una mela o come una merendina. Le dimensioni spaventose e la violenza delle precipitazioni hanno creato danni enormi a auto e colture, e nel Verbano hanno causato esondazioni nel giro di poche ore. Come concordato con il Capo della Protezione Civile ci sarà una valutazione attenta della situazione e per questo lo ringrazio».

Un milione e 200mila euro per controllare la stabilità degli alberi di Torino

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Nella seduta del 12 luglio 2021 del Consiglio Comunale di Torino, su richiesta del consigliere Damiano Carretto (M4O) l’assessore all’Ambiente Alberto Unia ha fornito comunicazioni in aula su interventi programmati e sicurezza del patrimonio arboreo cittadino.

Unia ha spiegato che i cambiamenti climatici hanno aumentato la frequenza di eventi meteo estremi, imprevedibili, con pioggia, grandine e vento violento. Ad esempio – ha aggiunto – nelle ultime tre settimane ci sono state tre allerte meteo.

La Città di Torino controlla e pota regolarmente i propri alberi e dal 2016 al 2020 – ha affermato – sono stati potati 40mila alberi: ciò non impedisce però la caduta di alberi, anche sani, in caso di eventi meteo avversi – ha dichiarato.

A breve partirà il nuovo appalto da 1,2 milioni di euro per i controlli triennali della stabilità degli alberi – ha detto – e continueranno gli sforzi per gestire e incrementare il patrimonio arboreo cittadino, mentre l’Agenda Alberi – ha concluso Unia – ritornerà in funzione a fine agosto per informare correttamente la cittadinanza.

Nel dibattito in aula, Damiano Carretto (M4O) ha ringraziato l’Amministrazione per il lavoro svolto e si è augurato che le informazioni sul patrimonio arboreo contenute nell’Agenda Alberi possano essere rese nuovamente disponibili il prima possibile. La questione sicurezza – ha affermato – va sempre messa al primo posto, finanziando controlli più approfonditi e azioni preventive di messa in sicurezza degli alberi a rischio caduta. Federico Mensio (M5S), oltre a elogiare gli Uffici tecnici comunali per l’abilità nella potatura, ha ribadito che è impossibile prevedere l’imprevedibile e che le azioni di abbattimento degli alberi sono necessarie per garantire la sicurezza della cittadinanza. Non tutti gli eventi sono prevedibili, secondo Raffaele Petrarulo (Forza Italia), ma se i casi di caduta di alberi si moltiplicano, occorre incrementare il piano del verde e della sicurezza.

Nella replica, l’assessora Unia ha specificato che, in attesa di ripristinare l’Agenda Alberi, le informazioni sul patrimonio arboreo vengono diffuse attraverso comunicati stampa.

Un pianeta, molti mondi. Torna Biennale Democrazia, le anticipazioni

VII EDIZIONE  DAL 6 AL 10 OTTOBRE 2021 A TORINO

 

L’immagine guida 2021 e le prime anticipazioni sul programma

                                     

La settima edizione di Biennale Democrazia torna da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre, in presenza a Torino ma anche online. Per oltre dieci anni, la manifestazione internazionale – nata per valorizzare e diffondere la cultura democratica coinvolgendo i cittadini e in particolare i giovani delle scuole e delle università – si è svolta all’inizio della primavera, ma a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria si era deciso di spostare l’edizione 2021 da marzo a ottobre, perché Biennale Democrazia potesse essere un luogo di incontro sicuro, capace di favorire la partecipazione della cittadinanza e di tornare ad abitare i luoghi della cultura di Torino.

In presenza e online. A ottobre Biennale Democrazia tornerà in presenza, con oltre 90 incontri e 150 relatori dal mondo, ma senza rinunciare alle opportunità offerte dal digitale: la prossima edizione sarà infatti caratterizzata da un’ampia offerta di dirette streaming, per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale – nel rispetto delle normative di sicurezza – ma allo stesso tempo garantire comunque, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in programma.

“Biennale Democrazia è pronta a tornare in ottobre ad animare la città con dibattiti e lezioni su grandi interrogativi di portata globale – sostiene Gustavo Zagrebelsky -. Torino si confermerà un riferimento nazionale e internazionale anche grazie al nostro sforzo di garantire la ripresa delle attività in presenza nei luoghi simbolo della cultura della nostra città. Il senso di Biennale Democrazia, infatti, è prima di tutto quello di ritrovarsi per discutere assieme”.

“In autunno Torino sarà al centro di un ampio programma di appuntamenti culturali – ricorda la Sindaca Chiara Appendino – nell’ambito del quale Biennale Democrazia si conferma uno spazio di riflessione privilegiato per i cittadini della nostra città. Discutere di Un pianeta, molti mondi vuol dire ripartire da questioni fondamentali, come la difesa dell’ambiente, ragionando assieme sia delle risposte politiche sia degli sforzi con cui ognuno di noi può contribuire a trovare soluzioni nuove”.

Un pianeta, molti mondi. Biennale Democrazia 2021 avrà come punto di partenza la nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato, e si soffermerà sui tanti fattori che rendono difficile trovare risposte comuni a problemi di portata globale. L’emergenza sanitaria ne ha fornito una dimostrazione esemplare – nel bene e nel male, nella vulnerabilità come nella solidarietà – ma ha anche mostrato quanto rilevanti siano i legami che ci pongono in relazione diretta con gli altri, dando forma agli spazi di cittadinanza e a quello che ciascuno percepisce come il proprio mondo: abitiamo lo stesso pianeta, ma possiamo appartenere a mondi diversi. Ecco perché diventa sempre più importante imparare ad agire di concerto, a partire dalla questione ecologica per arrivare a beni primari come la vita, la salute o la libertà. Ed ecco anche perché, di fronte a sfide di questa portata, solo la democrazia può assicurare gli spazi indispensabili per immaginare soluzioni mai prima d’ora sperimentate, individuando punti di contatto nella varietà di mondi umani. Interrogarsi e discutere su questi temi è particolarmente urgente perché molto del nostro futuro dipenderà dalla qualità delle scelte che società, istituzioni e cittadini sapranno compiere.

L’immagine guida della VII edizione. L’immagine scelta per rappresentare “Un pianeta, molti mondi” è stata selezionata da Biennale in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino per la sua capacità di incorporare un pluralismo di prospettive, un luminoso dischiudersi di molteplici mondi in un unico spazio di ripresa. Si tratta di Death of an Image #4 (La Morte di un Immagine #4), fotografia analogica di grande formato realizzata dall’artista internazionale Andrea Galvani nel 2005 e presentata nell’omonima e acclamata serie fotografica al Whitney Museum di New York nel 2006. Nell’opera, un grande albero al centro di campo di grano viene trasformato in un corpo luminoso attraverso l’uso di tre specchi che riflettono la luce del sole per svelare dimensioni invisibili e interne dell’immagine. Sono quelle che ordinano e costituiscono il tessuto materiale del nostro mondo, quelle che regolano il rapporto fra la natura e gli esseri umani, tra questioni di ampia portata che possono aprire ad orizzonti politici e sociali nuovi. L’artista vive e lavora da molti anni tra New York e Città del Messico. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in importanti musei e spazi istituzionali, e fa parte delle principali collezioni pubbliche e private in Europa, in Africa, nelle Americhe e in Asia. In un’edizione dedicata a questioni di portata globale, la scelta di questa immagine – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole – è stata mossa dalla convinzione che il rapporto fra la natura e gli esseri umani è diventato ormai un tema ineludibile: dopo mesi così difficili è più che mai necessario ripartire da questioni di ampia portata, aprendo orizzonti di aspettativa in cui rinnovare la nostra immaginazione politica e sociale.

I primi ospiti annunciati. Il programma completo di Un pianeta, molti mondi sarà diffuso in occasione della conferenza stampa dedicata – che si terrà martedì 14 settembre – ma tra i tanti relatori che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno ai dibattiti di Biennale Democrazia sono già confermati: la biologa e Senatrice a vita Elena Cattaneo, che ripartirà dal “dubbio” come valore fondamentale della scienza e della politica; il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, che discuterà dell’intelligenza delle piante; la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza, che indagherà il rapporto fra la tecnologia e il mondo umano; e ancora, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, l’economista premio Nobel, Esther Duflo, che porrà l’attenzione sul futuro di un sistema economico globale che sia compatibile con i principi della dignità umana, e il filosofo François Jullien, che rifletterà sulle diverse visioni della natura fra Oriente e Occidente. La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà con un concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara.

La rete di Biennale Democrazia.

Il programma di Biennale Democrazia vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 tra istituzioni, enti e associazioni, che rendono possibile una ricca circolazione di idee, suggestioni, proposte.

Le collaborazioni di lunga dataAnche la settima edizione è realizzata con il fondamentale sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, della Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRT e dei Partner Smat e Reale Mutua.

Si rafforzano inoltre le storiche collaborazioni: il Polo del ‘900, che contribuisce sin dall’edizione 2018-2019 alla diffusione dei temi di Biennale su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo nuovi pubblici e partecipando allo sviluppo di contenuti – come con il ciclo Nuovi Mondi della primavera 2021 -, porterà il proprio patrimonio di idee e riflessioni negli appuntamenti di ottobre. L’Università di Torino, sempre più impegnata nelle iniziative di coinvolgimento della cittadinanza e nella condivisione dei propri saperi, aprirà nuovamente le proprie aule alla Città diventando parte attiva nella progettazione e nella realizzazione degli incontri di Biennale; e il Politecnico di Torino, che tornerà a proporre contenuti a partire dall’esperienza di Biennale Tecnologia, confermando il proprio ruolo fondamentale nel dialogo fra le discipline umanistiche e sociali e il mondo delle scienze e della tecnologia.

Si rinnova poi il rapporto con OGR Torino, non solo una delle location principali di Biennale 2021, ma anche importante partner di co-progettazione insieme a Fondazione per l’Arte Moderna e contemporanea CRT; ma anche con la Camera di commercio di Torino attraverso la piattaforma per l’imprenditorialità a impatto sociale Torino Social Impact e con la Fondazione Circolo dei lettori che, oltre a essere sede storica di Biennale, contribuirà con contenuti inediti, anche grazie al Festival del Classico.

Tra le tante e storiche collaborazioni confermate per la nuova edizione, parteciperanno a Biennale Democrazia 2021: la rete delle Biblioteche civiche torinesiTorino Urban LabGoethe Institut Turin, Museo del RisparmioCentro Culturale Protestante, cheFare.

Le nuove sinergie. Ai partner di lunga data questa nuova edizione affianca collaborazioni inedite. Importante novità è Memory Matters, un progetto di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spazio pubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da razza, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si inaugura inoltre una preziosa partnership con il Salone Internazionale del Libro di Torino: la VII edizione di Biennale diventerà un ponte tra le due grandi manifestazioni torinesi che in autunno si passeranno virtualmente il testimone in città.

Si rafforza, poi, la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino: lo spettacolo inaugurale della VII edizione di Biennale Democrazia sarà infatti l’anteprima speciale dello spettacolo “Dante fra le fiamme e le stelle”, che andrà in scena al Teatro Carignano nella serata di mercoledì 6 ottobre. Lo spettacolo, di e con Matthias Martelli, per la regia di Emiliano Bronzino, è una coproduzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

E ancora, Biennale 2021 offrirà l’occasione per presentare il percorso Pensa 2040 che si svilupperà in tre appuntamenti sui temi della cultura come strumento di lotta alla criminalità organizzata e della transizione ecologica ed esistenziale, promossi dall’Associazione Crisi Come Opportunità con il supporto di Intesa Sanpaolo.

Per il primo anno, poi, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus sarà Charity Partner di Biennale Democrazia.

Alle nuove collaborazioni si aggiungono inoltre: OGR TechFondazione MerzScuola di Politiche, Fondazione De Gasperi, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Medici senza frontiere, Prime Minister, Reset Festival, Club Silencio.

Sono confermate e rinnovate le importanti Media Partnership con Rai CulturaRai StoriaLa StampaLa Repubblica e Limes.

 

Le tante collaborazioni di Biennale Democrazia 2021, incluse le partnership e i progetti attualmente in costruzione, saranno raccontati nel dettaglio in occasione della conferenza stampa di settembre.

 

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

Per info:

www.biennaledemocrazia.it – biennale.democrazia@comune.torino.it

Ecco le nuove linee guida per le visite ai ricoverati in ospedale

LE REGOLE PER L’ACCESSO DEI PAZIENTI AL PRONTO SOCCORSO

PERCORSI FACILITATI PER CHI È VACCINATO


L’Unità di Crisi della Regione Piemonte e il Dirmei, su indicazione dell’Assessorato regionale alla Sanità, hanno aggiornato le linee guida per le visite ai pazienti ricoverati in ospedale e per la valutazione del rischio di infezione da Covid nelle persone che accedono ai pronto soccorso alla luce della mutata situazione pandemica, oltre che in considerazione della manifestazione di nuove varianti e dei progressi della campagna vaccinale.

«Incontrare i congiunti è un diritto che va garantito a tutti i pazienti nei limiti dettati dall’operatività dei reparti ospedalieri e dalle necessarie procedure di sicurezza e di prevenzione del contagio – osserva l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – L’elevato livello di copertura vaccinale raggiunto soprattutto tra la popolazione più fragile e maggiormente a rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19, consente una revisione delle linee di indirizzo per l’umanizzazione delle cure ospedaliere in modo da favorire il più possibile l’incontro tra i ricoverati e i loro congiunti. Si tratta di indicazioni che ogni presidio ospedaliero declinerà nella propria specifica realtà organizzativa, non sovrastando l’autonomia e la responsabilità dei singoli professionisti sanitari nell’adottare le decisione più appropriate, caso per caso, con il coinvolgimento dei medici di reparto, degli infermieri e degli psicologi clinici».


Visite in ospedale

Il documento identifica le azioni idonee per consentire, in situazioni selezionate, l’incontro tra i pazienti ricoverati in ospedale ed i loro congiunti, superando così le condizioni di estremo isolamento imposte dalla pandemia, ma garantendo al contempo che le visite avvengano in condizione di massima sicurezza e nel rispetto di tutte le cautele necessarie per evitare la diffusione del contagio.

La procedura richiede le seguenti fasi: richiesta di incontro, valutazione del medico, preparazione all’incontro (comprensiva se necessario, di colloquio tra psicologo e congiunto), definizione dell’appuntamento.
Il congiunto può accedere solo se non presenta sintomatologia da possibile infezione e se presenta una tra le seguenti condizioni: aver completato il ciclo vaccinale da almeno 15 giorni e da non più di 270; somministrazione di una dose di vaccino tra 90 e 180 giorni dalla guarigione purché non ne siano trascorsi più di 270 dall’immunizzazione; essere risultati negativi ad un tampone molecolare o rapido eseguito nelle 48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.
All’ora dell’appuntamento il congiunto si presenta all’ingresso del reparto, dove viene accolto dall’infermiere designato e, se previsto, dallo psicologo clinico, e quindi si procede alla vestizione con i dispositivi di protezione individuale necessari. L’incontro potrà durare 20 minuti e il personale deve garantire la massima riservatezza possibile; se il paziente è in fin di vita è possibile prolungare indefinitamente la presenza del congiunto garantendo la scrupolosa osservanza delle regole.
Viene anche consentito l’accesso ai volontari, che devono osservare le stesse condizioni di sicurezza durante la visita.


Pronto soccorso

Per l’accesso ai pronto soccorso è prevista la suddivisione dei pazienti in due classi: immunità efficace (ciclo vaccinale completato, aver contratto il Covid ed essere stati vaccinati in singola dose, aver avuto la malattia negli ultimi sei mesi) e immunità incerta (senza vaccinazione, con ciclo vaccinale incompleto o completato da meno di due settimane, pazienti per i quali non è possibile valutare lo stato immunitario). Sulla base di queste distinzioni sarà possibile meglio definire il percorso da attivare.